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Argomento bloccato

23/06/2010, 09:46

Thethirdeye ha scritto:

rmnd ha scritto:

Sono stato via 12 giorni da questo assurdo paese
e ancora non so cosa sia successo



Niente di che rmnd...... la corruzione dilaga con il vento a poppa....
ma nessuno dice niente, nulla si muove, tutto tace..... [:246]

Cmq bentornato....


Grazie Thethirdeye,

una cosa positiva c'è..fa un po' meno caldo rispetto a 2 settimane fa
[:)]

23/06/2010, 09:49

eSQueL ha scritto:

Oggi c'è un titolo su Repubblica: "FEDERALISMO, ARRIVA L'IMU - TASSA SULLA CASA AI COMUNI"

E la spalla: "Pronto il decreto. La misura dovrebbe riguardare l'accorpamento delle imposte legate ai servizi. Tremonti: "Una possibilità concessa dalla riforma. Ma non è l'Ici".

http://www.repubblica.it/

Purtroppo il link all'articolo non funziona ... ma questa cosa rischierà di farmi morire dal ridere.


http://www.repubblica.it/economia/2010/ ... i-5073404/

2 settimane fa si parlava ancora di un non-condono edilizio che in realtà parrebbe effettivamente un condono edilizio.
Ora si parla di una non-ICI ma di una tassa sugli immobili che sembra l'ICI.

[:)]

l'importante che si parli ma non si faccia.
L'ICI sarà anche 'federalista' ma resta sempre una tassa oscena e immorale. Non si può tassare la prima casa, sia essa una catapecchia o una villa.
La casa è un bene essenziale pagato a caro prezzo e non un lusso superfluo.
Ultima modifica di rmnd il 23/06/2010, 09:56, modificato 1 volta in totale.

23/06/2010, 09:52

Perché sono rimasto solo? "L'ultimo dei Moicani"? Perchè (cme ho sempredetto) qui chi si fa avanti siete sempre e solo ... voi! E' chiaro! Voi vedete lacorruzione da una parte, io la vedo (per forza di cose) dall'altra! [:o)]

23/06/2010, 10:14

rmnd ha scritto:

eSQueL ha scritto:

Oggi c'è un titolo su Repubblica: "FEDERALISMO, ARRIVA L'IMU - TASSA SULLA CASA AI COMUNI"

E la spalla: "Pronto il decreto. La misura dovrebbe riguardare l'accorpamento delle imposte legate ai servizi. Tremonti: "Una possibilità concessa dalla riforma. Ma non è l'Ici".

http://www.repubblica.it/

Purtroppo il link all'articolo non funziona ... ma questa cosa rischierà di farmi morire dal ridere.




http://www.repubblica.it/economia/2010/ ... i-5073404/

2 settimane fa si parlava ancora di un non-condono edilizio che in realtà parrebbe effettivamente un condono edilizio.
Ora si parla di una non-ICI ma di una tassa sugli immobili che sembra l'ICI.

[:)]

l'importante che si parli ma non si faccia.
L'ICI sarà anche 'federalista' ma resta sempre una tassa oscena e immorale. Non si può tassare la prima casa, sia essa una catapecchia o una villa.
La casa è un bene essenziale pagato a caro prezzo e non un lusso superfluo.


Grazie per il link. In effetti, se l'idea è quella dell'Imposta Municipale Unica allora mi sembra di un ritorno secco alla vecchia Tassa di Famiglia, soppressa nel 1971.

Essì, mi sa che ci sarà da ridere un bel po' [8D]
Ultima modifica di eSQueL il 23/06/2010, 10:16, modificato 1 volta in totale.

23/06/2010, 12:00

Ufologo 555 ha scritto:

Perché sono rimasto solo? "L'ultimo dei Moicani"? Perchè (cme ho sempredetto) qui chi si fa avanti siete sempre e solo ... voi! E' chiaro! Voi vedete lacorruzione da una parte, io la vedo (per forza di cose) dall'altra! [:o)]


Ti sbagli..... la corruzione è omnipresente in ogni schieramento politico. E le pagine di questo forum, su questo argomento, CANTANO. Sei tu che continui a dire che ci sono politici bravi e onesti (da una parte) ed altri disonesti e corrotti (dall'altra). Esci da questa inutile e faziosa percezione della realtà una volta per tutte! Perchè quelli che CI stanno facendo le scarpe, confidano proprio in questo genere di faziosità e contrapposizione che serve solamente a dividere gli uomini. Faziosità che tu alimenti in ogni post e in ogni dove, senza essere minimamente consapevole del danno.

Divide et impera..... ne hai mai sentito parlare Ufò?

Tratto da:
http://it.wikipedia.org/wiki/Divide_et_impera


Tecnica politica

In politica e sociologia si utilizza per definire una strategia finalizzata al mantenimento di un territorio e/o di una popolazione, dividendo e frammentando il potere dell'opposizione in modo che non possa riunirsi contro un obiettivo comune. In realtà, questa strategia contribuisce ad evitare che una serie di piccole entità titolari di una quantità di potere ciascuna possano unirsi, formando un solo centro di potere, implementando così una nuova e unica entità più rilevante e pericolosa. Per evitare ciò, il potere centrale tende a dividere e a creare dissapori tra le fazioni, in modo che non trovino mai la possibilità di unirsi contro di lui.

