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25/09/2010, 17:41

http://it.notizie.yahoo.com/53/20100924 ... c422d.html

25/09/2010, 17:47

soleado3083 ha scritto:

http://it.notizie.yahoo.com/53/20100924 ... c422d.html


Eh ... sembra la scusa perfetta per una legge marziale planetaria [8]

26/09/2010, 18:53

C'è un link diretto al sito della nasa che parla di questo?

26/09/2010, 22:17

Non credo che lo lasceranno accadere.

27/09/2010, 14:29

eh si certo robs, e chi mai ci difenderebbe da un simile evento? se si verificasse saremmo inermi, e sarebbe il caos. Già i immagino qui in Italia che le cose non funzionano MAI in tempi" normali", in 1 situazione del genere saremmo allo sbando più totale

27/09/2010, 15:10

robs79 ha scritto:

Non credo che lo lasceranno accadere.


E già.... e come si potrebbe fermare una cosa del genere, qualora accadesse? [8] A parte questo, mi sembra che in te ci sia una spropositata fiducia per chi ci governa e per chi si dovrebbe preoccupare, eventualmente, delle nostre sorti. Guarda che certi "signori", hanno già comprato i bunker antiatomici a prova di tutto e in data non sospetta, stanne certo.....

27/09/2010, 15:58

Una tempesta solare ci spegnerà ???

SPERIAMO [8D]

27/09/2010, 16:30

Thethirdeye ha scritto:
E già.... e come si potrebbe fermare una cosa del genere, qualora accadesse? [8] A parte questo, mi sembra che in te ci sia una spropositata fiducia per chi ci governa e per chi si dovrebbe preoccupare, eventualmente, delle nostre sorti. Guarda che certi "signori", hanno già comprato i bunker antiatomici a prova di tutto e in data non sospetta, stanne certo.....

Mmmm chi ha detto che parlo dei governi???Io parlo degli Alieni.

27/09/2010, 16:37

Thethirdeye ha scritto:

robs79 ha scritto:

Non credo che lo lasceranno accadere.


E già.... e come si potrebbe fermare una cosa del genere, qualora accadesse? [8] A parte questo, mi sembra che in te ci sia una spropositata fiducia per chi ci governa e per chi si dovrebbe preoccupare, eventualmente, delle nostre sorti. Guarda che certi "signori", hanno già comprato i bunker antiatomici a prova di tutto e in data non sospetta, stanne certo.....


QUOTO

27/09/2010, 16:38

E io ripeto,non ho mica scritto che mi riferivo ai governi.

Re:

23/07/2017, 16:35

E se una tempesta solare distruggesse i nostri sistemi elettrici?
L'Economist ha provato a immaginare le conseguenze per una grande nazione avanzata come gli Stati Uniti: sarebbero davvero molto, molto spiacevoli




Ogni anno, la serie di articoli “The World if” (“Il mondo se”) del settimanale Economist raccoglie una serie di scenari ipotetici sul futuro del mondo a breve-medio termine. Nella serie di quest’anno, il settimanale ha provato a immaginare come sarebbe il mondo se Trump vincesse per la seconda volta le elezioni, se tutti i paesi del mondo aprissero i loro confini ai migranti e se l’Impero Ottomano non fosse mai crollato. Uno degli scenari più inquietanti che il settimanale prova a esaminare sembra uscito da un film di fantascienza catastrofico: cosa accadrebbe se una tempesta solare distruggesse le infrastrutture elettriche di un’intera nazione?

Una tempesta solare è l’effetto che produce sul nostro pianeta un’improvvisa attività sulla superficie del sole. Queste “eruzioni solari”, chiamate tecnicamente “espulsioni di massa coronale”, sono costituite da plasma che viene trascinato lontano dal campo magnetico della corona solare, la parte più esterna dell’atmosfera della stella che si estende per centinaia di migliaia di chilometri. La “nube” di questo materiale, quando arriva sulla terra, di solito tra le 24 e le 36 ore dal momento dell’eruzione, può interferire con i nostri satelliti o se particolarmente forte può causare danni sulla superficie terreste. Semplificando, le tempeste più forti generano fortissime scariche di corrente elettrica che possono essere “raccolte” dalla nostra rete elettrica e mandarla in sovraccarico.

