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MessaggioInviato: 20/11/2010, 19:15 
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greenwarrior ha scritto:

Ti ringrazio per la stima, è bello dialogare qundo c' è confronto serio e pacato. [:D]
certamente,anche se purtroppo la politica a volte è in grado di farle girare anche allo stregone più saggio [:D]

la lega che mi interessava era questa.


[BBvideo]http://www.youtube.com/watch?v=gtqiuF12k_k[/BBvideo]


io credo che ora è giunto il momento di unire tutte le forze per fare pulizia nella nostra politica,gli onesti di ogni singolo partito destra,centro,sinistra che siano,devono lavorare assieme per smantellare questa piramide,dalla base alla punta.

trent'anni fa,tutto questo non era possibile,ma le tecnologie moderne e su tutto "internet",possono finalmente contrastare questo sistema.

è per questo che si deve restare "vigili" e difendere la libertà della rete.


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MessaggioInviato: 22/11/2010, 09:42 
Riciclaggio, più reati al nord e meno agenti per scoprirli

Secondo i dati del Viminale la maggior parte delle indagini su infiltrazioni mafiose nell'economia si verificano in Campania, ma la media più alta è nelle regione settentrionali. Dove più gravi sono le carenze di organico delle forze dell'ordine sul territorio

di ALBERTO CUSTODERO



ROMA - Secondo il Viminale, il Nord è la zona d'Italia nella quale si registra la maggiore infiltrazione mafiosa nel sistema economico (i reati di riciclaggio di denaro sporco nell'ultimo quinquennio sono stati 2362, 1732 al Sud e 1362 al Centro). Ed è la parte del Paese nella quale c'è il maggior vuoto di organico delle forze di polizia impegnate "nel controllo del territorio": mancano 7250 unità fra polizia carabinieri e guardia di finanza a fronte di un deficit di 4595 unità al Centro e di 3762 al Sud. Questi dati riservati del ministero dell'Interno sono oggi una ulteriore conferma di quanto denunciato nei giorni scorsi dallo scrittore Roberto Saviano secondo il quale "non c'è nessuna strategia per contrastare il dilagare dell'imprenditoria mafiosa che investe i suoi capitali soprattutto al Nord". Ecco la mappa dell'infiltrazione mafiosa nel tessuto finanziario imprenditoriale italiano che emerge incrociando i dati dei reati di riciclaggio di denaro sporco con la carenza di organico delle forze dell'ordine dedicate all'attività di contrasto alla criminalità.

Nella classifica delle Regioni, è la Campania al primo posto per riciclaggio (850 indagini negli ultimi 5 anni). Ma è la Lombardia, seconda con 796 reati, ad avere il record negativo del maggior vuoto di organico delle forze dell'ordine. Nella Regione del ministro dell'Interno Roberto Maroni mancano infatti complessivamente 2100 addetti alla sicurezza, in particolare 916 finanzieri che sono i militari
Al terzo posto per numero di reati di riciclaggio c'è il Lazio (741 in 5 anni), Regione che ha la maggior carenza di poliziotti e carabinieri (2027), proprio mentre l'Osservatorio regionale sul monitoraggio del credito della Prefettura di Roma lancia l'allarme usura. "L'usura - si legge nell'ultimo rapporto della Prefettura - registra un crescente incremento nella Regione Lazio: le province maggiormente esposte sono Roma e Frosinone. Specie nell'Agro Pontino, il fenomeno dell'usura viene gestito dalla criminalità organizzata".

L'altra regione con maggior carenza di organico di agenti è il Piemonte dove ci sono stati in 5 anni 298 episodi di riciclaggio: qui mancano 1571 fra polizia e carabinieri, e 483 finanzieri. In Liguria dove nell'ultimo quinquennio il riciclaggio è stato individuato 465 volte, le "fiamme gialle" che mancano all'appello sono 328, 700 gli agenti e i militari dell'Arma. Difficile la situazione anche in Veneto dove i reati di riciclaggio negli ultimi 5 anni sono stati 220, il vuoto di organico delle forze dell'ordine ammonta a 751 poliziotti e carabinieri, e 466 finanzieri.

"Al Nord - commenta Enzo Letizia, segretario dell'Associazione funzionari di polizia - dove si verifica il 43 per cento dei reati di riciclaggio, è concentrato quasi il 50 per cento della carenza di organico delle forze di polizia dell'Italia". "L'infiltrazione mafiosa nel mondo economico - aggiunge Letizia - si individua solo attraverso sofisticate indagini di polizia giudiziaria per fare le quali occorrono uomini e investimenti". "Ma in questi ultimi anni - denuncia il segretario dell'Anfp - non ci sono stati né investimenti in mezzi e strumenti idonei al contrasto dei reati finanziari, né assunzioni di personale tali da far fronte ai gravi vuoti della pianta organica operativa". "È grave - conclude Letizia - che in Lombardia, sede della Borsa italiana, manchino 1200 fra poliziotti e carabinieri, ma soprattutto quasi mille finanzieri negli uffici operativi nei quali si perseguono, in particolare, l'evasione fiscale e il riciclaggio di denaro mafioso".

http://www.repubblica.it/cronaca/2010/1 ... ef=HREC1-3



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MessaggioInviato: 24/11/2010, 17:43 
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A fil di rete
[color=blue]«Vieni via con me»: un po' come a messa

