Time zone: Europe/Rome [ ora legale ]




Apri un nuovo argomento Rispondi all’argomento  [ 3174 messaggi ]  Vai alla pagina Precedente  1 ... 4, 5, 6, 7, 8, 9, 10 ... 212  Prossimo
Autore Messaggio

Stellare
Stellare

Avatar utente

Non connesso


Messaggi: 13684
Iscritto il: 05/12/2008, 22:49
Località: Laveno Mombello (Va)
 Oggetto del messaggio:
MessaggioInviato: 02/08/2011, 20:39 
Cita:
bleffort ha scritto:

Cita:
Thethirdeye ha scritto:

Cita:
bleffort ha scritto:

una domanda agli Economisti:

L'Europa dovrebbe unirsi anche politicamente per potere
stampare moneta sovrana, lo potremmo fare?. [;)]



Bellissima domanda!

Tranquillo.... quando in Europa ci sarà un Unico Governo Fascista,
potremmo stampare banconote come se piovesse... evvvvaiiiii!!! [:D]

Non ho capito...,per forza Fascista deve essere?. [:0]


O comunista, tanto è lo stesso......



_________________
Nutrirsi di fantasia, ingrassa la mente.

Immagine
Top
 Profilo  
 

Stellare
Stellare

Avatar utente

Non connesso


Messaggi: 14885
Iscritto il: 26/12/2009, 12:30
Località: ravenna
 Oggetto del messaggio:
MessaggioInviato: 04/08/2011, 13:55 
Il muro del debito che divide in due l'Europa

04 Ago 11:51

(Finanza.com) Europa a due velocità. Se ne è sentito parlare tante volte ma la possibilità è stata sempre negata con decisione dai governanti dei paesi dell'Unione. Nessuno ha però il coraggio di fare un passo avanti verso un'unificazione che non sia solo monetaria e così sono i mercati finanziari a farsi carico di certificare la spaccatura tra quelli più virtuosi del Nord Europa e i Piigs mediterranei.

Lo scorso mercoledì lo spread tra i titoli di stato decennali Btp e bund ha toccato un nuovo record dalla nascita dell'euro, a 393 punti base. Il rendimento richiesto dal mercato per acquistare i Btp ammonta così al 6,3%. Sopra il 6% il debito pubblico italiano viene considerato dagli analisti insostenibile nel lungo termine. Negli stessi giorni lo spread tra i decennali spagnoli bonos e il bund ha superato i 400 punti base. Il differenziale tra Italia e Spagna si è così annullato e i due paesi sono considerati sullo stesso piano.

Certo l'Italia non è la Grecia, né il Portogallo ma neanche la Germania. Ed è proprio questa la differenza che i mercati stanno facendo scontare alle nazioni periferiche. Stephen Wood, chief market strategist di Russell Investments chiarisce il concetto: "Sta diventando sempre più chiaro che, almeno per l'immediato futuro, i deboli paesi della periferia europea non saranno in grado di essere competitivi sul mercato obbligazionario". Una convinzione che non si è formata oggi ma risale agli albori della crisi del debito degli stati: "Già nel 2009 avevamo rilevato come il debito sovrano avrebbe continuato a rappresentare un fattore chiave di rischio negli anni a venire. La nostra riflessione era dovuta al fatto che i governativi avrebbero inevitabilmente affrontato conseguenze a causa del deleveraging globale a seguito della crisi finanziaria. E l'impatto più acuto sarebbe stato nel Vecchio Continente perché l'Eurozona altro non è che un progetto incompleto, un'aspirazione piuttosto che una vera è propria area valutaria".

Sono i mercati finanziari a confermare questa visione. Il rendimento dei bund scende. Ci si sposta verso un rifugio sicuro anche se la scelta implica la rinuncia a ritorni più elevati: "L'andamento del mercato del debito indica che la paura di un contagio è in aumento - prosegue il report di Stephen Wood ? ed è chiaro che se il rischio di un default a breve è stato scongiurato temporaneamente, i paesi che si trovano ad affrontare questa crisi devono assolutamente implementare dure riforme strutturali. Questo processo richiederà non settimane né mesi, ma anni. Le misure di austerità e il fondo di salvataggio europeo potranno potenzialmente, e per un periodo limitato, risolvere alcuni problemi di liquidità. Ma non risolveranno l'insolvenza endemica e strutturale dei periferici. Per il futuro ? conclude Wood - quello che possiamo attenderci per l'Europa è un'economia a due velocità, con una spaccatura nel livello dei paesi. Avremo così quelli che faranno parte della zona a tassi di mercato e quelli che invece saranno a tassi agevolati".

Alessandro Piu


http://www.borsaitaliana.it/borsa/notiz ... pe=REVIEWS


Top
 Profilo  
 

Galattico
Galattico

Avatar utente

Nonno sapienteNonno sapiente

Non connesso


Messaggi: 49592
Iscritto il: 27/12/2007, 11:23
 Oggetto del messaggio:
MessaggioInviato: 04/08/2011, 19:29 
Buttatone giù uno, ecco creato .... un altro!



_________________
Immagine Operatore Radar Difesa Aerea (1962 - 1996)
U.F.O. "Astronavi da altri Mondi?" - (Opinioni personali e avvenimenti accaduti nel passato): viewtopic.php?p=363955#p363955
Nient'altro che una CONSTATAZIONE di fatti e Cose che sembrano avvenire nei nostri cieli; IRRIPRODUCIBILI, per ora, dalla nostra attuale civiltà.
Top
 Profilo  
 

Stellare
Stellare

Avatar utente

Non connesso


Messaggi: 14885
Iscritto il: 26/12/2009, 12:30
Località: ravenna
 Oggetto del messaggio:
MessaggioInviato: 04/08/2011, 21:03 
La Borsa finisce nel caos: -5,16% L'Europa brucia 173 miliardiPiazza Affari precipita: mai così male dal maggio 2010. Spread record a 388 punti. Prima della chiusura guasto tecnico su listini di Milano e Parigi

Di sicuro c'era solo che Piazza Affari aveva chiuso a picco, senza sapere quanto avesse perso. Poi il dato choc: il Ftse Mib segna un tonfo del 5,16% a 16.128 punti. Mai così male dal maggio 2010. Si conclude così l'ennesima giornata altalenante per i mercati italiani, nonostante la sintonia confermata tra governo e parti sociali. Male anche le altre borse europee, nonostante l'intervento del presidente della Bce: Londra cede il 3,43%, Parigi il 3,9% e Francoforte il 3,4%, Stoccolma il 4,27%. Uno scivolone che costa al Eurozona circa 173 miliardi di euro, ma la maglia nera è ancora una volta Piazza Affari.

