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 Oggetto del messaggio: Re: Il caso di Yara Gambirasio
MessaggioInviato: 24/08/2015, 11:50 
Certamente. [;)]



_________________
Per quanto possa essere buia la notte sulla Terra, il sole sorgerà quando è l' ora, e c' è sempre la luce delle stelle per illuminarci nel cammino.

Non spaventiamoci per quando le tenebre caleranno, perchè il momento più buio è sempre prima dell' alba.

Noi siamo al tramonto, la notte è ancora tutta davanti, ma alla fine il sole sorgerà anche stavolta. Quello che cambia, è quello che i suoi raggi illumineranno. Facciamo che domani sotto il Sole ci sia un mondo migliore.
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 Oggetto del messaggio: Re: Il caso di Yara Gambirasio
MessaggioInviato: 24/08/2015, 17:25 
classico omicidio rituale coperto dall'alto che non si saprà mai il vero colpevole. verrà ingabbiato il più pollo cioè bossetti e basta finisce li la storia. copione già stravisto


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 Oggetto del messaggio: Re: Il caso di Yara Gambirasio
MessaggioInviato: 24/08/2015, 18:49 
Esattamente quello che dico dall' inizio...



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Per quanto possa essere buia la notte sulla Terra, il sole sorgerà quando è l' ora, e c' è sempre la luce delle stelle per illuminarci nel cammino.

Non spaventiamoci per quando le tenebre caleranno, perchè il momento più buio è sempre prima dell' alba.

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 Oggetto del messaggio: Re: Il caso di Yara Gambirasio
MessaggioInviato: 24/08/2015, 21:35 
Immagine
Se come dite voi, Bossetti è solo il pollo da mettere allo spiedo per concludere il caso.
Allora sarete d'accordo con me che questa donna non deve occupare il posto che occupa in quanto secondo la sua ricostruzione, Yara uscendo dalla palestra è salita spontaneamente sul furgone di Bossetti (unico indagato) il quale l'avrebbe seviziata al buio nel prato di Chignolo con un taglierino per poi abbandonarla viva e morire di freddo.
Tutto il resto non conta, per esempio che le ferite sul corpo non coincidono con gli strappi degli abiti, che nessuna telecamera della palestra vede Yara uscire, che sotto le unghie di Yara c'era della pelle dell'aggressore ma non è dell'accusato. Non stò ad elencare tutte le altre cose che la Letizia ha deliberatamente escluso dalle indagini.

Certo che trascorsi 2 anni inconcludenti, una raccolta firme per destituirla dall'incarico ed il peso di un presidende della Repubblica che le chiede piu collaborazione con l'avvocato ed il genetista della famiglia Gambirasio, la Letizia doveva trovare il modo di risolvere a tutti i costi il caso a modo suo.

Per quanto io sostengo l'assoluta estraneità di Bossetti, il processo mi darà torto o ragione, ma questo lo vedremo molto piu in là.



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 Oggetto del messaggio: Re: Il caso di Yara Gambirasio
MessaggioInviato: 25/08/2015, 03:24 
xfabiox ha scritto:
classico omicidio rituale coperto dall'alto che non si saprà mai il vero colpevole. verrà ingabbiato il più pollo cioè bossetti e basta finisce li la storia. copione già stravisto


moderni sacrifici (mediatici) umani con i quali la massa può abbeverarsi. Io mi fido molto del mio istinto per quel che riguarda la classificazione dlle persone guardandone l'aspetto, lo so potrò essere definito superficiale ma ilv mio istinto ha almeno 30mila anni di evoluzione alle spalle la mia parte conscia una 30ina quindi...

A me sta tizia non mi ispira affatto fiducia ha la faccia di una snob svampita arrogante facilmente manipolabile.



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 Oggetto del messaggio: Re: Il caso di Yara Gambirasio
MessaggioInviato: 25/08/2015, 13:45 
Wolframio ha scritto:
Allora sarete d'accordo con me che questa donna non deve occupare il posto che occupa in quanto secondo la sua ricostruzione, Yara uscendo dalla palestra è salita spontaneamente sul furgone di Bossetti (unico indagato) il quale l'avrebbe seviziata al buio nel prato di Chignolo con un taglierino per poi abbandonarla viva e morire di freddo.
Tutto il resto non conta, per esempio che le ferite sul corpo non coincidono con gli strappi degli abiti, che nessuna telecamera della palestra vede Yara uscire, che sotto le unghie di Yara c'era della pelle dell'aggressore ma non è dell'accusato. Non stò ad elencare tutte le altre cose che la Letizia ha deliberatamente escluso dalle indagini.

