TheApologist ha scritto:
Il "bello" è che i francesi hanno tutt'ora delle zone d'influenza notevoli in Africa (le ex colonie), dove si parla francese, ecc. Quindi quelli che hanno loro dovrebbero essere più "integrati", teoricamente. I "nostri" manco l'italiano sanno...
Teoricamente si, in pratica no per due motivi molto semplici: 1) se non hanno le competenze difficilmente possono aspirare a mestieri diversi dal lavorare nei campi, nelle fattorie o come lavapiatti, 2) essendo nati da genitori immigrati difficilmente si sentono veramente francesi e da parte loro anche i francesi (o almeno buona parte di essi) non li fanno sentire integrati. Per tali motivi vivono tutti negli stessi quartieri, li fanno numero, vedono le tv dei loro paesi, mangiano il loro cibo, frequentano le loro moschee etc. sicchè se scatta la rivolta sono tutti stimolati a prenderne parte.
Io credo che questo sia un problema molto recente nonostante la gente emigri da secoli. Quando abitavo nel Regno Unito (mia zia è inglese) ho abitato nei sobborghi di Londra dove ho avuto amici di colore. Queste persone erano perfettamente integrate e non vivevano nessun senso di rivolta o di odio verso i bianchi. Il problema secondo me è stato molto acuito dall'avanzare del mondo islamico a seguito di quelle inutili campagne militari fatte dall'Iraq alla Libia passando per Siria e Afghanistan. E' li che si è toccato un nervo scoperto ed è venuta fuori tutta la rabbia di chi si sente diverso da generazioni.
Se non avessero avuto il petrolio sotto il qulo, sai cosa gliene fregava all'occidente del loro nervo???
Al massimo si inviava qualche tonnellata giornaliera di NERVOCALM e finita lì.
E col cavolo che passavano le frontiere degli INFEDELI.