Time zone: Europe/Rome [ ora legale ]




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Infatti, è proprio come se tutto fosse già scritto...[8]



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La Rivolta dell’Egitto: Retroscena

Ovvero, Quello che i Media Non Raccontano


Immagine

Fonte:
http://civiumlibertas.blogspot.com/2011 ... ice-1.html

Mentre scorrono in Tv le immagini suggestive che ci arrivano dalla Piazza della Liberazione del Cairo (Tahrir Square), tutti facciamo il tifo affinché quella che ormai viene chiamata La Rivoluzione Egiziana abbia successo. Ma pochi qui in Europa sanno contro quali poteri si stiano rivoltando in realtà gli egiziani e l’intera popolazione araba. E pochi sanno che la lotta contro tali poteri ci riguarda tutti da vicino, non solo in Europa e nell’occidente, ma nel mondo intero.
Leggendo il titolo di questo scritto viene da chiedere: su cosa i media non vogliano informarci? E perchè?

Perché, ad esempio, i media, quelli occidentali, non ci raccontano per quale motivo la rivolta di Tunisi si è risolta in poco tempo, mentre quella egiziana sembra doversi protrarre nel tempo con scenari che cambiano di giorno in giorno?
Nel caso di Tunisi le potenze occidentali non hanno poi insistito più del dovuto nell’appoggiare il loro governo fantoccio in quel paese, ritenendolo evidentemente una pedina sacrificabile che non avrebbe seriamente compromesso gli equilibri e interessi politici occidentali nei paesi arabi.
Nel caso dell’Egitto, invece, osserviamo che a quanto pare non c’è verso di far cadere il governo Mubarak – e non solo la persona di Mubarak, che è egli stesso una mera pedina profumatamente pagata per fare la propria parte di traditore del popolo egiziano e delle altre popolazioni arabe. Proprio in questi giorni ci è stata rivelata l’entità dell’enorme fortuna in possesso di Mubarak, stimata di oltre 75 miliardi di dollari. E questo, ci fanno notare gli esperti che leggo nel web, fa di lui al momento l’uomo più ricco del mondo, spodestando dal trono del primato l’imprenditore messicano il cui patrimonio è vicino ai 70 miliardi di dollari.

Ma quali siano gli interessi, e da parte di chi, a mantenere in vita il regime e il sistema oppressivo egiziano, nei media non viene spiegato. Non nei media convenzionali.
Tutti siamo più o meno convinti che i media non ci raccontino tutto "perché sono asserviti al potere". Ma di quale "potere" stiamo parlando in questo caso? Gli interessi di chi sono serviti e tutelati nel tenere all’oscuro il pubblico occidentale, e in particolare quello americano – in merito ai retroscena internazionali riguardo all’Egitto?
E’ curioso notare che, nelle strade arabe invece, anche l’uomo comune è perfettamente al corrente dell’entità contro la quale deve combattere. Come in ogni rivoluzione, anche in Egitto la gente chiede che ci siano migliori condizioni di vita e che cessi la corruzione di chi governa. Ma nel caso dell’Egitto la “corruzione” è qualcosa di mostruoso, che coinvolge la totalità delle maggiori potenze occidentali e arabe.

Ciò che in occidente non viene raccontato è che, se la Rivoluzione Egiziana avverrà nelle modalità che il popolo egiziano richiede, ciò comporterà lo scacco al “Re Nero” sullo scacchiere politico internazionale. Comporterà un vero e proprio sconvolgimento degli equilibri e delle forze in campo non solo nel medio oriente, ma nel mondo intero. A guadagnarci saranno molti popoli oppressi. A perdere saranno quei poteri che impediscono la convivenza civile ed equalitaria dei popoli nel mondo.
Per meglio spiegare chi sono i poteri contro cui combattono gli egiziani – e altre popolazioni arabe – bisogna analizzare 2 aspetti:

1. gli slogan che gli egiziani gridano ad alta voce in piazza della liberazione
2. quali sono state fin dall’inizio della rivolta egiziana le reazioni delle maggiori potenze occidentali ed arabe.

