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 Oggetto del messaggio: Cota - La più solida è da imbottigliare
MessaggioInviato: 27/07/2010, 21:40 
Respinto il ricorso di Cota
Primo si a riconteggio voti

Per il Consiglio di Stato, il dispositivo del Tar che impone di ricontrollare 15 mila schede "non paralizza il funzionamento degli organi di governo della Regione". Soddisfatta la Bresso. Cota: "Inutile spreco di soldi"

Respinto il ricorso di Cota Primo si a riconteggio voti Roberto Cota, presidente della Regione Piemonte

ROMA - Il Consiglio di Stato ha rigettato il ricorso presentato dal neo presidente del Piemonte, il leghista Roberto Cota, contro la decisione con cui il Tar ha ordinato il riconteggio di circa 15 mila schede delle ultime elezioni regionali. La quinta sezione di Palazzo Spada ha detto no alla sospensiva chiesta dal governatore: la sentenza dei supremi giudici amministrativi riguarda solo l'esecuzione del dispositivo della decisione del Tar le cui motivazioni di merito devono ancora essere depositate e contro le quali i legali di Cota, che aveva definito il verdetto "inaccettabile", già preannunciano un altro ricorso al Consiglio di Stato.

"Contesteremo ogni scheda in cui non sia attribuito il voto al presidente Cota se non gli verranno conteggiati anche quelli di lista" ha dichiarato l'avvocato Luca Procacci, che valuta positivamente il fatto che i giudici abbiano riconosciuto la necessità che il riconteggio delle schede avvenga alla presenza delle parti interessate. E comunque, una volta che i giudici di primo grado depositeranno le motivazioni, Procacci farà un'altra richiesta di sospensiva e poi un'impugnativa nel merito dinanzi al Consiglio di Stato. Il legale fa infatti notare che, sulla base della decisione di oggi, resta "impregiudicata l'impugnabilità della verifica del riconteggio" delle schede. La battaglia legale, dunque, non si ferma con questa pronuncia dei giudici di Palazzo Spada.

Il riconteggio sarà solo un "inutile spreco di denaro pubblico", sostiene Cota: "La legge è chiara, come sono chiarissime le istruzioni del ministero dell'interno - ha detto il governatore del Piemonte -. Il voto dato alle liste, se non è disgiunto, è un voto valido attribuito al presidente, perché si danno contemporaneamente due voti: uno alle liste, l'altro al presidente. Con la richiesta di sospensiva - ribadisce Cota - volevamo evitare questo spreco, di cui evidentemente chiederemo conto a chi lo ha provocato, innescando il meccanismo dei ricorsi soltanto perché non si vuole accettare una sconfitta chiara. Il Consiglio di Stato probabilmente non ha potuto fermare questo meccanismo, perché non ha ritenuto sussistere il danno grave ed irreparabile, però il conto lo pagano i cittadini. Siamo sereni, andremo avanti perché abbiamo assolutamente ragione".

Le motivazioni del Consiglio di Stato. Per la Quinta Sezione del Consiglio di Stato, l'istanza presentata da Cota va respinta perché - si legge nelle sei pagine dell'ordinanza - "non sussistono, allo stato attuale, gli estremi del danno grave e irreparabile asseritamente derivante dall'esecuzione del dispositivo" del Tar del Piemonte. E questo perché, dal momento che si tratta di una "pronuncia non definitiva", la pronuncia dei giudici amministrativi di primo grado "non è in grado di paralizzare o anche solo di ostacolare sul piano giuridico-amministrativo, il corretto funzionamento degli organi di governo della Regione Piemonte".

La decisione del Tar sul riconteggio dei voti era scaturita dal ricorso contro due liste di centrodestra, "Consumatori" e "Al centro con Scaderebech". Per la prima, lista di un ex consigliere regionale Udc passato al centrodestra, accreditata di 12mila voti, l'irregolarità riguarda il fatto che Scaderebech avrebbe sfruttato la sua appartenenza all'Udc per non dover presentare le firme a sostegno della lista e di aver successivamente cambiato campo politico. Meno rilevante il peso della lista "Consumatori" che ha raccolto poco meno di 3.000 voti. A Cota basterà che, dei complessivi 15.000 voti in ballo nel riconteggio, almeno 6.000 abbiano l'indicazione del suo nome per restare in carica alla presidenza della Regione.

Bresso: "Nessun complotto". Soddisfazione per il pronunciamento del Consiglio di Stato esprime Mercedes Bresso, ex governatore del Piemonte, battuta da Cota nell'ultima tornata elettorale. ''Nessun complotto e dietrologia possibili - osserva Bresso -. Mi auguro che si mettano tranquilli e attendano prima le motivazioni del Tar e poi il riconteggio delle schede annullando le due liste illegittime. A questo punto, dopo la mobilitazione di ministri, dello stesso premier Berlusconi e agitato le fiaccole, spero che rientrino in una visione compiuta della democrazia''.

http://www.repubblica.it/politica/2010/ ... o-5874189/
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Che puzza, che puzza, che puzza.... uhhhuuuuu



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