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Grigio
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MessaggioInviato: 09/02/2013, 19:14 
ciao Amal, la domanda che ti sei posto se la pose secoli orsono un illustre scienziato non chè matematico e filosofo francese di nome René Descartes, che tu probabilmente conosci come Cartesio.

Anzitutto è doveroso fare una premessa, parlando di Cartesio. Egli anzitutto rimise in discussione ogni cosa, persino la propria stessa esistenza, seguendo il suo metodo basato essenzialmente su ciò che è stato definito il "dubbio iperbolico":

Cartesio ritiene che criterio basilare della verità sia l'evidenza, ciò che appare semplicemente e indiscutibilmente certo, mediante l'intuito. Il problema nasce nell'individuazione dell'evidenza, che si traduce nella ricerca di ciò che non può essere soggetto al dubbio. Pertanto, dacché la realtà tangibile può essere ingannevole in quanto soggetta alla percezione sensibile (dubbio metodico) e al contempo anche la matematica e la geometria (discipline che esulano dal mondo sensibile) si rivelano fasulle nel momento in cui si ammette la possibilità che un'entità superiore (colui che Cartesio soprannomina genio maligno) faccia apparire come reale ciò che non lo è (dubbio iperbolico), l'unica certezza che resta all'uomo è che, per lo meno, dubitando, l'uomo è sicuro di esistere. L'uomo riscopre la sua esistenza nell'esercizio del dubbio. Cogito ergo sum: dal momento che è propria dell'uomo la facoltà di dubitare, l'uomo esiste.

Riassumendo il suo pensiero in poche righe di wikipedia:

1) SULL'ANIMA IN GENRALE: qual è il rapporto che l'io in quanto pensiero e il corpo in quanto estensione intrattengono tra di loro?
Cartesio anzitutto esclude che il pensiero sia nel corpo «come un nocchiero nella barca»; questa era l'immagine platonica per illustrare il rapporto anima-corpo, che lasciava intatte e separate le due sostanze.
A tale possibilità Cartesio obietta che le sensazioni che abbiamo, fame, sete, dolore...ecc., ci segnalano un rapporto diretto col corpo, laddove se non si realizzasse un'unità, l'intelletto non proverebbe quei pensieri di sensazione, ma essi gli riuscirebbero in qualche modo estranei.
C'è un ulteriore elemento che ci dà la misura dell'unione intrinseca dell'intelletto col corpo,e cioè che i corpi esterni a noi intrattengono con noi rapporti che non sono percepiti come inerenti esclusivamente alla nostra corporeità, ma come benefici o dannosi a tutti noi stessi.
Anima e corpo sono dunque «mescolati», come attestano le sensazioni sia interne che esterne; ma non al punto che non sia possibile distinguere alcune operazioni «che sono di pertinenza della sola anima» e altre «che appartengono al solo corpo».
All'anima compete la conoscenza della verità, al corpo le sensazioni «che ci sono date dalla natura propriamente solo per indicare all'anima quali cose siano di beneficio, quali di danno, a quel composto di cui essa è una parte, e ciò finché non sono ben chiare e distinte».
Il corpo dà dunque all'anima le indicazioni necessarie perché essa operi per la sopravvivenza del composto, ma tali indicazioni sono oscure e confuse,e la luce intellettuale deve, per conoscere la verità su di esse, provvedere a chiarirle.
Questa spiegazione puramente funzionale delle sensazioni urta però con due obiezioni che Cartesio si pone immediatamente.

2) sulla differenza SOSTANZIALE (in termini stretti) tra uomo e animale:
Il cogito, come capacità di autocoscienza appartiene solo agli uomini dotati di un corpo che funziona meccanicamente come una macchina: « [...] incomparabilmente meglio ordinata e ha in sé movimenti più meravigliosi di qualsiasi altra tra quelle che gli uomini possono inventare [...] » ; gli animali invece privi di coscienza sono delle semplici macchine. Solo l'uomo ragiona e parla mentre gli animali anche quando parlano in modo simile al nostro interloquire, come ad esempio i pappagalli, non fanno che ripetere dei suoni che sentono, non elaborano razionalmente dei discorsi. L'incapacità di parlare degli animali non dipende dal fatto che essi non abbiano gli organi appositi per farlo, come ad esempio le corde vocali, ma dalla loro incapacità di ragionare. Tanto è vero che pur essendovi uomini privi degli strumenti per parlare tuttavia sono superiori agli animali parlanti perché, pur essendo muti e sordi, con la loro ragione inventano segni che permettono loro di comunicare coscientemente.
Gli animali quindi sono privi di ragione e di coscienza e non provano dolore; anche quando sembrano manifestare sofferenza, in realtà reagiscono meccanicamente ad una stimolazione materiale come quando toccando una molla dell'orologio le sue lancette si muovono.