Indici bloccati - Il caos esplode pochi minuti prima della fine della giornata con la sospensione degli indici per un guasto tecnico, su cui la Consob ha avviato accertamenti. Il Ftse Mib risulta fermo a -3,21% (16.459 punti), mentre l’All Share a -3,06%, ma i derivati sull'indice Ftse Mib chiudono con un calo del 5,01%, segno incontrovertibile di un'ennesima giornatazzia per la piazza milanese. Il mercato abbassa le serrande senza che sia stato fornito un calcolo aggiornato degli indici, fermi alle 17.06. Un black-out, non meglio precisato, ha colpito i listini di Parigi e di Milano. Scambi sospesi anche sulle piazze finanziarie di Amsterdam, Bruxelles e Lisbona.

Allarme sperad - E' record per il differenziale Btp-Bund. Lo spead tra il Buoni del Tesoro poliennali italiani e il Bund tedesco raggiunge la soglia dei 388 punti. Uno scarto dovuto forse ad un'operazione della Bce, intervenuta acquistando bond Irlandesi e Portoghesi, ma non quelli italiani e spagnoli, secondo fonti. Interrogato in merito, Trichet non ha commentato.

I titoli- In chiusura Intesa Sanpaolo mette la maglia nera, con un calo del 10,35%, poco dietro a Fiat (-10,03%) e Unicredit (-9,33%). Forte tensione anche su Fiat Industrial(-9,15%, evidentemente non piace l'ipotesi che Sergio Marchionne possa lasciare il gruppo Fiat, anche se fra alcuni anni), Pirelli & C (-6,53%) ed Exor (-4,9%), mentre Italcementi (+1,26%) è l'unico a muoversi in controtendenza. Bloccato il calcolo dei listini, ma non le contrattazioni sui titoli. Poco prima delle 17.30 Piazza Affari è stata investita da una raffica di sospensioni. Sono 11 i titoli che non riescono a fare prezzo per asta di volatilità: Intesa Sanpaolo (-2,48% teorico), Unicredit (-7,06%), Mediobanca (+0,09%), Azimut (-4,94%), Fondiaria - Sai (-4,81%), Saipem (-4,54%), Impregilo (-4,76%), Fiat Industrial (-4,60%), Fiat (-10,03%), Exor (-4,74%) e Luxottica (-3,74%).

La borsa americana - Nonostante l'accordo, Wall Street continua ad allargare le perdite e lancia la spallata ai mercati del Vecchio Continente. L’indice Dow Jones Industrial segna una flessione del 2,36% a 11.606 punti e il Nasdaq -2,86% a 2.616.

Trichet: " Bisogna anticipare i tempi" - L'avvertimento era stato lanciato già dal presidente della banca centrale europea Jean-Claude Trichet, che nel pomeriggio aveva sottolineato la necessità per l'Italia di "riforme strutturali", così come quella di anticipare i tempi del risanamento fiscale". Parole pesanti come piombo per la penisola dove pure "le risorse umane, per così dire, sono così buone e l'imprenditorialità così evidente". Eppure, "l'incertezza è particolarmente alta", non solo per lo stivale ma per l'intera zona euro la cui crescita è in "decelerazione". Una crisi allargata, quindi, che rischia di trascinare tutti verso la bancarotta, salvo attuare "un'operazione supplementare di liquidità". E' questa la strada indicata da Trichet.

L'impegno della Bce - Il programma di acquisto di titoli di Stato dell'area dell'euro da parte della Bce continua. A confermarlo è il presidente Trichet. "E' un programma -ha sottolineato- che sta continuando. Ne discutiamo ad ogni riunione. Non abbiamo mai detto che era stato interrotto. E' tutto pienamente trasparente e vedrete quello che faremo", ha aggiunto tacendo però alla domenda sul perchè la Bce - stando alle voci di mercato - non abbia acquistato titoli di Stato italiani sul mercato oggi, limitandosi a quelli portoghesi e irlandesi


http://www.libero-news.it/news/797216/L ... iardi.html


...a non era con l'euro che le crisi sarebbero state lievi?alla faccia,ripeto che l'unica che si solazza con l'euro e' la grande finanza,.....come si rimpiange la piccola lira,............................ [:76] [:37] [:37]


Top
 Profilo  
 

Stellare
Stellare

Avatar utente

Non connesso


Messaggi: 14885
Iscritto il: 26/12/2009, 12:30
Località: ravenna
 Oggetto del messaggio:
MessaggioInviato: 06/08/2011, 13:42 
Heil Merkel attacca l'Italia per conquistare l'EuropaLa crisi nasce dalle difficoltà americane ma ad aggravare i problemi c'è la strategia della Germania, che vende a pioggia e mette sotto pressione l'area Euro per poterla dominare. La contromossa di Berlusconi: chiedere aiuto a Russia e Cina

