25/07/2010, 17:00
27/07/2010, 09:00
28/07/2010, 12:23
«Kragujevac vuole diventare la città della Fiat». Le parole che il sindaco Veroljub Stevanovic dice con la determinazione di un ex dissidente serbo costretto a lasciare il suo lavoro di capo del montaggio alla Zastava auto per le sue scelte politiche, forse a Torino non suonano bene, ma in questa città a 130 chilometri a sud di Belgrado stanno generando un fermento e una positività che ricordano gli anni della ricostruzione vissuta da molte città industriali dopo il secondo conflitto mondiale. Trent'anni fa dire Kragujevac era come dire Zastava. Adesso nella gente c'è la volontà che dire Kragujevac sia come dire Fiat.
Basta sedersi ai tavolini del caffè Da Vinci in Radicevica e si sente parlare di motori. Basta chiedere al portiere dell'hotel Nova Sicilijana, in Kralja Petra, per avere la conferma che gli ingegneri torinesi sono tornati di casa qui. E il simbolo sta anche nel progetto del sindaco di mettere un modello del Lingotto alla seconda rotatoria di ingresso alla città. O in quello del rettore dell'università, Slobodan Arsenijevic, di istituire un corso di lingua e letteratura italiana. Fiat qui vuol dire futuro, anche se le condizioni economiche degli stipendi attuali e quelle che si prospettano nell'immediato non garantiranno ai lavoratori il tenore di vita del passato, degli anni prima della guerra, delle sanzioni, dei bombardamenti Nato.
All'indotto il comune di Kragujevac ha riservato un'area di 67 ettari che verranno concessi "gratuitamente", assicura Stevanovic. Con in più infrastrutture che agevoleranno in tutti i modi la logistica. Il comune ha già ultimato 10 nuovi chilometri per il collegamento con l'autostrada ed entro la fine del 2011 ne completerà altri 15 per i quali ci sono già i progetti e i fondi. C'è fermento dentro e fuori dalla città. Si marcia in avanti, senza guardarsi troppo indietro e senza pensare al passato. Kragujevac è il simbolo di un paese che vuole rialzare la testa, costi quel che costi.
28/07/2010, 12:27
28/07/2010, 13:00
rmnd ha scritto:
Son più motivati i Serbi, altro che falce e martello
28/07/2010, 13:03
28/07/2010, 13:35
rmnd ha scritto:
bravi bravi..ancora alla falce e martello...
farete molta strada così...
28/07/2010, 13:42
Thethirdeye ha scritto:rmnd ha scritto:
bravi bravi..ancora alla falce e martello...
farete molta strada così...
rmnd.... anche tu sei molto ossessionato, a quanto pare.
La questione di Marchionne è puramente "economica",
viste le opportunità che altri paesi danno in termini di
COSTO DEL LAVORO.
E' la crisi di questo paese che spinge la Fiat a fare queste scelte.
La crisi di quello stesso paese che, secondo il presidente del consiglio,
è ASSOLUTAMENTE ALLA SPALLE. Comprendi?
Non è quindi una questione "politica", come indichi tu......
E anche se le proteste di una parte degli operai hanno in alcuni
casi un un "cartello" o una "firma", questo non vuol dire che
possiamo deliberatamente mescolare cose che tra loro non
c'entrano una beneamata acca.
28/07/2010, 14:05
rmnd ha scritto:
Non è la crisi . ma libero mercato
28/07/2010, 15:41
rmnd ha scritto:
Non è la crisi . ma libero mercato
28/07/2010, 15:45
28/07/2010, 15:49
robs79 ha scritto:
Davvero che palle sta' falce e martello.
28/07/2010, 15:50
dark side ha scritto:
come se poi fosse meglio marchionne della falce e martello , tra il marcio e la muffa..... mah?
28/07/2010, 15:55
superpippo ha scritto:rmnd ha scritto:
Non è la crisi . ma libero mercato
NO! LIBERI MERCATI forse
In alcuni vi sono regole, in altri NO!!!... per favore non prendiamoci per il...
In Serbia e in Polonia puoi mettere un operaio davanti alla macchina a raggiX senza protezione, e nessuno ti rompe i maroni, in italia E' VIETATO! Se vuoi possiamo levare questa tutela così siamo uguali agli altri
Domanda: dove spende di più l'imprenditore??
E sei ancora alla "falce e martello"????
28/07/2010, 15:56