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MessaggioInviato: 23/07/2010, 00:12 
Ehmm...... un piccolo intermezzo cinematografico? [:I]




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"…stanno uscendo allo scoperto ora, amano annunciare cosa stanno per fare, adorano la paura che esso può creare. E’ come la bassa modulazione nel ruggito di una tigre che paralizza la vittima prima del colpo. Inoltre, la paura nei cuori delle masse risuona come un dolce inno per il loro signore". (Capire la propaganda, R. Winfield)

"Onesto è colui che cambia il proprio pensiero per accordarlo alla verità. Disonesto è colui che cambia la verità per accordarla al proprio pensiero". Proverbio Arabo

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MessaggioInviato: 23/07/2010, 03:32 
Ragazzi QUOTO sillabicamente tutte le vostre incredibili riflessioni - propendendo per la tesi del "doppio intervento" di Doc.


E mi permetto umilmente di segnalare che un certo concetto lo avevo appena espresso nella discussione di cui sopra:

http://www.ufoforum.it/topic.asp?rand=7055475&whichpage=3,8&TOPIC_ID=7331#117864

Ossia, che il numero di coloro che concordano è mooooolto superiore a quello di coloro che osano.


E io penso che ciò non sia affatto casuale, ma che sia la vera strategia vincente di cover-up. Statistiche alla mano:


Cita:
Ma da qualche tempo ormai hanno capito che non potrà restare segreto ancora per molto: quello che dovrebbe essere "TOP SECRET" è oramai un "Pulcinella's Secret" e le statistiche dicono che a credere alla versione non ufficiale, ossia coloro che credono alla presenza aliena, è circa un miliardo di persone nel mondo o più, comunque abbastanza per poter dire che "se fosse una religione" - cosa che non è - "sarebbe la prima al mondo" superando anche il cristianesimo (!!!).


Riflettendo su questo ho capito una cosa su cui finora sono veramente riusciti a depistarci:


L' unica cosa che davvero fa di questo "segreto" di Pulcinella ancora una cassaforte NON è la Loro forza, ma la nostra debolezza: abituati accuratamente a veder taciuto e ridicolizzato e screditato il tema e come viene considerato l' argomento da quella larga percentuale di popolazione ignorante e che costituisce se così vogliamo dire, le fedi seconde nella lista ma pomposamente celebrate ufficialmente, temiamo così tanto di essere considerati degli idioti da non alzare la voce.

Se qualcuno riuscisse a UNIRE tutto questo MILIARDO E MEZZO di persone e farlo parlare a una sole voce all' unisono, tutti insieme, nello stesso momento, nelle principali città del mondo, se qualcuno riuscisse a far capire a tutte queste persone impaurite che temono di essere ridicolizzate che invece hanno un potere enorme nelle mani, se riuscisse a far vincere loro la paura e li spingesse giù nelle piazze coi cartelloni e i megafoni per una data significativa, l' evento mediatico mondiale che ne scaturirebbe, con un numero pari a mille volte quello che si raduna al Giubileo, non potrebbe più essere ignorato.

Gli stessi giornalisti usi a ridicolizzare, al pari dei cafoni a casa, rimarrebbero sbigottiti nel vedere come da un giorno all' altro, quello che finora era considerato un gruppo di paranoici s****ti e fuori di testa, è ed era da molto tempo una superpotenza silenziosa.


Solo il clamore che susciterebbe costringerebbe i media, per accompagnare il servizio con puntate a tema come sono soliti con qualunque cosa, a trasmettere in fretta e furia decine di speciali, documentari con i materiali finora disponibili, a far parlare un numero di testimoni tale che ne spunterebbero necessariamente parecchi molto autorevoli - nomi finora conosciuti solo nelle vesti ufficiali e raramente in quelle di rivelatori, uno su tutti l' astronauta ad essere stato il dodicesimo uomo sulla Luna, Edgar Mitchell, e in un contesto a tema unico tale che il numero di chi, sbigottito, messo di fronte all' evidenza si ricrederebbe sarebbe tale da indurre una vera e propria rivoluzione. Lo slogan sarebbe molto semplice: dite tutta la verità.