La crisi che sta terremotando i mercati di tutto il mondo in queste ore è al fondo una crisi di liquidità dei grandi fondi americani. Non hanno risorse per pagare le pensioni, e stanno vendendo tutto ciò che hanno in portafoglio. I titoli sono in vendita, e nessuno li compra. Se i mercati finanziari scendono, il motivo è questo. L’ondata di vendite americane ha messo in moto il panico. E in una situazione simile la speculazione ha buon gioco. Attacca i punti deboli del sistema perché l’unica difesa è alzare i rendimenti.
È quel che sta accadendo nell’area dell’euro. I titoli di Stato sono le prede più facili, perché sono il ventre molle dei Paesi coinvolti. Messi sotto pressione quelli di Grecia, Spagna e Portogallo nei mesi scorsi, l’attacco ha messo nel mirino quelli italiani (il debito pubblico è il tallone di Achille di Roma), ma fra ieri e l’altro ieri anche quelli francesi. Fa un po’ sorridere immaginare che questa tempesta potesse essere calmata o rinfocolata da attese o delusioni venute dal discorso di Berlusconi alle Camere. L’origine di quel che accade non è nelle singole politiche economiche e tanto meno nell’assetto politico-istituzionale di questo o quel Paese. Anche se l’Italia domattina raddoppiasse le tasse a tutti, inserisse una patrimoniale, aumentasse l’età pensionabile, non fermerebbe i mercati.
Berlusconi ha fatto bene ad incontrare le parti sociali e immaginare con loro un piano di riforma. Si possono sentire anche le piccole e grandi richieste di Marcegaglia, Camusso, Bonanni, Angeletti, coop, artigiani, commercianti. Si possono condividere o respingere le proposte delle parti sociali, ma bisogna avere una certezza: rispetto alla navigazione del Paese quelle non sono e non possono essere la risposta. La strada battuta in queste ore da Berlusconi e dal suo ministro dell’Economia, Giulio Tremonti, era l’unica percorribile. Il premier ha cercato, insieme ai colleghi europei, alleati per dare una risposta alla crisi di liquidità: con i fondi americani che vendono a piene mani, bisogna trovare qualcuno che compri a questi prezzi. Ci si è rivolti alla Cina, che ha la potenza di fuoco necessaria, e Berlusconi ha lanciato l’sos al suo amico Vladimir Putin, perché la Russia è fra i pochi Paesi del mondo che può lanciare quel salvagente. C’è stata un’amara sorpresa: è scesa in campo anche la Germania di Angela Merkel. Non per dare una mano ai generosi difensori, ma sul fronte opposto: all’attacco. I tedeschi si sono messi a vendere vanificando gran parte della manovra difensiva. Qualcosa si era intuito già giovedì, quando all’interno della Bce il rappresentante tedesco è stato l’unico a votare contro la decisione di immettere liquidità nel sistema sostenendo i titoli di Stato dei Paesi europei più deboli: al momento Irlanda e Spagna. Ma si pensava che questa ritrosia fosse nel solco della tradizionale prudenza della Germania, stufa di cavare le castagne dal fuoco. E invece sembra che la Merkel stia facendo di tutto per piegare l’area dell’euro, forse allo scopo di farla saltare, forse per soggiogarla definitivamente.
Questo è il tema su cui è al lavoro Tremonti: cercare di ricostituire un’alleanza europea, trascinando o meno la Germania nella trincea in cui bisognerà resistere nei prossimi giorni. È evidente a tutti che l’Unione monetaria europea non esiste: fosse reale, sarebbe impossibile a chiunque attaccare i singoli Paesi dell’area, come è accaduto con Grecia, Irlanda, Spagna, Portogallo e ora con l’Italia lambendo perfino la Francia. Fosse un’Unione, avrebbe unito oltre le monete anche i Pil e i debiti pubblici (in quella percentuale del 60% del Pil stabilita dal trattato di Maastricht) che oggi sarebbero garantiti da assai meno fragili titoli di Stato europei, quegli Eurobond che sono l’unica soluzione possibile.
Non ci sono molte ore per cercare di mettere una pezza a quel castello europeo che si sta sgretolando. I governi sono allertati, perché è attesa una massiccia ondata di vendite sui mercati e con essa un attacco micidiale della speculazione fra l’11 e il 12 agosto. Bisogna tirare su le difese, mettere argini nei punti più deboli, se è il caso isolare la Germania e metterla di fronte alle scelte di campo subito. I conti pubblici italiani in questo campo di battaglia sono solo un piccolo argine da alzare alla bisogna. Se l’attacco dovesse concentrarsi più massiccio in quel punto, si potranno alzare. Come? O anticipando l’obiettivo del pareggio di bilancio (come ha fatto ieri il premier) e con esso la manovra già conosciuta, o utilizzando una leva dolorosa, ma efficacissima sui mercati finanziari internazionali (perché comprensibile a tutti): quella della riduzione della spesa previdenziale bloccando le uscite pensionistiche ed elevando l’età pensionabile. Per le donne, ma anche per gli uomini. Ieri è morta a Verona la nonna d’Italia. Si chiamava Venere Pizzinato, e aveva 114 anni: era la donna più anziana di Europa. Nata il 23 novembre 1896, passando attraverso mille guai, era diventata prima cassiera e poi amministratrice di un bar a Milano, in Galleria. Nel 1947 è andata in pensione, all’età di 50 anni. Ha ricevuto la pensione fino a questo mese di agosto: per 64 anni. La sua è una storia limite, certo. Ma dimostra che le attese di vita si sono innalzate, e di molto. E che l’età pensionabile delle donne può essere innalzata in un battibaleno, senza fare alcuna ingiustizia sociale


http://www.libero-news.it/news/798632/H ... uropa.html


Immagine:
Immagine
27,08 KB


..domanda molto semplice non e' che chiedendo aiuto a russia e cina si passa dalla padella alla brace?dal mio punto di vst ......cerrrrto......


[:84] [:251] [:67]


Ultima modifica di ubatuba il 06/08/2011, 13:43, modificato 1 volta in totale.

