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Chi ha paura di volare?
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Autore:  nemozero [ 14/04/2010, 09:00 ]
Oggetto del messaggio:  Chi ha paura di volare?

un articolo per chi ha paura di volare..............!
http://www.satorws.com/gremlin.htm


Gremlin, minaccia per gli aerei
Folletti dispettosi che attaccano gli elettrodomestici: i Gremlins sono questo nell'immaginario collettivo. Ma ad alta quota, sono molto, molto più pericolosi...
Il trasporto aereo nel mondo moderno è divenuto una prassi: delle macchine volanti si apprezza la velocità e la comodità, anche se le misure di sicurezza e le interminabili attese sono a volte intollerabili. Se per molti viaggiare ad alta quota è un'abitudine, c'è ancora un nutrito gruppo di "aerofobici": persone che hanno il terrore del volo, che temono che l'aereo possa precipitare e così via. Del resto gli incidenti aerei sono sempre molto tragici per l'entità dei morti, sempre numerosi, e per la dinamica: schianti, esplosioni, ammaraggi con fusoliere che si spezzano… Eppure l'aereo è statisticamente il mezzo più sicuro. Sono rarissimi gli incidenti: i piloti addestrati, il controllo del traffico aereo e mille e mille dispositivi elettronici rendono il precipitare un evento quasi improbabile. Infatti le moderne leghe metalliche e composite sono resistentissime, i motori sono potenti e spesso l'aereo è in grado di procedere anche se un propulsore è fuori uso.

Ma tutto ciò è assolutamente inerme davanti a un pericolo che inaspettato arriva ad alta quota. Non si tratta di ghiaccio, non si tratta di guasti: ma di un folletto invisibile agli occhi umani che si diverte a squarciare e a divorare il metallo di motori e ali!

Ai più pare una leggenda metropolitana: il solito "amico dell'amico dell'amico" narra di aver visto un esserino ballare sull'ala dell'aereo passeggeri e subito dopo il velivolo è stato costretto ad un atterraggio d'emergenza. Solo lui lo poteva vedere e i suoi richiamo alle hostess sono andati inascoltati. Una volta a terra tra il terrore dei passeggeri il nostro amico dell'amico ha potuto notare enormi squarci nelle lamiere, come se qualcuno le avesse fatte a pezzi… Fantasie? Sull'argomento ci hanno fatto ben due episodi di "Ai confini della realtà", la serie cult del mistero-horror che a partire dagli anni '60 ha inaugurato un genere. Ma se nel 1963 queste sembravano dicerie e se nel 1983, data del rifacimento cinematografico, sembravano un horror ben riuscito, è buffo pensare che ancora oggi, nel 2007, episodi del genere avvengano e pure con una certa frequenza. Ormai basta parlare in confidenza con qualsiasi pilota per sentirsi raccontare di incontri con Ufo e gremlin che popolano i cieli… Quasi che queste presenze siano divenute abituali. I piloti nostrani dicono soltanto che quando si vede qualcosa di strano danzare sul parabrezza, basta scendere di quota e il fenomeno cessa. Gli scienziati a tal proposito parlano di allucinazioni, di "fuochi di Sant'Elmo" originati dall'elettricità statica, ma i danni che queste scariche energetiche provocano non sono poi così fantasiose. Basta chiederlo ai piloti della Raf, la Royal Air Force inglese, che per prima, nel 1940, si imbatté nel fenomeno. Nei cieli d'Inghilterra impazzava l'attacco della Luftwaffe tedesca, che con i suoi bombardieri He-111 scortati dai celebri Bf-109 colpiva obiettivi strategici contrastata dai caccia Spitfire e Hurricane. Se l'Hurricane era un velivolo ancora di legno, lo Spitfire era completamente metallico, veloce, manovrabile e raggiungeva quote elevate: e proprio ad alta quota i piloti registravano guasti improvvisi, motori che saltavano in aria, pezzi di fusoliera e di ala che sembravano essere strappati via da una forza sconosciuta. Si credette a un difetto di fabbricazione dell'aereo ma non era così: quando in servizio entrò il caccia-bombardiere Mosquito, un altro aereo eccezionale, i problemi relativi alla quota proseguirono. Sembrava che oltre i 6500 metri in particolari regioni della Gran Bretagna i velivoli venissero assaliti da "spiriti", "fate", "folletti"… I militari di origine irlandese subito in essi riconobbero i gremlin, mostriciattoli aggressivi della tradizione del Piccolo Popolo così diffusa nell'Isola Verde. Per gli irlandesi era comune che in determinati periodi questi folletti maligni attaccassero tutti gli oggetti meccanici, quasi che distruggessero ciò che poteva disturbare l'elezione di una nuova regina delle fate. Dunque, in quel momento e in quel posto chi si fosse trovato a transitare da quelle parti con un oggetto artificiale avrebbe subito l'ira dei gremlin!
(All'estrema sinistra) Lo Spitfire in versione da ricognizione fu perseguitato da misteriose avarie attribuite ai Gremlins. (Qui a fianco) Anche il Mosquito da bombardamento subì misteriosi danni.