Alla fine anche la gente comune, chi per vederci chiaro, gli altri pur di vedere finita questa storia una volta per tutte, chiederebbero la stessa cosa.

E un miliardo o due di persone che chiedono la stessa cosa in tutto il mondo NON si può semplicemente ignorare.


E' bastato un numero assai più esiguo per fare il '68, e guardata quanto è cambiata la società da allora: prima bigotta e ultra-conservatrice, ora tutti hanno la possibilità di dire DAVVERO quello che pensano, a dispetto della Chiesa, del Governo et similia.

Lo so che sembra utopia, ma lo è fintanto che lo crederemmo tale. Se solo capissimo e riconoscessimo l' enorme potenziale che è in noi, i giochi di chi insabbia tutto sarebbero finiti.

Ma per fare questo ci vorrebbe molto più di un leader carismatico, ci vuole alla base un risveglio delle coscienze.



Allora basterebbe darsi appuntamento per il prossimo simbolico anniversario, ad esempio il 65° Anniversario dei fatti di Roswell, e il conto alla rovescia ticchetterebbe implacabile.

A proposito, manco a farlo apposta il 65° anniversario di Roswell cade nel.... 2012 [:D]

Chi raccoglie la proposta?


Saluti,

Aztlan



Allora, cominciamo a organizzare la festa [?] [:D]

(Sono sicuro che Qualcuno, leggendo, tremerà.....) [}:)]

Ari-Aztlan



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Non spaventiamoci per quando le tenebre caleranno, perchè il momento più buio è sempre prima dell' alba.

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MessaggioInviato: 23/07/2010, 10:50 
x TTE: Bellissima quella parte, ricordo che mi era piaciuta un sacco a quei tempi..

x Aztlan: Organizzare 1 miliardo di persone è un tantino complicato, organizzare qualcosa più in piccolo potrebbe già essere un inizio. Ad esempio una cosa tutta italiana. Per il resto io sono sempre stato convinto che il numero di chi crede (non mi piace sto termine comunque) negli alieni sia sempre stato più alto di quello di chi lo dice apertamente. Ma fin quando tu nomini la parola "alieni" e la gente sbuffa dalle risate e ti guarda male, molti eviteranno di farlo. A me capitò alle superiori, non ricordo che disse il prof di Religione (<- segnalo) e io risposi "non su questo pianeta" e lui mi guardo e rise dicendo "si certo quella è fantascienza" e dopo di lui tutti i miei compagni. Se fossi stato più interessato al pensiero altrui avrei evitato di citare gli alieni in seguito, per fortuna me ne sono sempre fregato degli altri.


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MessaggioInviato: 23/07/2010, 21:45 
Era esattamente ciò di cui parlavo.


Sulle possibilità organizzative, non sono completamente d' accordo, bisogna ricordarsi che oggi c' è internet e milioni di persone in tutto il mondo si possono mettere in contatto in tempo reale e organizzare proteste e manifestazioni - come è già successo in tutto il mondo con la guerra in Iraq, e senza neanche bisogno del web.

Quindi la cosa non sarebbe poi così impossibile come a prima vista può sembrare.

Certo, concordo che anche solo un milione di persone sarebbe un evento mediatico di primissima importanza.


Ripeto, l' unico vero motivo per cui la strategia di insabbiamento di quello che ormai è un segreto di Pulcinella incredibilmente funziona, è spiegabile solo e soltanto proprio col fatto che CHI vuole sapere, non ha il coraggio di chiederlo, far sentire la sua voce all' unisono.

Come anche tu dici, il numero di chi "crede" - odio anche io questa parola - è molto superiore a quello di chi ha il coraggio di esprimere apertamente ciò che pensa, per la paura della derisione sostanzialmente.

