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 Oggetto del messaggio: Re: Progetto Europa
MessaggioInviato: 22/08/2015, 18:48 
La Germania accettò l’euro in cambio del fallimento dell’Italia,tramite un patto con la Francia.A loro servivamo deboli


In sintesi , l’Italia voleva cambiare la sua economia in meglio, affinché fosse più competitiva e meno dipendente dall’Europa. Poi la Germania si è riunita, e Kohl fece un accordo con Mitterand. La Francia avrebbe appoggiato l’unificazione tedesca, ma in cambio la Germania avrebbe dovuto rinunciare al marco.

La Germania accettò, ma come contropartita ulteriore chiese alla Francia un progetto di deindustrializzazione dell’Italia, poiché se l’Italia si fosse mantenuta forte dal punto di vista produttivo-industriale, l’accordo tra Kohl e Mitterrand sarebbe rimasto lettera morta e la Germania avrebbe pagato pesantemente sia la rinuncia al marco che la sua riunificazione.


Da qui la svendita dei nostri gioielli alla fine degli anni ’80, sotto una duplice pressione: esterna (l’abbiamo letta) e interna, di quegli affaristi cioè che con la privatizzazione a prezzi di saldo avrebbero fatto un bel po’ di grassi affari alle spalle della collettività. Beh, che dire? Il funzionario ha confermato di fatto quanto già fu dichiarato da Visco e Prodi. Ci hanno letteralmente fregato e continuano a fotterci.

Infatti un’Italia fuori dall’euro, visto il nostro apparato industriale, poteva fare paura a molti, incluse Francia e Germania che temevano le nostre esportazioni prezzate in lire. Ma Berlino ha consapevolmente gestito la globalizzazione: le serviva un euro deprezzato, così oggi è in surplus nei confronti di tutti i paesi, tranne la Russia da cui compra l’energia. Era un disegno razionale, serviva l’Italia dentro la moneta unica proprio perché era debole. In cambio di questo vantaggio sull’export la Germania avrebbe dovuto pensare al bene della zona euro nel suo complesso,ma così non è stato,ci hanno distrutto e ora ci lasciano marcire in eurozona,dopo essere stati usati…


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 Oggetto del messaggio: Re: Progetto Europa
MessaggioInviato: 22/08/2015, 19:52 
ubatuba ha scritto:
Il Cuore Del Mondo

La notizia della vendita di 14 aeroporti greci a una società tedesca, la Fraport, sta suscitando indignazione; eppure non dovrebbe stupire.

Forse stupisce chi NON legge Ufoforum.it....... [:305]



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 Oggetto del messaggio: Re: Progetto Europa
MessaggioInviato: 27/08/2015, 18:29 
Bruxelles, 27 ago – Circa sei mesi fa entrava in vigore la nuova legge sull’Iva digitale. In realtà era un provvedimento inserito in un progetto modernizzatore di lungo periodo e con un raggio d’azione che doveva interessare tutto il Vecchio Continente. Le cose in realtà sono andate diversamente. Ma prima di analizzare questo aspetto è bene fare un passo indietro.

Leggendo il sito web della Commissione Europea si nota come gli euroburocrati non riuscivano a trattenere il loro entusiasmo di fronte al Piano Junker sul mercato unico digitale. Ad esempio, Andrus Ansip, Vicepresidente responsabile per il Mercato unico digitale, affermava: “Sbarazziamoci di tutte le barriere che ci bloccano. Le persone devono poter attraversare liberamente i confini quando sono online, come già avviene offline”. Il Commissario responsabile per l’Economia e la società digitali, Günther H. Oettinger aggiungeva: “Abbiamo bisogno di un mercato europeo, che consenta il fiorire di nuovi modelli di business e permetta alle start-up di crescere e all’industria di sfruttare l’internet delle cose. Anche le persone devono investire, migliorando le proprie competenze informatiche, in relazione sia al lavoro che al tempo libero”. L’azione della Commissione, dunque, durante il suo mandato aveva definito tre ambiti principali su cui si concentrerà la sua azione. In primis, migliorare l’accesso ai beni e ai servizi digitali da parte di consumatori e imprese. In secundis, creare un ambiente favorevole alla diffusione delle reti e dei servizi digitali. E in ultimo, dar vita ad un’economia digitale europea con potenzialità di crescita a lungo termine.

Dopo i primi mesi qualcuno ha però pensato di fare un primo bilancio dei risultati raggiunti. L’argomento viene affrontato dal quotidiano on line Wall Street Journal Italia citando una notizia tratta dal sito https://euobserver.com. L’articolo parla chiaro e rivela come: “A causa dell’entrata in vigore della nuova legge sull’Iva digitale migliaia di piccole e medie imprese sono già state costrette a chiudere. La nuova legge in materia fiscale minaccia seriamente di compromettere gli obiettivi iniziali del piano per il mercato digitale”.

