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Marziano
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MessaggioInviato: 05/07/2010, 10:59 
il tumore è solo una roba mentale e basta.



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MessaggioInviato: 05/07/2010, 11:22 
Cita:
keiji ha scritto:

il tumore è solo una roba mentale e basta.



O un utente come te.

A quest'ora dovresti esser gia' bannato per quest'uscita infelice.



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MessaggioInviato: 05/07/2010, 12:05 
aspetta kasimir, non ti arrabbiare...
c'è una teoria secondo cui il tumore è una risposta fisiologica ad un trauma emotivo
http://www.laleva.cc/cura/hamer_medicine.html

Sicuramente keiji si riferisce alla teoria di Hamer, che in realtà è davvero piuttosto interessante ^_^...



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MessaggioInviato: 05/07/2010, 12:14 
OK Bliss,

te la concedo, ma è una possibilita'.

Non una roba mentale e basta. E' qui dove c'e' l'errore. Per il resto sono aperto al dialogo.



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MessaggioInviato: 05/07/2010, 12:21 
Cita:
Blissenobiarella ha scritto:

aspetta kasimir, non ti arrabbiare...
c'è una teoria secondo cui il tumore è una risposta fisiologica ad un trauma emotivo
http://www.laleva.cc/cura/hamer_medicine.html

Sicuramente keiji si riferisce alla teoria di Hamer, che in realtà è davvero piuttosto interessante ^_^...


Allora, io ho perso i genitori per un tumore, entrambi diagnosticato quando gia era troppo esteso per una cura risolutiva.
Sicuramente ci sono varie teorie al riguardo o Idee, come io le chiamo, ma sicuramente non e' ne mentale ne' psicosomatico.
Il tumore e' una malattia degenerativa, punto.
Puo' venirti o no, in ogni caso se per puro caso, e dico caso...ti viene diagnosticato con un buon anticipo ( quando l'estensione non e' enorme) sicuramente mi affido piu' alla medicina moderna che a teorie pseudo alchimistiche.
C'e' da dire che molte sono ancora le strade da intraprendere, ma sicuramente, poter vivere anche solo alcun anno in piu' per, forse, soluzionare problemi e' una cosa che solo la medicina ti puo' dare.
Se poi la convivenza con il tumore, e' drammatica e di malessere quotidiano a causa delle terapie, bhe' questa e' una scelta soggettiva.

quindi evitiamo uscite tipo , e' tutta mentale, etc. etc.....!!

PS parlo di tumori maligni e devastanti.

cmq mia madre grazie alla medicina e' riuscita malgrado tutto a vivere ancora 4 anni dopo il diagnostico e l'operazione di asportazione.
Una vita degna e tutto sommato abbastanza felice, un riavvicinamento della famiglia e soprattutto un ritrovare la propria identita' e serenita' di fronte ad una morte, che prima o poi avrebbe bussato alla sua porta.
Gli ultimi mesi sono stati tranquilli in terapia a casa.

Quindi ripeto, prima di affidarsi a pseudo alchimisti o medici ciarlatani, sentite varie opzioni dispecialisti seri. In italia c'e' ne sono motli e di buonissimi.

grazie e scusate l' OT [:I]



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« Innanzi a quella foce stretta che si chiama colonne d'Ercole, c'era un'isola. E quest'isola era più grande della Libia e dell'Asia insieme, e da essa si poteva passare ad altre isole e da queste alla terraferma di fronte. In tempi posteriori,essendo succeduti terremoti e cataclismi straordinari, nel volgere di un giorno e di una brutta notte tutto in massa si sprofondò sotto terra, e l'isola Atlantide similmente ingoiata dal mare scomparve. »


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MessaggioInviato: 05/07/2010, 12:45 
A mio parere la connessione psiche-corpo è un campo di indagine che la medicina non dovrebbe mai sottovalutare di indagare.
Soprattutto oggi alla luce delle moderne scoperte in ambito di psicosomatica.
Che poi le cause che concorrono a far sviluppare una patologia possano essere molteplici e che debbano essere considerate tutte con equanimità, mi sembra un assunto sia logico che scientifico, dal quale chiunque si sottragga, sia esso medico convenzionale o alternativo, debba essere guardato con diffidenza.



