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MessaggioInviato: 28/04/2011, 22:21 
Costi di chiusura del ciclo di vita degli impianti nucleari

Posted by Terenzio Longobardi

Continuiamo la pubblicazione delle analisi di Domenico Coiante dei singoli fattori che determinano il costo di produzione dell'energia nucleare. Dopo quella relativa alla durata della vita operativa delle centrali nucleari, pubblicata qualche giorno fa qui, oggi è la volta dei costi di chiusura del ciclo di vita delle centrali, in inglese "decommissioning" (smantellamento). Per leggere meglio le tabelle occorre cliccare sopra.

Scritto da Domenico Coiante

Introduzione

La produzione d’elettricità mediante reattori nucleari ha una peculiarità: le spese da sostenere per la gestione degli impianti non terminano alla fine della vita operativa, o poco dopo, come per le centrali tradizionali. La chiusura del ciclo si considera completata quando il sito è stato bonificato e restituito alla praticabilità in sicurezza. L’esperienza, finora maturata, ha dimostrato che questo risultato può essere ottenuto mediante un impegnativo e lungo percorso. La serie di operazioni da effettuare, a partire dalla data di chiusura dell’attività produttiva, si estende per oltre un secolo (Thomas, 2008). Inoltre, la responsabilità nei confronti dell’ambiente non si conclude con la bonifica del sito, ma si protrae per lungo tempo in altro luogo, cioè nella discarica dove si vanno a collocare i prodotti radioattivi risultanti dalla fase precedente, da mantenere in sicurezza per secoli. Queste operazioni sono indicate sinteticamente con i termini anglosassoni di decommissioning & waste disposal (smantellamento e messa in discarica dei rifiuti).

Vista la lunghezza del periodo temporale in gioco, una parte di queste operazioni non è ancora stata provata, ma soltanto delineata mediante simulazioni. Ne segue che la stima preventiva dei costi possiede una grande incertezza. Prevedere a distanza di un secolo quanto costerà completare la bonifica di un sito nucleare è una faccenda molto difficile, sia perché non esiste un’esperienza consolidata sull’argomento del costo, sia perché non si riesce ad assegnare un valore affidabile al tasso di sconto per un periodo così lungo, in modo da attualizzare la spesa da mettere nel presente bilancio economico dell’impresa nucleare.

Queste indubbie difficoltà hanno fatto sì che le spese per il decommissioning, in passato, fossero trascurate nel conteggio economico preventivo, lasciandone il carico sulle generazioni future come se si trattasse di costi sociali esterni. L’attuale presa di coscienza ambientale e l’approccio liberistico vigente sulla produzione d’elettricità impongono di valutare e prendere in considerazione nel bilancio d’impresa anche questi costi differiti nel tempo. A riprova del nuovo corso, basti citare la recente disposizione governativa statunitense, che obbliga i gestori delle centrali nucleari a mettere da parte 1 $ per ogni MWh prodotto, accumulando la somma per l’intera vita operativa in un fondo fruttifero vincolato per tali spese. Si tratta di 0,001 $/kWh, una cifra considerata dagli esperti come largamente insufficiente (Severance, 2009), pur tuttavia essa rappresenta l’ammissione ufficiale dell’errore per difetto di cui soffrono le vecchie stime di costo del kWh nucleare. Le valutazioni più aggiornate prendono in considerazione questa voce nella misura indicata dal governo USA, ma ne ammettono l’insufficienza. Ad esempio, il Prof. De Paoli dell’Istituto per l’Economia delle Fonti d’Energia (De Paoli et al, 2008) assume una maggiorazione della cifra USA ipotizzando un intervallo di costo tra 1 e 3 €/MWh. Il cambio di valuta nel momento dello studio era a 1 € = 1,5 $. Ciò significa ammettere che il costo del decommissioning possa avere un valore, nel caso migliore, il 50% più alto di quanto previsto dal governo USA e ben 450% nel caso peggiore, cioè (0,0015 – 0,0045) $/kWh.

Nel rapporto sopra nominato, Severance, invece, cita una stima di Moody’s che indica un contributo di circa 0,02 $/kWh (0,014 per il decommissioning e 0,006 per il waste disposal), valore 20 volte superiore a quello governativo USA. Se questa cifra fosse confermata in qualche modo, essa assumerebbe un peso notevole nello stabilire il costo del kWh.
Come si vede, esiste una grande incertezza. E’ tuttavia già chiaro che la spesa complessiva da sostenere per il decommissioning & waste disposal potrebbe essere rilevante ai fini del costo di produzione del kWh nucleare e che, pertanto, un’analisi accurata dei costi deve cercare d’individuare con la massima precisione possibile le spese da sostenere dopo lo spegnimento finale del reattore e la chiusura del ciclo di vita.
Proviamo qui di seguito a fare tale analisi.

Verifica

Iniziamo con l’approfondire il significato del contributo c = 0,001 $/kWh indicato dagli USA.
Ricordiamo che questo contributo presente emerge dall’attualizzazione delle spese da sostenere nelle fasi future in cui si articola il decommissioning, applicando ad esse il rispettivo tasso di sconto.
Per chi non avesse dimestichezza con questa materia, diamo qui alcuni cenni sommari.
Facciamo partire la scala dei tempi dall’oggi indicando con zero l’anno presente. Supponiamo di sapere che dovremo sostenere una spesa, ad esempio per un lavoro, che si renderà necessario tra t anni. Sappiamo anche che il costo di questa operazione oggi è S0 unità monetarie. A causa dell’inflazione e dell’aumento dei prezzi, il costo nell’anno t sarà diventato:

St = S0 (1+h)t (1+e)t (1)

Dove h è il tasso annuale medio dell’inflazione ed e è quello analogo per l’aumento dei prezzi oltre l’inflazione.
Poiché siamo previdenti, stanziamo nell’anno zero una somma Sx, che investiremo in banca in operazioni fruttifere ad un tasso nominale d’interesse pari a k, in modo che nell’anno t la nostra somma sarà cresciuta al valore:

