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Argomento bloccato

01/07/2010, 16:12

almeno una cosa a favore di questo governo possiamo dirla: non è omofobico.
Peccato però che la violenza contro gli omosessuali sia in ulteriore aumento nel disinteresse generale

01/07/2010, 17:29

Italia, Istat: investimenti fissi lordi cadono del 12,1% in 2009

ROMA (Reuters) - Nel 2009, gli investimenti fissi lordi hanno registrato una diminuzione del 12,1% in termini reali, accentuando la fase di contrazione iniziata nel 2008 (-4,0%), dopo la crescita dell'1,7% del 2007, rende noto l'Istat.

La diminuzione della spesa in beni capitali nel 2008 e nel 2009 ha interessato tutti i settori dell'economia: -14,9% industria (da -4,1% nel 2008), -10,6% servizi (-4,0%).

Gli investimenti del settore dei servizi, valutati al netto degli investimenti in abitazioni, risultano in calo dell'11,3% (-5,1%). Il settore agricolo ha fatto registrare un'ulteriore flessione (-17,4%), confermando la tendenza negativa registrata nei due anni precedenti (-2,7% nel 2008 e -4,7% nel 2007).

La composizione settoriale della spesa per investimenti evidenzia il ruolo dominante del settore dei servizi che, nel 2009, ha effettuato il 68,1% degli investimenti totali (59% al netto delle abitazioni).

Corrispondentemente, il peso del settore industriale si è ridotto dal 29,3% nel 2008 al 28,3% nel 2009, mentre è sostanzialmente stabile quello del settore agricolo (3,6%).

Nel 2009 gli investimenti fissi lordi per addetto ammontano a 9.600 euro, rafforzando la tendenza alla diminuzione manifestatasi già nel 2008 (10.600 euro, contro gli 11.000 nel 2007).

La percentuale per tipologia di bene di investimento mostra, per il 2009, un peso crescente degli investimenti in costruzioni (49,5% da 47,1% nel 2008) e in altri mezzi di trasporto (2,8% da 1,6%), oltre che una modesta crescita del peso del software (3,7% rispetto al 3,4% del 2008) e degli altri servizi e immateriali (6,5% da 6,2%).

In flessione, invece, risulta la quota di investimenti in macchine e attrezzature (dal 27,3% nel 2008 al 24,8% nel 2009) e in mezzi di trasporto su strada (dal 7,4% nel 2008 al 5,7% nel 2009).

Nel 2009 la spesa per investimenti in prodotti ICT registra una diminuzione dell'8,1% in termini reali, accentuando la dinamica negativa già evidenziata nel 2008 con una variazione del -8,9%.

Sempre in base a dati Istat, lo scorso anno la crescita dello stock di capitale netto in termini reali registra una brusca frenata, attestandosi allo 0,5% rispetto all'1,3 del 2008 e all'1,7 del 2007.

La dinamica positiva dello stock di capitale netto è dovuta esclusivamente alla crescita nel settore dei servizi (+0,9% contro +1,5% nel 2008 e +1,8 nel 2007).

Nel settore industriale, infatti, lo stock di capitale netto registra una diminuzione dello 0,5% rispetto all'anno precedente (contro una crescita dell'1,0 cento nel 2008 e dell'1,5 per cento nel 2007).

Nel 2009 il tasso di crescita degli ammortamenti si attesta allo 0,7%, in rallentamento rispetto all'anno precedente (+1,5%) per la mancata crescita rilevata nel settore agricolo e nell'industria ed al rallentamento evidenziato nel settore terziario.

Sul sito http://www.reuters.it altre notizie Reuters in italiano. Le top news anche su http://www.twitter.com/reuters_italia


Fonte
http://borsaitaliana.it.reuters.com/art ... AW20100701

01/07/2010, 19:47

Ci bombardano di cifre con il PIL e tutti gli accessori, ma queste persone sono veramente affidabili? non è che ci raccontano un sacco di fregnacce? non è che forse fà parte di una strategia illuminata e massonica?

