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03/07/2010, 19:59

E' chiaro rmnd che non hai idea di cosa sia la storia del nostro paese.

Prima del 7 settembre 1860 Napoli era una delle tre capitali europee per cultura, il suo centro industriale era il secondo d’Europa dopo quello di Londra, la città più popolosa d’Italia e tra le più popolate del mondo.
Napoli era la prima città della penisola italiana e tra le prime d’Europa.
Il Regno delle Due Sicilie non era da meno della sua capitale, possedeva il doppio delle riserve auree di tutti gli altri stati italiani messi assieme. Il deficit pubblico era inesistente, la disoccupazione era quasi inesistente, altrettanto l’emigrazione. Lo stato duosiciliano aveva il più basso tasso di mortalità infantile d’Italia.
Gli operai lavoravano otto ore al giorno e guadagnavano abbastanza per sostenere le loro famiglie. Nel Regno delle Due Sicilie i lavoratori dell’industria erano 1.595.359 contro 1.435.437 del resto dell’Italia. Nell’agricoltura lavoravano 3.133.261 addetti contro 4.575.370 contadini del resto d’Italia. Il Regno delle Due Sicilie, con un terzo della superficie della penisola ed un territorio geo-morfologicamente più difficile, dava lavoro al 40,65% di tutti i contadini d’Italia.
http://josephepomeo.myblog.it/archive/2 ... nform.html


A testimonianza perenne di tutto ciò, basta guardare SOLO i beni architettonici presenti al meridione...ma possono mai essere il frutto di una civiltà arretrata?

03/07/2010, 20:06

Blissenobiarella ha scritto:

E' chiaro rmnd che non hai idea di cosa sia la storia del nostro paese.

Prima del 7 settembre 1860 Napoli era una delle tre capitali europee per cultura, il suo centro industriale era il secondo d’Europa dopo quello di Londra, la città più popolosa d’Italia e tra le più popolate del mondo.
Napoli era la prima città della penisola italiana e tra le prime d’Europa.
Il Regno delle Due Sicilie non era da meno della sua capitale, possedeva il doppio delle riserve auree di tutti gli altri stati italiani messi assieme. Il deficit pubblico era inesistente, la disoccupazione era quasi inesistente, altrettanto l’emigrazione. Lo stato duosiciliano aveva il più basso tasso di mortalità infantile d’Italia.
Gli operai lavoravano otto ore al giorno e guadagnavano abbastanza per sostenere le loro famiglie. Nel Regno delle Due Sicilie i lavoratori dell’industria erano 1.595.359 contro 1.435.437 del resto dell’Italia. Nell’agricoltura lavoravano 3.133.261 addetti contro 4.575.370 contadini del resto d’Italia. Il Regno delle Due Sicilie, con un terzo della superficie della penisola ed un territorio geo-morfologicamente più difficile, dava lavoro al 40,65% di tutti i contadini d’Italia.
http://josephepomeo.myblog.it/archive/2 ... nform.html


A testimonianza perenne di tutto ciò, basta guardare SOLO i beni architettonici presenti al meridione...ma possono mai essere il frutto di una civiltà arretrata?




Bliss lo già sentita tante volte la storiella della grandezza Partenopea...
Usciamo dalla ristretta cerchia aristocratica e autoreferenziale..e cosa ci rimane?

03/07/2010, 20:13

Comunque, qui, abito con tutti; ma vado più d'accordo con le mogli straniere che ...

03/07/2010, 20:20

Rmnd sei stao tu a dire che il sud "era arretrato" [:D]....Non lo era affatto. Cosa rimane ora? rimane un paese depauperato, un posto in cui si stava benissimo prima che cominciassero le predazioni del nord, che continuano tutt'ora attraverso le connivenze mafiose con i "grandi industriali"....
Rimane un posto, in cui la gioventù migliore è costretta a scappare per poter sopravvivere. Resta lo scempio che ha fatto la massoneria del nord, e che viene perpetrato da una casta politica vampira.

