Le eruzioni vulcaniche che stanno accadendo in tutto il mondo sono collegate?
La scorsa settimana c’è stata una sorta di “Epidemia” vulcanica, con una ripresa in attività in tutto il mondo. Abbiamo avuto eruzioni in Messico, con una ripresa dell’attività del Popocatepetl
In Giappone un vulcano ha creato una nuova isola
Poi in Islanda si attende una imminente eruzione non lontano dalla capitale Reykjiavik. E in Italia abbiamo l’attività di bradisismo dei Campi Flegrei.
L’abbondanza di notizie in materia potrebbe far pensare a una sorta di fenomeno mondiale, come se questi risvegli fossero tutti collegati. Però per gli esperti non c’è nulla di eccezionale e non c’è nessuna correlazione fra questi fenomeni.
“Questo è del tutto normale”, ha detto Janine Krippner, vulcanologa fisica dell’Università di Waikato in Nuova Zelanda, su X.
Attenzione mediatica
Ci sono 46 vulcani in “eruzione continua” all’11 ottobre 2023, secondo il Global Volcanism Program dello Smithsonian Institution, il che significa che eruttano in modo intermittente almeno ogni tre mesi (e alcuni, come il vulcano in Messico, sono in eruzione da allora). 2005). La quantità tipica è compresa tra 40 e 50, con circa 20 eruzioni in un dato giorno.
Christopher Kilburn, professore di vulcanologia e rischi geofisici all’University College di Londra, concorda sul fatto che non è del tutto insolito che una dozzina di vulcani eruttino simultaneamente.
“Tuttavia, potrebbe esserci un aumento insolito nel numero di notizie che circolano nei media, soprattutto se un vulcano si trova vicino a un’area popolata o quando sono disponibili video drammatici che mostrano un’eruzione in corso”, ha detto Kilburn a Newsweek.
Jenni Barclay dell’Università dell’East Anglia è stata un po’ più schietta. “Questo è un chiaro esempio di come le persone notano che i vulcani eruttano più del solito”, ha detto alla rivista.
Notorietà islandese
A tal fine, l’evacuazione della piccola città islandese Grandavik questa settimana ha offerto molto spettacolo. I filmati condivisi nelle notizie e online mostrano le strade della città fatte a pezzi dall’attività vulcanica e le immagini dei suoi circa 3.500 residenti che recuperano frettolosamente le loro cose dalle loro case e se ne vanno. Le autorità temono un’alta probabilità di un’eruzione, anche se non è chiaro quando esattamente questa potrebbe accadere.
È inquietante, certo, ma l’Islanda – e la regione di Grandavik in particolare – è un focolaio di attività vulcanica, quindi questo non è certo senza precedenti per la nazione nordica.
Edward Llewellin, vulcanologo dell’Università di Durham in Inghilterra, ha dichiarato a Newsweek che le eruzioni che hanno fatto notizia in Islanda nel recente passato, come quando il vulcano Eyjafjallajökull ha fatto esplodere la sua cima nel 2010 e hanno interrotto in modo significativo i viaggi aerei, hanno portato ad un “elevato interesse” per il vulcano. il vulcanismo della nazione, motivo per cui l’attuale attività vicino a Grandavik “sta facendo notizia anche se non c’è ancora alcuna eruzione”.
In sintesi, è positivo che sempre più persone si stiano avvicinando al vulcanismo, ma non ingigantiamo nulla in modo sproporzionato.