Sxt = Sx (1+k)t (2)

A sua volta il tasso d’interesse nominale k è legato al tasso d’inflazione h e a quello d’interesse reale r (quello cioè al netto di h) dalla relazione:

(1+k) = (1+h) (1+r) (3)

La (2) diviene quindi:

Sxt = Sx (1+h)t (1+r)t (4)

Per poter far fronte nell’anno t al costo espresso dalla (1), dovrà avvenire che Sxt sia uguale a St e quindi:

Sx (1+h)t (1+r)t = S0 (1+h)t (1+e)t (5)

Da cui si ricava:

Sx = S0 [(1+e)t/(1+r)t] (6)

Il fattore F = [(1+e)t/(1+r)t] è detto fattore di sconto. La somma Sx che si deve investire oggi per poter pagare la spesa St da affrontare nell’anno t è determinata dal costo nell’anno zero S0 moltiplicata per il fattore di sconto, cioè scontata al presente. Detto in altro modo, il valore presente di una spesa da fare in un anno t differito nel tempo, si ottiene dal valore monetario odierno di questa spesa applicando ad essa il fattore di sconto.

Occorre notare che l’adozione del tasso d’interesse reale produce la semplificazione che fa scomparire nel fattore F la dipendenza dal tasso d’inflazione. Rimane, però, la dipendenza dal tasso specifico di crescita dei prezzi, che, soprattutto per tempi lunghi, può avere una significativa influenza. Poiché nel nostro caso la parte di gran lunga maggiore delle spese riguarderà il costo del lavoro e questo varia nel tempo essenzialmente a causa dell’inflazione, considereremo nel seguito il tasso della crescita dei prezzi e = 0 e quindi il nostro fattore di sconto per l’anno t sarà semplificato in:

F = 1/(1+r)t (7)

Torniamo ora alla nostra verifica.
Riferendo tutto al kW come unità di potenza, indichiamo con S0 (in moneta a valore odierno) la somma delle spese stimate per il decommissioning come se l’operazione si effettuasse tutta oggi (costo detto overnight). Consideriamo poi che la spesa dovrà essere affrontata alla fine della vita operativa della nostra centrale, cioè dopo N anni. Per quanto detto sopra il valore presente all’anno zero di questa spesa sarà:

Sp = S0 F = S0/(1+r)N (8)

Come di consueto, supponiamo di aver preso in prestito Sp e di restituirla in N rate costanti durante l’intera vita operativa della centrale. Allora, se QN il fattore d’annualità, il valore della rata c sarà determinato dalla:

c = QN Sp/(AEP) (9)

Dove:
• QN = r/[1-(1+r)-N] è il fattore di annualità per la restituzione di Sp in N rate costanti;
• r = è il tasso annuale dell’interesse reale (al netto dell’inflazione) applicato alla restituzione del prestito;
• N è la vita operativa della centrale espressa in anni;
• AEP è la produttività energetica annuale della centrale.

Considerato che per il governo USA è c = 0,001 $/kWh, risolviamo rispetto a Sp per i quattro casi esemplificativi della Tab.1.

Immagine

Si deduce, pertanto, che il governo USA stima il valore presente della spesa complessiva per il decommissioning & waste disposal delle centrali nucleari compreso nell’intervallo tra circa 106 e 142 $/kW a seconda che il tasso di sconto valga il 5 o il 6,5% annuo e la vita operativa sia di 40 o 60 anni.

Quanto è affidabile questa valutazione?

Come vedremo meglio in seguito, il processo di decommissioning & waste disposal, che inizia alla fine della vita operativa, cioè dopo 30, 40 o 60 anni dalla partenza, ha una durata di circa un secolo, senza contare il tempo successivo di conservazione in discarica dei rifiuti radioattivi. Operazioni di così lungo periodo richiedono responsabilità che vanno sicuramente al di là di quelle delle ordinarie imprese commerciali. Per tale motivo, il Regno Unito ha ritenuto opportuno d’istituire nel 2004 un apposito organismo pubblico, la Nuclear Decommissioning Authority (NDA), responsabile del controllo del processo di smantellamento delle centrali nucleari britanniche, che sono giunte a fine vita operativa.
Utilizzeremo i dati provenienti da questa autorevole fonte per valutare meglio la situazione.
Ma prima stabiliamo le basi del discorso definendone i termini.

Decommissioning & waste disposal

Con questi termini inglesi, il cui significato non è riconducibile alla sola traduzione letterale, si indica l’intero processo di chiusura del ciclo di vita delle centrali nucleari. Esso comprende un’articolazione su diversi argomenti e in varie fasi temporali. Generalmente si adotta la traduzione: “Smantellamento degli impianti e messa in discarica dei rifiuti radioattivi.” Però, come vedremo, il concetto è più ampio di quanto appaia da questi soli termini.
Per comprenderne il vero significato, occorre ricordare brevemente alcuni fatti inerenti ai reattori nucleari dopo il loro spegnimento, che ci permettono d’identificare altrettante fasi operative. Secondo la NDA (Thomas, 2008), il procedimento da adottare è quello detto “Safstor”, cioè lavori in massima sicurezza (safety) e conservazione (storage) delle parti radioattive per tutto il tempo necessario ad un ragionevole decadimento dell’intensità delle radiazioni. Tutto sommato si riconosce che questo procedimento sia il più economico da usare quando non esistono esigenze di particolare urgenza circa il reimpiego del sito.
Si procede secondo le seguenti fasi:

a) Rimozione del combustibile dal nocciolo (Defuelling)


Durante la vita operativa degli impianti, che oggi si tende ad estendere da 30 a 40 ed anche a 60 anni, le barre di combustibile bruciato, estratte dal nocciolo, sono immerse verticalmente in un’apposita piscina d’acqua demineralizzata e lì immagazzinate. Questa operazione è fatta più volte ad intervalli di circa un anno e mezzo nel corso delle attività ed essa riguarda solo 1/4, o 1/3, alla volta degli elementi contenuti nel reattore. La permanenza in piscina è necessaria in attesa che l’alta radioattività delle scorie decada a valori compatibili con la possibilità del successivo trasporto in altro luogo. Il calore che si sviluppa dagli elementi fortemente radioattivi è continuamente rimosso facendo circolare l’acqua nella piscina con apposite pompe in modo da mantenere il liquido molto al di sotto della temperatura d’ebollizione e da conservarne il livello sempre almeno un metro sopra l’estremità superiore delle barre. Naturalmente, tutto ciò ha un costo. La relativa spesa è considerata all’interno dei costi annuali di esercizio e manutenzione.

