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MessaggioInviato: 15/06/2010, 10:59 
Postato da eSQuel qui:
http://www.ufoforum.it/topic.asp?whichp ... _ID=112132





Spulciando nel sito http://www.ecplanet.com ho trovato quanto segue (per stomaci forti). Si tratta si un articolo di Richard K. Moore tradotto da Cristina Bassi (Fonte primaria: globalresearch.ca / Fonte: thelivingspirits.net).

Have a fun.

“Il 2012 potrebbe non essere l’anno giusto, ma è difficile vedere che la fine del gioco duri più a lungo e i maestri dell’universo amano il simbolismo (…). E il 2012 è carico di simbolismo, si veda per esempio il calendario Maya; in internet c’è poi tutto un ronzio di profezie legate al 2012, di strategie di sopravvivenza, interventi alieni anticipati, allineamenti di campi di radiazioni galattiche etc etc.

E poi c’è il film holliwoodiano 2012, che ritrae esplicitamente il crollo di tutta l’umanità e la salvezza pre-programmata di pochi eletti. Con le produzioni di Hollywood, non si sa mai, cosa è fantasia di evasione e cosa invece è diretto a preparare simbolicamente la mente pubblica a ciò che accadrà.

Qualsiasi sia la data esatta, tutti i fili si congiungeranno, sia geopoliticamente che localmente parlando e il mondo cambierà. Sarà una nuova era, cosi come il capitalismo fu una nuova era dopo l’aristocrazia e le Epoche Oscure (normalmente intese come medio evo, ndt) seguirono l’era dell’Impero Romano.

Ogni Era ha una sua propria struttura, una propria economia, proprie forme sociali e propria mitologia. Queste cose devono essere tra loro correlate coerentemente e la loro natura scaturisce dalle relazioni fondamentali di potere e dalle circostanze economiche del sistema.

Nel nostro mondo post 2012, abbiamo per la prima volta un governo centrale globalizzato ed una cricca di governo elitario, una sorta di famiglia reale estesa, i signori della finanza. Come possiamo vedere con l’ IMF (International Monetary Fund, ndt ), la WHO, (World Health Organization, OMS, ndt) e il WTO (World Trade Organization, Organizzazione Mondiale del Commercio, ndt) ed altri pezzi del governo mondiale embrionale, le istituzioni di governo (dominio) non avanzeranno pretese sulla rappresentanza popolare o la partecipazione/risposta democratica.

Si governerà attraverso burocrazie autocratiche globali, che prendono gli ordini di marcia dalla famiglia reale. Questo modello è già all’opera da qualche tempo, all’interno delle sue varie sfere di influenza e con i programmi di ristrutturazione forzati sul terzo mondo, come condizione per ottenere finanziamenti.

Ogni qualvolta avanza il cambio di un’era, la precedente viene sempre demonizzata nella mitologia. Nella storia del Giardino dell’Eden, viene demonizzato il serpente, un simbolo rovesciato di paganesimo, il precursore della Cristianità. Quando arrivarono le repubbliche la demonizzazione delle monarchie fu una parte importante del processo.

Nel mondo dopo il 2012 sarà demonizzata la democrazia e la sovranità nazionale. Questo sarà molto importante per far si che le persone accettino delle regole totalitarie e la mitologia conterrà molto di vero…In quei giorni terribilmente bui, prima della unificazione benedetta dell’umanità, nel mondo regnava l’anarchia. Una nazione attaccava l’altra e questo non era meglio dei predatori nella giungla.

Le nazioni non avevano politiche coerenti; gli elettori oscillavano da una parte e dall’altra mantenendo i governi costantemente in transizione e confusione. Come potevano pensare che le masse di persone semi-acculturate potevano governarsi e gestire una società complessa?

La democrazia era un esperimento concepito malamente che portava solo alla corruzione e ad un governare caotico. Come siamo fortunati ora ad essere in questo mondo ben ordinato, dove l’umanità finalmente è cresciuta e quelli che hanno le migliori competenze prendono le decisioni.

L’economia della non-crescita è radicalmente differente da quella capitalista. È probabile che l’unità di scambio sarà il credito sul carbonio che ti autorizza a consumare l’equivalente di un chilo di carburante. Ogni cosa avrà un « valore carbonio », basato presumibilmente su quanta energia è servita per produrlo e trasportarlo al mercato.

'La consapevolezza Verde' sarà un’etica primaria, un condizionamento precoce fatto sui bambini. Farcela con poco è una virtù; usare energia è antisociale; l’austerità è una condizione necessaria e responsabile. Cosi come accade con le valute , i banchieri vorranno gestire la scarsità dei crediti carbonio ed è qui dove l’allarmismo del global warming diventa importante.

Indipendentemente dalla disponibilità delle risorse, i crediti carbonio possono essere mantenuti scarsi d’arbitrio, semplicemente facendo dei budget sul carbonio, basati sulle direttive dell’IPCC (Intergovernmental Panel on Climate Change: pannello intergovernativo sul cambio climatico, ndt), un’altra delle nostre unità emergenti della governance (l’arte del governare) globale e burocratica. Tali direttive IPCC saranno l’equivalente della Federal Reserve ed annunceranno un cambio nei tassi di interesse. Quei budget stabiliranno la scala dell’attività economica.

Presumibilmente le nazioni continueranno ad esistere come unità ufficiali di governo. Tuttavia la sicurezza e la politica saranno largamente centralizzate e privatizzate. Come per le Legioni Romane, l’apparato di sicurezza sarà fedele al centro dell’impero e non al luogo dove accade di essere collocati.. Abbiamo già visto questa tendenza negli USA, dove i mercenari sono diventati un grande business e le forze di polizia sono sempre più federalizzate, militarizzate e alienate dal pubblico

Cosi come gli aeroporti ora sono stati federalizzati, così sarà per il sistema di trasporti che saranno sotto la giurisdizione dell’apparato di sicurezza. Il terrorismo continuerà come immagine dell’orco, cosa che giustificherà ogni procedura di sicurezza, ritenuta desiderabile per scopi di controllo sociale.

Tutto l’apparato di sicurezza avrà una qualità monolitica, una similitudine di carattere nei compiti di sicurezza o collocazione specifiche. Ognuno sarà vestito nell’abito nero dell’impero del male, con grandi lettere fluorescenti sul retro delle giacche di agenti pubblicitari. Essenzialmente, l’apparato di sicurezza sarà un esercito occupante, il presidio dell’imperatore nelle province.

Quotidianamente, avrete bisogno di passare delle stazioni di controllo di vario tipo che richiederanno varie cose su vari livelli di sicurezza. Ecco dove diventeranno importanti i biometri. Se nelle persone potranno essere impiantati dei chips, allora potrà essere automatizzata molta della sicurezza e tutti potranno essere rintracciati e contemporaneamente potrà venire recuperata la loro attività retroattiva.

I chips sono collegate al vostro conto bancario, quindi avrete tutta la vostra moneta con voi, insieme ai dossier medici e molto altro di cui ancora non sapete nulla. In merito alla sovranità nazionale ben poco resta. La politica estera non avrà più senso. Con la sicurezza che marcerà al passo della sua stessa legge e del suo tamburo distante, il ruolo principale del cosiddetto « governo » sarà allocare ed amministrare il budget dei crediti carbonio, che esso riceve dall’IPCC .

L’IPCC decide quanto benessere una nazione dovrà ricevere in un dato anno, quindi il governo decide come distribuire quel benessere nella forma di servizi pubblici e diritti. Il benessere-ricchezza sarà misurato dai diritti ad impiegare energia.

Fondamentalmente, è come le cose già sono ora, a seguito del collasso e dei « bailouts » (salvataggi economici). Dato che i governi sono cosi profondamente indebitati, i banchieri sono in grado di dettare i termini dei budgets nazionali, come condizione per tenere aperte le linee di credito.

L’economia « al carbonio », con i suoi budgets determinati centralmente, fornisce una via molto più diretta e semplice per microgestire l’attività economica e la distribuzione delle risorse su tutto il globo. Per spianare la strada alla economia al credito carbonio (carbon-credit economy), sarà necessario che le valute occidentali collassino, per diventare prive di valore, dato che le nazioni diventano sempre più insolventi ed il sistema finanziario globale continua ad essere sistematicamente smantellato.

La valuta « carbonio » sarà introdotta come una soluzione « illuminata » e progressista nei confronti della crisi, una valuta collegata a qualcosa di reale e alla sostenibilità. Il vecchio sistema monetario sarà demonizzato e di nuovo la mitologia conterrà molto di vero…

la ricerca di denaro è la radice di tutti i mali, ed il sistema capitalistico era « il male » in sé. Esso incoraggiò l’avidità, il consumo, e non si preoccupò che di sprecare risorse. Le persone pensavano che tanto più denaro avevano, tanto meglio andava per loro. Quanto più saggi siamo ora, a vivere dei nostri mezzi e a comprendere che un credito è un gettone di amministrazione.

Culturalmente, l’era post-capitalista sarà un po' come l’era medievale, con al vertice aristocratici e signorotti ed il resto fatto di contadini e servi della gleba. Una classe superiore ed una inferiore, ben definite. Così come solo la vecchia « upper class » (alta società), aveva cavalli e carrozze, solo la nuova alta società sarà autorizzata a ad accedere a sostanziali crediti carbonio. La ricchezza sarà misurata dai diritti elargiti, più che da acquisizioni o guadagni.

Coloro che stanno al di fuori delle gerarchie burocratiche sono i servi della gleba, con solo diritti di sussistenza. All’interno delle burocrazie, i diritti sono elargiti in relazione al rango della gerarchia. Coloro che operano nelle istituzioni globali centrali sono i signori dell’impero, con accesso illimitato ai crediti.

Non ci sarà una confisca della ricchezza né la costruzione di un impero al di fuori delle strutture designate dalle burocrazie. I diritti riguarderanno la possibilità di accedere a risorse e agevolazioni perché siano o meno usate, ma non perché vengano risparmiate o usate come capitale. Il flusso dei « diritti » va verso il basso, microdiretto dall’alto. È una economia di sussidi a tutti i livelli, sia per il governo che per le persone: il disciplinamento del consumo.

In riferimento a quest’ultimo, la cultura post-capitalista sarà anche un po' come il sistema sovietico : ecco la tua carta dei diritti, ecco l’assegnazione del tuo lavoro, ecco dove vivrai.

Con l’apparato di sicurezza pervasivo e con la microdirezione dell’attività economica, lo scenario è più chiaro per ciò che concerne la filigrana del controllo sociale secondo le direttive guida centralizzate. Probabile che i media saranno accuratamente programmati, con banalità di evasione : una versione sofisticata della propaganda del pensiero di gruppo stile 1984 con pseudonotizie, che è piuttosto simile a ciò che abbiamo già oggi.

L’internet non commerciale, se ce ne sarà uno, sarà limitato e monitorato, i siti chat ufficialmente designati e altri tipi di forum sanitizzati. Con una tale concentrazione sulla microgestione sociale, non mi aspetto che la famiglia come unità, potrà sopravvivere nella nuova era e mi aspetto che l’allarmismo dell’abuso sui minori sarà la leva usata per destabilizzarla.

