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MessaggioInviato: 21/02/2009, 13:25 
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sanje ha scritto:

potrebbe generare un effetto a catena di onde gravitazionali.




Cosa intendi con questa affermazione? potresti essere più preciso?


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MessaggioInviato: 21/02/2009, 14:21 
è anche quello che intendevo dire io, confendendo il concetto di massa con quello di grandezza fisica ^^ pardon. Comunque sia, fondalmente concorde con Tommaso


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MessaggioInviato: 21/02/2009, 15:33 
Di vero c'è l'anomalia gravitazionale di Urano e di Nettuno che presupponeva l'esistenza di un corpo celeste di notevoli dimensioni (o per meglio dire di notevole massa) oltre Plutone. Il Pianeta X di Brady (da non confondere con il leggendario Nibiru) è stato ipotizzato nel 1971 ma mai trovato, anche se l'astronomo Kiang (Irlandese) riuscì a smontare, sul finire degli anni '70 la teoria di Brady (Statunitense). Nessun pianeta X. Nel 1989 la sonda Voyager 2 rilevò un errore nella stima della massa dei pianeti Urano e Nettuno che giustificavano le anomalie gravitazionali rilevate fino ad allora con calcoli basati sulle osservazioni telescopiche. Il problema sembra essere stato risolto nel 1989/90.



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MessaggioInviato: 21/02/2009, 15:47 
Il problema non è per nulla risolto...anzi.Le sonde vojager dovrebbero essere qualche centinaio di migliaio di chilometri più in "là",se la forza misteriosa di un grande oggetto posto oltre la cintura di kuiper non le perturbasse gravitazionalmente.Se di pianeta si tratta,deve avere una massa pari o superiore anche di diverse volte quella di giove.Se di stella si tratta potrebbe essere una nana bruna compagna oscura del nostro sole la quale probabilmente "ospita" un sistema planetario simile al nostro.
Le dichiarazioni della specola vaticana questi ultimi anni sono un poco sospette.E' di qualche tempo fa una briefing congiunto nasa-specola nel quale si dice chiaramente che i sistemi stellari binari sono almeno tanti quanti quelli con un solo astro,e che anche il nostro sole potrebbe avere una compagna.Secondo me non sono parole dette a caso.
Ecco l'articolo che ne parla:

La Specola Vaticana collabora ad un progetto della NASA sullo studio delle stelle doppie e la formazione dei pianeti fuori dal sistema solare





Scienza e fede, una feconda sinergia. L’ultima conferma viene da Pasadena in California, dove la NASA ha pubblicato i risultati di un progetto di ricerca sulle stelle doppie al quale ha collaborato anche la Specola Vaticana, l’Osservatorio astronomico della Santa Sede. Quando si parla di stelle doppie ci si riferisce ad un sistema in cui due stelle rivoluzionano una intorno all'altra e sono "legate" tra loro dalla mutua forza gravitazionale. Tra le stelle doppie, risalta Sirio l’astro più luminoso del cielo notturno. Sirio, che si trova ad una distanza di 8,6 anni luce dal nostro pianeta, è una delle stelle più vicine alla Terra. Questo è il motivo principale della sua luminosità. Utilizzando il telescopio Spitzer Space, si legge in un comunicato della NASA, gli astronomi hanno scoperto che ci sono almeno tanti sistemi con stelle doppie quanti ce ne sono con una sola stella, come il nostro. E’ quindi possibile che nell’universo esistano numerosi pianeti legati a due o più stelle. I dati elaborati dalla NASA mostrano, inoltre, che i sistemi stellari binari, cioè con stelle doppie, sono luoghi adatti alla formazione di pianeti. Fino ad oggi questi sistemi erano stati largamente ignorati per le notevoli difficoltà incontrate nello studiarli. Il progetto della NASA, portato avanti con la Specola Vaticana ed altre istituzioni scientifiche, può dunque aprire scenari inesplorati sulla formazione dei pianeti e la natura delle stelle. (A cura di Alessandro Gisotti)

Ponete attenzione alla frase evidenziata in rosso.Per me è la prova più evidente dell'esistenza di un pianeta errante che rivoluziona periodicamente intorno al sole e alla sua compagna ancora invisibile perchè trattasi con ogni probabilità di un corpo celeste che emette debolmente nell'infarosso,cioè come dicevamo prima una nana bruna...


Ultima modifica di tommaso il 21/02/2009, 15:56, modificato 1 volta in totale.


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MessaggioInviato: 21/02/2009, 16:04 
Scusa tommaso, non vorrei insistere, ma a me non risulta che le sonde Voyager abbiano subìto alcuna "perturbazione gravitazionale". Semplicemente hanno rallentato la corsa perchè hanno attraversato la termination shock, in parole povere i confini della zona d'influenza del Sole, che determina un cambiamento nel campo magnetico e nella compressione, cause principali del rallentamento, tra l'altro previsto. Sembra che però la Voyager 1 non abbia assorbito bene l'urto...



