15/10/2012, 13:16
rmnd ha scritto:
http://www.i-libri.com/intervista-a-romano-bracalini.html
[color=blue]Romano Bracalini: un bilancio sull'Unità d'Italia
Scritto da Giacomo Robutti
Trent'anni dopo l'unità, lo Stato italiano era già sul punto di andare in pezzi: l'identità nazionale restava debole, il contrasto Nord-Sud era accentuato non solo dal diverso grado di sviluppo economico, ma da una contrastante visione della vita. Al Sud c'era già una questione di legalità. Laggiù lo Stato era debole, e lo ancora oggi.
Mafia e camorra erano infiltrate in tutte le amministrazioni pubbliche: le clientele e la corruzione erano un ostacolo alla crescita economica e culturale del Mezzogiorno. Filippo Turati, capo dei socialisti riformisti, era tra i maggiori critici di questo stato di cose. Ed esplicitamente parlava di doppia morale: c'era una morale del Nord e c'era una morale del Sud. Al Sud le elezioni erano manipolate regolarmente e venivano mandati a Roma i deputati che facevano comodo alla mafia e alla camorra. Così si erano formati due paesi incompatibili: il Nord europeo, industrale, produttivo;e il Sud burocratico, parassita, levantino.
Un paese duale rimasto tale dopo un secolo e mezzo. Così, quando il contrasto parve non più sopportabile, i socialisti e i repubblicani lombardi immaginarono lo "Stato di Milano" che nei loro disegni presupponeva la più vasta autonomia di ogni regione italiana, in un disegno che richeggiava il sogno federalista di Carlo Cattaneo: magistrati reclutati sul territorio, scuola e leggi regionali. Una rivoluzione!
Edoardo Scarfoglio, paladino del Sud, giunse a minacciare la guerra delle regioni meridionali alle regioni settentrionali.
Ma questo nei testi di storia ufficiale è un dettaglio che il lettore non trova. L'insurrezione di Milano nel 1898 parve al regime monarchico il tentativo di realizzare lo Stato di Milano ed è per questo che l'esercito ebbe l'ordine di reprimere nel sangue quella che era soltanto una protesta popolare contro il caro pane e per ottenete migliori condizioni di vita.
La sua produzione sulla storia del Risorgimento ha destato grande interesse durante quest'anno di celebrazione dei 150 anni dell'unità d'Italia. A cosa può servire oggi approfondire la conoscenza della storia italiana?
Libri controcorrente come il mio serviranno, me lo auguro, a riconsiderare ogni aspetto della nostra storia recente che l'ipocrisia nazionale ha preferito ignorare. E' da una visione più completa della storia che si possono trovare i correttivi che hanno finora impedito di sanare la frattura orizzontale che ancora oggi divide in due il paese. Ma dubito che la retorica nazionale riconosca gli errori che sono stati compiuti. Non vedo la volontà di fare autocritica.
Qual è il personale giudizio politico che si è formato in anni di studi?
L'idea che mi sono formato, e lo dico nel libro, è che il paese così com'è non può durare. Il conflitto Nord-Sud, se non lo si risolve, rischia davvero che le due parti del paese entrino in collisione. Si rischia che il Nord e il Sud vadano ciascuno per contro proprio, come è avvenuto recentemente in Belgio tra fiammighi e valloni. L'Italia è il solo paese dell'Europa occidentale che abbia al proprio interno due realtà contrapposte o, come io dico, due paesi diversi e quasi "stranieri", due Italie che non vogliono diventare una.[/color]
Non vogliono? Non possono.. e il nord è stato fin troppo contaminato dalla peste meridionale.
http://www.lindipendenza.com/mafia-al-nord-e-frutto-dellunita-u-pisciaturu-e-cosa-loro/?utm_source=hp&utm_medium=link&utm_content=titolomain&utm_campaign=click_test
20/01/2013, 11:46
20/01/2013, 12:05
rmnd ha scritto:
su 100 prefetti nominati nel 2010 (dal ministro Maroni) , ben 90 sono di provenienza sud+isole+lazio?
20/01/2013, 12:54
bleffort ha scritto:rmnd ha scritto:
su 100 prefetti nominati nel 2010 (dal ministro Maroni) , ben 90 sono di provenienza sud+isole+lazio?
Nominati proprio da un ministro settentrionale e Leghista!!!
Mi domando da dove proviene il marcio!.
20/01/2013, 13:46
rmnd ha scritto:bleffort ha scritto:rmnd ha scritto:
su 100 prefetti nominati nel 2010 (dal ministro Maroni) , ben 90 sono di provenienza sud+isole+lazio?