Il 13 marzo del 1989 un’eruzione solare mise fuori uso la rete elettrica canadese per nove ore. Nel luglio del 2012, la nube di materiale espulso dal sole mancò di poco la Terra. Se avesse colpito il nostro pianeta, avrebbe potuto mettere fuori uso un quarto dei trasformatori ad alto voltaggio di tutti gli Stati Uniti (i trasformatori sono delle parti essenziali, ma vulnerabili, delle nostre reti elettriche). Nel futuro, altre tempeste solari saranno inevitabili, scrive il settimanale. Cosa accadrebbe, se una di queste, ancora più forte di quella del 2012, colpisse in pieno un paese come gli Stati Uniti?

Intanto, bisogna precisare che tutta la rete elettrica americana per funzionare si basa su circa 2.500 grossi trasformatori, alcuni dei quali pesano più di 400 tonnellate e sono vecchi quasi mezzo secolo. In tutto il mondo si possono costruire un massimo di circa 500 trasformatori all’anno. Una volta fatto richiesta di uno di questi pesanti macchinari, ci vuole circa un anno per vederselo consegnare. A quel punto, bisogna portarlo fino al luogo di destinazione: il che non è sempre facile, viste le sue dimensioni.

Dopo una tempesta solare di forza sufficiente, una buona parte di questi trasformatori diventerebbe improvvisamente inutilizzabile. Alcuni, probabilmente, prenderebbero fuoco, danneggiando ulteriormente il sistema. Il risultato sarebbe un black out totale nel giro di pochi secondi. Nel mondo senza più corrente elettrica le telecomunicazioni, da internet ai telefoni fissi a quelli mobili, non funzionerebbero più. Si interromperebbe anche il controllo del traffico aereo, e questo produrrebbe probabilmente decine o centinaia di incidenti; non funzionerebbero più gli ascensori e decine di migliaia di persone si troverebbero intrappolate al loro interno in tutto il paese.

Il racconto dell’Economist prosegue immaginando le altre conseguenze del black out. Il caos creato dalla mancanza di energia porta molte persone a prendere i supermercati d’assalto. Il carburante viene razionato e utilizzato per mantenere in funzione i generatori di ospedali e strutture governative, che devono essere protette dall’esercito. È improbabile però che le forze armate americane siano sufficienti per garantire l’ordine. L’Economist calcola che ci sarebbe un soldato disponibile ogni 360 abitanti.

Senza elettricità, i sistemi di pompaggio e distribuzione dell’acqua non funzionano più. Non funzionano nemmeno i sistemi di scarico, quindi feci e altri rifiuti iniziano ad accumularsi. Dopo poche settimane le grandi città diventano trappole mortali: luoghi in cui milioni di esseri umani sono concentrati senza i mezzi di sostentamento necessari a sopravvivere. A questi problemi si aggiungono le epidemie: scarsa igiene e poca acqua portano alla rapida diffusione di malattie come il colera. In breve, nelle città portuali inizieranno ad arrivare navi con aiuti umanitari, ma difficilmente in quantità tali da soddisfare tutti gli abitanti – per non parlare di quelli delle grandi metropoli dell’interno.

Dalle città inizia quindi una migrazione verso le campagne, l’unico luogo in cui è ancora possibile produrre cibo. Ma nel frattempo la produttività dei grandi campi del Midwest americano è crollata. Non c’è acqua con cui irrigare i campi, né carburante con cui far funzionare le macchine agricole. Gli abitanti delle campagne hanno a malapena cibo sufficiente per sfamare sé stessi e le proprie famiglie. Si formano milizie di agricoltori per resistere all’arrivo degli affamati abitanti delle città.