Il palco è già stato preparato con tutte le rivelazioni sull’abuso sessuale sui minori da parte della chiesa ed istituzioni. Tali rivelazioni avrebbero potuto essere svelate in ogni tempo nel secolo scorso, ma sono uscite in un certo tempo, proprio mentre stanno accadendo altre cose di questa transizione.

Ora le persone sono consapevoli del fatto che c’è un ampio abuso sull’infanzia e sono state condizionate a sostenere forti misure per prevenirlo. Ogni volta che accendo la TV, vedo almeno un servizio pubblico con immagini shock, su bambini che hanno subito abusi sessuali o fisici, o sono trascurati in modo criminale nelle loro case e c’è un numero di telefono scottante che bambini possono chiamare.

È facile vedere come possa essere ampliata la categoria degli abusi, fino ad includere genitori che non seguono le scadenze di vaccinazione, i cui dati sugli acquisti non indicano diete sane, che hanno profili psicologicamente dubbiosi etc. Lo stato di povertà potrebbe essere giudicato come trascuratezza abusiva.

Con la giusta presentazione mediatica, si potrebbe facilmente agitare l’allarmismo sugli abusi. Alla fine il movimento dei «diritti dei bambini » diventa un movimento anti-famiglia. Lo stato deve proteggere direttamente il bambino sin dalla sua nascita. La famiglia è demonizzata…

Come erano spaventosi quei vecchi tempi, quando coppie senza autorizzazione ed istruzione avevano il controllo su bambini vulnerabili, dietro porte chiuse, con ogni tipo di nevrosi, dipendenze o perversioni che i genitori avessero.

Come ha potuto continuare ad esistere cosi, questo vestigio di schiavitù patriarcale, questa casa sicura, covo di abuso, senza essere riconosciuta per quello che era? Quanto meglio stiamo ora, con i bambini che sono allevati scientificamente da uno staff addestrato, che insegna loro cose sane. Da quanto fu introdotta l’educazione scolastica pubblica, lo stato e la famiglia sono stati in competizione nel controllo del condizionamento della infanzia. Nelle famiglie religiose, la chiesa ha dato il suo contributo nel condizionamento.

Nel futuro post capitalista microgestito, con il suo scenario di nascita da Dottrina Shock, avrebbe senso prendere quella opportunità per implementare la « soluzione finale » del controllo sociale : quello in cui lo stato monopolizza la crescita del bambino. Questo eliminerebbe dalla società il legame figlio-genitore e anzi tutti i legami legati alla famiglia in senso generale. Non esisterebbe più un concetto di parentela.

Resterebbe semplicemente il lavoro come le api e l’ape regina, che distribuisce con parsimonia il miele.

P.S (dell’autore):

Perché sia possibile una tale profonda trasformazione è facile immaginare che serva un grandissimo shock sulla scala del collasso e del caos sociale e forse sulla scala dello scambio nucleare.

Serve ci sia un mandato implicito per « fare qualsiasi cosa necessaria » per rimettere sui binari la società. Lo shock deve deve lasciare le persone in una condizione di totale impotenza comparabile ai sopravvissuti della Germania bombardata e del Giappone dopo la Seconda Guerra Mondiale. Qualcosa di meno non avrà effetto.

L’accuratezza del pronostico, come predizione, ovviamente è impossibile da sapere in anticipo. Tuttavia ogni parte del pronostico è stato fondato su precedenti che sono stati posti, su modus operandi che sono stati osservati, tendenze che sono iniziate, sentimenti che sono stati espressi, segnali che sono stati dati, azioni intraprese le cui conseguenze possono essere predette con sicurezza.

C’è per esempio una mitologia dell’olocausto, mentre la storia riguarda lo sterminio in sé e non si dice della missione primaria dei campi di concentramento, ovvero che avevano la funzione di fornire lavoro di schiavi per la produzione bellica.

E che alcune delle aziende che usavano il lavoro degli schiavi erano di proprietà americana e stavano rifornendo la macchina da guerra tedesca. Questo fa la mitologia, che anche se contiene della verità, ha successo nel nascondere le tracce e i crimini della élite lasciando che siano gli altri a portare tutto il fardello della demonizzazione storica.

Penso quindi ci sia una solida base per anticipare i tipi di mitologia che verrebbero designati per lasciarci dietro le spalle i vecchi modi e rifiutarli e vedere i nuovi come una salvezza.

C’è un lungo precedente storico di cambi di epoca connesso ai cambi della mitologia, spesso espressa in termini religiosi. Ci sarà uno scampanellio familiare alla nuova mitologia, un rimischiaggio e una ri-priorizzazione dei valori famigliari e dei presupposti perché possano risonare con le dinamiche del nuovo regime.

La natura della economia al carbonio è stata in qualche modo chiaramente segnalata. I budget del carbonio e i suoi crediti (carbon credits) sono chiaramente destinati a diventare componenti primarie della economia. Come abbiamo visto con la élite e il movimento del riscaldamento globale supportato dalla base. La scarsità arbitraria di crediti carbonio può essere facilmente regolata sul pretesto dell’ambientalismo. E c’è sempre come « backup » (recupero) l’allarmismo del picco del petrolio.

Come hanno spesso espresso i rappresentanti della élite, quando i tempi arrivano …le masse richiederanno il nuovo ordine mondiale”.


http://www.ecplanet.com/node/1252



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"…stanno uscendo allo scoperto ora, amano annunciare cosa stanno per fare, adorano la paura che esso può creare. E’ come la bassa modulazione nel ruggito di una tigre che paralizza la vittima prima del colpo. Inoltre, la paura nei cuori delle masse risuona come un dolce inno per il loro signore". (Capire la propaganda, R. Winfield)

"Onesto è colui che cambia il proprio pensiero per accordarlo alla verità. Disonesto è colui che cambia la verità per accordarla al proprio pensiero". Proverbio Arabo

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MessaggioInviato: 18/06/2010, 11:59 
15 giugno 2010 — Puntata del 13/6/2010 di "In Mezz'ora"
condotto da Lucia Annunziata, ospite Gustavo Raffi Gran
Maestro della Loggia Massonica Grande Oriente d'Italia.









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"…stanno uscendo allo scoperto ora, amano annunciare cosa stanno per fare, adorano la paura che esso può creare. E’ come la bassa modulazione nel ruggito di una tigre che paralizza la vittima prima del colpo. Inoltre, la paura nei cuori delle masse risuona come un dolce inno per il loro signore". (Capire la propaganda, R. Winfield)

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MessaggioInviato: 20/06/2010, 18:13 
Bilderberg 2010: dalla recente riunione di Vienna si evince che la crisi finanziaria sta per peggiorare

L'amministratore delegato della Deutsche Bank Josef Ackermann (del gruppo Bilderbergs), il presidente austriaco Heinz Fischer, il cancelliere austriaco Werner Faymann, il ministro delle Finanze greco Georgios Papandreou, il presidente della Bce Jean-Claude Trichet e il finanziere degli Stati Uniti George Soros si sono incontrati a Vienna per una riunione dell'Institute of International Finance. La riunione si è tenuta a Vienna da mercoledì a venerdì della scorsa settimana.

Secondo i media locali alla riunione hanno presenziato pure: Andreas Treichl, capo di Erste Group; Walter Rothensteiner, capo di RZB; Stephen King (HSBC); Jiang Jianqing (ICB Cina); Urs Rohner (Credit Suisse); Federico Ghizzoni (UniCredit); Thomas Mirow (BERS); Jes Staley (JP Morgan) e Oswald Grübel (UBS).

Durante l'incontro, Soros ha avvertito che la crisi finanziaria sta per peggiorare. Nessuno meglio di lui dovrebbe saperlo, perché Soros è uno degli investitori finanziari che hanno creato la crisi con i loro CDS e altri strumenti di debito che succhiano soldi ai contribuenti, mandano in rovina l'euro, acquistano beni per un'inezia e introducono una nuova valuta mondiale che i banchieri controllano.

Nel 1930, il default di una banca austriaca aveva causato la doppia caduta della Grande Depressione. Poiché il Bilderberg / Globalisti sembrano seguire esattamente lo stesso piano di gioco, una banca qualsiasi o una banca austriaca vicina alla Hypo presto si dichiarerà così duramente colpita dalla crisi del debito di Grecia, Spagna, Ungheria, ecc. che richiederà “X” miliardi di sostegno dai soldi dei contribuenti, quindi il risultato sarà una seconda crisi alla Lehman. Dato che Soros ha molti legami finanziari così con l'Ungheria, il fallimento di una banca austriaca o bavarese causato dal debito ungherese sembra essere l'unica possibile conclusione.

Il miliardario George Soros ha detto Giovedì che siamo nella crisi finanziaria “atto secondo” visto che i problemi economici finanziari dell'Europa peggiorano e i governi sono spinti a tagliare la spesa per ridurre i deficit di bilancio. Una mossa che potrebbe spingere l'economia mondiale a tornare in recessione, Bloomberg report News. “Il crollo del sistema finanziario come sappiamo è reale e la crisi è ben lungi dall'essere finita,” è quanto asserito da Mr. Soros in una conferenza a Vienna. “La realtà è che siamo appena entrati nel secondo atto del dramma.”

Mr. Soros, 79, ha detto che l'attuale situazione dell'economia mondiale è “raccapricciante”, come nel 1930 con i governi sotto pressione per ridurre il loro deficit di bilancio nel momento in cui la ripresa economica è debole. La preoccupazione è che la crisi del debito sovrano dell'Europa possa diffondersi. Quest'anno questa depressione economica ha causato un crollo dell'euro contro il dollaro che il 7 giugno scorso ha spazzato via oltre 4.000 miliardi di dollari dai mercati azionari a livello mondiale.

Secondo le stime della Bank of America Corporation, le nazioni europee divorate dal debito sono costrette ad alzare quasi di 3 trilioni di Euro (2.400 miliardi dollari) entro i prossimi tre anni per riprendersi. Quando i mercati finanziari hanno iniziato a perdere la fiducia nella credibilità del debito sovrano, la Grecia e l'euro hanno avuto un ruolo centrale, ma gli effetti rischiano di farsi sentire in tutto il mondo”, ha concluso Soros.

Fonte
http://www.ecplanet.com/node/1539


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MessaggioInviato: 23/06/2010, 12:47 
BILDERBERG 2010: NON CHIAMATELO POW-WOW*

giu 23rd, 2010

DI CHARLIE SKELTON
The Guardian

Immagine

Fonte:
http://www.altrainformazione.it/wp/2010 ... o-pow-wow/

Finora al Bilderberg 2010, Charlie Skelton ha sorpreso la regina Beatrice e Henry Kissinger. Niente male, considerando l’operazione anti-media di dieci milioni di euro della polizia spagnola.

