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 Oggetto del messaggio: Re: Progetto Europa
MessaggioInviato: 02/07/2020, 17:09 
lo dico da sempre che
l'europa non è una federazione
ma una colonia dei crucchi..


ecco..

https://comedonchisciotte.org/la-merkel ... -fara-mai/

La Merkel gela gli europeisti: «L’Europa federale non si farà mai»

mica siamo tutti uguali,
che avevate capito??



_________________
https://roma.corriere.it/notizie/politi ... 0b7e.shtml
Conte ripercorre le tappe della crisi: «Vorrei ricordare che con la parlamentarizzazione della crisi la Lega ha poi formalmente ritirato la mozione di sfiducia, ha dimostrato di voler proseguire, sono stato io che ho detto “assolutamente no”perché per me quell’esperienza politica era chiusa».


http://www.lefigaro.fr/international/mi ... e-20190923
il stipule que les États membres qui souscrivent à ce dispositif de relocalisation des personnes débarquées en Italie et à Malte s’engagent pour une durée limitée à six mois - éventuellement renouvelable. Le mécanisme de répartition serait ainsi révocable à tout moment au cas où l’afflux de migrants vers les ports d’Italie et de Malte devait s’emballer.
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 Oggetto del messaggio: Re: Progetto Europa
MessaggioInviato: 23/11/2020, 16:52 
Lo strano senso di democrazia che impone l’Unione europea stride con il concetto corrente di libertà
NOV 20, 2020

Il 12 novembre scorso la Commissione dell’Unione europea ha emanato una comunicazione con la quale intende indurre i Paesi dell’UE alla dottrina LGBTQI. Ma questa Unione Europea rappresenta effettivamente tutti gli Stati che la compongono?

E’ evidente l’intenzione della Commissione di introdurre il reato di “omofobia” nella legislazione europea che, ricordiamolo, è diventata diritto primario degli Stati europei e che alcuni Paesi “diligenti” come ad esempio l’Italia, sono riusciti ad iscrivere, senza peraltro osservarne la procedura essenziale, persino tra le norme costituzionali.

Proseguendo nella sua accelerazione verso l’ufficializzazione istituzionale delle filosofie LGBTQI, l’Esecutivo europeo propugna che ogni Stato membro riconosca persino i “matrimoni” omosex celebrati in altri Stati europei e lo status di omogenitori riconosciuti in altri ordinamenti giuridici e che si adegui a combattere gli “stereotipi di genere” che hanno origine negli istituti scolastici.

Entrando poi a gamba tesa, l’Esecutivo ha manifestato di proporre al prossimo Consiglio europeo del 19 novembre l’assegnazione di finanziamenti specifici alle iniziative LGBT, tra cui una quota del tanto contrastato Recovery Fund, che si credeva fosse stato istituito esclusivamente per far fronte all’attuale emergenza sanitaria per Covid.

La Commissione europea impone quindi la clausola dell’opinabile rispetto dello Stato di diritto, alla fruizione dei fondi di bilancio decisi dagli Stati membri. Il diavolo ha fatto le pentole ma non ne ha previsto però i coperchi perché Polonia ed Ungheria, gli alunni più discoli, hanno annunciato che si opporranno ad ogni clausola di condizionabilità tra i fondi previsti dal Bilancio di funzionamento pluriennale e la verifica dello “Stato di Diritto” che ormai si deve leggere chiaramente come l’imposizione di particolari privilegi alle organizzazioni LGBTQI.

I fatti di attualità politica ci narrano di una serie di proposte presentate dal Parlamento ungherese al fine di tutelare il matrimonio di un uomo e una donna e di proteggere tutti i bambini “fornendo loro un educazione e garantendo lo sviluppo equilibrato del bambino secondo il suo genere alla nascita” per assicurare un’educazione basata sull’identità costituzionale e sui valori della cultura cristiana ungherese.

Ma Polonia ed Ungheria non saranno i soli Paesi membri a porre il veto contro le regole che violano i Trattati europei e le sovranità nazionali (oltre che la scienza e la ragione). Anche in Olanda, ad esempio, si è aperta una crisi di governo con la richiesta di dimissioni e una polemica interna alla maggioranza perché le scuole cristiane e protestanti del Paese hanno richiesto alle famiglie dei propri alunni di certificare le proprie convinzioni sulla sessualità biologica e naturale e confermare la propria contrarietà alla ideologia LGBTQI, includendosi quindi tra gli Stati recalcitranti alle imposizioni di Bruxelles.

La prossima riunione del Consiglio Europeo del 19 novembre si annunzia perciò perlomeno “frizzante”, a dimostrazione dell’esistenza inequivocabile ormai di due Europe, di un’alleanza di Stati che vogliono restare radicalmente sovrani da una parte e di un Élite multipolar che inizia già a scricchiolare dall’altra, due concezioni filosofiche che fatalmente si fronteggiano ma che così allontanano sempre di più l’idea stessa di Unione.

Eugenio Preta
https://www.laltrasicilia.org/5642/lo-s ... i-liberta/


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 Oggetto del messaggio: Re:
MessaggioInviato: 10/12/2020, 22:18 
Wolframio ha scritto:
Per il governo Merkel, l'acqua non è un diritto e deve essere Privatizzata.

09 Marzo 2013

"http://www.mentereale.com/index.php?view=article&type=raw&catid=1%3Aarticoli&id=2115%3Aper-il-governo-merkel-lacqua-non-e-un-diritto-e-deve-essere-privatizzata&tmpl=component&print=1&layout=default&page=&option=com_content&Itemid=2""http://www.mentereale.com/index.php?option=com_mailto&type=raw&tmpl=component&link=aHR0cDovL3d3dy5tZW50ZXJlYWxlLmNvbS9hcnRpY29saS9wZXItaWwtZ292ZXJuby1tZXJrZWwtbC1hY3F1YS1ub24tZS11bi1kaXJpdHRvLWUtZGV2ZS1lc3NlcmUtcHJpdmF0aXp6YXRh"

Immagine

di Corrado Belli

Neanche Hitler o uno dei tanti Dittatori che fino al secolo scorso li abbiamo visti cimentarsi in barbarie e altre schifezze che calpestavano la dignità umana si erano permessi di arrivare a prendere una decisione del genere, privatizzare l'acqua perchè non è un diritto dell'intera umanità o perlomeno per i cittadini della Democratica UE.