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MessaggioInviato: 22/02/2009, 09:14 
Hai ragione roby le sonde in questione infatti sono le pioneer.Probabilmente anche le vojager risentono dello stesso effetto gravitazionale ma sono costruite in modo tale da non poter rilevare anomalie di questo tipo.
Ti posto un recente articolo su "tuttoscienze" in cui si fanno diverse ipotesi sulle origini di tali anomalie ma senza arrivare,ovviamente,a soluzioni definitive:
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mercoledì 7 marzo 2007
Effetto "freno" ai confini del Sistema solare.
Rallenta la corsa delle gloriose sonde Pioneer
Si dirigono verso lo spazio profondo e la velocità continua a calare.
Gli scienziati stanno cercando di capire, elaborando ipotesi diverse.

LA MISSIONE
- 1972: lancio del Pioneer 10.
- 1973: lancio della gemella Pioneer 11 nella direzione opposta.
- Le sonde attraversano la fascia degli asteroidi senza danni.
- Scattano una serie di immagini di Giove e Saturno.
- I sensori che analizzano i raggi cosmici studiano il campo magnetico del Sole.
- 1995: si bloccano le osservazioni scientifiche di Pioneer 11.
- 1997: la Nasa interrompe lo scambio quotidiano di segnali con Pioneer 10.
- 2003: Ultimo contatto con Pioneer 10.

IL FENOMENO
- Dal 1980 in poi. Entrambe le sonde hanno cominciato a rallentare e ogni anno hanno percorso 5 mila km meno di quelli previsti.
- Si spostano come se fossero frenate da una forza sconosciuta
- L’effetto è continuo: nel 2002 Pioneer 10 si trovava a 13 miliardi di km dal Sole, ma circa 400 mila km più indietro rispetto a dove ci si aspettava che fosse.

LE POSSIBILI SPIEGAZIONI
- Errori di calcolo della posizione delle sonde.
- Una reale decelerazione, provocata da forze o perturbazioni gravitazionali di origine ancora ignota o dal vento solare oppure da perdite nei generatori delle sonde.
- Nuovi e sconosciuti fenomeni fisici legati alle modificazioni delle leggi della gravità, cioè che la gravità agisca in maniera più intensa quando un oggetto si trova a grandi distanze dal centro di massa, in questo caso il Sole: si tratta di un effetto previsto dalla teoria MOND (MOdified Newtonian Dynamics).
- Presenza della materia oscura.

Al momento, nonostante tante analisi, nessuna ipotesi è stata confermata.
L’unico modo per studiare in maniera esaustiva questo affascinante problema sarebbe quello di lanciare verso i confini del Sistema Solare una navicella costruita ad hoc e dotata di accelerometri di alta precisione e di apparecchiature dell’ultima generazione, in modo da tenere sotto controllo l’evoluzione della sua traiettoria.
L’idea è stata proposta all’Agenzia Spaziale Europea e potrebbe concretizzarsi con il lancio, intorno al 2015, di una sonda dedicata alla soluzione di questo enigma.
Non ci resta che attendere...

Tratto da TuttoScienze di oggi,mercoledì 7 marzo 2007.

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L'ipotesi da me evidenziata in rosso a mio avviso,se si considerano tutta la serie di dati e dichiarazioni ufficiali(non ultime quelle della nasa e della specola vaticana sui msistemi doppi) di questi ultimi anni,è la più probabile.Certo è solamente la mia idea....



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MessaggioInviato: 22/02/2009, 10:13 
Le Pioneer 10 e 11 sono state sorpassate dalle Voyager, che sono più veloci, perchè sfruttano sistemi propulsivi potenziati e spinte orbitali diverse, già nel 1998/99. Quindi le Voyager, tecnologicamente più sofisticate delle Pioneer, sono attualmente gli oggetti costruiti dall'uomo più distanti dalla Terra. Sostanzialmente vanno in direzioni diverse: Pioneer 10 è diretta verso la stella Aldebaran, Pioneer 11 punta sulla stella Altair, Voyager 1 punta verso Rasalhague, Voyager 2 su Sirio. Tutte le 4 sonde hanno attraversato la zona d'urto denominata "termination shock", prima di allora solo teorizzata, subendone danni e rallentamenti. Delle 4 sonde quella che ne è uscita meglio è la Voyager 2, anche se la più lontana in assoluto è la Voyager 1. Mi meraviglio che una rivista scientifica, fra le possibili spiegazioni del rallentamento delle sonde non parli della termination shock, che è anche la più plausibile, anzi quella ufficialmente accettata dalla Nasa.



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MessaggioInviato: 22/02/2009, 10:35 
Trovato questo:

http://www.corriere.it/scienze_e_tecnol ... c53b.shtml

[:51]



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