Sopralluogo a Brembate di Sopra: si parla ancora di YaraUn breve incontro con l'edicolante di BrembateIl mondo di
Yara era fatto di cose semplici. Settecento metri quadrati dove trascorreva la maggior parte del suo tempo. Tra la palestra e la sua abitazione, a Brembate di Sopra, in Provincia di Bergamo. A distanza di un mese e mezzo dalla seconda condanna
all’ergastolo perMassimo Bossetti, unico indagato, abbiamo fatto un sopralluogo. Essere presenti, parlare con la gente, sempre con discrezione e sensibilità, è un modo per cercare di comprendere meglio i fatti. Anche quando è difficile se non impossibile accettarli o dargli un senso. La prima cosa che si nota, giungendo da Milano, è proprio
la palestra dove Yara si allenava. Un edificio molto grande, fatto di vetrate, affacciato su uno stradone.
Tutto racchiuso in pochi metri quadratiDall’altra parte della strada il cimitero. Lo stesso dove ora è sepolta la piccola
Yara Gambirasio. A poche centinaia di metri la sua casa. La prima cosa che ci si domanda è proprio come sia possibile sparire in uno spazio così ristretto e urbanizzato. Ci fermiamo all’edicola davanti alla palestra, gestita dal
Sig. Colombi. L’edicolante è un uomo gentile, dai bei modi, che accetta di scambiare due parole con noi, a patto di non essere ripreso.
La palestra dove si allenava Yara
Bossetti veniva quiRisponde subito, serenamente, che Massimo Bossetti era effettivamente un suo cliente. Il sig.
Colombi ha testimoniato anche a processo. Non si ricorda esattamente se andasse lì tutti i giorni o solo saltuariamente, ma può senz’altro confermare di averlo visto nella sua edicola più di una volta. Se lo ricorda anche per quel suo pizzetto particolare e l’abbronzatura. Dice anche che il caso ha suscitato molto clamore e ha portato un po’ di gente a visitare Brembate:
“ma non è accaduto come ad Avetrana”, ci tiene a sottolineare,
“qui c’è stata molta discrezione”. L’edicola si trova tra la palestra e il cimitero. Un punto di vista davvero importante per tutta la vicenda.
Non chiedermi se è colpevoleContinua a raccontare il sig. Colombi che vanno in tanti a trovare
Yara al cimitero. Ha visto anche intere classi. In effetti, in un paese così tranquillo, un crimine del genere ha lasciato una grossa ferita. Mi racconta dei giornalisti che venivano a cercare la casa di Yara, ma lui non dava le indicazioni: questione di rispetto. Si irrigidisce solo un po’ quando gli domando se secondo lui Bossetti è davvero colpevole.
Io mi sono fatto la mia idea ma non la racconterò
mai a nessuno. Il mio lavoro è quello di vendere giornali. Gli inquirenti e la magistratura hanno il dovere di darci le risposte. Io non dirò niente.
Non c’è verso nemmeno di intuire il suo pensiero. Anche se spesso un silenzio così deciso è già un segno. Specie a solo un mese e mezzo di distanza dalla seconda sentenza.
Il campo di ChingoloDi Yara invece non vogliono proprio parlare i
due benzinai vicino al cimitero. Probabilmente anche in merito al video del furgone di Bossetti che fu ritoccato. Argomento scottante. Ci dirigiamo quindi a
Chignolo D’Isola, il campo dove è stato trovato il cadavere di Yara. Un piccolo altarino pieno di giocattoli, fiori e sassi dipinti ci fa capire che siamo nel posto giusto. Zona industriale. Le pannocchie sono alte. A novembre deve essere tutto diverso. Ma nel campo di Chignolo non riusciamo a parlare. La tristezza è troppa. Immaginare il corpo di Yara buttato lì è qualcosa che devasta. Ci spostiamo a Mapello.
MapelloArriviamo a
Mapello. Andiamo al Centro Commerciale, ora funzionante, che ai tempi del delitto di
Yara era in costruzione, e le pavimentazioni erano in gestione da
Massimiliano e Patrizio Locatelli. Il luogo dove i cani molecolari avevano insistentemente condotto le forze dell’ordine, ma il magistrato incaricato non ha mai voluto approfondire quella pista. Qualcuno, tra cui
Saviano, ha parlato di una presenza molto consistente di camorristi in zona.
La famiglia Locatelli, per l’appunto. Che erano anche sponsor ufficiale del Palazzetto dello Sport di Brembate. Lo stesso dove si allenava Yara. Ma nessuno ha voluto seguire questa traccia.
Andate viaDomandiamo ad un passante, fuori dal centro commerciale, se l
‘abitazione di Bossetti è lontana. Un cartello indica che Brembate di Sopra dista solo 2 Km da lì. Plausibile, quindi, andare a comprare le figurine o fare la lampada in un paese così vicino. Il passante sgrana gli occhi e non risponde:
Andate via, tanto se la verità vuole essere nascosta state pur certe che non verrà fuori niente. Sono state dette tante cose su questo centro commerciale, ma pare non interessi a nessuno. La verità non verrà mai a galla. Povera Yara. Andate via che qui tira brutta aria…
Ce ne andiamo. Stanche. Soprattutto mentalmente. Dubbiose. È meglio un innocente in galera o un colpevole a piede libero?
Marta Migliardihttps://www.ultimavoce.it/brembate-si-p ... cora-yara/