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 Oggetto del messaggio: Il mistero di Amelia Earhart
MessaggioInviato: 29/06/2010, 07:50 
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Amelia Mary Earhart è di certo stata una donna dotata di attributi. Fu la prima aviatrice ad attraversare in solitario l'Oceano Atlantico, e nel corso della sua vita segnò diversi record, fu una scrittrice prolifica ed aprì il mondo dell'aviazione alle donne.
Ma c'è un mistero che avvolge la sua scomparsa, avvenuta il 2 Luglio del 1937 durante il suo tentativo di circumnavigare il globo: che fine ha fatto Amelia Earhart?

La pianificazione del volo attorno alla Terra inizia nel 1936, quando Amelia Earhart ricevette un Lockheed Electra 10E grazie al finanziamento della Purdue University. Non sarebbe stata la prima a circumnavigare il mondo a bordo di un aeroplano, ma di certo sarebbe stato il volo più lungo in assoluto per il tempo, circa 47.000 km.

Sull'aeroplano, Amelia Earhart non era sola: se la scelta iniziale del navigatore cadde sul capitano Harry Manning, successivamente venne scelto Fred Noonan per via della sua esperienza nella navigazione notturna a vista, basata sulle stelle.
Nel primo tentativo dell'impresa tuttavia sia Manning che il pilota stuntman Paul Mantz (nel ruolo di consulente tecnico della Earhart) volarono da Oakland, California, fino ad Honolulu, Hawaii, il giorno di San Patrizio, il 17 marzo 1937.
La Earhart fu costretta ad uno stop per via di guasti meccanici, e a mandare in riparazione il Lockheed a Burbank, in California.

Il secondo tentativo iniziò con un volo non pubblicizzato da Oakland a Miami. Questa volta la Earhart decise di volare da Ovest verso Est, soprattutto per via dei cambiamenti meteorologici sulla rotta inversa inizialmente prevista. Il primo di Giugno iniziò ufficialmente il secondo tentativo di circumnavigazione, che vide diverse tappe in Sud America, Africa, e Sud-Est asiatico, fino allo stop in Nuova Guinea, il 29 Giugno 1937. I chilometri percorsi fino a quel punto furono 35.000: solo 7.000 al completamento del viaggio, tutti da percorrere sopra al Pacifico.

E' a questo punto che inizia il mistero sul destino di Amelia Earhart. Il 2 luglio, la Earhart e Noonan partono da Lae, con l' Electra a pieno carico e destinazione Howlan Island, a 4.113 km di distanza.
L'ultimo messaggio radio della Earhart venne ricevuto alle 8.43 del mattino:
"Siamo sulla linea 157 337. Ripeteremo il messaggio. Ripeteremo sui 6210 kilocicli. In attesa".

Le ipotesi sulla scomparsa della Earhart sono state molte: errore umano (della Earhart o del navigatore Noonan), guasto meccanico, disturbi radio provenienti da altre basi che tentavano di comunicare con l'aereo. Ed anche gli sforzi per ritrovarla sono stati molti. Ma non si è mai saputo che fine abbia fatto, e se sia morta il 2 luglio del 1937 o se sia riuscita in qualche modo a sopravvivere.

Sono ormai passati 73 anni dalla scomparsa di Amelia Earhart, ma pare che ora il TIGHAR, The International Group for Historic Aircraft Recovery, stia raccogliendo indizi sulla possibilità che Amelia sia sopravvissuta per settimane, o addirittura per mesi, su un'isola disabitata del Pacifico del Sud, dipingendo la figura storica della Earhart non solo come una pilota e scrittrice eccezionale, ma anche come una moderna Robinson Crusoe in rosa.

"Ci sono prove sull'isola che suggeriscono che un naufrago sia stato qui per settimane, e forse per mesi" spiega Ric Gillespie, direttore esecutivo del TIGHAR.
Gillespie è appena tornato da una spedizione sull'isola di Nikumaroro, nella Repubblica del Kiribati, dove si suppone che la Earhart ed il suo navigatore Noonan siano atterrati dopo aver terminato il carburante.

"Abbiamo scoperto che la foresta può essere un'eccellente risorsa di acqua per un naufrago su un'isola priva di acqua fresca. Dopo forti piogge, si può raccogliere acqua dagli incavi degli alberi buka. Abbiamo anche scoperto un accampamento e nove falò, contenenti migliaia di pesci, tartarughe e ossa di uccello. Questo potrebbe suggerire che qui si siano consumati molti pasti" spiega Gillespie.

La spedizione a Nikumaroro è stata la decima in circa 20 anni, tutte con lo scopo di far luce sulla scomparsa di Amelia Earhart. Durante le precedente spedizioni sono stati scoperti diversi artefatti che sembrerebbero provare la presenza di un naufrago sull'isola. "In questa spedizione abbiamo recuperato quasi 100 oggetti. Tra questi, 10 sono in fase di test per il DNA in un laboratorio canadese. Stiamo parlando di 'DNA da tocco', materiale genetico che può essere recuperato da oggetti che sono stati toccati" spiega Gillespie.