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MessaggioInviato: 05/07/2010, 12:58 
"mens sana in corpore sano"
posso anche capire il concetto, ma se prendi una malattia genetica come la mia, cosa ne puo' la psicosomatica?
O chi lavora a contatto con polveri dannose o a soggetto a radiazioni inconsuete...

Quelle non sono "robe mentali", sono concorrenza di agenti esterni. Non si puo' fare di tutta l'erba un fascio...

Ci sono altre forme di malattia di cui la mente, se ben "attrezzata", puo' aiutare a curare se non sconfiggere.

Ma questa tua frase
Cita:
Che poi le cause che concorrono a far sviluppare una patologia possano essere molteplici e che debbano essere considerate tutte con equanimità, mi sembra un assunto sia logico che scientifico, dal quale chiunque si sottragga, sia esso medico convenzionale o alternativo, debba essere guardato con diffidenza.

è la chiave di tutto.



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MessaggioInviato: 05/07/2010, 13:02 
Cita:
Kasimir ha scritto:

Cita:
keiji ha scritto:

il tumore è solo una roba mentale e basta.



O un utente come te.

A quest'ora dovresti esser gia' bannato per quest'uscita infelice.

datti una calmata bello, roba mentale nel senso che è una malattia che è causata dalla tua mente, lo so per esperienza. non ho detto che è una malattia inventata.


Ultima modifica di keiji il 05/07/2010, 13:15, modificato 1 volta in totale.


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MessaggioInviato: 05/07/2010, 13:06 
Keiji, cerchiamo di leggere bene e di comprendere. Il grado di coinvolgimento delle persone in un argomento del genere può essere differente...



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MessaggioInviato: 05/07/2010, 13:26 
Cita:
keiji ha scritto:


datti una calmata bello, roba mentale nel senso che è una malattia che è causata dalla tua mente, lo so per esperienza. non ho detto che è una malattia inventata.


Ok
ascoltiamo la tua esperienza diretta allora.



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MessaggioInviato: 07/07/2010, 12:32 
Cita:
Alighieri Dante ha scritto:

Qualcuno di voi conosce personalmente gente guarita dal cancro col bicarbonato, con l’aloe (mi raccomando, solo Arborescens), con l’ascorbato di potassio, con le erbe dell’Amazzonia, con il thè Caisse, con aglio e peperoncino e, perchè no, un pò di prezzemolo ... ? Persone guarite realmente attraverso simili ricette sarebbero, anche solo attraverso il passaparola, un formidabile canale pubblicitario. Altro che youtube e internet. Conoscete qualcuno direttamente? Io no. E penso neppure tanti coscienziosi medici ed infermieri che tutti i giorni hanno a che fare con i malati e di metodi alternativi ne hanno magari già provati o visti praticare. Invano.

Sono anni che girano queste notizie.



Io ho conosciuto personalmente un signore, che all'epoca aveva solamente 40 anni, il quale, dopo un intervento chirurgico al pancreas, era stato dato per spacciato..... solo sei mesi di vita. Bene, grazie alla caparbietà della moglie e della nipote, che non volevano affatto arrendersi, decisero di NON fare la Chemio..... con la conseguente indignazione del primario dell'ospedale che lo aveva personalmente operato. Era il periodo in cui si parlava molto della cura Di Bella. Le due donne decisero di approfondire e di curarlo con il famoso cocktail di vitamine. Risultato? Quel signore, oggi, a 52 anni, vive con mezzo pancreas e ha le analisi che sono migliori delle tue e delle mie.

Bello eh?




