09/04/2010, 14:34
Near ha scritto:
Invece io mi dissocio. Credo che ci visitano, ma che non siano tra noi.
09/04/2010, 18:29
09/04/2010, 19:00
barionu ha scritto:
......
10/04/2010, 01:13
donnacinzia ha scritto:
Io non ci "credo", ne sono certa,
magari non sono proprio residenti,
ma domiciliati sì!!!!
10/04/2010, 11:22
alessiovass ha scritto:
Buongiorno....bhè il 20% è un ottima percentuale direi!
10/04/2010, 11:42
Enkidu ha scritto:
per me le cose cambieranno veramente quando quel 20% diverrà almeno un 50%....
10/04/2010, 12:09
10/04/2010, 14:14
quisquis ha scritto:
E' chiaro che la quantità di persone che crede ad una certa cosa non dice assolutamente nulla in merito alla verità o meno di quanto creduto. La quantità potrebbe semmai avere un certo valore (indiziario, più che altro) se le credenze in questione si fondassero su elementi oggettivamente accertati.
Per esempio se io la mattina vado a lavorare in macchina ed in mezzo al traffico, prima di un ponte, vedo che tutti tornano indietro dicendo che il ponte che io ancora non vedo è crollato, allora io ho due opzioni: o non ci credo e vado a verificare di persona (perdendo del tempo) oppure mi fido e torno indietro (rischiando di commettere un errore). La credenza che il ponte sia crollato per me è un mix di fede e di plausibilità ed il numero alto di persone che ci crede o dice di averlo visto crollato mi spinge a crederci. E' chiaro che qui ci sono degli elementi oggettivi: so per certo che il ponte esiste, che potrebbe in linea di principio crollare, che è possibile distinguere un ponte crollato da uno non crollato; però c'è anche un irriducibile elemento di fede, la fiducia negli altri che dicono di aver visto una cosa che io non ho visto; nel caso degli alieni tra noi (soprattutto se di forma umana) la bilancia secondo me pende ancora troppo dal lato fede, però si tratta di una credenza che io personalmente trovo plausibile.
Quindi non mi sento di dire che ci credo senz'altro, però penso che sia plausibile. Insomma se stessi nel traffico crederei che il ponte è crollato, ma sceglierei lo stesso di andare a dare un'occhiata per esserne veramente certo.
10/04/2010, 14:31
10/04/2010, 15:02
quisquis ha scritto:
E' chiaro che la quantità di persone che crede ad una certa cosa non dice assolutamente nulla in merito alla verità o meno di quanto creduto. La quantità potrebbe semmai avere un certo valore (indiziario, più che altro) se le credenze in questione si fondassero su elementi oggettivamente accertati.
Per esempio se io la mattina vado a lavorare in macchina ed in mezzo al traffico, prima di un ponte, vedo che tutti tornano indietro dicendo che il ponte che io ancora non vedo è crollato, allora io ho due opzioni: o non ci credo e vado a verificare di persona (perdendo del tempo) oppure mi fido e torno indietro (rischiando di commettere un errore). La credenza che il ponte sia crollato per me è un mix di fede e di plausibilità ed il numero alto di persone che ci crede o dice di averlo visto crollato mi spinge a crederci. E' chiaro che qui ci sono degli elementi oggettivi: so per certo che il ponte esiste, che potrebbe in linea di principio crollare, che è possibile distinguere un ponte crollato da uno non crollato; però c'è anche un irriducibile elemento di fede, la fiducia negli altri che dicono di aver visto una cosa che io non ho visto; nel caso degli alieni tra noi (soprattutto se di forma umana) la bilancia secondo me pende ancora troppo dal lato fede, però si tratta di una credenza che io personalmente trovo plausibile.
Quindi non mi sento di dire che ci credo senz'altro, però penso che sia plausibile. Insomma se stessi nel traffico crederei che il ponte è crollato, ma sceglierei lo stesso di andare a dare un'occhiata per esserne veramente certo.