Top
 Profilo  
 

Bannato
Bannato

Avatar utente

Non connesso


Messaggi: 5539
Iscritto il: 11/09/2009, 10:39
Località:
 Oggetto del messaggio:
MessaggioInviato: 07/08/2011, 00:02 
http://www.ilfoglio.it/soloqui/9946

Cita:
[color=blue]
Il crepuscolo dell’Europa che già si sente un po’ meno Europa

Atene scava un superfossato al confine turco e cova odio per l’“occupazione tedesca”. Cipro verso “il disastro”

Atene. L’economista tedesco Otmar Issing propone di spogliare la Grecia della sua appartenenza all’Unione europea. “Continueranno a usare l’euro come moneta da strada, come fanno Kosovo o Montenegro, ma non avranno i diritti degli altri europei”. Atene reagisce scavando in profondità e con stizza il confine con l’Asia minore. Ieri sono iniziati gli incontri tecnici per decidere la costruzione di un fossato anti immigrazione largo trenta metri e profondo sette, lungo centoventi chilometri e colmo d’acqua, al confine con la Turchia.

E’ da quel tratto di confine che passa la metà degli immigrati clandestini – di quelli che arrivano via terra – che entrano nell’Ue. I primi venti chilometri del fossato, in realtà, sono nati come canale d’irrigazione, per dare un po’ di sollievo allo sfruttamento del fiume Evros. Ma poi le guardie di confine si sono accorte che il canale complicava la vita ai trafficanti di clandestini (dalle acque dell’Evros, spesso, emergono i cadaveri dei clandestini che tentano senza fortuna l’attraversamento). Da qui l’idea sul fossato: allungarlo il più possibile. Nel 2010 almeno 120 mila immigrati clandestini sono entrati in Grecia, il numero più alto di ingressi illegali in tutta l’Unione europea. Fra loro, anche afghani, palestinesi e iracheni, soprattutto curdi e arabi cristiani. Da anni la Grecia accusa la Turchia di non fare nulla per fermarli e di rendere impossibile il loro rimpatrio, anzi, di usare la questione come un punto di pressione politico. Che si potrà dire di un paese non più Ue e delle sue beghe arabe con i turchi?

Nella notte del 30 maggio 1941, Manolis Glezos era salito sull’Acropoli, con il compagno Apostolos Santas, per rubare la bandiera nazista che sventolava sprezzante di fronte al Partenone. Dopo settant’anni di militanza nell’estrema sinistra, con un passaggio in Parlamento tra le file socialiste del Pasok, Glezos è tornato a combattere i tedeschi. Compirà 89 anni a settembre, ma lo si trova ancora in testa alle proteste anti austerità, tra gli indignati di piazza Syntagma, davanti al Parlamento – dove un lacrimogeno l’ha centrato in pieno volto. Tra un comitato di quartiere e l’altro – “stiamo discutendo le strategie per azioni future”, dice lui – Glezos ha trovato un’idea per uscire dalla crisi. E’ molto semplice: a pagare tutto sarà la Germania, ce lo deve. “Se i tedeschi non sono ancora sotto il dominio nazista è merito in gran parte nostro, siamo stati noi a ostacolare l’avanzata di Hitler”, dice Glezos, che propone una cifra: 162 miliardi di euro, più 40 di interessi.

Per il veterano dell’estrema sinistra greca si tratta di un’offerta più che ragionevole: “Siamo l’unica nazione europea che ancora non è stata risarcita dai tedeschi, che peraltro non hanno mai restituito nessuna delle antichità che ci hanno rubato o delle tonnellate di argento e nichel che si sono presi”. Il salvataggio delle banche greche, per Glezos, è soltanto la più recente delle rapine: “Dopo la Seconda guerra mondiale siamo diventati, di fatto, vassalli degli inglesi e poi degli americani. Ora è l’Europa a volerci sottomessi. I nostri nuovi padroni si chiamano Unione europea, Fondo monetario internazionale e Banca centrale europea”. Per questo Glezos, alla soglia dei novant’anni, è ancora in piazza: “Il popolo greco sarà l’avanguardia della resistenza contro le politiche che la troika vuole imporre. Gli uomini di Bruxelles se ne devono andare, si segni queste parole”.

Le misure di austerità varate dal Parlamento, sommate all’aumento dell’immigrazione clandestina, creano una miscela letale per la sicurezza greca. Le autorità locali hanno iniziato ad ammetterlo soltanto nelle ultime settimane, aumentando i controlli davanti alle moschee dopo gli attentati di Oslo. Potrebbe, però, essere già troppo tardi. E’ da maggio che squadre di ragazzi in camicia nera, mazze da baseball e coltelli alla mano, attaccano i negozi degli immigrati, caricando gli stranieri al grido di “la Grecia ai greci”.

L’agenzia Onu per i rifugiati dice che, in alcuni quartieri della capitale, “i gruppi fascisti hanno stabilito un regime tutto loro, in totale impunità”. La verità è che le spedizioni punitive si addentrano fino al centro di Atene, dove gli xenofobi guadagnano sostenitori ogni giorno che passa, assicura il capo dell’associazione degli islamici greci, Naim Elghandour. A novembre, Nikolaos Michaloliakos, un matematico sulla cinquantina, leader del gruppo xenofobo Chrysi Avgi (Alba dorata), ha preso tanti voti da ottenere un seggio nel consiglio comunale della capitale greca. Oggi, sotto la statua di Alessandro Magno, arringa i suoi: “Viviamo in uno stato che è stato schiavizzato anche a livello finanziario. L’economia è in bancarotta e i politici ladri, nel frattempo, continuano a restare impuniti”. “Per quanto credono di andare avanti a ingannare il popolo greco?”, grida Michaloliakos, che promette: “Che piaccia o no a questi signori, l’ora di Chrysi Avgi e della rivoluzione nazionalista sta arrivando”.

Cipro è investita dalla crisi peggiore dal 1974, anno dell’invasione turca. Lo scorso 11 luglio una nave carica di esplosivo iraniano e ferma da anni nelle acque davanti all’isola è saltata in aria: il disastro ha ucciso 13 persone – tra cui il capo della marina e due poveri marinai assegnati a bagnare con una manichetta i container perché non s’arroventassero troppo sotto il sole cipriota–, ha costretto alle dimissioni due ministri e ha devastato la più grande centrale elettrica dell’isola, azzerando qualsiasi possibilità di crescita economica.

