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MessaggioInviato: 20/05/2013, 13:33 
TAV: ora basta, ce lo chiede l'Europa
Lunedì 20 Maggio 2013, 09:31 in
di Debora Billi
La Francia ha deciso di non costruire più la Torino-Lione. Basta, stop, fine, kaputt. Del mitico corridoio 5 resta solo la tratta PD.
http://crisis.blogosfere.it/2013/05/tav ... uropa.html




Vi svelo un segreto, in realtà di Pulcinella se non per l'informazione nostrana: la Francia ormai ha deciso di non costruire il Tav Torino-Lione. Manca ancora la firma sul certificato di morte del progetto: poi bisognerà incaricare qualcuno di dare il doloroso annuncio ai Letta bipartizan nella stanza dei bottoni e - soprattutto - alla nazione.

In genere non merita neanche di essere letta la gran parte di quello che si scrive in Italia sul mitico buco di 57 chilometri sotto le Alpi nel quale sfrecceranno treni con forza cieca di baleno: quel buco che "ci porterà in Europa" (come se fossimo in Asia...) e che s'ha da fare, a costo di tritare le ossa ai valsusini, perché "ce lo chiede l'Europa". Quella roba non merita di esser letta per almeno due buoni motivi: primo, per i governi italiani e i media mainstream l'utilità del Tav è una sorta di dogma di fede (nonché lo spartiacque fra buoni e cattivi) mentre in realtà quel buco non serve se non a farci spendere montagne di soldi che finiranno in mano ai soliti amici degli amici. E poi, secondo motivo: mentre qui ci si affanna a dar spazio alla solita "guerriglia No Tav" e alla sua incursione nel cantiere, in Francia del Tav Torino-Lione non si parla proprio più. Ormai ci hanno messo una pietra sopra: amen e requiem aeternam, non basterebbe un miracolo per la resurrezione.

Nell'estate scorsa il Governo francese ha cominciato a dire che, per ragioni di budget, bisognava ripensare le linee ferroviarie a grande velocità previste ma non ancora realizzate: in cima alla lista dei più doverosi ripensamenti c'era proprio la Torino-Lione. Poi un ex ministro dei Trasporti, Jean-Louis Bianco, è stato incaricato di guidare una commissione per riformare l'intero sistema ferroviario francese: il rapporto preliminare raccomanda di non costruire nuove linee a grande velocità per arginare il debito cronico del settore. Infine, il recente rapporto completo del 22 aprile esorta a capovolgere la politica che finora ha privilegiato la grande velocità e a migliorare invece la qualità del servizio offerto ai pendolari che salgono tutti i giorni sul treno.



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MessaggioInviato: 05/06/2013, 10:28 
Riporto qui il post di Ronin inserito nel topic "Movimento 5 Stelle"

Cita:
Ronin77 ha scritto:

PD nella bufera per il nuovo scandalo tav e nessuno ne parla...ed il sindaco uscente è finito al governo [|)]

Tav, un portinaio da 2mila euro al mese

http://www.reggionline.com/notizie/2013 ... a3KspyIjkY

Ancora...

Stazione Tav e mafia: silenzi e scaricabarile

http://www.reggionline.com/notizie/2013 ... a3LD5yIjkY

Ancora...

Stazione Tav e mafia, Ferrigno: "Io, contro un muro di gomma"

"Il Pd impedì commissione su appalti e subappalti". Il Comune: "Non ci competono". Segnalazione alla Dda

http://www.reggionline.com/notizie/2013 ... a3LRpyIjkY

[BBvideo]http://www.youtube.com/watch?v=pidmrZAN1Ik[/BBvideo]




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"…stanno uscendo allo scoperto ora, amano annunciare cosa stanno per fare, adorano la paura che esso può creare. E’ come la bassa modulazione nel ruggito di una tigre che paralizza la vittima prima del colpo. Inoltre, la paura nei cuori delle masse risuona come un dolce inno per il loro signore". (Capire la propaganda, R. Winfield)

"Onesto è colui che cambia il proprio pensiero per accordarlo alla verità. Disonesto è colui che cambia la verità per accordarla al proprio pensiero". Proverbio Arabo

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MessaggioInviato: 08/06/2013, 23:28 
ah domani mattina viene inaugurata la stazione di reggio emilia,la stazione più costosa dell'intero universo,si dice che siano venuti addirittura anche da marte per fare affari con qualche mazzetta su questa grande opera.