"Così hanno truffato Di Bella"

Guariniello accusa: farmaci scaduti e dosi sballate
Il magistrato di Torino chiude l'indagine sulla sperimentazione
della terapia


di Marco Travaglio

TORINO - La sperimentazione della cura Di Bella sarebbe viziata da gravi irregolarità. Peggio: alcuni dei 386 malati di cancro che provarono la "multiterapia" (Mdb) del medico modenese sarebbero stati usati come cavie, trattati con farmaci "guasti e imperfetti", non si sa con quali effetti sulla salute. E l'Istituto superiore di Sanità, pur sapendolo, non avrebbe avvertito 50 dei 51 ospedali d'Italia che sperimentavano i protocolli. Sono queste le conclusioni della lunga e minuzionsa indagine aperta due anni fa dal procuratore aggiunto di Torino Raffaele Guariniello, in seguito ad alcune denunce, sulla sperimentazione nei 4 "centri di riferimento" di Torino (Molinette, San Giovanni antica sede, Mauriziano e Sant'Anna) e nei 4 della provincia (gli ospedali di Chivasso, Orbassano, Chieri e Cirè). Un'indagine che non entra nel merito dell'efficacia o meno della cura, ma si limita ad analizzare la regolarità della sperimentazione.
Quattro gli accusati, tutti dirigenti dell'Istituto superiore di sanità (Iss): Roberto Raschetti e Donato Greco, coordinatori della sperimentazione del 1998, Stefania Spila Alegiani, responsabile dei preparati galenici, ed Elena Ciranni, che curava i rapporti con i vari centri clinici. Grave l'ipotesi di reato: "somministrazione di medicinali guasti o imperfetti" (punibile, secondo l'articolo 443 del codice penale, con la reclusione fino a 3 anni). Il direttore Giuseppe Benagiano, a suo tempo indagato, è stato poi archiviato.
Nessuna responsabilità per l'ex ministro della Sanità Rosi Bindi, sentita come testimone in gran segreto, a Roma, all'inizio dell'anno. I 4 indagati hanno ricevuto l"avviso di chiusura indagini". Una sorta di preannuncio di rinvio a giudizio, che poi però non è arrivato: grazie alla legge Carotti, i difensori hanno chiesto e ottenuto dal Pg della Cassazione Nino Abbate il trasferimento dell'inchiesta a Firenze. Con la curiosa motivazione che i farmaci "incriminati" li produce l'Istituto farmacologico militare fiorentino. Inutile l'opposizione di Guariniello il quale, sentenze della Cassazione alla mano, ha ribattuto che il 443 non punisce la produzione o la detenzione, ma la somministrazione di farmaci guasti (avvenuta, appunto, a Torino).
Spetterà dunque alla Procura di Firenze - che l'anno scorso aveva già archiviato un'altra inchiesta sui protocolli Di Bella - trarre le conclusioni: rinviare a giudizio o chiedere l'archiviazione. Tutto dipenderà dall'interpretazione delle irregolarità emerse a Torino: errori in buona fede o condotte dolose? Per Guariniello, la prova del dolo sarebbe in una lettera inviata nel '98 a un ospedale romano, che chiedeva lumi sulla conservazione e la composizione delle "soluzioni ai retinoidi" previste per i protocolli 1 e 9. Nella lettera i dirigenti dell'Iss precisavano che quelle sostanze hanno una "validità" di soli 3 mesi, dopo di che "scadono" e vanno buttate. Peccato che la stessa direttiva non sia stata diramata agli altri 50 ospedali che sperimentavano la cura. E che infatti continuarono, ignari di tutto, a somministrare quelle soluzioni ampiamente scadute (addirittura vecchie di 4, 5, 9 mesi) e "deteriorate".
Non solo: un gravissimo errore tecnico avrebbe dimezzato il quantitativo di un componente, un principio attivo, fondamentale per l'efficacia di quelle soluzioni: l'"axeroftolo palmitato". In pratica, per i due protocolli, quella sperimentata non era la multiterapia Di Bella, ma una "variazione sul tema" non dichiarata. Così com'era emerso nel '98 per altri due protocolli, frettolosamente ritirati dopo che Guariniello vi aveva scoperto alcune sostanze mancanti e alcune altre (come il tamoxifen del professor Umberto Veronesi) aggiunte da una mano misteriosa. Ma quel capitolo è ancora aperto. A Torino.

