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 Oggetto del messaggio: TTIP Accordo Commerciale Transatlantico (USA - EU)
MessaggioInviato: 29/04/2014, 03:33 
Super-lobby vogliono accordo di libero scambio Usa-Ue.

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http://www.wallstreetitalia.com/article ... ngton.aspx

Zero dibattito in parlamento, accuse di "antitrade" rivolte a coloro che si oppongono ai negoziati. Ma il TTIP (Transatlantic Trade and Investment Partnership) va avanti: il vice ministro per lo Sviluppo Economico Carlo Calenda e il Presidente di BusinessEurope Emma Marcegaglia oggi nella capitale americana.
Proteste contro il TTIP (Transatlantic Trade and Investment Partnership.)

Proteste contro il TTIP (Transatlantic Trade and Investment Partnership.)
WASHINGTON (WSI) - Anche se sono molto forti le critiche e perplessita' sull'accordo di libero scambio Usa-Ue noto con l'acronimo TTIP (Transatlantic Trade and Investment Partnership) c'e' grande fermento ai vertici dei governi e delle istituzioni, corrisposto da un silenzio assoluto sui media e soprattutto tra i partiti e in Parlamento. Si tratta di temi globali di fronte a cui gli 80 euro del governo Renzi, o l'insistenza del M5S sul reddito di cittadinanza, impallidiscono per la loro inconsistenza da campagna elettorale fatta di slogan di facciata.


Su Wall Street Italia ci siamo gia' occupati di questo colosso che e' la trattativa sull'accordo di libero scambio Usa-Ue, pubblicando una lettera di Jos Dings e Pieter de Pous, membri a Bruxelles del gruppo consultivo di esperti sul TTIP dell'UE; sono due funzionari dissidenti che mettono in guardia i cittadini d'Europa: "Con il TTIP, prepariamoci a poteri orwelliani, e fascismo soft". Insomma un'altra di questa mega-costruzioni anti-democratiche ad esclusivo beneficio di multinazionali, caste e lobby economiche.

In una lettera al Financial Times, i due membri del gruppo di esperti della UE sull'Accordo Commerciale Transatlantico respingono le accuse di "antitrade" rivolte a coloro che si oppongono ai negoziati: il TTIP (Transatlantic Trade and Investment Partnership) "non riguarda solo il commercio, è un attacco alla democrazia", dicono.

Eppure la macchina del TTIP e' ormai lanciata in piena velocita'. All'insaputa del grande pubblico. Che si trovera' poi il meccanismo un giorno in vigore, a cose fatte. E allora sara' troppo tardi, per pararne i danni.


Infatti, il vice ministro per lo Sviluppo Economico Carlo Calenda da oggi, lunedì 28 aprile, e' in visita ufficiale negli Stati Uniti accompagnato dal Vice Direttore generale di Confindustria Daniel Kraus, dai vertici delle principali associazioni di settore (Anfia, Assocalzaturifici, Assica, Cosmetica Italia, Federalimentare, Federmacchine, Federorafi e Smi) e dai Consorzi che tutelano il Made in Italy agroalimentare (Aicig, Assodistil, Federdoc e Isit).

La missione, organizzata a cura dell’Ambasciata d’Italia a Washington, sarà svolta congiuntamente con il Presidente dell’associazione europea delle imprese BusinessEurope, Emma Marcegaglia (neo presidente di Eni), accompagnata a sua volta da esponenti delle realtà associative europee.

E’ previsto un intenso programma di lavoro focalizzato principalmente ad incontrare i principali interlocutori americani, sia pubblici che privati, coinvolti nel negoziato commerciale in corso tra UE e USA.

Sono in agenda due seminari presso i principali think-tank internazionali. Il primo presso il Center for Strategic and International Studies (30 aprile) per discutere gli aspetti di rilevanza politica nel TTIP e, il secondo, presso il Peterson Institute (1° maggio) dove si parlerà di come il TTIP possa favorire il ritorno del comparto manifatturiero da entrambi i lati dell’Atlantico.