Alla fine della vita operativa, dopo lo spegnimento del reattore, si effettua lo svuotamento completo del nocciolo rimovendo tutto il combustibile che esso contiene e si pongono le barre dentro la piscina. A questo punto, però, l’attività produttiva è ormai terminata ed il bilancio economico è chiuso. Pertanto, i costi di questa operazione non fanno più parte del bilancio ordinario, ma aprono un nuovo capitolo di spese di esercizio e manutenzione straordinaria.
In definitiva il defuelling costituisce la prima voce di questo nuovo capitolo di spesa.
Durata: circa 2 anni.

b) Preparazione per la sorveglianza e manutenzione (Care & Maintenance Preparation)


Poiché i prodotti di fissione più attivi hanno un tempo di dimezzamento di circa 30 anni, generalmente le barre di combustibile bruciato sono mantenute nella piscina per almeno questo periodo. Nei primi anni si svolgono tutte le attività di predisposizione delle attrezzature e degli impianti per adeguarli alla missione di conservazione in sicurezza del combustibile bruciato. Naturalmente, anche il resto degli impianti e l’intera centrale dovranno essere preparati per la messa a riposo in sicurezza per il lungo periodo prima che inizi l’operazione di smantellamento e rimozione delle parti. Ciò comporta un completo riassestamento delle competenze lavorative ed una diversa organizzazione del lavoro.
Pertanto, le operazioni di care & maintenance preparation costituiscono la seconda voce di costo del decommissioning.
Durata: circa 8 anni.

c) Sorveglianza e manutenzione (Care & maintenance)

Una volta che è terminata la fase di preparazione, inizia il lungo periodo gestione del sito della centrale spenta. Si dovrà sorvegliare l’intero impianto ed assicurare il funzionamento dei servizi anti-intrusione, mantenendo in piena efficienza per circa 30 anni il sistema di pompe che assicura la sicurezza della piscina di decadimento.
In definitiva, tutto ciò costituisce un’altra voce di spesa del processo.
Durata: circa 85 anni.

d) Sgombero totale degli impianti e pulizia finale del sito (Final clearance)

Non appena trascorso il tempo di dimezzamento delle scorie radioattive (circa 30 anni), può iniziare l’attività finale di rimozione degli elementi di combustibile ed il loro trasporto negli impianti di trattamento per la successiva messa in discarica di sicurezza. In questa fase si completa anche la rimozione di tutte le parti d’impianto, che non sono state attivate e si provvede a sezionare e compattare le parti attivate in modo da poterle trasportare e collocare in discarica sorvegliata. Per quanto riguarda l’edificio di contenimento, semplice o doppio, al momento non esiste una procedura consolidata per lo smantellamento, che, in ogni caso, rappresenta un’operazione abbastanza tradizionale, da effettuare con qualche cautela per una bassa residua radioattività purtroppo presente.
Infine, occorre ripristinare il sito per poterlo destinare ad altri usi.
L’intera fase finale costituisce l’ultima e più consistente voce di spesa del decommissioning.

Durata: circa 8 anni.

e) Messa in discarica di sicurezza dei rifiuti (Waste disposal)

Ad onore del vero, le spese del ciclo di vita dei reattori nucleari non si chiudono con il trattamento dei rifiuti e la loro messa in discarica, perché questa dovrà essere approntata con modalità costruttive speciali così da conservare i rifiuti radioattivi a lunga vita in sicurezza per secoli, cioè in modo da non costituire pericolo per la salute adesso e per le future generazioni. A parte il costo strutturale della discarica, occorrerà disporre di un servizio di sorveglianza per secoli. Purtroppo, tutti questi costi, che riguardano le generazioni future, non si sanno valutare pienamente e, pertanto, non vengono presi in considerazione all’interno del bilancio preventivo della centrale nucleare. Essi sono accantonati semplicemente tra le esternalità a carico della collettività.
Durata: secoli.

Caso di studio: Centrale Sizewell A da 420 MW tipo Magnox

Si tratta di un reattore inglese entrato in servizio nel 1966 e spento nel 2006. Funzionava con elementi di combustibile di uranio metallico incamiciati con una lega di magnesio (magnox). I neutroni erano moderati a grafite e il raffreddamento avveniva mediante circolazione forzata di anidride carbonica gassosa. Questa filiera è stata ormai abbandonata alla fine degli anni ’70 in favore dei più efficienti reattori refrigerati ad acqua (Boiling Water Reactor e Pressurized Water Reactor). La tecnologia magnox è stata sviluppata dagli inglesi, che la hanno applicata in casa ed esportata in numerosi paesi fin dagli anni ’60. Il reattore di Latina è un esempio di questa filiera. Un gran numero di questi reattori è ormai spento ed in fase di smantellamento.
Anche se le caratteristiche tecniche sono diverse da quelle della filiera PWR, che oggi appare come la più usata, esamineremo il caso di Sizewell, soprattutto per il dettaglio e l’affidabilità dei dati pubblicati.
La Tab.2 riassume brevemente la situazione del decommissioning di Sizewwell A secondo la NDA (Thomas, 2008).