A prendere questa decisione sono stati i soliti criminali che spadroneggiano tra le file del Parlamento Europeo che hanno dato ordini ben precisi alle forze politiche che vogliono fare da condottieri in questa ormai scassata Europa, cioè, la Francia che dovrebbe gestire tutta la rete di rifornimento dell'acqua in Europa e la Germania che dovrebbe fare da coordinatrice sotto il controllo della UE che a sua volta viene controllata dalle diverse Lobby con a capo la IG-Farben = Rothschild, mentre i nostri politicanti continuano a fare la sceneggiatura su chi deve andare al governo e con un Napoletano ormai allo sbando e senza le sue capacità "Dittatoriali", la UE ,la Germania e la Francia prendono decisioni su come ridurre l'Europa in un Feudo dove chi si alza prima la mattina comanda.

Dalla grafica postata sopra è ben chiara la posizione del governo tedesco, alla domanda fatta il 28 Febbraio da parte dalla frazione dei Verdi e dalla sinistra per fermare la legge sulla privatizzazione dell'acqua voluta dalla Commissione Europea e voluta dallo spocchioso Barroso e dallo Struzzo Van Rompuy, su 545 voti dati si può benissimo capire a che punto sono arrivati i tutori dei diritti e della Democrazia in Europa:

votanti 545

Voti non consegnati 75
Voti SI - contro la privatizzazione - 122
Voti NO - a favore della privatizzazione - 299
Voti astenuti 124

Voti non validi 0

Cosa disse la Merkel alcuni anni fa durante un dibattito al Bundestag e che fu censurato da tutti i Media:

"...non è detto che i cittadini Tedeschi debbano vivere per l'eternità in Democrazia e libertà...".

Bene, dopo aver spolpato l'Italia con l'aiuto del "FDP" Mario Monti, la Spagna, la Grecia ed il Portogallo, adesso decidono pure di voler far uscire l'Italia dalla UE, alla Grecia hanno offerto 30 Miliardi di Euro (l'anno scorso nel mese di agosto) per uscire dalla UE, a Moti hanno dato 102,8 Miliardi di Euro tramite la BCE di Draghi che a sua volta li ha subito incanalati nelle Banche controllate dalla Goldman Sachs, ai cittadini ha dato lacrime e sangue con il contorno di suicidi, allagamenti e Fracking, alla fine hanno messo la ciliegina sulla torta Siciliana, una ciliegina che si chiama MOUS il resto credo che lo sappiate.

Belli Corrado

Source: Per il governo Merkel, l'acqua...ere Privatizzata. - Mentereale


Ed ora anche l’acqua è quotata a Wall Street, è la prima volta nella storia


L’acqua debutta a Wall Street: l’oro blu quotato per la prima volta nella storia. Cosa significa e quali aspettative?

L’acqua arriva in Borsa. La preziosa risorsa idrica si è aggiunta all’oro, al petrolio e ad altre materie prime scambiate a Wall Street, sulla scia delle crescenti preoccupazioni sulla scarsità nel mondo di questo bene essenziale per la vita.

Agricoltori, fondi speculativi e enti municipali sono ora in grado di scommettere sulla futura disponibilità di acqua in California, il più grande mercato agricolo degli Stati Uniti e la quinta economia mondiale.

Cme Group ha infranto questa frontiera e, collaborando con Nasdaq, ha lanciato il primo future al mondo sulla risorsa idrica. Il contratto utilizza come sottostante il Nasdaq Veles California Water Index, che tiene traccia del prezzo delle transazioni sui diritti sull’acqua (locazioni e vendite).

L’acqua quotata a Wall Street è quindi realtà: cosa significa?
L’acqua, oro blu a Wall Street: lanciato il primo future

Cme Group, società attiva nello scambio di future e derivati, ha creato e lanciato il primo contratto collegato ai prezzi dei diritti sull’acqua in California, un mercato che vale 1,1 miliardi di dollari.

Il future, unico nel suo genere nel mondo finanziario, è stato scambiato una settimana fa a 496 punti indice, pari a 496 dollari per piede-acro (corrispondente a circa 1,2 litri).

L’indice (Nasdaq Veles California Water Index) fissa un prezzo spot di riferimento settimanale sui diritti sull’acqua in California, sostenuto dalla media ponderata dei prezzi in base alle transazioni nei cinque mercati più grandi e più attivamente negoziati dello stato californiano.

I futures sono regolati finanziariamente. I contratti includono quelli trimestrali fino al 2022, ognuno dei quali rappresenta 10 piedi acri di acqua.
Acqua scambiata in Borsa: cosa aspettarsi?

I contratti, i primi nel loro genere negli Stati Uniti, sono stati annunciati a settembre quando il caldo record e gli incendi hanno devastato la costa occidentale degli Stati Uniti, mentre la California stava uscendo da una siccità lunga ben otto anni.

C’erano i segnali di stravolgimenti ambientali di forte impatto, anche legati alla mancanza idrica.

Questi strumenti sono pensati sia come copertura per i grandi consumatori di acqua, come i coltivatori e le aziende elettriche, contro le fluttuazioni dei prezzi dell’acqua, sia come indicatori di scarsità per gli investitori di tutto il mondo.

Deane Dray, amministratore delegato e analista di RBC Capital Markets, ha commentato:

“È probabile che il cambiamento climatico, la siccità, la crescita della popolazione e l’inquinamento rendano la questione della scarsità d’acqua e dei prezzi un tema caldo per gli anni a venire. Guarderemo sicuramente come si sviluppa questo nuovo contratto future sull’acqua”

Due miliardi di persone ora vivono in nazioni afflitte da problemi idrici e quasi due terzi del mondo potrebbero affrontare la carenza idrica in soli quattro anni: per questo “l’idea di gestire i rischi associati all’acqua acquista certamente importanza”, secondo Cme Group.