Non è un format, è un calco. Di una cerimonia religiosa, di una messa, di una funzione liturgica

http://www.corriere.it/spettacoli/10_novembre_24/grasso_fil-di-rete_ddee7b72-f794-11df-9137-00144f02aabc.shtml

Il programma di Fabio Fazio e Roberto Saviano ha generato molte discussioni, buon segno. C'è chi ha parlato di fine del modello tv berlusconiano (grazie a Endemol, che è di Berlusconi); c'è chi ha parlato di evento, alla Celentano; c'è chi ha parlato di un format capace di «usare la politica». Difficile districarsi, anche perché un programma o è evento o è format (essendo finora impossibile standardizzare il fuori norma). Più interessanti, a mio avviso, gli spunti che sono presi a circolare su Internet.

«Vieni via con me» non è un format, è un calco. Di una cerimonia religiosa, di una messa, di una funzione liturgica. La proposta degli elenchi, di ogni tipo, su ogni argomento, assomiglia molto alle litanie: più che alla vertigine della lista, lo spettatore cede volentieri al fascino della supplica accorata, alla devozione popolare, alla lamentazione come unica fonte di speranza e di conforto, al mantra. Volete una prova? A ogni voce degli elenchi provate ad aggiungere un ora pro nobis. L'officiante è facile individuarlo: ne ha tutti i modi, i comportamenti, spesso le affettazioni; è Fabio Fazio. Che ha una capacità straordinaria, tipica di alcuni celebranti: quella di trasferire sui suoi numerosi fedeli quell'aura di senso di colpa che gli trasfigura il volto. La doglianza gli dà potere, mostrarsi vulnerabile (i ricchi contratti non gli impediscono di piangere sempre miseria) è la sua garanzia di invincibilità, tra un Alleluia e una Via Crucis.

E poi c'è lui, la vittima sacrificale, il Cristo in croce. Se Roberto Saviano si mettesse una parrucca assomiglierebbe in maniera impressionante al Cristo di Pasolini. È una reincarnazione cinematografica. I suoi interventi (le sue parabole) sono incontrovertibili perché, segretamente, iniziano con una premessa: «In verità, in verità vi dico». Per non parlare di tutti i chierichetti che hanno preso parte al rito. Ok, andate in pace, la messa non è finita. [/color]



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[^]The best quote ever (2013 Nonsense Award Winner):
«Way hay and up she rises, Way hay and up she rises, Way hay and up she rises, Early in the morning!»
© Anonymous/The Irish Rovers
http://tuttiicriminidegliimmigrati.com/
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MessaggioInviato: 27/11/2010, 14:26 
BRIANZA
Desio, provincia di Reggio
Troppa 'ndrangheta, la Lega fa commissariare la giunta.


La 'ndrangheta rompe l'alleanza tra Lega Nord e Popolo della Libertà. È successo nel comune di Desio, cittadina di 40mila abitanti in provincia di Monza e Brianza, dove il comune, guidato dal sindaco di centrodestra Giampiero Mariani, eletto il 20 marzo del 2010, venerdì 26 novembre 2010 è stato commissariato dopo che 17 consiglieri tra Partito Democratico e Carroccio hanno deciso di dimettersi.
«I sottoscritti consiglieri comunali», hanno scritto in una nota i leghisti Andrea Villa, Egidio Arienti, Elvio Gabani, Fabio Molinari, Tino Perego e Marco Travagliati, «preso atto delle difficoltà nel proseguimento dell'attuale amministrazione, resa particolarmente difficile a seguito di coinvolgimenti nell'inchiesta "Infinito", allo scopo di salvaguardare l'interesse dei cittadini e l'immagine della città, con senso di responsabilità rassegnano le proprie dimissioni dal loro incarico, al fine di determinare lo scioglimento del consiglio comunale».
Una presa di posizione drastica, a cui il Carroccio è arrivato dopo quattro mesi di diatribe, offerte di posti da parte del Pdl e confronto con i vertici nazionali. Una decisione che cade pochi giorni dopo la denuncia dello scrittore Roberto Saviano, che in diretta a Vieni via Con Me, trasmissione di RaiDue, aveva denunciato che la 'ndrangheta in Lombardia cercava di parlare con la Lega Nord, scatenando le proteste del ministro dell'Interno Roberto Maroni (leggi l'articolo).
L'operazione Infinito


Nicola Mazzacuva (Ansa).

È del 20 luglio l'ordinanza di custodia cautelare che ha portato all'arresto di 300 persone nell'ambito di una maxi inchieste delle Procura di Milano e di Monza sulle infiltrazioni mafiose in Lombardia. Da alcune intercettazioni telefoniche, tratte dagli atti giudiziari depositati dalla Dda milanese, erano saltati fuori i nomi dei consiglieri comunali di Desio Nicola Mazzacuva e Natale Marrone e dell'ex assessore provinciale Rosario Perri, tutti del Pdl.
I tre risultavano indagati, scatenando le ire del Partito Democratico e della Lega Nord. Pesanti le accuse: si parla di associazione per delinquere di stampo mafioso e tangenti. Le 'ndrine, secondo gli inquirenti, volevano mettere le mani sugli appalti dell'Expo 2015 e condizionare le gare delle pubbliche amministrazioni locali.
I boss della ’ndrangheta in Brianza avevano avvicinato gli amministratori e i dirigenti pubblici anche con l'obiettivo di guadagnare amicizie e corsie preferenziali ancora più in alto, in regione Lombardia, come dimostrano alcune intercettazioni telefoniche in cui compare anche il nome del segretario di presidenza della Regione Lombardia Massimo Ponzoni.
La 'ndrangheta in Brianza, una presenza «pervasiva»