…Non mi dilungo per non annoiarla.
Attualmente c’è la lunga diretta PressTv in quanto sembra vicina l’abdicazione di Mubarak e l’ufficiale insediamento di Omar Suleiman, ora Vice-Presidente: il famigerato generale che in realtà è stato a tutti gli effetti in controllo delle politiche estere dell’Egitto negli ultimi 15 anni, essendo anche il Capo dei Servizi Segreti e il principale referente dei rapporti con Israele. La gente non accetterà Suleiman, ma le Potenze Sioniste – ovvero l’Impero Sionista come definisco io USA-ISR-GBR-UE – stanno spingendo per la presa del potere da parte del generale Suleiman e dell’esercito – sta succedendo proprio ora …





Libia, notte di scontri a Bengasi
http://www.ansa.it/web/notizie/rubriche ... 70705.html

Scontri a Teheran tra pro e contro regime
http://www.ansa.it/web/notizie/rubriche ... 96211.html



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"…stanno uscendo allo scoperto ora, amano annunciare cosa stanno per fare, adorano la paura che esso può creare. E’ come la bassa modulazione nel ruggito di una tigre che paralizza la vittima prima del colpo. Inoltre, la paura nei cuori delle masse risuona come un dolce inno per il loro signore". (Capire la propaganda, R. Winfield)

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MessaggioInviato: 17/02/2011, 11:37 
Sto monitorndo da un pò le vicende del Nord Africa.

La situazione per noi Europei sarà molto difficile.
Chi vede queste rivolte benevolmente non ha capito molto bene quello che sta succedendo.
Mubarak, Gheddafi e Ben Ali erano stati messi al potere dagli USA per aver il controllo dell'area e per tenere buona una massa di persone potenzialmente pericolose. Ora all'improvviso Obama ha scaricato tutti promuovendo le rivolte ed indicando come immediatamente necessario il passaggio alla democrazia di queste popolazioni. Possibile che la cosa non risulti un pochino strana?
Non è che gli USA hanno bisogno di "crearsi" un nuovo nemico velocemente per fare una guerra visto che i Cinesi hanno imposto loro di non creare conflitti in Asia (Corea del Nord)?

Conosco molto bene il popolo Egiziano e vi assicuro che sono tutt'altro che dei simpaticoni moderati e che l'odio per noi Europei è molto forte.
Roma e il Vaticano rappresentano per loro il male assoluto e il nemico da abbattere.
Magari mi sbaglio, ma se si dovesse veramente creare una Confederazione di Stati Arabi guidati dal movimento dei "Fratelli Musulmani" quale scenario si aprirebbe per l'Europa?

Cito il loro motto ufficiale: "Allah è il nostro obiettivo. Il Profeta è il nostro capo. Il Corano è la nostra legge. Il jihad è la nostra via. Morire nella via di Allah è la nostra suprema speranza"

Spero di sbagliarmi ma ho il forte dubbio che stiano preparando un "grosso biscottone" e che i primi a subirne le conseguenze saranno i Paesi del Mediterraneo (Spagna,Italia e Grecia).


Ultima modifica di christex77 il 17/02/2011, 11:39, modificato 1 volta in totale.

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MessaggioInviato: 17/02/2011, 13:19 
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christex77 ha scritto:



Conosco molto bene il popolo Egiziano e vi assicuro che sono tutt'altro che dei simpaticoni moderati e che l'odio per noi Europei è molto forte.


La verità è che siamo stati noi Occidentali che ci siamo fatti odiare da loro e non il contrario.


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MessaggioInviato: 17/02/2011, 13:36 
Cita:
christex77 ha scritto:

Spero di sbagliarmi ma ho il forte dubbio che stiano preparando un "grosso biscottone" e che i primi a subirne le conseguenze saranno i Paesi del Mediterraneo (Spagna,Italia e Grecia).


Perché mai dovrebbero attaccare i paesi più deboli? Spero abbiano uno stratega migliore almeno.. [:p]


Ultima modifica di Lawliet il 17/02/2011, 13:36, modificato 1 volta in totale.