La novità introdotta è assai semplice da capire: l’Iva sulla fornitura di servizi digitali viene spostata dalla residenza fiscale del fornitore al luogo dove vive il cliente. Un provvedimento, però, che non ha risolto nulla. Il motivo di questo fallimento è semplice: le PMI non hanno accesso ai dati richiesti per dimostrare quale e dove si trova il luogo a cui vengono forniti i servizi. L’imprenditore si ritrova in un vero e proprio dedalo di regimi fiscali diversi in cui non sa quale aliquota versare per il bene venduto. Le imposte fiscali e le complicazioni che portano con sé comportano costi di gran lunga superiori ai ricavi ottenuti dalla vendita di servizi digitali. L’unico modo per sopravvivere è affidarsi a costose consulenze che hanno fatto perdere alle imprese circa il 70% del loro fatturato.

È naturale che anche nell’Information Technology esistono economie di scala. La start up non compete facilmente con giganti come Google e Apple. È bene dire, però, che il fallimento delle sopracitate normative fiscali non è frutto del caso. Il motivo è semplice il decisore viene indirizzato dalle lobbies nelle sue scelte. Ergo, le leggi europee, al contrario, di quanto si afferma, non facilitano la libera concorrenza. Solo le grandi Corporate possono permettersi dei lobbisti che all’interno dei Palazzi del potere orientano le scelte dei burocrati, in maniera più o meno lecita. È la democrazia bellezza!

Questa vicenda non rappresenta una rarità. È solo l’ennesima puntata di uno sceneggiato che ha come vittima il ceto produttivo europeo. Che fare allora? Due appaiono le strade all’orizzonte. La prima ci invita ad aspettare che il decisore si metta una mano sul cuore per difendere a spada tratta l’economia reale. Ma, qui entriamo nel campo della fantascienza.

Un’altra via, però, può esser percorsa. Certo, è una strada stretta, ma il sentiero è praticabile. Le aziende possono e anzi devono fare rete, utilizzando uno schema concentrico. Prima il livello locale e poi quello nazionale ed europeo. Un sano intreccio di relazioni che renderà forti anche le realtà produttive più piccole. Una sfida da non perdere per non rimanere preda di un piagnisteo inconcludente.

http://www.ilprimatonazionale.it/econom ... ese-29620/


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 Oggetto del messaggio: Re: Progetto Europa
MessaggioInviato: 03/09/2015, 00:45 
Cita:
Francia,48.000 impiegati statali in nero
La maggior parte lavorano per il ministero della Giustizia


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Lo Stato francese impiega 48 mila lavoratori in nero, e "una gran parte di questi lavorano proprio, ed è il colmo, per il ministero della Giustizia". E' quanto rivela la radio France Info, citando "un rapporto consegnato al governo" di cui "si è procurata" una copia. Questi lavoratori sono definiti 'Cosp', acronimo di collaboratori occasionali del servizio pubblico, e per le loro prestazioni "non hanno busta paga, né fatture. Alcuni sono pagati addirittura con consegna dei contanti a mano".


http://www.ansa.it/sito/notizie/mondo/2 ... 1dc91.html


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 Oggetto del messaggio: Re: Progetto Europa
MessaggioInviato: 03/09/2015, 20:17 
L' Occidente è alla frutta. [B)]



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Per quanto possa essere buia la notte sulla Terra, il sole sorgerà quando è l' ora, e c' è sempre la luce delle stelle per illuminarci nel cammino.

Non spaventiamoci per quando le tenebre caleranno, perchè il momento più buio è sempre prima dell' alba.

Noi siamo al tramonto, la notte è ancora tutta davanti, ma alla fine il sole sorgerà anche stavolta. Quello che cambia, è quello che i suoi raggi illumineranno. Facciamo che domani sotto il Sole ci sia un mondo migliore.
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Rivoluzioni democratiche, governi del cambiamento... Sta già albeggiando!
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 Oggetto del messaggio: Re: Progetto Europa
MessaggioInviato: 03/09/2015, 20:23 
L'occidente è già al caffè e all'ammazzacaffè...

... tra un po' arriverà il conto...