Immagine

Come si può vedere il costo specifico ricondotto al 2008 è di 788,1 £/kW, corrispondente a 1279,1 $/kW (1£ = 1,623$). Pertanto, se volessimo costruire un impianto nucleare dello stesso tipo nel 2008, dovremmo aggiungere questo costo alle altre voci. Il che corrisponde, con una produttività di 7500 kWh/kW ed un fattore d’annualità per una vita operativa di 40 anni pari a 0,05828 e per 60 anni pari a 0,05283 (r = 5%), a considerare rispettivamente un costo aggiunto di circa (0,01 - 0,009) $/kWh.
Questi valori sono circa un fattore 10 più alti del costo di 0,001 $/kWh ammesso negli USA. La ragione del divario, secondo gli esperti, è da ricercare nel fatto che i reattori gas-grafite, essendo poco efficienti, producono nella loro vita una quantità maggiore di rifiuti radioattivi e, quindi, maggiori spese per il trattamento.

Decommissioning dei reattori PWR in USA

a. Secondo la WNA (World Nuclear Association), il costo di smantellamento dei reattori PWR nei casi sperimentati (alcuni già definiti ed altri ancora in corso) è compreso fra 200 e 500 $/kW (valore del $ al 2001 (WNA, 2010).
Se andiamo ad esaminare i singoli casi di smantellamento, troviamo che il dato minore della forcella si riferisce ai piccoli impianti nucleari sperimentali, che hanno funzionato per un tempo ridotto a una o due decine d’anni. E’ chiaro che in tal caso i rifiuti radioattivi sono in misura minore e quindi il costo dello smantellamento è più basso. Pertanto, dovendo considerare il caso di una centrale di taglia intorno a 1000 - 1600 MW con vita operativa di 40, il nostro dato di riferimento non potrà essere che quello più alto indicato. Applichiamo ad esso il tasso d’inflazione medio del 2% per avere il costo attuale (2010) di 597 $/kW.

Per quanto riguarda l’allungamento della vita operativa a 60 anni, occorre precisare che questo dato deve essere proporzionalmente aggiornato a causa della maggiore quantità di rifiuti che si accumulano nei 20 anni aggiuntivi. Pertanto, la spesa da applicare alle centrali di vita allungata sarà grossomodo pari a 895 $/kW.
Nel bilancio d’impresa per la realizzazione di una centrale nucleare oggi, dobbiamo considerare questi valori per la voce di costo del decommissioning. Considerando, al solito, un tasso d’interesse reale che può andare dal 5 al 6,5%, un fattore di annualità su 40, o su 60 anni di vita operativa e la produttività annuale dell’impianto di 7500 kWh/kW, avremo secondo la (9):

r = 5% N = 40 anni Q40 = 0,05828 c = 0,0046 $/kWh
N = 60 anni Q60 = 0,05283 c = 0,0063 “
r = 6,5% N = 40 anni Q40 = 0,07061 c = 0,0056 “
N = 60 anni Q60 = 0,06652 c = 0,0079 “

In definitiva il contributo atteso per il costo del kWh potrà spaziare tra:

c = (0,0046 - 0,0079) $/kWh

cioè: c = (0,0033 - 0,0057) €/kWh (1 $ = 0,7289 €)

Questo costo è un fattore (4 - 5) volte più alto del valore indicato dal governo USA.

b. Secondo l’analisi finanziaria di Moody’s (Griffiths-Lambeth, 2008), il costo presente per il decommissioning & waste disposal è di circa 1000 $/kW, cioè circa 729 €/kW.
Applicando le stesse ipotesi del caso precedente, otteniamo per il contributo al costo del kWh:

c = (0,0070 - 0,0094) $/kWh = (0,0051 - 0,0068) €/kWh

Il costo risulta un fattore da 7 a 9 volte più alto di quello indicato dal governo USA.

Conclusione


Riassumiamo nella Tab.3 la situazione risultante della stima del contributo di costo del decommissioning dei reattori PWR di grande taglia.

Immagine

In conclusione, potremo considerare che il contributo presente sul costo del kWh possa andare da 0,0033 a 0,0068 €/kWh.
Il costo del kWh nucleare stimato dallo IEFE (De Paoli, 2008) è dato come 6,32 c€/kWh. Si vede allora che il contributo, qui indicato nel caso peggiore della stima di Moody’s, costituisce circa il 15% del costo totale. Si tratta di una parte di costo che comincia ad essere rilevante. Comunque, anche negli altri casi, il valore è pur sempre notevolmente superiore a quello ottimistico (completamente trascurabile) indicato dal governo USA.

Come già accennato, occorre ricordare che, una volta sistemati i rifiuti radioattivi nella discarica speciale predisposta alla loro conservazione in sicurezza, una componente di spesa continuerà a gravare sul kWh nucleare per un tempo dell’ordine dei secoli. Il bilancio d’impresa, però, si arresta al momento della collocazione in discarica ed i costi successivi, che oggi sono difficilmente stimabili, s’intendono posti a carico della collettività presente e delle generazioni future come se si trattasse di costi sociali.
Ci chiediamo se questo è economicamente ed eticamente giusto.


