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AFFITTOPOLI - il magna magna bipartisan... http://www.ufoforum.it/viewtopic.php?f=8&t=9572 |
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Autore: | Thethirdeye [ 05/03/2011, 17:33 ] |
Oggetto del messaggio: | AFFITTOPOLI - il magna magna bipartisan... |
Affittopoli investe il centrosinistra Il caso del figlio di Visco: 154 metri a Campo de' Fiori a 910 mila euro. Nuovo filone su contratti il 2001 e il 2008 per locali e sedi di partito, associazioni, ristoranti http://roma.corriere.it/roma/notizie/cr ... 5536.shtml ROMA - Oltre 2 mila case di proprietà del Comune che avrebbero fruttato al Campidoglio appena il 15% del loro valore. Si tratta di sedi di associazioni utilizzate come sezioni di partito a canoni d'affitto irrisori e non pagati da decenni. Appartamenti in zone centrali venduti a prezzi molto inferiori al loro reale valore. È questo il nuovo filone di «Affittopoli» che abbraccia un periodo compreso dal 2001 al 2008, quando la Capitale era governata dal centrosinistra e il sindaco era Walter Veltroni. E le novità stanno scatenando roventi polemiche nel mondo politico romano. Nell'elenco c'è di tutto: dal ristorante «Checco er Carettiere» di Trastevere, uno dei preferiti da Roberto Benigni, che pagherebbe 300 euro al mese d'affitto ad un albergo di lusso con un canone di 2.500 euro. Non mancano le sedi di partito: una del Pd in via Vaiano ha un affitto di appena 254 euro mensili, mentre un'altra sede di Sinistra e libertà ne dovrebbe pagare 213, ma è morosa da una decina d'anni. E sarebbero decine le case vendute a prezzi molto inferiori a quelli di mercato. Tra queste l'appartamento da 155 metri quadrati del figlio dell'ex ministro delle Finanze, Vincenzo Visco, vicino Campo de' Fiori: l'abitazione sarebbe costata 900 mila euro, il 30-40% in meno del valore reale. Il centrodestra, per bocca di Barbara Saltamartini, parlamentare Pdl, accusa: «Se le notizie fossero confermate, sarebbe uno dei più grandi scandali della storia dell'amministrazione capitolina: la magistratura, alla luce di questi fatti, faccia chiarezza per capire chi ha permesso questo vero e proprio scempio». Parole condivise dal vice presidente della commissione Patrimonio di Roma Capitale, Domenico Naccari (Pdl) che aggiunge: «È opportuno, nell'interesse dei cittadini romani, che venga fatta tutta la chiarezza necessaria, a tutela della dovuta trasparenza amministrativa». Replicano i parlamentari del Pd Roberto Morassut, che durante la giunta Veltroni è stato assessore comunale all'Urbanistica, e Walter Verini: «La gestione amministrativa delle giunte guidate dal sindaco Walter Veltroni si è sempre attenuta ad un rigoroso rispetto delle regole e alla trasparenza». E ancora: «Non saranno certo velenose campagne di stampa a cambiare le carte in tavola o a nascondere la situazione di disastro anche morale della giunta Alemanno, con il suo immobilismo e con i suoi scandali». E dalla Regione Giancarlo Miele (Pdl) ricorda riferendosi alla gestione degli immobili appartenenti ale Ipab: «Dopo 5 anni di monopolio assoluto l'ex maggioranza di centrosinistra finge di non essersi resa conto del malgoverno di cui è stata responsabile ed in particolare della cattiva gestione del patrimonio immobiliare pubblico». E adesso «nel vortice di affittopoli e svendopoli alcuni consiglieri, che fino a pochi mesi fa avevano precise responsabilità politiche e amministrative - sottolinea Miele - chiedono all'attuale assessorato al Patrimonio l'accesso agli atti, per verificare canoni e locazioni. Francamente