La U.S. Chamber of Commerce, inoltre, ospiterà (30 aprile) un dibattito pubblico - alla presenza delle associazioni manifatturiere americane, europee e italiane - per mettere a punto un sintetico piano d’azione a sostegno del negoziato TTIP. Altro evento importante della visita sarà l’incontro (30 aprile) del Vice Ministro Calenda con l’inviato presidenziale degli Stati Uniti per la politica commerciale, Mike Froman, con il suo braccio destro Dan Mullaney, capo negoziatore per il TTIP da parte statunitense. L’incontro servirà a confrontarsi sulle prospettive negoziali in vista dei due nuovi round di trattative (prima dell’estate) e dell’imminente semestre di Presidenza italiana della UE.

A margine di questi eventi, il Vice Ministro terrà una serie di altri bilaterali, tra i quali quello con alcuni membri del Congresso americano (29 aprile) con ruoli guida nelle Commissioni parlamentari coinvolte nel negoziato TTIP. E’ prevista, inoltre, una presentazione (28 aprile) del Vice Ministro sulle strategie italiane volte ad attrarre gli investimenti esteri. All’evento, che si terrà presso l’Ambasciata d’Italia a Washington, parteciperanno rappresentanti del mondo finanziario e aziendale statunitense e delle principali istituzioni finanziarie internazionali.






Detto in parole povere...... le generazioni future mangeranno solo prodotti della Monsanto modificati geneticamente.
Mentre gli orti privati diverranno totalmente illegali.

Bello eh?



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"Onesto è colui che cambia il proprio pensiero per accordarlo alla verità. Disonesto è colui che cambia la verità per accordarla al proprio pensiero". Proverbio Arabo

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MessaggioInviato: 29/04/2014, 12:51 
Vuol dire anche che se devo comprare roba qualunque dagli stati uniti non dovrò pagare più cifre esorbitanti tra iva,dazi e pistolini vari.Per me che sono uno che online acquista molto è una buona notizia.


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MessaggioInviato: 29/04/2014, 13:37 
Io che piu che consumatore sono imprenditore, invece non me ne rallegro e nemmeno se fossi salariato dipendente di una ditta privata.[:(]

Alcuni link del forum su questa trappola di trattato.

http://www.ufoforum.it/topic.asp?TOPIC_ID=15490

http://www.ufoforum.it/topic.asp?whichp ... _ID=321178

http://www.ufoforum.it/topic.asp?whichp ... _ID=304124

http://www.ufoforum.it/topic.asp?whichp ... _ID=312506

http://www.ufoforum.it/topic.asp?whichp ... _ID=303752

http://www.ufoforum.it/topic.asp?whichp ... _ID=315265



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MessaggioInviato: 29/04/2014, 14:29 
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robs79 ha scritto:
Per me che sono uno che online acquista molto è una buona notizia.


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MessaggioInviato: 29/04/2014, 17:07 
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Thethirdeye ha scritto:


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robs79 ha scritto:
Per me che sono uno che online acquista molto è una buona notizia.


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robs79 ha scritto:
non dovrò pagare più cifre esorbitanti tra iva,dazi e pistolini vari.


Dimenticavo di chiederti... che beneficio ne trarrai se il tuo salario diminuirà, diciamo del 30% ad essere ottimisti?.

Già ora senza questo trattato, la perdita di potere d'acquisto dei salari e la distruzione dello stato sociale sono in corso. Figuriamoci dopo.


Ultima modifica di Wolframio il 29/04/2014, 17:16, modificato 1 volta in totale.


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MessaggioInviato: 29/04/2014, 18:34 
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Wolframio ha scritto:

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Thethirdeye ha scritto:


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robs79 ha scritto:
Per me che sono uno che online acquista molto è una buona notizia.


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robs79 ha scritto:
non dovrò pagare più cifre esorbitanti tra iva,dazi e pistolini vari.


Dimenticavo di chiederti... che beneficio ne trarrai se il tuo salario diminuirà, diciamo del 30% ad essere ottimisti?.

Già ora senza questo trattato, la perdita di potere d'acquisto dei salari e la distruzione dello stato sociale sono in corso. Figuriamoci dopo.


