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 Oggetto del messaggio: Re: Rivolte e rivoluzioni infiammano il mondo
MessaggioInviato: 10/09/2019, 12:24 
Wolframio ha scritto:
Il diritto di manifestare deve essere uguale a tutte le latitudini.
Nella misura in cui non leda il diritto della maggioranza che non manifesta.

Allora per favore spiegami le due seguenti cose:

1. Perché il diritto di manifestare dei gilet gialli non lede, come hai scritto, "il diritto della maggioranza che non manifesta" mentre nel caso di Hong Kong si?

2. Cosa cambia fra l'indipendenza catalana e quella di Kong Kong?

Grazie.



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 Oggetto del messaggio: Re: Rivolte e rivoluzioni infiammano il mondo
MessaggioInviato: 10/09/2019, 12:45 
ancora??? hai fatto sta domanda 300 volte e ti è stato risposto 299 ma altre argomentazioni ce le hai invece delle domande da bimbominchia di cui manco leggi\capisci la risposta?



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 Oggetto del messaggio: Re: Rivolte e rivoluzioni infiammano il mondo
MessaggioInviato: 10/09/2019, 13:44 
sottovento ha scritto:
Wolframio ha scritto:
Il diritto di manifestare deve essere uguale a tutte le latitudini.
Nella misura in cui non leda il diritto della maggioranza che non manifesta.

Allora per favore spiegami le due seguenti cose:

1. Perché il diritto di manifestare dei gilet gialli non lede, come hai scritto, "il diritto della maggioranza che non manifesta" mentre nel caso di Hong Kong si?

2. Cosa cambia fra l'indipendenza catalana e quella di Kong Kong?

Grazie.



Prego [:)] queste sono:


TUTTE LE RIVENDICAZIONI DEI GILET GIALLI
Parte di esse sono condivisibili. Altre no.[/b]
La maggior parte non sono realizzabili all’interno dell’Unione Europea.


• Eliminazione del crescente fenomeno dei senzatetto con una lotta senza quartiere alla povertà.

• Più progressività nelle imposte sul reddito, vale a dire più scaglioni.

• SMIC (il salario minimo francese) a 1.300 euro netti.

• Promuovere le piccole imprese nei villaggi e nei centri urbani. Fermare la costruzione di grandi aree commerciali intorno alle principali città che uccidono le piccole imprese. Più parcheggi gratuiti nei centri urbani.

• Ampio piano di isolamento termico delle abitazioni per promuovere interventi ecologici facendo al contempo risparmiare le famiglie.

• Tasse: che i grandi (MacDonald, Google, Amazon, Carrefour, ecc.) paghino TANTO e i piccoli (artigiani, piccole imprese) poco.

• Lo stesso sistema di sicurezza sociale per tutti (compresi gli artigiani e le partite IVA). Fine della RSI (piano sociale per i lavoratori indipendenti).

• Il sistema pensionistico deve rimanere solidale e quindi socializzato. Nessun pensionamento a punti (In Francia è stata introdotta una riforma del sistema pensionistico che prevede il calcolo in base a un sistema di punti. Ogni anno l’importo dei contributi versati in relazione ad uno stipendio o ad un reddito di riferimento viene convertito in punti, a seconda del valore di acquisto unitario del punto applicabile all’esercizio in questione).

• Fine dell’aumento delle tasse sul carburante.

• Nessuna pensione inferiore a 1.200 euro.

• Qualsiasi rappresentante eletto avrà diritto al salario medio. Le spese di trasporto saranno monitorate e rimborsate se giustificate. Diritto al buono per il ristorante e ai chèque-vacances (simili ai ticket usati da noi come retribuzioni.

• I salari di tutti i francesi, nonché delle pensioni e delle indennità devono essere indicizzati all’inflazione (tipo la nostra vecchia scala mobile).

• Proteggere l’industria francese: proibire le delocalizzazioni. Proteggere il nostro settore industriale vuol dire proteggere il nostro know-how e il nostro lavoro.