Tratto da "La Repubblica" 7 settembre 2000






Questo, solo per dire che... GLI INTERESSI ECONOMICI che ci sono dietro la Chemio (e, in linea generale, dietro le cure "ufficiali") sono talmente ENORMI, da passare sopra medici e professori "eretici", sopra le "cure alternative" e, cosa ben più grave, sopra i malati di tumore.... senza nessun tipo di scrupolo.


Ma andiamo avanti.....

Anni fa sentii parlare di una signora, una sorta di "guaritrice", che sosteneva di curare i tumori con dei decotti di erbe dai quali otteneva delle bottiglie di quella che poteva sembrare, a prima vista, semplice ACQUA. Bene, la mia curiosità (alimentata anche da una contigente questione che vedeva la mia ragazza di allora colpita da uno strano male che nessuno era riuscito a diagnosticare), decisi di andare a trovarla. C'erano persone in attesa che si erano recate da lei già dal mattino prestissimo. Pulman stracarichi di persone che arrivavano da ogni dove, anche dall'estero, per poter prendere queste "miracolose" bottiglie d'acqua. Ore interminabili di attesa, in cui mi è stato facile, anche per passare il tempo in attesa della visita, parlare con "pazienti" che oramai da anni, si recavano in quel luogo per garantirsi quella cura. Ho conosciuto persone anziane che avevano il tumore alla prostata e che erano state date per spacciate. Le loro analisi miglioravano di mese in mese, sino alla guarigione completa. Persone con tumori al colon che grazie alla cura, stavano per uscire dal "tunnel". Una ragazza di Milano, di 30 anni, alla quale le avevano diagnosticato un tumore al polmone, con metastasi, che era riuscita a fare REGREDIRE quasi del tutto il male stesso e che era fuori di sè per la gioia. E altre decine e decine di testimonianze che, definire sconcertanti, è solo un eufemismo.

Dopo alcuni mesi, la mia ragazza risolse il suo problema grazie ad un inaspettato ripristino del sistema immunitario. Successivamente, parlando con dei parenti lontani, mi venne comunicato che una zia di secondo grado, aveva scoperto di avere un tumore che l'aveva colpita al cervello. Le analisi evidenziarono una "macchia" nell'emisfero cerebrale destro. Bene.... anzi male. Decisi di comunicare questa cosa anche a lei. La povera zia, nonostante le reticenze dei familiari, decise di recarsi ogni 15 giorni dalla signora per prendere la cura. Con il tempo, i medici che la seguirono rimasero senza parole e non riuscirono a dare una risposta scientifica a quanto avevano davanti. E anche in questo caso ci fu un'evidente regressione del tumore al cervello. La zia, a distanza di più di dieci anni, è viva e vegeta... e non ha avuto nessuna recidiva di quel male.


Se vuoi. posso continuare con altri casi di cui sono stato
personalmente testimone.....



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"…stanno uscendo allo scoperto ora, amano annunciare cosa stanno per fare, adorano la paura che esso può creare. E’ come la bassa modulazione nel ruggito di una tigre che paralizza la vittima prima del colpo. Inoltre, la paura nei cuori delle masse risuona come un dolce inno per il loro signore". (Capire la propaganda, R. Winfield)

"Onesto è colui che cambia il proprio pensiero per accordarlo alla verità. Disonesto è colui che cambia la verità per accordarla al proprio pensiero". Proverbio Arabo

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MessaggioInviato: 07/07/2010, 12:44 
Ha inventato la macchina che vede i tumori: lo accusano di stregoneria.