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 Oggetto del messaggio: Re: Progetto Europa
MessaggioInviato: 04/09/2015, 10:31 
(..quello che intendo io ...) [^] [:306]



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U.F.O. "Astronavi da altri Mondi?" - (Opinioni personali e avvenimenti accaduti nel passato): viewtopic.php?p=363955#p363955
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 Oggetto del messaggio: Re: Progetto Europa
MessaggioInviato: 04/09/2015, 20:06 
Cita:
Islam Deutschland

La popolazione musulmana tedesca sta per aumentare vertiginosamente superando i 700.000 individui nel 2015, spingendo per la prima volta il numero complessivo dei musulmani presenti nel paese a circa 6 milioni. L'aumento della popolazione musulmana in Germania – alimentato da un'ondata migratoria senza precedenti dalla Seconda guerra mondiale – rappresenta un cambiamento demografico di proporzioni epiche che, secondo i detrattori della politica dell'immigrazione "della porta aperta" praticata dal paese, cambierà il volto della Germania per sempre. Nel corso di una conferenza stampa tenutasi il 19 agosto, il ministro degli Interni tedesco Thomas De Maizière ha annunciato che nel 2015 si prevede l'arrivo in Germania di 800.000 migranti e profughi – l'equivalente di quasi l'1 per cento della popolazione totale tedesca – un numero quadruplicato rispetto al 2014. Egli ha detto che solo a luglio sono entrati 83.000 migranti e che la cifra di agosto sarebbe stata ancor più elevata. De Maizière ha inoltre asserito che sebbene molti migranti provengano dal Medio Oriente e dal Nord Africa, un gran numero (il 40 per cento) arriva da paesi balcanici, come l'Albania e il Kosovo. Questo significa che quasi metà di coloro che arrivano in Germania sono migranti economici, e non profughi in fuga dalle zone di guerra.

Degli 800.000 migranti e profughi che arriveranno in Germania nel 2015, almeno l'80 per cento (ossia 640.000) è musulmano, secondo una recente stima fornita dal Consiglio centrale dei musulmani in Germania (Zentralrat der Muslime in Deutschland, ZMD), un gruppo musulmano di copertura, con sede a Colonia. Questa stima è indiscutibile. Oltre ai nuovi arrivati, il tasso di incremento naturale della popolazione della comunità musulmana che già vive in Germania è quasi dell'1,6 per cento all'anno (ossia 77.000), secondo i dati estrapolati da un recente studio del Pew Research Center sulla crescita della popolazione musulmana in Europa.

In base alle proiezioni del Pew, la popolazione musulmana della Germania ha toccato quota 5.068.000 entro la fine del 2014. I 640.000 migranti musulmani che arriveranno nel paese nel 2015, unitamente all'incremento naturale di 77.000, indicano che entro la fine del 2015 la popolazione musulmana della Germania passerà da 717.000 persone a 5.785.000. Questo farebbe sì che la Germania sia il paese dell'Europa Occidentale con la più numerosa popolazione musulmana. A titolo di paragone, l'aumento della popolazione islamica della Germania equivarrebbe all'incremento della popolazione musulmana degli Stati Uniti che in un solo anno è aumentata di 3 milioni. I detrattori affermano che i funzionari tedeschi, sotto pressione per risolvere la crisi migratoria dell'Europa, ignorano le conseguenze a lungo termine di accogliere così tanti migranti dal Medio Oriente e dal Nord Africa.

Essi dicono che, oltre ai problemi di sicurezza (i radicali islamici stanno quasi certamente tentando di entrare in Germania sotto le mentite spoglie di profughi), l'ondata di immigrazione musulmana accelererà l'islamizzazione della Germania, un processo che è già iniziato. L'Islam è la religione in più rapida crescita nella Germania post-cristiana. Ciò è dimostrato dal fatto che un crescente numero di chiese in Germania sono state convertite in moschee, da alcune delle quali risuona pubblicamente dagli altoparlanti esterni la chiamata alla preghiera (l'adhan). L'incremento è tale che alcuni quartieri evocano le immagini e i suoni del Medio Oriente musulmano. La sharia, la legge islamica, sta avanzando rapidamente in tutta la Germania, con i tribunali della sharia ora operanti in tutte le grandi città tedesche. Come avvertono gli esperti, questo "sistema giudiziario parallelo" sta minando lo Stato di diritto in Germania, ma i funzionari governativi sono "impotenti" a riguardo. Allo stesso tempo, nelle corti di giustizia tedesche i giudici fanno sempre più riferimento alla legge della sharia e si rimettono ad essa.

