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Rivolte e rivoluzioni infiammano il mondo
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Pagina 111 di 126

Autore:  sottovento [ 06/11/2019, 18:26 ]
Oggetto del messaggio:  Re: Rivolte e rivoluzioni infiammano il mondo

Io faccio solo 4 osservazioni:

1. se una marea di gente scende in strada da mesi a protestare una ragione ci sarà, siano essi catalani, di Hong kong, francesi o di dove volete.

2. finchè vi sarà la libertà di manifestare la gente potrà farlo e sempre lo farà specie adesso che con internet le notizie girano in un lampo.

3. a meno di non chiudere internet la gente manifesterà sempre e cmq il proprio dissenso tramite social etc.

4. che alla fine protestino oppure no alla fine della fiera la gente esprimerà il proprio dissenso quando andrà a votare (almeno in quei paesi dove ciò è permesso).

nb: logicamente per chi ha una visione soltanto complottista della vita vi sarà sempre e comunque la solita risposta.... bovini, scimmie ammaestrate etc. per cui cosa discutiamo a fare se alla base ci sono idee preconcette?? !!!

Autore:  Aztlan [ 06/11/2019, 20:08 ]
Oggetto del messaggio:  Re: Rivolte e rivoluzioni infiammano il mondo

OK ma si può manifestare sia per ragioni giuste che sbagliate. A Hong Kong a manifestare è la minoranza

che vuole mantenere un certo tipo di attività finanziaria "allegra" che la ex colonia sperimentò come porto franco.

Autore:  sottovento [ 06/11/2019, 21:01 ]
Oggetto del messaggio:  Re: Rivolte e rivoluzioni infiammano il mondo

Aztlan ha scritto:
A Hong Kong a manifestare è la minoranza che vuole mantenere un certo tipo di attività finanziaria "allegra" che la ex colonia sperimentò come porto franco.

Puoi dimostrare ciò che dici? Almeno io a giudicare dai filmati che fanno vedere in Tv vedo che a protestare sono tutte persone abbastanza giovani, ipotizzerei in maggioranza studenti, ergo gente giovane che desidera sentirsi libera e non gli sta bene, come ai catalani del resto, di dover dipendere da un altro Stato. Oltretutto non riesco nemmeno a collegare quei giovani manifestanti con quella che definisci "attività finanziaria allegra"!! cosa significa?

No, non mi trovi d'accordo questa volta col tuo teorema, poi magari sono io a sbagliarmi ma a mio parere quella di Hong Kong è una protesta che nasce semplicemente per una voglia diffusa di libertà e indipendenza.

Autore:  Aztlan [ 06/11/2019, 21:09 ]
Oggetto del messaggio:  Re: Rivolte e rivoluzioni infiammano il mondo

Chiaramente non ho i nomi dei partecipanti per spulciargli l' albero genealogico ma si parla di qualcosa come non più di 100 mila partecipanti che in una metropoli simile non sono nulla.

Per fare le proporzioni una manifestazione a Milano con 50.000 persone che facessero il diavolo a quattro verrebbero riconosciuti come una minoranza esagitata.

In seguito molti giovani e genitori sono scesi a fianco della polizia per manifestare solidarietà contro le violenze.

Autore:  sottovento [ 06/11/2019, 21:15 ]
Oggetto del messaggio:  Re: Rivolte e rivoluzioni infiammano il mondo

Aztlan ha scritto:
Chiaramente non ho i nomi dei partecipanti per spulciargli l' albero genealogico ma si parla di qualcosa come non più di 100 mila partecipanti che in una metropoli simile non sono nulla.

Quindi mi stai dicendo che per te se a manifestare non sono qualche milionata le proteste di qualche centinaia di migliaia non valgono un tubo?? e da quando in qua il diritto a manifestare si basa sul numero dei manifestanti? Per me possono esser 10 mila, 100 o un milione ma se son tali e tanti da bloccare un paese dovrebbe valer la regola di concedergli un referendum per scegliere così, se come dici son pochi rispetto alla maggioranza quel referendum lo perderanno con buona pace di tutti.

nb: anche in Catalogna non è scesa in piazza tutta la popolazione così come non tutti i francesi han messo un gilet giallo per protestare ma di casino ne han fatto e ne stan facendo tanto ugualmente anche se il maggior risultato lo otterranno quando andranno a votare (come del resto noi in Italia).