http://www.liberespressioni.com/2010/04 ... regoneria/


Clarbruno Vedruccio costruisce una sonda contro le mine antiuomo e scopre che interagisce col suo corpo. “Merito di un panino ingurgitato in treno e della gastrite”.
Un tubo lungo 30 centimetri che permette di scoprire i tumori non appena cominciano a formarsi. Una sonda elettromagnetica che vede qualsiasi infiammazione dei tessuti. Un esame che dura appena 2-3 minuti, non è invasivo, non provoca dolore o disagi al paziente, e fornisce immediatamente la risposta. Un test innocuo, ripetibile all’infinito e senza togliersi i vestiti, che ha una precisione diagnostica come minimo del 70% ma, se eseguito da mani esperte, può arrivare anche al 100% di attendibilità. Uno strumento rivoluzionario, poco ingombrante, portatile, che si può usare ovunque e che non necessita di mezzi di contrasto radioattivi, lastre fotografiche o altro materiale di consumo. Un’apparecchiatura che si compra, anzi si comprava, con 43.000 euro più Iva, contro i 3-4 milioni di euro di una macchina per la risonanza magnetica, i 2 milioni di una Pet e il milione e mezzo di una Tac, tutt’e tre con costi di gestione elevatissimi.
Allora chi e perché ha paura del bioscanner, nome commerciale Trimprob? Non certo i potenziali pazienti, che potrebbero individuare per tempo la malattia. Non certo il ministero della Salute, che lo ha inserito nel repertorio dei dispositivi medici del Servizio sanitario nazionale. Non certo il professor Umberto Veronesi, che lo ha sperimentato nel suo Istituto europeo di oncologia di Milano e ne ha decantato la validità. Eppure la Galileo Avionica, società del colosso Finmeccanica, ha annunciato la chiusura della Trim Probe Spa, l’azienda che lo produceva e lo commercializzava, messa in liquidazione in quanto ritenuta non più strategica nell’ambito di un gruppo internazionale specializzato nei mezzi di difesa militare.
Questa è l’infelice historia di un cavaliere d’altri tempi, il professor Clarbruno Vedruccio, 54 anni, l’inventore del bioscanner, laureato in fisica e in ingegneria elettronica negli Stati Uniti, già collaboratore dell’Istituto di fisica dell’atmosfera del Cnr a Bologna e docente di metodologia della ricerca all’Università di Urbino, che nei tempi presenti avrebbe meritato i premi Nobel per la fisica e la medicina fusi insieme, se solo il mondo girasse per il verso giusto, e invece è costretto a prosciugare il conto in banca per tutelare la sua creatura.
Vedruccio è arrivato al bioscanner per puro caso, mentre stava fornendo tecnologia militare avanzata ad alcuni reparti d’élite delle nostre forze armate. Pur di non lasciarsi sfuggire un simile cervello, nel 2004 i vertici della Marina hanno rispolverato la legge Marconi del 1932, così detta perché fu creata su misura per Guglielmo Marconi, l’inventore della radio, che minacciava di passare armi e bagagli agli inglesi. Arruolato «per meriti speciali» nella riserva selezionata, con decreto del presidente della Repubblica, l’Archimede Pitagorico è diventato capitano di fregata ed è stato assegnato all’ufficio studi del Comando subacquei e incursori alla Spezia. Ha anche partecipato con l’Onu alla missione di pace Leonte in Libano, dove s’è guadagnato un encomio.
Quando nel 2004 una serie di fenomeni impressionanti – elettrodomestici che prendevano fuoco, vetri delle auto che esplodevano, bussole che impazzivano, cancelli automatici che si aprivano da soli – sconvolse la vita di Caronia, nel Messinese, la Protezione civile chiamò Vedruccio per trovare il bandolo della matassa. Lo studioso accertò che il paesino dei Nebrodi veniva colpito da fasci di radiazioni elettromagnetiche con particolari caratteristiche. Se oggi gli chiedi chi fosse a emetterle, si limita a tre parole: «Non posso rispondere». L’inventore abita con la moglie Carla Ricci, sua assistente, a pochi chilometri dal radiotelescopio Croce del Nord di Medicina (Bologna). Quando si dice il caso.
Nome insolito, Clarbruno.
«Viene dalla fusione di Clara e Brunello, i miei genitori».
Lei è un fisico. Perché ha accettato di diventare ufficiale di Marina?