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MessaggioInviato: 27/06/2013, 12:51 
ahahahaha.... e ora come faranno politici e camorristi DA PRIMA REPUBBLICA
a mettersi in tasca quello che speravano di mettersi in tasca con questa
MEGATRUFFA? [:D]




La Francia non la ritiene prioritaria. Addio alla Tav Torino-Lione

Immagine

http://www.informarexresistere.fr/2013/ ... ino-lione/

Pubblicato da Informare il 25 giugno 2013.

Addio alla Tav Torino-Lione. Non importa se l’Italia continua a sognare i mega appalti e la grande opera, non importa se taglia la sanità ma non i soldi per scavare un inutile buco di 50 chilometri sotto le Alpi: lo ha ormai deciso la Francia, dove giovedì saranno ufficializzate le conclusioni della commissione Mobilité 21, incaricata dal Governo di individuare le priorità fra i 70 progetti di grandi infrastrutture legate ai trasporti.

Le anticipazioni (http://snipurl.com/27c8aec) sono riassunte dal prestigioso Le ****ro nella cartina sotto il titolo: in grigio le linee ferroviarie ad alta velocità (LGV) già esistenti o già in costruzione; in giallo le linee ferroviarie (non necessariamente ad alta velocità) da realizzare entro il 2030; in rosso quelle a cui pensare fra il 2030 e il 2050. La Lione-Torino è in rosso.

A Le Fig.aro risulta che prima del 2030 verrà avviata una sola nuova linea ferroviaria ad alta velocità, la Bordeaux-Tolosa, ed una seconda linea ad alta velocità potrebbe essere ripescata e considerata come prioritaria ma solo a determinate e non meglio definite condizioni.

Se anche il salvagente venisse lanciato proprio alla Torino-Lione, si tratterebbe quindi di una priorità condizionata e non assoluta.

Fino a giovedì i giochi sono ancora teoricamente aperti, certo. Potranno esserci dei cambiamenti nella mappa: Le ****ro lo dice esplicitamente.

Ma l’entità del giallo è commisurata ai (pochi) soldi disponibili nelle casse francesi e la commissione incaricata della spending review raccomanda di privilegiare le necessità dei pendolari: vedete in giallo le “tangenziali su rotaia” da costruire attorno a Lione, a Marsiglia e nell’area di Parigi. Con la speranza che l’Italia prenda atto. E prenda esempio, soprattutto.

Sottolineo ancora una volta le cose fondamentali che di solito i maggiori media non dicono: in Italia non è ancora neanche completata la progettazione della Tav Torino-Lione e non è aperto nessun cantiere (è solo iniziato lo scavo di un tunnel geognostico per raccogliere dati utili a perfezionare il progetto, nella prospettiva di usare quello stesso tunnel come uscita di sicurezza del traforo principale); esiste già una linea ferroviaria fra Lione e Torino, è fresca di ammodernamento ed è ampiamente sotto utilizzata.

E soprattutto ricordate una cosa. I No Tav hanno fatto un favore all’Italia (http://blogeko.iljournal.it/costi-e-uti ... tuttitalia) impedendole di sperperare inutilmente una montagna di soldi pubblici, dal momento che per ogni euro proveniente da Bruxelles l’Italia ne avrebbe sborsati altri 25. Estratti dalle nostre tasche, casomai ci fosse bisogno di specificare.



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MessaggioInviato: 27/06/2013, 13:40 
Comunque a me gira letteralmente il c...o!!!Io volevo andare a Lione,in macchina non posso andare,in Aereo ci voglio 300 euro tra andata e ritorno...l'unico modo abbastanza economico per andare é il treno e con sncf me la caverei con 80 euro tra andata e ritorno.
Voi direte "e qual é il problema??Vai in treno"...si peccato che per fare una tratta di circa 400 km ci vogliono 6 ore e bisogna fare anche un cambio!!!
Tutto questo con la Tav non succederebbe perchè in 1 ora e mezza sarei arrivato e potrei farcela anche con prezzi bassi!!! [:(!]