Secondo l’Economist, ci vorrebbero lunghi mesi per far sì che l’area colpita abbia corrente elettrica anche soltanto per poche ore al giorno, e questo risultato sarà comunque possibile solo se decine di paesi accetteranno di smontare i loro trasformatori e spedirli in tutta fretta verso gli Stati Uniti. Nel frattempo la mortalità è schizzata alle stelle. Sei mesi dopo la tempesta solare, il governo dichiara la fine della legge marziale. Nel frattempo sono morti 7 milioni di americani e circa 350 mila cittadini canadesi.

Quello che dipinge l’Economist può sembrare uno scenario esagerato: sei mesi senza corrente elettrica e torneremmo a milizie rurali che difendono i loro campi con le armi? Sembra difficile da credere che la nostra patina di civiltà e rispettabilità sia davvero così sottile, ma diversi episodi degli ultimi anni sembrano mostrare che lo scenario dipinto dal settimanale non è poi così irrealistico. Nel 2010, appena tre ore dopo il collasso della rete elettrica cilena a causa di un fortissimo terremoto, erano già iniziati i saccheggi. L’ammiraglio responsabile della gestione della legge marziale ha raccontato al settimanale che se non fosse stato per i militari presenti, medici e infermieri non si sarebbero nemmeno recati nei loro ospedali. Nel 2005, dopo l’uragano Katrina che devastò New Orleans, moltissimi poliziotti non si presentarono al lavoro: preferirono rimanere a casa a proteggere le loro famiglie.

Proteggersi dai rischi di una tempesta solare non è impossibile, racconta l’Economist, ma non è chiaro quanto costerebbe: si parla di centinaia di milioni di euro, o addirittura diversi miliardi. Gli Stati Uniti sono uno dei pochi paesi che hanno studiato seriamente il problema, anche perché gli stessi effetti di una tempesta solare potrebbero essere generati da un’esplosione nucleare ad alta quota. Al momento, tutti i dispositivi sensibili delle forze armate americane sono schermati contro questo tipo di rischi, così come tutti i sistemi della Casa Bianca. Il sistema elettrico civile, invece, è tutta un’altra storia.

Intanto non è chiaro chi se ne dovrebbe occupare. I vari dipartimenti pubblici si rimpallano la responsabilità. Secondo i responsabili della sicurezza civile, l’Homeland Security, tocca ai militari occuparsene. Secondo i militari, invece, essendo la rete elettrica un’infrastruttura civile, non è di loro competenza. Secondo i produttori di energia elettrica, in gran parte operatori privati, il compito di investire nella sicurezza della rete non è certo loro: tocca al governo, non importa quale dipartimento in particolare. Per il momento, quindi, sembra che non si faranno molti progressi. Come racconta l’Economist, gli operatori elettrici americani hanno impiegato dieci anni per mettere appunto un semplice piano di prevenzione per evitare che la caduta di un albero tagliasse la corrente elettrica a mezzo paese.



http://www.ilpost.it/2017/07/23/tempest ... nseguenze/

Re:

23/07/2017, 16:54

Proteggersi dai rischi di una tempesta solare non è impossibile, racconta l’Economist, ma non è chiaro quanto costerebbe: si parla di centinaia di milioni di euro, o addirittura diversi miliardi. Gli Stati Uniti sono uno dei pochi paesi che hanno studiato seriamente il problema, anche perché gli stessi effetti di una tempesta solare potrebbero essere generati da un’esplosione nucleare ad alta quota. Al momento, tutti i dispositivi sensibili delle forze armate americane sono schermati contro questo tipo di rischi, così come tutti i sistemi della Casa Bianca. Il sistema elettrico civile, invece, è tutta un’altra storia.