....e anche in Sardegna se non ricordo male non eravate certo la totalità dei sardi ma ne avete fatto anche voi di casino per la faccenda del latte!!

Autore:  vimana131 [ 06/11/2019, 21:38 ]
Oggetto del messaggio:  Re: Rivolte e rivoluzioni infiammano il mondo

50mila licenziamenti tra Ilva e Whirlpool, gli 007: “rischio guerra civile”


Un importante dirigente dell’Economia non vorrebbe esporsi mediaticamente ma, fuori onda, ci rivela che il Governo starebbe lavorando perché i licenziamenti all’Ilva non avvengano contemporaneamente a quelli dei dipendenti della Whirlpool. Perché un’informativa dei servizi di sicurezza avrebbe allertato, all’indomani delle agitazioni Whirlpool per evitare i licenziamenti, l’Esecutivo circa i rischi d’eversione interna da parte di disoccupati, licenziati e gruppi d’italiani che non accetterebbero di pagare i vari costi sociali. Infatti concordano le dichiarazioni di Carlo Calenda (gruppo Siamo Europei) e del leghista Gian Marco Centinaio circa l’imminente (e non procrastinabile) chiusura dell’Ilva di Taranto. Dfsfdf – fdf

Di fatto questo governo ha azionato un combinato disposto che consente (legalmente) alla ArcelorMittal di disimpegnarsi dall’Ilva, ed alla Whirlpool di poter chiudere e licenziare circa sei mesi dopo la fine dell’Ilva. Calenda ha dichiarato al Fatto Quotidiano: “Lo scudo penale è stato rimosso – riporta il Fatto – perché a un certo punto il Partito Democratico, dopo aver messo lo scudo penale, ha deciso di compiacere Barbara Lezzi e 15 senatori del Movimento 5 Stelle, quindi noi rischiamo di perdere la più grande acciaieria europea, il più grande impianto del Mezzogiorno, il più grande investitore da 4,2 miliardi da 40 anni a questa parte”.

Intanto il dirigente dell’Economia ci spiega che “le parole di Giuseppe Conte che ritiene ‘inaccettabile la posizione di ArcelorMittal, il Governo vuole mantenere livelli occupazionali’ sono solo una recitazione, teatro per tenere buoni gli animi, l’Ilva chiude e non riaprirà più, anche perché i tedeschi eviteranno che l’Italia torni ad avere la prima acciaieria d’Europa, il progetto europeo prevede che questo scettro debba averlo solo la Germania, casomai condividendolo con le potenze scandinave”.

Da tener presente che, sia l’Ilva che la Whirlpool non possono essere nazionalizzate, e perché l’Ue multerebbe come aiuto di Stato l’eventuale acquisizione pubblica delle due fabbriche per mantenere i livelli occupazionali. Sommando la dismissione dei due insediamenti industriali, s’abbatterebbe sull’Italia del Sud una valanga da 50mila posti di lavoro in meno (considerando soprattutto gli addetti tra indotto e logistica). Da considerare che l’attuale Esecutivo avrebbe assicurato in segreto, sia agli attuali proprietari dell’Ilva come del resto a quelli Whirlpool, che la chiusura degli stabilimenti non sarebbe stata osteggiata, ma che avrebbero dovuto esternare dichiarazioni di condanna solo per chetare stampa ed opinione pubblica.

Del resto i 5 Stelle avevano promesso agli ambientalisti tarantini la dismissione di ogni impianto industriale che insiste nel perimetro del comune di Taranto. Così i grillini stanno cercando di mantenere la parola data sia agli investitori esteri che agli ambientalisti: ovvero la dismissione totale degli impianti. Il differimento delle chiusure rientra tra i tatticismi consigliati dagli 007 ed esaminati anche nei comitati provinciali di sicurezza di Taranto e Napoli, e per scongiurare che si fondi un fronte insurrezionale tra i licenziati dell’Ilva e quelli della Whirlpool.