Gli investitori hanno un nuovo elemento di interesse: l’acqua quotata a Wall Street. Che potrebbe anche trasformasi in motivo di critiche: la risorsa idrica preda di speculazioni finanziarie è davvero una svolta?


https://www.money.it/acqua-quotata-wall ... lla-storia


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 Oggetto del messaggio: Re: Progetto Europa
MessaggioInviato: 11/12/2020, 09:01 
Non capisco che oggetto abbiano
Questi futures sull'acqua..

Appaiono piuttosti scommesse da casinò
Tra chi ha miliardi da buttare..

Il prossimo step è la quotazione dell'aria?

Il problema sono tutti questi miliardi di carta a piede libero nel mondo, squali parassiti
Pronti ad azzannare qualunque cosa si muova..

Bisognerebbe fare un po' di riequilibrio della fauna ammazzandone un po'..



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https://roma.corriere.it/notizie/politi ... 0b7e.shtml
Conte ripercorre le tappe della crisi: «Vorrei ricordare che con la parlamentarizzazione della crisi la Lega ha poi formalmente ritirato la mozione di sfiducia, ha dimostrato di voler proseguire, sono stato io che ho detto “assolutamente no”perché per me quell’esperienza politica era chiusa».


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 Oggetto del messaggio: Re: Progetto Europa
MessaggioInviato: 11/12/2020, 12:17 
I feauters sono SCOMMESSE, si scommette sul prezzo e se si azzecca la previsione si fanno miliardi.

E' lo stesso principio che porta il prezzo delle materie prime o quelle alimentari a salire affamando milioni di persone per uno centesimo di aumento, arricchendone pochi. Ed è lo stesso strumento finanziario che ha fatto fruttare milioni su chi aveva SCOMMESSO su una pandemia globale in questo 2020 e ci ha preso grazie alla conferenza stampa dell'OMS (di ratificato invece non c'è nulla).



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la prima religione nasce quando la prima scimmia, guardando il sole, dice all'altra scimmia: "LUI mi ha detto che TU devi dare A ME la tua banana. (cit.)
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 Oggetto del messaggio: Re: Progetto Europa
MessaggioInviato: 18/01/2021, 13:51 
Cita:
Un feudo chiamato Unione Europea

Immagine

di Aldo Scorrano, Centro Studi Economici per il Pieno Impiego – (CSEPI)

Si continua a non vedere l’ovvietà. Le recenti proposte provenienti dalle istituzioni europee, tra queste il Recovery Fund (i cui principali assets sono il “Next Generation EU” da € 750 mld di prestito sui mercati finanziari e il Quadro Finanziario Pluriennale da € 1.074,3 mld previsti dal bilancio europeo 2021/2027; figure 1 e 2), reiterano semplicemente una forma di governance tipica di questa Unione Europea.

Figura 1: Ammontare della spesa
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Figura 2: Schema di ripartizione della spesa
Immagine

Quest’ultimo strumento viene presentato da politici, giornalisti ed economisti allineati come un passo avanti verso quella tanto invocata “solidarietà” europea che purtroppo, e come al solito, non trova riscontro nella realtà dei fatti poiché si tratta di una ‘new lie’ europea, l’ennesima.

Recovery Fund dunque, l’ennesimo cavallo di Troia offerto in pasto ai media con uno scopo direi abbastanza chiaro, almeno per chi scrive. Per molti sarebbe un’occasione da non perdere dato il costo-opportunità, soprattutto per il ricorso a “prestiti agevolati” che ci farebbero “risparmiare” sulla quota interessi. Ma… è nei dettagli che il diavolo nasconde la sua coda!

Non vale la pena entrare nei tecnicismi e spendere altre parole su tale misura. In rete, ormai, circolano diversi articoli abbastanza esaurienti che ne smontano la “entusiastica” presentazione (in tal senso suggerisco la lettura dell’articolo del giornalista Thomas Fazi, “Recovery Fund: un MES all’ennesima potenza”). Considerando inoltre, alla luce delle recenti “notizie“, che tale strumento – quando e se partirà – si rivelerà solo un buco nell’acqua se rapportato al fabbisogno finanziario di cui il nostro paese necessita.
E se al danno aggiungiamo la beffa “la situazione è grave ma non è seria” (cit.). Infatti, questa misura è in definitiva una sorta di MES sotto mentite spoglie, uno strumento ormai divenuto “tipico” di questa UE, cioè la “solita” subdola ricetta in luogo di ciò che dovrebbe essere la normalità: abbiamo una Banca Centrale Europea che, parole di Draghi, tecnicamente non può finire i soldi (“We cannot run out of money”, Draghi, 2014) ma non può intervenire sul mercato primario, non può concedere scoperti di conto e, in generale, la conduzione della sua politica monetaria potremmo definirla a “cottimo”, da come si evince anche in questo comunicato nell’ambito del programma di acquisto di emergenza in caso di pandemia (PEPP). Semplicemente assurdo!
O forse no, a seconda della logica con cui si agisce e del punto di vista di chi osserva i fatti.

Qui, però, bisogna intendersi su un aspetto: chi considera l’Unione Europea un progetto da salvare e portare avanti continuerà a difendere ogni misura, strumento e decisione che da essa promana.
Per cui mi sembra del tutto evidente che i nostri interlocutori siano da ricercare in coloro che hanno almeno l’onestà intellettuale di vedere in questa “unione” un progetto oltre che fallimentare e incontrovertibilmente irriformabile, stando così le cose, anche dannoso quanto meno per quei paesi oramai annoverati come “periferici” tra cui il nostro (si utilizza questa espressione per quei paesi come Italia, Spagna, Portogallo, Grecia, Irlanda, i cc.dd. PIIGS, in contrapposizione a quei paesi economicamente forti e geograficamente centrali come Germania, Austria, Belgio, Francia, Paesi Bassi, Lussemburgo, Finlandia).
Tanto per avere un’immagine esplicativa a testimonianza del fatto che l’Unione Europea abbia avvantaggiato alcuni paesi piuttosto che altri, basti osservare i seguenti grafici riguardanti le diseguaglianze tra i paesi membri:

Figura 3: Disuguaglianze dei redditi – 2005
Immagine

Figura 4: Disuguaglianze dei redditi – 2015
Immagine

<<A partire dal 2004 l’Unione europea ha aperto le sue porte al cosiddetto blocco dei Paesi dell’Est. Un’espansione che ha portato tanti cambiamenti a tutti gli Stati membri, accorciando le disuguaglianze in Ue. Ma a questo fenomeno si è aggiunta anche la crisi economica ed ecco che, tra il 2005 e il 2015, il reddito dei cittadini europei si è trasformato. Chi ci ha perso di più? Sicuramente i “Paesi periferici”, Italia compresa, dove i poveri sono saliti al 6,9%. In Paesi est-europei come la Bulgaria o la Romania, invece, i poveri sono diminuiti e sono aumentati sia i ricchi che la classe media>> (Fonte: truenumbers.it su elaborazione dati forniti dalla Banca d’Italia per il periodo 2005-2015)

Per quanto concerne l’aspetto politico della questione, ciò che ho prima definito il “cavallo di Troia”, parrebbe trattarsi di un ulteriore tentativo verso il “più Europa” che celerebbe le intenzioni intrinseche consistenti sostanzialmente in una maggiore concentrazione di potere nei paesi centrali. Occorre quindi in tale senso analizzare un duplice aspetto.

Da una parte vi è potenzialmente l’idea di dotare l’Unione Europea di un “vero” (sic!) bilancio comune che ci vedrà come paesi taxpayer che versano, appunto, i propri contributi locali (nazionali) sotto forma di trasferimenti fiscali (“tasse e imposte”) che alimentano il budget stesso, come si può d’altronde evincere da questo articolo apparso sul Financial Times. Un fondo come prototipo offerto previa condizioni, also known as “ricatti”; perchè in definitiva di questo si tratta, per “disciplinare” i paesi ed imporre le “riforme” che fanno comodo ai soliti paesi noti. Si vedano a tal fine le raccomandazioni 2019 per l’Italia visionabili presso questo link.
A tutto ciò si aggiunga un altro progetto in corso ormai da anni, l’EDIS (Sistema europeo di assicurazione dei depositi) al fine di completare l’Unione bancaria, altro tassello ritenuto funzionalmente importante nel processo di edificazione di un’Europa federale.
Dall’altra, vi è il subdolo tentativo di acuire maggiormente il divario tra paesi del centro e quelli periferici – processo peraltro già in atto attraverso la cd. “mezzogiornificazione europea” (argomento ampiamente trattato da economisti come Augusto Graziani, Paul Krugman ed Emiliano Brancaccio) – con un rafforzamento dei paesi attualmente costituenti il “nucleo” europeo anche mediante la destinazione di questi fondi come misure d’investimento mirate ad alcuni settori industriali ad alto valore aggiunto che, a ben vedere, è un altro pallino del pensiero dominante che basa la sua ragion d’essere su dei consumi privati opulenti in una società estremamente diseguale, che guarda al livello dei consumi piuttosto che alla qualità sociale di essi ovverosia quei consumi funzionali a soddisfare determinate esigenze sociali oggi drammaticamente insoddisfatte.

L’industria legata alle alte tecnologie e a produzioni ad alto valore aggiunto è certamente un segmento importante “ma da solo non consente di mantenere livelli di occupazione adeguati. In qualche misura questo è vero anche per la Germania, bisognerebbe, infatti, considerare la matrice produttiva del sistema produttivo tedesco allargato e si vedrebbe immediatamente che l’intensità tecnologica cambia significativamente” (F.Garibaldo, 2014).
Tutto questo potrebbe portare ad accrescere la dipendenza dei paesi periferici verso quelli centrali portando una buona fetta della domanda entro il mercato europeo riducendo quella verso il resto del mondo. A tal riguardo è interessante far notare quanto segue.

Già nel 2017, l’allora presidente della Commissione Europea Jean-Claude Juncker, nel suo discorso annuale sullo stato dell’Unione Europea dichiarò: “Voglio rendere la nostra industria più forte e più competitiva […] leader mondiale dell’innovazione, della digitalizzazione e della decarbonizzazione”.

Infatti l’industria europea pur essendo tra le principali a livello globale in molti settori, in particolare per la produzione di beni e servizi ad alto valore aggiunto, deve confrontarsi con una forte concorrenza globale e per questo la strategia del “piano Junker” prevedeva una serie di interventi nell’ottica di dare slancio ad un nuovo “rinascimento” industriale ma, e questo è il punto saliente, in un’ottica federalista che comprendeva il completamento del mercato unico, l’unione bancaria e l’unione del mercato dei capitali per facilitare l’accumulazione di risorse.

Tutto ritorna e tutto è perfettamente coerente se osservato sotto questo punto di vista.

Alla luce di quanto fin qui detto pare abbastanza evidente quale sia lo scopo di questa Unione Europea e quali conseguenze aspettarsi. In breve, nonostante si invochi a gran voce da anni una struttura politica confederata, i famigerati Stati Uniti d’Europa, in una sorta di omogeneizzazione degli Stati, nei fatti si procede in una sempre maggiore centralizzazione dei poteri in mano ad una ristretta cerchia di paesi (core) che impongono de iure e direi anche de facto l’agenda politica ed economica, che a ben vedere sarebbe poi quella tedesca, pro domo sua. A mio avviso anche la recente sentenza della Corte Costituzionale Federale Tedesca va in questa direzione e se da una parte apparentemente la sentenza palesa “un senso di superiorità della giurisdizione nazionale su quella sovranazionale”, dall’altra ammonisce – non molto velatamente – le Istituzioni UE che a dettare le regole è ancora Berlino!

Volendo essere del tutto sinceri, si potrebbe dire che la Germania in fondo fa i suoi interessi e semmai sono gli altri paesi a non voler (o poter) imporre la propria volontà politica. Qualcuno verosimilmente, e giustamente, penserebbe: sono i rapporti di forza, bellezza!