Vi rendete conto che basta una parola detta magari a casaccio per far crollare le borse!!!!!!!
Personalmente non prenderei in seria considerazione questi dati o altri ottimistici.
L' economista più affidabile è la casalinga e nessun altro.

01/07/2010, 20:16

No, non se ne rendono conto! [8)]

02/07/2010, 11:56

Si un colpo di stato...ma tanto finirebbe tutto a tarallucci e vino...

Cota...non è con le fiaccolate che ci si difende da un tentativo di colpo di stato...e neanche con certi cartelli "oggi le fiaccolate , domani i fucili".
Ma domani cosa? semmai oggi le fiaccolate e domani tutti a casa con la coda tra le gambe.

Cambiate invece queste leggi che consentono a un tribunale qualunque di vanificare un risultato elettorale.

Cota sale al Colle: Rischi dall' annullamento del voto

Il caso Piemonte arriva al Quirinale. Ieri mattina, il presidente Roberto Cota è stato ricevuto da Giorgio Napolitano.

... il governatore ha voluto sottoporre all' attenzione del presidente della Repubblica la situazione del Piemonte, sul quale pende la spada di Damocle di un eventuale ritorno alle urne nel caso in cui il Tar dovesse accogliere i ricorsi presentanti dal centrosinistra.

La sentenza è attesa per giovedì prossimo, ma potrebbe slittare al 15 luglio per consentire ai legali del Carroccio di esaminare gli atti dell' inchiesta penale sulle firme della lista "Pensionati per Cota" e che saranno depositati al Tar martedì.

Le conseguenze, ha detto Cota a Napolitano, potrebbero comportare anche un rischio per l' ordine pubblico.

La visita al Quirinale conferma la grande preoccupazione della Lega e di tutto il centrodestra piemontese e l' intervista rilasciata ieri alla Padania riaccende i toni del dibattito politico con l' opposizione.

«Se venissi spodestato dalla sentenza del Tar - sono le parole del presidente attuale - sarebbe un colpo di Stato».

A Cota che ipotizza «manovre del centrosinistra per rifare le elezioni», replica con durezza il segretario regionale del Pd Gianfranco Morgando:
«Mi pare che le dichiarazioni del presidente facciano pensare che lui sia per il governo degli uomini e non per quello delle leggi».

E la fiaccolata organizzata dal centrodestra per lunedì sera «appare sempre più un' iniziativa volta ad intimidire la magistratura».

http://ricerca.repubblica.it/repubblica/archivio/repubblica/2010/06/26/cota-sale-al-colle-rischi-dall-annullamento.html

02/07/2010, 13:41

«Certi signori non sanno fare gli interessi dei cittadini ma protestano per i tagli»
Tremonti: basta cialtroneria al Sud
Il ministro dell'Economia attacca le istituzioni che hanno diritto ai fondi Ue ma poi non li spendono


ROMA - Basta con la «cialtroneria» di chi protesta solamente.
Il ministro dell’Economia, Giulio Tremonti, intervenendo all’assemblea della Coldiretti si scaglia contro chi, al Sud, non fa gli interessi dei cittadini e non spende i fondi messi a disposizione dall’Ue.

I FONDI MAI UTILIZZATI - «L’agricoltura italiana - ha detto - ha tenuto nella crisi, anche nel Sud. Anche se i problemi ci sono».
Il ministro ha ricordato che ieri ha incontrato il commissario Ue ai fondi europei con il quale si è sottolineato il fatto che per il Sud c’è stato uno stanziamento nell’ambito del programma comunitario 2007-2013 pari a 44 miliardi di euro dei quali ne sono stati usati solo 3,5.

Uno «scandaloso percorso» secondo il titolare del dicastero di via XX Settembre.

«Mentre cresceva la protesta contro i tagli subiti, aumentavano i capitali non usati - ha evidenziato il ministro -.

Più il Sud declinava, più i fondi salivano.

Questa cosa è di una gravità inaccettabile».

E la colpa - ha aggiunto - «non è dell’Europa, dei governi di destra o di sinistra, ma è colpa della cialtroneria di chi prende i soldi e non li spende.