Nominati proprio da un ministro settentrionale e Leghista!!!
Mi domando da dove proviene il marcio!.
perchè pensi che il ministro degli interni di qualsiasi provenienza geografica o politica abbia tutto questo potere di scegliersi i prefetti autonomamente o questi sono già stati decisi a priori in base a punteggi e graduatorie?
A quel punto il ministro di turno non può che avallare formalmente le loro nomine o sceglierne in parte da una rosa ristretta di nomi
Detto ciò , la figura del prefetto dovrebbe essere abolita.
26/02/2013, 20:18
http://www.corriere.it/politica/speciali/2013/elezioni/notizie/26-febbraio-cazzullo-lega_6edd67be-8042-11e2-b0f8-b0cda815bb62.shtml
[color=blue]Roma resta senza governo
Ma al Nord comanda la Lega
La «vacatio» nei Palazzi del governo e, tra poco, del Quirinale
Il progetto macroregione e la scommessa (vinta) dai Lumbard
Mentre a Roma si discute, il Nord è espugnato. Nella capitale non c’è il governo, e le tre grandi Regioni del Settentrione sono in pugno a una forza che resta antisistema. La Lega, pur scendendo ai minimi storici, vince la sua scommessa e realizza il suo scenario ideale: prendere il potere al Nord, mentre i Palazzi romani – la sede del governo, tra poco il Quirinale e persino il Papato – sono vuoti. Da una parte, un Paese ingovernabile, un rebus complicatissimo da risolvere senza ricorrere ad elezioni anticipate, con i mercati a speculare contro l’Italia e l’Europa a reclamare un interlocutore che non c’è. Dall’altra parte, la macroregione che rappresenta da sola la gran parte della produzione industriale italiana, della finanza, del design, della moda, dell’editoria, della ricerca, nelle mani di un partito che nega l’Italia stessa. Davvero uno scenario da brividi.
OBIETTIVO SECCESSIONE - Non è affatto vero che con Maroni la Lega abbia rinunciato alla secessione. È vero il contrario. Maroni ha rinunciato a cambiare le cose da Roma, e ha scelto la strategia opposta: ripartire dal territorio, prenderne il controllo, e giocare da lì la partita anti-sistema, anti-establishment, anti-Stato; il che di questi tempi non significa affatto vogare controcorrente, anzi. Il leader leghista l’aveva detto, proprio al Corriere: «Gli Stati nazionali non esistono più. La politica monetaria, i bilanci, ora pure il fisco: si decide tutto a Bruxelles. Noi non siamo contro l’Europa. Siamo per una nuova Europa, fatta non più da Stati ma da macroregioni. Ci candidiamo a costruire quella del Nord». Il primo passo gli è riuscito. Il rischio per la Lega era pazzesco, e Maroni non ha esitato a correrlo: sacrificare il Veneto, dove Tosi e Zaia sono passati dal 34% all’11, e il Piemonte, dove la giunta Cota pareva sul punto di crollare, per prendere la Lombardia, a costo di stringere l’ennesima alleanza tattica con Berlusconi.
LA SFIDA DELLE TASSE - La scommessa è vinta. La Lega non può certo pensare di fare la secessione con un pugno di voti. Ma ora si ritrovare a gestire un potere immenso, ulteriormente accresciuto dalla «vacatio» a Roma. Trattenere il 75% delle tasse in Lombardia a dispetto della legge non sarà facile. Il centrosinistra ha ancora una carta da giocare: Matteo Renzi. Il centrodestra no. Ma intanto, finché non si fa un governo stabile o non si indicono nuove elezioni, la Lega è l’unica forza che governa davvero.
Aldo Cazzullo
26 febbraio 2013 | 19:51
© RIPRODUZIONE RISERVA[/color]
27/02/2013, 10:18
27/02/2013, 10:41
Ufologo 555 ha scritto:
Rmnd, comunque se la Lega" ha preso solo il 5% non è perché si è rialleata al PDL ma per come Maroni si è comportato verso Bossi ...