Un uomo si allunga sotto una siepe, sbatte le palpebre, maledice il ciottolo appuntito sotto il suo fianco e il suo dito va giù sull’otturatore.
CLICK…
Robert Zoellick, presidente della Banca Mondiale, ex amministratore delegato di Goldman Sachs.
CLICK…
Paul Volcker, ex presidente della Riserva Federale degli Stati Uniti, attuale presidente del consiglio consultivo di Obama per la ripresa economica.
Nella foto: la veduta generale dell’Hotel Dolce di Sitges dove gli ospiti del Bilderberg si sono incontrati. Photograph: Albert Gea/REUTERS.
*Per “Pow-wow” si intende gergalmente una riunione in stile “sfilata folkloristica” di personaggi potenti. N.d.r.
CLICK…
Josef Ackermann, presidente della Deutsche Bank.
CLICK…
Peter Voser, CEO della Royal Dutch Shell.
CLICK…
Le foto che abbiamo visto dalla conferenza di quest’anno, che stiamo presentando nella “Bilderberg Power Gallery” dei personaggi molto influenti, sono state molto rivelatrici.
Potete vedere dal linguaggio del corpo chi gestisce il Bilderberg. Molto potere passava il tempo attorno all’Hotel Dolce di Sitges la scorsa settimana, molta ricchezza, molta influenza, ma potete percepire l’Überpower quando si rivela.
Non abbiamo visto David Rockefeller questa settimana (può darsi che la sua testa si trovi in una cappelliera criogenica, aspettando la nanosuscitazione). Ma abbiamo preso gli altri due pesci grossi: la regina Beatrice d’Olanda e Henry Kissinger. Al loro improvviso arrivo, l’umore del piazzale cambia, le teste si voltano, i sorrisi si irradiano, gli ordini sono sussurrati nei polsini delle camicie e mormorii di servilismo passano attraverso il gruppo.
La mia foto preferita di quest’anno è la parte superiore della testa di Kissinger intravista attraverso un corteo di aiutanti, organizzatori, delegati e agenti della sicurezza, mentre raggiunge, (arranca tristemente) la sua macchina.

Immagine

Pietà per il povero autista, che si è visto perquisire le viscere dalla mano inguantata di un gorilla della sicurezza, alla ricerca di esplosivi. Due giorni fa ho fatto colazione con uno degli autisti del Bilderberg che stava per partire per una puntata veloce all’aeroporto. (non immaginava che io fossi un giornalista). Che cosa avevo intenzione di dirgli? C’è una regola? Gli offrii un caffè, che sembrava di colore chiaro. Era scontroso. Non che vedesse l’ora di essere perquisito contro la sua limousine, cosa che evidentemente succede, se si tratta di uno dei delegati più importanti.. Il peggio fu quando portò dall’aeroporto "due signori anziani molto importanti, che avevano viaggiato insieme". (Significa che Rockefeller ce l’ha fatta, dopo tutto?)
Mi dice che un collega l’ha presa così male prima di accompagnare in macchina Beatrice che gridò alla sicurezza "non uccidetemi, sono solo un autista"
Gettò lo sguardo sullo schermo della televisione nel nostro bar della colazione. "Anche lei era qui. Esperanza Aguirre. Una signora molto importante." Si stava riferendo a Doña Esperanza Aguirre y Gil de Biedma, Contessa di Murillo, e Presidente di Madrid. Non sulla lista dei partecipanti al Bilderberg per quest’anno. Voleva starsene in ombra. Fallito.
Il mio compagno di colazione si piegò sul suo caffè e mi disse che aveva un amico nelle forze di polizia che gli aveva detto quanto era costata la sicurezza per la conferenza di quest’anno. Aspirò in maniera disgustata la sua Marlboro della colazione. "Dieci milioni di euro". Mi rendo conto che si tratta di una chiacchiera di terza mano da colazione, ma sensazionale. E’ tanto carburante per l’elicottero. (O no?)
Vorrei sottolineare che le intense misure di sicurezza qua al Bilderberg hanno molto poco a che fare con ogni tipo di minaccia fisica. Hanno a che fare con la distanza, il potere e una straodinaria (forse qualcuno direbbe non salutare) diffidenza verso la stampa. Così scarso è, infatti, il rapporto tra la stampa e Bilderberg che abbiamo deciso quest’anno di colmare la lacuna e dotare la conferenza di un rudimentale servizio di collegamento stampa . Abbiamo trasformato il bungalow 19 del campeggio Garrofer Park nell’ Ufficio Stampa per il Bilderberg 2010.
Abbiamo distribuito volantini, biografie delegate, informazioni generali, avevamo una lavagna bianca per le ultime notizie e perfino una scatola di cordoncini [quelli usati per esporre i tesserini di riconoscimento ndt]. Non possiamo permetterci i nastrini codificati a colori come quelli che hanno su all’hotel ma non siamo finanziati dai Rockfeller. Siamo finanziati da qualunque cosa io posso ragionevolmente fatturare per questi articoli, che potrebbe appena coprire i costi di alcuni pennarelli da lavagna.
La stampa è rappresentata all’interno di Bilderberg (nelle nostre foto vedrete ad esempio il CEO del Washington Post e l’editore capo dell’Economist) ma loro non stanno parlando. Quello che succede nel Bilderberg rimane nel Bilderberg. Tranne per la politica. Quella arriva ovunque.
Proprio in questo fine settimana l’ex segretario generale della Nato Willy Claes (Bilderberg 1994), ha detto alla radio belga che a ogni partecipante al Bilderberg viene dato un report e e che “ci si aspetta che lo usino nella definizione delle proprie politiche negli ambienti di cui fanno parte”. Questo commento è rivelatore della dinamica del Bilderberg: il fusso della politica dal Bilderberg al mondo, dal potere all’attuazione politica. Dal comitato direttivo ai membri ospiti.
Ma non importa quello che l’agenda del Bilderberg potrebbe essere (e quando uno dice "Bilderberg", sta parlando in realtà del suo comitato direttivo di 33 persone). Non importa quale sia il vostro parere sul progetto di un’Europa unita. O l’utilità di una moneta globale. Non preoccuparti di cosa stanno parlando. Non preoccuparti di quando è programmato un attacco all’Iran. Renditi semplicemente conto che ha avuto luogo una conferenza molto importante e gestita seriamente.
Il Dolce Sitges ha un centro conferenze a parte, con un lussuoso labirinto di stanze sotterranee per riunioni parallele. Mi sono nascosto là prima del fine settimana, ho avuto un’idea della portata delle cose, ho utilizzato le facilities esclusive. Questo è un fatto importante e incontestabile: il Bilderberg è una conferenza con un complimentoso team per le conferenze, un orario pieno, un enorme budget, un set di luci soffuse, bagni sotterranei meravigliosamente attrezzati. E’ un grande affare, un affare serio. Nessuno spende dieci milioni di euro per mantenere l’ordine pubblico in un torneo di ping pong. Neanche Robert Zoellick. Certamente tenete a mente che dieci milioni di euro è una piccola "batatas” in confronto a quello che il Canada sta per spendere per vigilare sul circo del G8/G20 alla fine di questo mese. Un molto poco cool miliardo di dollari. (Avete letto in maniera corretta). Almeno la stampa è invitata. Cordoncini per tutti!
E parlando di cose che non sono cool siamo molto soddisfatti della nostra fotografia di Nout Wellink, il presidente della banca centrale olandese. Ora io non sono uno che comincia a dare consigli riguardo le acconciature, ma veramente Nout. Mettici qualcosa.
Come potete vedere, la raccolta di foto di Bilderberg 2010 è stata ragguardevole, grazie in non piccola parte all’intrepido Quierosaber [voglia di sapere N.d.r.], del quale la determinazione alla McNabbian e il suo lavoro con il teleobiettivo tra le fronde hanno procurato così tante delle immagini che sono ora diffuse per il mondo. Se conoscete qualcuno che non ha mai sentito del Bildberg mostrategli queste foto. E se voi stessi non sapete cos’è il "Bilderberg" cominciate a conoscerlo. Cominciate a stupirvi.
E basta una volta per tutte dire che è un gruppo di glorie passate che si incontrano per coktails e cribbage [gioco a carte n.d.t.]. Si deve veramente volere che non sia importante se continuate a cinguettare in giro che non è importante. Fischiate abbastanza forte con le mani sulle orecchie e non sentirete il tuono.
Amatelo come fa lui, Robert Zoellick non è arrivato a Sitges per il ping pong. Basta perpetuare questa stupida falsità, basta con i pigri licenziamenti, con il ghignante, non divertente, emulativo cinismo che liquida la conferenza come non importante e ognuno che dice il contrario come un matto. State cominciando a sembrare stupidi.
E parlando del sembrare stupidi ecco quello che Iain Hollingshead ha scritto riguardo al Bilderberg nel Daily Telegraph la scorsa settimana: "La realtà di queste conferenze sembra ridursi a un gruppo di vecchietti che confrontano i dettagli della sicurezza sognando le glorie passate”. Si addice tale definizione a Jyrki Catainen, trentanovenne ministro finlandese delle Finanze? O al chief research officer [capo del settore ricerca ndt] della Microsoft, Craig Mundie? o a Bill Gates? o al primo ministro della Spagna?
Il premier della Columbia Britannica, Gordon Campbell, ha sessantadue anni. E’ ancora troppo giovane per essere messo in disparte e un pò troppo attivo per commemorare glorie passate, specialmente se si considera che un viaggio al Bilderberg significa spesso che il salto di carriera è dietro l’angolo. (David Cameron 2008, Tony Blair 1993, Bill Clinton 1991). Congratulazioni, Primo ministro Campbell!
Allora, diamo uno sguardo a Olaf Scholz (52, del partito tedesco SDP), ripreso sullo sfondo nella nostra foto di Craig Mundie. Sembra come se Scholz fosse appena stato chiamato su per la scala dorata.
Le foto su Guardian, o infoCon.ro, e le dozzine di servizi in televisione, le clips di YouTube, i posts sui blog, gli articoli dei giornali, le interviste alla radio, tweets e gli status su Facebook, partite da Sitges lo scorso fine settimana possono finalmente mettere a tacere la bizzarra fantasia (o una brillante strategia PR) che il Bilderberg sia un insignificante fine settimana di golf. O, al massimo un "parlatoio", poichè chiamare il Bilderberg "parlatoio" è come chiamare la guerra "un’azione di polizia".
E’ come definire Henry Kissinger il vincitore del premio Nobel per la pace del 1973.
Per quanto mi riguarda, uno dei momenti più gratificanti è stato quello in cui abbiamo pizzicato i livelli [delle immagini n.d.r.] e Kissinger emergeva macabramente dalle ombre delle nostre foto. Prima di Sitges eravamo così sicuri che non avremmo visto nessuno catturato su pellicola (anche un umile CEO di una multinazionale, figuriamoci Henry Kissinger) che abbiamo nominato il primo artista ufficiale della conferenza del Bilderberg, Andrew Maughan.
Ecco il ritratto fatto da Andrew della regina Beatrice a Bilderberg, in cui sembra aver perduto un pò di peso.
Di questi ritratti Andrew scrive: "La conoscenza dello spettatore o la mancanza di conoscenza della persona è importante quando si tratta di mettere insieme gli indizi frammentati nel dipinto. Lo spettatore si aspetta di dover impiegare del tempo, di dover scrutare in profondità per capire, ma voi non riuscirete mai pienamente a capire."
Andrew ha fedelmente documentato il Bilderberg 2010 in oli, e una galleria dei suoi lavori sarà presentata nei prossimi giorni sul sito di Trilever, la società di PR che abbiamo costituito per gestire l’account del Bilderberg accanto ai collegamenti a tutte le foto, comunicati stampa e news del meeting dell’anno prossimo (quando ci saranno).
Fino ad allora gustatevi la nostra galleria dei pezzi grossi di Bilderberg, controllate i nuovi volti che abbiamo inserito nel nostra competizione Spot The Delegate e state sintonizzati per il mio report finale da Bilderberg 2010, in cui pubblicamente mi laureerò agente MI6 . Non andate via!