Una barriera di vetro che andrebbe in mille pezzi appena la gente si rendesse conto della sua forza anche numerica.


E in questo risveglio delle coscienze, internet può giocare un ruolo fondamentale.

Saluti,

Aztlan



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MessaggioInviato: 24/07/2010, 11:17 
Sentite bene cosa dice, dal minuto 5,55 in poi...




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MessaggioInviato: 24/07/2010, 12:03 
Parole molto sagge.


Dovremmo ascoltare tutti molto di più i nativi americani, perchè hanno molto da dirci e da insegnarci.

Cose che noi abbiamo da troppo tempo dimenticato e che loro invece hanno sempre custodito.

Cose su di noi, sull' uomo, sulla Terra, sulla natura, e sul nostro destino.


E visto che a quanto pare devo fare un bel lavoro di meditazione molto largo, aggiungerei anche sullo spirito.

Grazie per aver postato questo splendido documento.

Aztlan



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MessaggioInviato: 24/07/2010, 19:15 
Sempre stati dei saggi i nativi americani... e mi è sempre piaciuto il loro modo di pensare, forse in qualche vita precedente ero un Hopi o qualcosa di simile :D (non credo alla reincarnazione)

Per il resto non è facile dire se il fatto di affermare di non derivare dalle scimmie sia una conoscenza o un distinguo, come dire "no, l'uomo è meglio. O comunque ha più potenzialità". Però è un altro indizio a favore della tesi..


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MessaggioInviato: 24/07/2010, 20:02 
Ne sanno più loro di noi.[:D]



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MessaggioInviato: 25/07/2010, 06:25 
Concordo.


Come dice giustamente: "Si tratta di un parente, ma non di un antenato".

Del resto gli stessi scienziati oggi hanno re-interpretato la visione classica sostituendola con quella di un "antenato comune" tra l' uomo e la scimmia, e non più come la discendenza diretta del primo dal secondo, ormai improponibile.

Forse un giorno si accorgeranno anche di come quell' "antenato" non avrebbe avuto il tempo e il modo per originare tante specie tra cui la nostra senziente secondo il naturale processo evolutivo, ma che deve essere stata "aiutata" da Qualcuno. [:D]


Per il momento, possiamo solo fare ipotesi. E ragionarci sopra, cercando di scartare le meno probabili a favore delle altre.

Speriamo che un giorno la verità salti fuori.

Aztlan



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MessaggioInviato: 07/11/2010, 08:30 
Da anticipare di tre milioni di anni l'inizio del cammino dell'uomo

La nuova stima, che secondo gli autori dovrebbe consentire di reinterpretare l’evoluzione i passi salienti dell’evoluzione dell’essere umano, è stata ottenuta integrando studi di matematica, di antropologia e di biologia

La divergenza evolutiva tra esseri umani e scimpanzé dev’essere datata a 8 milioni di anni fa invece che a 5 milioni di anni fa, secondo un nuovo modello statistico elaborato da Robert D. Martin e colleghi del Field Museum i cui risultati sono riportati sulla rivista Systematic Biology (http://sysbio.oxfordjournals.org/conten ... eytype=ref).

La nuova stima, che secondo gli autori dovrebbe consentire di reinterpretare i passi salienti dell’evoluzione dell’essere umano, è stata ottenuta integrando studi di matematica, di antropologia e di biologia.

Il confronto dei DNA di diverse specie animali permette com’è noto di seguire l’evoluzione di particolari geni determinando in particolare in che modo si siano separati i diversi rami filogenetici. Ma l’informazione molecolare non fornisce una scala temporale di quando sono avvenute tali divergenze. L’analisi dei resti fossili, d’altra parte, è l’unica fonte d’informazione diretta sulle specie estinte da molto tempo, ma le lacune nelle registrazioni fossili possono rendere tali informazioni difficili da interpretare.