27/07/2013, 13:36
"Lombardia indipendente", a Brescia
via libera dalla Provincia al referendum
La proposta di Lega Nord e Lega Padana è stata votata anche da Pdl e Fratelli d'Italia. Il segretario provinciale del Carroccio: "Adesso andremo a promuovere una mozione analoga in tutti i consigli comunali"
Il consiglio provinciale di Brescia ha detto sì alla mozione sulla promozione di un referendum popolare sull'indipendenza della Lombardia. Il documento era stato presentato dalla Lega Nord e dalla Lega Padana, quest'ultima formalmente all'opposizione, e approvato con il sostegno anche di Pdl e Fratelli d'Italia "Si tratta di una data storica per la nostra terra - fa sapere in una nota Fabio Rolfi, segretario provinciale del Carroccio a Brescia e consigliere regionale lombardo - Per la prima volta un ente istituzionale si esprime in modo favorevole alla promozione di un referendum popolare attraverso cui i cittadini lombardi possano liberamente esprimersi in merito all'indipendenza della regione".
"Dispiace solo notare - prosegue Rolfi nella nota - come i consiglieri del Pd abbiano scelto di dichiararsi contrari, dimostrando ancora una volta di essere prima burocrati di partito e poi lombardi". "Il prossimo passo - conclude la nota del segretario provinciale della Lega Nord - sarà quello di promuovere una mozione simile in tutti i consigli comunali della provincia di Brescia". L'idea è quella di seguire la strada già percorsa dal Veneto, che il 30 luglio discuterà in consiglio regionale proprio l'indizione di una consultazione del genere. Alla base dell'iniziativa bresciana c'è il comitato Color44, associazione apartitica che fa riferimento alla risoluzione 44 approvata il 28 novembre 2012 dal consiglio regionale veneto.
(25 luglio 2013)
http://www.lindipendenza.com/indipendenza-a-brescia-passa-la-mozione-per-il-referendum/
Indipendenza, a Brescia passa la mozione per il referendum
27/07/2013, 13:43
http://www.lindipendenza.com/investimenti-esteri-in-italia-il-70-va-in-lombardia-chissa-perche/
[color=blue]Investimenti esteri in Italia: il 70% va in Lombardia. Chissà perchè?
...Nonostante la crisi, tengono gli investimenti esteri in Lombardia, dove arriva il 70% dei capitali stranieri diretti in Italia: a fronte di un totale di circa 8.500 imprese a partecipazione estera con 886.000 dipendenti, oltre 4.100 aziende hanno sede in Lombardia con oltre 400mila dipendenti. Tra le prime 100 multinazionali presenti in Italia, 92 hanno scelto la Lombardia quale sede italiana e spesso anche europea. Lo afferma l’Osservatorio Ide della Camera di Commercio di Milano-Promos.
In 12 mesi sono state oltre 5.000 le imprese estere a cui sono state presentate le opportunità di investimento in Lombardia e oltre 130 le società assistite nel processo di investimento....
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27/07/2013, 14:40
rmnd ha scritto:
se alla notizia sopra aggiungiamo questa
http://www.lindipendenza.com/investimenti-esteri-in-italia-il-70-va-in-lombardia-chissa-perche/
[color=blue]Investimenti esteri in Italia: il 70% va in Lombardia. Chissà perchè?
...Nonostante la crisi, tengono gli investimenti esteri in Lombardia, dove arriva il 70% dei capitali stranieri diretti in Italia: a fronte di un totale di circa 8.500 imprese a partecipazione estera con 886.000 dipendenti, oltre 4.100 aziende hanno sede in Lombardia con oltre 400mila dipendenti. Tra le prime 100 multinazionali presenti in Italia, 92 hanno scelto la Lombardia quale sede italiana e spesso anche europea. Lo afferma l’Osservatorio Ide della Camera di Commercio di Milano-Promos.
In 12 mesi sono state oltre 5.000 le imprese estere a cui sono state presentate le opportunità di investimento in Lombardia e oltre 130 le società assistite nel processo di investimento....
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se mai quel referendum si attuasse, sarebbe nell'interesse di ogni cittadino lombardo di nascita o di adozione votare per il si.
E se aggiungiamo che un referendum e una mozione simile sembra si stia attuando anche in Veneto, con il prudentissimo paurosissimo Zaia, allora più di un magistrato, più di un burocrate romanocentrico dovrebbe preoccuparsi..
Se la Lombardia da sola, o meglio insieme al Veneto se ne vanno, l'Italia si disgrega in 48h. E finalmente finirebbe questa buffonata cialtronesca durata 150 anni e più.
E sarebbe giocoforza per le altre regioni del nord riorganizzarsi e coalizzarsi insieme al lombardo veneto, come nel pensiero originario di Miglio.
27/07/2013, 18:02
27/07/2013, 22:41
27/07/2013, 22:59
28/07/2013, 09:03