«Pervasività», secondo il tribunale di Monza, dalla cui inchiesta è partita l'indagine della procura di Milano, «è la parola adeguata per definire il ruolo della ndrangheta nella provincia brianzola. È come assistere all’invasione degli ultracorpi», hanno scritto in una relazione del maggio del 2010 i pubblici ministeri,« che già, senza percezione diretta del fenomeno, sono stabilmente inseriti tra noi, sono come noi e non vorremmo che divenissero maggioranza».
Infatti, non solo la 'ndrangheta, in questo territorio, si è dedicata a comportamenti in sé illeciti (come il traffico di droga e di armi) ma, secondo gli inquirenti, ha esteso il proprio raggio d'azione in attività lecite come la raccolta e lo smaltimento della spazzatura, l’attività d’impresa, i prestiti, ma svolte con modalità criminali come il traffico illecito di rifiuti, la bancarotta fraudolenta, la frode, l’usura, il riciclaggio.
Desio, tra l'altro, è un cantiere a cielo aperto. Il Pgt è stato appena approvato e da tempo si parla di costruire centri commerciali e molto altro, attività, quella delle costruzioni, che alla 'ndrangheta interessa parecchio.
Le offerte del Pdl ai leghisti


Giampiero Mariani, sindaco di Desio (dal sito del Comune di Desio)

«Il problema era spinoso e politico», hanno dichiarato a Lettera43.it dirigenti locali della Lega Nord. «Ci siamo confrontati per mesi con i vertici nazionali e abbiamo chiesto subito un segno di discontinuità alla giunta di Mariani». A settembre le richieste del Carroccio si sono fatte più insistenti, ma dal primo cittadino non arrivavano risposte. A ottobre un'altra operazione della Dda ha portato in carcere 13 persone, sempre di Desio. Nel Pdl, però, ci si ostinava a definire le accuse “solo gossip”. Il 18 ottobre la Lega Nord ha rotto gli indugi e i suoi tre assessori si sono dimessi.
«Le nostre dimissioni», dichiararono il vicesindaco e segretario della Lega Ettore Motta, «sono coerenti con le posizioni assunte nelle ultime settimane. Non c'è stata alcuna risposta alle nostre richieste di dicontinuità, anzi... Qualcuno vorrebbe che si procedesse come se nulla fosse accaduto. Il sindaco la smetta di fare la vittima, visto che è uno degli attori principali di questa rappresentazione; questi suoi atteggiamenti sono totalmente fuori posto».
Nel frattempo il Pdl ha cercato di salvare la baracca in ogni modo. Ai leghisti è stato offerto un assessorato in più in giunta e qualche posto nelle municipalizzate. Ma, come s'è visto non è bastato.
«A luglio», ha commentato il 26 novembre Giuseppe Civati, consigliere lombardo del Pd, «abbiamo chiesto l’intervento del ministro dell’Interno Maroni, ma qualche esponente leghista ci ha detto che esageravamo: oggi dovrà ricredersi».
La replica del sindaco: «Così si infanga l'onorabilità della città»

«Il Consiglio comunale di Desio non viene sciolto da organi governativi per sospette infiltrazioni malavitose ma per una scelta di natura politica di alcuni consiglieri che si assumeranno la responsabilità di aver infangato l'onorabilità degli amministratori e l'immagine della città».
Queste le parole del sindaco di Desio Giampiero Mariani, dopo la decisione di alcuni consiglieri di dimettersi provocando così il commissariamento del Comune. Una scelta sbagliato, secondo Mariani, «proprio in un momento in cui le istituzioni hanno il dovere di contrastare unite l'ndrangheta e di garantire la massima trasparenza nella confusione strumentalmente generata».
Secondo Mariani poi, l'indagine Infinito, è stata «impropriamente richiamata dai dimissionari per giustificarsi rispetto ad uno scontro di natura politico-partitica, non ha evidenziato nessun atto, nessuna azione, nessun coinvolgimento, nessun tentativo che possa in alcun modo riguardare scelte amministrative anche della precedente giunta sempre condivise anche dagli esponenti della Lega Nord Padania».
Venerdì, 26 Novembre 2010
http://www.lettera43.it/articolo/3357/d ... reggio.htm



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MessaggioInviato: 27/11/2010, 18:50 
http://www.ilfattoquotidiano.it/2010/11/27/la-%E2%80%98ndrangheta-a-desio-il-comune-cade-per-mafia/79060/

‘Ndrangheta a Desio, il Comune
cade per mafia


Dimissioni di massa di 17 consiglieri comunali per il coinvolgimento di alcuni esponenti nell'inchiesta di questa estate sulle cosche al nord. In Lombardia non era mai successo

“I politicanti vedi che sono scemi, si accontentano di 10.000 di telefono”. Saverio Moscato parla chiaro. Ufficialmente lui fa l’imprenditore. In realtà è un capo della ‘ndrangheta che comanda in Lombardia. La sua zona è quella di Desio, nel cuore della ricca Brianza. L’intercettazione porta la data del 24 gennaio 2009. Come molte altre, finirà nelle carte dell’inchiesta ‘Infinito’ che il 13 luglio scorso ha sollevato il velo sulla presenza delle cosche in terra di Padania.