Ultima modifica di Sirius il 09/02/2013, 19:15, modificato 1 volta in totale.

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MessaggioInviato: 09/02/2013, 20:24 
Mah....
Cartesio E' stato INDUBBIAMENTE un genio,ma evidentemente non ha mai passato molto tempo con gli animali....

Gli animali privi di coscienza sono solo macchine...e.....gli animali non parlano quindi non usano l'intelletto....

Vallo a dire al mio gatto....lui ama passare le ore in piedi sulla sedia a guardate i passerotti che vengono sul davanzale dove io metto le briciole...beh,da quando ha capito dove tengo il pane secco,lui me ne porta un pezzo e lo lascia ai miei piedi e va ad aspettare alla finestra.....

Non so se usi l'intelletto o meno,ma furbo e' furbo credetemi [;)]



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MessaggioInviato: 09/02/2013, 20:49 
Per me Cartesio, nel tentativo di dimostrare una supposta superiorità umana sul mondo animale, ha toppato alla grande.

L'unica differenza tra l'Uomo e gli altri animali è quel surplus derivante dall'"Eredità degli Antichi Dei". Ecco perchè l'Uomo è così diverso dal resto del mondo animale tanto da dover necessariamente modificare l'habitat nel quale viene a trovarsi, in quanto in parte esogeno al pianeta Terra.



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MessaggioInviato: 09/02/2013, 21:48 
Cita:
Atlanticus81 ha scritto:

Per me Cartesio, nel tentativo di dimostrare una supposta superiorità umana sul mondo animale, ha toppato alla grande.

L'unica differenza tra l'Uomo e gli altri animali è quel surplus derivante dall'"Eredità degli Antichi Dei". Ecco perchè l'Uomo è così diverso dal resto del mondo animale tanto da dover necessariamente modificare l'habitat nel quale viene a trovarsi, in quanto in parte esogeno al pianeta Terra.




Quoto ed aggiungo che l'anima non è quello spiritello che quando moriamo va in paradiso ma è la nostra coscienza legata da un filo indissolubile al resto delle coscienze ed in questo mare di coscienze entrano anche gli animali, quanto meno quelli che hanno una coscienza evoluta e non solo comportamenti "meccanici" secondo me :)


Ultima modifica di MaxpoweR il 09/02/2013, 21:48, modificato 1 volta in totale.


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MessaggioInviato: 09/02/2013, 22:26 
Cita:
MaxpoweR ha scritto:

Cita:
Atlanticus81 ha scritto:

Per me Cartesio, nel tentativo di dimostrare una supposta superiorità umana sul mondo animale, ha toppato alla grande.

L'unica differenza tra l'Uomo e gli altri animali è quel surplus derivante dall'"Eredità degli Antichi Dei". Ecco perchè l'Uomo è così diverso dal resto del mondo animale tanto da dover necessariamente modificare l'habitat nel quale viene a trovarsi, in quanto in parte esogeno al pianeta Terra.




Quoto ed aggiungo che l'anima non è quello spiritello che quando moriamo va in paradiso ma è la nostra coscienza legata da un filo indissolubile al resto delle coscienze ed in questo mare di coscienze entrano anche gli animali, quanto meno quelli che hanno una coscienza evoluta e non solo comportamenti "meccanici" secondo me :)


Contraddicendo quanto da me stesso postato qualche post addietro vengo a dire che molto probabilmente hai ragione tu.

Se l'anima è la coscienza liberata dal corpo fisico in attesa di trasformarsi in puro spirito/energia allora è ovvio che gli animali, essendo dotati di mente/coscienza/consapevolezza del sè, hanno anch'essa una anima che, come la nostra, si libera dopo la morte fisica.