Certo che trascorsi 2 anni inconcludenti, una raccolta firme per destituirla dall'incarico ed il peso di un presidende della Repubblica che le chiede piu collaborazione con l'avvocato ed il genetista della famiglia Gambirasio, la Letizia doveva trovare il modo di risolvere a tutti i costi il caso a modo suo.


Assolutamente d' accordo, fa tutto parte della copertura messa in atto, su questo non ci piove.

Ma questo non dimostra per forza la totale estraneità di Bossetti.

Poi sia chiaro, in tutta questa storia lui è probabilmente il meno colpevole di tutti e i mandanti e quelli che hanno fatto le cose peggiori (vedi aggressore sconosciuto) non pagheranno e al solito qualcuno lo farà al posto loro...



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Per quanto possa essere buia la notte sulla Terra, il sole sorgerà quando è l' ora, e c' è sempre la luce delle stelle per illuminarci nel cammino.

Non spaventiamoci per quando le tenebre caleranno, perchè il momento più buio è sempre prima dell' alba.

Noi siamo al tramonto, la notte è ancora tutta davanti, ma alla fine il sole sorgerà anche stavolta. Quello che cambia, è quello che i suoi raggi illumineranno. Facciamo che domani sotto il Sole ci sia un mondo migliore.
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 Oggetto del messaggio: Re: Il caso di Yara Gambirasio
MessaggioInviato: 05/09/2015, 19:58 
Articolo dell'ex Giudice Edoardo Mori