E siccome i soldi per il Sud saranno di più e non di meno nei prossimi anni allora non si può continuare con questa gente che sa solo protestare ma non sa fare gli interessi dei cittadini»

02/07/2010, 17:14

rmnd ha scritto:

Il ministro ha ricordato che ieri ha incontrato il commissario Ue ai fondi europei con il quale si è sottolineato il fatto che per il Sud c’è stato uno stanziamento nell’ambito del programma comunitario 2007-2013 pari a 44 miliardi di euro dei quali ne sono stati usati solo 3,5.



Questa cosa è davvero scandalosa............ [V]

02/07/2010, 19:03

Thethirdeye ha scritto:

rmnd ha scritto:

Il ministro ha ricordato che ieri ha incontrato il commissario Ue ai fondi europei con il quale si è sottolineato il fatto che per il Sud c’è stato uno stanziamento nell’ambito del programma comunitario 2007-2013 pari a 44 miliardi di euro dei quali ne sono stati usati solo 3,5.



Questa cosa è davvero scandalosa............ [V]


Sembri sorpreso!!!!!!! e si che sono dati a disposizione di chiunque e datati.
Se poi risaliamo indietro negli anni, ti accorgerai che di soldi letteralmente buttati al vento ce ne sono stati tanti da coprire chissà quante finanziarie miliardarie.

02/07/2010, 19:22

Sottoscrivo ...(a volte sarei davvero favorevole alla secessione!) [^]

02/07/2010, 19:37

dopo 60 anni di intrecci mafia-politica...
la secessione andrebba fatta a livello familiare, al massimo di clan [:D]
gia' in un condominio si rischia la guerra civile e atti di vandalismo domestico!

questa e' l'italia oggi.

02/07/2010, 19:53

E' quello che dico sempre! L'Italia è stata fatta a suon di ... cannonate, mica per consensi ...[^]

02/07/2010, 20:46

dark side ha scritto:

dopo 60 anni di intrecci mafia-politica...
la secessione andrebba fatta a livello familiare, al massimo di clan [:D]
gia' in un condominio si rischia la guerra civile e atti di vandalismo domestico!

questa e' l'italia oggi.



Hahahaha!!!!!! quoto.
Nel mio condominio abbiamo cominciato ad andare daccordo da quando coinvolgiamo di meno l' amministratore. [8D]

03/07/2010, 11:22

Il problema del Meridione? I meridionali

di Giuseppe De Bellis

Il problema del Sud è l’autocommiserazione dei meridionali.

Vedrete le reazioni di oggi: il ministro Tremonti attacca, dice che bisogna finirla con la cialtronaggine di chi non sfrutta i soldi arrivati a pioggia dall’Europa.

I sudisti risponderanno.
Tutti insieme, come una lobby.
Tutti uniti, nel nome dell’onore supremo di un Sud che spesso si disonora da solo, ma poi, quando si sente ... accerchiato, replica con uno spirito di corpo che in altre occasioni non c’è.
Napoletani e baresi non si sopportano, ma si spalleggeranno, in ossequio all’orgoglio d’appartenenza alla Terronia.
Catanesi e palermitani si detestano, ma non possono accettare che un Padano si permetta di criticare anche i nemici.
Perché comunque il Nord è più nemico del nemico vicino.

La verità è che quei soldi che ci sarebbero e nessuno usa per pigrizia o per negligenza, sono lo schiaffo che noi meridionali tiriamo al nostro destino.
Sono lì, per noi. Quei grigi burocrati di Bruxelles sono la cosa più distante da noi, eppure ci hanno spedito denari a ripetizione.
Tutte quelle sigle strane: Po, Por, Pon, Fesr, Fse, Feaog, Feoga.
A volte non serve neanche sciogliere gli acronimi perché il risultato è lo stesso: soldi.
Li abbiamo annusati e li abbiamo lasciati, per mancanza di dimestichezza con la materia e anche per incapacità, perché il meridionale ha un senso dell’autodistruzione che sfugge alle normali dinamiche sociali: anche se vede uno scoglio al quale aggrapparsi preferisce rimanere un altro po’ in mezzo al mare.