L'"Eredità degli Antichi Dei" sta allora nel potenziale di questa anima - potenziale che noi non siamo del tutto in grado di controllare.



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MessaggioInviato: 10/02/2013, 01:52 
Animale,etimologicamente,significa ente dotato di vita animata,o,se vogliamo,di anima,in questo senso.

Ma anche gli alberi e la flora in generale,sono viventi,anche se non si muovono fisicamente,quindi,in teoria,potrebbero avere un'anima.

Anche il fuoco,l'acqua,il vento,la terra...cioè i 4 elementi base della cultura alchemica ,potrebbero averne una.

Insomma,tutto l'esistente,in quanto tale,potrebbe averne una...

Per un credente,infatti,Dio è dappertutto,in ogni cosa,ogni cosa...altrimenti,non sarebbe Dio ma un ente privo di qualche cosa.

Perciô il teoria,l'esistente ,quello che noi chiamiamo reale,dovrebbe essere,in pratica una trasformazione momentanea di Dio illusori e transeunte destinata a scomparire ritrasformandosi nella vera natura di Dio.

Ci sarebbe anche un' altra possibilità un po' inquietante ma tutto sommato possibile:

l'esistente potrebbe essere un sogno su scala infinita

iL sogno di chi?

Non lo so,ma siccome,almeno su questo pianeta,sembra proprio un incubo...la cosa non sarebbe da scartare.

Se cosî fosse,sarebbero risolti tutti i problemi reltivi al ...reale,all'anim,alsenso,ecc....

In pratica,il sogno di un Dio...o di Dio stesso,un sogno in cui quel Dio si mette in gioco ma solo virtualmente,alla prova,ma solo virtualmente,crea ma solo virtualmente.

Essendo un sogno non ha sostanza ma solo parvenza,e,a ben pensarci,questo sarebbe logico,almeno per un credente che ritiene veramente vero e reale,eterno,il regno di Dio,cioè in pratica Dio stesso e illusorio tutto il resto.

Ci sarebbe solo il problema del libero arbitrio e dell'orgoglio dei personaggi...ma CHE COSA C'Ê,ANCHE PER UN UOMO,DI PIÛ LIBERO,FOLLE E CREATIVO DI UN SOGNO?

Quando l'essere umano puô dirsi veramente e totalmente sé stesso,sganciato da condizionamenti esteriori,cultura,valori,spazio e tempo?

Quando sogna.

E poi,chi puô dire che il quotidiano non sia un sogno ,anche piuttosto un incubo,ripetitivo,monotono,soesso banale,
coattivo,limitante,ecc...ecc..,quanto tutti gli altri o anche peggio?

Sarebbe ora che i filosofi considerassero bene questa possibilità che io propongo un po' provocatoriamente:

chi ha scritto...LA REALTÂ Ê UN INCUBO DA CUI VORREI SVEGLIARMI?

Non aveva tutti i torti,anzi,potrebbe anche avere ragione,almeno,qui,su questo comatoso pianeta.

[}:)] [V] [;)]


Ultima modifica di star-man il 10/02/2013, 01:55, modificato 1 volta in totale.


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eheheh....la verità prima o poi viene a galla no?!
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MessaggioInviato: 10/02/2013, 03:53 
vidi una puntata di vojager se non erro in cui si facevano esperimenti incredibili sulle piante addirittura arrivando ad ipotizzare che questi esseri viventi abbiano una sorta di consapevolezza evoluta dell'ambiente circostante dunque anche le piante devono far parte di questo sistema "collettivo", altrimenti non capirei su quali basi queste verrebbero "discriminate" se dotate delle capacità emerse da quegli esperimenti...

Cita:
starman scrive:

l'esistente potrebbe essere un sogno su scala infinita



Più che un sogno, una simulazione virtuale... In fondo siamo formati da quanti, e cosa sono i quanti se non pixel?


Ultima modifica di MaxpoweR il 10/02/2013, 03:54, modificato 1 volta in totale.


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MessaggioInviato: 16/09/2013, 01:23 
Cita:
GLI ANIMALI HANNO UN'ANIMA ?