Da ‘cosa’ siano poi determinati questi “rapporti” è un argomento tanto affascinate quanto complesso che meriterebbe una trattazione a parte, poiché coinvolgono diversi aspetti e sfere d’influenza nei seguenti ambiti: economico-commerciali, strategico-militari e d’intelligence, nonché quelli afferenti la rilevantissima politica estera, quest’ultima ormai ridotta ad una vera e propria farsa. In questa sede, tuttavia, ci limitiamo semplicemente a prendere atto della loro esistenza, consapevoli del fatto che in questo determinato periodo storico non propendono a nostro favore.

Dal quadro che emerge, dunque, più che di federalismo europeo bisognerebbe parlare di (nuovo) “feudalesimo europeo”, perché il nonsense di tutto questo impianto giuridico ed economico europeo, tutta questa apparente irrazionalità sembra anche andare oltre le tipiche dinamiche capitalistiche e facendo mente locale a quanto ci disse il prof. Alain Parguez un po’ di anni fa, parrebbe di essere di fronte ad una nuova forma di restaurazione di un potere di altri tempi, un Ancien Régime del XXI secolo. In tal senso si potrebbe quasi coniare una sorta di neologismo definendo questo processo come una forma di ‘endogeno imperialismo europeo’.

Alla luce di ciò, l’aspetto che mi preme mettere in evidenza è legato alla “visione” che sottende ogni azione condotta in ‘questa’ Unione Europea.

In uno scenario drammatico come quello che stiamo vivendo non vi sono, purtroppo, vere volontà politiche di invertire la rotta, nonostante qualche timidissimo tentativo di supplire ad una situazione che rappresenta un vero cul-de-sac, che si potrebbe sintetizzare attraverso alcuni punti critici riguardanti una cronica grande assenza, un reiterato comportamento istituzionale, un determinato tipo di inquadramento teorico, una mistificazione dei fatti e, di conseguenza, della realtà.

Per quanto concerne la grande assenza essa è evidentemente rappresentata dalla possibilità di gestire la politica monetaria in autonomia, senza la quale è davvero complicato – per non dire impossibile – condurre politiche fiscali espansive (che, normalmente, dovrebbero adottarsi in tempi di crisi ed in maniera anticiclica per contrastare la parabola economica discendente dovuta a tali circostanze).
Il reiterato comportamento è il metodo austero-impositivo, divenuto ormai un brand di questa Unione Europea votata al sacrificio (quello altrui…).
Il tipo d’inquadramento teorico è un mix micidiale tra impianto economico neoclassico, politiche marcatamente neo-liberiste, mercantilismo e un corpus giuridico da far impallidire Torquemada, che insieme tra loro costituiscono una sorta di “vangelo demoniaco” europeo.
Last but not least, la mistificazione dei fatti passa anche attraverso la distorsione di alcuni concetti chiave, soprattutto nell’ambito economico; tanto per fare un esempio su tutti il considerare il debito pubblico come il grande “male” da combattere il cui “peso” graverebbe non solo sul sistema economico ma anche sulle “future generazioni”. Peccato, però, che la realtà sia totalmente diversa, come abbiamo sempre cercato di dimostrare attraverso il nostro impegno ed i lavori prodotti in tal senso.

Se proprio di male – nemmeno tanto oscuro – bisogna parlare allora si deve andare al cuore della questione e puntare il dito accusatorio verso la struttura sulla quale poggia l’architettura dell’UE, che incarna perfettamente le dinamiche di un capitalismo vessatorio e predatorio, di cui la moneta unica rappresenta un mero strumento attraverso cui perseguire una sorta di lotta di classe al contrario.

Il timidissimo tentativo messo in atto, ad esempio, dall’Italia attraverso le misure contenute nel D.L. n. 30/2020, per “alleviare il peso” della crisi mediante lo strumento tecnico-concettuale del credito d’imposta (ex art. 122 D.L. n. 34/2020), resta un “palliativo”- di scarsa fattibilità data la fumosa e burocratica applicazione operativa – in assenza del credito fiscale per eccellenza che è rappresentato dalla moneta.

Va da sé, onde evitare equivoci, che tecnicamente il problema non è la sua scarsità (e le Banche Centrali, compresa la BCE, di tutto il mondo ne sono la prova fattuale) né tanto i meccanismi di creazione ma le modalità con le quali essa, la moneta appunto, è “resa disponibile” (ad esempio sotto forma di prestito o “a fondo perduto”) e “per farne cosa” (ad esempio scegliere di mantenere in vita il sistema finanziario bypassando, senza alcun reale vantaggio, l’economia di produzione o creare buona occupazione e sana crescita economica).

In questo processo il ruolo determinante è – o meglio, dovrebbe essere – quello dello Stato che funge da garante e controllore nonché primo attore capace di indirizzare gli obiettivi in un’ottica sociale, attraverso la spesa pubblica (vero motore della crescita) effettuata in disavanzo (affinché ci sia un risparmio netto nel settore privato): la cd. socializzazione degli investimenti (H. Minsky).

Ora, se da una parte il processo di cui sopra è strettamente connesso e determinato da ragioni tecniche, dall’altra non si può tenere conto di alcuni aspetti, intrinsecamente legati al sistema capitalistico odierno. In esso prende forma come nodo centrale, non solo nella sfera finanziaria ma anche in quella ‘sociale’, un concetto a noi molto noto e che è oggetto di infinite discussioni teoriche: il “debito”, o meglio il debito come strumento di soggiogamento tanto da divenire, per chi lo subisce, un’arma di ricatto.
Per cui il ragionamento si sposta inevitabilmente dalla sfera tecnica a quella politica.

Il problema è sempre stato e continuerà ad essere tutto qui!

