03/07/2010, 23:13
03/07/2010, 23:23
03/07/2010, 23:42
L’opificio di Pietrarsa ebbe un enorme sviluppo infatti prima dell’annessione del Regno delle Due Sicilie al Regno di Sardegna, dava lavoro a mille persone e con l’indotto di altre fabbriche site a San Giovanni a Teduccio che pure lavoravano materiale per la ferrovia, ne dava ad altre settemila persone.
03/07/2010, 23:43
03/07/2010, 23:51
04/07/2010, 00:16
04/07/2010, 09:08
04/07/2010, 12:20
04/07/2010, 12:35
04/07/2010, 13:07
mauro ha scritto:
caro rmnd,
premetto che io sono "piemontese"
Situazione prima dell'Unità [modifica]
Mappa del XIX secolo del Regno delle Due SicilieL'economia dell'Italia preunitaria era, in genere,svantaggiata rispetto quella degli altri Stati dell'Europa occidentale. A metà Ottocento, tuttavia, in alcune regioni del Paese si stava avviando un certo sviluppo industriale, sebbene con modalità alquanto disomogenee. In Lombardia, la produzione della seta innescò una crescita del settore legato alla meccanizzazione dei processi produttivi. In Piemonte lo sviluppo industriale fu favorito dall'apertura dei mercati e dall'investimento pubblico sotto forma soprattutto di infrastrutture (ferrovie, porti, canali e strade), grazie alla lungimiranza del governo Cavour. Il Sud si avviava pure all'industrializzazione, che divenne presto notevole in diverse aree del casertano e della provincia di Napoli, mentre sorgevano alcuni impianti siderurgici in Calabria, a Mongiana e Ferdinandea. Lo Stato dei Borbone costruì lo stabilimento metallurgico di Pietrarsa, nel napoletano, enorme insediamento industriale polifunzionale. Per proteggere queste industrie, soprattutto quelle del settore tessile, il governo borbonico adottò una politica protezionistica, alzando una barriera daziaria contro le importazioni di merci estere. Queste aziende però erano spesso frutto di investimenti pubblici. Quando crollo quindi questo sistema protezionistico le industrie del sud vennero travolte per la loro bassa competitività. Anche per ciò che riguarda il sistema infrastrutturale i due tronconi d'Italia imboccarono strade diverse. Se il Regno di Sardegna fece notevoli investimenti nel settore ferroviario, dotandosi di un sistema di comunicazione interno e con i paesi confinanti, il Regno delle Due Sicilie, dove pure fu realizzata la prima ferrovia d'Europa, preferì favorire il trasporto via mare. In campo marittimo, infatti, le regioni meridionali disponevano già di uno sviluppo costiero notevole e sicuramente superiore a quello degli altri Stati pre-unitari e di una favorevole posizione al centro del Mediterraneo. La flotta mercantile borbonica era la terza in Europa per numero di navi e per tonnellaggio complessivo [1] Peraltro, fu a Napoli che venne costruita la prima nave a vapore nel Mediterraneo (1818)[2] nonché la prima nave italiana con propulsione ad elica, il Giglio delle Onde.
Dal punto di vista delle finanze pubbliche, il bilancio del Regno delle Due Sicilie non si indebitò mai al livello in cui si trovava il Regno di Sardegna. La pressione fiscale era la più bassa d'Europa, a causa della polarizzazione fortissima delle ricchezze. I conti pubblici piemontesi invece erano stati gravemente inficiati dalla politica espansionistica adottata da Cavour e dagli investimenti nello sviluppo di infrastrutture primarie (ferrovie, strade, canali d'irrigazione), resi necessari dalla volontà del Regno di Sardegna di modernizzare la propria economia per inserirla nei circuiti commerciali continentali. Con la nascita dell'Italia unita l'attivo di bilancio del Regno delle Due Sicilie fu incamerato nelle casse del neonato Stato italiano. Finiscono così al Nord 443 milioni di lire d'oro, quando tutte le banche degli altri Stati preunitari detenevano un patrimonio totale di 148 milioni[3].L'Italia unita ebbe poi un primo vero impulso verso la seconda industrializzazione nell'ultimo scorcio del secolo, con il governo Giolitti, quando furono privilegiate le aree del Nord del Paese.
da
http://it.wikipedia.org/wiki/Questione_meridionale
ciao
mauro
m
04/07/2010, 14:27
04/07/2010, 17:58
04/07/2010, 18:03
rmnd ha scritto:
Si un colpo di stato...ma tanto finirebbe tutto a tarallucci e vino...
Cota...non è con le fiaccolate che ci si difende da un tentativo di colpo di stato...e neanche con certi cartelli "oggi le fiaccolate , domani i fucili".