Riferimenti

- De Paoli L., Gulli F, 2008, The competitivenessof nuclear energy in an era of liberalized markets and restrictions on greenhouse-gas emissions, Economia delle fonti di energia e dell’ambiente, Anno LI – N.2/2008, p.51.
- Griffiths-Lambeth N., 2008, Decommissioning and Waste Costs for a New Generator of Nuclear Power, Moody’s Report n.109086, May 2008
- Severance C.A., 2009, Businness Risks and Costs of New Nuclear Power, http://climateprogress.org/wp-content/u ... s-2009.pdf, p.26
- Thomas Steve, 2008, The Organisation & the Costs of the Decommissioning Nuclear Plants in the UK, Economia Delle Fonti Di Energia E Dell’Ambiente, Anno LI – N.2/2008, pp.63-82
- WNA, 2010, Decommissioning Nuclear Facilities, http://www.world-nuclear.org/info/inf19.html, ottobre 2010.


http://aspoitalia.blogspot.com/2011/03/ ... -vita.html



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Stop al treno nucleare, attivisti arrestati in valle di Susa

Due arresti e una trentina di denunce: questo il bilancio della protesta contro le 13 tonnellate di scorie radioattive provenienti da Saluggia, nel Vercellese. Era il carico del “treno nucleare” diretto in Francia, che le autorità hanno bloccato in valle di Susa il 7 febbraio, prima dell’alba. Ad allarmare gli agenti, il “presidio” No-Tav organizzato dai militanti valsusini alla stazione di Chiusa-Condove: una cinquantina di attivisti, decisi a segnalare un transito ritenuto pericoloso. «Le leggi prescrivono che in situazioni simili la popolazione sia avvertita e venga predisposto un piano di evacuazione in caso ad esempio di incidente ferroviario», dice Guido Fissore, attivista No-Tav e consigliere comunale di Villarfocchiardo. Dopo un’ora di tensione, gli agenti antisommossa – presenti in forze – hanno sgomberato l’area: il blitz si è concluso con due attivisti fermati e 29 denunciati.

Nessuna violenza da parte dei militanti, assicura Fissore: «Sui binari non c’erano manifestanti, ma solo copertoni incendiati: sono stati rapidamente treni nuclearerimossi dai carabinieri con l’aiuto di estintori». Poi, nella vana attesa del treno – fermato a valle della stazione – verso le 5 del mattino è partita la ruvida carica per sgomberare l’area ferroviaria. Concitazione, manganellate e contusioni. Racconta Nicoletta Dosio, altra militante presente al “presidio” lungo i binari: «Qualche agente alla fine ci ha irriso, salutandoci dicendo “Sarà dura”», prendendo cioè in prestito il motto del movimento No-Tav. «Era il loro modo di darci appuntamento a Venaus, dove riprenderemo la lotta contro la Torino-Lione. Be’: staremo a vedere per chi “sarà dura”, abbiamo risposto».

Il treno “fantasma”, che trasportava conteiner carichi di combustibile nucleare esaurito, era partito nella notte dal sito Avogadro di Saluggia, che – spiega Andrea Bertaglio su “Il Fatto Quotidiano” – ospita l’85% delle scorie radioattive italiane. Il convoglio, rallentato per ore dalla tensione in valle di Susa (il confronto tra militanti e forze dell’ordine ha bloccato il traffico ferroviario e anche le strade statali, presidiate dai blindati), era diretto al terminal francese di Valognes. Un lungo percorso, quello delle scorie del vecchio nucleare italiano: dal Piemonte alla regione della Manche – continua Bertaglio – la rotta delle scorie passa attraverso numerosi No tavdipartimenti, zone densamente popolate come quella di Parigi, dove i residui radioattivi transitano addirittura sulla Rer, la rete ferroviaria metropolitana della capitale transalpina.

Destinazione finale, l’impianto di La Hague per il trattamento: «Quelle sul treno valsusino erano scorie liquide», precisa Guido Fissore: «Erano dirette in Francia per essere vetrificate ma sono destinate poi a tornare in Italia», dove però – sottolinea il “Fatto” – non esistono adeguati impianti di stoccaggio. In valle di Susa, dice ancora Fissore, molte amministrazioni comunali erano all’oscuro del transito speciale. Per questo il movimento No-Tav ha voluto organizzare il “presidio” per «richiamare l’attenzione su un problema, il nucleare, per nulla risolto». Si tratta, nella fattispecie, dell’eredità del vecchio reattore della Garigliano, centrale nucleare da 150 megawatt chiusa definitivamente nel 1982, fa notare Andrea Bertaglio, ben 5 anni prima del referendum che mise fine all’avventura nucleare italiana.

Già allora, ricorda Nicoletta Dosio, i valsusini erano scesi in campo nella grande battaglia ecologista: «La valle partecipò con uno striscione “La valle di Susa contro il nucleare” alla marcia Casale-Trino». Contro il nucleare, la valle di Susa si schierò anche negli anni ’90, ostacolando la costruzione del grande elettrodotto italo-francese destinato a importare l’energia elettrica prodotta dalla centrale atomica di Creys-Malville, alle porte di Chambery, al di là delle Alpi. «La lotta non era solo per la salvaguardia del paesaggio alpino – precisa Nicoletta Dosio – ma anche contro un modello di sviluppo che col nucleare coinvolgeva il potere economico e il potere politico-Nicoletta Dosio ferita a Venaus nel 2005militare: non dimentichiamo che il nucleare è un campo forte per quelli che vedono nella guerra la cosiddetta “igiene del mondo” e l’affermazione di un potere che schiaccia popoli, persone e territori».

Il “treno fantasma” partito da Saluggia non poteva non incrociare, sulla sua strada, i militanti No-Tav della valle di Susa, che da oltre 15 anni stanno bloccando la costruzione della linea ferroviaria ad alta velocità Torino-Lione, ritenuta devastante, costosissima e inutile. In più, lo spettro atomico delle scorie ormai attraversa l’intera Europa alla ricerca di soluzioni, scrive Bertaglio sul “Fatto”: una storia lunga, quella del trattamento dei residui radioattivi su suolo francese, che già nel 2007 ha portato l’Autorità parigina per la sicurezza nucleare (Asn) ad esprimere dubbi e riserve sulla legalità del trasferimento: «In occasione del primo trasporto di combustibili usati italiani verso l’impianto di La Hague in vista nucleare scoriedel loro trattamento, l’Asn ricorda pubblicamente le sue riserve sull’accordo intergovernativo che inquadra questa operazione».