A distanza di quattro mesi, quella valanga giudiziaria ha terremotato l’influente politica brianzola. Da ieri infatti e dopo le dimissioni di 17 consiglieri, il comune di Desio, a guida Pdl, è ufficialmente sciolto. Un colpo definitivo assestato anche grazie al supporto di sei consiglieri della Lega nord. Il comune si scioglie per infiltrazioni mafiose. In Lombardia non era mai successo. Questo si legge nel documento firmato dai politici dimissionari in cui si motiva la scelta “con il coinvolgimento nell’inchiesta ‘Infinito’”. Intanto, ieri sera Emanuele Fiano, responsabile Sicurezza del Pd, ha fatto un’interrogazione al ministro dell’Interno Maroni “per capire cosa sta succedendo nella città di Desio”.

Eppure in quel gennaio 2009 trame e collusioni scorrono sotto traccia. Saverio Moscato, così, può parlare in serenità. “A Ponzoni, l’ultima volta che è andato su ho speso 10.000 euro di matite, omaggio per quando si vota Ponzoni” perché “vorrei partecipare all’Expo”. Il progetto è chiaro. Il cavallo su cui puntare anche. Massimo Ponzoni, ex assessore regionale, è l’enfant prodige del Pdl in quella zona. Pupillo del governatore Roberto Formigoni, incassa migliaia di preferenze a ogni tornata elettorale.

E del resto, in questo lembo di Lombardia le preferenze contano più che in altre zone. A fare il pieno sono soprattutto i candidati del Pdl. Sul totale dei voti azzurri, il 66% è dato dalle preferenze. Non capita da nessun’altra parte. Nemmeno a Milano dove la media si attesta sul 30%. A Desio, dunque, qualcuno è in grado di spostare un pacchetto di voti non di poco conto. E lo fa con metodi tipici delle zone ad alta densità mafiosa. “Alle ultime amministrative – ci racconta un politico locale che vuole restare anonimo – davanti a certi seggi stazionavano persone dalla mattina alla sera”. Che facevano? “Controllavano chi entrava, altri portavano gente, soprattutto anziani, passavano bigliettini”. Senza contare che tra i rappresentanti di lista da sempre spuntano nomi di personaggi legati alla potente cosca Iamonte-Moscato.

Insomma, che a Desio la ‘ndrangheta fosse di casa era il segreto di pulcinella. Contatti e relazioni duravano da anni. Ma sono emersi solo dopo l’indagine di questa estate. Tra i vari nomi spicca quello del consigliere comunale del Pdl Natale Marrone. Lui, pur non indagato, si rivolge a un boss della zona come Pio Candeloro per pianificare l’aggressione a un dirigente del comune di Desio. Domanda: “La possiamo fare qualche azione o no?”. L’altro abbozza. Quello prosegue: “Gli faccio un’azione preventiva, per fargli prendere un po’ di paura”. Il mafioso, però, fa finta di non capire. L’obiettivo infatti è Rosario Perri. Già a capo dell’ufficio tecnico del comune di Desio ed ex consigliere nella provincia di Monza e Brianza, Perri viene definito “appoggiato da persone di rispetto”. In un’intercettazione racconta al figlio di avere 500 mila euro “nei tubi” e di aver aperto un conto cifrato a Lugano. Dalle informative della polizia giudiziaria emergono i suoi rapporti con un imprenditore legato alla cosca Moscato. Né Perri né Marrone sono indagati.

Lo è invece Massimo Ponzoni, non per mafia, però, ma per bancarotta fraudolenta. E questo nonostante le intercettazioni provino i suoi rapporti con i boss Salvatore Strangio e Fortunato Stellitano. E comunque, tanto basta perché la giunta del sindaco Giampiero Mariani vada a casa. Ora la palla passerà al Prefetto che dovrà nominare un commissario per traghettare il comune alle elezioni della prossima primavera.


Ultima modifica di Lawliet il 27/11/2010, 18:50, modificato 1 volta in totale.


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gurda dove sta desio...è solo un caso isolato...[}:)]

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http://it.wikipedia.org/wiki/Desio

mi raccomando,crediamo tutti a maroni,leggiamo il giornale e magari diamo il nostro contributo nella loro raccolta firme.[|)]


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Perchè? Secondo te Maroni non è credibile?
Se la pensi così, la mafia ha già vinto.[xx(]



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Cita:
greenwarrior ha scritto:

Perchè? Secondo te Maroni non è credibile?
Se la pensi così, la mafia ha già vinto. [xx(]


no Green, e ti parlo da Grillino che a BOLOGNA CERCA DI PARLARE CON I LEGHISTI

il fatto è che la Lega dovrebbe capire le priorità, non dare addosso agli immigrati o ai rom ma mollare un Premier colluso ,

perchè in vero non credo che Bossi abbia mutato parere dal 94, :

ripropongo :



BOSSI E BERLUSCONI


ANTOLOGIA ANNI 94 / 99




L'Uomo di Arcore mostra le stesse caratteristiche dei dittatori, perché insiste nella sua volontà di non ritirare l'infame decreto Biondi che mette in libertà i peggiori ladri, concussori, corrotti, ricettatori (Umbero Bossi, 18 luglio 1994)