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MessaggioInviato: 27/06/2013, 13:45 
Cita:
Thethirdeye ha scritto:


ahahahaha.... e ora come faranno politici e camorristi DA PRIMA REPUBBLICA
a mettersi in tasca quello che speravano di mettersi in tasca con questa
MEGATRUFFA? [:D]




La Francia non la ritiene prioritaria. Addio alla Tav Torino-Lione

Immagine

http://www.informarexresistere.fr/2013/ ... ino-lione/

Pubblicato da Informare il 25 giugno 2013.

Addio alla Tav Torino-Lione. Non importa se l’Italia continua a sognare i mega appalti e la grande opera, non importa se taglia la sanità ma non i soldi per scavare un inutile buco di 50 chilometri sotto le Alpi: lo ha ormai deciso la Francia, dove giovedì saranno ufficializzate le conclusioni della commissione Mobilité 21, incaricata dal Governo di individuare le priorità fra i 70 progetti di grandi infrastrutture legate ai trasporti.

Le anticipazioni (http://snipurl.com/27c8aec) sono riassunte dal prestigioso Le ****ro nella cartina sotto il titolo: in grigio le linee ferroviarie ad alta velocità (LGV) già esistenti o già in costruzione; in giallo le linee ferroviarie (non necessariamente ad alta velocità) da realizzare entro il 2030; in rosso quelle a cui pensare fra il 2030 e il 2050. La Lione-Torino è in rosso.

A Le Fig.aro risulta che prima del 2030 verrà avviata una sola nuova linea ferroviaria ad alta velocità, la Bordeaux-Tolosa, ed una seconda linea ad alta velocità potrebbe essere ripescata e considerata come prioritaria ma solo a determinate e non meglio definite condizioni.

Se anche il salvagente venisse lanciato proprio alla Torino-Lione, si tratterebbe quindi di una priorità condizionata e non assoluta.

Fino a giovedì i giochi sono ancora teoricamente aperti, certo. Potranno esserci dei cambiamenti nella mappa: Le ****ro lo dice esplicitamente.

Ma l’entità del giallo è commisurata ai (pochi) soldi disponibili nelle casse francesi e la commissione incaricata della spending review raccomanda di privilegiare le necessità dei pendolari: vedete in giallo le “tangenziali su rotaia” da costruire attorno a Lione, a Marsiglia e nell’area di Parigi. Con la speranza che l’Italia prenda atto. E prenda esempio, soprattutto.

Sottolineo ancora una volta le cose fondamentali che di solito i maggiori media non dicono: in Italia non è ancora neanche completata la progettazione della Tav Torino-Lione e non è aperto nessun cantiere (è solo iniziato lo scavo di un tunnel geognostico per raccogliere dati utili a perfezionare il progetto, nella prospettiva di usare quello stesso tunnel come uscita di sicurezza del traforo principale); esiste già una linea ferroviaria fra Lione e Torino, è fresca di ammodernamento ed è ampiamente sotto utilizzata.

E soprattutto ricordate una cosa. I No Tav hanno fatto un favore all’Italia (http://blogeko.iljournal.it/costi-e-uti ... tuttitalia) impedendole di sperperare inutilmente una montagna di soldi pubblici, dal momento che per ogni euro proveniente da Bruxelles l’Italia ne avrebbe sborsati altri 25. Estratti dalle nostre tasche, casomai ci fosse bisogno di specificare.



In realta' in tutto questo c'é un errore di fondo.
La tratta TAV sarebbe da costruire solo per il pezzo che da Torino va a Chambery.Questo perchè da Milano a Torino c'é gia' la TAV e da Lione a Chambery c'é già il TGV;quindi quello che ha scritto sto articolo dice pistolinate.


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MessaggioInviato: 27/06/2013, 14:01 
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robs79 ha scritto:

In realta' in tutto questo c'é un errore di fondo.
La tratta TAV sarebbe da costruire solo per il pezzo che da Torino va a Chambery.Questo perchè da Milano a Torino c'é gia' la TAV e da Lione a Chambery c'é già il TGV;quindi quello che ha scritto sto articolo dice pistolinate.


questi no-a-tutto continueranno a ripetere all'infinito che la TAV non si farà che la TAV non esiste, anche quando migliaia di passeggeri e e merci ci transiteranno sopra ogni giorno.