10/04/2010, 16:42
Lawliet ha scritto:
Dimentichi un punto secondo me fondamentale.
La seconda via ha un pedaggio. Cosa fai?
Beh, sicuramente l'alternativa del pedaggio è meno accomodante di quella secondo la quale il ponte sia ancora integro. Quindi decidi di andare a dare una occhiatina per sicurezza.
In questo caso, per l'appunto, l'alternativa del mistero e dell'ignoto aumenta la predisposizione delle persone a credere agli alieni sulla Terra, piuttosto del contrario. La teoria li affascina.
bleffort ha scritto:
Forse il tuo paragone non rende giustizia,invece sarebbe più plausibile dire che se 80% delle persone che vedo ritornare mi dicono che il ponte è crollato e il 20% dice che non è vero ,allora avrei seri dubbi sulla effettiva caduta del ponte e andrei a controllare.
bleffort ha scritto:
Così anch'io ho dei dubbi che allo stato attuale esseri Alieni si potessero insediare fra noi Umani (siamo troppo feroci),forse nel passato è stato possibile.
10/04/2010, 19:27
10/04/2010, 20:32
quisquis ha scritto:[red] In passato sulla Terra c'era meno ferocia dici? Non penso proprio, basta guardare a com'era l'Europa duemila anni fa. Galli e Germani avevano sì dei pregi, ma presso di loro il sacrificio umano era la norma, tanto per fare un esempio.
Secondo me quei tempi erano migliori dei nostri sotto alcuni aspetti, sotto altri decisamente peggiori, sotto altri ancora tali e quali ai nostri.
11/04/2010, 18:59
Learco Pignagnoli ha scritto:Enkidu ha scritto:
per me le cose cambieranno veramente quando quel 20% diverrà almeno un 50%....
E cosa cambierebbe se la metà della popolazione credesse agli alieni?
Negli anni '60 quella percentuale secondo me era già stata raggiunta.
Articoli e foto sui "dischi volanti" e sugli "incontri ravvicinati" si trovavano regolarmente in tutti i settimanali più diffusi come La Domenica del Corriere, Epoca, Gente, Oggi, in lunghi articoli e pure in copertina... perfino in "Famiglia Cristiana" (dove c'era una rubrica illustrata con notizie "strane").
Oggi l'ufologia è relegata in pagine web e forum e nessuna rivista "seria" pubblicherebbe più articoli come quelli.
E per tornare alle percentuali...
Negli USA il 48% dei cittadini crede alla verità letterale della Bibbia, crede che Dio abbia creato Adamo e Eva ecc... e il 68% crede nell'esistenza del diavolo.
http://www.brianzapopolare.it/sezioni/m ... _usa_3.htm
Forse quelle percentuali impressionanti e per me molto preoccupanti rendono più vere quelle credenze?
12/04/2010, 19:04
La superiorità intellettuale di un avversario contro l'altro, permette al primo di "vincere" senza atti di estrema violenza. Poi è da capire se c'è una "guerra" e tra chi.bleffort ha scritto:quisquis ha scritto:[red] In passato sulla Terra c'era meno ferocia dici? Non penso proprio, basta guardare a com'era l'Europa duemila anni fa. Galli e Germani avevano sì dei pregi, ma presso di loro il sacrificio umano era la norma, tanto per fare un esempio.
Secondo me quei tempi erano migliori dei nostri sotto alcuni aspetti, sotto altri decisamente peggiori, sotto altri ancora tali e quali ai nostri.
Una superiorità tecnica ed intellettuale,non porta necessariamente alla ferocia,anzi al contrario,semmai la possono usare per difendersi e con un essere umano primitivo,neanche lo fanno arrivare a tanto,basta spaventarlo.
Il guaio siamo noi che allo stato attuale della nostra conoscenza,siamo sicuri di non spaventarci più avendo armi fuoco,chimiche,batteriologiche e Nucleari,i quali li usiamo con incoscienza e disinvoltura come i bambini che non sanno quello che fanno.