La poligamia, sebbene sia illegale per la legge tedesca, è comune tra i musulmani di tutte le principali città tedesche. A Berlino, ad esempio, si stima che un terzo degli uomini musulmani che vivono nel quartiere di Neukölln abbiano due o più mogli. Secondo un servizio giornalistico trasmesso dall'emittente tv RTL, una delle principali imprese mediatiche tedesche, gli uomini musulmani residenti in Germania beneficiano sistematicamente del sistema di previdenza sociale portando con loro nel paese tre o quattro donne provenienti dal mondo musulmano, per poi sposarle in presenza di un imam. Una volta arrivate in Germania, le donne richiedono prestazioni sociali, compreso il pagamento dell'affitto di una casa in cui vivere con i loro figli perché "ragazze madri". Anche se le frodi ai danni della previdenza sociale commesse dagli immigrati musulmani sono un "segreto di Pulcinella" che costano ai contribuenti tedeschi milioni di euro ogni anno, le agenzie governative sono riluttanti ad agire a causa della correttezza politica, secondo RTL. Una spirale di crimini violenti perpetrati da immigrati infingardi provenienti dal Medio Oriente e dai Balcani ha trasformato alcuni quartieri delle città tedesche in "zone franche" – aree che sono di fatto "no-go zones" per la polizia.

A Wuppertal, gruppi di radicali musulmani barbuti che si fanno chiamare la "Polizia della sharia" cercano di far rispettare la legge islamica nelle strade, distribuendo volantini gialli che spiegano il codice islamista di condotta nelle zone delle città dove vige la sharia. Ad Amburgo, i radicali musulmani si sono infiltrati in decine di scuole primarie e secondarie, imponendo le norme e i valori islamici agli alunni e ai docenti che non sono musulmani. A Berlino, i funzionari locali hanno revocato le norme che vietano di indossare un abbigliamento di carattere religioso negli edifici pubblici, in modo che le donne musulmane possano indossare il velo. In Baviera, i bambini musulmani sono esentati dalle visite scolastiche obbligatorie agli ex campi di concentramento previste dai programmi educativi sull'Olocausto. A Brema, i funzionari comunali hanno siglato un accordo con 40.000 comunità musulmane della città. L'accordo garantisce la tutela delle proprietà delle comunità musulmane, l'approvazione della costruzione di moschee con minareti e cupole, l'assegnazione di terreni per i cimiteri musulmani, la fornitura di cibo halal nelle prigioni e negli ospedali, il riconoscimento di tre feste musulmane, la rappresentanza musulmana nelle istituzioni statali e altri diritti e privilegi.

Più di 700 musulmani tedeschi si sono uniti allo Stato islamico e sono andati in Siria e in Iraq, e alcuni di loro continuano a ricevere prestazioni sociali dallo Stato tedesco mentre sono a combattere in Medio Oriente. I jihadisti che sono tornati in Germania e rappresentano una seria minaccia alla sicurezza nazionale hanno comunque diritto a tornare a beneficiare delle prestazioni sociali. In Germania vivono oltre 7.000 salafiti che aderiscono a un ramo dell'Islam radicale che si oppone con forza all'ordine democratico della Germania. I funzionari tedeschi dicono che un migliaio di questi individui sono particolarmente pericolosi (si ritiene che alcuni siano cellule dormienti) e potrebbero attaccare in qualsiasi momento. Allo stesso tempo, però, ai salafiti è permesso di fare apertamente proselitismo per le strade tedesche per trovare nuove reclute e aumentare così il loro numero. Nel corso di una recente iniziativa di reclutamento, i salafiti hanno lanciato una campagna nazionale senza precedenti, "Un Corano in ogni casa", per distribuire 25 milioni di copie del Corano, tradotto in tedesco, a ogni famiglia in Germania, gratis.

Eppure, i guardiani del multiculturalismo tedesco hanno fatto gli straordinari per mettere a tacere i detrattori della crescita dell'Islam in Germania. In Baviera, ad esempio, gli attivisti tedeschi contrari alla costruzione di una maxi-moschea a Monaco sono stati definiti "estremisti" e vengono monitorati dall'intelligence tedesca. I media tedeschi accusano immancabilmente di incitamento all'odio coloro che parlano dell'impennata dell'Islam, nel tentativo subdolo di costringerli al silenzio. Oggetto della loro ira è un famosissimo sito web in lingua tedesca chiamato Politically Incorrect (PI), che nel corso degli anni è diventato un'importante fonte d'informazione per le persone preoccupate per la diffusione dell'Islam in Germania. Il motto di PI recita: "Contro il mainstream, pro-americano, pro-Israele, contro l'islamizzazione dell'Europa". Non sorprende affatto che le élites mediali vogliano la chiusura di Politically Incorrect. È del tutto possibile che la cancelliera tedesca Angela Merkel – che di recente ha ammesso che il multiculturalismo tedesco ha fallito – consideri l'immigrazione di massa dal mondo musulmano come la soluzione al crollo del tasso di natalità tedesco, che è tra i più bassi del mondo.