Del resto la lettera del presidente della Provincia di Avellino, avvocato Domenico Biancardi (inviata il 4 novembre 2019 a tutte le massime istituzioni italiane), era stata partorita dopo che i vari commissariati di Napoli, Avellino, Benevento e Caserta avevano monitorato il costituirsi di gruppi di rivolta a seguito del licenziamento totale da parte della Whirlpool. Una vera e propria atmosfera da guerra civile, anche perché non tutti i licenziati accetterebbero di buon grado (e con rassegnazione francescana) che si parli loro di “povertà diffusa”, “povertà sostenibile” e “reddito di cittadinanza”.

Il differimento delle due chiusure avrebbe anche avuto il bene placet del prefetto Luciana Lamorgese (oggi ministro dell’Interno ma fino a poco tempo fa prefetto di Milano): la ministra sarebbe stata tra le prime a drizzare le antenne dopo le rivolte paventate dai gruppi familiari dei licenziati dalla Whirlpool. A conti fatto si starebbe solo rinviando il cataclisma sociale. Anche perché da qui ad aprile le vicende Ilva e Whirlpool si sommeranno, e l’Italia rischia di andare ad elezioni mentre nelle strade impazza la guerriglia urbana tra licenziati (e disoccupati storici) e forze di polizia: un fotogramma davvero venezuelano o cileno. Ma Conte sorride e dice che siamo fortunati, che qualcosa succederà



http://www.imolaoggi.it/2019/11/06/50mi ... ra-civile/

Autore:  bleffort [ 11/11/2019, 19:01 ]
Oggetto del messaggio:  Re: Rivolte e rivoluzioni infiammano il mondo

Una "Primavera" Boliviana si stà abbattendo sul presidente Evo Morales, troppe cose giuste ha fatto per il suo popolo, ora basta!, i Conservatori e Reazionari di Destra non né possono più. [:(!] [:o)]

Autore:  mik.300 [ 11/11/2019, 20:05 ]
Oggetto del messaggio:  Re: Rivolte e rivoluzioni infiammano il mondo

infatti..

fa specie che quelli che si dicono "democratici"
arrivano al potere senmpre con golpe di stato.


e sui giornali se ne parla poco
c avete fatto caso??

sul corriere e fattoquotidiano ZERO..

statuiscono che le elezioni non sono valide
perchè non hanno vinto loro..
e il gioco è fatto..


Autore:  sottovento [ 11/11/2019, 21:02 ]
Oggetto del messaggio:  Re: Rivolte e rivoluzioni infiammano il mondo

bleffort ha scritto:
Una "Primavera" Boliviana si stà abbattendo sul presidente Evo Morales, [b]troppe cose giuste ha fatto per il suo popolo, ora basta!

Prima di giudicare dovresti innanzitutto capire le ragioni delle sue dimissioni....

https://www.ilpost.it/2019/11/10/bolivi ... o-morales/

Autore:  TheApologist [ 12/11/2019, 10:30 ]
Oggetto del messaggio:  Re: Rivolte e rivoluzioni infiammano il mondo

Tempo fa vidi un documentario su Evo Morales. Sembrava un tizio veramente "alla mano", sempre in mezzo alla gente, senza scorta, molto informale... Una sorta di Salvini, oserei dire!

Mi chiedo come mai abbia perso consenso e si sia ritrovato l'esercito contro... Ma ovviamente la risposta è così scontata che non vale neanche la pena parlarne.
Diciamo solo che non è da ieri che qualcuno considera il sudamerica come il cortile di casa sua... :)
Ergo, chi fa il sovranista a casa sua, tutela i propri interessi e le proprie risorse invece di regalarle non va d'accordo con la dottrina Monroe.
E quindi prima o poi finisce inevitabilmente in mezzo a una strada, se non peggio. Morales ha scelto di andarsene per evitare il peggio, una guerra civile tipo Venezuela, gli fa onore...