Ma come diventa un problema la questione del debito? L’obbligazione che si instaura tra debito e credito, quindi tra i due soggetti coinvolti “debitore e creditore”, è in definitiva un mero ‘rapporto sociale’ che vincola entrambe le partii. Si tratta di un argomento abbondantemente affrontato nella letteratura (cfr. Alfred Mitchell-Innes, sulla creditizia della moneta) come fatto storico, senza il quale la moneta stessa, come istituzione sociale, perderebbe di significato (ricordiamo velocemente che, contabilmente, la moneta è emessa da una Banca Centrale sottoforma di passività). Inoltre, in virtù di tale peculiare rapporto la moneta esercita anche, oltre l’aspetto funzionale, un vero e proprio “potere dispotico” (cfr. Geoffrey Ingham).
Gli ingredienti, dunque, ci sono tutti per trarre le conclusioni.

Alla luce di questa breve riflessione e contestualizzandola all’Unione monetaria europea (cd. Eurozona), non si fa fatica ad immaginare questa “zona” come l’estrinsecazione di quei rapporti di potere, messi in pratica attraverso alcuni “strumenti” (o “armi” non convenzionali) di cui il capitalismo stesso si serve; tra questi, appunto, il ‘debito’ nella sua veste (forma) di prestiti sotto varie forme, come si è visto nella prima parte di questo articolo, vincolati a determinati condizioni capestro; meccanismo al quale non si sottrae neanche la stessa BCE.


di Aldo Scorrano, Centro Studi Economici per il Pieno Impiego – (CSEPI)

Fonte: http://csepi.info/index.php/11-attualita/29-un-feudo-chiamato-unione-europea

Fonte: https://comedonchisciotte.org/un-feudo-chiamato-unione-europea/



un pò una lenzuolata ma val la pena leggerselo.



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la prima religione nasce quando la prima scimmia, guardando il sole, dice all'altra scimmia: "LUI mi ha detto che TU devi dare A ME la tua banana. (cit.)
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 Oggetto del messaggio: Re: Progetto Europa
MessaggioInviato: 21/02/2021, 21:36 
“Macron è nella m fino al collo”
Maurizio Blondet 21 Febbraio 2021 9 commenti

(citazione di Musso)
… perché l’euro è irreversibile…

https://twitter.com/MarteauOlivier/stat ... 6608315393

Il deficit disastroso della bilancia commerciale francese in confronto ai vicini

France : – 87 miliardi di euro
Espagne : – 16 miliardi
Pologne: +12
Tchéquie: +18
Belgique: +21
Italia: +63 miliardi di euro !
Hollande: +68
Germania : +182
Immagine

“I nostri settori d’esportazione più importanti – aeronautica (Airbus) e turismo – sono stati stroncati dalla gestione dell’epidemia.

E il debito in rapporto al Pil vola: quello francese non solo aumenta più di quello italiano, ma cresce più di quello di tutti gli altri paesi del mondo!

https://twitter.com/MarteauOlivier/stat ... 4047351815

Conclusione:
La posizione della Francia non è sostenibile nell’Eurozona
Sebastien Cochard: la posizione della Francia non è sostenibile nell’Eurozona

https://scenarieconomici.it/sebastien-c ... hI.twitter

Per questo alla BCE la Lagarde “stampa senza limiti”, sfidando la rabies teutonica .-

Quanto all’Italia, la vitalità dei suoi animal spirits economici è impressionante:

Immagine

nonostante tutti gli sforzi di Speranza-Kaganovic per de-kulakizzarci in culla, il nostro paese ha l’export in grande attivo (anche perché ha importato meno durante i lockdown). Se vuole, può dettare condizioni alla UE, non subirle: a noi uscire dall’euro conviene, laddove alla Francia è necessario ma non sufficiente. Kaganovic e Lavrenti Beria-Draghi avranno da faticare per estinguere definitivo a questa nostra vitalità – probabilmente dovranno dare il colpo alla nuca ad ogni singolo lombardo e veneto – onde renderci mendicanti che piatiscono un’elemosina europea. Speriamo solo nei francesi, che debbano uscire prima di noi.

Immagine


https://www.maurizioblondet.it/macron-e ... -al-collo/


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 Oggetto del messaggio: Re: Progetto Europa
MessaggioInviato: 22/02/2021, 05:11 
ebbravo Blondet! che vede acuto...come sempre... [:246] [:264]

[:295]



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 Oggetto del messaggio: Re: Progetto Europa
MessaggioInviato: 23/06/2021, 12:30 
adesso i dem europei filoguidati, detentori del bene assoluto
criminalizzano e attaccano orban..
per la sua legge a protezione della gioventù..

eccola..

https://it.insideover.com/politica/ungh ... e_redirect

I punti-chiave della legge, che stanno portando organizzazioni nongovernative e partiti dell’opposizione in piazza e che hanno suscitato reazioni diplomatiche ufficiali da parte di Unione Europea e Stati Uniti, sono i seguenti:

Il materiale didattico impiegato nelle scuole al fine dell’insegnamento dell’educazione alla sessualità non potrà contenere riferimenti al transgenderismo né promuoventi l’omosessualità;
Gli insegnanti di educazione sessuale non potranno avvalersi liberamente del contributo di soggetti esterni, ma dovranno selezionare personale appartenente ad organizzazioni inserite in un albo continuamente aggiornato e monitorato – questo punto potrebbe ridurre i margini di manovra delle organizzazioni nongovernative di stampo liberal-progressista all’interno dei curricoli scolastici magiari;
(IN UNGHERIA UNO COME VLADIMIR LUXURIA LE CLASSI DI STUDENTI LE VEDE COL BINOCOLO)
Il diritto dei bambini all’autoidentificazione con il sesso alla nascita sarà garantito dalle autorità competenti;
Introduzione di sanzioni per coloro che espongono i minorenni a contenuti, anche di natura pubblicitaria, pornografici e/o ritenuti suscettibili di promuovere omosessualità e transgenderismo;
Introduzione di maggiori controlli volti ad accertare che le stazioni televisive avvisino i telespettatori circa la presenza nel palisensto di programmi e/o pellicole non adatte ai minori e che non diano spazio a contenuti pubblicitari e intrattenitivi vietati per legge, cioè promuoventi transgenderismo e omosessualità.


dove kaz.zo sta il problema?
dove kaz.zo sta il reato?

perfettamente d'accordo..
faccio notare che gli omosessuali non sono discriminati,
ciascuno è libero di essere come vuole, a casa sua,
è solo vietato fare proselitismo,
soprattutto tra i minorenni.


ma i cattolici italiani e le persone di buon senso italiane
che ne pensano?

i minori non dovrebbero essere tutelati
dal trauma di vedersi apparire in classe vladimir luxuria??