Il caso Yara Gambirasio e il DNA

Il caso dell’uccisione a Brembate della ragazzina Yara sarà il tormentone delle cronache giudiziarie dei prossimi anni e sarà tutto incentrato sul valore della prova basata sul DNA dell’indagato.
Io non so chi sia colpevole e non ho idee precostituite perché ciò è la prima cosa che un buon giudice ha imparato a non avere. Solo chi deve giudicare ha in mano tutti gli elementi sufficienti per stabilire se esiste una prova esente da ogni ragionevole dubbio.
Né voglio spacciarmi per esperto di DNA perché non ho alcun titolo per farlo. Però posso indicare quali sono i percorsi metodologici che si devono seguire per applicare questa prova del campo penale. Il giudice penale non è un tuttologo che si può sostituire ai periti, ma dovrebbe avere la preparazione culturale e mentale che gli consenta di capire se un ragionamento sottopostogli da un esperto scientifico ha sufficiente validità per poter essere accettato.
Molti sono convinti che individuare il DNA dell’autore di un crimine sia un po’ come leggere la targa di un’autovettura; se dallo strumento esce che la sequenza desossiribonucleotidica, trovata sulla scena del crimine coincide con quella dell’indagato, si ha la certezza che egli era sul luogo del delitto.
La realtà è molto diversa perché il 99,9% degli individui hanno una sequenza eguale e perciò l’analisi viene svolta solo su alcune sezioni variabili del DNA secondo il metodo sviluppato nel 1984 dal genetista britannico Sir Alec Jeffreys.
Questo metodo è stato ritenuto generalmente affidabile ma ora cominciano a nascere dei dubbi. Proprio come è avvenuto per le impronte digitali, per le quali ci si è accorti che non è affatto come leggere la targa di un’automobile e che gli errori sono sempre possibili e che anche la presenza di numerosi punti di coincidenza non garantisce una identificazione al 100%. Precisiamo che le analisi possibili sono di due tipi; quella sul DNA nucleare e quella sul DNA mitocondriale (MtDNA). La prima è molto precisa, ma i campioni non si mantengono a lungo e non resistono all’impatto ambientale; inoltre non è possibile fare indagini familiari sul ramo femminile: perciò nel caso in esame l’analisi d’obbligo era quella sul MtDNA; questa però, ai fini identificativi, non dà risultati decisivi, ma solo indicativi e perciò il risultato può essere espresso solo in termini statistici.
Sul problema della utilizzazione del DNA nel processo penale rinvio al testo The Evaluation of Forensic DNA Evidence del Committee on DNA Forensic Science, Commission on DNA Forensic Science. National Research Council del 1996, rinvenibile in Internet (www.bookzz.org) e che ben espone gli entusiasmi iniziali. I dubbi però emersero rapidamente e nel luglio 2012 William C. Thompson. professore e presidente del Dipartimento di Criminologia, Law & Society presso l'Università della California, Irvin, scriveva un saggio molto critico, Forensic DNA Evidence: The Myth of Infallibility (vedi anche
http://www.councilforresponsiblegenetics.org/GeneWatch/Gene- WatchPage.aspx?pageId=57) in cui affermava:
Anche se generalmente abbastanza affidabile (soprattutto in confronto ad altre forme di prove spesso utilizzate nel processo penale), il test del DNA non è e non è mai stato infallibile. Errori nel test del DNA si verificano regolarmente. La prova del DNA ha causato false incriminazioni e false condanne, e continuerà a farlo. Sebbene il test del DNA porti ad incriminare la persona giusta nella grande maggioranza dei casi, il rischio di falsa incriminazione è sufficientemente elevato da meritare seria considerazione circa l’uso della banche dati del DNA.
Per capire la probabilità di una coincidenza casuale, è importante capire che cosa sia un profilo DNA e come vengono confrontati i profili di DNA. I laboratori di polizia scientifica tipicamente “classificano” i campioni utilizzando kit per il test commerciali in grado di rilevare le caratteristiche genetiche (chiamati alleli) in vari loci (posizioni) sul genoma umano. I kit di prova utilizzati negli Stati Uniti in generale esaminano i 13 STR loci selezionati dall'FBI per il CODIS, la banca dati nazionale del DNA. Alcuni dei kit di analisi più recenti possono anche esaminare due ulteriori loci STR.
Per ogni locus STR, ci sono una serie di diversi alleli (generalmente tra i 6 ei 18) che una persona può avere. Ogni persona eredita due di questi alleli, uno da ciascun genitore. I numeri sono utilizzati per identificare gli alleli e la coppia di alleli in un particolare locus costituisce un genotipo. Quindi, una persona può avere un genotipo (per un locus chiamato D3S1358) del "14, 15"; mentre un'altra persona ha il genotipo "16, 17" Il set completo di alleli rilevati in tutti i loci per un dato campione è chiamato un profilo del DNA. Nel descrivere i profili di DNA, la gente a volte parla del numero di loci che comprendono.
In casi esaminati negli ultimi anni, i campioni probatori da scene del crimine spesso producono profili del DNA incomplete o parziali. Quantità limitate di DNA, degradazione del campione, o la presenza di inibitori (contaminanti) possono rendere impossibile determinare il genotipo ad ogni locus. In alcuni casi il test non fornisce alcuna informazione circa il genotipo di un particolare locus; in alcuni casi uno dei due alleli in un locus sarà "drop out" (non è identificabile). Poiché i profili parziali contengono un minor numero di marcatori genetici (alleli) rispetto alle schede complete, è più facile che vi siano coincidenze casuali. La probabilità di una corrispondenza casuale è più alta per un profilo parziale rispetto a un profilo completo.
Un'ulteriore complicazione è che i campioni probatori sono spesso miscele. Poiché può essere difficile dire quali alleli sono associati con il suo contributore in un campione misto, ci sono spesso molti profili diversi (non solo uno) che potrebbero essere coerenti con un campione misto. Perché così tanti diversi profili possono essere coerenti con una miscela, la probabilità che un non-contribuente possa, per coincidenza, essere "incluso" come un possibile contributore per la miscela è di gran lunga superiore nel caso di una miscela che nel caso di un campione puro.

Egli dimostra poi come il rischio di coincidenze falsi aumenti quanto più ampio è la base di ricerca e richiama espressamente il caso di ricerche svolte su base familiare:
The key questions raised by familial searches, from a civil liberties perspective, are how often they lead to testing of innocent people-i.e., people who do not have the matching profile-and how often they might falsely incriminate innocent people through coincidental matches. Familial searching may increase the number of people falsely incriminated by coincidental matches because it increases the effective size of the population subject to genetic monitoring. The larger the effective size of the database, the greater will be the likelihood that one of those innocent people will be identified.
Il problema è che nel caso in cui più DNA sono mescolati fra di loro, non si riesce a scinderli nettamente, ma si lavora su frammenti molto piccoli, il cui valore probatorio può essere espresso solo sul piano statistico; è un po’ come se invece di dover ricercare una targa precisa, si disponesse dei singoli numeri e da essi si dovesse risalire alla targa originaria stabilendo quale è la combinazione più probabile. Il problema è tanto complesso che si sono dovuti proporre nuovi modelli statistici.
Scrivono Christopher D. Steele and David J. Balding in Statistical Evaluation of Forensic DNA Profile Evidence, novembre 2013:
http://www.annualreviews.org/doi/pdf/10.1146/annurev-statistics-022513-115602
“La valutazione del peso delle prove per profili di DNA forensi è stata oggetto di controversie fin dalla loro introduzione oltre 20 anni fa. Sono stati compiuti notevoli progressi per i profili di DNA standard, ma sono emerse nuove problematiche negli ultimi anni con l'avvento delle tecniche di profiling più sensibili, consentendo profili da recuperare da minuscole quantità di DNA eventualmente degradato. Questi profili di DNA a basso riscontro soffrono di effetti stocastici avanzati, tra cui dropin, dropaut and stutter, che pongono problemi per la valutazione del profilo del DNA. … Occorre servirsi di metodi che usano la presenza-assenza di allele e quelli che utilizzano altezze dei picchi di elettroferogramma, concentrandosi sul rapporto di verosimiglianza, come misura di peso probatorio”.