• Fine del lavoro distaccato. È anormale che una persona che lavora in territorio francese non benefici dello stesso stipendio e degli stessi diritti. Chiunque sia autorizzato a lavorare in territorio francese deve essere alla pari con un cittadino francese e il suo datore di lavoro deve contribuire allo stesso livello di un datore di lavoro francese.

• Per la sicurezza del lavoro: limitare ulteriormente il numero di contratti a tempo determinato per le grandi aziende. Vogliamo più CDI (contratti a tempo indeterminato).

• Fine del CICE (Credito d’imposta per la competitività e l’occupazione). Usare questi soldi per il lancio di un’industria automobilistica francese a idrogeno (che è veramente rispettosa dell’ambiente, a differenza della macchina elettrica).

• Fine della politica di austerità. Smettiamo di rimborsare gli interessi sul debito dichiarati illegittimi e iniziamo a rimborsare il debito senza prendere i soldi dai poveri e dai meno poveri, ma perseguendo gli $80 miliardi di evasione fiscale.

• Affrontare le cause della migrazione forzata.

• I richiedenti asilo siano trattati bene. Dobbiamo loro alloggio, sicurezza, cibo e istruzione per i minori. Collaborare con l’ONU affinché i campi di accoglienza siano aperti in molti Paesi del mondo, in attesa dell’esito della domanda di asilo.

• Che i richiedenti asilo respinti siano rinviati al loro Paese di origine.

• Che sia implementata una vera politica di integrazione. Vivere in Francia significa diventare francese (corso di francese, corso di storia francese e corso di educazione civica con certificazione alla fine del corso).

• Salario massimo fissato a 15.000 euro/mese.

• Creare lavoro per i disoccupati.

• Aumento dei fondi per i disabili.

• Limitazione degli affitti. Alloggi in affitto a costi più moderati (soprattutto per studenti e lavoratori precari).

• Divieto di vendere le proprietà appartenenti alla Francia (dighe, aeroporti, ecc.)

• Mezzi adeguati concessi al sistema giudiziario, alla polizia, alla gendarmeria e all’esercito. Che gli straordinari delle forze dell’ordine siano pagati o recuperati.

• Tutto il denaro guadagnato dai pedaggi autostradali sarà utilizzato per la manutenzione di autostrade e strade in Francia e per la sicurezza stradale.

• Poiché il prezzo del gas e dell’elettricità è aumentato in seguito alle privatizzazioni, vogliamo che siano nuovamente nazionalizzati e che i prezzi scendano in modo significativo.

• Cessazione immediata della chiusura di piccole linee di trasporto, uffici postali, scuole e degli asili nido.

• Pensare al benessere dei nostri anziani. Divieto di fare soldi sugli anziani. L’era dell’oro grigio è finita. Inizia l’era del benessere grigio.

• Massimo 25 studenti per classe dalla scuola materna alla dodicesima classe.

• Risorse adeguate destinate alla psichiatria.

• Il referendum popolare deve entrare nella Costituzione. Creare un sito leggibile ed efficace, sotto la supervisione di un organismo di controllo indipendente in cui le persone possano presentare una proposta di legge. Se questo disegno di legge ottiene 700.000 firme, questo disegno di legge dovrà essere discusso, completato e modificato dall’Assemblea Nazionale, che avrà l’obbligo (un anno dopo il giorno in cui sono state ottenute le 700.000 firme) di inviarlo al voto di tutti i francesi.

• Ritorno a un termine di 7 anni per il Presidente della Repubblica. L’elezione dei deputati a due anni dall’elezione del Presidente della Repubblica ha permesso di inviare un
segnale positivo o negativo al Presidente della Repubblica sulla sua politica. Ha aiutato a far sentire la voce della gente.

• Pensionamento a 60 anni e per tutti coloro che hanno lavorato usando il fisico (muratore o macellaio per esempio) diritto alla pensione a 55 anni.

• Un bambino di 6 anni non si mantiene solo, continuazione del sistema di aiuto PAJEMPLOI (servizio sociale dedicato all’infanzia attualmente valido fino ai 6 anni di età) fino a quando il bambino ha 10 anni.

• Promuovere il trasporto di merci su rotaia.

• Nessuna prelievo alla fonte.

• Fine delle indennità presidenziali per la vita.