Per molto tempo, i paleontologi hanno stimato, sulla base delle prove fossili, che le origini dell’uomo fossero da collocare temporalmente tra 5 e 6 milioni di anni fa. Considerando tutte le specie di primati attuali, i resti fossili e le analisi genetiche, i modelli al computer suggeriscono un arco temporale più lungo per la nostra evoluzione. Grazie a questa nuova analisi, le lacune nelle registrazioni fossili potrebbero essere colmate con metodi statistici.

Un esempio di simili discrepanze è rappresentato da un cranio fossile scoperto in Ciad agli inizi degli anni 2000. Il reperto della specie Sahelanthropus tchadensis ha suscitato molto interesse per le sue caratteristiche umane ma è stato datato a 7 milioni di anni fa, prima quindi dell’inizio dell’evoluzione umana generalmente accettato.

Un’altra questione dibattuta riguarda il più antico antenato comune degli attuali primati, vissuto, secondo un risultato pubblicato su Nature nel 2002, circa 85 milioni di anni fa. Ciò implica che i proto-primati si siano evoluti per 20 milioni di anni circa prima dell’estinzione dei dinosauri, contro la nozione comune secondo cui i mammiferi non avrebbero ottenuto un successo evolutivo prima della scomparsa dei grandi rettili.

Fonte: http://lescienze.espresso.repubblica.it ... mo/1345459


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MessaggioInviato: 06/12/2010, 16:49 
Mandibola di 110.000 anni fa - di Aezio

Una mandibola umana fossile scoperta nella Cina meridionale sta rivoluzionando le attuali teorie su quando i nostri antenati lasciarono l'Africa.

La mandibola, rinvenuta dai paleontologi nella Grotta Zhiren (Zhirendong) nel 2007, presenta un tratto distintamente moderno: un mento prominente. Peccato però, sottolineano gli esperti, che la mandibola sia certamente di 60.000 anni più vecchia di quelli che finora erano i più antichi resti di Homo sapiens trovati in Cina.Il nuovo fossile cinese, risalente a 100 mila anni fa, appartiene infatti "al più antico uomo moderno scoperto fuori dall'Africa", dice il coautore dello studio Erik Trinkaus, antropologo della Washington University a St. Louis. Finora le analisi genetiche avevano puntualmente confermato la tradizionale teoria dell'origine africana dell'uomo (nota anche come Out of Africa). Questa afferma che l'Homo sapiens migrò dall'Africa circa 60.000 anni fa, rimpiazzando rapidamente in tutto il mondo specie umane precedenti come Homo erectus e Homo neanderthalensis.

Trovare in Cina un fossile di umano moderno così antico significa alterare in maniera significativa una tale cronologia. Supporterebbe piuttosto la teoria multiregionale, secondo cui gli antenati dell'umanità si diffusero dall'Africa negli altri continenti incrociandosi con altri uomini primitivi e si evolvettero regionalmente.

La scoperta potrebbe anche implicare che in Cina l'uomo moderno convisse " forse persino incrociandosi" con altre specie del genere Homo per 50.000 o 60.000 anni. Lo scorso anno il ricercatore Jin Changzhu, autore di un altro studio su questo fossile, aveva spiegato come che il mento di quell'individuo sporgesse sì come quello di un Homo sapiens, "ma l'osso mascellare è inclinato anche come quello di un Homo erectus".

Il fossile sembra inoltre suggerire che l'uomo, anatomicamente moderno, sia arrivato in Cina ben prima che la specie iniziasse a comportarsi in modo "umano". Ad esempio, il pensiero astratto è un tipico tratto umano che implica l'utilizzo di oggetti come perline o disegni che rappresentino cose, persone o eventi. Ma le prime testimonianze di questo tratto non appaiono in Cina prima di 30.000 anni fa, sottolinea Trinkaus.