Quindi questa tecnica permette ad un potere centrale, che può essere un governo dispotico, o un governatorato coloniale-imperialista, numericamente modesto, di governare e dominare su una popolazione sensibilmente più numerosa.

Elemento tipico di questa tecnica consiste nel creare o alimentare le faide e i dissapori tra le fazioni autoctone: facendo ciò si contribuisce all'indebolimento e al successivo deterioramento dei rapporti tra le fazioni o le tribù dominate, rendendo impossibili eventuali alleanze o coalizioni che potrebbero mettere in discussione il potere dominante. Altra caratteristica è il concedere aiuti e promuovere eventuali tendenze a rendersi disponibile e fedele al dominatore. Questa tecnica è applicabile solo se accompagnata da abilità e conoscenze politiche nei suoi campi specifici: scienze politiche, storia politica e psicologia generale e nella fattispecie politica.

Comunque il "divide et impera" risulta applicabile e rende risultati soddisfacenti, soprattutto se applicato a società frammentate e frammentarie, coinvolte già in uno scenario d'equilibrio tra le tribù o le fazioni interne. Venne applicata soprattutto per l'amministrazione dei grandi imperi, che grazie ad essa riuscirono a controllare territori con forze armate esigue.


Ti è chiaro ora il concetto? [}:)]

24/06/2010, 22:54

Istat, disoccupazione ai massimi dal 2005
Confindustria: "L'Italia fuori dalla recessione"
Secondo gli economisti di via dell'Astronomia "la ripresa annunciata un anno fa ha acquistato impeto, ma la crescita resta una priorità"

ROMA - Il peggio è passato ma l'allarme disoccupazione resta. E anzi, secondo i dati del Centro Studi di Confindustria (CSC), sono a rischio 246mila posti di lavoro entro il 2011. Anche l'Istat confrema che il tasso di disoccupazione nel primo trimestre del 2010 è salito al 9,1% dal 7,9% dello stesso periodo del 2009, e si tratta del livello più alto dal primo trimestre del 2005. L'Istituto nazionale di Statistica ha inoltre fatto sapere che il tasso destagionalizzato è pari all'8,4%, il livello più alto rispetto ad uno stesso dato destagionalizzato dal terzo trimestre del 2003.

Pur riconoscendo che "l'economia italiana è fuori dalla recessione" e prevedendo una ripresa "più solida rispetto alle stime rilasciate a dicembre", il CSC fa sapere che, in base ai dati raccolti finora, in Italia potrebbero essere a rischio altri 246mila posti di lavoro entro il 2011, dopo i 528mila già persi a fine 2009 in due anni di crisi. La crescita rimane dunque "l'obiettivo prioritario del Paese e per conseguirlo si può contare su un tessuto manifatturiero vitale e in profondo mutamento".

Malgrado l'impatto restrittivo della manovra economica 2011-2012, stimato in un "-0,4% l'anno", gli economisti di via dell'Astronomia rivedono al rialzo le stime sulla crescita al +1,6% del Pil per il 2011 (dal +1,3%), +1,2% nel 2010 (da +1,1%).

Considerando il profilo atteso per la domanda di lavoro e per il ricorso alla Cig (Cassa Integrazione Guadagni) e assumendo un processo di riassorbimento dei cassintegrati quasi completo per gli interventi ordinari, ma solo parziale per quelli in deroga e straordinari, gli industriali stimano che il numero di persone occupate calerà di 144 mila unità dal quarto trimestre del 2009 al quarto del 2010 e di altre 102 mila unità nel corso del 2011.

Il ricorso alla Cig, invece, si manterrà, stando ai dati di Confindustria, alto per tutto il 2010 con un'equivalente forza lavoro di quasi 500 mila unità in media d'anno (340 mila nella media 2009), ma comincerà a scendere nel 2011: 208 mila unità nel quarto trimestre e quasi 300 mila in media d'anno, di cui il 30% in deroga.

Secondo Confindustria la Cig, grazie a tagli di orari e sospensione temporanee, ha dimezzato il calo degli occupati, senza risoluzione del rapporto di lavoro. Nel periodo compreso fra il primo trimestre 2008 e il quarto trimestre 2009, l'equivalente forza lavoro delle ore effettivamente erogate è salito di 335 mila unità, da 84 mila a 419 mila, ed è ulteriormente aumentato nel primo trimestre di quest'anno, sfiorando quota 460 mila.

Fonte
http://www.repubblica.it/economia/2010/ ... ef=HRER1-1

25/06/2010, 04:52

Telefono Azzurro, 1 bambino su 4 a rischio povertà

Dossier di Eurispes e Telefono Azzurro:
'Scarsa protezione sociale', Italia vicina a Bulgaria e Romania


24 giugno, 14:09

Immagine

http://www.ansa.it/web/notizie/rubriche ... 92106.html

ROMA - In Italia un bambino su quattro e' a rischio poverta': un dato che accosta l'Italia a Paesi come Bulgaria e Romania, gli unici in Ue ad avere percentuali piu' elevate (rispettivamente 33 e 26%, rispetto ad una media europea del 20%). Lo ricorda il dossier ''Bambini e adolescenti in Italia: un quadro degli ultimi dieci anni'', di Telefono Azzurro ed Eurispes, che cita dati Eurostat, sottolineando come pero' l'Italia viva ancora ''l'inadeguatezza delle politiche di sostegno economico alle famiglie''.

