25/07/2010, 15:47
25/07/2010, 15:50
25/07/2010, 15:52
25/07/2010, 16:37
Blissenobiarella ha scritto:
Soldi che sono stati dirottati in gran parte al Nord, rispetto a una prima programmazione (fatta dallo stesso governo Berlusconi) che appena un anno fa vedeva comunque la Sicilia tra le aree più sostenute con almeno 15 milioni di euro. La ripartizione doveva essere solo una formalità, invece all´Isola sono andati appena 2,2 milioni di euro, mentre alla sola provincia di Trento sono stati assegnati 5,4 milioni di euro, più del doppio. Peccato però che la Sicilia abbia 60 mila famiglie in lista d´attesa per un alloggio popolare e Trento 3 mila.
25/07/2010, 16:43
Blissenobiarella ha scritto:
Case popolari, lo "scippo" di Roma
assegnati alla Sicilia solo 2 milioni
di Antonio Fraschilla
http://palermo.repubblica.it/dettaglio/ ... ni/1818567
PALERMO - Con Prodi erano 40 milioni, con Berlusconi sono diventati due. Tanto che nei corridoi della Regione non usano giri di parole: «Si è trattato di uno scippo vero e proprio»: il governo nazionale darà alla Sicilia solo le briciole dei fondi appena assegnati alle regioni per far fronte all´emergenza abitativa e avviare la costruzione di alloggi popolari «per garantire su tutto il territorio del Paese i livelli minimi essenziali per lo sviluppo della persona umana».
Soldi che sono stati dirottati in gran parte al Nord, rispetto a una prima programmazione (fatta dallo stesso governo Berlusconi) che appena un anno fa vedeva comunque la Sicilia tra le aree più sostenute con almeno 15 milioni di euro. La ripartizione doveva essere solo una formalità, invece all´Isola sono andati appena 2,2 milioni di euro, mentre alla sola provincia di Trento sono stati assegnati 5,4 milioni di euro, più del doppio. Peccato però che la Sicilia abbia 60 mila famiglie in lista d´attesa per un alloggio popolare e Trento 3 mila.
«Siamo sorpresi, non capiamo cosa sia cambiato rispetto alla prima programmazione, i progetti per il finanziamento di alloggi popolari che abbiamo inviato a Roma sono sempre gli stessi che avevano ottenuto un prima via libera, dovranno darci delle spiegazioni», dice il dirigente generale uscente dei Lavori pubblici, Manlio Munafò, che ha curato l´iter della richiesta.
Di certo c´è che nei giorni scorsi il ministro delle Infrastrutture Altero Matteoli ha firmato il decreto di ripartizione dei fondi per l´emergenza abitativa: 200 milioni di euro stanziati nel luglio scorso dal governo Berlusconi, che già riducevano a meno della metà il fondo previsto dalla legge 2007 varata da Prodi (543 milioni di euro). Rispetto a una previsione di spesa fatta la scorsa estate che vedeva almeno 15 milioni di euro da assegnare alla Sicilia (tanto che l´assessore Nino Beninati parlava di «pochi fondi, sufficienti per 400 alloggi»), il decreto Matteoli affida all´Isola solo 2,2 milioni di euro e tra i progetti presentati dalla Regione per realizzare case a Palermo e Catania, dà via libera a 19 alloggi, 10 a Leonforte e 9 a Modica.
Una beffa. Anche perché, dalla ripartizione dei fondi, a essere svantaggiata è soprattutto la Sicilia. Alla sola provincia autonomia di Trento sono stati assegnati 5,4 milioni di euro per realizzare 83 alloggi. In questa provincia le famiglie in lista d´attesa per una casa popolare sono 3 mila, a Palermo ben 10 mila. Al Veneto sono andati 20 milioni, lo stanziamento maggiore, per costruire 249 case. Le domande di alloggi in questa regione? Appena 15 mila, contro le 60 mila famiglie che in Sicilia attendono una casa popolare. Soldi a pioggia anche alla Lombardia (42 milioni di euro per 817 alloggi, con 22 mila famiglie in lista d´attesa), al Piemonte (16 milioni di euro per 1.638 alloggi e 30 mila domande di case popolari). Nel Sud solo la Campania ha avuto una stanziamento paragonabile a quello delle regioni del Nord: 17 milioni di euro. Ma alla Calabria, a esempio, sono andati appena 219 mila euro.
Alla Regione, letto il decreto, sono rimasti senza parole: «Non capiamo quali siano stati i criteri definitivi di ripartizione del fondo - dice Munafò - Inoltre i progetti che avevamo presentato puntavano a realizzare alloggi nelle grandi città, mentre adesso vengono finanziate piccole iniziative. Vedremo se ci sono gli estremi per impugnare questo decreto».
(02 gennaio 2010)
25/07/2010, 16:46
25/07/2010, 16:47
Blissenobiarella ha scritto:
i fatti dimostrano che ci sono due pesi e due misure. E i fatti non mentono, le belle parole si. Il mio senso di giustizia personale mi dice che ingiusto togliere una casa ad una famiglia e accanirsi a perseguire chi evade perchè non riesce a reggere la pressione fiscale, mentre si perdona e si agevola chi evade per salvarsi i miliardi...ma che ti devo dire? Sarà che sono fatta male e che sono priva di morale...
25/07/2010, 16:53
25/07/2010, 16:55
25/07/2010, 16:56
25/07/2010, 16:56
25/07/2010, 16:58
rmnd ha scritto:
Fosse per me il governo centrale non dovrebbe versare un centesimo alla Sicilia, visto che la Sicilia non versa un centesimo nelle casse centrali.
25/07/2010, 17:26
25/07/2010, 17:34
25/07/2010, 18:58
Blissenobiarella ha scritto:
E dai rmnd...si sa che gli articoli dello statuto speciale non sono mai stati attuati e che al momento la Sicilia è legalmente in credito rispetto nei confronti dell' Italia
Art. 36
Al fabbisogno finanziario della Regione si provvede con i redditi patrimoniali della Regione e a mezzo di tributi, deliberati della medesima.
Sono però riservate allo Stato le imposte di produzione e le entrate dei tabacchi e del lotto.
Art. 37
Per le imprese industriali e commerciali, che hanno la sede centrale fuori del territorio della Regione, ma che in essa hanno stabilimenti ed impianti, nell'accertamento dei redditi viene determinata la quota del reddito da attribuire agli stabilimenti ed impianti medesimi.
L'imposta relativa a detta quota compete alla Regione ed è riscossa dagli organi di riscossione della medesima.
Art. 38
Lo Stato verserà annualmente alla Regione, a titolo di solidarietà nazionale, una somma da impiegarsi, in base ad un piano economico, nell'esecuzione di lavori pubblici.
Questa somma tenderà a bilanciare il minore ammontare dei redditi di lavoro nella Regione in confronto alla media nazionale.
Si procederà ad una revisione quinquennale della detta assegnazione con riferimento alle variazioni dei dati assunti per il precedente computo.