Titolo originale: "Bilderberg 2010: Don’t call it a pow-wow!"
Fonte: http://www.guardian.co.uk
Link
Traduzione per http://www.comedonchisciotte.org a cura di MARIA GABRIELA DE PAOLA



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"…stanno uscendo allo scoperto ora, amano annunciare cosa stanno per fare, adorano la paura che esso può creare. E’ come la bassa modulazione nel ruggito di una tigre che paralizza la vittima prima del colpo. Inoltre, la paura nei cuori delle masse risuona come un dolce inno per il loro signore". (Capire la propaganda, R. Winfield)

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MessaggioInviato: 27/06/2010, 17:33 
Bilderberg 2010: le foto della élite, che parlerà di global cooling: altro che effetto serra

Nel seguito la traduzione dal blogger tedesco Freeman, presente tra i manifestanti al Bilderberg di Sitges del giugno 2010. Il suo post ha per titolo: «Esseri liberi o servire i Bonzi?»

Immagine

Dambisa Moyo parla al cellulare davanti all'insegna di Dolce Resorts

Le foto pubblicate e relative al meeting Bilderberg 2010 a Sitges, mostrano e confermano che la conferenza suddetta non è un meeting innocuo dove si prendono tè e pasticcini, dove si parla di cose banali e dove non si prendono decisioni importanti, come i media allineati ed altri apologisti hanno sempre descritto.

Qui vediamo un contemporaneo piuttosto
disgustoso dalla dinastia svedese dei Wallenberg

Le persone che abbiamo identificato non sono dei “signor nessuno”, dirigono invece imprese mondiali o appartengono ai più ricchi del mondo, o ancora dirigono organizzazioni mondiali e banche centrali, hanno qualcosa da dire e influenza per farlo.

Etienne Davignon è PRESIDENTE ONORARIO della conferenza Bilderberg.
È stato vicepresidente della Commissione Europea. Siede in molti consigli di amministrazione di molte aziende o ne è presidente. Ad esempio: la Société Générale de Belgique, Union Minière, Accor, Tractebel, Arbed, Fortis, Anglo American Mining, Fiat, Suez, BASF, Solvay, Gilead, Imperial Chemical Industries, Pechiney, Foamex, Sofina, Recticel, CMB, SN Brussels Airlines. Ha il titolo onorario di un ministro statale, cosa che gli garantisce un posto al “Kronrat” belga (“consiglio della corona”).



Cisneros zar sudamericano per il settore dei media, ha un patrimonio di 3,4 miliardi di US dollari e appartiene ai 150 uomini più ricchi del mondo. Con il suo gruppo aziendale, ha ricevuto concessioni da aziende americane come Burger King, Pizza Hut, Sears Roebuck und Blockbuster. È proprietario di innumerevoli emittenti tv in america latina e USA. È grande oppositore del presidente Chávez.
Prichard è il presidente di Metrolinx.

Si tratta qui di un grande incontro tra coloro che hanno potere e quelli che ricevono ordini e che devono tradurli. Ci sono anche opportunisti che si augurano un salto di carriera, dato che i personaggi del Bilderberg sono coloro che “possono fare dei re”.

Chiamare questa conferenza annuale del Bilderberg semplicemente un momento di chiacchiera trai vecchi uomini e vecchie donne, come alcuni fanno, è come chiamare una guerra di attacco come “missione di pace”, è un segno di totale mancanza di idea di ciò che è la realtà.

Voser è stato nel consiglio di amministrazione di UBS ed ora
è capo supremo della Shel Olandese (Royal Duch Shell).

Castries è presidente del consiglio di amministrazione
della compagnia di Assicurazioni AXA.

Chi afferma che i personaggi Bilderberg non abbiano alcuna influenza sulla politica mondiale, è un ignorante o un disinformatore prezzolato. Giusto nello scorso week end l’ex segretario generale della NATO Willy Claes, presente al Bilderberg del 1994 e 1995, ha detto alla radio belga che ogni personaggio del Bilderberg, dopo l’incontro, riceve una rapporto completo sulle riunioni e da ognuno ci si aspetta che: “utilizzino questo rapporto traducendolo nella loro politica nel campo specifico di loro influenza”.

Questo significa che ciò che viene discusso e deciso nel Bilderberg, si irradia poi in tutto il mondo e viene tradotto in realtà ed influenza tutte le nostre vite. Questi ordini non vanno solo ai partecipanti, ma anche ai molti “ex” che sono in posizione chiave. Claes conferma che i personaggi Bilderberger hanno grande influenza sulla politica e definiscono cosa deve accadere.

Campbell è primo Ministro della provincia della British Columbia (Canada) e presidente del British Columbia Liberal Party (patito liberale della Brit. Columbia).
Mansbridge è il corrispondente principale e commentatore politico della
emittente tv canadese statale Canadian Broadcasting Corporation.

Zoellick è l'ex viceministro degli esteri USA
e ora presidente della banca mondiale

Tutti i partecipanti delle case reali, dei governi, delle organizzazioni mondiali, delle banche centrali e delle grandi case mediatiche non si prendono 4 giorni di vacanza dalle loro agende superaffollate, non viaggiano a volte per mezzo mondo, solo per stare in un hotel lussuoso, per mangiare qualcosa e passare il tempo in chiacchiere. Qui si elaborano strategie, si decidono politiche e si danno ordini.

La ragione per cui si riuniscono anche rappresentanti di grandi Media e proprietari degli stessi è molto chiara. Il loro compito è di vendere al pubblico il programma approvato. Le parole quindi scorrono con questo motto: “passiamo le porcate in ogni luogo perché la popolazione abbia paura”.

Çakir è un giornalista turco. Nei suoi ultimi articoli conferma la sua partecipazione alle conferenze Bilderberg, ma dice di non poterne parlare a causa delle rigide regole di Chatham House.
Dice solo che non si è parlato di Turchia.
Juan María Nin Génova è presidente della Banca 'La Caixa'.

Balsemão è l'ex presidente dei Ministri portoghesi e
comproprietario del gruppo portoghese Medien-Impresa.

Chi è ora il nuovo nemico, perché si deve fare questa o quella guerra, perché si deve rinunciare a tutti i diritti di sovranità degli Stati, allo scopo di avere un unico governo mondiale, una unica moneta e soprattutto una soluzione globale che metta da parte tutti i problemi … che sono stati creati prima dagli stessi.

Uno dei temi trattati nell’agenda di questo incontro Bilderberg 2010, udite udite…è stato il “global cooling“, il raffreddamento globale. Dopo che ci hanno mentito e impanicato per 20 anni con la paura di un surriscaldamento globale a causa della CO2, ora vogliono fare una virata a 180 gradi e annunciare una nuova era glaciale.

Henry Kissinger

Kleinefeld è l'ex amministratore delegato della Siemens AG.
Ora dirige la Alcoa.



La 'madre' del Bilderberg, la regina Beatrice di Olanda.

Quali fatti falsificati ed argomenti ci racconteranno ora i media per motivare questa cosa? Per tira fuori dalle nostre tasche altro denaro? Anche per questo avrà colpa la CO2 o ci sarà un nuovo gas killer? Cosa diranno i vari fricchettoni del clima, i Verdi, i salvatori del pianeta che sono strisciati sul viscido davanti a loro per un inesistente surriscaldamento climatico, ora che all’improvviso sarà loro tolto il presupposto della loro religione e dovranno credere a qualcosa d’altro, ovvero che il clima diventa più freddo?

Il loro motto menzognero è: “I problemi globali necessitano di una soluzione globale”. Ma fondamentalmente vogliono ampliare una dittatura aziendale, una spa mondiale (ndt), su tutto il pianeta. Via tutti gli stati, i parlamenti, le frontiere, le valute e altri impedimenti nazionali, che mettono i bastoni fra le ruote al loro sogno di una potente impresa/azienda globale. Per loro tutto è un mega business e ciò e chi lo impedisce, viene tolto di mezzo. Questa è la globalizzazione, di cui solo loro traggono profitto, non certo noi.

Ma noi lo vogliamo? Vogliamo essere governati da una élite di potere lontanissima, sconosciuta, non democraticamente eletta che si vede come membro di un consiglio di amministrazione globale, di cui noi siamo i suoi dipendenti?

Volcker fu capo della FED ed ora è consulente finanziario di Obama.
Gioca un ruolo determinante nel sistema Bretton-Woods ed è il colpevole
principale della svalutazione monetaria nella crisi finanziaria.
Johnson è vicecapo della Perseus LLC e membro d'onore nel consiglio di Brookings Institution.

In molti Paesi come la Germania, ci sono già riusciti: là le persone sono veramente solo del “personale”, non hanno nulla da dire, ma devono solo lavorare per consumare e pagare le tasse. Nel film “Network” che io ritengo tra i migliori sulla critica ai media, il capo della azienda dice a Mr. Beal: “non c’è alcuna America, non c’è alcuna democrazia. Ci sono solo IBM, ITT, AT&T, DuPont, Dow, Union Carbide und Exxon. Queste sono le nazioni del mondo, oggi ... non viviamo più in un mondo di nazioni e ideologie. Il mondo è una unione di aziende, spietatamente impegnate nelle immutabili leggi del business. Il mondo è un business, Mr. Beal. È cosi da quando l’uomo è strisciato fuori dal fango primordiale. E i nostri figli faranno l’esperienza di un mondo perfetto in cui non ci saranno guerre o affamati, soppressioni o brutalità. Una grande Holding ecumenica,in cui tutti lavoreranno per un profitto comune e lo serviranno, in cui tutti avranno un uguale parte di azioni. Tutti i bisogni soddisfatti, tutte le paure placate, non più noia”.

Si, è proprio questo quel che vogliono. Ma io ed altri non lo vogliamo. Io non sono una “Human Resource”, non sono un mezzo di scambio umano, a cui viene dato ordine a cosa e come pensare, fare, eseguire. Non sono un dipendente o meglio detto, non sono uno schiavo di questa mega azienda globale e loro non sono i miei capi.

Wellink è il presidente della banca nazionale olandese.

Non voglio che venga pensato al mio posto, che mi si accudisca come un bambino e non voglio essere intrattenuto a morte, per non provare la noia. Ma è proprio cosi che oggi funziona. Ci trattano come mucche, troppo stupide per pensare con la propria testa, incapaci di sopravvivere e che devono quindi essere riempite di mangime e guidate perché cosi possono essere munte e alla fine macellate. E questa promessa, se c’è l’azienda mondiale globale, che siamo tutti una famiglia felice, in cui non ci sono più guerre e la pace regna sul pianeta è una menzogna, la più grande menzogna. Questa è la pace di un camposanto, che si può raggiungere solo con una massiccia oppressione e con la forza. Questa illusione di pace mondiale è stata promessa da tutti i dittatori e despoti delle varie ideologie del passato, se solo si fosse dato nelle loro mani abbastanza potere e rinunciato cosi al diritti di libertà. Tutti però hanno fallito e milioni sono morti; essi hanno lasciato dietro di loro solo distruzione e miseria.