non si capisce il senso di questa richiesta». Intanto ieri nell'Assemblea capitolina Giordano Tredicine (Pdl) ha presentato una mozione insieme al collega Ugo Cassone per «rivedere il piano di dismissione delle case dell'ente previdenziale Enasarco». Tredicine poi precisa: «È necessario istituire un tavolo di concertazione tra Enasarco, sindacati degli inquilini, lavoratori della fondazione e rappresentanti del Comune per fare chiarezza quanto prima e valutare alternative in merito alle condizioni che l'Enasarco ha stabilito per gli inquilini». Articolo sul Corriere della Sera, Cronaca di Roma, a pagina 1 e 2 04 marzo 2011 |
Autore: | Thethirdeye [ 05/03/2011, 17:36 ] |
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Affittopoli bis, arrivata lista vip Comune Milano:"Chi ha sbagliato, paghi" http://www.tgcom.mediaset.it/cronaca/ar ... 3602.shtml La busta con i 1064 inquilini di appartamenti di proprietà del Pio Albergo Tribuzio di Milano, ente pubblico senza scopi di lucro, è stata consegnata al presidente della Commissione Casa e Demanio, Barbara Ciabò (Fli). "Se verrà fuori che ci sono politici - ha detto Ciabò - che hanno abusato del loro ruolo per pagare di meno penso che il loro comportamento potrà essere definito moralmente indegno. Vedremo se ci sono delle irregolarità". Giallo sulla completezza della lista La lista degli inquilini del Pio Albergo Trivulzio consegnata al Comune di Milano potrebbe non essere completa: è il sospetto sollevato durante i lavori della commissione consiliare Casa. Ad avanzare il dubbio è Barbara Ciabò. "Sembra che manchino 150 immobili - ha attaccato la consigliera futurista - se questo sospetto trovasse fondamento sarebbe gravissimo: un vero affronto al consiglio comunale di Milano". Ad alimentare i sospetti è stato anche Vincenzo Giudice, esponente del Pdl e dipendente del Pat: nell'elenco mancherebbero gli immobili di via Sottocorno e di via Menotti. Una chiave del giallo potrebbe essere legata al fatto che in questi anni i beni non presenti nell'elenco potrebbero essere stati venduti. Ed è proprio sul piano delle dismissioni immobiliari che il Pd e' pronto a dar battaglia. C'è Braida del Milan e un Montezemolo C'è anche il direttore generale del Milan, Ariedo Braida, tra gli inquilini delle case di proprietà del Pio Albergo Trivulzio. Il suo nome figura infatti nella lista. Il dirigente rossonero vive infatti in piazza del Carmine, nel quartiere Brera, dove ha un contratto dal 1 aprile dello scorso anno: 17.300 euro il canone annuo, più 1.244 di spese per una casa di 84,59 metri quadrati. Tra gli altri nomi spicca anche un Cordero di Montezemolo, il cui nome è però stranamente soltanto puntato con una 'D'. Il soggetto dall'illustre cognome è intestatario dal 29 giugno scorso di un ufficio in piazza Mirabello di 43 metri, per cui paga un canone di 9.100 euro più 1.800 di spese. Successivamente il presidente della Fiat ha fatto ufficialmente sapere che "D. Montezemolo" è un parente e il locale di 40 metri a cui si fa riferimento "è stato ottenuto in seguito a regolare asta pubblica". Spunta la poliziotta del caso Ruby Si trova, spulciando l'elenco, anche il dirigente della Sezione criminalità organizzata della Squadra mobile di Milano, impegnata nell'inchiesta sul caso Ruby, Maria José Falcicchia. Il nome della Falcicchia è legato a un'abitazione di 75 metri quadrati in via San Marco 20 angolo via Montebello 7, vicinissimo alla Questura, per il quale è previsto un canone di 11.262 euro più 980 di spese. Il contratto risale al 13 gennaio 2011. Tra gli altri nomi si nota anche