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«Way hay and up she rises, Way hay and up she rises, Way hay and up she rises, Early in the morning!»
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rmnd ha scritto:
questi no-a-tutto continueranno a

Beh... personalmente, non mi ritengo tra quelli che sono anti-tutto.
Gradirei solamente che i soldi dei contribuenti non venissero sperperati
a vagonate (visti i tempi duri) e che non vadano - soprattutto - a rimpinzare
i conti dei politici corrotti e collusi con i mafiosi.

Tu invece, da che parte stai?



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Cita:
Thethirdeye ha scritto:
Beh... personalmente, non mi ritengo tra quelli che sono anti-tutto.
Gradirei solamente che i soldi dei contribuenti non venissero sperperati
a vagonate (visti i tempi duri) e che non vadano - soprattutto - a rimpinzare
i conti dei politici corrotti e collusi con i mafiosi.

Tu invece, da che parte stai?

Ah be quello pure io!!!
Quindi non sei contro il progetto in se,sei contro l'ingresso nel progetto dei mafiosi,anche io.


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MessaggioInviato: 28/06/2013, 01:08 
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Thethirdeye ha scritto:

Cita:
rmnd ha scritto:
questi no-a-tutto continueranno a

Beh... personalmente, non mi ritengo tra quelli che sono anti-tutto.
Gradirei solamente che i soldi dei contribuenti non venissero sperperati
a vagonate (visti i tempi duri) e che non vadano - soprattutto - a rimpinzare
i conti dei politici corrotti e collusi con i mafiosi.

Tu invece, da che parte stai?


Dalla mia, mi pare ovvio. Sempre e soltanto dalla mia.



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Cita:
rmnd ha scritto:
Dalla mia, mi pare ovvio. Sempre e soltanto dalla mia.

Ahahahaahah rmnd le tue risposte mi fanno sempre morire!!!
Sei categorico e sicuro di quello che dici!!
Ti rispetto molto


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robs79 ha scritto:

Cita:
Thethirdeye ha scritto:
Beh... personalmente, non mi ritengo tra quelli che sono anti-tutto.
Gradirei solamente che i soldi dei contribuenti non venissero sperperati
a vagonate (visti i tempi duri) e che non vadano - soprattutto - a rimpinzare
i conti dei politici corrotti e collusi con i mafiosi.

Tu invece, da che parte stai?

Ah be quello pure io!!!
Quindi non sei contro il progetto in se,sei contro l'ingresso nel progetto dei mafiosi,anche io.

No... nel caso specifico, dopo aver approfondito l'argomento, sono decisamente CONTRO il progetto in sè.... ma questo non vuol dire essere "anti-tutto". Il riassunto del mio pensiero è stato egregiamente illustrato dal buon Paolo Cacciari in questo articolo....

Cita:
Blissenobiarella ha scritto:

I pretesti del loro SI, le ragioni del nostro NO
(eddyburg.it) Di Cacciari Paolo; Berdini Paolo
Dall'ampio servizio de il manifesto riprendiamo due articoli, “la legge marziale dell'1%” e “gli effetti collaterali dell'AV”: in-equità (o iniquità?) e spreco, le stelle forse vincenti


La legge marziale dell'1% di Paolo Cacciari

Non servono solo ai finanziamenti o alle infrastrutture ma a un'idea puramente militare e di classe della politica - Per 300mila passeggeri Tav già spesi 98 miliardi, per 2.600.000 pendolari solo 4.


Si fa fatica ad usare le parole quando a prevalere è l'irragionevole. E' già stato scritto che sulla vicenda del progetto Tav c'è una asimmetria delle forze in campo (massmediatiche, politiche, militari) tale per cui le argomentazioni razionali vengono totalmente sommerse, annullate, violentate. Ciò è accaduto perché si è prodotto uno scarto tra la cosa in sé e il significato che le viene attribuito dai promotori.

