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Misteriosa morìa di gabbiani scatta l' allarme: 'È una malattia'
27 agosto 2010 — pagina 13 sezione: BARI
LI HANNO trovati soprattutto sul litorale a nord di Barletta, non poco distante da Margherita di Savoia, ma anche sulle coste di Trani o Giovinazzo. Gabbiani reali, alcuni di piccola taglia, altri più grandi, sono morti nello stesso modo o per le stesse cause. Questo almeno pensano i veterinari del nucleo faunistico ittico venatorio di Barletta in attesa di conoscere i risultati delle analisi, disposte sulle carcasse. E' stato il comandante della polizia municipale di Margherita di Savoia a segnalare il caso. Nell' ultima settimana, ha raccontato agli esperti dell' Asl, era stato contattato da alcuni cittadini che gli avevano parlato di una strana morìa di gabbiani. E infatti almeno cinque esemplari, ancora vivi ma in evidenti pessime condizioni di salute, sono stati recuperati sul litorale della cittadina e poi portati dai vigili urbani all' Osservatorio faunistico di Manfredonia. I veterinari dell' Asl della sesta provincia hanno deciso di approfondire il caso, soprattutto con l' obiettivo di escludere l' ipotesi di una malattia infettiva. Anche perché la scoperta non è stata isolata. Anche il nucleo faunistico ittico venatorio di Barletta ha recuperato altri esemplari di gabbiano, alcuni erano ancora vivi quando sono stati notati sul litorale, altri, invece, erano già morti. Gli esperti dell' Asl della Bat hanno subito pensato all' esistenza di una stessa causa che possa spiegare la morìa dei gabbiani. Prima di tutto gli esemplari, presi in esame, avevano gli stessi sintomi e cioè una paralisi flaccida generalizzata e alcuni con difficoltà respiratorie. Si tratta di sintomi, spiegano i veterinari, patognomonici, che, in altri termini, non indicano una malattia specifica. Le carcasse sono state inviate all' Istituto zooprofilattico sperimentale di Foggia dove sarà eseguita l' autopsia ed esami tossicologici e virologici. In quest' ultimo caso si tratta di analisi fondamentali per capire se ad uccidere i gabbiani sia stata una malattia infettiva e contagiosa, una patologia che può essere trasmessa all' uomo. Gli esami tossicologici, invece, serviranno ad escludere un' altra causa: quella dell' avvelenamento. I gabbiani sono uccelli di mare che vivono in colonie, nutrendosi di pesci, uova, piccole carogne, ma che si spostano anche nell' entroterra, cibandosi anche di avanzi (come i rifiuti prodotti dall' uomo) raccolti nelle discariche). Immondizia non trattata adeguatamente, ad esempio, potrebbe aver fatto male ai gabbiani. Gli esperti ragionano anche su altro particolare. Alcuni uccelli sono stati ritrovati nella zona della foce dell' Ofanto, un fiume più volte balzato agli onori della cronaca perchè inquinato. Sono almeno 15, invece, gli esemplari, recuperati dal Wwf. «Sono rimasti in vita per due o tre giorni. Li abbiamo anche alimentati» spiega Pasquale Salvemini, coordinatore regionale dell' associazione ambientalista che, ragionando sulle possibili cause, pensa ad una forma influenzale. «Quest' anno, rispetto al passato, abbiamo registrato più casi. Ci hanno chiamato da Barletta, ma anche da Trani e da Giovinazzo. I sintomi fanno pensare ad una forma virale» conclude Salvemini. - GABRIELLA DE MATTEIS
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