Bisogna tuttavia considerare che la mandibola e i due molari erano gli unici resti trovati nella grotta, e la mandibola "rientra nei parametri" sia di un Neandertal sia di un Homo sapiens, aggiunge il paleoantropologo John Hawks della University of Wisconsin a Madison. "Se [però] la scoperta venisse confermata, dovremo ripensare tutta la cronologia della migrazione umana", dice lo studioso.

"Sostanzialmente ritengo che i colleghi abbiano ragione, ma vorrei vedere qualche ulteriore evidenza", continua Hawks. "Spero con tutto il cuore che si riesca ad estrarre qualche tipo di materiale genetico dal fossile".

La scoperta è descritta sulla rivista scientifica Proceedings of the National Academy of Sciences.

Fonte
http://www.nexusedizioni.it/apri/Argome ... -di-Aezio/


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MessaggioInviato: 19/12/2010, 23:04 
PROGETTO GENESI: NUOVI ELEMENTI SUL MISTERO DEL DNA

L'informazione contenuta nel patrimonio genetico degli esseri viventi della Terra potrebbe contenere un messaggio proveniente da creature di altri mondi. Uno scienziato avrebbe individuato nei geni alcuni raggruppamenti di aminoacidi e, all'interno di questi gruppi, sequenze di formazioni simmetriche che ben difficilmente possono essere il risultato di un'origine naturale del nostro codice genetico
Cosa si nasconde dietro la nostra esistenza? Cosa ci fa vivere? Per quale motivo ci è stato fatto questo dono? Domande apparentemente senza risposta ma con il passare del tempo, forse dare una risposta non è cosi tanto impossibile.
Per arrivare alla risposte dobbiamo iniziare dall’affermazione di Vladimir Sheherback scienziato esperto di modelli matematici dell’università del Kazakistan.
Egli ha recentemente formulato un'ipotesi di quelle che lasciano senza fiato: l'informazione contenuta nel patrimonio genetico degli esseri viventi della Terra potrebbe contenere un messaggio proveniente da creature di altri mondi.

Lo scienziato avrebbe individuato nei geni alcuni raggruppamenti di aminoacidi e, all'interno di questi gruppi, sequenze di formazioni simmetriche che ben difficilmente possono essere il risultato di un'origine naturale del nostro codice genetico: il DNA. Con questa sigla viene definito l'acido desossiribonucleico, che si trova all'interno del nucleo delle cellule umane ed è portatore dei caratteri ereditari. A tale acido, che costituisce la sostanza fondamentale del gene, è affidata la sintesi delle proteine. Sheherback ha parlato addirittura di un secondo livello di informazione inserito nel codice genetico, che potrebbe contenere messaggi inviati sulla Terra da parte di esseri pensanti esistenti in qualche punto dell'Universo.





Si tratterebbe di un messaggio significativo inserito in una molecola artificiale di DNA. In effetti il nostro codice genetico è una sorta di registratore biologico, dove é scritto tutto: di quali malattie siamo portatori o ci ammaleremo e a quale età questo avverrà, quanto saremo alti, di quale colore avremo gli occhi, i capelli e persino, approssimativamente, la data della nostra morte e se questa avverrà per infarto o per arresto cardiaco. Un'altra sorprendente presa di posizione è quella dello scienziato Francis Crick, cioè proprio dello scopritore della struttura del DNA, il quale asserisce che la vita è troppo inauditamente complicata per potersi essere formata a caso.
Ecco qui riportata l’affermazione di Sheherback in merito alle origini del nostro DNA:
“Ho studiato l’immagazzinamento delle informazioni genetiche nel nostro organismo e ho scoperto che il nostro DNA si combina in base ad una sequenza vecchia di tre miliardi e mezzo di anni e per questo anteriore alla comparsa della nostra vita sul pianeta. Dunque, la nostra struttura genetica viene da fuori. In altre parole, l’uomo è stato programmato nello spazio dagli extraterrestri.”