Il Tav va fatto a prescindere. Va fatto per tautologia: perché è stato deciso di farlo. Va fatto perché si deve fare. Va fatto «per il bene dei nostri figli». Va fatto a qualsiasi costo, in senso proprio: a costo di svuotare ancora di più le casse dello stato e di passare sui territori e sui corpi degli abitanti. Non è poi una grande novità, è ciò che succede con le grandi dighe in Cina, con gli impianti petroliferi in Nigeria, con la messa a coltura industriale delle terre in Africa, con gli espropri in India, con il disboscamento dell'Amazzonia... Ovunque il progresso termo-industriale avanza, contadini, indigeni, abitanti vengono espropriati, umiliati, impoveriti, spinti a resistenze disperate, indotti al suicidio.

La pervicacia con cui il «partito unico del progresso» sostiene certi mega investimenti non contempla contraddittori alla pari sulla base di confronti tra progetti alternativi, non contano le argomentazioni concrete: quanto costa, chi lo paga, chi lo ripaga, quali le ricadute economiche, quali i danni ambientali, quali devono essere le priorità degli investimenti nel campo dei trasporti e, in generale, della spesa pubblica. Tutte queste domande appaiono ininfluenti e banali, sollevate da pedanti spaccaballe, di fronte alla magnificenza della Grande Opera. Le grandi opere «trainano», ci mettono in relazione con l'Europa e il Futuro.

Che senso ha invocare ad ogni piè sospinto «austerità» e tagli alla spesa pubblica e poi inneggiare a un'opera che indebiterà ogni anno, per decenni quanto una manovra finanziaria (non dimentichiamo che la Tav Spa era tecnicamente fallita già nel 2006 e che i libri in tribunale non furono portati solo per un regalo di 13 milioni di euro di Di Pietro e Padoa Schioppa nella finanziaria del 2007)? Che senso ha costruire una nuova linea se quella esistente potrebbe sopportare il doppio, il triplo della domanda esistente? Che senso ha raccontare bugie sugli impatti ambientali alla gente che vive sul posto quando non vi è neppure una Via? Che senso ha modificare le leggi, abrogare i diritti costituzionali, sospendere le regole democratiche e militarizzare un'area geografica per realizzare un cantiere edile? Nessuno, ovviamente. La questione è un'altra. In gioco non c'è una linea ferroviaria, non c'è un gruzzolo di quattrini, non c'è nemmeno la vivibilità di una valle: c'è il principio d'autorità giocato su una ben definita scala di valori. Forse che quando si va alla guerra ci si chiede quanto costerà, quanto terreno verrà bruciato, quanti dovranno morire? La posta in palio è la vittoria. In gioco c'è l'insindacabilità delle istituzioni statali puntata su valori-simboli del nostro tempo, inculcati nella testa della gente: la tecnologia, la velocità, il lusso.

Quando Eugenio Scalfari (la Repubblica del 4 marzo) non si sa spiegare come la «gioventù» possa «odiare la velocità» è pervaso da una estetica futurista che fa un po' ridere nel pieno della crisi epocale che sta vivendo l'occidente industriale. Non si accorge che in realtà sta sponsorizzando tecnologie a dir poco «mature», velocità taroccate e lussi per parvenu. Ai fautori delle magnifiche e progressive sorti del capitalismo «casereccio» (dei De Benedetti e dei Caltagirone, dei Montezemolo e della LegaCoop...) non rimane molto con cui alimentare l'idolatria della crescita infinita, la passione produttivistica e consumatrice, l'ossessione del fare privo di senso e di utilità sociale.

Chi viaggia in Tav ha una saletta riservata in ogni Grande Stazione, ha il biglietto rimborsato dalla ditta, dal giornale, dall'amministrazione. Chi viaggia nelle «frecce» paga; quindi pensa di potersi permettere benefìci che altri non hanno. Pensa che gli altri si debbano fare da parte per lasciarlo passare, perché il suo tempo vale più di quello degli altri. Lui è al vertice della piramide sociale. E' l'1% della carne trasportata ogni giorno dalle ferrovie (per la precisione 300mila passeggeri usano il treno per le tratte a lunga percorrenza servite dall'alta velocità, contro i 2 milioni 600 mila che usano i treni a breve percorrenza, sotto i cinquanta chilometri), ma può pretendere il 99% degli investimenti ferroviari. Le cifre vere non sono poi così distanti: per i treni ad alta velocità sono stati spesi 98 miliardi contro i 4 miliardi per tutto il resto della rete. Chi può usare le «frecce» è l'ideal-tipo umano vincente, colui che ha il diritto (sancito dal denaro necessario per comprare un biglietto) di pretendere di viaggiare comodo. Poco importa se nuoce al prossimo o se la sua libertà di movimento rovina la vita ai valsusini (e non solo). Lui può attingere quanto gli pare alle casse dello stato, perché è lui che le riempie. Lo stato è suo.

