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eSQueL ha scritto: Cita:
robs79 ha scritto: Cita:
eSQueL ha scritto:
Perché mai non si dovrebbe essere liberi di scappare? E poi che vuol dire scappare? Da cosa?
Dalla tua vita normale.
Ecco, precisamente. In termini generali, quale sarebbe esattamente la norma che si frappone ad abbandonare la vita 'normale'?
Quel che voglio dire è semplice: un conto sono le considerazioni di carattere personale che mi fan dire "ok, amo la mia familgia e questo è un fatto per me sufficiente a farmi decidere di stare qui e di andare avanti, nonostante non condivida praticamente alcunché di quel che mi sta intorno".
Un altro è discorso è dire: "non bisogna scappare" .. così. Perché non bisogna farlo e basta. Perché "ci sono dei doveri".
Stikazzi (permettimi la licenza poetica)
![Clown [:o)]](./images/smilies/UF/icon_smile_clown.gif)
Si infatti, e poi fosse anche una fuga, è qualcosa di personale, e i doveri possono andare a farsi fottere.
E poi non si parla di fuga, ma di migliorare la propria esistenza.
Come si cambia lavoro o luogo di lavoro, si può cambiare città o nazione per stare meglio o semplicemente per provare nuove esperienze, trovare nuovi stimoli.
Chi azz. l'ha detto che uno deve nascere vivere e morire nel medesimo posto.
Comunque in definitiva, poichè sto bene dove sono in tutti i sensi, rimettermi in gioco come facevo in passato porprio non ne avrei più voglia.
Mi trasferirei all'estero solo a parità di condizioni e non certo da 'immigrato'.
E poi oggi rispetto a 15 , 20 fa la finestra si è ristretta per tutti.
Fino alla fine degli anni '90, potevi cambiare lavoro con relativa facilità. Ne ho cambiati parecchi tra un'esame universitario e l'altro fino a trovarne uno che mi piacesse definitivamente.
E per ogni lavoro che cambiavo, dopo tre mesi venivo assunto con contratto a tempo indeterminato.
Oggi sarebbe impensabile e i problemi di occupazione non riguardano più gli ultra 40enni rimasti senza un lavoro, ma tutti , dai 18 anni in poi.
(refuso..cancellato , per non buttarla in politica

)