Inviato: 27/02/2011, 20:58
Per completezza.
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Osservatorio minori: qualcosa nelle indagini deve cambiare
ROMA - «L'impiego ingente di mezzi e uomini non ha garantito il ritorno a casa di Yara, né tantomeno serve ad assicurare giustizia alla società»: il sociologo Antonio Marziale, presidente dell'Osservatorio sui diritti dei minori e consulente della commissione parlamentare per l'Infanzia, commentando il ritrovamento del cadavere di Yara Gambirasio, individua «un persistente difetto investigativo davvero imbarazzante».
E indica una lista lunga: «La madre di Cogne - dice Marziale- è stata condannata con un processo più indiziario che probatorio, infatti non è mai stata ritrovata nemmeno l'arma che ha ucciso Samuele. Il processo per la morte di Chiara Poggi brancola nel buio più totale. La scomparsa di Denise Pipitone è contrassegnata più da dichiarazioni ad effetto che da risultati sostanziali. I Misseri stanno tenendo in scacco gli inquirenti con una strategia drammaticamente farsesca».
Per Marziale «tutto ciò basta e avanza per dimostrare che l'avvento delle tecnologie sofisticate, in sostituzione delle vecchie ed artigianali 'inchieste del maresciallò, non sempre risulta funzionale alla macchina della giustizia». Il presidente dell'Osservatorio si dice «convinto che qualcosa a livello di articolazione delle indagini deve cambiare. Con ciò non intendo criticare gratuitamente l'azione meritoria delle Forze di Polizia e il contributo volontario della Protezione Civile e di altri diligenti cittadini, ma è chiaro che qualcosa non funziona. Un cadavere che, plausibilmente, non è stato mosso da un raggio di poche decine di chilometri - rimarca Marziale - non può essere occultato così facilmente».
«Le considerazioni sono due - conclude il sociologo - O i criminali hanno affinato la loro tecnica fino a diventare novelli Arsene Lupin oppure le strategie d'investigazione sono da rimettere in discussione. Rimane il fatto che, per conseguire il risultato di cui la giustizia sostanziale è portatrice è più sicuro rivolgersi a Striscia la Notizia».
http://www.ilmessaggero.it/articolo_app ... &desc_sez=
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Non concordo del tutto con l'analisi di questo Marziale. In particolare, penso che il "caso Sc@zzi" sia stato condotto bene. Non gli altri, questo è certo. Ma nemmeno credo che si tratti di un problema di tecnica investigativa. Piuttosto, s'è ormai avverato quel che si temeva trent'anni fa, ossia che la costante reiterazione della pratica delle raccomandazioni nel reclutamento del personale amministrativo ha ridotto la levatura tecnica ed intellettuale dei singoli operatori ad una cosa vergognosa e imbarazzante.
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Osservatorio minori: qualcosa nelle indagini deve cambiare
ROMA - «L'impiego ingente di mezzi e uomini non ha garantito il ritorno a casa di Yara, né tantomeno serve ad assicurare giustizia alla società»: il sociologo Antonio Marziale, presidente dell'Osservatorio sui diritti dei minori e consulente della commissione parlamentare per l'Infanzia, commentando il ritrovamento del cadavere di Yara Gambirasio, individua «un persistente difetto investigativo davvero imbarazzante».
E indica una lista lunga: «La madre di Cogne - dice Marziale- è stata condannata con un processo più indiziario che probatorio, infatti non è mai stata ritrovata nemmeno l'arma che ha ucciso Samuele. Il processo per la morte di Chiara Poggi brancola nel buio più totale. La scomparsa di Denise Pipitone è contrassegnata più da dichiarazioni ad effetto che da risultati sostanziali. I Misseri stanno tenendo in scacco gli inquirenti con una strategia drammaticamente farsesca».
Per Marziale «tutto ciò basta e avanza per dimostrare che l'avvento delle tecnologie sofisticate, in sostituzione delle vecchie ed artigianali 'inchieste del maresciallò, non sempre risulta funzionale alla macchina della giustizia». Il presidente dell'Osservatorio si dice «convinto che qualcosa a livello di articolazione delle indagini deve cambiare. Con ciò non intendo criticare gratuitamente l'azione meritoria delle Forze di Polizia e il contributo volontario della Protezione Civile e di altri diligenti cittadini, ma è chiaro che qualcosa non funziona. Un cadavere che, plausibilmente, non è stato mosso da un raggio di poche decine di chilometri - rimarca Marziale - non può essere occultato così facilmente».
«Le considerazioni sono due - conclude il sociologo - O i criminali hanno affinato la loro tecnica fino a diventare novelli Arsene Lupin oppure le strategie d'investigazione sono da rimettere in discussione. Rimane il fatto che, per conseguire il risultato di cui la giustizia sostanziale è portatrice è più sicuro rivolgersi a Striscia la Notizia».
http://www.ilmessaggero.it/articolo_app ... &desc_sez=
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Non concordo del tutto con l'analisi di questo Marziale. In particolare, penso che il "caso Sc@zzi" sia stato condotto bene. Non gli altri, questo è certo. Ma nemmeno credo che si tratti di un problema di tecnica investigativa. Piuttosto, s'è ormai avverato quel che si temeva trent'anni fa, ossia che la costante reiterazione della pratica delle raccomandazioni nel reclutamento del personale amministrativo ha ridotto la levatura tecnica ed intellettuale dei singoli operatori ad una cosa vergognosa e imbarazzante.