I grandi uomini ci credevano: Lapidi, epitaffi e tombe monumentali: così personaggi come Verdi, Pascoli e Byron hanno onorato il culto funebre di cani e gatti.

Terzo filare, la prima vite appoggiata all'olmo. Lì, nella terra di un amico contadino, è sepolto Pinky, il gatto che ho più amato. Non sono credente ma sono certo che il loro ricordo non possa farmi altro che bene e ho dato degna sepoltura a tutti quelli che ho avuto.

Nel duecentesimo dalla nascita di Giuseppe Verdi, tutti hanno ricordato e magnificato la sua vita, la sua immensa grandezza, le sue indimenticabili e spesso corrusche opere liriche. Forse nessuno ha ricordato, tracciandone l'immagine, che il più famoso autore italiano del melodramma, nella sua villa di Sant' Agata, ha scelto di erigere una semplicissima tomba per ricordare il cane che, durante la sua terza età, gli fu d'immenso conforto. Era una femmina di Maltese di nome Lulù e la piccola colonnina di pietra che ricorda al viandante dove è sepolta, venne costruita per volontà del musicista e di Giuseppina Strepponi. Sopra è incisa una semplicissima scritta: "Alla memoria di un vero amico".

Il culto, o se preferite, il rispetto per gli animali defunti è di antichissima origine e sarà sufficiente pensare alla relazione esistente tra il gatto e il suo proprietario nell'antico Egitto, per capire qual era la devozione che certi popoli provavano nei confronti dei più svariati animali, spesso identificati con divinità che credevano in essi raffigurate.

Il culto e il ricordo degli animali perduti è caratteristica dei grandi uomini d'ingegno così come dell'uomo comune. Giovanni Pascoli, già vecchio e malato, subì un duro contraccolpo alla morte del suo adorato Gulì, tanto da scrivere al suo medico: "Io non credevo d'averne a provare così grande dolore! Un caneÂ... Già: un cane che ama non vale infinitamente più di quasi tutti i nostri fratelli uomini che non amano o che odiano o che né amano né odiano?".

Gulì fu sepolto in una siepe di bosso da cui spunta una sorta di obelisco a suo ricordo imperituro. L'amore di Lord Byron per il suo Terranova Boatswain è commovente, se solo si pensa che il celebre poeta inglese lo vegliò durante l'agonia mortale dovuta alla rabbia, malattia trasmissibile e letale anche per l'uomo. Nella vetusta abbazia di Newstead nel Nottinghamshire, c'è un monumento funebre più grande di quello dove è sepolto il poeta. Lì riposa Boatswain sotto le parole del più bell'epitaffio che alcuno abbia mai scritto per un cane e che inizia così: "Qui accanto riposa chi aveva bellezza ma non vanità, forza ma non arroganza, coraggio ma non ferocia, ed ogni altra virtù, ma nessun vizio conosciuto all'uomo".

La più famosa immagine di Peggy Guggenheim, l'ultima Dogaressa, è quella indelebile di lei che stringe una coppia dei suoi tanti cani Lhasa Apso, mentre naviga sul Canal Grande a bordo della sua gondola privata. Dopo una vita dedicata all'arte moderna, spesso incompresa, si spegnerà nella città di S.Marco con l'espressa volontà di seppellire le sue ceneri accanto a quelle dei suoi adorati Lhasa Apso.

Oggi molti proprietari, che non hanno un giardino, chiedono le ceneri del proprio animale defunto per conservarle o seppellirle in un luogo preciso. Che si creda o no, non importa. È il segno del rispetto verso chi mi piace pensare ci attenda davvero scodinzolando, a metà di quel ponte che qualcuno ha chiamato "dell'arcobaleno".

per finire una citazione di Bukowsky:

"Anche gli animali hanno un'anima. Nessuno mise in dubbio la sua dichiarazione. Lo sapevamo tutti. Quello di cui non eravamo sicuri era di avercela noi, l'anima." Charles Bukowsky



http://www.antikitera.net/news.asp?id=12712&T=5


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MessaggioInviato: 16/09/2013, 22:31 
Di recente è stato dimostrato che esiste almeno una forma di vita sulla Terra che ha un'intelligenza pari, se non superiore a quella dell'uomo. I Delfini, che anche in quanto a sensibilità non ci sono affatto secondi.