Il governo tedesco si aspetta che nel 2060 la popolazione scenderà dagli attuali 81 milioni circa a 67 milioni, anche se l'istituto nazionale di statistica Destatis ha di recente reso noto che alti livelli di immigrazione indurrebbero la popolazione del paese a ridursi più lentamente del previsto. Uno studio condotto dal World Economy Institute con sede ad Amburgo ha avvertito che il tasso di natalità minaccia la vitalità a lungo termine dell'economia tedesca, "Nessun altro paese industriale si sta deteriorando a questa velocità, nonostante il forte afflusso di giovani lavoratori migranti", si legge nel report. "La Germania non può continuare a essere un polo di attività dinamico a lungo termine senza un forte mercato del lavoro." La Germania dovrà fare di più per integrare gli immigrati, se vuole che diventino un guadagno netto per la propria economia. Uno studio recente condotto dal Cologne Institute for Economic Research ha mostrato che gli immigrati musulmani hanno maggiori probabilità di rimanere disoccupati e di farsi mantenere dallo Stato assistenziale rispetto a qualsiasi altro gruppo di migranti presente in Germania. Il rapporto dice che la causa principale degli elevati tassi di disoccupazione è la mancanza di istruzione e di qualifiche di formazione professionale.

Nel frattempo, la crisi migratoria non accenna a placarsi. In un summit sulla migrazione svoltosi a Vienna il 27 agosto, il commissario europeo per la politica di vicinato e i negoziati per l'allargamento, Johannes Hahn, ha detto: "Alle porte dell'Europa ci sono 20 milioni di rifugiati. Da 10 a 12 milioni in Siria, 5 milioni di palestinesi, 2 milioni di ucraini e circa un milione nel Caucaso meridionale". Il 21 agosto, la Germania ha sospeso il cosiddetto regolamento di Dublino – in base al quale un richiedente asilo nell'Unione Europea può presentare la domanda di asilo nel primo paese dell'UE in cui ha fatto ingresso – per i richiedenti asilo siriani. Questo significa che ai siriani che arrivano in Germania sarà consentito di risiedervi fino a quando la loro domanda di asilo non verrà esaminata. I detrattori sostengono che questa mossa incoraggerà un maggior numero di migranti a raggiungere la Germania.

La maggior parte dei tedeschi sembra non essere turbata da ciò che sta accadendo nel loro paese. Un sondaggio condotto dall'emittente televisiva tedesca ZDF ha mostrato che il 60 per cento dei tedeschi pensa che il loro paese potrebbe far fronte all'elevato numero di rifugiati, e l'86 per cento dice che la Germania è un paese di immigrazione. In un'intervista al quotidiano Der Tagesspiegel, Aiman Mazyek, a capo del Consiglio centrale dei musulmani in Germania, ha detto che il numero di fedeli musulmani che frequentano molte moschee è raddoppiato nel solo mese scorso. Commentando la rivoluzione demografica che dilaga in Germania, Mazyek ha sintetizzato così la questione: "Il numero dei musulmani in Germania aumenterà in modo significativo". Nella vicina Ungheria, il presidente Viktor Orbán è uno dei pochi capi di Stato europei a dare l'allarme: "Un anno fa ho detto che stavamo vivendo dei tempi in cui qualunque cosa poteva accadere e questo lo dico anche oggi", egli ha asserito di recente. "Chi avrebbe pensato che l'Europa fosse incapace di proteggere i propri confini anche nei confronti di rifugiati disarmati." Egli ha aggiunto:

"Per noi oggi, la posta in gioco è l'Europa, lo stile di vita dei cittadini europei, i valori europei, la sopravvivenza o la scomparsa delle nazioni europee, anzi più esattamente, la loro trasformazione irriconoscibile. Oggi, la questione non è semplicemente in che Europa vorremmo vivere, ma anche se esisterà ciò che oggi chiamiamo Europa".


http://www.opinione.it/esteri/2015/09/0 ... 04-09.aspx


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 Oggetto del messaggio: Re: Progetto Europa
MessaggioInviato: 05/09/2015, 18:18 
Da Kalergi all’Unione Europea: breve storia del mondialismo


kalergi 1Roma, 2 set – Alla stragrande maggioranza dei lettori il nome del conte Richard Nikolaus von Coudenhove-Kalergi non dirà in effetti gran che. Al massimo, qualcuno potrebbe ricordare che a lui è dedicato un “prestigioso” premio che l’Ue, di anno in anno, assegna sostanzialmente ai suoi alti papaveri o comunque a prestigiosi euro-entusiasti in odor di squadra e compasso.