«Non sono né guerrafondaio, né pacifista. Ma se la guerra si deve fare, si fa. Diciamo che la vita militare è la normalità, nella nostra famiglia. Sono nato a Ruffano, provincia di Lecce. Mio nonno materno, Ettore Giaccari, disperso in mare nel 1941, era il capo motorista dell’incrociatore Fiume, affondato dagli inglesi nella battaglia di Capo Matapan. Mio padre comandava la brigata costiera della Guardia di finanza. Sono cresciuto tra la caserma e il faro di Torre Canne. Nel gennaio 1958 precipitò in Adriatico un aereo F86 e papà si gettò a nuoto nelle acque gelide per salvare il pilota. Lo riportò a riva: purtroppo era già morto. Io passai l’infanzia fra i rottami di quel caccia militare. Ricordo ancora la carlinga, i comandi, la sala radio. Il mio amore per l’elettronica è nato lì».
E il bioscanner com’è nato?
«Nel 1985 collaboravo col battaglione San Marco. Mi fu chiesto se ero in grado di mettere a punto una tecnologia per intercettare i pescatori di frodo che di notte approdavano sull’isola di Pedagna, zona militare al largo di Brindisi. Le telecamere non potevano essere installate per la troppa salsedine e le frequenti mareggiate. Stavo lavorando a una specie di radar antiuomo, come quelli che gli americani usavano in Vietnam, quando mi accorsi che alcune bande di frequenza in Uhf, fra i 350 e i 500 megahertz, quindi al di sotto dei canali televisivi, interagivano bene con i tessuti biologici delle persone».
In che modo se ne accorse?
«Volevo sperimentare la possibilità di usare l’elettromagnetismo anche per rintracciare le mine antiuomo sepolte nel terreno: il rilevatore registrava qualsiasi discontinuità nella compattezza della sabbia fino a 20 centimetri di profondità. Mentre ero nel mio laboratorio, notai che sugli analizzatori di spettro una delle tre righe spettrali spariva completamente ogniqualvolta mi avvicinavo al banco di prova. Strano. Quel giorno avevo ingurgitato un panino col salame in treno ed ero in preda a una gastrite terribile. Mi si accese una lampadina in testa. Chiamai Enrico Castagnoli, ex radarista della Marina, mio vicino di casa, e gli chiesi come si sentisse in salute. “Benone”, mi rispose. Ripetei la prova su di lui: nessuna variazione di spettro. La conferma che cercavo».
Cioè?
«Allora non potevo saperlo. Ma avevo appena provato in vivo ciò che gli scienziati Hugo Fricke e Sterne Morse intuirono e descrissero nel 1926 su Cancer Research e cioè che i tessuti sani hanno una capacità elettrica più bassa, quelli infiammati più elevata, quelli oncologici ancora maggiore. In pratica il mio bioscanner consente di fare una specie di biopsia elettromagnetica, quindi incruenta, dei tessuti biologici, grazie a tre frequenze in banda Uhf, intorno ai 460, ai 920 e ai 1350 megahertz. In particolare, il segnale sulla prima frequenza interagisce con le formazioni tumorali maligne, evidenziando un abbassamento della riga spettrale».
E individua qualsiasi tipo di cancro?
«A eccezione delle leucemie. Ma i tumori solidi su cui abbiamo indagato li ha letti tutti. Ho visto alcuni carcinomi del seno con due anni d’anticipo sull’ecografia e sulla mammografia».
Chi è stato il primo paziente a sottoporsi all’esame?
«Un fisico britannico che era venuto all’Università di Urbino per un congresso. Gli ho scoperto un tumore alla prostata. Nei giorni successivi gli studenti di medicina, farmacia e veterinaria facevano la fila per sottoporsi all’esame e lo stesso i miei colleghi docenti. Io insegnavo a loro e loro a me. Nel 2006 ho portato la macchina in Libano durante la missione Leonte. È stato un altro screening di massa».
Ma chi garantisce che il test non faccia male e sia affidabile?
«Il bioscanner ha l’omologazione dell’Istituto superiore di sanità, che ne ha attestato la non nocività. Per ogni organo occorre poi una procedura di validazione presso enti accreditati dal ministero della Salute. Per le ovaie la sperimentazione avviata dall’Istituto nazionale dei tumori di Milano ha dimostrato un indice di sensibilità del 91%, il che è particolarmente confortante, trattandosi di una neoplasia che non dà sintomi e in genere viene scoperta quando vi sono già le metastasi. Nello stesso istituto sono stati testati i tumori del retto: siamo sull’89% di attendibilità. Le prove per la tiroide e lo stomaco-duodeno, eseguite nelle Università di Catanzaro e Genova e nell’ospedale maggiore della Marina militare a Taranto, si sono rivelate esatte al 90% e in due casi al 100%. I tumori della vescica, testati all’ospedale Vito Fazi di Lecce, hanno restituito un dato sicuro nell’89,5% dei casi. Per la prostata e il seno siamo al 72%».