Può darsi che lo spirito con cui Robs dice certe cose sia di natura ecologica: [:D]
Ne trarrà il vantaggio che comprerà il 30% di merce in meno, quindi...
quindi, meno inquinamento! [:o)] [:D]



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MessaggioInviato: 29/04/2014, 18:40 
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Wolframio ha scritto:

non dovrò pagare più cifre esorbitanti tra iva,dazi e pistolini vari.

Dimenticavo di chiederti... che beneficio ne trarrai se il tuo salario diminuirà, diciamo del 30% ad essere ottimisti?.

Già ora senza questo trattato, la perdita di potere d'acquisto dei salari e la distruzione dello stato sociale sono in corso. Figuriamoci dopo.

ciao wolf, non ho capito quale è il meccanismo che farebbe scattare una caduta dei salari del 30% e la distruzione dello stato sociale


Ultima modifica di gippo il 29/04/2014, 18:40, modificato 1 volta in totale.

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MessaggioInviato: 29/04/2014, 19:46 
In generale, in un mondo ove gli stati siano economicamente più forti delle società private, questo trattato sarebbe in alcuni punti pure positivo, ma ora come ora, con il potere che hanno le società transnazionali non deve passare assolutamente, specie nella ventilata possibilità di dare alle società private la possibilità di chiedere rimborso danni agli stati per mancati Outlook (previsioni di guadagno).
Se uno conosce come reagisce una grossa società privata in caso di Outlook non centrati, sa che è una follia, farebbero causa comunque per qualsiasi motivo pur di dimostrare che le previsioni erano giuste.
Ciò porterà alla fine degli stati intesi come organizzazioni di cittadini e l'inizio di stati intesi come società per azioni.
Concettualmente passi da "cittadino" a "dipendente non retribuito" (del tuo tempo libero visto che nel periodo lavorativo già tipicamente si è dipendenti....)
Questo merita una dura battaglia politica, quanto meno per eliminare molte parti di questo trattato


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MessaggioInviato: 29/04/2014, 22:11 
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gippo ha scritto:

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Wolframio ha scritto:

non dovrò pagare più cifre esorbitanti tra iva,dazi e pistolini vari.

Dimenticavo di chiederti... che beneficio ne trarrai se il tuo salario diminuirà, diciamo del 30% ad essere ottimisti?.

Già ora senza questo trattato, la perdita di potere d'acquisto dei salari e la distruzione dello stato sociale sono in corso. Figuriamoci dopo.

ciao wolf, non ho capito quale è il meccanismo che farebbe scattare una caduta dei salari del 30% e la distruzione dello stato sociale


Il meccanismo che farebbe scattare una caduta dei salari è il libero mercato che porta benefici solo alle grosse multinazionali, le medie aziende perderanno la protezione dello stato (dazi per esempio) e per non soccombere alla concorrenza dovranno per forza chiedere ai lavoratori di lavorare di piu o rinunciare a parte del salario, molte aziende non ce la faranno ugualmente e creeranno ulteriori disoccupati, altre delocalizzeranno dove la manodopera costa meno. Troppa disoccupazione indurrà i lavoratori ad accettare salari inferiori e le aziende avranno un'arma in più, o accetti questo salario o rimani a casa che tanto fuori c'è un coda lunghissima di aspiranti candidati.

Basta guardare i risultati del trattato di libero commercio (NAFTA) nei paesi americani. Grazie al NAFTA quasi 400 mila posti di lavoro sono stati persi negli Stati Uniti ed i lavoratori guadagnano mediamente solo il 77% di quanto guadagnavano prima dell'entrata in vigore del trattato.


Ultima modifica di Wolframio il 29/04/2014, 22:13, modificato 1 volta in totale.


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MessaggioInviato: 30/04/2014, 04:40 
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Wolframio ha scritto:
Il meccanismo che farebbe scattare una caduta dei salari è il libero mercato che porta benefici solo alle grosse multinazionali, le medie aziende perderanno la protezione dello stato (dazi per esempio) e per non soccombere alla concorrenza dovranno per forza chiedere ai lavoratori di lavorare di piu o rinunciare a parte del salario, molte aziende non ce la faranno ugualmente e creeranno ulteriori disoccupati, altre delocalizzeranno dove la manodopera costa meno. Troppa disoccupazione indurrà i lavoratori ad accettare salari inferiori e le aziende avranno un'arma in più, o accetti questo salario o rimani a casa che tanto fuori c'è un coda lunghissima di aspiranti candidati.
Basta guardare i risultati del trattato di libero commercio (NAFTA) nei paesi americani. Grazie al NAFTA quasi 400 mila posti di lavoro sono stati persi negli Stati Uniti ed i lavoratori guadagnano mediamente solo il 77% di quanto guadagnavano prima dell'entrata in vigore del trattato.