• Vietare ai commercianti di pagare una tassa quando i loro clienti usano la carta di credito. Tassa sull’olio combustibile marino e sul cherosene.


Ti sembra che le manifestazioni dei Gilet Gialli non abbiano il consenso della maggioranza che non manifesta?.


Piuttosto tu mi spieghi cosa hanno in comune le manifestazioni di Hong Kong e quelle dei Gilet gialli?


Codice:
sottovento chiede:
2. Cosa cambia fra l'indipendenza catalana e quella di Kong Kong?


Ma non lo vedi?
L'indipendenza catalana è stata sostenuta da leaders politici e le manifestazioni sono nate per l'indipendenza catalana.

Ad Hong Kong le manifestazioni sono nate contro la legge di estradizione, sostenute da un gruppo di minchioni locali ed esteri che una volta accontentati hanno alzato il tiro inneggiando all'indipendenza, libertà ed altre frottole.
Già che c'erano hanno voluto aggiungere altra verdura per allungare il minestrone.


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Come stai facendo tu.



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 Oggetto del messaggio: Re: Rivolte e rivoluzioni infiammano il mondo
MessaggioInviato: 10/09/2019, 14:08 
Wolframio ha scritto:
Piuttosto tu mi spieghi cosa hanno in comune le manifestazioni di Hong Kong e quelle dei Gilet gialli?

Wolf, te non hai compreso, come del resto nemmeno MaxPower, che io difendo soltanto il DIRITTO A MANIFESTARE, punto. Tutto il resto è aria fritta, al di la delle ragioni, ergo se un certo numero di cittadini scende in Piazza a manifestare, tanto più se questo numero è elevato, tanto più se queste manifestazioni non si fermano, ciò sta a dimostrare che c'è un forte dissenso popolare che va ascoltato, quindi per me siano essi russi, cinesi, di Hong Kong, gilet gialli, venezuelani, catalani, italiani, esquimesi o marziani non fa differenza.

Al contrario il vostro metro di misura sono soltanto gli USA infatti se in Catalogna o se i gilet gialli avessero ostentato qualche bandiera americana avreste subito messo alla gogna anche loro.



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 Oggetto del messaggio: Re: Rivolte e rivoluzioni infiammano il mondo
MessaggioInviato: 10/09/2019, 15:04 
sottovento ha scritto:
Wolframio ha scritto:
Piuttosto tu mi spieghi cosa hanno in comune le manifestazioni di Hong Kong e quelle dei Gilet gialli?

Wolf, te non hai compreso, come del resto nemmeno MaxPower, che io difendo soltanto il DIRITTO A MANIFESTARE, punto. Tutto il resto è aria fritta, al di la delle ragioni, ergo se un certo numero di cittadini scende in Piazza a manifestare, tanto più se questo numero è elevato, tanto più se queste manifestazioni non si fermano, ciò sta a dimostrare che c'è un forte dissenso popolare che va ascoltato, quindi per me siano essi russi, cinesi, di Hong Kong, gilet gialli, venezuelani, catalani, italiani, esquimesi o marziani non fa differenza.

Al contrario il vostro metro di misura sono soltanto gli USA infatti se in Catalogna o se i gilet gialli avessero ostentato qualche bandiera americana avreste subito messo alla gogna anche loro.


Allora tu approvi le manifestazioni dei Centri Sociali!. [;)]


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 Oggetto del messaggio: Re: Rivolte e rivoluzioni infiammano il mondo
MessaggioInviato: 10/09/2019, 18:32 
bleffort ha scritto:
Allora tu approvi le manifestazioni dei Centri Sociali!. [;)]

Se manifestano pacificamente si, anche se logicamente non ne condivido i contenuti.