Il margine d’errore a che cos’è dovuto?
«All’imperizia di chi esegue l’esame e alla fallibilità di tutti i sistemi diagnostici. Non dimentichiamo che anche un ecografo può sbagliare nel 45% dei casi: tanto varrebbe buttare in aria una monetina e fare a testa o croce. Da uno studio pubblicato sulla rivista Urology nel 2008, e relativo alla diagnostica della prostata, risulta che il bioscanner ha offerto un’accuratezza del 72% contro il 55% di un’ecografia transrettale, tanto invasiva quanto fastidiosa».
Gli amici si rivolgeranno a lei al minimo acciacco.
«Li dirotto verso gli ospedali. È troppo pesante scoprire che una persona ha un tumore e doverglielo dire all’istante. Se il Trimprob fosse dato in dotazione ai medici di base, si risparmierebbero miliardi di euro spesi per accertamenti diagnostici spesso inutili. Purtroppo è presente solo in 50 ospedali sui circa 2.000 esistenti in Italia».
E all’estero?
«Si trova in Giappone, Brasile, Malesia, Turchia, Iran, Regno Unito, Francia, Belgio. Ma da due anni la Galileo Avionica ha smesso di produrlo e io mi ritrovo a pagare le spese per il mantenimento del brevetto internazionale dalla Cina al Sudafrica, dall’India al Canada. Si tratta di costi largamente superiori al mio stipendio».
E dire che la Galileo Avionica era andata ad analizzare col bioscanner persino la prostata di Beppe Grillo…
«Credo che il Trimprob sia stato testato anche su Umberto Bossi, che ne ha parlato benissimo a Silvio Berlusconi».
Attrezzo bipartisan. «A questo punto come si fa a dire che l’esposizione ai campi elettromagnetici non ha effetti sulle persone?», s’è chiesto Grillo nel suo blog.
«Il Trimprob utilizza una potenza 100 volte inferiore a quella dei cellulari: 10 milliwatt contro 2 watt. Però bisogna essere onesti: l’industria non ha alcun interesse a divulgare le indagini che invitano ad applicare il principio di precauzione all’elettromagnetismo».
Non mi aveva detto che la non nocività del bioscanner è certificata?
«È così. L’esame dura poco o niente, non vi è un’esposizione cronica, e la frequenza ha uno spettro di assorbimento selettivo sui tessuti infiammati, non su quelli sani».
E i collegamenti wireless sono sicuri?
«Da elettromagnetista ho sviluppato una particolare sensibilizzazione ai campi elettromagnetici anche deboli. Mi sono accorto che il mio vicino di casa aveva cambiato il modem per collegarsi a Internet perché ho cominciato a dormire male. Ho acceso l’analizzatore di spettro e ho visto che aveva installato una rete wi-fi. Gli ho chiesto di spegnerla almeno di notte e sono tornato a dormire bene».
Il Trimprob rischia di rendere superfluo il lavoro dei radiologi?
«No. La diagnostica per immagini resta lo standard. Il bioscanner aiuta, dà il primo allarme. Per esempio, gli urologi che lo impiegano hanno ridotto di molto la prescrizione di biopsie».
Però manda in pensione le mammografie per prevenire il tumore al seno.
«Se vuole condannarmi a morte, scriva così».
Insomma, a quali specialisti dà fastidio?
«A tutti quello che non lo usano».
Qualcuno l’ha ostacolata?
«Durante un vertice all’Istituto superiore di sanità, al quale ero stato accreditato dall’Ieo del professor Veronesi, uno dei presenti mi ha detto: “Cos’è? Stregoneria?”. Gli ho obiettato che un’industria che produce cacciabombardieri difficilmente spreca tempo in riti vudù. Il bioscanner è la macchina del futuro. Ma capisco che sarebbe stato come parlare dei telefonini nel 1700».
Com’è possibile che l’Italia non riesca a sfruttare l’invenzione di un italiano?
«Vuol sapere una cosa? Sono un capitano di fregata precario. In Marina ho lavorato solo sei mesi l’anno, agli inizi senza stipendio. E dal 2 luglio sarò congedato perché compio 55 anni, che è l’età limite per far parte come ufficiale delle forze di completamento. Eppure questo è il periodo più fertile della mia vita di inventore: due brevetti depositati, fra cui un’antenna tattica omnidirezionale per collegamenti satellitari utilizzata dal contingente italiano in Afghanistan, e altri quattro già pronti».
Si sarà pentito di non essere rimasto negli Stati Uniti.
«A fuggire si fa presto. Rimanere a combattere in Italia, quello sì è da soldati».
di Stefano Lorenzetto
da: ilgiornale
http://www.liberespressioni.com/2010/04 ... regoneria/