Martino Pillitteri, figlio dell'ex sindaco Paolo e cugino dell'attuale assessore ai servizi civici del Comune. A Carla Fracci un appartamento in via della Spiga Il nome di Carla Fracci, maestra della danza classica, compare nella lista degli affittuari del Pio Albergo Trivulzio di Milano. La Fracci abita in via dell Spiga 5, nel cuore del quadrilatero della moda, in un appartamento di circa 187 metri quadrati per un affitto di 45.593 euro, più 6.148 euro di spese. Pisapia: "Fango contro di me" "C'è stato un vortice di telefonate anonime, nel puro stile della macchina del fango. Il fatto è semplice: la mia compagna abita da molti anni, da prima che noi ci conoscessimo, in un appartamento di proprietà di un ente pubblico. Lei non è candidata a niente, è un privato cittadino, è semplicemente una donna che lavora. Paga il regolare affitto che è previsto". Così sul suo blog personale, Giuliano Pisapia, candidato del centrosinistra alla poltrona di sindaco di Milano, spiega l'affaire 'affittopoli' che coinvolgerebbe la compagna e giornalista Cinzia Sasso. L'ipotesi è che la Sasso abbia avuto in locazione dal 1989 una casa del Pio Albergo Trivulzio a prezzi scontati. "Non è un reato, abitare in una casa di proprietà di un ente pubblico. Mentre certo è un problema l'incapacità degli enti che dispongono di un patrimonio immobiliare di gestire al meglio le proprie disponibilità. E state certi che contro quelle inefficienze io mi batterò", sottolinea Pisapia. |
Autore: | Thethirdeye [ 05/03/2011, 17:38 ] |
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Tre inchieste per Affittopoli Il Comune: così indagheremoA capo della commissione l'ex pg della Corte dei Conti. Chiamata anche la sorella del sindaco Alemanno, dirigente dell'Agenzia del Territorio. E due funzionari del Campidoglio http://roma.repubblica.it/cronaca/2011/ ... -13211437/ Verifichare la congruità dei prezzi di vendita, i requisiti degli inquilini a canoni di favore, chi si nasconde dietro il centinaio di società che hanno acquistato o locato un immobile comunale. Sarà una commissione d'indagine interna istituita ieri dal sindaco Alemanno a chiarire eventuali irregolarità nella dismissione e nella locazione del patrimonio disponibile del Campidoglio. A presiederla, anche per dare una parvenza di imparzialità, è stato chiamato l'ex procuratore generale della Corte dei Conti, ora in pensione, Claudio De Rose: affiancato da un dirigente dell'Agenzia del Territorio (guidata da Gabriella Alemanno, sorella del primo cittadino) e da due funzionari capitolini. L'obbiettivo è dichiarato: controllare il rispetto delle procedure di alienazione e degli affitti a terzi, "con particolare riguardo, tra l'altro, alla determinazione della congruità dei valori di vendita" nonché "dei canoni posti alla base dei contratti", recita l'ordinanza. Fermo restando che il centrodestra un'idea precisa se l'è già fatta: "Ci sono dubbi che questo patrimonio non sia stato ceduto ad un prezzo congruo", spiega l'assessore alla Casa Alfredo Antoniozzi. "Anche ad occhio, vendere a 2.000 euro al metro quadro appartamenti a piazza Navona mi pare un po' poco". Si comincerà dunque da qui. Dall'iter avviato nel 2001 con la delibera di consiglio 139/2001 che ha definito l'elenco dei 1.140 immobili da dismettere, mentre la 221/2004 ha stabilito le modalità della cessione. Settecentosettantacinque quelli passati di mano a partire dal 2006, di cui 613 residenze, 22 non residenziali e 140 pertinenze. Due i criteri utilizzati: vendita diretta ai conduttori o utilizzatori residenti da almeno 5 anni, in