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MessaggioInviato: 17/02/2011, 22:30 
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christex77 ha scritto:

Sto monitorndo da un pò le vicende del Nord Africa.

La situazione per noi Europei sarà molto difficile.
Chi vede queste rivolte benevolmente non ha capito molto bene quello che sta succedendo.
Mubarak, Gheddafi e Ben Ali erano stati messi al potere dagli USA per aver il controllo dell'area e per tenere buona una massa di persone potenzialmente pericolose. Ora all'improvviso Obama ha scaricato tutti promuovendo le rivolte ed indicando come immediatamente necessario il passaggio alla democrazia di queste popolazioni. Possibile che la cosa non risulti un pochino strana?
Non è che gli USA hanno bisogno di "crearsi" un nuovo nemico velocemente per fare una guerra visto che i Cinesi hanno imposto loro di non creare conflitti in Asia (Corea del Nord)?

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Gli americani vogliono affossare l'Europa!
Nella tua giustissima analisi però hai dimenticato la cosa più strana di tutte, che Israele glielo abbia lasciato fare...dare il via all'islam vicino al loro confine non credo che sia un toccasana, a meno che non vogliano lo "scontro finale" [8D]



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Angeldark ha scritto:

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christex77 ha scritto:

Sto monitorndo da un pò le vicende del Nord Africa.

La situazione per noi Europei sarà molto difficile.
Chi vede queste rivolte benevolmente non ha capito molto bene quello che sta succedendo.
Mubarak, Gheddafi e Ben Ali erano stati messi al potere dagli USA per aver il controllo dell'area e per tenere buona una massa di persone potenzialmente pericolose. Ora all'improvviso Obama ha scaricato tutti promuovendo le rivolte ed indicando come immediatamente necessario il passaggio alla democrazia di queste popolazioni. Possibile che la cosa non risulti un pochino strana?
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Israele: navi iraniane verso Suez dirette in Siria

mercoledì 16 febbraio 2011

Fonte: http://it.reuters.com/article/topNews/i ... GC20110216

GERUSALEMME (Reuters) - Due navi da guerra iraniane hanno preso la rotta del canale di Suez dirette in Siria. Lo ha detto il ministro degli Esteri israeliano, che ha definito questo episodio l'ultima "provocazione" di Teheran e ha lasciato intendere che Israele potrebbe rispondere.
Il contingente navale iraniano descritto dal ministro degli Esteri Avigdor Lieberman non costituirebbe una minaccia militare significativa per Israele ma potrebbe rappresentare il più ravvicinato incontro tra le forze delle due antiche rivali, geograficamente distanti.

La Siria è uno dei nemici di Israele, tra i paesi limitrofi, e la sua alleanza con l'Iran è cresciuta in parallelo con la censura internazionale del programma nucleare iraniano.

"Questa sera due navi da guerra iraniane dovrebbero passare il canale di Suez per entrare nel Mediterraneo e raggiungere la Siria, il che non accadeva da anni", ha detto Lieberman in un discorso a Gerusalemme.

"Con mio dispiacere, la comunità internazionale non sta mostrando la dovuta fermezza nel contrastare le ricorrenti provocazioni iraniane. La comunità internazionale deve capire che Israele non potrà ignorare per sempre queste provocazioni".

L'agenzia stampa semi-ufficiale Fars aveva fatto sapere il 26 gennaio che i cadetti della marina iraniana erano stati inviati per una missione di addestramento di un anno attraverso il golfo di Aden verso il mar Rosso e attraverso il canale di Suez diretti nel mar Mediterraneo.

"Durante la missione i cadetti della marina iraniana saranno addestrati per essere pronti a difendere le petroliere e le navi cargo del paese dalle continue minacce di attacco da parte dei pirati somali", scriveva Fars.

Il quotidiano israeliano Yedioth Ahronoth ha descritto le navi iraniane come una fregata Mk-5 e una nave d'appoggio. Stando al quotidiano, nessuna nave iraniana è passata attraverso il canale di Suez dal 1979, provocando una rottura nei rapporti tra Teheran e il Cairo.