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MessaggioInviato: 29/12/2014, 00:43 
Io non so con certezza matematica se gli animali hanno o meno una anima. Sono convinto di sì, ma non ne ho la prova.

Certo è che se l'anima è una prerogativa esclusiva degli esseri umani significa che lassù devono avere sbagliato qualcosa nella programmazione della simulazione olografica che è il nostro universo...

Cita:
SALVÒ LA FAMIGLIA DA UN INCENDIO. ABBANDONATO IN CANILE - Triste storia di amore malriposto e riconoscenza mancata

Bennie, Labrador color cioccolato protagonista di questa triste vicenda, in gioventù salvò la sua famiglia da un incendio divampato nella loro casa. Ora, a 10 anni compiuti, per lui si sono aperte le porte del canile.

Immagine

«È stato lasciato dalla sua famiglia in un impianto di imbarco a Toronto, - dichiara Tarah Motuzas, responsabile del rifugio per cani abbandonati Canine Heaven - per fortuna mia sorella è impiegata lì e mi ha fatto conoscere la storia di Bennie».

Dopo aver pubblicato la sua storia sui social network, la famiglia è stata pesantemente giudicata ma, per fortuna, sono arrivate anche numerose richieste di adozione e, grazie a questo tamtam mediatico, Bennie ha finalmente trovato una famiglia che si prenda cura di lui per il resto della sua vita.

http://trovalazampa.corriere.it/rubrica ... -in-canile



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cari amici,
e allora questo?
https://it.lifestyle.yahoo.com/video/sc ... 44819.html

ciao
mauo



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Cita:
mauro ha scritto:

cari amici,
e allora questo?
https://it.lifestyle.yahoo.com/video/sc ... 44819.html

ciao
mauo


io ho sempre pensato che gli animali avessero un'anima (mentre sarei pronto a scommettere il contraro sull'uomo...), dopo questo video il prossimo che mi dice che gli anmali non hanno anima lo mando direttamene a quel paese



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MessaggioInviato: 29/12/2014, 12:36 
Cita:
Massimo Falciani ha scritto:

Cita:
mauro ha scritto:

cari amici,
e allora questo?
https://it.lifestyle.yahoo.com/video/sc ... 44819.html

ciao
mauo


io ho sempre pensato che gli animali avessero un'anima (mentre sarei pronto a scommettere il contraro sull'uomo...), dopo questo video il prossimo che mi dice che gli anmali non hanno anima lo mando direttamene a quel paese

Tutti gli esseri viventi hanno un'anima, a mio avviso.
Ci sono stadi evolutivi diversi.... ma tutti evolvono,
con il tempo, in qualcosa di più complesso.

Va anche detto che, alla luce degli ultimi studi scientifici,
il fatto di ignorare l'esistenza di "Anima" equivale ad ignorare
una grande fetta dell'esistente. La più importante, tra l'altro....



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 Oggetto del messaggio: Re: Gli animali hanno un'anima?
MessaggioInviato: 29/06/2015, 21:08 
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Questa è la storia di un gatto papà, di cortili e fiducia. Vi scrivo per raccontarvi la storia del mio micio Lupin, che ci ha lasciato da poco e che ora sta correndo finalmente di nuovo verso la libertà. Affrontare la perdita di un animale è sempre qualcosa di straziante ma forse, condividendo la mia storia, sarà più semplice superarla.



La sua storia comincia 10 anni fa, vicino a Varese quando trovai in uno scatolone nel bosco vicino a casa due piccoli gattini: Luna e Lupin. Li portai subito a casa. Affidai Luna alle cure di mia zia e tenni con me e la mia famiglia Lupin. I due fratelli ebbero la fortuna di diventare vicini di casa, abitando mia zia nel mio stesso cortile e così i due passarono le loro prime estati giocando e crescendo insieme.



Luna però,un giorno d’agosto, morì investita e Lupin rimase solo. Fu triste per giorni e si affidò alle cure della mia cagnolina che lo faceva giocare lasciandosi graffiare senza lamentarsi. Col tempo poi, diventò piano piano il re della via. Non aveva paura di lottare e scappare per giorni.. Tornava sempre ferito ma con la sicurezza che noi l’avremmo curato e che l’avremmo lasciato riposare per riprendere le forze verso una nuova avventura. Dopo una delle sue solite assenze tornò..ma con una sorpresa!