Il miglior candidato per l'analisi del DNA sembra essere un piccolo vaso di vetro rotto in cinque pezzi, probabilmente un vasetto di cosmetici. Ci sono poi due bottoni, parti di un coltello tascabile rotto volontariamente per qualche motivo, e frammenti di rossetto.

Tutti questi oggetti sono stati scoperti nel Sito Sette, un luogo che sembra particolarmente adatto alla sopravvivenza, e nel quale sono stati scoperti resti ossei parziali di un naufrago nel 1940. "Solo qualcuno che conosce bene l'isola sceglierebbe questo posto. E' il miglior posto di Nikumaroro, è all'ombra e ventilato, e vicino alla laguna ed all'oceano. Qui, gli uccelli tropicali fanno il nido, e sono molto facili da catturare" spiega Gillespie.

I resti umani ritrovati nel Sito Sette, recuperati da Gerald Gallagher, ufficiale del British Colonial Service, fanno pensare ad una donna più che ad un uomo; una donna bianca, piuttosto che polinesiana, tra il metro e sessanta ed il metro e settanta. Le ossa tuttavia sono andate perdute, e si ha solo il referto forense stilato nel 1940.

In aggiunta alla ricchezza di fonti alimentari ed alla disponibilità di acqua dolce, la foresta attorno al Sito Sette è anche piena di Scaevola frutescens, un arbusto invasivo che ha causato qualche problema ai ricercatori, ma che rappresenta un'ottima risorsa di sopravvivenza per un naufrago grazie alle sua innumerevoli proprietà curative: corteccia e radici trattano dissenteria, mal di testa ed avvelenamento da pesci tropicali. E' antidiabetico, antipiretico, antiinfiammatorio, anticoagulante e rilassante muscolare. Un vera e propria farmacia vegetale in un'unica pianta.

Di certo il mistero resta ancora aperto, in attesa di avere i risultati delle analisi del DNA. Si spera che le analisi ed una spedizione conclusiva possano far luce sul mistero della sorte di Amelia Earhart, dopo 73 anni dalla sua scomparsa.

Fonte: http://www.ditadifulmine.com/2010/06/il ... rhart.html


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MessaggioInviato: 03/07/2012, 15:37 
http://multimedia.lastampa.it/multimedia/nel-mondo/lstp/160385/

Cita:
[color=blue]Una squadra di scienziati per trovare Amelia

E’ al via una nuova spedizione per trovare Amela Earhart, la prima donna a sorvolare l’Oceano Atlantico, scomparsa il 2 giugno 1937 mentre tentava un nuovo record: attraversare in volo il mondo. Una squadra di ricerca del Tighar (Group for Historic Aircraft Recovery) crede che sia precipitata nei pressi dell’isola di Nikumaororo. Nell’arco di 23 anni, l’associazione ha tentato ben dieci volte di trovare tracce di Amelia sull’isola, ma questa ricerca ha un fine specifico: rilevare l’eventuale presenza di rottami dell’aereo, scandagliano il fondale con un sofisticato sonar.

Amelia, all’epoca trentanovenne, era quasi riuscita nella sua impresa di fare un giro attorno al mondo con il suo aereovolando sulla linea dell’equatore. A un certo punto, è scomparsa dai radar: non si hanno più notizie né di lei, né del suo navigatore Fred Noonan. Nel suo ultimo messaggio, Amelia comunica di non riuscire a trovare il radiofaro dell’Isola di Howland. Aggiunge che il carburante è quasi finito. Si presume che la sua vita abbia avuto fine in mezzo al Pacifico.

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MessaggioInviato: 15/07/2012, 13:52 
http://www3.lastampa.it/esteri/sezioni/articolo/lstp/462446/

Cita:
[color=blue]Amelia Earhart, nuovi indizi nel giallo
L'aviatrice americana scomparsa nel 1937 forse riuscì ad approdare nell'atollo di Nikumaroro, isolato e privo di acqua
Frammenti di vetro, rossetto e un kit per la bellezza femminile degli anni '30.

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Il ritrovamento dell'équipe Tighrar (associazione no-profit dedita allo studio dell'aviazione) nell'atollo di Nikumaroro getta una nuova luce sul giallo di Amelia Earhart.

Stando a quanto riportato dal Daily Mail e da Discovery News, la celebre aviatrice scomparsa nel 1937 mentre sorvolava il Pacifico, potrebbe essere atterrata in una delle isole di Nikumaroro, tutte disabitate.

Già nel 2010, il Tighrar aveva rinvenuto dei frammenti ossei attribuibili ad Amelia e dei gusci di tartaruga aperti con un oggetto affilato, cui si aggiungono ora alcuni oggetti per la cura della bellezza femminile tipici di quell'epoca: rossetti e lozioni per il corpo.

Inoltre, i cosmetici sarebbero stati ritrovati nella zona più remota dell'atollo, in direzione Sud-Est, dove nel 1940 fu rinvenuto uno scheletro umano poi scomparso.