Berlusconi, uomo di Cosa Nostra, non poteva che essere di pasta profondamente antidemocratica. (...) Il Polo per le origini mafiose della ricchezza di Berlusconi gravita su Palermo (…) Berlusconi che è il capo di Forza Italia, un partito creato da Dell'Utri inquisito per mafia che con i suoi mezzi senza limiti tiene in vita tutti i partiti del Polo. (Umberto Bossi, Intervento al Congresso Federale Straordinario della Lega Nord, 24/25 Ottobre 1998 Brescia)

L'Uomo di Arcore mostra le stesse caratteristiche dei dittatori, perché insiste nella sua volontà di non ritirare l'infame decreto Biondi che mette in libertà i peggiori ladri, concussori, corrotti, ricettatori (Umberto Bossi, 18 luglio 1994)

Un Governo che ha inteso la governabilità come fine a se stessa, il potere per il potere, la governabilità per la governabilità, la vecchia e collaudata massima di Bettino Craxi !(Umberto Bossi, discorso in parlamento, 21 dicembre 94)

Fu allora che si decise di buttare in campo Berlusconi e le sue televisioni, che sono molto più di tre, nascoste dietro vari prestanome. Un uomo dal passato impresentabile e con un patrimonio costruito grazie ad oscuri finanziamenti di società anonime: Cosa Nostra, Craxi, Andreotti, P2. (Umberto Bossi, congresso Lega Nord, 10/12 febbraio)

La caduta del suo governo? Berlusconi venga da me, che gliela spiego io...! Sono stato io a metter giu' il partito del mafioso. Lui comprava i nostri parlamentari e io l'ho abbattuto (Umberto Bossi, 21 Luglio 1998)

Il dramma di Berlusconi - aggiunge il leader leghista - e' che e' un palermitano che parla in meneghino, mandato apposta per fregare il Nord. Io questo lo compresi subito, compresi che bisognava evitare l'annientamento della Lega e mi comportai di conseguenza (Umberto Bossi, 21 Luglio 1998)

C'e' qualche differenza tra noi e lui... Peccato che lui sia un mafioso. Il problema e' che al Nord la gente e' ancora divisa tra chi sa che Berlusconi e' un mafioso e chi non lo sa ancora (Umberto Bossi, 12 Settembre 1998)

"E' un palermitano che parla meneghino, e' il meno adatto a parlare di riforme. L'unica riforma che veramente sta a cuore a Berlusconi e' che non vengano toccate le sue televisioni. Invece io dico che bisogna portargliele via, perche' le sue televisioni sono contro la Costituzione. La prima riforma da attuare e' quella di mettere in circolazione l'informazione. Berlusconi e' tutto tranne che un democratico" (Umberto Bossi, 12 Settembre 1998)

"Ci risponda: da dove vengono i suoi soldi? Ce lo spieghi, il Cavaliere. Dalle finanziarie della mafia? Ci sono centomila giovani al Nord che sono morti a causa della droga". (Umberto Bossi, 12 Settembre 1998)

La Fininvest ha qualcosa come trentotto holding, di cui sedici occulte. Furono fatte nascere da una banca di Palermo a Milano, la banca Rasini, la banca di Cosa Nostra a Milano (Intervento di Umberto Bossi al Congresso Federale della Lega, Brescia, 27 Ottobre 1998)

"Silvio e' uomo della P2, cioe' del progetto Italia (Intervento di Umberto Bossi al Congresso Federale della Lega, Brescia, 27 Ottobre 1998)

Berlusconi ha fatto cio' che ha voluto con le televisioni, anche regionali, in barba perfino alla legge Mammi'(Intervento di Umberto Bossi al Congresso Federale della Lega, Brescia, 27 Ottobre 1998)

"Berlusconi è l'uomo di Cosa Nostra" (Intervento di Umberto Bossi al Congresso Federale della Lega, Brescia, 27 Ottobre 1998)

"Molte ricchezze sono vergognose, perche' vengono da decine di migliaia di morti. Non e' vero che "pecunia non olet". C'e' denaro buono che ha odore di sudore, e c'e' denaro che ha odore di mafia. Ma se non ci fosse quel potere, il Polo si squaglierebbe in poche ore. Ecco il punto". (Intervento di Umberto Bossi al Congresso Federale della Lega, Brescia, 27 Ottobre 1998)

Un massone piduista come l'arcorista non poteva che usare quel linguaggio. In fondo Berlusconi e' sempre stato un problema di "cosa sua" o "cosa nostra". Ma ne' mafia, ne' P2, ne' America riusciranno a distruggere la nostra societa". (Umberto Bossi, 24 Febbraio 1999)

Berlusconi ha avuto una fortuna straordinaria nel fare tanti soldi in cosi' poco tempo. E per di piu', passando dalla tessera 1816 della P2 e dai salvataggi che il suo amico Bettino Craxi ha piu' volte fatto al suo impero televisivo. A me personalmente Berlusconi ha detto che i soldi gli erano venuti dalla Banca Rasini. Quella fondata anche da un certo Giuseppe Azzaretto, di Palermo, che alla fine riusci' a mettere le mani su tutto l'istituto di credito. E in quella stessa Banca, dove lavorava anche il padre di Silvio, c'erano i conti di numerosi esponenti di Cosa Nostra". (Umberto Bossi, 2 Ottobre 1999)





Il Premier è tra Bossi e la Mafia.