Israele è preoccupata dall'intenzione dell'Iran di dispiegare navi da guerra nel mar Mediterraneo, nel mar Rosso e nel golfo di Aden, hanno detto funzionari al quotidiano.

Continua...

http://it.reuters.com/article/topNews/i ... dChannel=0



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christex77 ha scritto:

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L'idea è azzardata ma non è da scartare. Un attacco diretto ad Israele sarebbe un'ottima scusa per dare inizio alla danze da parte degli USA.
Questo, oppure il primo barcone affondato dai militari potrebbero fare aprire nuovi scenari.

Israele è sponsorizzato dagli USA, è per questo che Iran e Siria sono incavolati neri. La Siria ha anche il dente avvelenato con la Turchia troppo americanizzata o occidentalizzata. Il popolo Siriano ha subito di tutto in passato e nessun Stato lì attorno ha battuto ciglio.


Ultima modifica di christex77 il 18/02/2011, 10:46, modificato 1 volta in totale.

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MessaggioInviato: 18/02/2011, 11:09 
ma non c sono sottomarini
israeliani nel golfo persico?
boh..
io non vedo il problema di navi iraniane
nel mar rosso, mediterraneo..
ecc. ecc.

certo israele liberissima
di essere preoccupata..
ma l'accesso al canale di suez
è regolato dal diritto internazionale.
.
non dal governo israeliano..
(e così pure la navigazione in acque internazionali..)


Ultima modifica di mik.300 il 18/02/2011, 11:09, modificato 1 volta in totale.


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https://roma.corriere.it/notizie/politi ... 0b7e.shtml
Conte ripercorre le tappe della crisi: «Vorrei ricordare che con la parlamentarizzazione della crisi la Lega ha poi formalmente ritirato la mozione di sfiducia, ha dimostrato di voler proseguire, sono stato io che ho detto “assolutamente no”perché per me quell’esperienza politica era chiusa».


http://www.lefigaro.fr/international/mi ... e-20190923
il stipule que les États membres qui souscrivent à ce dispositif de relocalisation des personnes débarquées en Italie et à Malte s’engagent pour une durée limitée à six mois - éventuellement renouvelable. Le mécanisme de répartition serait ainsi révocable à tout moment au cas où l’afflux de migrants vers les ports d’Italie et de Malte devait s’emballer.
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Libia - 18 febbraio

E' sempre più in fiamme l'est della Libia - da Bengasi ad Al Bayda e oltre, verso il confine con l'Egitto - nonostante il pugno di ferro messo il campo dal leader Muammar Gheddafi che, attraverso "i Comitati rivoluzionari e il popolo", ha minacciato "i gruppuscoli" anti-governativi di una repressione "devastante". Decine i morti (tra 28 e 50) di cui tra giovedì 18 e venerdì 19 febbraio è giunta notizia da varie località senza ottenere conferme indipendenti. Le informazioni si susseguono a ripetizione, laddove riescono a filtrare attraverso la censura, nonostante i telefoni bloccati e le comunicazioni non facili che, anche via Internet, riescano a dribblare con estrema difficoltà il controllo del quarantennale regime di Gheddafi. Due poliziotti impiccati dai manifestanti ad Al Bayda (terza città del Paese), la sede della radio incendiata a Bengasi (seconda città, da sempre 'ribelle'), dove ci sono state altre proteste e scontri. Le forze dell'ordine hanno successivamente ricevuto l'ordine di ritirarsi dal centro delle due località, ufficialmente "per evitare ulteriori scontri con i manifestanti e altre vittime". Ma nello stesso tempo non si allontanano, le circondano e prendono il controllo di tutte le vie d'accesso, sia per impedire a chi ha partecipato ai disordini di allontanarsi sia per bloccare eventuali civili o miliziani intenzionati ad unirsi alla piazza.
Queste, le notizie dalle fonti ufficiali. Alle quali in serata si è unito il sito di un giornale online vicino al figlio riformista di Gheddafi, Seif al Islam, che ha ammesso 20 morti a Bengasi e sette a Derna, dove venerdì si sono celebrati i funerali delle vittime di giovedì. Ci sono stati morti anche in due prigioni (Jadaida a Tripoli, al Kuifiya a Bengasi) dove i detenuti avrebbero approfittato della situazione instabile per scatenare una rivolta. A Tripoli invece, per tutta la giornata la vita è andata avanti abbastanza normalmente. Gheddafi si è fatto vedere nel centro della città, nella Piazza Verde, dove è stato salutato con entusiasmo dai suoi sostenitori.