''Le istituzioni - fa appello il presidente di Telefono Azzurro, Ernesto Caffo, commentando lo studio che e' un compendio per i 10 anni del ''Rapporto nazionale sulla condizione dell'infanzia e dell'adolescenza'' - devono farsi promotrici di interventi specifici sia sul piano normativo che della prevenzione per aiutare bambini, adolescenti e famiglie che dispongono di minori risorse e si trovano a vivere condizioni di disagio''. Invece, nonostante ''l'inadeguatezza delle politiche - ricorda il presidente di Eurispes, Gian Maria Fara - sia stata spesso sottolineata'', queste risultano ancora ''carenti sia sul piano economico che su quello della programmazione''. In Italia, afferma, ''l'assoluta priorita' non solo economica, ma anche culturale viene continuamente e retoricamente declamata, ma nei fatti le politiche familiari italiane si collocano agli ultimi posti in Europa per quantita' e per qualita' degli interventi''. ''Carenza di servizi per la prima infanzia'', difficolta' dei giovani ''a staccarsi dalla famiglia d'origine'', ritardo nelle politiche di ''valorizzazione delle nuove potenzialita' dei ragazzi'' le principali lacune del sistema Italia evidenziate dalla studio. ''Nonostante l'offerta di servizi per la prima infanzia sia aumentata nel corso degli ultimi anni, risulta ancora assolutamente insufficiente a rispondere adeguatamente ai bisogni delle famiglie'', e' detto nel dossier che individua tra le maggiori criticita' ''gli alti costi, le difficolta' burocratiche, la scarsita' di strutture idonee e la carenza di servizi nelle citta', oltre che la copertura territoriale ancora assolutamente disomogenea sul territorio nazionale''. Inoltre, ''un mercato del lavoro sempre piu' flessibile e precario'' e ''il forte incremento dei prezzi di acquisto e di affitto delle abitazioni'' non hanno ''certo facilitato la transizione dei giovani verso l'autonomia'', e questo ne fa degli ''eterni Peter Pan''. ''Cio' accade - e' la conclusione - perche' i giovani italiani, complessivamente, godono di minore protezione sociale rispetto ai coetanei dell'Europa nord-occidentale''.

PRIME BEVUTE A SOLI 12 ANNI,RECORD IN EUROPA - "Il consumo di alcol da parte dei giovani negli ultimi anni sembra aver assunto proporzioni sempre più rilevanti, accompagnandosi ad un cambiamento delle abitudini e delle ragioni", con una tendenza al "binge drinking" (bere per ubricarsi) e all'abbassamento "dell'età di esordio dei comportamenti di uso/abuso", il dato peggiore in Europa: l'età delle prime bevute è intorno ai 12 anni e mezzo. Lo sottolineano Eurispes e Telefono Azzurro nel dossier "Bambini e adolescenti in Italia: un quadro degli ultimi dieci anni". Secondo l'Organizzazione mondiale della sanità l'alcol - si legge nello studio - è la prima causa di morte tra i giovani uomini europei: determina un decesso su 4 tra i ragazzi dai 15 ai 29 anni; 55.000 morti l'anno per incidenti automobilistici causati dall'alcol, avvelenamento, suicidio indotto dalla dipendenza, omicidi causati dal consumo di alcol. E' inoltre la causa del 10% dei decessi delle ragazze. E in questo contesto, l'Italia detiene il primato negativo dell'età più bassa del primo contatto con l'alcol, che avviene due anni prima rispetto ai 14,6 anni della media europea. Inoltre, il 54,6% dei ragazzi tra 15 e 19 anni ha già sperimentato, almeno una volta, l'ubriachezza. Sotto accusa in particolare "gli happy hours, che abbattendo i prezzi delle bevande alcooliche vanno incontro alle contenute disponibilità economiche dei giovani" e "gli alcolpops", le bevande dal gusto dolce che però hanno anche una concentrazione alcolica, tra i 4 e i 7 gradi, come la birra. Altro fenomeno sotto la lente del dossier è la moda delle "dosi" di alcol, drink in bustina in monoporzioni, che contengono vodka, gin, rum, tequila, hanno un costo di solo un euro e mezzo e propongono "un rituale simile (nella ricerca dell'effetto) a quello di una sniffata di coca o dell'assunzione di una pasticca". Il rapporto segnala anche una nota positiva: facendo un confronto tra l'anno 2007 e l'anno 2008 sembra che i giovani abbiano adottato, ultimamente, comportamenti più responsabili alla guida: nel 2007 il 67,4% dei ragazzi ha dichiarato di non essersi mai messo alla guida dopo aver bevuto alcoolici, percentuale che nel 2008 cresce di ben 15 punti percentuali (83,1%).