Ma che vorranno mai fare contro una tempesta solare se non sono stati nemmeno capaci di impedire l'attentato dell'undici settembre a quattro beduini armati di taglierino?. [:302]

Re:

03/12/2017, 22:17

Una tempesta solare catastrofica “può colpire la Terra in qualunque momento”: solo 15 minuti per correre ai ripari
Una tempesta solare può verificarsi in qualunque momento e si tratta di un evento in gran parte imprevedibile, ecco perché


Una tempesta solare devastante che raggiunge la Terra: sembra certamente la trama di un film catastrofico hollywoodiano. Eppure, il meteo spaziale è in larga parte imprevedibile ed in caso di tempeste importanti e brillamenti solari causati dall’attività della nostra stella, queste emissioni potenti potrebbero provocare devastazione sulla Terra.

Gli esperti possono prevedere solo le grandi tempeste geomagnetiche, che possono innescare blackout e bloccare i sistemi di comunicazione, solo 19 ore in anticipo: per essere ancora più precisi, i previsori possono sapere solo 15 minuti in anticipo se se una tempesta geomagnetica distruttiva sta per colpire la Terra.

Il meteo spaziale è determinato dal comportamento del Sole e può assumere la forma di tempesta di radiazioni, brillamenti solari, ed espulsioni di massa coronale (le più “preoccupanti”, in quanto proiettano materiale nello spazio e a volte in direzione della Terra). Tutti i suddetti eventi possono impattare e modificare il campo magnetico e l’atmosfera terrestre, e comportare conseguenze sulle nostre tecnologie, sui satelliti, e interrompere le forniture di energia elettrica, paralizzando così (potenzialmente) gran parte del mondo.


Catherine Burnett, manager del progetto relativo al meteo spaziale del servizio meteo britannico Met Office ha dichiarato: “Le espulsioni di massa coronale possono viaggiare in qualunque direzione dal Sole. Se si dirigono verso di noi e hanno una dimensione rilevante, possono avvolgere la Terra.“

“Ci vogliono 19 ore affinché una espulsioni di massa coronale significativa arrivi al nostro pianeta. Appena osserviamo l’espulsione lasciare il Sole non sappiamo ancora, e comunque solo con 15 minuti di preavviso, quale sia il suo orientamento magnetico e se ci sarà un impatto.”

“Non disponiamo di una grande finestra previsionale per sapere se qualcosa è in arrivo.”

“Se un’espulsione di massa coronale impatta con il campo magnetico terrestre e ha un particolare orientamento, tutta l’energia viene trasferita fino alle linee del campo magnetico e verso la superficie della Terra. La corrente viene indotta nella crosta terrestre, e trova difficoltà a viaggiare attraverso le rocce, quindi attraversa i conduttori di metallo, come quelli ad alto voltaggio. Poi risale verso i trasformatori e raggiunge i sistemi di sicurezza, o se è molto intensa, può danneggiare gli stessi trasformatori. E si perde l’alimentazione.”

Tutto ciò può causare blackout e interruzioni di corrente elettrica, anche per ore: dipende dai piani di emergenza locali.

Indicativamente, tempeste geomagnetiche colpiscono la Terra circa 80 giorni l’anno e si verificano circa 4 eventi importanti ogni anno.

I previsori del meteo spaziale studiano le regioni attive sul Sole, le macchie solari, che possono generare espulsioni di massa coronale come anche brillamenti o flare. L’esperta del Met Office spiega: “Serve anche solo una regione attiva che sia particolarmente forte per generare un evento di meteo spaziale molto importante, e ciò potrebbe accadere in qualunque momento.”

“Studiamo le macchie solari giorno per giorno e se una sembra particolarmente attiva, ciò aumenta le possibilità di un flare: i brillamenti viaggiano alla velocità della luce, quindi nel tempo che impieghiamo a rilevarli, ne vediamo già gli impatti.”