Penso che il vero pericolo per i nostri mercati sia a oriente ...
Quello che dici è già successo e non c'è modo di tornare indietro, i dazi non hanno fermato l'immigrazione ne la delocalizzazione delle imprese.
Personalmente non so ancora se l'accordo USA-UE sia un bene o un male, sto cercando di capirlo ma credo che sia una mossa (forse disperata) per fronteggiare la concorrenza orientale.
La Cina ha in mano il manifatturiero, sta dilagando nell'edilizia, se diventerà concorrenziale anche nel settore auto parleremo cinese per i prossimi 50 anni.
Credo che storicamente non sia mai successo che un solo paese accentrasse tutto il sistema produttivo mondiale come nella Cina attuale.
Siamo nel mezzo di una guerra mondiale economica ...


Ultima modifica di gippo il 30/04/2014, 04:46, modificato 1 volta in totale.

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gippo ha scritto:

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Wolframio ha scritto:
Il meccanismo che farebbe scattare una caduta dei salari è il libero mercato che porta benefici solo alle grosse multinazionali, le medie aziende perderanno la protezione dello stato (dazi per esempio) e per non soccombere alla concorrenza dovranno per forza chiedere ai lavoratori di lavorare di piu o rinunciare a parte del salario, molte aziende non ce la faranno ugualmente e creeranno ulteriori disoccupati, altre delocalizzeranno dove la manodopera costa meno. Troppa disoccupazione indurrà i lavoratori ad accettare salari inferiori e le aziende avranno un'arma in più, o accetti questo salario o rimani a casa che tanto fuori c'è un coda lunghissima di aspiranti candidati.
Basta guardare i risultati del trattato di libero commercio (NAFTA) nei paesi americani. Grazie al NAFTA quasi 400 mila posti di lavoro sono stati persi negli Stati Uniti ed i lavoratori guadagnano mediamente solo il 77% di quanto guadagnavano prima dell'entrata in vigore del trattato.


Penso che il vero pericolo per i nostri mercati sia a oriente ...
Quello che dici è già successo e non c'è modo di tornare indietro, i dazi non hanno fermato l'immigrazione ne la delocalizzazione delle imprese.
Personalmente non so ancora se l'accordo USA-UE sia un bene o un male, sto cercando di capirlo ma credo che sia una mossa (forse disperata) per fronteggiare la concorrenza orientale.
La Cina ha in mano il manifatturiero, sta dilagando nell'edilizia, se diventerà concorrenziale anche nel settore auto parleremo cinese per i prossimi 50 anni.
Credo che storicamente non sia mai successo che un solo paese accentrasse tutto il sistema produttivo mondiale come nella Cina attuale.
Siamo nel mezzo di una guerra mondiale economica ...

Se abbiamo accettato per 100 anni il sistema Americano e ci ha ridotto in questo stato,proviamo a collaborare con il sistema Cinese,se no quale potrebbe essere l'alternativa?.[8]


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Cita:
Wolframio ha scritto:
Dimenticavo di chiederti... che beneficio ne trarrai se il tuo salario diminuirà, diciamo del 30% ad essere ottimisti?.

Già ora senza questo trattato, la perdita di potere d'acquisto dei salari e la distruzione dello stato sociale sono in corso. Figuriamoci dopo.

Questa diminuzione è una supposizione,non ci sono certezze di alcun tipo.
Personalmente acquisto merce circa come 10 anni fa con la differenza che 10 anni fa le spese di spedizione e l'iva erano inferiori.
Io non ho avuto diminuzioni di stipendio in tutti questi anni ma "piccoli" aumenti da contratto,ho iniziato a lavorare nell'azienda dove sono ora nel 2001 quando è partito l'euro e la spesa e le bollette che pagavo all'epoca le pago anche ora arrivando a fine mese abbastanza tranquillo.
P.S. Il mio stipendio attuale è di 1350€ giusto per essere precisi.