Le autorità francesi inoltre ritengono «non tecnicamente giustificati» i tempi previsti dall’accordo, in base al quale la Francia continuerà a ricevere scorie italiane fino al 2015 per poi resituirle “trattate” entro il 2025. Forti critiche, aggiunge Bertaglio, sono state espresse anche dalla associazione “Sortir du nucléaire”: «Questo trasporto di scorie radioattive è insensato», affermano gli antinuclearisti francesi, perché espone ai pericoli le popolazioni solo per fare funzionare l’impianto Areva a La Hague. «Mentre il governo italiano vuole rilanciare il nucleare, contro la volontà della maggioranza della popolazione che ha voluto abbandonare il nucleare grazie al referendum del 1987, le autorità italiane – continuano gli ecologisti di “Sortir du nucléaire” – mandano questi rifiuti estremamente radioattivi lontano dal loro territorio, sperando così di ritardare e mascherare il problema dell’impossibile gestione delle scorie nucleari»

http://www.libreidee.org/2011/02/stop-a ... e-di-susa/


Interrogazione al Senato.

http://www.senato.it/japp/bgt/showdoc/f ... =si&toc=no


Ultima modifica di Hynekeniano il 28/04/2011, 23:30, modificato 1 volta in totale.


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Lettera-appello di Adriano Celentano: “Questo voto è l’unico mezzo per sopravvivere, fidatevi”

Adriano Celentano lancia il suo appello: "Il governo va avanti nella demoniaca voglia di avvelenarci. Tocca a noi fermarli"
Caro direttore, ma soprattutto cari STUDENTI, comunisti, fascisti, leghisti e operai costretti a lavorare nell’insicurezza. Come avrete letto su tutte le prime pagine dei giornali, il governo non demorde. Continua, sfidando l’intelligenza anche di chi lo ha votato, nella sua DEMONIACA voglia di avvelenare gli italiani. Gli unici che, fino a prova contraria, hanno saputo distinguersi da tutti gli altri popoli IMBECILLI per aver avuto, già 24 anni fa, la saggia intuizione di dire NO alla bevanda radioattiva che, in nome di quel “benessere” tanto sbandierato da Berlusconi, ti uccide in cambio di un voto contro la VITA.

Ma oggi purtroppo il pericolo radioattivo, e quindi di morte lenta e dolorosa, è di gran lunga maggiore di quanto è avvenuto in quegli anni. Che peso può avere oggi la saggezza degli italiani se poi chi ci governa fa dei discorsi cretini come quello che abbiamo ascoltato a Porta a Porta dal ministro Paolo Romani? “Innanzitutto essere nuclearisti – ha detto – non può essere definita una bestemmia. Lo sono tutti i più grandi paesi del mondo, l’America, la Russia, la Cina, il Giappone e tutti i paesi europei. L’unica grande potenza industriale che non ha il nucleare è solo l’Italia”. Come dire che, se la maggioranza dei paesi industriali vogliono suicidarsi, la logica vuole che chi non si suicida è un mascalzone. Purtroppo invece, caro ministro, essere nuclearisti non solo è una bestemmia, ma significa essere DEMENTI fin dalla nascita. La verità è che il vostro è un trucco per indebolire il referendum: senza il quesito del nucleare (e ora state tentando di far saltare anche quello sull’ACQUA), sperate che il LEGITTIMO IMPEDIMENTO non raggiunga il quorum. Stavolta credo che sarà proprio il governo a finire con “il quorum a pezzi”.

Non so come si pronuncerà la Cassazione. È a lei che spetta l’ultima parola per decidere se il quesito referendario è venuto meno o no. In ogni caso non si potrà fare a meno di andare a votare. Se non altro per non deludere quel MILIONE di persone che vede in Antonio Di Pietro l’unico vero combattente per la salute delle prossime generazioni. Perché di questo si tratta, cari amici fascisti, STUDENTI, leghisti, comunisti e operai insicuri. Che Di Pietro stia cercando di salvarci dall’immane catastrofe lo si capirà prima di quanto si creda. La “Pubblica Ottusità” dei vari Romani, Sacconi, Quagliariello, Gasparri e Prestigiacomo ha quasi raggiunto il punto di non ritorno. E la NATURA, la cui pazienza è ormai a pezzi, non tarderà molto a darci i suoi nuovi segnali.

E a tal proposito voglio dire due parole non a Berlusconi, ormai in preda a uno stato confusionale, ma a ciò che è rimasto della sua COSCIENZA che, per meglio identificarla a chi legge la chiamerò con lo stesso nome del presidente del Consiglio, ma al femminile, poiché mi piace immaginare che la voce della coscienza abbia piuttosto i modi dolci e gentili di una bella figura femminile che non quelli rudi e maschili.

Cara Silvia, il fatto che tu sia inascoltata non significa che tu debba calare le braghe, scusa volevo dire la gonna, non so come sei vestita, non ha importanza; ma al governo c’è qualcuno di cui forse tu hai smarrito la fisionomia e che sta sbagliando tutto. Se tu lo molli si perde definitivamente e chi ci va di mezzo poi è la povera gente che lo ha votato. È il momento invece di alzare la voce e fargli capire come stanno le cose. Devi dirgli che gli italiani non sono così cretini… anche le formiche lo hanno capito che questa mossa di soprassedere sul nucleare non solo è una truffa ai danni di chi vuole VIVERE, ma serve soprattutto a tener fede a quel CONTRATTO di MORTE che Berlusconi ha firmato con Sarkozy per la costruzione di quattro nuove centrali NUCLEARI. Devi dirgli che non si può far gestire l’ACQUA ai privati. L’ACQUA è un bene comune, di tutti. Come si può pensare che, se io ho sete, devo pagare per bere? E poi devi dirgli che all’estero tutte le sue strategie risultano assai sospette, ridicole e soprattutto non chiare.