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 Oggetto del messaggio: Re: Rivolte e rivoluzioni infiammano il mondo
MessaggioInviato: 10/09/2019, 18:46 
sottovento ha scritto:
bleffort ha scritto:
Allora tu approvi le manifestazioni dei Centri Sociali!. [;)]

Se manifestano pacificamente si, anche se logicamente non ne condivido i contenuti.
lo metto pure qui: secondo te e' giusto lo sfascio che fanno I manifestanti a Hong Kong?. [:291]


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 Oggetto del messaggio: Re: Rivolte e rivoluzioni infiammano il mondo
MessaggioInviato: 10/09/2019, 19:03 
sottovento ha scritto:
bleffort ha scritto:
Allora tu approvi le manifestazioni dei Centri Sociali!. [;)]

Se manifestano pacificamente si, anche se logicamente non ne condivido i contenuti.

Azz, mi verrebbe voglia di mandarti a quel paese, ma... HAI RAGIONE e concordo.

«Non sono d'accordo con quello che dici, ma difenderò fino alla morte il tuo diritto a dirlo».
Poi è ovvio che esistono dei limiti, dipende COME manifesti.

Detto questo, se a Hong Kong o in Russia si svolgono comunque delle manifestazioni o delle proteste, vuol dire che non vi è tutto quell'autoritarismo nazifasciocomunista che ci viene sventolato sotto il naso di continuo. Altrimenti nessuno oserebbe neanche pensare di manifestare per non finire maciullato come... I gilet gialli!

Però io più che di Hong Kong e della Cina (dove non andrei mai a vivere, puntualizzo), mi preoccuperei di più per l'Europa, per ragioni geografiche che ci riguardano, innanzitutto, e poi perché sta prendendo decisamente una brutta piega, e non da ieri. E qualcosa mi dice che andrà sempre peggio.



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 Oggetto del messaggio: Re: Rivolte e rivoluzioni infiammano il mondo
MessaggioInviato: 14/09/2019, 15:36 
http://www.msn.com/it-it/notizie/mondo/ ... ar-AAHhr0P

Cita:
La ragazza era stata arresta mentre usciva da una clinica a Rabat, la capitale del Regno del Marocco. Gli avvocati hanno spiegato di avere in mano tutti i documenti comprovanti che il feto era già morto quando Hajar è arrivata in clinica e che, dunque, non si tratterebbe di un aborto ma di una operazione sanitaria per salvarle la vita a seguito di una emorragia interna. Le accuse di procurato aborto in Marocco sono pesanti e hanno dato vita a proteste in tutto il paese a sostegno della giornalista arrestata.


ciao
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 Oggetto del messaggio: Re: Rivolte e rivoluzioni infiammano il mondo
MessaggioInviato: 14/09/2019, 16:04 
TheApologist ha scritto:
mi preoccuperei di più per l'Europa, per ragioni geografiche che ci riguardano, innanzitutto, e poi perché sta prendendo decisamente una brutta piega, e non da ieri. E qualcosa mi dice che andrà sempre peggio.


Mica stai diventando veggente? Tra un po' qui nemmeno potrai più nominare i sinistri camerieri, o ti svaligeranno la card dando la colpa agli hackers e te la spegneranno dicendo che la scheda in tuo possesso è falsa. Altro che "manifestare liberamente".

Bada bene Apologist... il signor De Rossi ti ascolta... non mormorare contro il signore.



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 Oggetto del messaggio: Re: Rivolte e rivoluzioni infiammano il mondo
MessaggioInviato: 06/10/2019, 23:30 
Come mai non si parla di queste altre rivolte? Forse perché sono contro governi USA e getta?


Iraq, scontri fra manifestanti e polizia, 11 morti nella capitale

Sono 11 le persone rimaste uccise a Bagdad negli scontri tra polizia e manifestanti, in seguito alla nuova ondata di manifestazioni antigovernative che ha colpito il paese.

Gli scontri si sono verificati mentre le forze dell'ordine tentavano di impedire ai manifestanti di raggiungere la piazza centrale della città, il centro delle mobilitazioni dei giorni precedenti. Secondo fonti mediche e di polizia, sono 88 le persone ferite nell'ultima settimana.

Si tratta dei più gravi episodi di violenza dal 2017, quando l'Isis è stato sconfitto in Iraq. Secondo quanto riporta l'agenzia Reuters, nelle giornate di venerdì e sabato, le forze dell'ordine avrebbero impiegato dei cecchini, nella zona orientale di Baghdad, per sparare contro i manifestanti. Sarebbero diversi i feriti.