UNO SU TRE FUMA, DI PIU' LE RAGAZZE - Bulle e fumatrici: aumentano i comportamenti prevaricatori, così come il desiderio di autoaffermazione attraverso atteggiamenti da grandi, come fumare. Protagoniste della nuova tendenza, registrata da Eurispes e Telefono Azzurro nel dossier "Bambini e adolescenti in Italia: un quadro degli ultimi dieci anni", sono le ragazze. Nonostante le campagne per la lotta al tabagismo e il divieto di vendere sigarette ai minori di 16 anni, la percentuale di adolescenti tra i 12 e i 19 anni che fumano è aumentata: nel 2003, infatti, hanno dichiarato di fumare sigarette il 25,8% dei maschi e il 21,9% delle femmine, mentre al 2009 i giovanissimi fumatori sono il 29,2% dei ragazzi e del 31,6% delle ragazze. Nel periodo considerato, dunque, il tabagismo è cresciuto, in particolare tra le femmine (+9,7%). I motivi che spingono ad attaccarsi alla sigaretta? La maggior parte dei ragazzi (67,4%) é stato spinto dalla curiosità, l'11% ha iniziato per sentirsi più grandi. Conta anche l'emulazione degli atteggiamenti osservati in famiglia per il 7,8%. Un fenomeno non certo assimilabile, ma ugualmente sintomatico della tendenza delle ragazzine ad avvicinarsi ai maschi è il bullismo. "Il 13,8% delle bambine riferisce, nel 2009, di essere stata vittima di bullismo ad opera di una coetanea, anche se in testa alla classifica delle angherie perpetrate rimangono sempre i coetanei maschi".

27/06/2010, 10:10

Ennesimo esempio di malagiustizia.

La carcerazione preventiva utilizzata come strumento di tortura psicologica per estorcere informazioni. Poco importa se innocenti o colpevoli.

Potrebbe capitare a chiunque...


La lettera IL PADRE DELL' INGEGNERE BRUNO ZITO
Il caso Fastweb e mio figlio in cella da quattro mesi. Chi sa spiegarmi perché?
Il sospetto Mi viene il sospetto che si voglia usare la detenzione per fiaccarlo in vista di chissà quali altri scopi

http://archiviostorico.corriere.it/2010/giugno/25/caso_Fastweb_mio_figlio_cella_co_9_100625052.shtml

"...siamo i familiari dell' ingegner Bruno Zito, coinvolto nel caso Fastweb, che dal 23 febbraio scorso è detenuto nel carcere di Rebibbia a Roma, in regime di custodia cautelare...
...Vorremmo sottoporre invece alla sua attenzione, e a quella dei lettori, come cittadini di questo Paese, un problema che crediamo non sia di poco rilievo.

È giusto che una persona, che peraltro non ha mai avuto a che fare in precedenza con la giustizia, sia privata della libertà personale e resti così a lungo in carcere quando non ricorre nessuno dei presupposti che giustificano, a termini di legge, la sua carcerazione preventiva?

Vogliamo sottolineare, al proposito, che nemmeno i magistrati fanno riferimento, nella ordinanza di custodia cautelare, al pericolo di fuga.

Sarebbe assurdo pensare, infatti, che il nostro familiare, che non è fuggito nei tre anni trascorsi tra la notifica dell' avviso di garanzia e l' arresto, possa farlo oggi, abbandonando la moglie e, soprattutto, i figli che non vede da quasi quattro mesi.

I magistrati richiamano, invece, il rischio che Bruno Zito, da libero o agli arresti domiciliari, possa inquinare le prove o reiterare il reato (di natura fiscale, per la precisione).

Ma come potrebbe farlo, non svolgendo più alcuna funzione in Fastweb in quanto immediatamente sospeso dal servizio e successivamente licenziato dalla società?

E anche qui, se lo avesse voluto, non l' avrebbe fatto nei tre anni passati?

Vorremmo anche aggiungere, infine, che sin dal primo interrogatorio, contro i consigli del suo avvocato e diversamente da quasi tutti gli altri imputati, egli ha risposto a tutte le domande poste dagli inquirenti.

Non viene allora il sospetto legittimo che si voglia usare la detenzione in carcere per fiaccare, in vista di chissà quali altri scopi, lo spirito e il fisico di una persona che tra l' altro, fino a pochi giorni fa, è stato tenuto in isolamento senza avere la possibilità di scambiare una sola parola con i suoi compagni di pena e senza vedere mai la luce del sole?

Sempre come cittadini, pensiamo che possa anche capitare che, per il bene della comunità, si debbano pagare dei prezzi, anche senza avere fatto nulla di male.

Purché essi non siano così alti da stravolgere la nostra vita e mettere a dura prova la nostra capacità di resistenza. È proprio quello che sta accadendo a Bruno, ma anche a sua moglie, che trova ogni giorno più difficile raccogliere le forze necessarie per mandare avanti il lavoro a Milano, andare appena possibile a Roma, avere cura, senza alcun sostegno familiare, dei due figli di tre e cinque anni.

Non vogliamo suscitare alcun sentimento di compassione nei loro confronti, ma solo esporre dei fatti sui quali crediamo sia giusto fare qualche riflessione. Antonio Zito padre dell' ingegnere Bruno Zito

27/06/2010, 10:20

rmnd ha scritto:

eSQueL ha scritto:

Oggi c'è un titolo su Repubblica: "FEDERALISMO, ARRIVA L'IMU - TASSA SULLA CASA AI COMUNI"

E la spalla: "Pronto il decreto. La misura dovrebbe riguardare l'accorpamento delle imposte legate ai servizi. Tremonti: "Una possibilità concessa dalla riforma. Ma non è l'Ici".

http://www.repubblica.it/

Purtroppo il link all'articolo non funziona ... ma questa cosa rischierà di farmi morire dal ridere.


http://www.repubblica.it/economia/2010/ ... i-5073404/

2 settimane fa si parlava ancora di un non-condono edilizio che in realtà parrebbe effettivamente un condono edilizio.
Ora si parla di una non-ICI ma di una tassa sugli immobili che sembra l'ICI.