Se le cose stanno così, se in corso c'è una guerra di principio (cioè; su quali sono i valori morali e le gerarchie sociali da rispettare), ho l'impressione che alle opposizioni del Tav non sia sufficiente vincere il confronto sul merito dell'opera in sé (questo è già stato vinto), ma anche sul significato che ha assunto nel discorso politico comune. Il «modello Tav-Grandi Opere» (istituzionalizzato dalla Legge Obiettivo e realizzato con gli «affidamenti negoziali» e il «dialogo competitivo» tra oligopoli imprenditoriali e concessionari compiacenti) non è solo una modalità con cui si presenta «l'economia della truffa» (per usare una vecchia espressione di Galbraith), ma un modello politico-sociale compiuto, invasivo, performante tutte le relazioni di potere e le forme di organizzazione della società. La «dichiarazione di interesse pubblico» con cui le screditate e compromesse autorità pubbliche centrali (governi e parlamenti) auto-certificano gli interessi delle imprese e delle banche come «bene generale» e cercano così di metterlo al riparo dalle contestazioni delle popolazioni, si è trasformata in una «dichiarazione di guerra», in sospensione dei diritti individuali e costituzionali, in legge marziale.

I No Tav non chiedono solo un altro modello di mobilità, di uso del territorio e della spesa pubblica, ma anche altre modalità decisionali, trasparenti e partecipate, un altro modello di democrazia.


Gli effetti collaterali dell'alta velocità diPaolo Berdini

Quando negli anni ’90 si decise la realizzazione dell’alta velocità ferroviaria tra Firenze e Bologna i sindaci del Mugello -in prevalenza contrari alla grande opera- furono piegati sulla base dello slogan «da Roma si arriverà in tre ore a Milano. L’economia ripartirà: chi è contro si oppone al progresso». Il professor Monti nella sua conferenza stampa di venerdì scorso non ha dunque inventato nulla quando si chiede retoricamente se c’è qualche primitivo (i valsusini, ovviamente) che vuole impedire di arrivare da Torino a Parigi in quattro ore.

Purtroppo per lui, i venti anni trascorsi hanno reso esplicito l’imbroglio che è stato perpetrato ai danni delle popolazioni del Mugello e dell’intero paese. E’ infatti vero che oggi si impiegano tre ore per collegare le due maggiori città italiane, ma con tre gravissime conseguenze. La prima riguarda il fiume di soldi speso per raggiungere l’obiettivo: oltre 50 miliardi di euro che hanno tolto risorse preziose al resto della rete ferroviaria nazionale e allo stesso sistema del welfare.

La seconda riguarda lo scempio ambientale dell’intero Mugello. 28 fiumi, per oltre 57 chilometri di percorso, cancellati, 37 sorgenti disseccate, 3 acquedotti fuori uso, popolazione che si rifornisce con autobotti. Il movimento no-tav della val di Susa lo richiama in continuazione, ma a che vale la sua voce contro quella dei responsabili di quella vicenda, e cioè il consorzio Cavet in cui erano rappresentati Impregilo, Generali, Banca Popolare di Milano, Fondiaria Sai, Autostrade e l’immancabile cooperativa? Nulla: sono infatti essi a controllare la grande informazione.

Ma ancora più importante è la terza conseguenza. Chi si opponeva all’avventura Tav criticava alla radice il modello territoriale che si voleva perseguire. Era infatti chiaro che privilegiando il collegamento tra le aree urbane forti del centro nord si lasciava indietro tutto il resto. Un’intera nazione non può competere sullo scacchiere internazionale se si limita a potenziare le aree già forti: così incrementa gli squilibri territoriali. Un mese fa una nevicata abbondante non ha scalfito il funzionamento della linea tra Roma e Milano, ma la rete nazionale si è bloccata proprio in conseguenza dei tagli di spesa causati dall’emorragia di finanziamenti spesi per quella grande opera.