03/07/2010, 20:21

Appunto !!!!! Prima del 7 Settembre 1860 il sud e Napoli erano culturalmente all' avanguardia malgrado i Borboni fossero sostanzialmente dei dittatori. Poi cosa è successo? quello che affermava rmnd, cioè che la massoneria ha pianificato un unificazione che non voleva nessuno, fatta sulla carta come spesso avviene oggi. Ci prendono per i fondelli ora come ci prendevano per i fondelli allora, cosa è cambiato?
Senza la presa di coscienza delle popolazioni del sud Italia, sarà difficile che la situazione possa migliorare.

Adesso evitiamo di fare facili nazionalismi, noi siamo cresciuti in uno stato che forse non è mai esistito e questo mi pare che sia innegabile.

Non è questione di nord o sud, ma di culture diverse che non si sono mai omogenate come era auspicabile e non per colpa di chi abita al sud, ma di chi ha tutto l' interesse che le cose non cambino.

Chiedete ai meridionali che si sono costruiti una vita al nord cosa ne pensano, avrete delle belle sorprese.

03/07/2010, 20:26

greenwarrior ha scritto:
[brNon è questione di nord o sud, ma di culture diverse che non si sono mai omogenate come era auspicabile e non per colpa di chi abita al sud, ma di chi ha tutto l' interesse che le cose non cambino.

Chiedete ai meridionali che si sono costruiti una vita al nord cosa ne pensano, avrete delle belle sorprese.


Infatti ... E pochissimi tornano giù! (Tralasciando poi chi ritorna....)
Comunque ha ragione Green.
Poi, io parlo di adesso ... Perché altrimenti me ne ritorno con Roma antica (Repubblicana).[;)]

03/07/2010, 20:30

E' ovvio che chi emigra lo fa per una ragione. Ma le emigrazioni verso il nord e verso l'estero sono cominciate DOPO l'unità, quando ormai il regno delle due Sicilie era stato saccheggiato e spogliato di ogni bene. Chi se ne è andato son quelli che hanno contribuito a fare il Nord dei giorni nostri, hanno perso la loro memoria storica e sono tra i primi sostenitori della lega. Non è certo una sorpresa per nessuno.

03/07/2010, 20:31

Bèh, comunque ... è un gran casino l'Italia ...
E come disse "er puzzone": "governare l'Italia non è difficile, è ... impossibile!" (E su quello aveva ragione!) [:D]

Chiunque va sù è un "cretino!" [8)]
Ultima modifica di Ufologo 555 il 03/07/2010, 20:34, modificato 1 volta in totale.

03/07/2010, 20:45

greenwarrior ha scritto:

Appunto !!!!! Prima del 7 Settembre 1860 il sud e Napoli erano culturalmente all' avanguardia malgrado i Borboni fossero sostanzialmente dei dittatori. Poi cosa è successo? quello che affermava rmnd, cioè che la massoneria ha pianificato un unificazione che non voleva nessuno, fatta sulla carta come spesso avviene oggi. Ci prendono per i fondelli ora come ci prendevano per i fondelli allora, cosa è cambiato?
Senza la presa di coscienza delle popolazioni del sud Italia, sarà difficile che la situazione possa migliorare.

Adesso evitiamo di fare facili nazionalismi, noi siamo cresciuti in uno stato che forse non è mai esistito e questo mi pare che sia innegabile.

Non è questione di nord o sud, ma di culture diverse che non si sono mai omogenate come era auspicabile e non per colpa di chi abita al sud, ma di chi ha tutto l' interesse che le cose non cambino.

Chiedete ai meridionali che si sono costruiti una vita al nord cosa ne pensano, avrete delle belle sorprese.


Green, non si puà fare una secessione sulle basi e sulle premesse che propone la lega, perchè non ci sono nè basi nè premesse REALI.
Se si dice che l'italia del sud non funziona perchè i meridionali sono dei fannulloni significa NON AVERE COSCIENZA DELLA SITUAZIONE ITALIANA, nè di quella passata nè di quella attuale. Ed allora è meglio stare fermi prima di fare ulteriori danni.