[:)]

l'importante che si parli ma non si faccia.
L'ICI sarà anche 'federalista' ma resta sempre una tassa oscena e immorale. Non si può tassare la prima casa, sia essa una catapecchia o una villa.
La casa è un bene essenziale pagato a caro prezzo e non un lusso superfluo.


Non è l' ICI mascherata, ma un altra cosa. Verranno raggruppate le tasse che riguardano le proprietà (tasse catastali e affini) e riguarderanno solo le seconde case, almeno questo è cio che hanno detto.

27/06/2010, 10:44

greenwarrior ha scritto:

rmnd ha scritto:

eSQueL ha scritto:

Oggi c'è un titolo su Repubblica: "FEDERALISMO, ARRIVA L'IMU - TASSA SULLA CASA AI COMUNI"

E la spalla: "Pronto il decreto. La misura dovrebbe riguardare l'accorpamento delle imposte legate ai servizi. Tremonti: "Una possibilità concessa dalla riforma. Ma non è l'Ici".

http://www.repubblica.it/

Purtroppo il link all'articolo non funziona ... ma questa cosa rischierà di farmi morire dal ridere.


http://www.repubblica.it/economia/2010/ ... i-5073404/

2 settimane fa si parlava ancora di un non-condono edilizio che in realtà parrebbe effettivamente un condono edilizio.
Ora si parla di una non-ICI ma di una tassa sugli immobili che sembra l'ICI.

[:)]

l'importante che si parli ma non si faccia.
L'ICI sarà anche 'federalista' ma resta sempre una tassa oscena e immorale. Non si può tassare la prima casa, sia essa una catapecchia o una villa.
La casa è un bene essenziale pagato a caro prezzo e non un lusso superfluo.


Non è l' ICI mascherata, ma un altra cosa. Verranno raggruppate le tasse che riguardano le proprietà (tasse catastali e affini) e riguarderanno solo le seconde case, almeno questo è cio che hanno detto.


lol ... mi pare che il ministro abbia poche idee ma confuse.

Le imposte sono una cosa, le tasse sono cosa diversa. Un'imposta è un'imposizione continua, normalmente su base annua. Destinata, quindi, a fornire un gettito costante nel tempo. L'ICI, ad esempio, è tale.

Una tassa è un'imposizione che segue una prestazione da parte dello stato o, più in generale, di un ente pubblico. I denari che versi all'Agenzia del Territorio (ex Ufficio Tecnico Erariale) per l'accatastamento di un immobile (nuovo o ristrutturato) sono propriamente una tassa e sono, con tutta evidenza, una tantum.

Come vedi, quindi, questa è l'ennesima frottola di Tremorti che se non ci è, ci fa. Perché non ha alcun significato unire imposte e tassa. E' tecnicamente infattibile. Ridicolo, perfino.
Ultima modifica di eSQueL il 27/06/2010, 10:45, modificato 1 volta in totale.

27/06/2010, 11:14

eSQueL ha scritto:

greenwarrior ha scritto:

rmnd ha scritto:

[quote]eSQueL ha scritto:

Oggi c'è un titolo su Repubblica: "FEDERALISMO, ARRIVA L'IMU - TASSA SULLA CASA AI COMUNI"

E la spalla: "Pronto il decreto. La misura dovrebbe riguardare l'accorpamento delle imposte legate ai servizi. Tremonti: "Una possibilità concessa dalla riforma. Ma non è l'Ici".

http://www.repubblica.it/

Purtroppo il link all'articolo non funziona ... ma questa cosa rischierà di farmi morire dal ridere.


http://www.repubblica.it/economia/2010/ ... i-5073404/

2 settimane fa si parlava ancora di un non-condono edilizio che in realtà parrebbe effettivamente un condono edilizio.
Ora si parla di una non-ICI ma di una tassa sugli immobili che sembra l'ICI.

[:)]

l'importante che si parli ma non si faccia.
L'ICI sarà anche 'federalista' ma resta sempre una tassa oscena e immorale. Non si può tassare la prima casa, sia essa una catapecchia o una villa.
La casa è un bene essenziale pagato a caro prezzo e non un lusso superfluo.


Non è l' ICI mascherata, ma un altra cosa. Verranno raggruppate le tasse che riguardano le proprietà (tasse catastali e affini) e riguarderanno solo le seconde case, almeno questo è cio che hanno detto.


lol ... mi pare che il ministro abbia poche idee ma confuse.

Le imposte sono una cosa, le tasse sono cosa diversa. Un'imposta è un'imposizione continua, normalmente su base annua. Destinata, quindi, a fornire un gettito costante nel tempo. L'ICI, ad esempio, è tale.

Una tassa è un'imposizione che segue una prestazione da parte dello stato o, più in generale, di un ente pubblico. I denari che versi all'Agenzia del Territorio (ex Ufficio Tecnico Erariale) per l'accatastamento di un immobile (nuovo o ristrutturato) sono propriamente una tassa e sono, con tutta evidenza, una tantum.