L’importanza ideologica e politica di quest’uomo, a cui si deve la fondazione del movimento paneuropeo (e, incidentalmente, la scelta dell’inno beethoveniano), è strategicamente fondamentale, e non sarà inutile analizzare alcuni passi della sua opera principale, quel “Idealismo pratico” oramai introvabile che possiamo considerare come una sorta di vademecum per la perfetta integrazione politica europea. Il problema principale a cui l’ideologo di Paneuropa si trova di fronte è come ovviare alla disomogeneità culturale dei popoli europei, con i loro sciocchi particolarismo nazionali. La soluzione che egli trova è abbastanza geniale per l’epoca (anni ’20 del ‘900) ed a dire il vero consequenziale e perfettamente logica, se si accetta la premessa che i popoli siano deleteri: facciamo sparire i popoli.

“L’uomo del futuro sarà un bastardo. Le razze di oggi e le classi spariranno a causa della scomparsa di spazio, tempo e pregiudizi [e frontiere, ndt]. […] La razza eurasiatica – negroide del futuro, simile nel suo aspetto esteriore a quello degli antichi Egizi, sostituirà la diversità dei popoli con una diversità di individui”, scrive Kalergi [1]

Da notare che lo stesso autore è di per se un perfetto esempio di melting-pot cosmopolita, avendo nelle sue vene anche il sangue di una principessa giapponese, oltre che quello della migliore aristocrazia parassitaria europea.

Infatti, il vantaggio dei meticci su quelli che lui chiama “consanguinei” è che i secondi sono “caratterizzati da ristrettezza mentale, pregiudizi, mancanza di obiettività, ristrettezza di orizzonti”.

Il colpo di genio è però un altro: sopra questa popolazione di bastardi senza Patria deve formarsi una nuova aristocrazia, che sarà il risultato della fusione della vecchia nobiltà guerriera teutonica con la nuova (per l’epoca) oligarchia finanziaria anglo-ebraica. Tutti gli stupidissimi pregiudizi cristiani sugli ebrei (usurai, astuti, senza scrupoli, truffatori, avidi) vengono da Coudenhove-Kalergi ripresi e trasformati in ancor più fantasiose virtù, cioè in quegli elementi che hanno formato la plutocrazia, che lui vede come la nuova aristocrazia non più di sangue ma di capacità “imprenditoriali” individuali.

Possiamo ridere dei deliri del buon conte, ma egli ha le idee chiarissime anche sulla reale necessità dell’integrazione politica europea, prologo di quella mondiale: la tecnologia è il vero problema, in quanto i conflitti bellici diventeranno talmente distruttivi che passeranno il punto di non ritorno dell’estinzione della specie.
altiero spinelli

Altiero Spinelli

Ebbene sì, qualunque progetto mondialista ha dalla sua la motivazione della “pace perpetua” kantiana, della “fratellanza universale” degli uomini. Iniziamo a vedere le correlazioni invisibili? In fondo, sono le stesse idee (che abbiamo già avuto modo di mostrare) di altri grandi padri del progetto europeista, quali l’economista ultraliberista Von Hayek ed il demagogo comunista Spinelli: l’orrore per la guerra, e quindi per gli Stati che ne sarebbero gli artefici. L’estrema destra finanziaria e l’estrema sinistra libertaria unite sotto la stessa bandiera e la stessa “nobile” missione. Certo, un signore che forse di queste cose se ne intendeva, Schmitt, vede nello Stato nazionale sovrano il progresso verso la pace, proprio in quanto la nazionalizzazione dell’Europa porta ad una “civilizzazione dei conflitti bellici” e ai primi tentativi di regolamentare i rapporti internazionali. L’ordinamento giuridico nazionale, del resto, già risolve i conflitti politici interni senza la necessità dell’eliminazione fisica dell’avversario.
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Se si vuole realmente capire cos’è il mondialismo, bisogna capire che esso è sostanzialmente un prodotto culturalmente massonico (come massone era il conte e tutti i “padri nobili” d’Europa) ma non nel senso che esiste una “regia occulta” dietro ad ogni avvenimento planetario, come sostengono i complottisti di solito di marca cattolica.