Le proteste arrivano nel primo anno di governo del Primo Ministro Adel Abdul Mahdi. I manifestanti chiedono posti di lavoro, servizi migliori e la fine della corruzione endemica. Le vaghe promesse di riforma, con cui il governo sperava di placare gli animi degli iracheni, non hanno sortito l'effetto desiderato. Per evitare una escalation Mahdi aveva imposto il coprifuoco, ma una volta tolta la misura, la gente è tornata nuovamente per le strade.

L'opposizione chiede le dimissioni di Abdul Mahdi, ma i partiti che hanno preso il potere dopo il rovesciamento di Saddam Hussein, non mostrano alcuna intenzione a lasciare la presa.

La dimensione delle violenze
Non ci sono numeri ufficiali relativamente alle vittime dell'ultima ondata di violenza. Secondo l'Alta Commissione per i Diritti Umani, dall'inizio delle proteste, esplose lo scorso martedì, sarebbero 98 le persone rimaste uccise durante gli scontri tra manifestanti e forze governative. Le cifre però, non sarebbero confermate.

I servizi di sicurezza parlano di 8 agenti rimasti uccisi, mentre le TV nazionali di mille feriti.

A Nassiriya sono 18 le persone uccise. La polizia ha sparato deliberatamente contro la gente in protesta. I manifestanti, invece, hanno dato fuoco alle sedi di diversi partiti politici, tra cui il quartier generale del potente partito Dawa, al governo dal 2003 fino alle elezioni del 2018.

La polizia riferisce di una persona rimasta uccisa a Diwaniya, a sud di Baghdad, durante le manifestazioni.

https://it.sputniknews.com/mondo/201910068156658-iraq-scontri-fra-manifestanti-e-polizia-11-morti-nella-capitale/


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 Oggetto del messaggio: Re: Rivolte e rivoluzioni infiammano il mondo
MessaggioInviato: 06/10/2019, 23:33 
Moreno è quello che ha consegnato Assange.

Ecuador: indigeni in mobilitazione in tutto il paese contro il "paquetazo" di Moreno

Non si fermano le proteste in Ecuador, contro le misure di austerity varate da Lenin Moreno. La Confederazione indigena (Conaie) decreta lo stato di emergenza su tutti i territori indigeni e interviene anche Rafael Correa: nessuno ha votato per il FMI.

Il sindacato dei trasportatori pubblici aveva annunciato la fine dello sciopero lo scorso venerdì. Ma le mobilitazioni contro il paquetazo di Moreno continuano. Nel paese è stato decretato, lo scorso giovedì, lo stato di eccezione. E adesso è la Confederazione delle nazionalità indigene dell'Ecuador a imporre lo stato di emergenza in tutti i territori sotto la propria giurisdizione, avvertendo in un comunicato che "militari e agenti di polizia che entrino nelle zone indigene saranno fermati e sottoposti alla nostra giustizia". Misura necessaria "di fronte alla brutalità e alla mancanza di coscienza della forza pubblica", si legge nella nota.

Gli indigeni hanno preso le strade delle città di tutto il paese. Nelle più importanti località ci sono state manifestazioni: Quito, Chimborazo, Guyaquil, dove attualmente si trova il presidente, nella provincia di Oro, lungo la Panamericana, tra Cueca, Riobamba e Ambaro. L cortei di indigeni e contadini, in alcuni casi, si sono confrontati contro i militari mandati dal governo che, attuando sotto stato di eccezione, hanno usato idranti e gas lacrimogeni. Questo ha spinto la Conaie a decretare lo stato d'emergenza.

Lo stop del sindacato alle mobilitazioni
Lo stop allo sciopero era stato annunciato al secondo giorno delle mobilitazioni, iniziate giovedì. Dopo i violenti scontri e il rifiuto del presidente di sedersi a un tavolo per avviare un dialogo con le parti sociali, il Fenacotip, il sindacato dei trasportatori, aveva proclamato la smobilitazione, sperando in successive trattative con il governo.