Appena letta questa affermazione mi sono posto anch’io la domanda che compare nel titolo del libro dell’Ufologo Alfrdo Lissoni:
Gli extraterrestri hanno creato l’uomo ?
In base a degli elementi trovati durante le mie ricerche penso che la risposta “si” alla domanda in questione non sia una cosa che debba essere lasciata nel campo dell’impossibile ma tutt’altro.
Procedendo con ordine dopo aver letto questa affermazione di Sheherback mi sono imbattuto in un'altra informazione contenuta nel libro del medico oculista Massimo Barbetta incentrato sull’ormai famoso mistero di Rennes le Chateau:
“la scienza moderna ha scoperto soltanto da pochi anni il meccanismo alla base dell’invecchiamento del DNA delle cellule nucleari. Si tratterebbe di una riduzione nell’attività di un enzima chiamato Telomerasi, che non riesce più a riparare le parti terminali dei telomeri dei cromosomi, che cosi iniziano a “sfilacciarsi” alle estremità e, perciò, ad invecchiare. Soltanto in un lontano futuro si può pensare di riuscire a reintegrare questa specifica attività enzimatica”
E nel libro di Michael Hesemann “I Nuovo Cerchi nel Grano” ho trovato qualcosa che si riallaccia perfettamente all’affermazione sia di Sheherback che di Barbetta:
“è decisivo comunque che nel DNA degli alieni la doppia elica presenti un terzo giro e quindi si configuri coma una tripla elica. Il DNA somiglia al nostro e quindi questo potrebbe essere far pensare ad una variazione genetica o ad una mutazione. Solo di recente la società Enzo Biochem di Farmingale, New York, a comunicato di essere riuscita a mettere a punto un processo per modificare il DNA, una tecnica consistente nell’aggiungere un terzo giro alla doppia elica. Dustin Brund, nella sua analisi del messaggio di Chilbolton, arrivò alla conclusione che nel DNA degli alieni esisteva una logica conseguenza del ruolo fondamentale svolto all’interno della catena della molecola tetraedrica silicio ossigeno, ruolo che nel nostro DNA era svolto dai fosfati” .
Il penultimo elemento sta nel libro di Giorgio Pastore “Dei del cielo dei della terra”:
“alieni giunti in un remoto passato sul nostro pianeta avrebbero cosi deciso di effettuare un esperimento, unendosi geneticamente ai primi abitanti della terra. I due DNA (terrestre e extraterrestre) sarebbero stati fusi tra loro, dando vita al primo vero uomo ad immagine e somiglianza di Dio. Nacquero Adamo ed Eva, ovvero, uomini e donne muniti di intelletto, un dono divino. Probabilmente scuri di pelle, in quanto diretti discendenti degli ominidi terrestri”
L’ultimo elemento è presente nel libro di Alan F. Alford “Il mistero della genesi delle antiche civiltà” nel quale lo stesso Alford ipotizza che le divinità di ogni singola religione non sono solo i nostri creatori ma che non sono immortali.
Secondo l’ipotesi di Alford i nostri creatori non erano immortali ma vivevano semplicemente più a lungo di noi e ciò può essere spiegato attraverso la presenza di una terza elica nel loro DNA.

Partendo da questi elementi è possibile ipotizzare che:
1.i nostri creatori vivevano di più in quanto erano dotati di una terza elica di DNA
2.la terza elica rendeva l’enzima telomerasi più attivo in modo da far vivere i nostri creatori per molti ma molti anni
3.la fusione con il nostro DNA ha creato esseri dotati di intelligenza ma ha fatto scomparire la terza elica riducendo il periodo di vita.
In questo modo le affermazioni dei vari ricercatori che io ho citato come elementi base della questione si collegano perfettamente fornendo una risposta alla seguente domanda:
Gli extraterrestri hanno creato l’uomo ?
io credo che la questione non sia del tutto impossibile ma la strada verso la verità è ancora lunga.

Articolo di David Lombardi

concesso a Segnidalcielo.it

Fonte
http://www.segnidalcielo.it/index.php/s ... ro-del-dna


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MessaggioInviato: 05/01/2011, 21:02 
Umani moderni 400.000 anni fa?