03/07/2010, 20:47

Più di così ...[:D]

03/07/2010, 21:22

Blissenobiarella ha scritto:

Rmnd sei stao tu a dire che il sud "era arretrato" [:D]....Non lo era affatto. Cosa rimane ora? rimane un paese depauperato, un posto in cui si stava benissimo prima che cominciassero le predazioni del nord, che continuano tutt'ora attraverso le connivenze mafiose con i "grandi industriali"....
Rimane un posto, in cui la gioventù migliore è costretta a scappare per poter sopravvivere. Resta lo scempio che ha fatto la massoneria del nord, e che viene perpetrato da una casta politica vampira.



Bliss io continuo a sostenere l'arretratezza meridionale pre-unificazione.
Che poi l'alta aristocrazia partenopea si sia qua e là circondata di bei palazzi o di svaghi come teatri e boutique è normale. Il sud era arretrato ma la classe nobiliare non poteva certo vivere nelle capanne.
Il meridione è grande, lo sfarzo di alcune zone di Napoli e dintorni non cancella quanto ho detto.
E lo sfarzoper pochi eletti non è sinonimo di popolo progredito.

Almeno in Francia si è fatta la rivoluzione.

E poi non capisco una cosa. Un meridione progredito, culturalmente avanzato e anche industrialmente che dopo l'unificazione all'improvviso perde ogni cognizione del proprio glorioso e recente passato. Sprofondando nella miseria, nella ignoranza, vittima esso stesso di una criminalità diffusa e dimentico del suo spirito imprenditoriale.

Cavolo questa non me la spiego.
Alla Germania è toccata una sorte ben peggiore. Ha preso due sonore sconfitte e umiliazioni sia nella prima che seconda guerra mondiale.
Eppure si è risollevata in brevissimo tempo.
Perchè?
Se l'umus imprenditoriale e culturale meridionale era presente prima dell'unificazione, dopo si è tutto dissolto immediatamente come neve al Sole?

Siamo sicuri allora che il meridione fosse così avanzato prima dell'invasione 'nordista'?

03/07/2010, 21:45

rmnd ha scritto:

Blissenobiarella ha scritto:

Rmnd sei stao tu a dire che il sud "era arretrato" [:D]....Non lo era affatto. Cosa rimane ora? rimane un paese depauperato, un posto in cui si stava benissimo prima che cominciassero le predazioni del nord, che continuano tutt'ora attraverso le connivenze mafiose con i "grandi industriali"....
Rimane un posto, in cui la gioventù migliore è costretta a scappare per poter sopravvivere. Resta lo scempio che ha fatto la massoneria del nord, e che viene perpetrato da una casta politica vampira.



Bliss io continuo a sostenere l'arretratezza meridionale pre-unificazione.
Che poi l'alta aristocrazia partenopea si sia qua e là circondata di bei palazzi o di svaghi come teatri e boutique è normale. Il sud era arretrato ma la classe nobiliare non poteva certo vivere nelle capanne.
Il meridione è grande, lo sfarzo di alcune zone di Napoli e dintorni non cancella quanto ho detto.
E lo sfarzoper pochi eletti non è sinonimo di popolo progredito.

Almeno in Francia si è fatta la rivoluzione.

E poi non capisco una cosa. Un meridione progredito, culturalmente avanzato e anche industrialmente che dopo l'unificazione all'improvviso perde ogni cognizione del proprio glorioso e recente passato. Sprofondando nella miseria, nella ignoranza, vittima esso stesso di una criminalità diffusa e dimentico del suo spirito imprenditoriale.

Cavolo questa non me la spiego.
Alla Germania è toccata una sorte ben peggiore. Ha preso due sonore sconfitte e umiliazioni sia nella prima che seconda guerra mondiale.
Eppure si è risollevata in brevissimo tempo.
Perchè?
Se l'umus imprenditoriale e culturale meridionale era presente prima dell'unificazione, dopo si è tutto dissolto immediatamente come neve al Sole?

Siamo sicuri allora che il meridione fosse così avanzato prima dell'invasione 'nordista'?




Cosa intendi per "avanzato",qual'è il tuo metro di paragone rmnd ?.