Cipro sarà il prossimo paese ad aver bisogno di un salvataggio da parte dell’Ue, con l’aggravante di stare in mezzo a delicatissimi negoziati di pace sulla questione mai chiusa della guerra fra Atene e Ankara. Per non parlare della posizione strategica, a poca distanza da Libano e Israele. Insomma, la situazione è così difficile che ieri il presidente americano, Barack Obama, per dire che lui non è un “signor so tutto io”, ha detto che su Cipro non ha la più pallida idea di come schierarsi, “ma se me lo chiedete, mi informerò e vi richiamerò per dirvi come la penso”. Il suo parigrado cipriota, Dimitris Christofias, sta correndo verso quello che l’International Herald Tribune definisce “un disastro politico”. Ha un mese per cominciare duri negoziati con il leader della Cipro turca e per imporre ai suoi misure severissime di austerità. Ieri ha fatto un rimpasto di governo, chiamando dentro pure i comunisti. Il neo ministro delle Finanze ha detto che “non c’è bisogno di aiuto esterno”. Può essere: al momento Cipro, senza più centrale, deve chiedere all’estero anche per avere l’energia elettrica.

di Daniele Raineri e Marco Pedersini

© - FOGLIO QUOTIDIANO[/color]


Certo però che questa abitudine tipicamente mediterranea di piangersi addosso e incolpare sempre gli altri delle proprie sventure...

Ai greci manca spirito imprenditoriale del nord Europa..Se la grecia è ridotta in questo stato un po' è anche colpa dei greci.



_________________
[^]The best quote ever (2013 Nonsense Award Winner):
«Way hay and up she rises, Way hay and up she rises, Way hay and up she rises, Early in the morning!»
© Anonymous/The Irish Rovers
http://tuttiicriminidegliimmigrati.com/
Top
 Profilo  
 

Stellare
Stellare

Avatar utente

Non connesso


Messaggi: 14885
Iscritto il: 26/12/2009, 12:30
Località: ravenna
 Oggetto del messaggio:
MessaggioInviato: 09/08/2011, 20:40 
Preatoni ad Affari "La Bce stampi moneta". Gli economisti: giusto l'appello dell'imprenditore
Martedí 09.08.2011 18:19
Caro direttore, sono rimasto assai colpito dall'intervista, semplice e lucida, al dott. Preatoni. Sono argomenti - la centralità dell'intervento della BCE più serio e deciso di quello che si prefigura - di cui via via gli economisti più "autorevoli" si son resi conto (es. oggi Wyplosz sul sito accademico-divulgativo più importante in Europa VOX http://www.voxeu.org/index.php?q=node/6845).

Molti di noi lo dicono da molto! Si parva licet nel mio giovane blog http://politicaeconomiablog.blogspot.com/ il dott. Preatoni si troverà a casa (molti pezzi sono miei articoli su quotidiani nazionali Riformista, Terra, Europa ecc).

La saluto cordialmente,
Sergio Cesaratto,
professore ordinario di Politica economica all'Università di Siena - Dipartimento di Economia Politica e Statistica (DEPS)


http://affaritaliani.libero.it/economia ... refresh_ce


Top
 Profilo  
 

Stellare
Stellare

Avatar utente

Non connesso


Messaggi: 13684
Iscritto il: 05/12/2008, 22:49
Località: Laveno Mombello (Va)
 Oggetto del messaggio:
MessaggioInviato: 11/08/2011, 21:58 
Entro il 2012 la morte di Eurolandia
Roma, via dall'euro prima di Madrid

L'Eurozona? Per i bookie sarà rottura nel 2012. Fa davvero tremare i polsi il giudizio degli scommettitori anglosassoni sul futuro di Eurolandia, giudizio che piomba nel bel mezzo della tempesta finanziaria nata proprio dalle magagne contabili dei Piigs e che rischia di far piombare nuovamente l'economia mondiale in una nuova recessione. I bookmaker d'Oltremanica, infatti, pagano il default dell'Eurozona entro il prossimo anno con la quota più bassa. Il doppio della posta (a 3,25) nel 2013. Il primo Paese ad abbandonare la moneta unica? La Grecia, data a 1,61. In seconda battuta Portogallo e Irlanda a 6,00 e poi l'Italia a 7,00 messa peggio, secondo i bookie, della Spagna (a 9,00)



_________________
Nutrirsi di fantasia, ingrassa la mente.

Immagine
Top
 Profilo  
 

Stellare
Stellare

Avatar utente

Non connesso


Messaggi: 13915
Iscritto il: 03/12/2008, 20:45
 Oggetto del messaggio:
MessaggioInviato: 12/08/2011, 09:57 
Cita:
rmnd ha scritto:

http://www.ilfoglio.it/soloqui/9946

Cita:
[color=blue]
Il crepuscolo dell’Europa che già si sente un po’ meno Europa

Atene scava un superfossato al confine turco e cova odio per l’“occupazione tedesca”. Cipro verso “il disastro”

Atene. L’economista tedesco Otmar Issing propone di spogliare la Grecia della sua appartenenza all’Unione europea. “Continueranno a usare l’euro come moneta da strada, come fanno Kosovo o Montenegro, ma non avranno i diritti degli altri europei”. Atene reagisce scavando in profondità e con stizza il confine con l’Asia minore. Ieri sono iniziati gli incontri tecnici per decidere la costruzione di un fossato anti immigrazione largo trenta metri e profondo sette, lungo centoventi chilometri e colmo d’acqua, al confine con la Turchia.