"Analizzando la situazione caotica in cui verte il Paese e avendo raggiunto l'obiettivo di rendere pubblico la nostra divergenza con il governo, rispetto al Decreto 883, oggi termina la mobilitazione" aveva detto Abel Gomez, presidente del sindacato del trasporto pubblico, mettendo in rilievo come la misura, che determinerà l'aumento del 100% dei biglietti dei bus, si scaricherà non sul settore ma sul pubblico, che verrà penalizzato dalle misure varate da Moreno, in cambio di aiuti dal FMI.

Una decisione, quella del Fenacotip, non condivisa fagli altri settori che avevano aderito alle manifestazioni. I tassisti sono rimasti in stato di agitazione e hanno organizzato un enorme blocco stradale in diverse città.

​Correa: nessuno ha votato il FMI
Sulla situazione interviene Rafael Correa, il predecessore di Lenin Moreno, che aveva portato l'Ecuador dentro l'alleanza Alba. Moreno, ex delfino di Correa, una volta diventato presidente ha implementato politiche di segno opposto rispetto a quelle del predecessore, rivolgendosi al FMI e rompendo l'alleanza con il Venezuela.

"Quello che succede mi spezza l'anima" ha detto l'ex presidente, "Si implementano misure del genere per aumentare la povertà. Ma oltre questo, si tratta di politiche inefficienti, perché non generano né crescita né occupazione, niente. Abbiamo visto il fallimento di queste ricette in Argentina e Grecia e lo vedremo anche in Ecuador", ha concluso Correa che ha anche ricordado che "Nessuno ha votato per il FMI, né per l'aumento del combustibile".

Il paquetazo varato dal governo di Quito, non prevede solo il taglio delle agevolazioni del carburante, che hanno portato in un giorno solo al raddoppio dei prezzi di benzina e diesel e a breve genereranno un aumento importante dei prezzi dei biglietti dei bus. Hanno anche imposto una maggiore flessibilità lavorale, una diminuzione dei salari di circa il 20% per i cosiddetti contratti atipi e una diminuzione delle ferie per i dipendenti pubblici.

https://it.sputniknews.com/mondo/201910068156558-ecuador-indigeni-in-mobilitazione-in-tutto-il-paese-contro-il-paquetazo-di-moreno/


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 Oggetto del messaggio: Re: Rivolte e rivoluzioni infiammano il mondo
MessaggioInviato: 19/10/2019, 13:18 
Prima i venezuelani, poi Gilet Gialli, a seguire le proteste di Hong Kong, poi nuovamente proteste in Catalogna e adesso anche quelle in Cile....

https://www.ilpost.it/2019/10/19/santiago-proteste/



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 Oggetto del messaggio: Re: Rivolte e rivoluzioni infiammano il mondo
MessaggioInviato: 20/10/2019, 12:51 
sottovento ha scritto:
Prima i venezuelani, poi Gilet Gialli, a seguire le proteste di Hong Kong, poi nuovamente proteste in Catalogna e adesso anche quelle in Cile....

https://www.ilpost.it/2019/10/19/santiago-proteste/

Le proteste a quanto pare continuano... avranno un effetto domino?? (primavere nordcoreane... russe... iraniane... europee???).

....o rimarranno casi isolati???

nb: immagino che i complottisti ci diranno che secondo loro c'è un'unica regia occulta!! [:297] (beh, lasciatevelo dire francamente: secondo me la gente in quei paesi si è soltanto rotta le scatole).



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 Oggetto del messaggio: Re: Rivolte e rivoluzioni infiammano il mondo
MessaggioInviato: 22/10/2019, 14:21 
sottovento ha scritto:
nb: immagino che i complottisti ci diranno che secondo loro c'è un'unica regia occulta!! [:297] (beh, lasciatevelo dire francamente: secondo me la gente in quei paesi si è soltanto rotta le scatole).


Certo, "indigeni e incivili" protestano contro lo strozzinaggio sionista dell'NWO avente un solo regista: Satana l'alieno.
I suoi vermi giudaici seguono il suo delirio di onnipotenza già fallito da eoni, aspetto solo l'attimo finale, il dio che precipita nel suo inferno eterno.

"Guai a te Israele che scavi tombe ai giusti".



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