Vediamo chi lo molla per primo.

Mi ricordo che quand' ero cinno si faceva un gioco a carte che si chiamava l' amico del giaguaro ...



zio ot [;)]


Ultima modifica di barionu il 28/11/2010, 00:49, modificato 1 volta in totale.


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ed io aggiungo...

La Lega Nord e quel voto su Cosentino

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E' stato desolante lo spettacolo dei parlamentari leghisti, tutti in riga nel respingere la richiesta di utilizzare le intercettazioni a carico di Nicola Cosentino. Il deputato del Pdl è accusato di collusione con la camorra e quelle intercettazioni potevano costituire un indispensabile elemento di giudizio nel procedimento a suo carico. La Lega ha finto di non vedere e di non sentire, ha rifiutato di agire coerentemente con i proclami che ammanisce al suo popolo. Io credo che, per il bene dell'intero Paese e quindi anche delle nostre terre, la Lega debba decidere di uscire da questo "cul de sac". Non è possibile sacrificare coerenza e credibilità sull'altare del potere. Occorre ritrovare una unità di intenti e di comportamenti in materia di legalità, di correttezza amministrativa, di lotta alla corruzione.Non possono esserci schieramenti contrapposti un questa partita. Non ci piaceva la Lega che, sventolava il cappio a Montecitorio. Ancor meno ci piace oggi la Lega che sta dalla parte della cricca ed esulta in aula per un voto che allontana la possibilità di indagare su un signore su cui pende un mandato d'arresto per camorra. Non ci piace, soprattutto, che questo sia il partito dell'attuale Ministro dell'Interno: quello che dovrebbe difenderci tutti.

Angelo Bruno Protasoni

L'autorizzazione richiesta dalla magistratura a proposito di Cosentino era di poter fare uso d'uno strumento d'indagine, cioè le intercettazioni. Non di poter arrestare il sottosegretario. Non averla concessa è due volte più grave perché il via libera non sarebbe suonato come mancata tutela del parlamentare. Ma non desta meraviglia quant'è capitato alla Camera. E' sempre capitato. E' sempre capitato che le autorizzazioni a procedere nei confronti di un onorevole dipendessero dalle convenienze politiche degli altri onorevoli. E le convenienze politiche del momento non potevano che suggerire (imporre) alla Lega di comportarsi come s'è comportata. Perché la Lega intende continuare ad essere decisiva per le sorti della maggioranza di cui fa parte, e il voto a fianco del Pdl sulla vicenda Cosentino è rientrato in questa strategia. Così come vi sono rientrate altre decisioni: sempre della Lega e sempre a favore del Pdl. La Lega non è più il movimento di contestazione d'un intero sistema partitico qual era alle origini. La Lega è diventata un partito come tutti gli altri e si comporta di conseguenza. Ha acquisito importanti quote di potere, le difende, punta ad aumentarle. Anche a scapito del suo appeal verso chi ne conserva un'immagine romantica. Che s'è invece mutata in romanica.

Max Lodi
http://www.laprovinciadicomo.it/stories ... cosentino/


io non sono tonto hè! [:)]


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MessaggioInviato: 30/11/2010, 15:19 
I soldi delle mafie riciclati in Friuli:in 3 province si lavano i capitali sporchi

Arrivano i ricavati di droga e usura. L'Associazione funzionaridi polizia: Gorizia al terzo posto, Udine quinta, Trieste 14esima

TRIESTE (29 novembre) - Tre province del Friuli Venezia Giulia figurano tra le prime 20 in Italia per riciclaggio del denaro sporco che mafie e 'ndrine ricavano da traffici di droga, appalti truccati, estorsioni e prestiti a usura.

Lo rivela una ricerca sull' "Apporto della sicurezza pubblica alla creazione del Pil e del Bil" (l'indice di qualità della vita) presentata al congresso dell'Associazione nazionale funzionari di polizia (Anfp).

In particolare, Gorizia si pone al terzo posto, con una media di 29,4 denunce ogni centomila abitanti tra il 2005 e il 2009, Udine quinta (21,4), Trieste 14/a (16,5); Pordenone è invece in fondo alla classifica, 98/a con una media di 2,5 denunce. La rilevazione è frutto dei risultati dell'attività investigativa e di contrasto alla criminalità svolta dalle forze di polizia. Mostra come, in generale, il riciclaggio sia più diffuso nel Centro Nord e nel Nord del Paese che nel Meridione: in testa alla classifica provinciale c'è Genova (42,2) seguita da Foggia (29,9). Stando all'indagine, al Sud la criminalità associata estorce, rapina, presta denaro a tassi usurari più che al Centro Nord, dove però i capitali sporchi vengono "lavati" attraverso canali bancari e attività ufficialmente in regola.

http://www.ilgazzettino.it/articolo.php ... z=REGIONI#



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« Nel regno di chi cerca la verità non esiste nessuna autorità umana. Colui che tenta di recitarvi la parte di sovrano avrà a che fare con la risata degli dei » (Albert Einstein)

« Non dubitate che un piccolo gruppo di cittadini coscienti e risoluti non possa cambiare il mondo. In fondo è cosi che è sempre andata »
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MessaggioInviato: 30/11/2010, 15:53 
QUANTO COSTA UN VOTO ?






http://www.youtube.com/watch?v=nEIpnkZeeVs

.
Un altro straordinario monologo di Saviano.