Cara Silvia, a tutti capita di dire qualche bugia, ma a fin di bene. Forse anche a te sarà capitato, o no?… Scusa dimenticavo, tu non puoi dire bugie… neanche a fin di bene… Il compito che ti è stato affidato, fin dai più remoti albori del mondo, è quello di dirci sempre la verità anche se noi continueremo a rifiutarla. Scusa, me l’ero scordato, per un attimo anch’io mi sono fatto prendere dalle puerili voglie di grandezza del mondo esterno…. Ora capisco perché fin dalla nascita il presidente del Consiglio ti ha ripudiata. Le bugie che lui dice infatti sono SPAVENTOSE e senza un minimo di pudore.
Vuol farci credere che lui davvero pensava che Ruby fosse la nipote di Mubarak. Vuol cambiare la Costituzione a furia di barzellette che non fanno ridere, ce l’ha coi magistrati che vogliono processarlo.

Le accuse su di lui non si contano ormai: magari è davvero innocente, però non lo sapremo mai. Lui continua a non presentarsi ai processi e non si accorge che i suoi elettori cominciano a farsi delle domande, a chiedersi se è giusto essere governati da un BUGIARDO. Certo, è difficile pensare che non lo sia, anche se il dubbio traspare lontanamente e subito svanisce di fronte all’ARROGANZA di tacere ciò che tutti si aspettavano da lui. Ossia, l’unica BUGIA che il Cavaliere avrebbe dovuto dire e che volutamente non ha detto per non condannare il malsano gesto di Lassini e i suoi TRISTI manifesti. Anzi ha fatto esattamente il contrario. Ha telefonato all’ATTACCHINO e gli ha espresso il suo pieno sostegno, naturalmente seguito a ruota dalla coppia Daniela Santanchè e Giorgio Straguadagno i quali, anche loro, gli hanno assicurato il voto nonostante il giusto aut aut del sindaco Moratti. Un gesto, quello della coppia “Daniela-Straguadagno”, da cui è chiaro il riferimento a possibili frizioni tra la Moratti e l’incantatore di serpenti. Lui è inafferrabile per i giudici che, a malapena, il massimo che hanno ottenuto è stato quello di portarlo fuori dal tribunale e non “DENTRO”, dove purtroppo non è possibile stabilire se i suoi comportamenti sono giusti o sbagliati.

Però, anche senza un tribunale, noi lo possiamo intuire dalle sue azioni. Come parla, come ride, come racconta le barzellette e soprattutto capire il motivo per cui le racconta. Capire cosa c’è dietro quella barzelletta raccontata con aria apparentemente ingenua e, cosa importante, dove è diretto l’amo che aggancerà la sua prossima vittima.

E la sua prossima vittima purtroppo sono ancora gli italiani. Da qualche parte ho letto che due signor “NESSUNO” TELECOMANDATI, come giustamente dice il cristallino Di Pietro, hanno presentato due emendamenti al regolamento della Rai in campagna elettorale, affinché tutto sia compiuto sul colossale SCIPPO perpetrato ai danni del referendum sul nucleare, nel caso la Cassazione vada contro la richiesta del governo, e si pronunci invece a favore della sua validità. Il primo emendamento consiste nel togliere alle tribune elettorali il 30% di spazio e darlo al “comitato per il non voto”, in modo da ridurre gli spazi promozionali per il Sì contro le CENTRALI ATOMICHE a un terzo. Il secondo vuole completare l’opera di devastazione facendo cominciare la campagna referendaria solo dopo le amministrative, anche qui per ridurre i tempi di dibattito che rimarrebbero di soli 12 giorni.

Come vedete non si tratta più di DESTRA o SINISTRA per capire che un uomo come Berlusconi non solo non può governare l’Italia, ma nessun paese. Al massimo lui e i suoi falsi trombettieri, come li chiama Travaglio, possono andar bene per una piccola TRIBU’, dove tutti quanti, raccolti intorno al capo, si nutrono a vicenda della loro stessa FALSITA’.

Cari amici fascisti, STUDENTI, leghisti, comunisti e operai insicuri. Mi sembra chiaro che a questo punto non ci resta che l’unico mezzo di sopravvivenza. Il voto. Non possiamo assolutamente mancare. Il 12 Giugno dobbiamo andare tutti a votare anche se, come è prevedibile, il governo tenterà l’impossibile per togliere dalle schede referendarie pure il LEGITTIMO IMPEDIMENTO. E, se lo dovesse togliere dobbiamo essere ancora più numerosi davanti ai seggi. E, se per caso le sedi elettorali fossero chiuse, il vostro voto lasciatelo pure per terra scritto su un piccolo foglietto già preparato a casa, in modo che l’indomani tutti i marciapiedi d’Italia siano invasi da quaranta milioni di bigliettini.

Contro il NUCLEARE
Contro la PRIVATIZZAZIONE dell’ACQUA
Contro il LEGITTIMO IMPEDIMENTO


http://www.ilfattoquotidiano.it/2011/04 ... vi/107811/


Ultima modifica di eSQueL il 29/04/2011, 14:26, modificato 1 volta in totale.


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"Oggi in italia, a livello politico, l'unico che dice
qualcosa di giusto e sensato è un comico".





La puntata intera di ieri sera (da vedere assolutamente...)
http://www.rai.tv/dl/RaiTV/programmi/me ... ozero.html



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"…stanno uscendo allo scoperto ora, amano annunciare cosa stanno per fare, adorano la paura che esso può creare. E’ come la bassa modulazione nel ruggito di una tigre che paralizza la vittima prima del colpo. Inoltre, la paura nei cuori delle masse risuona come un dolce inno per il loro signore". (Capire la propaganda, R. Winfield)

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BONO QUESTO QUI !!!!!!! Quando predicava contro le pellicce e lui ne faceva COLLEZIONE! Tanto per dirne una (ma, una sola ..) [:o)]
Ha una mega villa super blindata; un affarista da "niente" ... Mamma mia!
Li pesca tutti eSQueL ...! [:261]


Ultima modifica di Ufologo 555 il 29/04/2011, 18:15, modificato 1 volta in totale.