La storiella fece il giro delle basi della Raf, ma fu smentita subito dal Ministero dell'Aria inglese: si pensava a difetti di fabbricazione del motore Merlin che equipaggiava tanto lo Spitfire che il Mosquito. Ben presto però si capì che anche altri velivoli erano colpiti da questa "maledizione": i piloti di bombardieri Lancaster (per inciso anch'esso dotato degli identici motori Merlin) narravano di aver subito le stesse vicissitudini. Un folletto alto una quarantina di centimetri si divertiva a saltellare sull'ala rovinando cavi, alettoni, serbatoi del carburante… I mitraglieri di bordo avevano provato a sparargli ma sembrava indenne dal fuoco delle armi convenzionali. Non tutti riuscivano a vederlo, ma chi lo scorgeva era concorde nel ritenerlo simile a un drago in miniatura. Il fenomeno divenne una vera e propria piaga che affliggeva in particolare i piloti delle unità da ricognizione dotate di Spitfire e Mosquito: con gli aerei verniciati di azzurro o rosa, i guasti ai propulsori crebbero ancor di più. Le aree interessate erano quelle delle basi di Benson, Sant-Eval e Wick e i piloti, vistosamente preoccupati, scrissero addirittura canzoni e filastrocche pubblicate anche sui giornali. Così, il fenomeno venne trattato per come si poneva (folletti invisibili che si cibavano di pezzi di aerei) perfino sul Royal Air Force Journal, in un articolo epocale a firma di un ufficiale, Hubert Griffith, il 18 aprile 1942. Intanto anche gli Stati Uniti erano entrati in guerra e anche i piloti yankee avevano incontrato i loro fantasmi nel cielo: i Foo Fighter, antesignati degli attuali dischi volanti. Pure i tedeschi non ridevano… Insomma, durante la Seconda Guerra Mondiale il cielo era decisamente sovraffollato! Il problema dei Gremlins, ufficialmente indicato come una turbolenza, fu risolto invitando i piloti a non sorvolare precise aree oppure ad abbassarsi di quota, in quanto ufficiosamente sembrava che la risonanza dei pistoni dei motori a certe altitudini attirasse questi folletti. La loro natura non fu spiegata: del resto era difficile capire come una turbonenza poteva mangiare un pezzo di elica o un alettone…
La storia comunque sarebbe rimasta confinata nelle cerchie militari se uno scrittore in seguito divenuto assai famoso non ne fosse venuto a conoscenza durante il suo servizio militare. Roald Dahl, uno dei più bravi e famosi scrittori di letteratura per bambini, nel 1942 prestava servizio a bordo dei bombardieri B-25 Mitchell nelle file dell'80° Squadron della Raf. Dopo un atterraggio di emergenza causato dall'attacco di un gremlin, si interessò dell'argomento e in breve divenne un esperto del fenomeno. Aveva intenzione di scrivere un romanzo sul tema ma gli fu impedito dal segreto militare; fortunatamente fu riassegnato a un incarico oltreoceano, a Washington, e qui ebbe modo di scrivere il suo romanzo intitolato "The Gremlins". Il romanzo piacque al capo dei servizi segreti britannici Sidney Bernstein che lo fece notare a un suo caro amico, Walt Disney: da qui il grande fumettista creatore di Topolino ebbe l'idea di trarne un film per sfruttare anche l'onda emotiva dei piloti inglesi, ma le difficoltà tecniche erano molte e inoltre i suoi "cartonist" erano impegnati nei disegni del film "Bambi", uno dei capolavori del regista americano. E così l'idea passò alla rivale Warner Bros che inserì l'idea del gremlin distruttore di aerei in un lungometraggio di Bugs Bunny. Il personaggio, minuscolo e terribile, piacque e si fece un altro film in cui il mostriciattolo attentava alla vita addirittura di Adolf Hitler!


(Sopra a sinistra) La copertina del romanzo di Roald Dahl che narra della leggenda dei Gremlins: divenne negli Anni '40 un best-seller. (Sopra) Bugs Bunny alle prese con un folletto in un cartone animato della Warner Bros che parimenti riscosse grande successo. (Qui a sinistra) Lo Spitfire azzurro scuro delle Photografic Reconnaissance Unit della Royal Air Force.


Nel frattempo la guerra finiva ma gli attacchi agli aerei non cessavano. Anche la Raaf australiana ne era colpita; cambiavano i motori, arrivavano i jet e tutto procedeva come prima, certe aree erano "off-limits" per i velivoli. Con il boom del trasporto commerciale iniziarono ad essere colpiti gli aerei passeggeri, con le conseguenze del caso: una vera fobia colpì a cavallo tra gli anni '60 e '70 i passeggeri in volo sopra l'Irlanda. I meccanici a terra non sapevano spiegarsi il perché di quegli squarci enormi sulle turbine, le gondole dei motori dei 747 sembravano fatte a pezzi da una forza sconosciuta… Si incolpò il terrorismo internazionale e quei passeggeri che vedevano, come l'amico dell'amico dell'amico di cui sopra, un gremlin sradicale un alettone o un ipersostentatore passavano per pazzi schizofrenici. Nel 1984 si concretizzò il progetto del film sui Gremlin pensato da Walt Disney. L'anno prima il film di "Ai confini della realtà" aveva sdoganato completamente la figura di questo mostro, rendendola simpatica nella sua metodica distruttività: il film seguente dimenticò l'origine aviatoria del fenomeno e lo portò sulla terra. Il film fu uno dei più visti di quell'anno ed ebbe un sequel, Gremlins 2, nel 1990. Ormai la figura è entrata nell'immaginario collettivo, non fa più paura e anzi è spiritosamente associata a qualsiasi guasto inaspettato di un mezzo meccanico. Ma i gremlin, quelli veri, se ne stanno ancora lassù a 6500 metri ad aspettare che aerei incauti attraversino la loro area. E se viaggerete su un aereo di linea date un'occhiata all'ala, chissà che non siate tra i fortunati che sono in grado di scorgerli…
Lorena Bianchi


(A sinistra) Il fotogramma tratto dall'episodio di "Ai confini della realtà" degli Anni '60 e un moderno liner, un A-340 dell'Airbus. Oggi i gremlins colpiscono gli aerei moderni, e come nel telefilm ogni tanto qualche passeggero ne vede uno, pur venendo scambiato per pazzo

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