regola con i pagamenti del canone; asta pubblica in caso di mancanza di tali requisiti. La determinazione del prezzo è stata effettuata tra il 2003 e il 2004 da Risorse per Roma sulla base del valore di mercato con l'applicazione di uno sconto del 30% in caso di acquisto da parte degli inquilini, più un ulteriore sforbiciata dal 5% al 15% nell'ipotesi di vendita in blocco. Per ben 653 (più del 90%) è stata esercitata la prelazione, solo 94 sono andati all'asta e appena 28 aggiudicati per offerta successiva ad asta deserta. Ma secondo il Campidoglio c'è più di qualcosa che non torna. Intanto le stime di partenza, "al di sotto del valore di mercato reale", perché "una cosa è abbattere del 30% il prezzo di un appartamento da 500mila euro, un'altra è partire dalla metà e poi applicare la decurtazione", spiega Antoniozzi. Tanto più che - ed è questa l'altra stranezza su cui la Commissione d'indagine dovrà far luce - tutte le perizie sul valore degli immobili sono state poi validate dalla Commissione consiliare Patrimonio presieduta dall'attuale capogruppo del Pd Umberto Marroni: "Come fa un organo politico ad arrogarsi un diritto che spetta solo ai tecnici?", insiste il centrodestra. Convinto che dietro la quarantina di società acquirenti si possano nascondere nomi "eccellenti", dal momento che - si fa notare - un congruo numero è stato costituito tra il 2002 e il 2005, cioè alla vigilia della grande dismissione. È il caso, ad esempio di Gesimm srl che ha comprato due immobili in via Giolitti e in via di Foranello; Archivia Immobiliare srl 100 mq in via Cattaneo; Ripetta 2003 srl 92 mq in via del Crocefisso; la Mecenate due immobili, uno di 150 mq nell'omonima strada ai Parioli. Quel che non convince il centrodestra è, in particolare, la "cartolarizzazione" avvenuta tramite la Campidoglio Finance Srl che, nel 2005 acquisisce la proprietà di 629 beni da vendere, incassando alla fine 121 milioni. Dai 146 non cartolarizzati il Comune ne racimolerà altri 50,5. Totale: 150 milioni. "Davvero una miseria", insistono gli uomini vicini al sindaco. "Mi viene il dubbio che non sia un prezzo congruo, anche se non ho velleità di avere ragione", incalza Antoniozzi. Altro capitolo, le locazioni: 1.792 contratti in essere che generano un introito annuo di 12 milioni e 803mila euro. La gran parte (1.346 immobili fra residenziale, non residenziale e pertinenze) affidato alla Romeo gestioni. Anche qui, stesso discorso. Chi sono gli affittuari? Hanno i requisiti di reddito e fragilità sociale per avere un abitazione comunale a basso canone? Tutte domande alle quali la Commissione d'indagine dovrà rispondere entro 90 giorni. (05 marzo 2011) |
Autore: | Thethirdeye [ 05/03/2011, 17:40 ] |
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Affittopoli, negli appartamenti del Campidoglio vive uno spacciatore: paga soli 12 euro al mese L’eredità delle gestioni di centrosinistra: canone stracciato per un pusher in piazza Navona. Tra i fortunati anche l’ex ministro dell’Ulivo Parisi: ottenne 100 metri quadrati in via Margutta http://www.ilgiornale.it/interni/la_nuo ... comments=1 Tiziana Paolocci Massimo Malpica Roma Altre sezioni di partito che spuntano lì dove il Campidoglio aveva concesso locali ad associazioni (non politiche) senza fine di lucro. Gli elenchi delle proprietà immobiliari del comune di Roma riservano ancora sorprese. Ma l’attrazione fatale tra potenti e case di lusso con vista sul privilegio, ormai, non sorprende più. L’ultimo capitolo di Affittopoli ricalca le polemiche, nate proprio intorno alla dismissione del patrimonio in