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https://roma.corriere.it/notizie/politi ... 0b7e.shtml
Conte ripercorre le tappe della crisi: «Vorrei ricordare che con la parlamentarizzazione della crisi la Lega ha poi formalmente ritirato la mozione di sfiducia, ha dimostrato di voler proseguire, sono stato io che ho detto “assolutamente no”perché per me quell’esperienza politica era chiusa».


http://www.lefigaro.fr/international/mi ... e-20190923
il stipule que les États membres qui souscrivent à ce dispositif de relocalisation des personnes débarquées en Italie et à Malte s’engagent pour une durée limitée à six mois - éventuellement renouvelable. Le mécanisme de répartition serait ainsi révocable à tout moment au cas où l’afflux de migrants vers les ports d’Italie et de Malte devait s’emballer.
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 Oggetto del messaggio: Re: Progetto Europa
MessaggioInviato: 23/06/2021, 15:43 
ecco giustappunto,
oggi ho mangiato da mio padre,
tv accesa, putroppo,
a un certo punto sulla RAI questa pubblicità..
un ragazzo suona alla porta
esce un uomo di mezz'età che fa le raccomandazioni,

"guida piano, torna presto, ecc."
ma ecco la sopresa,
invece della fidanzatina, esce il fidanzatino,

mano nella mano, ecc. !!

dalla non discriminazione
siamo passati alla propaganda gay..
alle 14.00 del pomeriggio..

pensate bambini, adolescenti, ecc.
ma si può??

ma il moige che dice?
esiste ancora..??
mi ricordo tempo fa, predicozzi su tutto..
ora il nulla assoluto..

https://www.moige.it/

la società del futuro...
gente senza arte nè parte dalla identità sessuale e individuale confusa..

così non rompono i koglioni
e non si riproducono..
comodo, no??



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https://roma.corriere.it/notizie/politi ... 0b7e.shtml
Conte ripercorre le tappe della crisi: «Vorrei ricordare che con la parlamentarizzazione della crisi la Lega ha poi formalmente ritirato la mozione di sfiducia, ha dimostrato di voler proseguire, sono stato io che ho detto “assolutamente no”perché per me quell’esperienza politica era chiusa».


http://www.lefigaro.fr/international/mi ... e-20190923
il stipule que les États membres qui souscrivent à ce dispositif de relocalisation des personnes débarquées en Italie et à Malte s’engagent pour une durée limitée à six mois - éventuellement renouvelable. Le mécanisme de répartition serait ainsi révocable à tout moment au cas où l’afflux de migrants vers les ports d’Italie et de Malte devait s’emballer.
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 Oggetto del messaggio: Re: Progetto Europa
MessaggioInviato: 26/06/2021, 01:32 
20 anni di austerità Merkel, ecco il risultato


Da Scenari Economici:
L’Europa investe in tecnologie vecchie di 15 anni nei microchip. UE superata, burocratica ed inutile

“Mai deficit pubblico oltre il 3%, debito pubblico mai oltre 60 per cento del Pil, se lo superi devi rientrare con avanzi primari” , ossia spendere meno di quel che si può; ed esternalizzazioni in Cina delle produzioni avanzate per non pagare i salari alti qui, deflazione salariale – hanno reso l’Europa, da avanguardia della ricerca e sviluppo (, un produttore di robe vecchie; produzione di punta merkeliana? Auto a scoppio, in via di obsolescenza.

E ricordate: la perdita di saperi da una generazione all’altra è la definizione stessa di arretramento nella barbarie. Imbarbarimento.

di Giuseppina Perlasca:

Il gigante tecnologico tedesco Bosch ha inaugurato un nuovo impianto di produzione di semiconduttori a Dresda, che spera possa colmare il buco significativo che attualmente affligge le catene di approvvigionamento automobilistico.

Secondo quanto riferito, il sito – la cui costruzione è costata all’azienda oltre 1 miliardo di euro , inizierà a produrre chip tanto necessari per i veicoli all’inizio di settembre di quest’anno. Non è ancora chiaro come verrà distribuito il prodotto e se i produttori tedeschi, tra cui Volkswagen, BMW e Mercedes-Benz, avranno la priorità nella coda.

“La nuova [fabbrica] è il singolo più grande investimento nella storia dell’azienda.

[…..]

Peccato che questa fabbrica verrà a produrre microchip con un limite dimensionale di 65 nm. Si tratta di una produzione che poteva essere detta innovativa nel 2015, forse, ma che è completamente superata nel 2021. Oggi i limiti sono quelli di Intel, con 10 nm e di TSMC che ha già raggiunto un limite di 7nm e si avvia verso una nuova generazione, presentata nel 2020 con un limite di 5 nm.

el mercato, il tutto, fra l’altro, con l’investimento diretto anche del governo tedesco. Siamo alla situazione in cui nella sovietica Unione Europea si investe nella Trabant, quando il mondo produce l Uno o la Golf, e ce ne si vanta pure.