E’ da quel tratto di confine che passa la metà degli immigrati clandestini – di quelli che arrivano via terra – che entrano nell’Ue. I primi venti chilometri del fossato, in realtà, sono nati come canale d’irrigazione, per dare un po’ di sollievo allo sfruttamento del fiume Evros. Ma poi le guardie di confine si sono accorte che il canale complicava la vita ai trafficanti di clandestini (dalle acque dell’Evros, spesso, emergono i cadaveri dei clandestini che tentano senza fortuna l’attraversamento). Da qui l’idea sul fossato: allungarlo il più possibile. Nel 2010 almeno 120 mila immigrati clandestini sono entrati in Grecia, il numero più alto di ingressi illegali in tutta l’Unione europea. Fra loro, anche afghani, palestinesi e iracheni, soprattutto curdi e arabi cristiani. Da anni la Grecia accusa la Turchia di non fare nulla per fermarli e di rendere impossibile il loro rimpatrio, anzi, di usare la questione come un punto di pressione politico. Che si potrà dire di un paese non più Ue e delle sue beghe arabe con i turchi?

Nella notte del 30 maggio 1941, Manolis Glezos era salito sull’Acropoli, con il compagno Apostolos Santas, per rubare la bandiera nazista che sventolava sprezzante di fronte al Partenone. Dopo settant’anni di militanza nell’estrema sinistra, con un passaggio in Parlamento tra le file socialiste del Pasok, Glezos è tornato a combattere i tedeschi. Compirà 89 anni a settembre, ma lo si trova ancora in testa alle proteste anti austerità, tra gli indignati di piazza Syntagma, davanti al Parlamento – dove un lacrimogeno l’ha centrato in pieno volto. Tra un comitato di quartiere e l’altro – “stiamo discutendo le strategie per azioni future”, dice lui – Glezos ha trovato un’idea per uscire dalla crisi. E’ molto semplice: a pagare tutto sarà la Germania, ce lo deve. “Se i tedeschi non sono ancora sotto il dominio nazista è merito in gran parte nostro, siamo stati noi a ostacolare l’avanzata di Hitler”, dice Glezos, che propone una cifra: 162 miliardi di euro, più 40 di interessi.

Per il veterano dell’estrema sinistra greca si tratta di un’offerta più che ragionevole: “Siamo l’unica nazione europea che ancora non è stata risarcita dai tedeschi, che peraltro non hanno mai restituito nessuna delle antichità che ci hanno rubato o delle tonnellate di argento e nichel che si sono presi”. Il salvataggio delle banche greche, per Glezos, è soltanto la più recente delle rapine: “Dopo la Seconda guerra mondiale siamo diventati, di fatto, vassalli degli inglesi e poi degli americani. Ora è l’Europa a volerci sottomessi. I nostri nuovi padroni si chiamano Unione europea, Fondo monetario internazionale e Banca centrale europea”. Per questo Glezos, alla soglia dei novant’anni, è ancora in piazza: “Il popolo greco sarà l’avanguardia della resistenza contro le politiche che la troika vuole imporre. Gli uomini di Bruxelles se ne devono andare, si segni queste parole”.

Le misure di austerità varate dal Parlamento, sommate all’aumento dell’immigrazione clandestina, creano una miscela letale per la sicurezza greca. Le autorità locali hanno iniziato ad ammetterlo soltanto nelle ultime settimane, aumentando i controlli davanti alle moschee dopo gli attentati di Oslo. Potrebbe, però, essere già troppo tardi. E’ da maggio che squadre di ragazzi in camicia nera, mazze da baseball e coltelli alla mano, attaccano i negozi degli immigrati, caricando gli stranieri al grido di “la Grecia ai greci”.

L’agenzia Onu per i rifugiati dice che, in alcuni quartieri della capitale, “i gruppi fascisti hanno stabilito un regime tutto loro, in totale impunità”. La verità è che le spedizioni punitive si addentrano fino al centro di Atene, dove gli xenofobi guadagnano sostenitori ogni giorno che passa, assicura il capo dell’associazione degli islamici greci, Naim Elghandour. A novembre, Nikolaos Michaloliakos, un matematico sulla cinquantina, leader del gruppo xenofobo Chrysi Avgi (Alba dorata), ha preso tanti voti da ottenere un seggio nel consiglio comunale della capitale greca. Oggi, sotto la statua di Alessandro Magno, arringa i suoi: “Viviamo in uno stato che è stato schiavizzato anche a livello finanziario. L’economia è in bancarotta e i politici ladri, nel frattempo, continuano a restare impuniti”. “Per quanto credono di andare avanti a ingannare il popolo greco?”, grida Michaloliakos, che promette: “Che piaccia o no a questi signori, l’ora di Chrysi Avgi e della rivoluzione nazionalista sta arrivando”.

Cipro è investita dalla crisi peggiore dal 1974, anno dell’invasione turca. Lo scorso 11 luglio una nave carica di esplosivo iraniano e ferma da anni nelle acque davanti all’isola è saltata in aria: il disastro ha ucciso 13 persone – tra cui il capo della marina e due poveri marinai assegnati a bagnare con una manichetta i container perché non s’arroventassero troppo sotto il sole cipriota–, ha costretto alle dimissioni due ministri e ha devastato la più grande centrale elettrica dell’isola, azzerando qualsiasi possibilità di crescita economica.

Cipro sarà il prossimo paese ad aver bisogno di un salvataggio da parte dell’Ue, con l’aggravante di stare in mezzo a delicatissimi negoziati di pace sulla questione mai chiusa della guerra fra Atene e Ankara. Per non parlare della posizione strategica, a poca distanza da Libano e Israele. Insomma, la situazione è così difficile che ieri il presidente americano, Barack Obama, per dire che lui non è un “signor so tutto io”, ha detto che su Cipro non ha la più pallida idea di come schierarsi, “ma se me lo chiedete, mi informerò e vi richiamerò per dirvi come la penso”. Il suo parigrado cipriota, Dimitris Christofias, sta correndo verso quello che l’International Herald Tribune definisce “un disastro politico”. Ha un mese per cominciare duri negoziati con il leader della Cipro turca e per imporre ai suoi misure severissime di austerità. Ieri ha fatto un rimpasto di governo, chiamando dentro pure i comunisti. Il neo ministro delle Finanze ha detto che “non c’è bisogno di aiuto esterno”. Può essere: al momento Cipro, senza più centrale, deve chiedere all’estero anche per avere l’energia elettrica.

di Daniele Raineri e Marco Pedersini

© - FOGLIO QUOTIDIANO[/color]


Certo però che questa abitudine tipicamente mediterranea di piangersi addosso e incolpare sempre gli altri delle proprie sventure...