mattoni del Campidoglio, nel 2008. Quando, tra l’altro, saltarono fuori i nomi di un politico eccellente (Arturo Parisi) che avrebbe chiesto e ottenuto dall’Ipab Sant’Alessio una casa di 100 metri quadri in via Margutta, e di un costruttore altrettanto noto, Pierluigi Toti, al quale venne assegnato un appartamento di 96 metri quadrati a Piazza di Trevi, di fronte alla celebre fontana, per un canone di appena 905 euro al mese. Spulciando le liste delle case del Campidoglio assegnate in locazione, invece, adesso spunta anche il passato «pericoloso» dell’inquilino forse più invidiato dell’elenco. Maurizio C, oggi 51enne, abita infatti al 68 di piazza Navona. E per la sua casa al quinto piano paga poco meno di 13 euro mensili. Non è famoso, ma qualche anno fa (nel 1996) è finito comunque sui giornali. Perché sorpreso dai carabinieri a vendere hashish proprio nel portone del suo alloggio pubblico. Al di là dei casi singoli, la sproporzione tra gli introiti potenziali ed effettivi dell’amministrazione capitolina è tutta nella forbice tra i valori di mercato nelle zone di maggior pregio (e non solo) e le valutazioni «da saldo» fissate per gli immobili disponibili del Campidoglio con le delibere che davano il via alla dismissione voluta dalla giunta Veltroni. Bassi prezzi di partenza, sconti concessi ai residenti ed ecco che l’incasso si assottiglia. Per restare in piazza Navona, due cessioni nello stesso stabile al civico 68 rendono meglio l’idea. Nel 2006 Glauco Taliento, già locatario, esercita il suo diritto di prelazione. E si compra i suoi 127 metri quadrati al quarto piano della celebre piazza per 352.450 euro. Per capirci, le stime prudenti dell’agenzia del territorio suggerirebbero un prezzo, per un simile immobile, di almeno 1,5 milioni di euro. E in effetti, al primo piano, l’anno dopo, Giancarlo Jacorossi compra un immobile ben più piccolo ma all’asta, senza prelazione, e infatti versa nelle casse comunali 511mila euro per «soli» 47 metri quadri. Ieri il sindaco di Roma, Gianni Alemanno, ha istituito una commissione d’inchiesta per verificare in particolare «la congruità dei valori di vendita degli immobili», alienati tra 2001 e 2010. Che qualcosa non quadri lo pensano anche in procura. Ieri i pm titolari del fascicolo sull’affittopoli all’ombra del Colosseo hanno chiesto l’acquisizione degli elenchi degli immobili venduti e affittati dal comune di Roma e dalla Regione Lazio. L’arco temporale, però, risale solo fino al 2007, poiché si indaga per abuso d’ufficio e prima d’allora il reato sarebbe prescritto. Di certo, qualcosa non torna se, come contraltare ai 1.346 immobili disponibili (non case popolari) che il Campidoglio ha dato in locazione, l’amministrazione incassa 4.344.000 euro. In media, poco più di tremila euro l’anno per immobile (un dato che comprende però anche le pertinenze), nonostante le zone di assoluto pregio in cui in gran parte si trovano. Colpisce, nell’elenco, il gran numero di locali assegnati in locazione al gestore telefonico Vodafone, sempre con canoni non certo proibitivi (meno di 6mila euro annui, per esempio, per un locale in via Cassia Vecchia, 734). Mentre continuano a spuntare sezioni di partito laddove, invece, agli elenchi del comune risultano associazioni no-profit. Così ecco che dove dovrebbe esserci la sede dell’associazione «la bottega dei Gordiani», in viale della Venezia Giulia 71/75, sono «nate» miracolosamente anche due sezioni, una per i «giovani democratici» e una per il Pd. Sempre in zona, in via Prenestina 284, risulta assegnataria l’associazione Evoluzione 2003. Ma l’unica targa presente all’ingresso del locale è quella di Sinistra e Libertà, il partito di Vendola. Piccoli misteri. Come la «tavola calda-pizzeria» che un primo riscontro del Campidoglio ha scovato al posto del legittimo assegnatario, il «centro d’arte Happening». |