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La nozione comune sull'evoluzione dell' Homo sapiens era che questo ominide fosse emerso in Africa intorno a 200.000 anni fa (anno più, anno meno). Ma gli scienziati dell' Università di Tel Aviv hanno appena scoperto in Israele alcuni denti, probabilmente appartenenti ad Homo sapiens, che risalirebbero a circa 400.000 anni fa.

Le presunte prove dell'esistenza di sapiens 400.000 anni fa sono state scoperte nella caverna di Qesem, un sito preistorico nei pressi di Rosh Ha'ayin, in Israele. Le analisi hanno mostrato come i campioni di denti reperiti nel sito siano molto simili, per dimensioni e forma, a quelli degli esseri umani moderni scoperti nella caverna Skhul e in quella di Qafzeh (sempre in Israele), e risalenti a circa 100.000 anni fa.

Il periodo che va da 200.000 a 400.000 anni fa è particolarmente significativo dal punto di vista biologico e culturale. Fu un periodo cruciale per la storia del genere umano, e ci sono diverse testimonianze, ritrovate all'interno della caverna di Qesem, che lo dimostrano: esempi di produzione di lame di pietra, utilizzo regolare del fuoco, caccia e condivisione della carne, fino alla rudimentale estrazione di pietre e minerali dal sottosuolo.

La scoperta di denti anatomicamente moderni nella caverna di Qesem potrebbe ribaltare la teoria secondo la quale gli esseri umani moderni siano nati in Africa. L'ipotesi di un'origine non africana era già stata presa in considerazione in passato, a seguito di scoperte avvenute in Spagna e in Cina, ma non si avevano prove sufficienti per poterla considerare come un'eventualità realistica.

Nella caverna di Qesem sono stati ritrovati due set di denti: il primo consiste in un canino inferiore e in due premolari. Il secondo, invece, proviene da uno strato geologicamente più recente, e comprende un incisivo superiore, un canino, e un dente del giudizio, oltre che due denti da latte appartenuti ad un individuo in età giovanile.

Datare questi reperti non è un'impresa che si può definire facile. Gli autori della ricerca hanno proposto che il set di denti più antico apparterrebbe ad individui che hanno popolato la caverna tra i 300 mila e i 400 mila anni fa. Il secondo set sarebbe invece databile a 200-300.000 anni fa.

Anche il fatto che i denti siano appartenuti a sapiens moderni è ancora in discussione. I ricercatori hanno proposto tre differenti scenari:

a) Una popolazione arcaica locale di Homo, che occupava il sud-est asiatico durante il Pleistocene, avrebbe sviluppato caratteristiche fisiche differenti dal resto della specie.
b) I denti ritrovati nella caverna apparterrebbero ad una popolazione di Neanderthal che avrebbe sviluppato caratteristiche uniche, diverse da altre popolazioni della stessa specie.
c) I denti apparterrebbero ad una specie (o sottospecie, o popolazione) di Homo arcaico ancora sconosciuta.

Ora come ora, l'identità degli esseri umani della caverna di Qesem rimane un mistero. Anche se venisse stabilito che i denti appartengono ad esemplari di sapiens, non significa che la nostra specie sia nata in Israele invece che in Africa. Ma nascerebbero scenari alternativi, inclusa la possibilità che ci possano essere siti africani ancora sconosciuti contenenti fossili di sapiens coerenti a quelli della caverna di Qesem.

Fonte: http://www.ditadifulmine.com/2011/01/um ... ni-fa.html - http://www.wired.com/wiredscience/2010/ ... evolution/


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Hanno un'origine nordica i popoli del mare? (prima parte)

By Edoardo Capuano - Posted on 05 gennaio 2011

Popoli del mare"Popoli del mare“è la dicitura con cui i testi egizi definiscono gli Haunebu (letteralmente "dietro le isole"), genti che tentarono di invadere l'Egitto tra il secolo XIII ed il XII a.C. Pare che dall’Illirico, dall'Anatolia, da Cipro e da Creta, essi sciamassero verso le coste africane.