Ultima modifica di robs79 il 30/04/2014, 09:14, modificato 1 volta in totale.

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bleffort ha scritto:
Se abbiamo accettato per 100 anni il sistema Americano e ci ha ridotto in questo stato,proviamo a collaborare con il sistema Cinese,se no quale potrebbe essere l'alternativa?.[8]

I Cinesi comandano già e noi collaboriamo già ampiamente con il governo Cinese.
Il sistema non è "Americano" ma semmai "Occidentale".Capisco che tu abbia proprio un odio viscerale per gli Stati Uniti ma devi essere preciso.


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bleffort ha scritto:
Se abbiamo accettato per 100 anni il sistema Americano e ci ha ridotto in questo stato,proviamo a collaborare con il sistema Cinese,se no quale potrebbe essere l'alternativa?.[8]

Più che accettare direi che subiamo le aree di influenza, sia gli USA che la Cina.
Temo che non abbiamo molte alternative, stiamo già collaborando con il sistema cinese, per forza di cose. Il risultato è che i prodotti costano meno ma anche la manodopera vale meno. L'industria occidentale è rimasta infangata nella crisi finanziaria degli ultimi anni e la Cina ne ha approfittato alla grande.
Il problema è che questa aggressività ci ha tagliato le gambe e sta portando al ribasso la condizione sociale media.
Non so come si possa trovare un equilibrio con questo tipo di atteggiamento ma non credo serva a molto porre degli ostacoli nazionali.
Come dice Wolf le multinazionali speculano su questa situazione ...

Penso che una singola nazione non possa fare nulla, dovrebbe esserci un coordinamento verso una direttiva comune che limiti la libertà delle multinazionali (utopia). Alla fine il MEC/CEE/UE sono nati proprio per fronteggiare questo tipo di concorrenza.
"Più stato e meno mercato" ma attraverso un coordinamento comunitario, un singolo paese che impone condizioni restrittive verrebbe isolato dall'economia.

In altre parole siamo nella menta e tutti danno ricette per uscirne, in momenti di confusione come questi è facile gridare "chiu pilu per tutti" ma chi conosce davvero la soluzione?


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gippo ha scritto:

Cita:
bleffort ha scritto:
Se abbiamo accettato per 100 anni il sistema Americano e ci ha ridotto in questo stato,proviamo a collaborare con il sistema Cinese,se no quale potrebbe essere l'alternativa?.[8]

Più che accettare direi che subiamo le aree di influenza, sia gli USA che la Cina.
Temo che non abbiamo molte alternative, stiamo già collaborando con il sistema cinese, per forza di cose. Il risultato è che i prodotti costano meno ma anche la manodopera vale meno. L'industria occidentale è rimasta infangata nella crisi finanziaria degli ultimi anni e la Cina ne ha approfittato alla grande.
Il problema è che questa aggressività ci ha tagliato le gambe e sta portando al ribasso la condizione sociale media.
Non so come si possa trovare un equilibrio con questo tipo di atteggiamento ma non credo serva a molto porre degli ostacoli nazionali.
Come dice Wolf le multinazionali speculano su questa situazione ...

Penso che una singola nazione non possa fare nulla, dovrebbe esserci un coordinamento verso una direttiva comune che limiti la libertà delle multinazionali (utopia). Alla fine il MEC/CEE/UE sono nati proprio per fronteggiare questo tipo di concorrenza.
"Più stato e meno mercato" ma attraverso un coordinamento comunitario, un singolo paese che impone condizioni restrittive verrebbe isolato dall'economia.

In altre parole siamo nella menta e tutti danno ricette per uscirne, in momenti di confusione come questi è facile gridare "chiu pilu per tutti" ma chi conosce davvero la soluzione?




Condivido il tuo punto di vista in toto.

Ma la domanda sorge spontanea: è meglio morire di morte certa o...
rischiare l'isolamento da parte dell'economia e tentare di scalciare
qualche "colpo basso" istituendo nuovi modelli economici?

Voglio dire.. perso per perso... meglio scendere dalla giostra.



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