Autore: | Thethirdeye [ 05/03/2011, 17:45 ] |
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Casa: indagato figlio Letizia Moratti Per violazione edilizia, maxi ristrutturazione senza permessi 05 marzo, 08:57 http://www.ansa.it/web/notizie/rubriche ... 26489.html (ANSA) - MILANO, 4 MAR - Il figlio del sindaco di Milano, Letizia Moratti, Gabriele, e' indagato per violazione edilizia nell'inchiesta del procuratore aggiunto Alfredo Robledo, sulla maxi-ristrutturazione di cinque capannoni trasformati, senza permessi, in una villa da Gabriele Moratti. Stasera i militari della Guardia di Finanza hanno effettuato una serie di accertamenti proprio nella villa del figlio del sindaco, alla periferia nord-ovest della citta'. |
Autore: | Thethirdeye [ 05/03/2011, 17:48 ] |
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Letizia Moratti condona la bat-casa del figlio: 1mln in meno allo stato. Fonte: http://espresso.repubblica.it/dettag...figlio/2145920 " Letizia Moratti condona il figlio di Paolo Biondani Gabriele, il secondogenito del sindaco, ha ristrutturato senza permessi cinque loft in stile Batman per farne la sua abitazione. Con un ring per la boxe e un poligono di tiro insonorizzato. Pagando al Comune un milione di euro meno del dovuto. Ma poi mammina ha sistemato tutto Affari edilizi alla Batman per il figlio del sindaco di Milano. Mentre sull'ex capitale morale infuria l'ennesima "Affittopoli" - case pubbliche a canone agevolato per politici e amici non sempre bisognosi - salta fuori che il nuovo superpiano urbanistico della città, fortemente voluto da Letizia Moratti, è oro sonante per una selezionatissima cerchia di proprietari di immobili. Tra cui spicca un certo Gabriele Moratti, 32 anni. Sì, proprio lui, il figlio di Letizia e di Gianmarco Moratti, petroliere della Saras e grande finanziatore delle campagne elettorali della moglie. I fortunati incroci tra edilizia e politica sono stati denunciati da un libro-inchiesta ("Le case della libertà", Aliberti editore) firmato da Andrea Sceresini, Maria Elena Scandaliato e Nicola Palma. Ma quello che "l'Espresso" ha verificato, con documenti e testimonianze, è che il Piano di governo del territorio (Pgt), il nuovo codice urbanistico approvato tra mille polemiche dal centrodestra milanese, è in grado di garantire al rampollo del sindaco un vantaggio economico personale che gli esperti quantificano in "almeno un milione di euro". Al centro del caso c'è una maxi-ristrutturazione nella prima periferia nord-ovest di Milano, in via Cesare Ajraghi 30. Qui Gabriele Moratti, che dopo una dura gavetta a New York si è meritato uno stipendio da manager nell'azienda di papà, compra cinque capannoni di ben 447 metri quadrati. Il vincolo di destinazione è industriale: vietato trasformarli in abitazioni. Il 4 agosto 2009 Moratti junior chiede solo di "accorparli in un unico laboratorio", pagando al Comune oneri minimi: stando alle visure, 6.687 euro. I lavori sono quasi ultimati, quando scoppia la grana: il gruppo Hi-Lite/Brera 30, specializzato in interni per case da nababbi, accusa Gabriele di non aver pagato l'ultima rata del prezzo. Il titolare, l'architetto Gian Matteo Pavanello, ottiene un decreto ingiuntivo per 127 mila euro. E nelle carte portate in tribunale spunta la sorpresa: al posto dei capannoni c'è una