Coalizzatisi con i Libici, fecero pressione al confine occidentale dell'Egitto dove furono respinti dal faraone Merneptah (1224-1204), mentre altri gruppi assalirono l'Impero hittita di cui forse provocarono la disgregazione. Una seconda più temibile invasione fu arginata dal faraone Ramesses III nel 1170 circa. Questi invasori, i cui nomi sono menzionati in documenti egizi e hittiti, si stabilirono poi in varie regione del Mediterraneo: gli Shardana (Sardi) in Sardegna, gli Shakalasha (Siculi) in Sicilia, i Lukki (Lici) e gli Akhaluasha (Achei), in Asia minore, i Danuna (Danai) in Grecia ed in Palestina, i Peleset (Filistei) in Palestina, i Tursha (Tirreni) in Italia.

La prima menzione di queste genti compare in un'iscrizione di Merenptah (nel 1225 a.C. o 1208 a.C.) che ricorda la sua vittoria su una prima ondata di invasione, nella quale avrebbe ucciso 6.000 nemici e catturato 9.000 prigionieri. L'attacco venne condotto da un'alleanza composta da tre tribù dei Libi e dai popoli del mare, costituiti da cinque gruppi (Eqweš o Akawaša, Tereš o Turša, Lukka, Šardana o Šerden e Šekleš)

In un'iscrizione del tempio funerario di Ramesses III a Medinet Habu (Tebe) questi racconta di aver dovuto fronteggiare, circa venti anni più tardi, una seconda irruzione degli Haunebu, che sconfisse in una battaglia navale dopo che questi avevano distrutto diverse città degli Ittiti e del Mitanni.

In questa iscrizione i nomi geroglifici dei Peleset e degli Zeker (Teucri?) si accompagnano ad un determinativo che indica una popolazione (un uomo e una donna), piuttosto che ad uno militare e sembrerebbero dunque indicare un esercito accompagnato dalle proprie famiglie e dai propri beni. Sui rilievi del tempio sono rappresentate queste popolazioni: viaggiano su carri a ruote piene trainati da buoi o su battelli decorati da teste di volatili o di altri animali alle estremità, mentre i soldati portano elmi con alte piume o con corna.

Navigatori abili e bellicosi dotati di robuste navi rostrate, i Popoli del mare sono citati nella stele di Medinet Habu dove si leggono in primis i seguenti etnonimi: Pheres, Saksar e Denen. Secondo alcuni studiosi, queste denominazioni potrebbero indicare tre stirpi germaniche, ossia i Frisoni (Pheres), i Sassoni (Sachsen) ed i Danesi (Denen). Altri popoli del mare furono , invece, non indoeuropei, ma si aggregarono agli invasori nordici e, in parte, si mescolarono con loro. Il XIII secolo a.C. fu un'epoca di spaventose catastrofi: cambiamenti climatici e conseguenti carestie spinsero genti del Nord Europa verso le regioni del Mediterraneo alla ricerca di condizioni di vita migliori.

Con le loro scorrerie gli invasori causarono o accelerarono il crollo della civiltà micenea, dell'Impero hittita e della città minoiche, mentre l'Egitto resistette, ma affrontando incursioni e devastazioni, fino a quando i Peleset, non del tutto domi, si insediarono in quella striscia costiera di terra appartenente alla terra di Canaan che, da loro, prese il nome di Palestina.

http://www.ecplanet.com/node/2124


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MessaggioInviato: 10/01/2011, 00:46 
DNA a confronto. Lloyd Pye analizza le differenze cromosomiche del DNA tra alcuni gruppi dei primati e la specie degli 'homo sapiens'. Quanto hanno davvero in comune? E quanto il mito degli Annunaki è solo un creativo volo di fantasia del popolo sumero?




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