La massoneria, di per sé, è una società segreta a carattere iniziatico fondata sull’utopia escatologica della “fratellanza universale” a cui si contrappongono le differenze nazionali e culturali. Per capire come il mondialismo sia legato a doppio filo alla massoneria, basta addentrarsi alle origini del progetto mondialista stesso, l’Impero britannico che, prima di lasciare agli Usa la palla del comando, aveva elaborato attraverso tutti i suoi principali pensatori, una serie di giustificazioni teoriche molto forti alla dissoluzione dei legami sociali e nazionali nel nome dell’unico impero mondiale, ovviamente liberista: liberalismo, liberismo, ambientalismo, utilitarismo, empirismo, ecc…

Con Locke lo Stato perde qualunque forma di eticità, e diventa semplicemente uno strumento, figlio di un libero contratto vagamente boldriniano, per la difesa di supposti “diritti individuali inalienabili”. Smith, dal canto suo, trasforma l’egoismo da vizio odioso, in quanto allontana l’individuo dalla comunità, a virtù fondamentale per lo sviluppo economico. Il passo quindi sarà molto breve per Malthus, che estremizza il discorso e trasforma la solidarietà (e quindi lo Stato sociale nascente) in un orrido vizio perché aumenta la povertà impedendo ai poveri di levarsi fisicamente dalle scatole. Sembra quasi di sentire i vari Pannella e simili che plaudono alla “politica del figlio unico” del mostro capital-comunista cinese. Ci sarà poi Bentham, per cui lo scopo della vita non è altro che la felicità individuale che lo Stato deve massimizzare, fino a Hume, per cui siamo semplicemente degli animali incapaci di conoscere altro che quello che ci dicono i nostri sensi e che quindi al massimo possiamo agire da individui sradicati in difesa del nostri piccolo interesse, che al massimo lo Stato può tutelare con la legge.

Lo scopo di questa digressione tenta di far capire quello che appare demenziale se si leggono i “sacri testi” dell’europeismo, dato che nessuno ha ancora compreso la grande spiegazione di Lenin: i dominati non hanno la stessa ideologia dei dominanti. La lotta per le idee è fondamentale, è quello che consente ad un sistema di prosperare. Non è importante, come credono i complottisti, stabilire se realmente esiste una camarilla di seguaci del buon conte che sta portando avanti i suoi piani, anzi è vero l’esatto opposto: gli intellettuali sono sempre organici al potere, e se scrivono qualcosa è perché il potere suffraga questa idea. Smith, per dire, poteva lanciare strali contro l’indipendenza delle colonie americane perché essa contrastava con gli interessi di Sua Maestà Britannica, e quindi si sforzava di trovarvi una giustificazione “teorica” nei vantaggi che il libero mercato avrebbe portato anche ai coloni, che fortunatamente non gli diedero retta.

È quindi esattamente il contrario di quanto pensano i complottisti: gli intellettuali si sforzano di trovare una giustificazione teorica alla stabilità del potere costituito, e non viceversa. Per questo è importante conoscere figure come Kalergi, Hayek o Spinelli: la storia del pensiero economico e filosofico è l’unico strumento serio che consenta di capire i reali rapporti di forza in campo in un determinato luogo e periodo. Non ce ne sono altri in realtà.

Matteo Rovatti

http://www.ilprimatonazionale.it/cultur ... smo-29891/

....e' il semplice modo di distruggere il concetto di appartenenza,di creare societa' ed individui senza un nessun credo nazionale,un modo tale da potere disporre dell'individuo in modo indiscriminato.........ai bisogni di un potere finanziario.... [:292]


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 Oggetto del messaggio: Re: Progetto Europa
MessaggioInviato: 05/09/2015, 19:52 
Basta guardare la situazione geopolitica attuale nel suo insieme invece di ragionare per compartimenti stagni ed il tutto appare lampante :)



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 Oggetto del messaggio: Re: Progetto Europa
MessaggioInviato: 12/09/2015, 11:05 
Un uso completamente inopportuno dei soldi del contribuente, in un momento in cui si chiede agli Stati membri di tagliare i bilanci"

Secondo una recente ricerca condotta da Business for Britain e riportata da BreitBart, lo scorso anno Bruxelles ha speso oltre 650 milioni di euro direttamente per la promozione dell’UE, tramite spese di pubblicità e comunicazione. Inoltre, altri 4 miliardi di euro sono stati inclusi in un budget che prevede un fondo per le spese promozionali.

Il dato include anche 130.000 euro per fumetti e libri per bambini rivolti a promuovere l’UE anche tra i più piccoli, il che porterebbe ad accuse di “propaganda” e “indottrinamento“.

Il gruppo di lavoro è arrivato a questo numero passando meticolosamente in rassegna il bilancio UE del 2014 riga per riga. Nel farlo, hanno trovato che € 664.099.133 erano stati spesi in ciò che veniva definita “spesa primaria”, da cui i fondi venivano usati direttamente per l’auto-promozione.