È chiaro quindi che la prova non può essere fornita con valutazioni a braccio ma che occorrono persone specializzate al massimo livello, che dimostrino di saper usare tutte le tecnologie più avanzate e che siano in grado di fornire un preciso dato statistico (90% o 99,9%?) sul valore probatorio delle coincidenze riscontrate. Un conto è eseguire un accertamento su di un cucchiaio di sperma (cosa che ormai ogni laboratorio di polizia può fare), altra cosa è ricercare uno sconosciuto entro un vastissima popolazione, partendo da scarso materiale inquinato e deteriorato.
È poi ovviamente necessario disporre di materiale sufficiente per fare adeguate nuove analisi.
In mancanza di ciò è inutile andare avanti perché elementi vaghi di sospetto (il sospettato era in zona, da ragazzo guardava le ragazze, ecc.) non servono per costruire una accusa.

(23 settembre 2014)



Leggo ora che la perizia eseguita dal genetista universitario Giorgio Porterà ha stabilito che per due anni la giustizia è corsa dietro alle farfalle perché ha fatto fare accetamenti distruttivi senza i dovuti avvisi ad eventuali indagati, perché gli accertamenti sono stati sbagliati confondendo il DNA della vittima con quello di un ignoto, perché si è creduto di trovare una corrispondenza fra questo ignoto e l'attuale indagato mentre mancava ogni corrispondenza significativa. Come dire che sono corsi dietro alle farfalle ed hanno preso .. un pugno di mosche! Ora come unica prova avrebbero dei vaghi filmati da cui forse si potrà concludere che si vede proprio il furgone dell'indagato là dove non doveva essere.

Che il caso sarebbe finito cosi, come tanti altri, lo avevo già scritto il 23 settembre 2014; non sono esperto di DNA, ma conosco abbastanza il metodo con cui si fanno le indagini (le ho fatte solo per 40 anni!) per sapere che la prova del DNA in un caso complesso non può essere affidata ai laboratori di polizia.
Ma è concepibile che non ci arrivino i pubblici ministeri, incaricati per legge di dirigere le indagini, i quali insistono a credere che certe perizie, come ad esempio quelle sui residui di sparo o sulla conparazione di proiettili, le possa fare anche una scimmia ammaestrata a battere i tasti di una macchina?
A me, per capire il problema del DNA è bastata una ricerca di venti minuti in Internet; visto che io non sono un genio, come considerare chi ci ha impiegato due anni?

(29 gennaio 2015)


Source: Il caso Yara Gambirasio e il DNA



visto che io non sono un genio, come considerare chi ci ha impiegato due anni?

Risposta: [:304]



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 Oggetto del messaggio: Re: Il caso di Yara Gambirasio
MessaggioInviato: 05/09/2015, 20:22 
Wolframio ha scritto:
Articolo dell'ex Giudice Edoardo Mori