Come vedi, quindi, questa è l'ennesima frottola di Tremorti che se non ci è, ci fa. Perché non ha alcun significato unire imposte e tassa. E' tecnicamente infattibile. Ridicolo, perfino.
[/quote]

sei troppo preciso :-)
Nel linguaggio comune imposte e tasse sono un po' la stessa cosa. Sempre di impoverimento del portafoglio parliamo.

Poi certo hai ragione tu e infatti l'IMU è un'imposta (Imposta Municipale Unificata). Forse è sbagliato il titolo di repubblica "FEDERALISMO, ARRIVA L'IMU - TASSA SULLA CASA AI COMUNI"

27/06/2010, 11:24

rmnd ha scritto:

eSQueL ha scritto:

greenwarrior ha scritto:

[quote]rmnd ha scritto:

[quote]eSQueL ha scritto:

Oggi c'è un titolo su Repubblica: "FEDERALISMO, ARRIVA L'IMU - TASSA SULLA CASA AI COMUNI"

E la spalla: "Pronto il decreto. La misura dovrebbe riguardare l'accorpamento delle imposte legate ai servizi. Tremonti: "Una possibilità concessa dalla riforma. Ma non è l'Ici".

http://www.repubblica.it/

Purtroppo il link all'articolo non funziona ... ma questa cosa rischierà di farmi morire dal ridere.


http://www.repubblica.it/economia/2010/ ... i-5073404/

2 settimane fa si parlava ancora di un non-condono edilizio che in realtà parrebbe effettivamente un condono edilizio.
Ora si parla di una non-ICI ma di una tassa sugli immobili che sembra l'ICI.

[:)]

l'importante che si parli ma non si faccia.
L'ICI sarà anche 'federalista' ma resta sempre una tassa oscena e immorale. Non si può tassare la prima casa, sia essa una catapecchia o una villa.
La casa è un bene essenziale pagato a caro prezzo e non un lusso superfluo.


Non è l' ICI mascherata, ma un altra cosa. Verranno raggruppate le tasse che riguardano le proprietà (tasse catastali e affini) e riguarderanno solo le seconde case, almeno questo è cio che hanno detto.


lol ... mi pare che il ministro abbia poche idee ma confuse.

Le imposte sono una cosa, le tasse sono cosa diversa. Un'imposta è un'imposizione continua, normalmente su base annua. Destinata, quindi, a fornire un gettito costante nel tempo. L'ICI, ad esempio, è tale.

Una tassa è un'imposizione che segue una prestazione da parte dello stato o, più in generale, di un ente pubblico. I denari che versi all'Agenzia del Territorio (ex Ufficio Tecnico Erariale) per l'accatastamento di un immobile (nuovo o ristrutturato) sono propriamente una tassa e sono, con tutta evidenza, una tantum.

Come vedi, quindi, questa è l'ennesima frottola di Tremorti che se non ci è, ci fa. Perché non ha alcun significato unire imposte e tassa. E' tecnicamente infattibile. Ridicolo, perfino.
[/quote]

sei troppo preciso :-)
Nel linguaggio comune imposte e tasse sono un po' la stessa cosa. Sempre di impoverimento del portafoglio parliamo.

Poi certo hai ragione tu e infatti l'IMU è un'imposta (Imposta Municipale Unificata). Forse è sbagliato il titolo di repubblica "FEDERALISMO, ARRIVA L'IMU - TASSA SULLA CASA AI COMUNI"


[/quote]

eheheh ... errore di Repubblica o confusione suprema fra i neuroni tremortiani? [:o)]

29/06/2010, 10:24

rmnd ha scritto:

Ennesimo esempio di malagiustizia.

La carcerazione preventiva utilizzata come strumento di tortura psicologica per estorcere informazioni. Poco importa se innocenti o colpevoli.

Potrebbe capitare a chiunque...


La lettera IL PADRE DELL' INGEGNERE BRUNO ZITO
Il caso Fastweb e mio figlio in cella da quattro mesi. Chi sa spiegarmi perché?
Il sospetto Mi viene il sospetto che si voglia usare la detenzione per fiaccarlo in vista di chissà quali altri scopi

http://archiviostorico.corriere.it/2010/giugno/25/caso_Fastweb_mio_figlio_cella_co_9_100625052.shtml

"...siamo i familiari dell' ingegner Bruno Zito, coinvolto nel caso Fastweb, che dal 23 febbraio scorso è detenuto nel carcere di Rebibbia a Roma, in regime di custodia cautelare...
...Vorremmo sottoporre invece alla sua attenzione, e a quella dei lettori, come cittadini di questo Paese, un problema che crediamo non sia di poco rilievo.

È giusto che una persona, che peraltro non ha mai avuto a che fare in precedenza con la giustizia, sia privata della libertà personale e resti così a lungo in carcere quando non ricorre nessuno dei presupposti che giustificano, a termini di legge, la sua carcerazione preventiva?

Vogliamo sottolineare, al proposito, che nemmeno i magistrati fanno riferimento, nella ordinanza di custodia cautelare, al pericolo di fuga.

Sarebbe assurdo pensare, infatti, che il nostro familiare, che non è fuggito nei tre anni trascorsi tra la notifica dell' avviso di garanzia e l' arresto, possa farlo oggi, abbandonando la moglie e, soprattutto, i figli che non vede da quasi quattro mesi.