Autore:  MaxpoweR [ 12/11/2019, 12:59 ]
Oggetto del messaggio:  Re: Rivolte e rivoluzioni infiammano il mondo

sottovento ha scritto:
bleffort ha scritto:
Una "Primavera" Boliviana si stà abbattendo sul presidente Evo Morales, [b]troppe cose giuste ha fatto per il suo popolo, ora basta!

Prima di giudicare dovresti innanzitutto capire le ragioni delle sue dimissioni....

https://www.ilpost.it/2019/11/10/bolivi ... o-morales/



Eccolo il sovranista babbeo di stocazzo! stavamo aspettando il tuo post propagandistico.

TheApologist ha scritto:
Tempo fa vidi un documentario su Evo Morales. Sembrava un tizio veramente "alla mano", sempre in mezzo alla gente, senza scorta, molto informale... Una sorta di Salvini, oserei dire!

Mi chiedo come mai abbia perso consenso e si sia ritrovato l'esercito contro... Ma ovviamente la risposta è così scontata che non vale neanche la pena parlarne.
Diciamo solo che non è da ieri che qualcuno considera il sudamerica come il cortile di casa sua... :)
Ergo, chi fa il sovranista a casa sua, tutela i propri interessi e le proprie risorse invece di regalarle non va d'accordo con la dottrina Monroe.
E quindi prima o poi finisce inevitabilmente in mezzo a una strada, se non peggio. Morales ha scelto di andarsene per evitare il peggio, una guerra civile tipo Venezuela, gli fa onore...



Sai benissimo come mai "ha perso consenso" e l'intervento di sottovento giunge a perfetta conferma.

Autore:  mik.300 [ 12/11/2019, 13:02 ]
Oggetto del messaggio:  Re: Rivolte e rivoluzioni infiammano il mondo

ma qual è stata la colpa di morales?
non s'è capito..


https://www.ilpost.it/2019/11/10/bolivi ... o-morales/

Il presidente boliviano Evo Morales si è dimesso domenica poco prima delle 17.00 ora locale (le 22 circa in Italia), facendo quello che gli era stato chiesto poco prima dal comandante della polizia e dal capo dell’esercito della Bolivia, il generale Williams Kaliman. Kaliman aveva fatto capire che l’esercito era pronto a intervenire se la sua volontà non fosse stata rispettata: i militari si erano schierati contro Morales dopo tre settimane di violente proteste in tutto il paese, iniziate a seguito della diffusione dei risultati delle ultime elezioni presidenziali, ufficialmente vinte da Morales ma contestate dall’opposizione.

Dopo Morales hanno presentato le proprie dimissioni anche il vicepresidente, Álvaro García Linera, i presidenti del Senato e della Camera bassa del parlamento, diversi ministri e deputati. Secondo la legge boliviana, in assenza del presidente e del vicepresidente, la presidenza spetterebbe al presidente del Senato. Tuttavia, anche Adriana Salvatierra si è dimessa domenica e la presidenza del paese è stata dunque rivendicata dalla vicepresidente della camera alta, l’oppositrice Jeanine Anez: «Sono la seconda vicepresidente e, nell’ordine costituzionale, dovrei assumere questa sfida ad interim con l’unico obiettivo di convocare nuove elezioni».

toh..
un caso..


Nel frattempo, la polizia, su ordine della procura che stava indagando sulle irregolarità del voto dello scorso ottobre, ha arrestato la presidente del Tribunale Supremo Elettorale (TSE) Maria Eugenia Choque e il vicepresidente del TSE Antonio Costas. Il leader dell’opposizione, l’ex presidente Carlos Mesa, ha scritto su Twitter che oggi in Bolivia è «finita la tirannia». Per le strade i manifestanti hanno iniziato a festeggiare e ci sono notizie di attacchi e saccheggi alle residenze di alcuni ex ministri e alla sede dell’ambasciata venezuelana a La Paz.

