Trailer di lancio di That Dragon,Cancer
That Dragon, Cancer racconta una storia triste. Lo fa senza usare né filtri né mezze misure, proiettando il giocatore nei pensieri e nelle parole di Ryan ed Amy, costretti a convivere col male incurabile del piccolo Joel. La durata complessiva è pari più o meno a quella di un film, ma non sarebbe potuto essere altrimenti visto che That Dragon, Cancer è uno di quei titoli che punta sull'intensità dell'esperienza piuttosto che alla sua lunghezza. Su Internet abbiamo già letto qualche critica in proposito, ma crediamo che essa si dimostri in realtà perfetta nel contesto di That Dragon, Cancer, la cui intenzione non è quella di nascondere il dolore o viceversa strappare le lacrime in modo facile, ma di raccontare anche i momenti all'apparenza più strani che la realtà porta a vivere chi si trova in una situazione del genere. Questo non vuol dire che la sofferenza non sia rappresentata attraverso momenti particolarmente drammatici, come quello in cui ci ritroviamo nei panni di Joel con un giocattolo in mano, mentre genitori e medici parlano della diagnosi terminale. Una scena dal fortissimo impatto emotivo soprattutto per il modo in cui ci cala nel più profondo dell'animo umano, mentre Ryan s'interroga sul proprio ruolo di padre in una situazione così disperata e il dottore soffre per l'ennesima volta in cui deve dare una notizia così tremenda a una coppia di genitori. Ci sono attimi che pesano come dei veri e propri macigni, in cui più di una lacrima finisce per rigare il viso del giocatore, costretto a volte a fermarsi prima di riuscire ad andare avanti, altre volte a sperare che tutto finisca alla svelta. Sono tutte reazioni normali, reazioni che appartengono anche a chi vive un dolore come quello raccontato in That Dragon, Cancer: non c'è un modo di affrontare le cose, non c'è un ordine, sei semplicemente in mezzo al caos di un mare in tempesta.Nel caso in cui decidiate di lasciarvi raccontare questa storia, il consiglio che vi diamo è di farlo senza giudicare Ryan ed Amy, anche nei momenti in cui la loro reazione al dolore sembra lontana da quella che avreste voi. Siamo tutti semplici esseri umani, con le nostre idee, le nostre emozioni e le nostre reazioni. (da multiplayer.it)