I magistrati richiamano, invece, il rischio che Bruno Zito, da libero o agli arresti domiciliari, possa inquinare le prove o reiterare il reato (di natura fiscale, per la precisione).

Ma come potrebbe farlo, non svolgendo più alcuna funzione in Fastweb in quanto immediatamente sospeso dal servizio e successivamente licenziato dalla società?

E anche qui, se lo avesse voluto, non l' avrebbe fatto nei tre anni passati?

Vorremmo anche aggiungere, infine, che sin dal primo interrogatorio, contro i consigli del suo avvocato e diversamente da quasi tutti gli altri imputati, egli ha risposto a tutte le domande poste dagli inquirenti.

Non viene allora il sospetto legittimo che si voglia usare la detenzione in carcere per fiaccare, in vista di chissà quali altri scopi, lo spirito e il fisico di una persona che tra l' altro, fino a pochi giorni fa, è stato tenuto in isolamento senza avere la possibilità di scambiare una sola parola con i suoi compagni di pena e senza vedere mai la luce del sole?

Sempre come cittadini, pensiamo che possa anche capitare che, per il bene della comunità, si debbano pagare dei prezzi, anche senza avere fatto nulla di male.

Purché essi non siano così alti da stravolgere la nostra vita e mettere a dura prova la nostra capacità di resistenza. È proprio quello che sta accadendo a Bruno, ma anche a sua moglie, che trova ogni giorno più difficile raccogliere le forze necessarie per mandare avanti il lavoro a Milano, andare appena possibile a Roma, avere cura, senza alcun sostegno familiare, dei due figli di tre e cinque anni.

Non vogliamo suscitare alcun sentimento di compassione nei loro confronti, ma solo esporre dei fatti sui quali crediamo sia giusto fare qualche riflessione. Antonio Zito padre dell' ingegnere Bruno Zito




tempi di custodia cautelare
Carcere preventivo: il limite cancellato
Un persona è costituzionalmente innocente fino a verdetto definitivo: sempre che valgano ancora le regole dello Stato di diritto


Se sono colpevoli o innocenti, lo si appurerà nel processo. Quando, se condannati, meriteranno il carcere. Appunto: se condannati. Mentre la prolungata custodia cautelare è sempre carcere (anche se domiciliare), ma senza condanna stabilita da un verdetto giudiziario. Una condanna preventiva. Una sanzione anticipata. Come se i tempi (mostruosamente dilatati) della giustizia non tenessero conto dei tempi della persona. Costituzionalmente innocente fino a verdetto definitivo: sempre che valgano ancora le regole dello Stato di diritto.

Princìpi elementari, quasi ovvii nel catechismo garantista che pure è la base dello Stato di diritto in cui abbiamo l’impressione di vivere. Ma che l’opinione pubblica, esacerbata dal moltiplicarsi di corruzione e di crimini contro il bene pubblico, tende a dimenticare. ...

.... Anche i giornalisti non devono entrare nel merito delle accuse.
Anzi, dovrebbero, perché molti giornalisti sembrano ispirati dalla missione di giudicare al posto dei giudici, sostituendosi a essi in modo arbitrario e prepotente.

Ma chiedersi fino a quando può durare un regime di carcerazione preventiva non è una domanda legittima.

Anche chiedersi se non c’è un abuso della custodia cautelare.

O se, addirittura, in molti casi in Italia non si abusi deliberatamente del carcere preventivo per «ammorbidire» gli indagati, spronarli alla collaborazione: che poi è un modo gentile ed edulcorato per alludere alla confessione.

Ai tempi di Mani Pulite (sono fatti noti, oramai da raccontare come fossero storia) capitava che, alla scadenza dei termini di custodia cautelare, un’altra accusa si abbatteva sulla testa dell’indagato, e si ricominciava da capo, azzerando il cronometro.

Di questi tempi, invece, il Tribunale del riesame di Firenze, motivando il rigetto di scarcerazione per Balducci e altri esponenti in vista della «cricca», ha deplorato addirittura «uno stile di vita antigiuridico degli indagati » nonché, testuale, «l'atteggiamento di totale chiusura all’ipotesi accusatoria».

Se non si capisce male, la non aderenza degli indagati agli argomenti dell’«ipotesi accusatoria» costituirebbe un’aggravante, passibile di ulteriore sanzione carceraria (preventiva) che non si sarebbe manifestata se invece gli stessi indagati si fossero conformati alle ipotesi formulate dagli accusatori.


Un’innovazione, che è anche un’indicazione per chi, in futuro, dovesse regolare opportunamente linee difensive e comportamenti («stili di vita») efficaci ai fini della scarcerazione.

Il merito delle accuse, dunque, non c’entra.

C’entrano i criteri, i tempi, le modalità con cui la custodia cautelare può subire una distorsione irreparabile.

Come fosse un surrogato per una pena la cui certezza, dopo e non prima la sentenza, appare sempre più aleatoria.

Ma mettere il «prima» al posto del «dopo» è prassi ingiusta, anche se capace di appagare, in modi obliqui, la richiesta di giustizia dell’opinione pubblica.