Il caso Yara Gambirasio e il DNA

Il caso dell’uccisione a Brembate della ragazzina Yara sarà il tormentone delle cronache giudiziarie dei prossimi anni e sarà tutto incentrato sul valore della prova basata sul DNA dell’indagato.
Io non so chi sia colpevole e non ho idee precostituite perché ciò è la prima cosa che un buon giudice ha imparato a non avere. Solo chi deve giudicare ha in mano tutti gli elementi sufficienti per stabilire se esiste una prova esente da ogni ragionevole dubbio.
Né voglio spacciarmi per esperto di DNA perché non ho alcun titolo per farlo. Però posso indicare quali sono i percorsi metodologici che si devono seguire per applicare questa prova del campo penale. Il giudice penale non è un tuttologo che si può sostituire ai periti, ma dovrebbe avere la preparazione culturale e mentale che gli consenta di capire se un ragionamento sottopostogli da un esperto scientifico ha sufficiente validità per poter essere accettato.
Molti sono convinti che individuare il DNA dell’autore di un crimine sia un po’ come leggere la targa di un’autovettura; se dallo strumento esce che la sequenza desossiribonucleotidica, trovata sulla scena del crimine coincide con quella dell’indagato, si ha la certezza che egli era sul luogo del delitto.
La realtà è molto diversa perché il 99,9% degli individui hanno una sequenza eguale e perciò l’analisi viene svolta solo su alcune sezioni variabili del DNA secondo il metodo sviluppato nel 1984 dal genetista britannico Sir Alec Jeffreys.
Questo metodo è stato ritenuto generalmente affidabile ma ora cominciano a nascere dei dubbi. Proprio come è avvenuto per le impronte digitali, per le quali ci si è accorti che non è affatto come leggere la targa di un’automobile e che gli errori sono sempre possibili e che anche la presenza di numerosi punti di coincidenza non garantisce una identificazione al 100%. Precisiamo che le analisi possibili sono di due tipi; quella sul DNA nucleare e quella sul DNA mitocondriale (MtDNA). La prima è molto precisa, ma i campioni non si mantengono a lungo e non resistono all’impatto ambientale; inoltre non è possibile fare indagini familiari sul ramo femminile: perciò nel caso in esame l’analisi d’obbligo era quella sul MtDNA; questa però, ai fini identificativi, non dà risultati decisivi, ma solo indicativi e perciò il risultato può essere espresso solo in termini statistici.
Sul problema della utilizzazione del DNA nel processo penale rinvio al testo The Evaluation of Forensic DNA Evidence del Committee on DNA Forensic Science, Commission on DNA Forensic Science. National Research Council del 1996, rinvenibile in Internet (www.bookzz.org) e che ben espone gli entusiasmi iniziali. I dubbi però emersero rapidamente e nel luglio 2012 William C. Thompson. professore e presidente del Dipartimento di Criminologia, Law & Society presso l'Università della California, Irvin, scriveva un saggio molto critico, Forensic DNA Evidence: The Myth of Infallibility (vedi anche
http://www.councilforresponsiblegenetics.org/GeneWatch/Gene- WatchPage.aspx?pageId=57) in cui affermava:
Anche se generalmente abbastanza affidabile (soprattutto in confronto ad altre forme di prove spesso utilizzate nel processo penale), il test del DNA non è e non è mai stato infallibile. Errori nel test del DNA si verificano regolarmente. La prova del DNA ha causato false incriminazioni e false condanne, e continuerà a farlo. Sebbene il test del DNA porti ad incriminare la persona giusta nella grande maggioranza dei casi, il rischio di falsa incriminazione è sufficientemente elevato da meritare seria considerazione circa l’uso della banche dati del DNA.
Per capire la probabilità di una coincidenza casuale, è importante capire che cosa sia un profilo DNA e come vengono confrontati i profili di DNA. I laboratori di polizia scientifica tipicamente “classificano” i campioni utilizzando kit per il test commerciali in grado di rilevare le caratteristiche genetiche (chiamati alleli) in vari loci (posizioni) sul genoma umano. I kit di prova utilizzati negli Stati Uniti in generale esaminano i 13 STR loci selezionati dall'FBI per il CODIS, la banca dati nazionale del DNA. Alcuni dei kit di analisi più recenti possono anche esaminare due ulteriori loci STR.
Per ogni locus STR, ci sono una serie di diversi alleli (generalmente tra i 6 ei 18) che una persona può avere. Ogni persona eredita due di questi alleli, uno da ciascun genitore. I numeri sono utilizzati per identificare gli alleli e la coppia di alleli in un particolare locus costituisce un genotipo. Quindi, una persona può avere un genotipo (per un locus chiamato D3S1358) del "14, 15"; mentre un'altra persona ha il genotipo "16, 17" Il set completo di alleli rilevati in tutti i loci per un dato campione è chiamato un profilo del DNA. Nel descrivere i profili di DNA, la gente a volte parla del numero di loci che comprendono.
In casi esaminati negli ultimi anni, i campioni probatori da scene del crimine spesso producono profili del DNA incomplete o parziali. Quantità limitate di DNA, degradazione del campione, o la presenza di inibitori (contaminanti) possono rendere impossibile determinare il genotipo ad ogni locus. In alcuni casi il test non fornisce alcuna informazione circa il genotipo di un particolare locus; in alcuni casi uno dei due alleli in un locus sarà "drop out" (non è identificabile). Poiché i profili parziali contengono un minor numero di marcatori genetici (alleli) rispetto alle schede complete, è più facile che vi siano coincidenze casuali. La probabilità di una corrispondenza casuale è più alta per un profilo parziale rispetto a un profilo completo.
Un'ulteriore complicazione è che i campioni probatori sono spesso miscele. Poiché può essere difficile dire quali alleli sono associati con il suo contributore in un campione misto, ci sono spesso molti profili diversi (non solo uno) che potrebbero essere coerenti con un campione misto. Perché così tanti diversi profili possono essere coerenti con una miscela, la probabilità che un non-contribuente possa, per coincidenza, essere "incluso" come un possibile contributore per la miscela è di gran lunga superiore nel caso di una miscela che nel caso di un campione puro.