Ai greci manca spirito imprenditoriale del nord Europa..Se la grecia è ridotta in questo stato un po' è anche colpa dei greci.





Non capisco cosa intendi spirito imprenditoriale perchè una nazione deve vivere per forza di industrie come le intendi tu ,questo è l'unico modo che l'essere Uomo si prefigge per mandare avanti una nazione?.
Cosa è per te il Turismo l'Agricoltura,la pesca,l'Artigianato? e altre attività minori?.
Gli chiediamo di produrre Auto?,macchine utensili?,cosa che già producono decine di nazioni al mondo e che oramai stentano a vendere?.
Uno di noi due è fuori dal mondo.[:(]


Top
 Profilo  
 

Essere Interdimensionale
Essere Interdimensionale

Avatar utente

Non connesso


Messaggi: 6984
Iscritto il: 10/01/2009, 13:06
Località: Barletta
 Oggetto del messaggio:
MessaggioInviato: 21/08/2011, 19:18 
Bilderberg 2011: l'Europa va eliminata

Clicca per ingrandire Nel mese di giugno 2010 questa testata pubblicata l'articolo: «Bilderberg 2010: obiettivo povertà mondiale e bloccare il risveglio». Un articolo molto chiaro sulle vere future intenzioni dei pochi che pilotano questo povero pianeta. Lo scorso mese di giugno abbiamo pubblicato l'articolo: «Bilderberg 2011: obiettivi, prezzi petroliferi alle stelle e crisi globale», che conferma in maniera enequivocabile l'altro articolo del 2010. Recentemente il prestigioso quotidiano wallstreetitalia.com pubblica questo articolo. Buona lettura...

Uno degli argomenti principali trattati nell'ultima riunione della società quasi segreta dei potenti di Bilderberg, una delle più ambiziose élite del mondo (vogliono il controllo globale), pare sia stata “la liquidazione dell'Europa”.

Ecco come sono andate le cose, punto per punto, sulle Alpi Svizzere il 9-12 giugno 2011, secondo i racconti di diversi analisti, il cui contenuto va letto e interpretato con il dovuto distacco e senso critico. WSI ne aveva già offerto un primo resoconto due mesi fa.

A Saint Moritz non si è parlato solo del disastro di Fukushima e delle rivolte della primavera araba, ma anche della chiusura degli impianti nucleari in Germania, dei presunti problemi legati alle attività su Internet e (come reso noto dal direttore generale della Deutsche Bank J. Akkerman, tra i membri fissi della lobby che punta a instaurare un nuovo ordine mondiale) del “prolungamento artificioso” della crisi allo scopo di indebolire le economie nazionali.

Una delle colpe maggiori del continente è avere 400 milioni di persone che vivono con standard di vita troppo alti e costosi per lo stato (vedi sistema di sussistenza e servizi sociali). Per annullare tali privilegi, l'idea è scatenare “un caos gestito” che sarebbe “utile non solo per screditare i politici, ma l'istituzione della statualità come tale”, che la plutocrazia considera il suo nemico principale.

Non si potrà arrivare a un nuovo sistema di governance, senza prima provocare la demolizione della fortezza Europa. Per farlo vanno colpiti i settori finanziario, politico e sociale.

Gli obiettivi principali per scardinare i tre pilastri sono:

1) minare le economie nazionali

2) provocare la rottura dell'Unione Europea

3) scatenare un “caos gestito” esportando le rivoluzioni, i flussi migratori di rifugiati musulmani e la dipendenza da sostanze stupafecenti.

Per raggiungere il primo obiettivo, il piano ambizioso si propone non solo di minare la credibilità dell'euro, ma provocare anche un default del debito di paesi che non fanno parte dell'area della moneta unica. Un default che sarebbe la conseguenza di una crisi finanziaria iniziata quattro anni fa e che riguarda tutti i membri della piramide mondiale, compresa la Federal Reserve.

Il collasso del sistema della banca centrale americana finirà per pesare sulle spalle della popolazione statunitense e sarà l'inevitabile e logica fine dei 40 anni di dominio dei soliti noti delle forze mondiali, che è stato redditizio per gli organizzatori del sistema e penalizzante per tutti gli altri.

Grecia e Piigs sono diventati i capri espiatori solo perché non sono riusciti a resistere alle pressioni esercitate dal “casino globale” e hanno perso sempre più fonti di risorsa interne. Dalla riunione di due mesi fa è emerso inoltre che la solidarietà politica della Ue non assicura per forza l'integrità della stessa unione.

È una situazione in cui tutti preferiscono morire soli. All'inizio della crisi greca si parlava di “effetto domino” e della catastrofe che avrebbe rappresentato l'uscita di Atene dall'Ue. Ma a fine giugno ormai il crack di un solo paese era diventato un'opzione a breve termine presa in considerazione come la pillola meno dolorosa da ingerire. Al contempo sono aumentate le richiedeste di espulsione di tutti i paesi insolventi dalla confederazione europea.

Per quanto riguarda l'attacco all'economia, porterà da un lato alla disintegrazione dell'Unione Europea e alla riduzione dei finanziamenti per i programmi di assistenza e servizi sociali con il conseguente inevitabile ampliamento del gap tra ricchi e poveri, dall'altro creerà la prima ondata di caos, i cui primi sintomi già si possono notare a questo stato delle cose.

Clicca qui per visionare la lista ufficiosa dei partecipanti, divisa per paese, dell'ultimo Meeting svoltosi a St. Moritz.

http://www.ecplanet.com/node/2644


Top
 Profilo  
 

Bannato
Bannato

Avatar utente

Non connesso


Messaggi: 5539
Iscritto il: 11/09/2009, 10:39
Località:
 Oggetto del messaggio:
MessaggioInviato: 21/08/2011, 20:02 
Cita:
vimana131 ha scritto:

Bilderberg 2011: l'Europa va eliminata



http://www.ecplanet.com/node/2644



Ovviamente non ce l'ho con te ma con quest'articolo..