Nella stessa conferenza stampa, il presidente del Consiglio ha anche utilizzato l’immagine di un paese le cui possibilità di collegamento con l’Europa dipendono niente meno che dalla Torino Lione. Qualche giorno fa in sede di conversione del “Decreto Monti”, è stata reintrodotta la possibilità di eseguire direttamente le opere di urbanizzazione da parte del titolare del permesso di costruire. Fino ad un importo di 4 milioni e 845 mila euro i proprietari immobiliari potranno realizzare opere pubbliche derogando dall’obbligo della gara di evidenza pubblica come nell’Europa civile. L’Ance ha salutato con giubilo la norma e viene naturale una domanda.

Restiamo ancorati all’Europa se sperperiamo altri 18 miliardi di euro devastando la val di Susa o se ripristiniamo le regole di trasparenza della spesa pubblica che vengono calpestate quotidianamente per soddisfare gli appetiti dei poteri forti? Ci aspettiamo una risposta anche breve. Che potrebbe essere argomentata in sua vece dal sottosegretario Catricalà che ieri è entrato pesantemente nella partita o, ancora in sua vece, dall’ex sottosegretario Gianni Letta.



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"…stanno uscendo allo scoperto ora, amano annunciare cosa stanno per fare, adorano la paura che esso può creare. E’ come la bassa modulazione nel ruggito di una tigre che paralizza la vittima prima del colpo. Inoltre, la paura nei cuori delle masse risuona come un dolce inno per il loro signore". (Capire la propaganda, R. Winfield)

"Onesto è colui che cambia il proprio pensiero per accordarlo alla verità. Disonesto è colui che cambia la verità per accordarla al proprio pensiero". Proverbio Arabo

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rmnd ha scritto:

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Thethirdeye ha scritto:

Cita:
rmnd ha scritto:
questi no-a-tutto continueranno a

Beh... personalmente, non mi ritengo tra quelli che sono anti-tutto.
Gradirei solamente che i soldi dei contribuenti non venissero sperperati
a vagonate (visti i tempi duri) e che non vadano - soprattutto - a rimpinzare
i conti dei politici corrotti e collusi con i mafiosi.

Tu invece, da che parte stai?


Dalla mia, mi pare ovvio. Sempre e soltanto dalla mia.

Già... perchè mostrare l'inconsistenza delle proprie tesi
quando si può scivolare come una saponetta?



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Io sono per farla la TAV per un motivo principale,fare evitare il più possibile alle persone di usare la macchina e poter arrivare alle destinazioni in tempi brevi come si farebbe con l'aereo.
Detto questo:
1)Probabilmente bisognerebbe rivedere i costi i avere una stretta sorveglianza dei lavori,in maniera che la mafia non possa metterci becco
2)Se veramente sotto le montagne che vogliono scavare si trovano quei materiali tossici,cercare una via alternativa per raggiungere Lione,ma non sono un geologo quindi non so quale potrebbe essere.


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Cita:
robs79 ha scritto:

Io sono per farla la TAV per un motivo principale, fare evitare il più possibile alle persone di usare la macchina e poter arrivare alle destinazioni in tempi brevi come si farebbe con l'aereo.

Certo, come no... ma a quale costo?

Per 300mila passeggeri Tav già spesi 98 miliardi,
per 2,6 milioni di pendolari solo 4.

C'è qualcosa che non torna....

Ma a parte questo "dettaglio"..... hai idea di QUANTE COSE
si possano fare oggi con 98 miliardi? Il Governo attuale
sta facendo i salti mortali per raccattare 4 miliardi per NON
aumentare l'IVA e cercare di salvare il salvabile....

Ma mettiamo da parte anche questo..... nel topic si parla del
fatto (comprovato) che "tangenti & mafia" si sono ciucciati
quasi l'80% di quella somma....

E allora.... la TAV, a chi serve realmente...
ai "pendolari" o.... ai politici collusi con i mafiosi?



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