03/07/2010, 21:48

Puoi continuare a sostenerlo con i dati di fatto.
Se puoi contraddire il FATTO che la capitale delle Due Sicilie fosse fra le prime tre capitali europee per INDUSTRIALIZZAZIONE, CULTURA e POPOLOSITÀ, che il Regno delle due Sicilie possedesse il doppio delle riserve auree di tutti gli altri Stati italiani messi assieme, fondi che sparirono dopo l'unità per essere trasferiti al nord, fallo.
Se puoi definire arretrato un regno con oltre 13000 persone impiegate nel settore industriale, con un tasso di disoccupazione quasi inesistente, fallo pure.
Dimostramelo storicamente attingendo a documentazioni che risalgano al decennio precedente all'unificazione
Io mi impegno a fare lo stesso.


E poi non capisco una cosa. Un meridione progredito, culturalmente avanzato e anche industrialmente che dopo l'unificazione all'improvviso perde ogni cognizione del proprio glorioso e recente passato. Sprofondando nella miseria, nella ignoranza, vittima esso stesso di una criminalità diffusa e dimentico del suo spirito imprenditoriale.

Cavolo questa non me la spiego.
Alla Germania è toccata una sorte ben peggiore. Ha preso due sonore sconfitte e umiliazioni sia nella prima che seconda guerra mondiale.
Eppure si è risollevata in brevissimo tempo.
Perchè?
Se l'umus imprenditoriale e culturale meridionale era presente prima dell'unificazione, dopo si è tutto dissolto immediatamente come neve al Sole?

Siamo sicuri allora che il meridione fosse così avanzato prima dell'invasione 'nordista'?


E' naturale che non te lo spieghi...infatti è un dato incomprensibile alla luce delle attuali manipolazioni storiche. Si tratta di un'incongruenza che dovrebbe mettere ogni persona dotata di raziocinio, sull'avviso che qualcosa non quadra.




Vogliamo provare a interrogarci intelligentemente su queste vicende, alla luce di quelle che sono delle ricostruzioni storiche coerenti, o vogliamo continuare a fare della demagogia becera?

03/07/2010, 22:14

Blissenobiarella ha scritto:

Puoi continuare a sostenerlo con i dati di fatto.
Se puoi contraddire il FATTO che la capitale delle Due Sicilie fosse fra le prime tre capitali europee per INDUSTRIALIZZAZIONE, CULTURA e POPOLOSITÀ, che il Regno delle due Sicilie possedesse il doppio delle riserve auree di tutti gli altri Stati italiani messi assieme, fondi che sparirono dopo l'unità per essere trasferiti al nord, fallo.
Se puoi definire arretrato un regno con oltre 13000 persone impiegate nel settore industriale, con un tasso di disoccupazione quasi inesistente, fallo pure.
Dimostramelo storicamente attingendo a documentazioni che risalgano al decennio precedente all'unificazione
Io mi impegno a fare lo stesso.


e tutti questi grandi industriali dove sono finiti?

Bliss, non mi diverto certo a sostenere queste tesi.
Vorrei davvero che il Sud fosse stato la grande potenza industriale, culturale che il revisionismo meridionalista vorrebbe farci credere.
Magari fosse stato davvero così, perchè oggi l'Italia non sarebbe in tali condizioni.

Però per uscire da questa impasse, non pensi che i meridionali (e ovvio che il termine 'meridionali' è una semplificazione come 'settentrionali') dovrebbero non incolpare più nessuno, sia esso il fato o 'Garibaldi'?

Assumersi la responsabilità dei propri errori e ripartire da zero.
Il succo dell'articolo di Giuseppe De Bellis è tutto qui.

http://www.youtube.com/watch?v=XKeVAwnVriE#t=3m40s

03/07/2010, 22:46

Blissenobiarella ha scritto:
o vogliamo continuare a fare della demagogia becera?


Allora cosa proponi?

Io farei così...

Considerando il meridione (non i meridionali che lavorano e vivono al nord)

Considerando anche la classe dirigente (e qui vorrei dire, in gran parte) meridionale, ...

...mi viene naturale associare a queste due figure una palla al piede per l'economia del centro-nord.

Quindi facciamo un bella e pacifica separazione consensuale e non se ne parli più.

ed evitiamo di discure di chi è la colpa, dei Borboni dei Savoia o chi altro.

La separazione è impossibile? Allora che i sud si svegli prima di contribuire insieme ai politici allo sfascio del paese e smetta di chiedersi di chi è la colpa o d'incolpare altri per i propri mali.
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