È la nostra dannazione eterna, quel senso di incapacità di agire che spesso ci frena prima di cominciare.
Perché al Sud esiste una frase che cambia a seconda dei dialetti, ma significa la stessa cosa ovunque: «Qui non si può fare niente».
Non è sempre una scusa. Ci sono pezzi di Meridione dove fare è impossibile davvero.
Però ci sono altri pezzi in cui quella frase è un alibi per mascherare accidia, inettitudine, propensione all’assistenzialismo eterno.


C’è che i fondi europei sono diversi dalla cascata di lire che arrivava un tempo senza che ce la meritassimo.
Questi euro giungono se ti muovi, se te li cerchi.
Ecco, noi terroni uniti non facciamo abbastanza per conquistarceli.
Allora preferiamo che marciscano o che finiscano altrove per poi lamentarci dell’assenza di aiuti dall’Europa.


Arriverà il fuoco incrociato su Tremonti.
Leggeremo che è anti-meridionale, che così ha voluto strizzare l’occhio alla Lega.
Sentiremo parlare di ingiustizia sociale, di razzismo di governo.
Perché? Ogni volta che il Sud viene attaccato come entità astratta finisce per evitare con cura qualunque autocritica.
Vietato ragionare, come se questa fosse una guerra culturale, come se ci fosse da difendere il diritto ereditario all’indolenza, come se in ballo ci fosse l’essenza stessa del sudismo, ovvero la mancanza di voglia di essere grandi.
Chiunque suoni la sveglia, dall’esterno o dall’interno, diventa un ribelle alla causa del giusto ozio terrone.


È stato così anche l’anno scorso, quando il rapporto Svimez raccontò al Sud che i suoi figli più preparati l’hanno abbandonato definitivamente: 700mila persone emigrate al Nord nel periodo 1998-2009.
I numeri furono accolti come un lutto impossibile da assorbire: quelli erano terroni ingrati che avevano lasciato la loro terra per seguire soltanto la propria soddisfazione.
Ecco: chiunque si sia azzardato a dire che quegli emigrati s’erano salvati da un destino di sofferenze e difficoltà veniva preso come un traditore.
I meridionali che rovinano il meridione sono quelli che sputano sulla fortuna che gli capita: che arrivi attraverso i soldi dell’Europa o che arrivi attraverso un posto di lavoro nel Settentrione.


È finita l’era della questione meridionale che finora ci hanno spacciato per verità.
La questione vera è che c’è un Sud che si muove, che cresce, che va, che si sposta, che produce, che guarda a se stesso come pezzo di mondo e non come mondo a pezzi.
Cerca il mercato e lo trova.
Ce n’è un altro che preferisce fermarsi a guardare e criticare, invece di muoversi.
Tutti prìncipi di Salina, tutti immobili, tutti terrorizzati al solo pensiero che le cose possano cambiare.
Meglio una mediocre certezza che una splendida possibilità.


I meridionali, noi meridionali, siamo convinti ancora che il Sud sia stato derubato di fortuna e di soldi.
È una lagna fastidiosa, un pianto inutile.
Il Sud riceve milioni a valanga: li ottiene, li promette, li stanzia, li destina, li usa a volte bene, spesso male.

Poi qualcuno non li prende affatto, maledizione.
Questo ha detto Tremonti: Puglia, Basilicata, Molise, Campania, Sicilia, Sardegna, Calabria guardano un patrimonio che sarebbe utilissimo, ma che inspiegabilmente non viene toccato.
Che cos’è, pudore? O forse è meglio non fare per evitare di sembrare incapaci?
Non c’è qualcun altro che ruba al Sud, ma è il Sud che a volte ruba a se stesso.
S’è rubato il passato, si ruba il presente e forse anche il futuro.



http://www.ilgiornale.it/interni/il_problema_meridione_i_meridionali/03-07-2010/articolo-id=457961-page=0-comments=1

03/07/2010, 12:07

03/07/2010, 13:38

Bliss, non è una partita a tennis, è il tentativo di far comprendere quanto ci sia di ipocrita anche dall' altra parte.

Dividi et impera.
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