Eppure non era così: negli anni 90 prima di tutta la magnifica “Integrazione europea”, nell’unione si gareggiava ad armi pari con il resto del mondo. Germania Irlanda, Francia, Italia producevano dei semiconduttori all’altezza. Ancora ora c’è personale preparato, eppure l’Unione, le sue politiche vecchie….


https://www.maurizioblondet.it/20-anni- ... risultato/


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 Oggetto del messaggio: Re: Progetto Europa
MessaggioInviato: 07/07/2021, 14:01 
follia europa..

https://www.ilgiornale.it/news/mondo/ul ... 60398.html

La legge approvata da Budapest, che limita la visione di materiale Lgbt ai minori, è considerata contraria ai valori dell'Ue, e Bruxelles chiede che sia modificata prima di passare direttamente alla procedura di infrazione. La sfida si è allargata anche alla Polonia, altro Paese del Gruppo Visegrad che da tempo è al centro del dibattito per la sua legislazione sui diritti Lgbtq.

e quali sarebbero questi valori europei?
l'omosessualità?
i trans sono "un valore" da promuovere presso i minori??
la famiglia tradizionale quindi è un valore o un dis-valore??
l'essere attratto dal sesso opposto è un valore o dis-valore??


bisogna insegnare ai minori come metter su famiglia o come diventare gay e trans??

omosex e trans dalla non discriminazione sono diventati "valori",
a nostra insaputa..



MANICOMIO..

è tutto un quaquaraqua campato per aria..



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 Oggetto del messaggio: Re: Progetto Europa
MessaggioInviato: 07/07/2021, 15:58 
Evidentemente i "valori" europei che erano pretesi , conquistati con lotte operaie, scioperi e sopportazione di bastonate con annesse cannonate di acqua, ora che i cinesi fanno gli stessi "tocchi", con meno spesa, e con degli "schiavi" che producono il doppio e non rompono le b@lle, come dicevo i valori succitati non "tirano" più ed allora ecco inventate delle cag@te alternative, sostitutive, pseudo religiose o arcobalenoriented.
Prima la gente l'accontentavi, come i saggi conducator romani, con panem et circenses, ora i "sottili" pensatori, i sublimi esploratori del pensiero e del ...., monopolizzano e paralizzano il Parlamento per "roba" LGBT.
Ma chi ca.zzo le paga tutte ste menate?
Ma perchè vengono spese ingenti risorse per ste pir.late e non si aiutano milioni di concittadini che fanno fatica ad arrivare a fine mese?
Roba da matti! [:303]



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):•
11 comandamento...

Comunque lo spessore delle persone alla fine viene fuori.
La carta NON È tutta uguale.
C'è chi è pergamena e chi carta igienica!
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 Oggetto del messaggio: Re: Progetto Europa
MessaggioInviato: 08/10/2021, 01:40 
Polonia: adesione a Ue incostituzionale



21.43 Il regolamento dell'Unione europea non è compatibile con la Costituzione della Polonia. Così la Corte Suprema polacca. Il trattato di adesione Ue di Varsavia è in parte incostituzionale: il governo interpellò la Corte sull'autorevolezza del proprio diritto su quello comunitario in caso di conflitto. Ci fu scontro con Bruxelles sull'istituzione nel 2017 di una sezione disciplinare alla Corte Suprema: per l'Ue lederebbe l'autonomia dei giudici. Ora la Polonia potrebbe uscire dal sistema di cooperazione giudiziaria europeo.Ue:difendiamo principi


http://www.televideo.rai.it/televideo/p ... =437&p=101


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 Oggetto del messaggio: Re: Progetto Europa
MessaggioInviato: 23/10/2021, 13:43 
L'addio di Merkel, 'lascio in una fase preoccupante'
Standing ovation all'ultimo vertice Ue. L'omaggio di Obama


BRUXELLES - Un addio in chiaroscuro. A brillare la sua immagine di bussola nella notte che per oltre tre lustri ha guidato il Continente, mentre le crepe tra gli Stati membri su stato di diritto, migrazione ed economia gettano un'ombra sul futuro dell'Europa. E su chi dovrà prendere il suo posto. Dopo centosette vertici europei, la cancelliera tedesca Angela Merkel saluta e, con il proverbiale pragmatismo e la pacatezza di chi - come ha ricordato anche l'ex presidente degli Stati Uniti, Barack Obama - "non ama stare al centro dell'attenzione", accetta gli omaggi arrivati un po' da ovunque, persino dal Papa.

Ma poi torna subito a fare i conti con la realtà e avverte senza remissione che per i leader Ue ci sarà molto lavoro da fare perché i "problemi irrisolti" sono più di uno. E il successo nel superare "le crisi del passato" non garantisce la riuscita anche per quelle in corso o che verranno. "Lascio ora questa Unione europea sotto la mia responsabilità di cancelliera in una situazione che mi preoccupa", ha scandito Merkel citando le inquietudini suscitate dal caso Polonia. Per la Bundeskanzlerin, che in questi giorni si è spesa in prima persona parlando anche con il premier polacco Mateusz Morawiecki, le sanzioni e le cause legali non risolveranno il problema dello stato di diritto in Ue, che invece è questione più ampia, tutta politica e di prospettiva.

E se dialogare è sempre necessario, rispettare i valori comuni è la base da cui partire. Perché per "coloro che hanno aderito all'Unione europea in un secondo momento" comunque "i Trattati erano ben noti". La cancelliera comunque non nasconde che la "spirale discendente" dell'Est è motivo di preoccupazione tanto quanto i nodi della migrazione e della pressione sull'economia del Continente. Con il vuoto lasciato dal suo commiato che potrebbe rendere le cose ancora più difficili. Perché, nell'immagine usata dal premier lussemburghese Xavier Bettel, "Frau Merkel era come una macchina per gli accordi", anche quando "appariva impossibile" raggiungerli.

Tra elogi, standing ovation e omaggi di diversa natura - su tutti, un oggetto d'antiquariato portafortuna donatole da Silvio Berlusconi, un'impressione artistica dell'edificio Ue dove si tengono i vertici e uno zaino della celebre marca svedese Fjällräven per le sue amate passeggiate in Alto Adige - a sorpresa, in un video messaggio, è spuntato anche Barack Obama. Che ha voluto ringraziare la cancelliera per le tempeste superate grazie alla sua guida. E si è detto uno tra i tanti che a lei guardano e si affidano nei momenti più difficili. A mancare all'Europa di domani sarà, in una parola, quella scelta dal presidente del Consiglio europeo, Charles Michel, "un monumento". Come se, senza paura di mescolare sacro e profano, Roma restasse senza il Vaticano.


https://www.ansa.it/sito/notizie/mondo/ ... edcec.html


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