Secondo gli archeologi che hanno partecipato alla ricerca, i frammenti di una bottiglia rinvenuta nella zona racconterebbero un disperato tentativo di sopravvivenza. Il parziale scioglimento del vetro, scurito da verde a marrone come se fosse stato esposto al fuoco, sarebbe dovuto al suo utilizzo per la bollitura dell'acqua di mare, allo scopo di renderla potabile.

«Non c'è acqua sulla superficie delle isole di Nikumaroro - spiega l'archeologo del Tighar Thomas King, - eccetto quella che cade con le piogge».

Ulteriori analisi sui contenitori restanti hanno rilevano la presenza di "Campana Italian Balm", una lozione molto utilizzata nell'America degli anni '30, del rossetto e un cosmetico "Mennen".

Inoltre, sono stati trovati i resti di un portacipria: alcune schegge di metallo con tracce chimiche di acidi utilizzati nei prodotti cosmetici e uno specchio spezzato.[/color]



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MessaggioInviato: 18/08/2012, 18:09 
http://www.corriere.it/esteri/12_agosto_18/amelia-trovato-relitto-hearhart_e20cb406-e934-11e1-b806-99ce9fc5f07d.shtml


Cita:
ISOLA DI NIKUMARORO| GLI ESPERTI TIGHAR HANNO FATTO UNA SPEDIZIONE A SUDOVEST DI HONOLULU
[color=blue]Trovati i resti dell'aereo di Amelia Earhart

Un team di ricercatori avrebbe individuato, 75 anni dopo la misteriosa scompasa, alcuni «detriti» sul fondale

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Che fine ha fatto Amelia? La scomparsa della mitica aviatrice americana Earhart è un vero rompicapo che dura da 75 anni. Un team di ricercatori, però, potrebbe essere vicino alla soluzione del mistero. Un video subacqueo preso nell'isola di Nikumaroro, nello stato di Kiribati, mostra una distesa di frammenti che potrebbero essere i resti del suo aereo scomparso nel Pacifico nel 1937. Il video è stato girato lo scorso luglio dal Gruppo internazionale per il recupero di velivoli storici (Tighar), durante una spedizione sull'isola, 2.900 km a sudovest di Honolulu.

LA LEGGENDA - L'intrepida Amelia Earhart è stata la prima donna ad attraversare l'Atlantico in solitaria: «Lady Lindy» come venne soprannominata impiegò quattordici ore e cinquantasei minuti per volare da Terranova a Londonderry nell'Irlanda del Nord. Il 24 agosto 1932 è la prima donna a volare attraverso gli Stati Uniti senza scalo partendo da Los Angeles (California) e arrivando a Newark (New Jersey). Ma il suo progetto più ambizioso è sempre stato quello di circumnavigare il mondo lungo la rotta equatoriale (47mla chilometri): un'impresa davvero epica, che condensava in sè l'esprit du tempe. Il 2 luglio del 1937, insieme al suo navigatore, Fred Noonan, decollò dalla Papua Nuova Guinea. L'aereo è poi scomparso e, dopo lunghe ricerche in mare, nessuno riuscì a individuare il relitto del velivolo.

IL RELITTO - I ricercatori hanno dovuto lavorare con condizioni di mare molto impegnative oltre la barriera corallina di Nikumaroro. «Sapevamo di non poter trovare il relitto tutto intero - dice il direttore di Tighar, Ric Gillespie - perchè l'Oceano seppellisce tutto quanto si posa sul fondale». Così i ricercatori hanno girato ore e ore di riprese subacquee nel mare davanti la remota isola «dove l'aereo si è inabissato, sempre se i nostri calcoli sono esatti». Ma è solo in un secondo momento, tornato in patria, che il team ha potuto esaminare le immagini. E guardando bene, gli esperti avrebbero identificato «un insieme di detriti sintetici» che potrebbe appartenere all'aereo della Earhart.

LA FOTO - A un occhio inesperto, nella foto fornita dal team non c'è alcun segno di macerie. Ma Gillespie ha detto che l'esperto forense di immagini, Jeff Glickman, ha individuato nelle immagini un campo di detriti. Gillespie ha anche spiegato, però, che non si possono stabilire le reali dimensioni degli oggetti perchè nelle immagini non c'è una scala con cui confrontarli.

PRUDENZA - L'annuncio del ritrovamento arriva due giorni prima della messa in onda di uno speciale sulla squadra Tighar da parte del canale Discovery Channel. E questo ha suscitato qualche perplessità su un possibile «annuncio pubblicitario». Gli stessi esperti del team, però, mantengono la prudenza. «Per ora il nostro gruppo ha analizzato solo il 30 percento delle immagini - ha aggiunto Gillespie - Non vogliamo dare per certo il ritrovamento. Dobbiamo cercare più prove. Ma queste immagini sono incoraggianti. Ora dobbiamo tornare indietro a guardare meglio quei fondali».

Carlotta De Leo



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MessaggioInviato: 18/08/2012, 18:13 
Consiglio a chi non l'ha visto, di guardare il film a riguardo.
Se non sbaglio trasmesso dalla Rai.
Molto bello [:)]


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