Egli dimostra poi come il rischio di coincidenze falsi aumenti quanto più ampio è la base di ricerca e richiama espressamente il caso di ricerche svolte su base familiare:
The key questions raised by familial searches, from a civil liberties perspective, are how often they lead to testing of innocent people-i.e., people who do not have the matching profile-and how often they might falsely incriminate innocent people through coincidental matches. Familial searching may increase the number of people falsely incriminated by coincidental matches because it increases the effective size of the population subject to genetic monitoring. The larger the effective size of the database, the greater will be the likelihood that one of those innocent people will be identified.
Il problema è che nel caso in cui più DNA sono mescolati fra di loro, non si riesce a scinderli nettamente, ma si lavora su frammenti molto piccoli, il cui valore probatorio può essere espresso solo sul piano statistico; è un po’ come se invece di dover ricercare una targa precisa, si disponesse dei singoli numeri e da essi si dovesse risalire alla targa originaria stabilendo quale è la combinazione più probabile. Il problema è tanto complesso che si sono dovuti proporre nuovi modelli statistici.
Scrivono Christopher D. Steele and David J. Balding in Statistical Evaluation of Forensic DNA Profile Evidence, novembre 2013:
http://www.annualreviews.org/doi/pdf/10.1146/annurev-statistics-022513-115602
“La valutazione del peso delle prove per profili di DNA forensi è stata oggetto di controversie fin dalla loro introduzione oltre 20 anni fa. Sono stati compiuti notevoli progressi per i profili di DNA standard, ma sono emerse nuove problematiche negli ultimi anni con l'avvento delle tecniche di profiling più sensibili, consentendo profili da recuperare da minuscole quantità di DNA eventualmente degradato. Questi profili di DNA a basso riscontro soffrono di effetti stocastici avanzati, tra cui dropin, dropaut and stutter, che pongono problemi per la valutazione del profilo del DNA. … Occorre servirsi di metodi che usano la presenza-assenza di allele e quelli che utilizzano altezze dei picchi di elettroferogramma, concentrandosi sul rapporto di verosimiglianza, come misura di peso probatorio”.

È chiaro quindi che la prova non può essere fornita con valutazioni a braccio ma che occorrono persone specializzate al massimo livello, che dimostrino di saper usare tutte le tecnologie più avanzate e che siano in grado di fornire un preciso dato statistico (90% o 99,9%?) sul valore probatorio delle coincidenze riscontrate. Un conto è eseguire un accertamento su di un cucchiaio di sperma (cosa che ormai ogni laboratorio di polizia può fare), altra cosa è ricercare uno sconosciuto entro un vastissima popolazione, partendo da scarso materiale inquinato e deteriorato.
È poi ovviamente necessario disporre di materiale sufficiente per fare adeguate nuove analisi.
In mancanza di ciò è inutile andare avanti perché elementi vaghi di sospetto (il sospettato era in zona, da ragazzo guardava le ragazze, ecc.) non servono per costruire una accusa.

(23 settembre 2014)



Leggo ora che la perizia eseguita dal genetista universitario Giorgio Porterà ha stabilito che per due anni la giustizia è corsa dietro alle farfalle perché ha fatto fare accetamenti distruttivi senza i dovuti avvisi ad eventuali indagati, perché gli accertamenti sono stati sbagliati confondendo il DNA della vittima con quello di un ignoto, perché si è creduto di trovare una corrispondenza fra questo ignoto e l'attuale indagato mentre mancava ogni corrispondenza significativa. Come dire che sono corsi dietro alle farfalle ed hanno preso .. un pugno di mosche! Ora come unica prova avrebbero dei vaghi filmati da cui forse si potrà concludere che si vede proprio il furgone dell'indagato là dove non doveva essere.