Altri € 2.097.541.229 erano stati assegnati a spese secondarie, da utilizzari sia per attività promozionali che per altri elementi, e altri € 1.116.520.243 erano stati assegnati a un fondo che “potrebbe” essere usato per “auto-promozione“.

Il materiale per bambini, disponibile in 23 lingue diverse, spiega ai più piccoli i motivi per i quali l’UE dovrebbe essere sostenuta e supportata.

La Commissione Europea ha difeso il fumetto e il resto del materiale promozionale, dicendo di avere il dovere di informare i cittadini sulle proprie politiche. Una portavoce della Commissione ha aggiunto che le accuse di propaganda sono “ridicole“.

La promozione delle politiche dell’UE è un obiettivo che la Commissione prende evidentemente molto sul serio. Nel 2014 la Direzione Generale per la Comunicazione della Commissione Europea (DG COMM) ha ricevuto 246 milioni di euro per il proprio bilancio, che le ha permesso di impiegare un totale di 1.029 persone. Con una tale cifra, ha di fatto un bilancio superiore a quello dello staff della Direzione Generale per il Bilancio, o della Direzione Generale per il Commercio dell’UE.

Matthew Elliott, amministratore delegato di Business for Britain, ha detto: “Indottrinare i bambini nelle classi scolastiche e finanziare le organizzazioni non-governative amiche dell’UE significa fare un uso completamente inopportuno dei soldi del contribuente, in un momento in cui si stanno tagliando i bilanci all’interno degli Stati membri.


Per la traduzione completa dell'articolo si ringrazia e si rimanda a Voci dallestero

..questo e' un sistema proprio di quelle dittature che vengono condannate dall'europa,x cercare consenso,propaganda a senso unico,e questa sarebbe la tanto decantata liberta',siamo ai ministeri della propaganda del minculpop,voluto da personaggi che manco sono stati eletti [:292]


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 Oggetto del messaggio: Re: Progetto Europa
MessaggioInviato: 12/09/2015, 14:18 
Cita:
Il dato include anche 130.000 euro per fumetti e libri per bambini rivolti a promuovere l’UE anche tra i più piccoli, il che porterebbe ad accuse di “propaganda” e “indottrinamento“.


[:305]



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 Oggetto del messaggio: Re: Progetto Europa
MessaggioInviato: 12/09/2015, 15:12 
Labour, svolta a sinistra: Corbyn vince le primarie
“Mio primo atto è manifestazione pro-migranti”

Con il 59,5%, il 66enne pacifista succede a Ed Miliband, dimessosi dopo il tonfo alle politiche inglesi
Nuovo leader attacca Cameron: “Basta austerità. Bisogna dare speranza a chi è stanco delle ingiustizie”

Il Labour britannico, il partito che ha detto sì alla guerra in Iraq con Tony Blair e che ha introdotto quelle riforme del mercato del lavoro amate da tanti altri leader europei, Matteo Renzi fra gli altri, sarà è nelle mani del leader più a sinistra di sempre: Jeremy Corbyn, che ha vinto le primarie con 251.417 voti, il 59,5% del totale. Pacifista, favorevole alla rinazionalizzazione dei servizi pubblici, fervente difensore dei diritti dei palestinesi e in generale dei popoli oppressi, Corbyn è anche contrario all’eccessiva precarizzazione dei rapporti di lavoro e più volte ha criticato le riforme del lavoro introdotte dal Labour. Che con il suo arrivo si è spaccato
http://www.ilfattoquotidiano.it/


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 Oggetto del messaggio: Re: Progetto Europa
MessaggioInviato: 12/09/2015, 15:33 
Barcellona: una marea umana per rivendicare l'indipendenza della Catalogna

Immagine
Un milione e mezzo di catalani si sono riversati per le strade di Barcellona in una lunga marcia per rivendicare l'indipendenza.Impressionanti le foto scattate della marea umana che ha invaso ogni angolo della citta',una manifestazione di democrazia e consapevolezza di un popolo che da anni rivendica l'autodeterminazione.
Ma in un Europa cosi' non c'e' spazio per queste manifestazioni,le armi del potere, che in questo momento governano l'Europa,sono molteplici e non tarderanno ad essere impiegate.Non permetteranno mai che un movimento del genere fiorisca in Europa.Quindi prepariamoci a futuri eventi eccezionali in Catalogna...
http://terrarealtime.blogspot.it/2015/0 ... a-per.html


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 Oggetto del messaggio: Re: Progetto Europa
MessaggioInviato: 12/09/2015, 15:54 
rivoluzione blaugrana quanto prima ^_^



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