Fonte Skytg24:
http://tg24.sky.it/tg24/mondo/2011/02/18/libia_gheddafi_scontri_medio_oriente_maghreb_algeria_bahrain_yemen_iran_marocco.html

Il buon Gheddafi rischia di ritrovarsi con una bella guerra civile.


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MessaggioInviato: 19/02/2011, 15:50 
E se tutto questo casino servisse non solo a indebolire l'europa, che si troverebbe con vicini scomodi, ma anche a mettere in crisi il mercato petrolifero così da obbligare la transizione ad altre forme di energia tecnologicamente più avanzate e in mano alle potenze occidentali? Detenendo il controllo di altre forme di energia, più performanti, creeremmo un mondo a due velocità. In questo modo ci sarebbe un rafforzamento drammatico del controllo geopolitico sul pianeta. Tra l'altro un tracollo economico e dell'industria attutirebbe i costi di un passaggio ad altre forme di energia, e l'austerità che dovremmo affrontare per riconvertire i nostri sistemi produttivi sarebbe agli occhi delle popolazioni, giustificata da una crisi socio-economica senza precedenti...



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MessaggioInviato: 19/02/2011, 18:21 
Penso che sfrutteranno fino all'ultima goccia di petrolio presente sulla terra.
Solo dopo penseranno a qualcosa di diverso.


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MessaggioInviato: 19/02/2011, 19:27 
Oltre alle già note rivolte in Egitto, con gli esiti che tutti conosciamo, abbiamo un quadro analogo in Tunisia, Algeria, Libia, Bahrein, Thailandia e Marocco. Tutte rivoluzioni contro il potere e l'istituzione.

Il fatto è che situazioni del genere ci sono sempre state ed ora si sta dando un risalto mediatico non indifferente. Per questo fa scalpore. Ma mica lo dicono che nel Mondo ci sono 150 guerre e più della metà sono rivoluzioni civili interne.


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MessaggioInviato: 19/02/2011, 19:30 
Cita:
WOODOK ha scritto:


Oltre alle già note rivolte in Egitto, con gli esiti che tutti conosciamo, abbiamo un quadro analogo in Tunisia, Algeria, Libia, Bahrein, Thailandia e Marocco. Tutte rivoluzioni contro il potere e l'istituzione.

Il fatto è che situazioni del genere ci sono sempre state ed ora si sta dando un risalto mediatico non indifferente. Per questo fa scalpore. Ma mica lo dicono che nel Mondo ci sono 150 guerre e più della metà sono rivoluzioni civili interne.


Sì.... ma c'è anche una concomitanza di eventi o un sincronismo rispetto al fatto che "si siano svegliati tutti alla stessa ora". Oppure per te trattasi di una semplice coincidenza?



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Thethirdeye ha scritto:

Sì.... ma c'è anche una concomitanza di eventi o un sincronismo rispetto al fatto che "si siano svegliati tutti alla stessa ora". Oppure per te trattasi di una semplice coincidenza?


La particolarità che determina la concomitanza degli eventi sta negli effetti a cui porta, prima o poi, il regime dittatoriale. Anche l'Italia farà la stessa fine. Che poi in Italia si protesti per poco è un altro discorso. Il fatto è che il Mondo Arabo è stanco di subire la superiorità culturale dell'Occidente. E se ad oggi si è arrivati a questa situazione la colpa è dei loro regimi.

E comunque ripeto che rivolte interne contro le istituzioni ci sono state sempre nel Mondo Arabo (in che misura rispetto ad oggi poco cambia) e nel resto dei Paesi sottosviluppati. Anche in Italia ci sono state


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