Scholten è membro della Presidenza della banca di controllo austriaca Kontrollbank AG. Egli partecipa abitualmente ai meeting del gruppo Bilderberg.

Hommen è capo della ING Groep N.V, il maggiore capo della finanza olandese.

Non siamo cittadini europei, Non identificateci con questa costruzione filosofica artificiale chiamata Unione Europea, che avete creato senza chiederci se volevamo una Unione europea o un euro. Questo fu dettato dall’alto. Non siamo nemmeno cittadini del mondo. Tutto questo è ridicolo e contro natura. Volete obbligarci a prendere questa paccottiglia unitaria priva di cultura, di volto e perversa; molti cadono in questa perfida propaganda, si vedono veramente come senza patria, come internazionali ma sono solo degli zombie che hanno rinunciato alla loro identità ed origine.

Cosi come l’impero romano conquistò tutti i popoli del mondo allora conosciuto e li costrinse alla progredita cultura romana, data una presunta superiorità e per questo dovette fare sempre guerre e sopprimere rivolte, gli imperatori odierni cercano di motivare la stessa ovvietà. Come allora essi dicono che è per il nostro bene, per la nostra sicurezza e pace.

Almunia è commissario EU spagnolo responsabile per la concorrenza.
Alla sua sinistra Francisco Jiménez, General Manager dell'Hotel Dolce Sitges.
L'ho conosciuto, quando sono stato ospite in hotel alcune settimane fa.

Kroes è commissaria Eu per il programma digitalizzazione (Digitale Agenda).
Faceva parte dei vari consigli di amministrazione di famosi imprenditori e tra l'altro è stata ministro olandese per il commercio.

Il raggiungimento e il mantenimento di quel regno mondiale fu molto costoso e dispersivo, incalcolabile e crollò. La stessa cosa la viviamo ora con l’indebitamento astronomico degli stati e la crisi finanziaria mondiale. La colpa è della globalizzazione che ci ha messo tutti in una rete e ci ha reso dipendenti l’un l’altro. Hanno distrutto tutti i meccanismi di protezione, le leggi nazionali, le frontiere, le monete, la politica finanziaria. Se ora un Paese finisce in crisi tutti ne siamo come infettati e dobbiamo ripagare le spese dell’altro.

Qual'è la nostra scialuppa di salvataggio? Tornare indietro in piccole unità comprensibili, lontano dalla dipendenza e dalla determinazione da “estranei”, tornare alla responsabilità individuale e all’autoapprovvigionamento. I singoli Stati devono ritornare alla loro sovranità e le unità locali devono essere rafforzate.

Solana è stato segretario generale della NATO, segretario generale del consiglio dell'Unione Europea e massimo rappresentante per la politica comunitaria estera e di sicurezza.

Vogliono risolvere la crisi debitoria, che loro stessi hanno causato, con sempre più debito. Un vero delirio. Pigliano denaro dal nulla, per tappare buchi che soprattutto loro fanno. Trattano gli alcolizzati con sempre più sostanze per ubriacarli finché cosi arriva la cirrosi epatica e muoiono. Dobbiamo perciò difenderci e respingere con il cartellino rosso e cacciare dal loro posto quei politici che ci hanno costretto in questa Unione Europea non democratica e uniformata e che vogliono continuare ancora a costruirla e addirittura vogliono portarci in una Unione mondiale.

Katainen è ministro delle finanze finlandese.

Ollila è presidente del consiglio di Nokia e membro nella
presidenza di Ford e Royal Dutch Shell (Shell olandese).

Padoa-Schioppa ex ministro dell'economia e della finanza italiano, direttore generale per l'economia e finanza della comunità europea facente veci del direttore generale della Banca d'Italia, presidente della CONSOB Italia (ente di controllo della Borsa) e membro del direttorio della banca centrale europea. È uno dei padre dell'euro.

La maggior parte dei politici lavora contro di noi, sono traditori, servono poteri stranieri, ci vendono, non hanno alcun interesse al nostro benessere. Non gliene frega una mazza di quel che ci succede, se ne sbattono altamente. Sono come attori sul palcoscenico che fanno quel che il regista prescrive loro. E con questo ritorniamo ai personaggi del Bilderberg: quelli che tirano le fila di queste marionette.

Halberstadt è nella commissione guida del Bilderberg, professore di economia all'università di Leiden e consulente internazionale della Goldman Sachs.

Bäckström ex governatore della banca centrale svedese
ed ora capo dell'associazione industriali svedese.

Giusto per mostrare in quale mondo vivono questi bonzi, voglio illustrarvi quel che ho visto, mentre facevamo loro le foto. Si sono librati nell’aria con i loro jets privati: un intero aeroplano solo per loro; sono stati prelevati con un bus per pochi metri e portati al terminal. Qui niente controllo passaporti o dogana. Niente perlustrazione bagagli né certo controlli sul corpo. Sono saliti quindi sulle loro Limousin e sono stati portati dall’autista nell’hotel di lusso, dove un esercito di poliziotti faceva loro la guardia. Elicotteri sorvegliavano la zona e motovedette pattugliavano il mare.

Qualcuno sa chi è questo personaggio?
Non si tratta di gemelli, sono di due scatti vicini.

Di cosa avevano paura? Certo non dei pochi manifestanti e dei pochi personaggi dei media alternativi che erano li presenti. Per ogni manifestante c’erano 4 poliziotti. Si tratta per loro di mostrare potere. “Vedete Possiamo fare quel che vogliamo e non ve ne deve fregare niente di ciò che qui discutiamo. Voi povere nullità”.

Hormats è un grosso calibro dei personaggi del Bilderberg.
Segretario di stato per l'economia, l'industria e l'agricoltura nel governo Obama. In precedenza presidente del consiglio in Goldman Sachs, viceministro degli esteri USA, fu consulente economico di Henry Kissinger, del Gen. Brent Scowcroft e di Zbigniew Brzezinski.
Membro delle seguenti organizzazioni:
Securing America's Future Energy (SAFE), the Economic Club of New York, the International Bank for Reconstruction and Development, the Irvington Institute for Immunological Research, Engelhard Corporation, Rockefeller Center Club, the Pacific Council on Foreign Policy, e Freedom House. È membro della Commissione Trilaterale e del Council on Foreign Relations.

dos Santos è il ministro delle finanze del Portogallo.

Chi è questo personaggio?

Loro non si sono dovuti attenere alle severe leggi di sicurezza e ai controlli che a noi hanno invece riservato. Solo noi schiavi dobbiamo quasi denudarci all’aeroporto, consegnare ogni liquido, dobbiamo essere palpati passare attraverso raggi, mostrare mille volte il passaporto chippato ed essere trattati come bestiame. Non loro di certo. Loro vivono in ben altro mondo, che con noi non ha nulla a che fare. Uno di questi 'succhia sangue' mi ha chiesto: “Lei è qualcuno o prende uno stipendio?” Questo vi dice tutto di cosa pensano di noi.

Fonte
http://www.ecplanet.com/node/1534


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MessaggioInviato: 03/07/2010, 09:53 
L'UNIONE EUROPEA MINACCIA UNA DITTATURA MILITARE
http://www.vocidallastrada.com/2010/07/ ... atori.html
Di Heinz Dieterich

02 luglio 2010

Jose Durao Barroso, ex Primo Ministro del Portogallo e attuale presidente della Commissione Europea ha messo in guardia i sindacati e i movimenti popolari in Europa che, se non accettano i pacchetti di austerità neoliberista possono essere installate dittature militari in Spagna, Grecia e Portogallo.

Barroso, è il direttore generale dell'esecutivo europeo, "Siamo sconvolti da una visione apocalittica del collasso delle democrazie in Europa a causa della sua situazione di debito", afferma John Monks, segretario generale della Confederazione dei Sindacati Europei (ETUC). Il suo messaggio è stato tagliente: "se non si attuano pacchetti di misure di austerità, in questi paesi potrebbe scomparire la democrazia come la conosciamo oggi. Non vi è altra alternativa ".
La borghesia europea pone, in altre parole, un ultimatum al movimento operaio e popolare: pagate sommessamente i costi della crisi causato dal grande capitale, o ve lo facciamo pagare a vita con la via dello stivale militare. Nel linguaggio politico: se oppongono resistenza alla riduzione del tenore di vita passeremo dalla dittatura borghese passare la velata (democrazia rappresentativa) alla dittatura borghese aperta.

La minaccia è reale per diverse ragioni.
In primo luogo, lo status del mittente del messaggio.
Barroso è il più alto funzionario dello Stato regionale europeo, quindi, il capo dei capi in vista della classe politica.
In secondo luogo, per lo status dei destinatari del messaggio, la Confederazione Europea dei Sindacati (ETUC).
Infine, per il fatto che le dittature militari sono scomparse solo trent'anni fa, da questi paesi. La dittatura falangista in Spagna durò formalmente dal 1936 al 1978; l'ultima dittatura militare in Grecia (G. Papadopoulos) dal 1967 al 1975 e la dittatura portoghese di Salazar sopravvisse dal 1932 fino al 1974.

Reinstallare il terrorismo di Stato nella periferia meridionale dell'Unione Europea - sia in forma aperta come in Grecia nel 1967 o in Honduras nel 2010, o in forma nascosta, come in Colombia - per proteggere le relazioni disfunzionali di produzione capitalista e gli interessi dei potenti, non è un problema in un continente la cui classe dirigente inventò il fascismo, il falangismo e il nazionalsocialismo.

E nella cui culla della modernità, la Francia, il governo (Pompidou de Gaulle) il 29 Maggio 1968 circondò Parigi con i carri armati dell'Esercito francese per rompere lo sciopero generale di lavoratori e studenti, nel caso fosse stato necessario.
La minaccia di usare la violenza di Stato contro la resistenza dei poveri si completa con una relazione che Merrill Lynch-Capgemini che informa che i ricchi del mondo sono diventati ancora più ricchi durante la peggiore crisi del capitalismo mondiale dalla Grande Depressione degli anni Trenta . Il numero dei milionari nel mondo è salito lo scorso anno a dieci milioni (+ 17%), che insieme rappresentano una ricchezza totale di 39.000 miliardi di dollari. Di questi plutocrati, 2.87 milioni vivono negli Stati Uniti, 1,65 milioni in Giappone, 861,000 in Germania e 477,00 in Cina.

La lettura di entrambe le informazioni - l'avvertimento di Barroso e il perverso aumento della ricchezza dei plutocrati in tempi di grave crisi economica globale - non lascia nessun dubbio sul carattere della classe del capitalismo in cui viviamo e il suo soggetto principale, la grande borghesia. Se fosse necessario istituire campi di concentramento per proteggere i profitti, come negli anni Trenta, questi individui tornerebbero ad istituirli.
Per la maggioranza, e gli intellettuali critici, la lezione è altrettanto chiara.
E' necessario emulare l'atteggiamento del movimento operaio ed intellettuale europeo del 1847. Quando nel 1847 fu chiaro che il 1848 sarebbe stato un anno di grandi sconvolgimenti sociali e politici, l'avanguardia europea incaricò Marx ed Engels di redigere un Programma regionale di azione che guida le masse nella difesa dei loro legittimi interessi. Questo programma di alternative strategiche e misure tattiche, è stato il "Manifesto del Partito Comunista".