Pierluigi Battista
29 giugno 2010

http://www.corriere.it/politica/10_giugno_29/battista-carcere-preventivo_bb71dba0-8342-11df-aec8-00144f02aabe.shtml

01/07/2010, 01:04

Mala-giustizia...ma altro che riforma della giustizia con certi 'giudici'. Serve ben altro...


Sotto processo da cinque anniper un tappino da 10 centesimi
L’imprenditore è accusato di furto aggravato ma non è mai stato interrogato. La procura aveva chiesto l’archiviazione

http://www.corriere.it/cronache/10_giugno_30/Sotto-processo-da-cinque-anni-per-un-tappino-da-10-centesimi_dbcd9ee6-8407-11df-a860-00144f02aabe.shtml

CAGLIARI — Accusato di aver «rubato» un piccolo tappo di pneumatico (valore neanche 10 centesimi), un imprenditore edile è da 5 anni sotto processo. Se dovesse essere condannato — Salvatore Schievenin, 68 anni, è imputato di furto aggravato — rischia da 2 a 8 anni di reclusione. Lui giura: «Non so nulla». E in questi 5 anni non è stato interrogato una sola volta: né dai carabinieri né da magistrati della procura né dal gip.

La «vittima» del furto, invece, fra verbali e testimonianze si è dovuto presentare più volte.

Comprensibilmente esasperato: «Non ho fatto alcuna denuncia, non so chi abbia preso quel cappelletto, non mi importa saperlo—si è sfogato lunedì in udienza — ho perso molto tempo, voglio essere lasciato in pace».

Tutto è cominciato nel settembre 2005: un battibecco fra due automobilisti per un parcheggio davanti a una banca.

Giuseppe Orrù, che riesce a occupare il posto auto, entra nell’istituto di credito.

L’altro per dispetto si avvicina a una ruota e porta via il cappelletto coprivalvola.

Ma un’impiegata della banca vede tutto.

Si precipita fuori, appena in tempo per apostrofare l’automobilista «ladro » e sentirsi rispondere:

«Si faccia gli affari suoi e vada a quel paese».

L’auto si allontana, l’impiegata annota il numero di targa, va dai carabinieri e denuncia l’aggressione verbale.

Così si risale al proprietario: la vettura è intestata a una società dell’imprenditore Salvatore Schievenin, ma è utilizzata anche dai suoi dipendenti. Difficile risalire all’autore del furto.

Le indagini procedono: rapporto dei carabinieri, decreto penale di condanna dell’imprenditore, opposizione del suo legale.

La procura col pm Chiara Maria Manganiello chiede l’archiviazione.

Ma il gip Daniela Amato non è d’accordo: l’auto e il tappino coprivalvola erano «beni esposti alla fede pubblica», si tratta perciò non di «semplice» furto, ma di furto aggravato; che ci sia o no denuncia del derubato non importa: il reato è perseguibile d’ufficio.

È il 2007, il processo inizia e si trascina tre anni, da un giudice monocratico all’altro.

Francesco Viola, avvocato di Schievenin, si appella alle leggi e al buon senso:

«Il mio assistito è incensurato; può avere le attenuanti generiche e il reato sarebbe furto semplice, procedibile a querela di parte» (che Orrù non ha mai voluto presentare: quindi, il processo sarebbe chiuso).

Come pure chiuso è il processo «parallelo»: l’impiegata che aveva denunciato l’automobilista (ma non ha riconosciuto in lui Schievenin) ha ritirato la querela.

Il «giallo» del tappino coprivalvola andrà a sentenza l’8 novembre.

01/07/2010, 12:33

Festino con coca e trans: poi consigliere provinciale fa un comizio dal balcone

Il consigliere provinciale del Pdl, Pier Paolo Zaccai, ricoverato in stato confusionale all’alba: avrebbe partecipato a un festino a base di cocaina e sesso. Uno dei trans presenti al party ha raccontato la dinamica della notte "brava" agli agenti




Roma - Un festino a base di cocaina e sesso. Poi la corsa in ospedale, ancora in stato confusionale. Nonostante il dovuto riserbo i particolari della notte "brava" sono trapelati: alle prime luci del giorno un consigliere provinciale del Pdl, Pier Paolo Zaccai, è stato ricoverato d'urgenza in ospedale. A riverlare la dinamica della nottata è stato proprio un trans presente al festino.

Festino a base di sesso e coca Zaccai è stato ricoverato in stato confusionale all’alba di oggi in un ospedale della capitale dopo che avrebbe partecipato a un festino a base di cocaina e sesso, al quale erano presenti alcuni trans. A svelare il retroscena sarebbe stato uno di questi, che ha riferito l’accaduto alle forze dell’ordine. Il consigliere, infatti, si sarebbe affacciato in uno stato confusionale dal balcone della casa nella quale si stava svolgendo il festino - sembra di proprietà del transessuale e in zona San Giovanni - urlando frasi sconnesse e improvvisando un comizio. Subito dopo alcuni conoscenti lo hanno portato all'ospedale Grassi di Ostia.




http://www.ilgiornale.it/roma/festino_coca_e_trans_poi_consigliere_provinciale_fa_comizio_balcone/cronaca_roma-comune_roma-politica-ricovero-ospedale-festino-coca-trans-consigliere-roma/01-07-2010/articolo-id=457652-page=0-comments=2#1

A quanto pare anche nel pdl a qualcuno non piace la f...

povera italia [:o)]
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