Che il caso sarebbe finito cosi, come tanti altri, lo avevo già scritto il 23 settembre 2014; non sono esperto di DNA, ma conosco abbastanza il metodo con cui si fanno le indagini (le ho fatte solo per 40 anni!) per sapere che la prova del DNA in un caso complesso non può essere affidata ai laboratori di polizia.
Ma è concepibile che non ci arrivino i pubblici ministeri, incaricati per legge di dirigere le indagini, i quali insistono a credere che certe perizie, come ad esempio quelle sui residui di sparo o sulla conparazione di proiettili, le possa fare anche una scimmia ammaestrata a battere i tasti di una macchina?
A me, per capire il problema del DNA è bastata una ricerca di venti minuti in Internet; visto che io non sono un genio, come considerare chi ci ha impiegato due anni?

(29 gennaio 2015)


Source: Il caso Yara Gambirasio e il DNA



visto che io non sono un genio, come considerare chi ci ha impiegato due anni?

Risposta: [:304]


Più probabilmente dei finti tonti..



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 Oggetto del messaggio: Re: Il caso di Yara Gambirasio
MessaggioInviato: 09/09/2015, 18:27 
Yara, un terzo DNA sugli slip della 13enne.
La rivelazione: "Qualcuno infanga le indagini"


Spunta un inquietante dettaglio dalle indagini ancora in corso sul caso della piccola Yara.
Marzio Capra, ex vicecomandante del Ris di Parma, genetista forense, docente alla Statale di Milano, già consulente scientifico della famiglia di Chiara Poggi e ora nel pool difensivo di Massimo Bossetti, ha annunciato al settimanale Oggi che sugli slip della 13enne ci sarebbero tracce di un terzo DNA. «Si tratta di un altro profilo mitocondriale. Non si sa a chi appartenga. Nessuno si è preoccupato di scoprirlo. E il nucleare che lo doveva accompagnare dove è finito? La stessa traccia genetica contiene quindi un Dna nucleare e due mitocondriali di tre persone diverse. Una mostruosità scientifica mai vista perché contro natura». Così parla il perito al settimanale che ipotizza possa essere avvenuta una cancellazione selettiva delle tracce, magari proprio per incastrare Bossetti e sicuramente per depistare le indagini.

http://www.leggo.it/


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 Oggetto del messaggio: Re: Il caso di Yara Gambirasio
MessaggioInviato: 09/09/2015, 20:09 
Io aspetto che la letizia & co vengano bacchettati per bene.



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 Oggetto del messaggio: Re: Il caso di Yara Gambirasio
MessaggioInviato: 10/09/2015, 02:37 
nemesis-gt ha scritto:
Yara, un terzo DNA sugli slip della 13enne.
La rivelazione: "Qualcuno infanga le indagini"


Spunta un inquietante dettaglio dalle indagini ancora in corso sul caso della piccola Yara.
Marzio Capra, ex vicecomandante del Ris di Parma, genetista forense, docente alla Statale di Milano, già consulente scientifico della famiglia di Chiara Poggi e ora nel pool difensivo di Massimo Bossetti, ha annunciato al settimanale Oggi che sugli slip della 13enne ci sarebbero tracce di un terzo DNA. «Si tratta di un altro profilo mitocondriale. Non si sa a chi appartenga. Nessuno si è preoccupato di scoprirlo. E il nucleare che lo doveva accompagnare dove è finito? La stessa traccia genetica contiene quindi un Dna nucleare e due mitocondriali di tre persone diverse. Una mostruosità scientifica mai vista perché contro natura». Così parla il perito al settimanale che ipotizza possa essere avvenuta una cancellazione selettiva delle tracce, magari proprio per incastrare Bossetti e sicuramente per depistare le indagini.

http://www.leggo.it/



Magari ci ha messo le mani un Elohim e si son scordati di cancellare per bene le tracce.. haahahah



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 Oggetto del messaggio: Re: Il caso di Yara Gambirasio
MessaggioInviato: 10/09/2015, 10:57 
una cancellazione selettiva delle tracce, magari proprio per incastrare Bossetti e sicuramente per depistare le indagini


Più precisamente, per lasciare solo le sue tracce e cancellare le altre... come detto pagherà per tutti.