Oggi sappiamo che il Metodo di Produzione del Socialismo del XXI Secolo - pianificazione democratica, valore del lavoro e principio di equivalenza - è la sua sovrastruttura politica (Ueberbau), la democrazia partecipativa. Quello che ci manca, a differenza del 1847, sono sindacati e intellettuali con coscienza di classe e di teoria critica. Pertanto, la maggioranza in Europa è senza difesa di fronte alla minaccia "apocalittica" del terrorismo di Stato borghese che il suo più alto funzionario ha appena lanciato.

Fonte: http://www.rebelion.org/noticia.php?id=108909

Traduzione per Voci Dalla Strada di Vanesa
Gentilmente segnalato da BarbaraNoTav


http://www.vocidallastrada.com/2010/07/ ... atori.html



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MessaggioInviato: 03/07/2010, 10:13 
La soluzione è ritornare agli stati nazionali e alle monete locali ancorate all' oro.
Sia unione europea che Stati Uniti stanno stampando soldi senza solide basi e le conseguenze sono sotto gli occhio di tutti.
Chi ha voluto questa Europa, anche se in buona fede, si è reso complice del disegno globalizzatore dei potenti della Terra.

Perchè non creiamo un movimento diverso da tutti gli altri, che possa espandersi con il passaparola e senza utilizzare mezzi di informazione che non sia la rete (non sicura, ma non facilmente controllabile), che non abbia matrice politica e che abbia uno statuto che indirizzi il comportamento di chi vorrà aderire? Mi riferisco alle metodologie di comportamento, un vademecum su come agire per ostacolare il più possibile i disegni di controllo del NWO. Raggruppiamo in un unico grande popolo tutto il dissenso diffuso in rete nei vari social network.
spieghiamo come districarsi nel dedalo economico senza utilizzare carte di credito e affini o come evitare il più possibile mezzi di comunicazione che possono essere facilmente controllati.
Facciamo pressioni affinchè si dia più credibilità alle istanze dei paesi che non desiderano lasciarsi conglobare in questo sistema, diamo loro visibilità, prediligiamo il local piuttosto che il global, che sia per i prodotti alimentari che per la cultura.
Le differenze, se ben gestite, sono una ricchezza per tutti. La costrizzione all' uniformità è la morte della nostra razza.



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MessaggioInviato: 03/07/2010, 10:37 
Cita:
greenwarrior ha scritto:

La soluzione è ritornare agli stati nazionali e alle monete locali ancorate all' oro.
Sia unione europea che Stati Uniti stanno stampando soldi senza solide basi e le conseguenze sono sotto gli occhio di tutti.
Chi ha voluto questa Europa, anche se in buona fede, si è reso complice del disegno globalizzatore dei potenti della Terra.

Perchè non creiamo un movimento diverso da tutti gli altri, che possa espandersi con il passaparola e senza utilizzare mezzi di informazione che non sia la rete (non sicura, ma non facilmente controllabile), che non abbia matrice politica e che abbia uno statuto che indirizzi il comportamento di chi vorrà aderire? Mi riferisco alle metodologie di comportamento, un vademecum su come agire per ostacolare il più possibile i disegni di controllo del NWO. Raggruppiamo in un unico grande popolo tutto il dissenso diffuso in rete nei vari social network.
spieghiamo come districarsi nel dedalo economico senza utilizzare carte di credito e affini o come evitare il più possibile mezzi di comunicazione che possono essere facilmente controllati.
Facciamo pressioni affinchè si dia più credibilità alle istanze dei paesi che non desiderano lasciarsi conglobare in questo sistema, diamo loro visibilità, prediligiamo il local piuttosto che il global, che sia per i prodotti alimentari che per la cultura.
Le differenze, se ben gestite, sono una ricchezza per tutti. La costrizzione all' uniformità è la morte della nostra razza.


Bello e condivisibile.... ma è troppo tardi.
A proposito... hai sentito parlare di Basilea 3 e delle nuove riforme
in campo bancario (camuffate da regolamenti anti evasione)? [:246]



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MessaggioInviato: 18/07/2010, 19:24 
Totalitarismo, casta scientifica e controllori del mondo

Nel 1932, Aldous Huxley scrisse il suo romanzo di fantascienza “ Brave New World,” “Il Mondo Nuovo”, in cui osservava l’emergere delle dittature scientifiche del futuro. Nel suo saggio del 1958, “Brave New World Revisited,” (Rivisitazione del Mondo Nuovo) Huxley esaminava dove era ora arrivato il mondo, nel breve lasso di tempo da quando il libro era stato pubblicato e dove il mondo stava dirigendosi.

Huxley scriveva:
“Nella politica, l’equivalente del pieno sviluppo di una teoria o sistema filosofico è una dittatura totalitaria. Nella economia, l’equivalente di un’opera d’arte composta in modo meraviglioso è la fabbrica che funziona senza intoppi ed in cui i lavoratori sono perfettamente adattati alle macchine. La Volontà di Ordinare può rendere tiranni coloro che semplicemente aspirano a far pulizia del casino. La bellezza delle cose a posto viene usata come giustificazione per il dispotismo”.[1]

Huxley spiegava che, “i soggetti del futuro dittatore saranno regimentati in modo indolore da corpi di ingegneria (manipolazione) sociale altamente addestrati” e citava un “fautore di questa nuova scienza” dicendo che “la sfida della ingegneria sociale, nei nostri tempi, è come quella ingegneria tecnologica di 50 anni fa. Se la prima metà del ventesimo secolo fu l’era della ingegneria tecnologica, la seconda parte potrà ben essere di quella sociale”.

Cosi, proclamava Huxley: “il XXI° secolo, suppongo, sarà l’era dei Controllori del Mondo, del sistema della casta scientifica e del “Brave New World.”[2]

Nel 1952, Bertrand Russell, un filosofo britannico, storico, matematico e critico sociale scrisse il libro “The Impact of Science on Society” (L’impatto della Scienza nella Società) in cui ammoniva ed esaminava come la scienza e la rivoluzione tecnologica, stavano cambiando e avrebbero cambiato la società.

In tale libro Russell spiegava:

“Credo che l’argomento che sarà di massima importanza politicamente è la psicologia di massa, che, parlando scientificamente, non è uno studio molto avanzato… Tale studio è immensamente utile agli uomini pratici, sia che vogliano diventare ricchi o acquisire il governo. Come scienza è, ovviamente, fondato sulla psicologia individuale ma finora ha impiegato metodi ad indicazione generale, basati su una sorta di buon senso intuitivo. La sua importanza è enormemente cresciuta con l’aumento dei metodi moderni di propaganda. Tra questi, quello più influente, è quel che viene definito “educazione”. La religione vi gioca un ruolo, sebbene sia in diminuzione; la stampa il cinema e la radio giocano un ruolo in crescendo.

Ciò che è essenziale nella psicologia di massa è l’arte della persuasione. Se fate un paragone con un discorso di Hitler e diciamo con uno di Edmund Burke, vedrete che passi sono stati fatti nell’arte dal diciottesimo secolo. Ciò che precedentemente non aveva funzionato era che le persone avevano letto nei libri che l’uomo è un animale razionale ed avevano incorniciato le loro discussioni in questa ipotesi

Sappiamo che le fanfare e l’essere molto in vista fanno molto di più ai fini della persuasione di quanto non lo possa fare il più elegante treno di sillogismi. Si può anche sperare che nel tempo tutti saranno in grado di persuadere chiunque su ogni cosa, basta catturare il giovane paziente ed avere sovvenzioni di denaro e strumentazione da parte dello stato. Questo tema farà grandi passi, quando gli scienziati lo assumeranno sotto una dittatura scientifica”.[3]

Russell andò oltre nell’analizzare la questione se “una dittatura scientifica” fosse più stabile di una democrazia, postulando che:

“A parte il pericolo della guerra, non vedo ragioni per cui un tale regime dovrebbe essere instabile. Dopotutto, molti dei paesi civili e semi-civili, noti alla storia hanno avuto una grande classe di schiavi o servi, completamente subordinata ai loro proprietari. Non c’è nulla nella natura umana che renda impossibile la persistenza di un simile sistema. E tutto lo sviluppo della tecnica scientifica lo ha reso più facile di quanto era solito essere in passato al fine di mantenere un ruolo dispotico di una minoranza. Quando il governo controlla la distribuzione del cibo, il suo potere è assoluto per il tempo in cui può contare sulla polizia e le forze armate, la cui fedeltà può essere assicurata dando loro alcuni dei privilegi della classe che è al governo. Non vedo come alcun movimento interno di rivolta possa mai portare libertà agli oppressi in una dittatura scientifica moderna.[4]

Ricorrendo al concetto reso popolare da Aldous Huxley – quello che le persone amano il loro essere servi - Bertrand Russell spiegò che sotto una dittatura scientifica:

“Ci si deve aspettare che progressi nella fisiologia e psicologia, daranno ai governi più controllo sulla mentalità dell’individuo, più di quanta ne abbiano ora persino in paesi totalitari. Fichte disse che l’educazione (nel senso di istruzione ovviamente, ndt) dovrebbe avere per scopo quello di distruggere il libero arbitrio cosicché, dopo che gli scolari hanno lasciato la scuola, saranno incapaci, per tutto il resto della loro vita, di pensare od agire se non come avrebbero desiderato i loro maestri e professori.

La dieta, le punture e le ingiunzioni si mischieranno dalla giovane età, per produrre una sorta di carattere e di credenze considerate desiderabili dalle autorità ed ogni seria critica dei poteri che ci potesse essere, diventerà psicologicamente impossibile. Anche se tutti saranno alla povertà, tutti si considereranno felici perché il governo dirà loro che lo sono.[5]

Russell spiegò anche che “la completezza del controllo sull’opinione, che ne derivava, dipende in vari modi dalla tecnica scientifica. Dove tutti i bambini vanno a scuola e tutte le scuole sono controllate dal governo, le autorità possono chiudere le menti dei giovani nei confronti di tutto ciò che sia contrario alla ortodossia ufficiale”.[6]

Russell successivamente proclamò nel suo libro che, “una società di un mondo scientifico non può essere stabile a meno che non ci sia un governo mondiale.”[7]

Elaborò anche questi pensieri:

“Fintanto che non c’è un governo mondiale, che assicuri un controllo delle nascite universale, ci devono essere di tanto in tanto delle grandi guerre, in cui la penalità per la sconfitta sia una vasta morte per carestia. Questo è esattamente lo stato attuale del mondo ed alcuni possono sostenere che non ci sono ragioni per cui non dovrebbe continuare cosi per secoli. Io personalmente non credo sia possibile.

Le due grandi guerre di cui abbiamo fatto esperienza, hanno abbassato il livello di civiltà in molte parti del mondo, e la prossima è pressocché certo che aumenterà ancora più il conto in tale direzione.