Aveva portato con se nel nostro cortile la sua “compagna” e i suoi figli! Anche questa volta sicuro che noi avremmo provveduto a loro. E così fu! La famiglia si allargò e adottammo, tra noi e i miei zii, tutti i figli di Lupin. La sua compagna tornò a casa sua (era di un nostro vicino) e Lupin riprese sua vita di sempre. Si arrabbiò molto quando adottammo un altro cane e non si fece vedere a casa nostra per due anni, “sostituendoci” con la nostra vicina che abita nel nostro stesso cortile e che lo accolse con affetto. Ci snobbò guardandoci con sufficienza per mesi ma quando gli passò bussò di nuovo alla finestra da cui era solito entrare e finalmente rimase con noi più frequentemente.



L’eccezionalità della storia sta nel fatto che Lupin ebbe sempre dei comportamenti opposti a quelli di altri gatti. Non solo si fece carico della sua famiglia non abbandonando moglie e figli in giro, ma tornò sempre ogni volta che stava male.. non si è mai nascosto o allontanato. Si è fatto sempre trovare e ha sempre cercato il nostro aiuto. E così anche l’ultima volta.. dopo essere stato investito è tornato a casa.. moribondo si è lasciato prendere e curare. Dopo l’operazione alla zampa, l’abbiamo tenuto con noi e coccolato il più possibile. Però Lupin questa volta soffriva di più.. soffriva perché sapeva che non poteva più correre come prima e perché doveva portare troppa pazienza per recuperare le forze. Sapeva si aver perso qualcosa di troppo grosso per lui.. la sua libertà. Quella

vera.. che lo portava lontano e gli faceva vivere mille avventure. La botta era stata forte e lui si era molto debilitato. Nonostante tutto e nonostante le nostre attenzioni, un giorno scappò. Non fece molta strada ma assaporò di nuovo la sua libertà. Tornò.. di nuovo. Ma non fu più lui. Tre giorni di agonia e poi l’addio.



Ora corri Lupin. Sei libero. Corri gatto eccezionale, gatto papà, compagno di avventure e di risate. Ci mancherai. Ma sono sicura che ora tu sei felice. Ci rivedremo un giorno e sono certa che quando arriverà quel giorno tu sarai lì ad aspettarmi.

ELEONORA G.

http://www.lastampa.it/2015/06/29/socie ... agina.html


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 Oggetto del messaggio: Re: Gli animali hanno un'anima?
MessaggioInviato: 30/06/2015, 12:48 
Che bella la storia di Lupin!

Si, anch'io credo che non si possa dire in generale che tutti gli animali abbiano l'anima o meno. E' innegabile che il modo di comportarsi degli animali riveli gradi di consapevolezza diversa.
Forse l'anima è qualcosa che in un certo senso si "contagia" pure un poco tra esseri viventi ed esseri viventi attraverso l'amore.

Anch'io da un anno ho una gattina che si comporta in modo diverso dagli altri gatti. Forse perché ce l'ho da quando aveva solo 40 giorni, forse perché in un certo senso è stata lei a scegliermi.
Pur amando tantissimo gli animali mai avrei immaginato di portarmi acasa un gatto. Abbiamo una vita movimentata, siamo fuori tutto il giorno, ecc.

E così da un anno, Sasha fa parte integrante della nostra famiglia.
E' molto affettuosa come gatta. Quando sto a casa, mi segue come un cagnolino. E' molto giudiziosa e poco spericolata. Basta nominare la parola pappa e arriva come un fulmine. Non è buona manco a uccidere una formica (un paio di mosconi li ha presi) e quando mi guarda con quegli occhi teneri e profondi, il dubbio che possa avere un'anima diventa quasi certezza.
Ah dimenticavo! Miagola pochissimo ma quando vuole del cibo, fa un miagolio particolare che rivolge solo a me e che è la ripetizione ravvicinata di due suoni che l'orecchio umano non fa fatica a riconoscere come "Maamaa" [:I]


Allegati:
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Giovanni 8:32 conoscerete la verità e la verità vi farà liberi».
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