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Cita:
Ufologo 555 ha scritto:

BONO QUESTO QUI !!!!!!! Quando predicava contro le pellicce e lui ne faceva COLLEZIONE! Tanto per dirne una (ma, una sola ..) [:o)]

vedi c'e'il detto "predica bene ma razzola male" [:278] [:273] [:279]


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Ecco, dinne una sola che è meglio. Due sarebbero davvero troppe [:o)]

Ah, ce lo sapete che gli asini volano? [:280]


Ultima modifica di eSQueL il 29/04/2011, 18:17, modificato 1 volta in totale.


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Si ... Ho visto anche ...te! [:D]



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Cita:
Ufologo 555 ha scritto:

Si ... Ho visto anche ...te! [:D]


Ti sbagli come sempre ... quel che hai visto era un ufo. Ma lol, per una volta che ne becchi uno vero!



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(Qualcuno mi ha preceduto ...!) [:D]


Il delirio di Celentano: "I nuclearisti? Dementi" E se il demente fosse lui?.
(di Andrea Indini)

Il Molleggiato scrive al Fatto per attaccare il governo: "Premier in stato confusionale". E lancia il referendum dell'Idv: "Un uomo come Silvio non può governare"


Immagine

Farneticazioni deliranti. Insulti intrisi di odio e conditi con una pseudo coscienza ambientalista. L'ultima lettera di Adriano Celentano - ormai troppo vecchio per vestire i panni del ragazzo della via Gluck - è indirizzata alla redazione del Fatto Quotidiano. Un appello a "studenti, comunisti, fascisti, leghisti e operai costretti a lavorare nell'insicurezza" per affossare il nucleare in Italia: "Essere nuclearisti non è solo una bestemmia, ma significa essere dementi fin dalla nascita". Ma a leggere lo sproloquio del Molleggiato viene da chiedersi se il demente non sia proprio lui.

C'era un tempo in cui Celentano inviava le sue lettere al Corriere della Sera. Erano i tempi in cui il cantautore cercava di accreditarsi come il guro ambientalista super partes. Arci noti i suoi attacchi contro i palazzinari milanesi. Oggi il Molleggiato fa un salto avanti. E scrive al quotidiano di Travaglio & Co. per sostenere - apertamente - la battaglia dell'idv di Antonio Di Pietro. Il referendum conhtro il nucleare, contro la privatizzazione dell'acqua e contro il legittimo impedimento. Il bersaglio - manco a dirlo - è il presidente del Consiglio Silvio Berlusconi, colpevole di "sfidare l'intelligenza anche di chi lo ha votato, nella sua demoniaca voglia di avvelenare gli italiani".

Celentano ne ha un po' per tutto. Anche per il ministro dello Sviluppo economico Paolo Romani. "Che peso può avere oggi la saggezza degli italiani - si chiede il cantautore - se poi chi ci governa fa dei discorsi cretini". Perché per Celentano chi non la pensa come lui è un cretino, un demente. "Berlusconi - attacca - è ormai in preda a uno stato confusionale".

Eppure a leggere la lettera di Celentano viene proprio da chiedersi se sia stata scritta da una persona non disturbata. Il Molleggiato si rivolge, infatti, a Silvia, cioè "ciò che è rimasto della coscienza" del premier. "Per meglio identificarla a chi legge - spiega Celentano - la chiamerò con lo stesso nome del presidente del Consiglio, ma al femmile, poiché mi piace immaginare che la voce della coscienza abbia piuttosto i modi dolci e gentili di una bella figura femminile che non quelli rudi e maschili". Un delirio, appunto. Un delirio infarcito di insulti in cui si accosta il nucleare al caso Ruby, "il malsano gesto di Lassini" alle berzellette del Cavaliere. "Non si tratta più di destra o sinistra - continua nella farneticazione - per capire che un uomo come Berlusconi non solo non può governare l'Italia, ma nessun paese. Al massimo lui e i suoi falsi trombettieri possono andare bene per una piccola tribù, dove tutti quanti, raccolti intorno al capo, si nutrono a vicenda della loro stessa falsità".

Ci vuole un immane sforzo per portare a termine la lettura. Non solo perché i deliri del Molleggiato sono pesanti da digerire, ma anche perché il nuovo tribuno del Fatto - nell'intento di smascherare le "spaventose bugie" di un premier "senza un minimo di pudore" - non ha né capo né coda. Chiama a raccolta le truppe anti Cav per far cadere il governo ma, come al solito, non va oltre allo scherno e agli insulti. Ancora una volta non si capisce a quale titolo Celentano dia titoli a destra e a manca: sta a vedere che lo strambo sia il Molleggiato e non il Cav...


Ultima modifica di Ufologo 555 il 29/04/2011, 18:46, modificato 1 volta in totale.


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Cita:
Ufologo 555 ha scritto:

BONO QUESTO QUI !!!!!!! Quando predicava contro le pellicce e lui ne faceva COLLEZIONE! Tanto per dirne una (ma, una sola ..) [:o)]


Ma ogni volta che si posta un video di Grillo,
tirate fuori sempre 'sto teatrino? [:D]


Il discorso di Grillo, non fa una piega che sia una.
Siate onesti, una volta tanto..... eddai [;)]



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Ahahahahah! Eddai! [:D]
Ma certo, quando parla Grillo può anche dire cose giuste, però, lui .... [;)]


Ultima modifica di Ufologo 555 il 29/04/2011, 19:52, modificato 1 volta in totale.


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Deliri di Battaglia:


Questo si che è onesto [;)]



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Blissenobiarella ha scritto:

Deliri di Battaglia:


Questo si che è onesto [;)]



Ma balbetta.... gli trema la voce..... cos'ha? [:D]



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ehhhh...che avrà mai? [:D]
Non si sentiva sicuro, lui nello specifico non cono.. conosce il lug.. non.. non sa se le cose sono ver...52 morti al Chernobyl, il solare non funziona di notte...
D' altra parte ci ha scritto solo un libro, con prefazione di papi, sull'argomento... che pretendete? Che lo conosca anche?



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