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 Oggetto del messaggio:
MessaggioInviato: 08/07/2010, 22:47 
Cita:
Thethirdeye ha scritto:

Cita:
Alighieri Dante ha scritto:


La questione è molto delicata.
Perdite di tempo, in caso di mancata guarigione, possono far giungere il malato ad epiloghi strazianti.


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MessaggioInviato: 28/09/2010, 19:14 
"Una molecola disorienta il cancro"
E sulle terapie si punta sugli antiacidi
È in grado - sono le conclusioni di uno studio pubblicato su Nature - di far ignorare ai geni del tumore il loro "manuale di istruzioni interne". Arginando così la diffusione della malattia. Ma sul fronte della ricerca non è tutto. In Italia sono partiti i primi due trial clinici per sostituire i chemioterapici con i farmaci per l'acidità di stomaco

interessante il paragrafo:

Il bicarbonato al posto dei chemioterapici. I farmaci antiacidità, gli inibitori della pompa protonica e persino il bicarbonato, potrebbero sostituire la chemioterapia. E' un nuovo filone a cui si stanno dedicando diversi scienziati, perché questi prodotti potrebbero essere efficaci, senza effetti collaterali e con costi molti più bassi. A fare il punto della situazione sono stati gli scienziati dell'Istituto superiore di sanità (Iss), in occasione del primo simposio dell'International society for proton dynamics in cancer (Ispdc)

parlano di geni quindi un discorso diverso da simoncini....pero'...


http://www.repubblica.it/salute/ricerca ... e-7490226/


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MessaggioInviato: 28/09/2010, 19:16 
ah giusto....aggiungo che striscia la notizia e mi manda rai tre devono andare a cagare [;)]


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