Libia - 18 febbraioE' sempre più in fiamme l'est della Libia - da Bengasi ad Al Bayda e oltre, verso il confine con l'Egitto - nonostante il pugno di ferro messo il campo dal leader Muammar Gheddafi che, attraverso "i Comitati rivoluzionari e il popolo", ha minacciato "i gruppuscoli" anti-governativi di una repressione "devastante". Decine i morti (tra 28 e 50) di cui tra giovedì 18 e venerdì 19 febbraio è giunta notizia da varie località senza ottenere conferme indipendenti. Le informazioni si susseguono a ripetizione, laddove riescono a filtrare attraverso la censura, nonostante i telefoni bloccati e le comunicazioni non facili che, anche via Internet, riescano a dribblare con estrema difficoltà il controllo del quarantennale regime di Gheddafi. Due poliziotti impiccati dai manifestanti ad Al Bayda (terza città del Paese), la sede della radio incendiata a Bengasi (seconda città, da sempre 'ribelle'), dove ci sono state altre proteste e scontri. Le forze dell'ordine hanno successivamente ricevuto l'ordine di ritirarsi dal centro delle due località, ufficialmente "per evitare ulteriori scontri con i manifestanti e altre vittime". Ma nello stesso tempo non si allontanano, le circondano e prendono il controllo di tutte le vie d'accesso, sia per impedire a chi ha partecipato ai disordini di allontanarsi sia per bloccare eventuali civili o miliziani intenzionati ad unirsi alla piazza.
Queste, le notizie dalle fonti ufficiali. Alle quali in serata si è unito il sito di un giornale online vicino al figlio riformista di Gheddafi, Seif al Islam, che ha ammesso 20 morti a Bengasi e sette a Derna, dove venerdì si sono celebrati i funerali delle vittime di giovedì. Ci sono stati morti anche in due prigioni (Jadaida a Tripoli, al Kuifiya a Bengasi) dove i detenuti avrebbero approfittato della situazione instabile per scatenare una rivolta. A Tripoli invece, per tutta la giornata la vita è andata avanti abbastanza normalmente. Gheddafi si è fatto vedere nel centro della città, nella Piazza Verde, dove è stato salutato con entusiasmo dai suoi sostenitori.
Fonte Skytg24:
http://tg24.sky.it/tg24/mondo/2011/02/18/libia_gheddafi_scontri_medio_oriente_maghreb_algeria_bahrain_yemen_iran_marocco.htmlIl buon Gheddafi rischia di ritrovarsi con una bella guerra civile.