Davvero l' erede di Pirandello e di Sciascia.



zio ot [;)]


Ultima modifica di barionu il 30/11/2010, 15:59, modificato 1 volta in totale.


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http://www.ufoforum.it/topic.asp?TOPIC_ID=57
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ops...

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Politica e clan, Cosentino
verso il processo

Avviso di chisura delle indagini preliminari nella vicenda in cui è indagato l'ex sottosegretario

Cosentino verso il processo. La Procura ha chiuso l'inchiesta per concorso in associazione camorristica nei confronti dell'ex sottosegretario all'Economia e leader regionale del Pdl, accusato di collusione con il clan dei Casalesi. L'avviso è firmato dai pm Giuseppe Narducci e Alessandro Milita. Secondo i magistrati il parlamentare avrebbe "garantito il permanere dei rapporti fra imprenditoria mafiosa, pubbliche amministrazioni ed enti a partecipazione pubblica". Con la cosca di Gomorra, Cosentino avrebbe intrecciato rapporti improntati "nella prospettiva dello scambio "voti contro favori"", ottenendo sostegno elettorale in tutte le competizioni alle quali ha partecipato: dal 1980, quando fu candidato per la prima volta al consiglio provinciale di Caserta, fino ai giorni nostri.

L'inchiesta affronta il nodo dei rapporti fra Cosentino e le imprese ritenute legate alla criminalità organizzata dei fratelli Sergio e Michele Orsi (quest'ultimo ucciso in un agguato di stampo camorristico nel giugno 2008) e ipotizza il tentativo di "realizzare in Campania un ciclo integrato dei rifiuti alternativo e concorrenziale a quello legittimamente gestito dal sistema Fibe-Fisia-Italimpianti". Attività che si sarebbe concretizzata attraverso la società consortile Impregeco, il consorzio Ce4 e gli altri consorzi della provincia di Caserta, biocottando le società affidatarie e "creando un'illecita autonomia gestione a livello provinciale, la cosiddetta "provincializzazione del ciclo rifiuti", controllando la gestione delle discariche, attivandosi per la costruzione di un termovalorizzatore e strumentalizzando le attività del commissariato di governo".

Sulla base di queste stesse accuse un anno fa il gip Raffaele Piccirillo aveva firmato nei confronti di Cosentino l'ordinanza cautelare, confermata in Cassazione e dal Riesame, ma non autorizzata dal Parlamento. "Finalmente avremo un giudice e un processo", commentano gli avvocati Stefano Montone e Agostino De Caro, difensori di Cosentino, che potrebbero chiedere il giudizio immediato. "Interloquiremo direttamente con il giudice, avremo accesso alle carte e potremo difenderci com'è nostro diritto". http://napoli.repubblica.it/cronaca/201 ... o-9700943/


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MessaggioInviato: 02/12/2010, 01:09 
Mafia al Nord. Nel libro "Metastasi" rivelazioni inedite
su Lega Nord e famiglia Versace


Immagine

Da giovedì 2 Dicembre in tutte le edicole.

ROMA - Era stato tanto criticato Roberto Saviano quando due settimane fa introdusse il tema delle infiltrazioni mafiose nel Nord Italia. Lo aveva fatto in maniera eloquente, com'è sua abitudine, facendo intendere che l'obiettivo principale delle cosche criminali è quella di tessere proficue relazioni con le istituzioni locali, che - senza alcun riferimento - al nord sono in mano al partito del Carroccio.

Poi arriva la notizia di pochi giorni fa: cade la giunta comunale Pdl-Lega di Desio nel monzese per infiltrazioni della 'ndrangheta. Insomma nemmeno farlo apposta i fatti sembrano avvalorare proprio le parole pronunciate dall'autore di Gomorra.
Ma non finisce qui. Adesso arrivano anche le anticipazioni di "Metastasi", il libro di imminente uscita che parla della mafia al Nord, scritto da due firme conosciute di Libero Gianluigi Nuzzi, già autore del bestseller Vaticano Spa e responsabile della redazione economica e Claudio Antonelli. Questa volta è Giuseppe Di Bella, collaboratore di giustizia, a parlare per la prima volta degli intrecci tra il boss della 'ndrangheta Franco Coco Trovato e gli esponenti della Lega Nord, ma anche della famiglia Versace. Chiaramente quest'ultimi hanno sempre smentito qualsiasi ipotesi di connivenza con la criminalità organizzata, ma Giuseppe Di Bella sembra essere ritenuto attendibile dai magistrati.

Il libro apre spiragli inquietanti sulla collusione tra mafiosi e politici, uno in particolare, il quale sarebbe addirittura approdato fino a Montecitorio con la Lega. Chi sia questo presunto esponente del Carroccio arrivato negli scranni più alti del parlamento, non è dato a sapersi, ma - secondo quanto rivelato da Di Bella - si tratterebbe di un esponente di primo piano. Insomma uno che di carriera ne ha fatta nel partito della camicie verdi. E poi attraverso le testimonianze si arriva addirittura a chiavi di lettura del tutto inedite, come quella sull'omicidio di Gianni Versace, che il 'ndranghestista Filippo Barreca definisce come un'esecuzione in piena regola.