villa da sogno. Che l'architetto riassume così: "Il modello è la casa di Batman". Il figlio del sindaco, dunque, si sarebbe ispirato al palazzo dell'eroe del fumetto. Pavanello, che ha lavorato per mesi nel cantiere, ha visto il progetto diventare realtà: ingresso-garage sorvegliato; sala fitness di "200 metri quadrati con grande vasca idromassaggio, sauna, bagno turco, piscina salata e soppalco-palestra"; "ponte levatoio che sale in un enorme soggiorno con cinema privato"; e al piano superiore "immense camere da letto". Quella di Gabriele è "particolare", con "mobili in pelle di squalo". L'effetto-Batman è garantito soprattutto da una "botola motorizzata" che porta in un bunker sotterraneo in cemento, con "ring da boxe" e "poligono di tiro insonorizzato". "Il Giornale" è l'unica testata milanese che, curiosamente, dedica al caso due servizi opposti. Il 9 luglio 2010 titola: "Moratti junior si fa la mega-casa, ma non vuol pagare". Due giorni dopo, doppia smentita. "La società Brera 30 ha lavorato male, il dottor Gabriele Moratti si è già opposto al decreto ingiuntivo", scrive il suo legale. Che si preoccupa anche di negare "qualsiasi irregolarità urbanistica", sostenendo che "l'effettiva destinazione d'uso dell'immobile" (residenza o capannoni?) si potrà verificare solo "dopo la fine dei lavori". Il destino vuole che poco dopo arrivi la variante: la proprietà versa 102 mila euro di oneri urbanistici e il 12 agosto l'immobile diventa "commerciale". Solo allora il Comune manda i controlli: tutto ok. E la villa da Batman? Scomparsa. Anzi, mai esistita. L'architetto Pavanello però giura che "tutte le maestranze, l'impresa edile, idraulici e tecnici possono testimoniare che in quei capannoni è stata costruita una residenza di lusso. Il giovane Moratti ci ha pure abitato e fatto feste: l'abbiamo visto tutti". Ma come ha fatto a superare i controlli comunali? "I locali sono stati risistemati con strutture in cartongesso proprio in vista dell'ispezione". Un intervento-tampone "affidato all'architetto N. B.", precisa Pavanello, "ma non mi risulta che abbia demolito le piscine o il bunker". Toccherà al tribunale civile decidere sulla parcella per la casa-fantasma: il processo si aprirà in novembre. Ma la politica intanto ha cambiato le regole." E ancora si discute su quello che questi politici dicono -.- |
Autore: | rmnd [ 05/03/2011, 18:14 ] |
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Rivogliamo quel mariuolo di Scajola! E' il più innocente di tutti. Almeno lui la casa se la fatta regalare a sua insaputa. Altro che affitto a canone agevolato! ![]() |
Autore: | Ronin77 [ 06/03/2011, 12:17 ] |
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Cita: rmnd ha scritto: Rivogliamo quel mariuolo di Scajola! E' il più innocente di tutti. Almeno lui la casa se la fatta regalare a sua insaputa. ![]() ![]() Lasciamolo in pace,è ancora impegnato nelle indagini ![]() |
Autore: | rmnd [ 06/03/2011, 12:22 ] |
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Cita: rmnd ha scritto: Rivogliamo quel mariuolo di Scajola! E' il più innocente di tutti. Almeno lui la casa se la fatta regalare a sua insaputa. Altro che affitto a canone agevolato! ![]() ..Nemo propheta in patria... detto fatto.. Cita: PARLA l'EX MINISTRO
Scajola vede il premier e prepara il ritorno «Con me 62 parlamentari» «Venderò la casa e mi riprenderò i 600 mila euro spesi, gli altri in beneficenza» http://www.corriere.it/politica/11_marzo_06/scajola-ritorno-roncone_51f8e7e0-47c3-11e0-9c0b-cba0d8eea70e.shtml |
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