Fino a che, ad un certo punto, un potere - o gruppi di potere - emergerà vittorioso e procederà a stabilire un unico governo mondiale con il monopolio delle forze armate, è chiaro che il livello di civiltà dovrà continuamente diminuire fino al punto in cui la guerra scientifica diventi impossibile, ossia fino a che la scienza non sarà estinta.[8]

Russell spiega che l’eugenetica gioca un ruolo centrale nella costruzione di qualsiasi dittatura scientifica mondialista,, affermando che: ”gradualmente, allevando selettivamente le persone, le differenze congenite tra governatori e governati aumenteranno fino a diventare quasi delle differenze nelle specie. Impossibile pensare ad una rivolta delle plebi tanto quanto ad una insurrezione organizzata di pecore contro la pratica del mangiare montoni.”[9]

Nel discorso del 1962 alla università UC Berkeley, Aldous Huxley parlò del mondo reale che stava diventando l’incubo del ‘Brave New World’ che aveva previsto. Huxley parlò primariamente della “Rivoluzione Finale” (the ‘Ultimate Revolution’) che si concentrava sul controllo comportamentale delle persone.

Di questa “Rivoluzione finale” Huxley disse che:

“In passato, possiamo dire che tutte le rivoluzioni hanno essenzialmente avuto come scopo quello di cambiare l’ambiente per poter cambiare l’individuo. C’è stata una rivoluzione politica, una economica… una religiosa. Tutte avevano per scopo, come ho detto, non direttamente l’essere umano, ma il suo ambiente circostante, cosicché modificandolo si raggiungeva – rimuovendolo- un effetto sull’essere umano.

Oggidì, penso, siamo davanti all’approccio di ciò che si può definire la “Rivoluzione Finale”, in cui l’essere umano può agire direttamente sulla mente e sul corpo dei suoi simili. Inutile dire ovviamente che una certa azione diretta su menti e corpi umani è in corso dall’origine del tempo, ma questa è stata generalmente di natura violenta.

Le tecniche di terrorismo, sono note da tempi immemorabili e le persone le hanno impiegate con più o meno ingenuità, a volte con massima volgarità, a volte con molta capacità acquisita nei tentativi ed errori, scoprendo cosi le vie migliori per usare tortura, imprigionamento, costrizioni di vario tipo.

Se dovete controllare una qualsiasi popolazione per un dato lasso di tempo, dovete avere un certo consenso. È estremamente difficile vedere come il puro terrorismo possa funzionare in modo indefinito, per un bel lasso di tempo. Prima o poi dovete inserire un elemento di persuasione, un elemento che porti le persone al consenso per ciò che sta accadendo loro.

Dunque a me sembra questa la natura della Rivoluzione Finale con la quale ora ci stiamo confrontando, precisamente: stiamo sviluppando una intera serie di tecniche, che consentiranno ad una oligarchia controllante – che è sempre esistita e che presumibilmente sempre esisterà - di far amare alle persone proprio la loro stessa servitù.

Tale è la parte finale, nella rivoluzione malevole...

Sembra esserci un movimento generale nella direzione di questo tipo di Controllo Ultimo, questo metodo di controllo attraverso il quale le persone possono essere ridotte ad avere piacere di uno stato di cose, che non sarebbe ambito da nessuno standard decente, ovvero godere della propria condizione di servitù.

Tendo a credere che le dittature scientifiche del futuro – e penso che ce ne saranno tante in molte parti del mondo - saranno probabilmente molto più vicine allo schema del “Brave New World” che a quello del 1984.

Si, saranno molto più vicine, non per scrupoli umanitari nei dittatori scientifici, ma semplicemente perché lo schema del ‘brave new world’ è probabilmente molto più efficiente dell’altro.

Se potete avere dei consensi dalle persone per la condizione in cui stanno vivendo – ovvero la servitù - se potete fare questo, allora è molto probabile che avrete una società più stabile, duratura, più controllabile che se doveste fare riferimento solo ai clubs, ai plotoni di esecuzione, ai campi di concentramento.[10]

Nel 1961, il Presidente Eisenhower fece il suo discorso di addio alla nazione, in cui mise in guardia dai pericoli della democrazia posta dal complesso industriale-militare: la rete interconnessa di industria, militare e politica che creano le condizioni per una guerra costante.

In quello stesso discorso, Eisenhower mise in guardia l’America ed il mondo da un altro importante cambiamento nella società:

“Oggi, l’inventore solitario, che armeggia nel suo negozio, è stato oscurato da commissioni di scienziati nei laboratori e dai campi di verifica. Nella stessa foggia, la libera università, storicamente la sorgente delle libere idee e della scoperta scientifica, ha fatto esperienza di una rivoluzione del come condurre la ricerca.

Parzialmente a causa degli elevatissimi costi implicati, un contratto governativo diventa virtualmente un sostituto della curiosità intellettuale. Per ogni vecchia lavagna a gessetti, ci sono ora centinaia di nuovi computer elettronici.

Bisogna aihmè considerare la prospettiva di dominio degli studenti di una nazione attraverso un loro impiego federale, attraverso le assegnazioni di progetto e il potere del denaro onnipresente.

Tuttavia, nel tener in considerazione la ricerca scientifica e la scoperta, come dovremmo, dobbiamo anche essere allertati sul parimenti ed opposto pericolo che la politica pubblica possa essa stessa diventare il prigioniero di una élite tecnologico-scientifica”. [11]

Nel 1970, Zbigniew Brzezinski scrisse del “graduale apparire di una società più controllata e diretta,” nella rivoluzione tecnocratica”; spiegando con ciò:

“Una tale società sarebbe dominata da una élite la cui rivendicazione al potere politico si fermerebbe ad un know- how di supposta superiorità scientifica

“Senza gli intralci dei valori liberali tradizionali, questa elite non esiterebbe a raggiungere I suoi fini politici, usando le più recenti tecniche moderne per influenzare il comportamento del pubblico e tenere la società sotto stretta sorveglianza e controllo.

In tali circostanze, l’apice scientifico e tecnologico del Paese non sarebbe rovesciato ma sarebbe nutrito letteralmente dalla situazione che sfrutta. [12].

Molti scienziati e vasti movimenti sociali sono diretti dalle stesse basi e denaro che finanziò il movimento eugenetico all’inizio del 20° secolo. Le Fondazioni Rockefeller, Ford, Carnegie, Mellon, Harriman e il denaro Morgan che fluì nella eugenetica portò direttamente al “razzismo scientifico” e infine all’olocausto della Seconda Guerra Mondisale.[13].

Seguendo l’Olocausto, Hitler screditò il movimento eugenetico che ammirò cosi tanto in America. Cosi il movimento si diramò formando molti altri progetti di ingegneria sociale: controllo della popolazione, genetica, ambientalismo. Le stesse basi che posero le fondamenta della ideologia eugenetica - il credere in una superiorità biologica ed al diritto di governare (giustificando il potere) - posero anche le basi per questi ad altri nuovi movimenti sociali e scientifici.

Le maggiori organizzazioni ambientaliste e di conservazione furono fondate col denaro della Fondazione Rockefeller e Ford, [14] che continuarono poi ad essere le fonti centrali di sponsorizzazione fino ai nostri giorni; mentre il WWF fu fondato nel 1961 da Sir Julian Huxley, fratello di Aldous Huxley, che fu anche il presidente della British Eugenetics Society (Società britannica di Eugenetica).

Il Principe Bernando di Olanda, divenne il primo Presidente della organizzazione. Guarda caso il Principe è anche uno dei Fondatori della élite globale, dei “pensatori”: il Gruppo Bilderberg di cui fu il co-fondatore nel 1954. Precedentemente fu membro del partito nazista ed ufficiale SS.[15]

Sir Julian Huxley fu, guarda caso, il primo Direttore Generale della UNESCO (=United Nations Educational, Scientific and Cultural Organizations). Nel 1946 Huxley scrisse un documento intitolato: “UNESCO: il suo scopo e filosofia”, in cui affermò che tale organizzazione servisse per:

“contribuire a far emergere una singola cultura mondiale, con la sua propria filosofia e retroterra di idee e con suo proprio scopo. Questo è opportuno, poiché questa è la prima volta nella storia che sono disponibili l’impalcatura e i meccanismi per l’unificazione del mondo ed anche la prima volta che l’essere umano ha avuto i mezzi (nella forma di scoperte scientifiche e sue applicazioni) per porre una base mondiale per un minimo di benessere fisico di tutta la specie umana…”[16]

“Al momento è probabile che l’effetto indiretto della civiltà sia disgenico più che eugenetico; in ogni caso sembra probabile che il peso morto della stupidità genetica, della debolezza fisica, della instabilità mentale, della tendenza alla malattia, che già esistono nella specie umana, si dimostreranno essere un fardello troppo pesante perché si possa ottenere un vero progresso. Così, sebbene sia piuttosto vero che per molti anni sarà impossibile politicamente e psicologicamente qualsiasi politica eugenetica radicale, è importante che l’UNESCO veda che il problema eugenetico sia esaminato con massima attenzione e che la mente pubblica sia informata delle problematiche che sono in ballo, cosicché molto di ciò che ora è impensabile possa almeno divenire pensabile…[17]

Fonte
http://www.ecplanet.com/node/1574


Ultima modifica di vimana131 il 18/07/2010, 19:25, modificato 1 volta in totale.