_________________
"…stanno uscendo allo scoperto ora, amano annunciare cosa stanno per fare, adorano la paura che esso può creare. E’ come la bassa modulazione nel ruggito di una tigre che paralizza la vittima prima del colpo. Inoltre, la paura nei cuori delle masse risuona come un dolce inno per il loro signore". (Capire la propaganda, R. Winfield)

"Onesto è colui che cambia il proprio pensiero per accordarlo alla verità. Disonesto è colui che cambia la verità per accordarla al proprio pensiero". Proverbio Arabo

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MessaggioInviato: 02/12/2010, 01:32 
Cita:
Thethirdeye ha scritto:


Mafia al Nord. Nel libro "Metastasi" rivelazioni inedite
su Lega Nord e famiglia Versace


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Da giovedì 2 Dicembre in tutte le edicole.

ROMA - Era stato tanto criticato Roberto Saviano quando due settimane fa introdusse il tema delle infiltrazioni mafiose nel Nord Italia. Lo aveva fatto in maniera eloquente, com'è sua abitudine, facendo intendere che l'obiettivo principale delle cosche criminali è quella di tessere proficue relazioni con le istituzioni locali, che - senza alcun riferimento - al nord sono in mano al partito del Carroccio.

Poi arriva la notizia di pochi giorni fa: cade la giunta comunale Pdl-Lega di Desio nel monzese per infiltrazioni della 'ndrangheta. Insomma nemmeno farlo apposta i fatti sembrano avvalorare proprio le parole pronunciate dall'autore di Gomorra.
Ma non finisce qui. Adesso arrivano anche le anticipazioni di "Metastasi", il libro di imminente uscita che parla della mafia al Nord, scritto da due firme conosciute di Libero Gianluigi Nuzzi, già autore del bestseller Vaticano Spa e responsabile della redazione economica e Claudio Antonelli. Questa volta è Giuseppe Di Bella, collaboratore di giustizia, a parlare per la prima volta degli intrecci tra il boss della 'ndrangheta Franco Coco Trovato e gli esponenti della Lega Nord, ma anche della famiglia Versace. Chiaramente quest'ultimi hanno sempre smentito qualsiasi ipotesi di connivenza con la criminalità organizzata, ma Giuseppe Di Bella sembra essere ritenuto attendibile dai magistrati.

Il libro apre spiragli inquietanti sulla collusione tra mafiosi e politici, uno in particolare, il quale sarebbe addirittura approdato fino a Montecitorio con la Lega. Chi sia questo presunto esponente del Carroccio arrivato negli scranni più alti del parlamento, non è dato a sapersi, ma - secondo quanto rivelato da Di Bella - si tratterebbe di un esponente di primo piano. Insomma uno che di carriera ne ha fatta nel partito della camicie verdi. E poi attraverso le testimonianze si arriva addirittura a chiavi di lettura del tutto inedite, come quella sull'omicidio di Gianni Versace, che il 'ndranghestista Filippo Barreca definisce come un'esecuzione in piena regola.



Due precisazioni:

Cita:
..Poi arriva la notizia di pochi giorni fa: cade la giunta comunale Pdl-Lega di Desio nel monzese per infiltrazioni della 'ndrangheta...


La giunta comunale cade perchè alcuni esponenti del PDL (guarda caso tutti calabresi e siciliani) di quella giunta sembrano (perchè per ora nessuno di loro è indagato) avere rapporti con le cosche locali.
La lega non è coinvolta anzi, se la giunta è caduta lo si deve proprio alla lega , partito della maggioranza , togliendo la 'fiducia' al consiglio comunale.

Cita:
...Chi sia questo presunto esponente del Carroccio arrivato negli scranni più alti del parlamento, non è dato a sapersi, ma - secondo quanto rivelato da Di Bella - si tratterebbe di un esponente di primo piano. Insomma uno che di carriera ne ha fatta nel partito della camicie verdi...


Come? un pentito, ritenuto attendibile dai magistrati, che con le sue rivelazioni con tanto di nomi e cognomi ha mandato in galera centinaia di mafiosi, improvvisamente quando si tratta di fare il nome di un esponente politico, leghista per giunta, rimane muto? solo frasi sibilline?
mah!...


Ultima modifica di rmnd il 02/12/2010, 01:39, modificato 1 volta in totale.


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«Way hay and up she rises, Way hay and up she rises, Way hay and up she rises, Early in the morning!»
© Anonymous/The Irish Rovers
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MessaggioInviato: 02/12/2010, 01:40 
Cita:
rmnd ha scritto:

Come? un pentito, ritenuto attendibile dai magistrati, che con le sue rivelazioni con tanto di nomi e cognomi ha mandato in galera centinaia di mafiosi improvvisamente quando si tratta di fare il nome di un esponente politico, leghista per giunta, rimane muto? solo frasi sibilline?
mah!...



Sembrerebbe che il politico in questione si possa identificare nelle pagine del libro. E non essendo ancora uscito, l'ennesima bufera politica si potrà apprezzare solo da domani..... [:o)]

So solo che il TG della sette, ha detto che il suo soprannome in codice è "gamma"....... e chi sarà mai? [8D]



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