O vista la piega, non pagherà nessuno.

Sicuro è che i più colpevoli dormiranno come sempre sonni tranquilli.



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 Oggetto del messaggio: Re: Il caso di Yara Gambirasio
MessaggioInviato: 10/09/2015, 12:16 
la setta è potente depistare per loro è facile, come per altri casi di cronaca nera


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 Oggetto del messaggio: Re: Il caso di Yara Gambirasio
MessaggioInviato: 10/09/2015, 13:32 
Aztlan ha scritto:
una cancellazione selettiva delle tracce, magari proprio per incastrare Bossetti e sicuramente per depistare le indagini


Più precisamente, per lasciare solo le sue tracce e cancellare le altre... come detto pagherà per tutti.

O vista la piega, non pagherà nessuno.

Sicuro è che i più colpevoli dormiranno come sempre sonni tranquilli.


Chissà se in quel caso Alfano farà l'annuncio in TV...



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 Oggetto del messaggio: Re: Il caso di Yara Gambirasio
MessaggioInviato: 10/09/2015, 20:08 
A proposito di Alfano, mi ero preso degli appunti.

Angelino Alfano dal 28 aprile 2013 a Febbraio 2014, è ministro dell’Interno e vice presidente del Consiglio dei ministri nel Governo Letta.



Cercando di collegarli a Vincenzetti della Hacking Team

Vincenzetti, come è riuscito a stabilire un rapporto di stima con palazzo Chigi tanto da scrivere in un messaggio al generale Antonello Vitale della presidenza del Consiglio, che si era prodigato per Hacking team, «G. le sono profondamente grato. Ho un ulteriore debito verso di lei e verso il governo. Spero mi chieda presto cosa posso fare per lei»?


E considerando la parole di Umberto Rapetto, ex ufficiale della Guardia di Finanza

Un aspetto affrontato nel suo blog sul giornale online diretto da Peter Gomez anche da Umberto Rapetto, ex ufficiale della Guardia di Finanza, già inventore e comandante del Gat (Gruppo Anticrimine Tecnologico, poi divenuto Nucleo Speciale Frodi Telematiche GdF), e pure giornalista, scrittore e docente universitario, oltre che direttore Iniziative e progetti speciali di Telecom Italia.
Tra i frammenti “di questa sorta di esplosione”, spiegava “c’è chi avrebbe trovato, postato su Github, qualcosa che fa pensare ad un “child porn fabrication tool”, vale a dire un software capace di caricare file compromettenti sul computer di una persona ignara così da generare fraudolentemente elementi di prova ad esempio in una investigazione in materia di pedopornografia”.
Dopodiché aggiungeva: “Voglio sperare che non sia vero. Lo auguro a chi – in giro per il mondo – si è trovato sottoposto ad indagini e anche a chi quelle attività giudiziarie ha diretto o eseguito. Immagino chi ha urlato la propria estraneità ai fatti e si è visto condannare sotto il peso schiacciante di prove inconfutabili. Non ci voglio pensare. Mi domando “cosa è vero? cosa è falso?”. Possibile che proprio nessuno abbia immaginato che certi ‘programmini’ potessero avere una backdoor in grado di permettere al produttore di conoscere le modalità (destinatario incluso) di impiego della così portentosa applicazione?”.


Questo potrebbe benissimo spiegare molte cose sul computer di Bossetti.
Sopratutto leggendo la mail del Ceo della Hacking Team
Da: David Vincenzetti [mailto:d.vincenzetti@hackingteam.it]
Inviato: martedì 17 giugno 2014 12:22
A: Alberto Trombetta; Marco Pinciroli; Claudio Giuliano; Emanuele Levi; Stefano Molino; Giancarlo Russo
Oggetto: Il caso YARA



Naturalmente non posso dirvi molto. Naturalmente non conosco i dettagli. Ma, come e’ già successo numerose volte in passato per casi celeberrimi e molto piu’ grandi di questo, il merito del successo di questa indagine va a una certa tecnologia investigativa informatica prodotta da un’azienda a noi molto nota.



Insomma: ci hanno appena chiamato i ROS di Roma. Per complimentarsi e ringraziarci.





Comunque se sospetto che Alfano ha fatto la sua parte nell'infangare le indagini e siccome lo stesso Alfano si sentiva cosi sicuro nell'annunciare l'arresto dell'assassino di Yara, il collegamento lo vedo in questi appunti che mi ero preso.



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