Uno degli esempi più recenti di impatto sulla Terra di un evento meteo spaziale è stato quello del 1989 quando il Quebec ha subito un blackout a causa di una tempesta geomagnetica: i sistemi di sicurezza della rete energetica sono andati in tilt in soli 92 secondi e ci sono volute 9 ore per ripristinare la corrente elettrica per 6 milioni di persone.

Nel Regno Unito l’impatto più severo si è verificato il 1° settembre 1859, in occasione del cosiddetto evento di Carrington: se una tempesta simile si verificasse oggi si registrerebbero danni per miliardi.


Tempeste geomagnetiche importanti si verificano ogni 100-200 anni, ma possono avvenire in qualunque momento e sono in gran parte imprevedibili, anche a causa dell’assenza di satelliti che possano monitorarle.

Un altro problema riguarda l’impatto sui sistemi GPS: i suddetti eventi potrebbero determinare malfunzionamenti, o peggio ancora paralisi dei sistemi di trasporto. Catherine Burnett dichiara: “Il Sole emette continuamente radiazioni, ma le espulsioni di massa coronale possono proiettare a loro volta le radiazioni, incrementando la densità delle particelle energetiche quando raggiungono la Terra. Possono interrompere le operazioni satellitari, tra cui quelle del GPS.” In ogni caso, ha aggiunto l’esperta, le tempeste di radiazioni si verificano spesso, senza che nessuno se ne accorga: solo in caso di aumento importante i sistemi ne subiscono le conseguenze.




http://www.meteoweb.eu/2017/12/tempesta ... a/1010440/

Re:

03/12/2017, 22:26

Sarà l'occasione buona per molti di gettare lo smartphone nel cassonetto e pensare a cosa più concrete.

Re:

16/11/2018, 15:42

Una tempesta di materia oscura bombarderà la Terra: non è fantascienza, ma ciò che potrebbe accadere al Sistema Solare
Non ci sarà alcun impatto stellare, ma un 'uragano' di materia oscura, che viaggia alla velocità di 500 chilometri al secondo, si abbatterà sul Sistema solare

Una sorta di ‘uragano’ di materia oscura, che viaggia alla velocità di 500 chilometri al secondo, potrebbe abbattersi sul Sistema solare. A spingerlo verso di noi sarebbe lo ‘strascico’ di stelle di una galassia cannibalizzata molti anni fa dalla Via Lattea. E’ quanto evidenziato da uno studio pubblicato sulla rivista Physical Review D dagli astronomi dell’Università di Saragozza in Spagna in collaborazione con i britannici dell’Istituto di astronomia a Cambridge e del King’s College di Londra. Si tratta di un uragano cosmico non percepibile dall’uomo, ma i ricercatori sono convinti che potrebbe aumentare le probabilità di intercettare direttamente le misteriose particelle che compongono la materia oscura e che occupano il 25% dell’universo.


A condurle verso di noi è la corrente stellare S1, scoperta lo scorso anno analizzando i dati raccolti dal satellite Gaia dell’Agenzia spaziale europea (Esa). Era già accaduto in passato di osservare altre correnti stellari, ma S1 è la prima ad incrociare il Sistema solare lungo il suo percorso: gli scienziati hanno precisato che non c’è alcun rischio di impatti stellari. Secondo i calcoli degli astrofisici il passaggio della ‘tempesta’ potrebbe favorire l’intercettazione degli assioni, ipotetiche particelle di materia oscura che dovrebbero essere 500 milioni di volte più leggere degli elettroni. Il fisico Pierre Sikivie sostiene che questi assioni (in presenza di un forte capo magnetico) potrebbero essere convertiti in pacchetti di luce (fotoni) visibili. , In ogni caso, il passaggio di questa ‘tempesta’ aiuterà i ricercatori a perfezionare le tecnologie per l’annosa ricerca della materia oscura.




http://www.meteoweb.eu/2018/11/materia- ... e/1181506/
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