Ma domani cosa? semmai oggi le fiaccolate e domani tutti a casa con la coda tra le gambe.
Cambiate invece queste leggi che consentono a un tribunale qualunque di vanificare un risultato elettorale.
Cota sale al Colle: Rischi dall' annullamento del voto
Il caso Piemonte arriva al Quirinale. Ieri mattina, il presidente Roberto Cota è stato ricevuto da Giorgio Napolitano.
... il governatore ha voluto sottoporre all' attenzione del presidente della Repubblica la situazione del Piemonte, sul quale pende la spada di Damocle di un eventuale ritorno alle urne nel caso in cui il Tar dovesse accogliere i ricorsi presentanti dal centrosinistra.
La sentenza è attesa per giovedì prossimo, ma potrebbe slittare al 15 luglio per consentire ai legali del Carroccio di esaminare gli atti dell' inchiesta penale sulle firme della lista "Pensionati per Cota" e che saranno depositati al Tar martedì.
Le conseguenze, ha detto Cota a Napolitano, potrebbero comportare anche un rischio per l' ordine pubblico.
La visita al Quirinale conferma la grande preoccupazione della Lega e di tutto il centrodestra piemontese e l' intervista rilasciata ieri alla Padania riaccende i toni del dibattito politico con l' opposizione.
«Se venissi spodestato dalla sentenza del Tar - sono le parole del presidente attuale - sarebbe un colpo di Stato».
A Cota che ipotizza «manovre del centrosinistra per rifare le elezioni», replica con durezza il segretario regionale del Pd Gianfranco Morgando:
«Mi pare che le dichiarazioni del presidente facciano pensare che lui sia per il governo degli uomini e non per quello delle leggi».
E la fiaccolata organizzata dal centrodestra per lunedì sera «appare sempre più un' iniziativa volta ad intimidire la magistratura».
http://ricerca.repubblica.it/repubblica/archivio/repubblica/2010/06/26/cota-sale-al-colle-rischi-dall-annullamento.html
04/07/2010, 18:09
rmnd ha scritto:rmnd ha scritto:
Si un colpo di stato...ma tanto finirebbe tutto a tarallucci e vino...
Cota...non è con le fiaccolate che ci si difende da un tentativo di colpo di stato...e neanche con certi cartelli "oggi le fiaccolate , domani i fucili".
Ma domani cosa? semmai oggi le fiaccolate e domani tutti a casa con la coda tra le gambe.
Cambiate invece queste leggi che consentono a un tribunale qualunque di vanificare un risultato elettorale.
Cota sale al Colle: Rischi dall' annullamento del voto
Il caso Piemonte arriva al Quirinale. Ieri mattina, il presidente Roberto Cota è stato ricevuto da Giorgio Napolitano.
... il governatore ha voluto sottoporre all' attenzione del presidente della Repubblica la situazione del Piemonte, sul quale pende la spada di Damocle di un eventuale ritorno alle urne nel caso in cui il Tar dovesse accogliere i ricorsi presentanti dal centrosinistra.
La sentenza è attesa per giovedì prossimo, ma potrebbe slittare al 15 luglio per consentire ai legali del Carroccio di esaminare gli atti dell' inchiesta penale sulle firme della lista "Pensionati per Cota" e che saranno depositati al Tar martedì.
Le conseguenze, ha detto Cota a Napolitano, potrebbero comportare anche un rischio per l' ordine pubblico.
La visita al Quirinale conferma la grande preoccupazione della Lega e di tutto il centrodestra piemontese e l' intervista rilasciata ieri alla Padania riaccende i toni del dibattito politico con l' opposizione.
«Se venissi spodestato dalla sentenza del Tar - sono le parole del presidente attuale - sarebbe un colpo di Stato».
A Cota che ipotizza «manovre del centrosinistra per rifare le elezioni», replica con durezza il segretario regionale del Pd Gianfranco Morgando:
«Mi pare che le dichiarazioni del presidente facciano pensare che lui sia per il governo degli uomini e non per quello delle leggi».
E la fiaccolata organizzata dal centrodestra per lunedì sera «appare sempre più un' iniziativa volta ad intimidire la magistratura».
http://ricerca.repubblica.it/repubblica/archivio/repubblica/2010/06/26/cota-sale-al-colle-rischi-dall-annullamento.html
Vediamo se riescono a fare il bis-golpista
Formigoni go home - 8 luglio la sentenza
http://www.beppegrillo.it/listeciviche/liste/lombardia/2010/06/formigoni-go-home---8-luglio-la-sentenza-1.html
05/07/2010, 00:43