Poco prima dell’intervento dell’esercito, Morales aveva annunciato nuove elezioni per «pacificare il paese» e cercare di calmare le proteste in corso da settimane: il voto dello scorso 20 ottobre era stato considerato non valido dalle opposizioni e da diverse organizzazioni internazionali, tra cui la OAS, l’Organizzazione degli Stati americani.

Nel pomeriggio si erano dimessi il presidente della camera bassa del Parlamento, Victor Borda, dopo che la sua casa a Potosi era stata incendiata, il ministro delle Miniere César Navarro, «per preservare la sua famiglia», e il ministro degli Idrocarburi, Luis Alberto Sanchez.

intimidazioni mafiose..

Decine di migliaia di boliviani avevano però iniziato a protestare contestando i risultati, giudicati sospetti da molti per via di alcune stranezze nella diffusione dei dati. I risultati di un conteggio preliminare dei voti – diverso da quello ufficiale, e organizzato per dare maggiore trasparenza al processo – davano infatti i due candidati più ravvicinati, entro i dieci punti. Poi però il Tribunale Supremo Elettorale aveva smesso di aggiornare i risultati per un giorno, e quando aveva ripreso lo scarto tra Morales e Mesa si era allargato appena sopra ai dieci punti, distacco poi confermato dal conteggio ufficiale.


scommetto che gli autori del conteggio preliminare..
e imparziale, neh!!
sono gli oppositori stessi..
cioè siccome morales ha vinto meno di 10 punti,
secondo l'opposizione,
allora ha perso..

mah..

e questi sarebbero democratici..

Autore:  mik.300 [ 12/11/2019, 13:29 ]
Oggetto del messaggio:  Re: Rivolte e rivoluzioni infiammano il mondo

https://www.repubblica.it/esteri/2019/1 ... refresh_ce

Bolivia, Morales si rifugia in Messico: "Tornerò presto". L'Esercito prende il potere: guerriglia urbana a La Paz e El Alto

Davanti alla incapacità (volute) della polizia di gestire il caos che si è creato con le dimissioni del presidente, il generale Kaliman ordina ai soldati di intervenire "per evitare sangue e lutti. Useremo la forza". È il golpe: la gente tappata in casa segue in tv le battaglie furibonde all'esterno. Si dimette il ministro della Difesa

cioè quando c'era morales
l'esercito era in sciopero..
adesso spara..

ma tu guarda..


"Il leone si è svegliato", annunciano sulle reti sociali i simpatizzanti del partito che per 14 anni è rimasto al potere. È la rivolta della base di Morales, quella che lo ha sostenuto per tanto tempo e che adesso, con la fine di tutto, tira fuori le armi e si scaglia contro quelli che considera i responsabili dello sfacelo. Agiscono con rabbia e con furia incontenibile: assaltano le stazioni e le caserme della polizia. Al grido "Adesso sì, guerra civile", migliaia di giovani escono dalle case e della sedi del partito assediano e bruciano i simboli del nemico e inseguono i poliziotti che fuggono.

quelli di prima erano manifestanti pacifici
questi invece sostenitori di morales
sono terroristi..

c scommetto..

Autore:  sottovento [ 12/11/2019, 13:58 ]
Oggetto del messaggio:  Re: Rivolte e rivoluzioni infiammano il mondo

TheApologist ha scritto:
Mi chiedo come mai abbia perso consenso e si sia ritrovato l'esercito contro...

Queste potrebbero essere delle ragioni valide?

https://www.internazionale.it/opinione/ ... vo-morales

Autore:  sottovento [ 12/11/2019, 14:00 ]
Oggetto del messaggio: 

MaxpoweR ha scritto:
Eccolo il sovranista babbeo di stocazzo! stavamo aspettando il tuo post propagandistico.

Chiedo venia! Dimenticavo che te sei l'unico detentore della verità assoluta! [:297]

Nb: leggiti l'articolo che ho postato a @TheApologist circa le ragioni della crisi boliviana.

Pagina 111 di 126 Time zone: Europe/Rome [ ora legale ]
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