Le tesi dei cospirazionisti sono tutto e il contrario di tutto.

Un giorno si legge che gli 'illuminati' vogliono creare gli stati uniti di europa e una moneta unica mondiale per un direttorio o dittatura mondiale.

Il giorno dopo si legge che gli stessi 'illuminati' vogliono sfasciare l'Europa...e minare la leadership americana...

Ma gli 'illuminati' non risiedono in occidente e in particolare negli usa?

Il piano degli 'illuminati' di consegnare la leadership mondiale ai cinesi mi pare un'azione suicida, politicamente ed economicamente.

Hanno un po' le idee confuse i 'cospirazionisti' o sbaglio?

sarà il caldo...

[;)]



_________________
[^]The best quote ever (2013 Nonsense Award Winner):
«Way hay and up she rises, Way hay and up she rises, Way hay and up she rises, Early in the morning!»
© Anonymous/The Irish Rovers
http://tuttiicriminidegliimmigrati.com/
Top
 Profilo  
 

Galattico
Galattico

Avatar utente

Nonno sapienteNonno sapiente

Non connesso


Messaggi: 49592
Iscritto il: 27/12/2007, 11:23
 Oggetto del messaggio:
MessaggioInviato: 21/08/2011, 20:23 
L'importante è essere ... complottisti! [8D]



_________________
Immagine Operatore Radar Difesa Aerea (1962 - 1996)
U.F.O. "Astronavi da altri Mondi?" - (Opinioni personali e avvenimenti accaduti nel passato): viewtopic.php?p=363955#p363955
Nient'altro che una CONSTATAZIONE di fatti e Cose che sembrano avvenire nei nostri cieli; IRRIPRODUCIBILI, per ora, dalla nostra attuale civiltà.
Top
 Profilo  
 

Stellare
Stellare

Avatar utente

Non connesso


Messaggi: 13684
Iscritto il: 05/12/2008, 22:49
Località: Laveno Mombello (Va)
 Oggetto del messaggio:
MessaggioInviato: 21/08/2011, 20:27 
Con tutto il panico mediatico che si stà sviluppando in questi ultimi anni, ho paura che se dovesse accadere veramente qualcosa, saremmo morti e sepolti ancora prima di dire beh!!!!!!
La situazione non è certo allegra, ma l' autocontrollo è più efficace di qualsiasi cura postuma.
vigiliamo senza strapparci i capelli, nella storia ci sono stati periodo altrettanto critici e ne siamo sempre usciti. Ce la faremo anche questa volta.



_________________
Nutrirsi di fantasia, ingrassa la mente.

Immagine
Top
 Profilo  
 

Essere Interdimensionale
Essere Interdimensionale

Avatar utente

Non connesso


Messaggi: 6984
Iscritto il: 10/01/2009, 13:06
Località: Barletta
 Oggetto del messaggio:
MessaggioInviato: 13/09/2011, 23:56 
All'Est sono stufi, in sette vogliono uscire dall'UE

Bruxelles - Sette paesi dell'Est Europa sono insoddisfatti per le discussioni in corso sulla riforma monetaria europea e per questo minacciano di sottomettere di nuovo a referendum la loro appartenenza all'UE.

Lo si legge sul Corriere del Ticino, che lo ha appreso in margine al Consiglio affari generali della Ue, dove i ministri degli affari europei di Polonia, Repubblica Ceca, Ungheria, Bulgaria, Romania, Lituania e Lettonia si sono riuniti per condividere un'azione.

Secondo i sette paesi - inclusa la Polonia che ha la presidenza di turno della Ue - la proposta di riforma del Patto e della governance economica, in discussione tra Consiglio e Parlamento, rischia di modificare le condizioni dei trattati di adesione.

http://www.wallstreetitalia.com/article ... ll-ue.aspx


Top
 Profilo  
 

Stellare
Stellare

Avatar utente

Non connesso


Messaggi: 14885
Iscritto il: 26/12/2009, 12:30
Località: ravenna
 Oggetto del messaggio:
MessaggioInviato: 19/09/2011, 11:27 
Gb/ Deputati Tory chiedono a Cameron referendum su EuropaLunedi, 19 Settembre 2011 - 10:44
Il premier David Cameron deve indire un referendum sull'Europa se non vuole rischiare una rivolta interna al suo stesso partito e una emorragia di voti fra gli elettori. E' quanto ha lanciato in una intervista al Telegraph, Mark Pritchard, il parlamentare conservatore che si è messo alla testa di un gruppo di 120 deputati tory che da quando è scoppiata la crisi nella zona euro spingono sul governo per un ridimensionamento della presenza del Regno unito nell'Unione europea.

http://affaritaliani.libero.it/ultimiss ... 0911104405


finalmente qualcuno che intende fare la cosa giusta,e' una questione che doveva essere posta a referendum in tutti i paesi europei,e non imporre l'europa in modo coatto,con i risultati che tutti vediamo,alla faccia della liberta',fanno referendum x qualsiasi questione.......... [:278] [:277] [:273]


Ultima modifica di ubatuba il 19/09/2011, 11:28, modificato 1 volta in totale.

Top
 Profilo  
 
Visualizza ultimi messaggi:  Ordina per  
Apri un nuovo argomento Rispondi all’argomento  [ 3174 messaggi ]  Vai alla pagina Precedente  1 ... 4, 5, 6, 7, 8, 9, 10 ... 212  Prossimo

Time zone: Europe/Rome [ ora legale ]


Non puoi aprire nuovi argomenti
Non puoi rispondere negli argomenti
Non puoi modificare i tuoi messaggi
Non puoi cancellare i tuoi messaggi
Non puoi inviare allegati

Cerca per:
Vai a:  
Oggi è 23/04/2024, 16:18
© 2015 UfoPlanet di Ufoforum.it, © RMcGirr83.org