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LA VITTORIA DEI BILDERBERG E IL MONDO ALLA FAME

lug 19th, 2010

DI RITA PENNAROLA
lavocedellevoci.it

Immagine

Fonte:
http://www.altrainformazione.it/wp/2010 ... alla-fame/

Dalle sciagure “avvertimento”, come quella di Smolensk, alla pianificazione degli eventi mediatici destinati a deviare l’attenzione dell’opinione pubblica mondiale. Con due progetti nell’armiere: l’eliminazione di Barack Obama ed il progressivo impoverimento del ceto medio, “reo” di voler contestare le scelte delle e’lites finanziarie sulle sorti del mondo. Ecco l’allucinante report da Bilderberg 2010.
La notizia arriva dalla Germania e comincia a circolare intorno ai primi di aprile, quando i media vicini al fondatore di Movisol (Movimento internazionale per i diritti civili e solidarieta’) Lyndon Larouche la rilanciano in rete: il piano per far scomparire dalla scena politica mondiale Barack Obama sarebbe gia’ pronto. In discussione e’ l’eliminazione fisica in stile John Kennedy (affidata, come sempre, allo “squilibrato” di turno), o l’atterramento politico, di quelli che non danno scampo e non conoscono vie di ritorno.
Nella foto: un’ immagine dell’incidente aereo a Smolensk
Chi ne fa cenno per primo alla Voce e’ il giornalista d’inchiesta italiano Claudio Celani, da sempre residente a Berlino e primo fra i collaboratori dei periodici facenti capo al gruppo LaRouche, con sedi ed aderenti in tutto il mondo. Un personaggio piu’ che discusso, il “guru” dell’economia planetaria, cui viene pero’ riconosciuta una preparazione non comune nell’interpretare per primo le mosse sullo scacchiere internazionale ed una preveggenza dei fatti della storia piu’ volte comprovata dai successivi accadimenti.
Classe 1922, un passato giovanile nelle fila dei trotskisti, Lyndon discende da quei primi padri pellegrini che fondarono le basi dei moderni Stati Uniti. Alla sua corrente di pensiero si deve gran parte delle ipotesi sul “Nuovo Ordine Mondiale”, gli assetti verticistici di predominio planetario che da anni costituirebbero il disegno occulto di pochi “grandi della terra”. Un’e'lite economica – assai piu’ che politica – dalla quale per la prima volta sarebbero oggi escluse le linee politiche di Obama e, in una parola, lo stesso presidente Usa.
Su “Alerti” del 15 aprile scorso, il bollettino periodico del Movimento, Larouche avverte: i britannici, dopo essersi serviti di Obama, intendono eliminarlo. E si fanno precedere da una serie di accadimenti funesti, il primo dei quali sarebbe la sciagura di Smolensk. «Non appena appreso della tragedia aerea in cui hanno perso la vita il presidente polacco Lech Kaczynski e numerosi alti funzionari e esponenti delle forze armate, ho lanciato un forte avvertimento sul significato di questo sviluppo nell’aumentare la minaccia strategica alla vita del Presidente Obama». «Non si tratta di un avvenimento isolato», ha dichiarato LaRouche il 10 aprile. «Quando un pilota polacco, un pilota militare, a cui e’ stato affidato il governo presidenziale, ignora un ordine, un avvertimento dato sul territorio russo sull’atterraggio in Russia in determinate condizioni atmosferiche e invece prosegue e alla fine tutti muoiono, cio’ da’ da pensare».
«Questo – continua l’economista americano – e’ parte dell’ambiente di minacce di morte al presidente Obama. Siamo in una situazione che puo’ essere paragonata, internazionalmente, all’assassinio di Kennedy… Quando qualcuno vuole assassinare il Presidente degli Stati Uniti, conduce una serie di operazioni che creano un’atmosfera di instabilita’, una dinamica che consente loro di avere buone possibilita’ di poter insabbiare i fatti sui colpevoli». E questo «qualcuno» LaRouche lo identifica con gli ex alleati britannici, i quali «sono intenzionati a liberarsi di lui, per creare una situazione in cui imporre una vera e propria dittatura negli Stati Uniti, eliminando un presidente che ha gia’ esaurito tutta la sua utilita’ politica», realizzata attraverso la riforma sanitaria, che sarebbe stata ispirata proprio dai grossi gruppi dell’industria farmaceutica anglo-britannica, contrapposti ai moloch delle assicurazioni private, finora detentori dell’intero sistema.
LE CONFERME DEL PIANO
Ma lasciamo ora Movisol e il suo dominus, perche’ conferme indirette del piano anti-Obama fin qui ipotizzato arrivano da altre fonti. Se infatti appare persino scontato il riferimento ai gruppi nazionalisti armati (a cominciare dalle “milizie” facenti capo a Mike Vanderboegh), meno noti sono alcuni movimenti finanziari speculativi avvenuti intorno al disastro delle “Torri gemelle del mare”, vale a dire la colossale falla di greggio nell’oceano causata dalla British Petroleum, che ha provocato, fra i suoi primi effetti, il crollo verticale di una popolarita’ e di un consenso – quali quelli di Obama – fino ad allora inespugnabili. Ma anche stavolta c’era stato “chi” aveva gia’ previsto tutto. E non si trattava del “solito” LaRouche. Se guardiamo i repentini passaggi nell’azionariato di BP al 31 marzo di quest’anno – cioe’ alla vigilia dell’incidente – una circostanza salta subito agli occhi: la banca d’affari americana Goldman Sachs si era appena “liberata” della bellezza di 4.680.822 azioni della societa’ petrolifera britannica, fino a quel momento date per solide, realizzando un controvalore pari a 250 milioni di dollari. Se le avesse tenute, oggi avrebbe perso il 36% del loro valore.
E sempre a meta’ marzo – come fa notare l’analista economico Mauro Bottarelli – il sito di ricerche di mercato Morningstar, a proposito del titolo BP, avvertiva: «Spaccature causate da limiti ambientali e operativi potrebbero ulteriormente limitare il potenziale di guadagno». «Che quell’incidente sarebbe accaduto – spiega Bottarelli – lo si sapeva da mesi e mesi, era questione di tempo. Anzi, di timing visto che le implicazioni sono anche – e forse soprattutto – economche e finanziarie: prima delle quali, uccidere Bp, renderla scalabile e ottenere a prezzo di saldo le sue attivita’ estrattive». Con una “chicca” finale: ad effettuare le attivita’ estrattive sulla maledetta piattaforma del Golfo del Messico non c’era solo British Petroleum, ma una terna di imprese comprendente anche Transocean e soprattutto, quale esecutore materiale dei lavori di trivellazione, la corazzata Halliburton di area George Bush (tramite il suo presidente Dick Cheney). Vale a dire proprio coloro che avevano interesse a far affondare, nella marea nera che ha devastato il Golfo del Messico, il pericoloso e democraticissimo Barack Obama.
BILDERBERG IN CAMPO
Contro quelli come Obama, del resto, le forze neocon del pianeta (non quelle ideologizzate, ma i detentori delle leve del potere finanziario), sono all’opera praticamente da sempre. E il progetto del NWO (New World Order) trova ogni volta nuove, sofisticate forme di attuazione in occasione dei super segreti summit dei Bilderberg, l’e'lite oligarchica mondiale che programma a tavolino i destini dei cinque continenti, servendosi della propaganda ad effetto mediatico messa a punto con mesi e talvolta anni di anticipo insieme ai direttori ed editori delle principali testate internazionali, tutti regolarmente presenti ai vertici della “Cupola”. All’appuntamento 2010 che si e’ tenuto dal 3 al 6 giugno nel sontuoso Hotel Dulces a Sitges, localita’ turistica poco distante da Barcellona, i leader dei colossi editoriali erano numerosi e tutti molto influenti: cominciamo proprio da un italiano, l’amministratore delegato Telecom Franco Bernabe’. Con lui, l’AD di Europe 1, il francese Alexandre Bompard, l’editore dell’austriaco Der Standard Oscar Bronner, il numero uno della Washington Post Company Donald Graham. E ancora, John Micklethwait, editore dell’Economist, Matthias Nass, delegato dalla propieta’ di Die Zeit, Denis Oliviennes a nome dell’azionariato de Le Nouvel Observateur, Martin Wolf, editore associato ed analista del Financial Times, oltre a Vendeline Bredow ed Edward McBride, corrispondenti dell’Economist ed unici due giornalisti ammessi, ma solo per una sorta di ufficio stampa del summit.
Una copertura dell’informazione, insomma, a prova di bomba. Cosi’ come blindati sono stati i varchi terrestri ed aerei della location per l’intera durata della tre giorni. Fra gli altri italiani – assente per impegni governativi l’altrimenti assiduo Giulio Tremonti – c’erano gli immancabili Romano Prodi, Tommaso Padoa Schioppa (quest’ultimo elencato fra gli ospiti ufficiali in veste di presidente di Notre Europe, aderente alla UE, ma in realta’ reso ancor piu’ influente dalla recente investitura al vertice della finanziaria d’affari sovranazionale Promontory); e poi John Elkan e il governatore di Bankitalia Mario Draghi, altro habitue’ dei Bilderberg. Le uniche indiscrezioni riguardanti i punti strategici sul tappeto quest’anno filtrano attraverso Charles Skelton del Guardian, una vita alle calcagna dei padroni occulti del potere. In estrema sintesi, fra gli obiettivi da annientare ci sarebbero ora tutti gli appartenenti alla middle class, che gli oligarchi considerano «una minaccia» ai loro ordini del giorno, anche per le nuove consapevolezze diffuse proprio in questo ceto attraverso la rete. A maggio, nel corso del Consiglio per le Relazioni Estere a Montreal, uno fra i “padri” di Bilderberg, Zbigniew Brzezinski, aveva messo in guardia i partner dai pericoli del «risveglio politico globale», autentico ostacolo per i fautori del governo mondiale.
Una classe media da sradicare, dunque, abbassando il tenore di vita e favorendo lo scivolamento al di sotto delle soglie di poverta’. Fin qui, pare che non si tratti di un obiettivo remoto, dal momento che la crisi finanziaria sta provvedendo, giorno dopo giorno, a centrarlo in pieno. Per portarlo a compimento, secondo il rapporto di Skelton, i fautori del NWO stanno programmando «opportuni sistemi per indebolire il tenore di vita delle popolazioni, introducendo tasse piu’ elevate, misure di austerita’ o prelievi fiscali sulla CO2 emessa». Un “cuore verde” spuntato all’improvviso? Tutt’altro, come ben sa chi conosce il presidente emerito del Wwf: sua maesta’ Filippo di Edimburgo, consorte di Queen Elisabeth. «Attraverso la promessa “di una rivoluzione postindustriale”, alleata con “un’economia verde” – incalza Skelton – in realta’ risulteranno paralizzate le economie una volta prospere e la popolazione mondiale diventera’ povera al punto che la principale preoccupazione non sara’ piu’ quella di protestare contro la riunione di 200 elitari presso una localita’ di villeggiatura di lusso, ma quella di come arrivare alla fine del mese». Altro scopo che puo’ decisamente dirsi gia’ a buon punto.
Il 3 giugno scorso, dinanzi al Parlamentro europeo, lo storico Daniel Estulin e’ stato ancor piu’ esplicito: «L’idea dietro ognuna di queste riunioni Bilderberg e’ di creare quello che loro stessi chiamano “L’aristocrazia del proposito”, sul modo migliore per gestire il pianeta tra le e’lite dell’Europa e del Nord America».
In altre parole, «la creazione di una rete di enormi cartelli, piu’ potente di qualsiasi nazione sulla Terra, destinata a controllare i bisogni vitali del resto dell’umanita’, ovviamente dal loro punto di vista privilegiato, per il bene di noi tutti, la classe inferiore o “The Great Unwashed”, come loro ci definiscono».

Rita Pennarola
Fonte: http://www.lavocedellevoci.it
Link: http://www.lavocedellevoci.it/inchieste1.php?id=312



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"…stanno uscendo allo scoperto ora, amano annunciare cosa stanno per fare, adorano la paura che esso può creare. E’ come la bassa modulazione nel ruggito di una tigre che paralizza la vittima prima del colpo. Inoltre, la paura nei cuori delle masse risuona come un dolce inno per il loro signore". (Capire la propaganda, R. Winfield)

"Onesto è colui che cambia il proprio pensiero per accordarlo alla verità. Disonesto è colui che cambia la verità per accordarla al proprio pensiero". Proverbio Arabo

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MessaggioInviato: 31/07/2010, 11:29 
cari amici,
dal topic: Psichiatria e dissenso (non solo ufo)

"In Austria inoltre è stato approvato nel 2010 un Atto per la Prevenzione del Terrorismo che consente al governo di arrestare praticamente chiunque con il pretesto che possa costituire una minaccia per lo Stato, o sia legato al terrorismo, qualsiasi cosa questo significhi."

oggi leggo:
La tanto cara amata pratica del lavaggio fai-da-te nel cortile di casa, infatti, è vietata dal DL n.152/2006,

dahttp://gogreen.virgilio.it/guide-verd ... da-te.html

In fondo è giusto, ma...il problema è, se è vietato, allora perchè vendono ancora detersivi per auto ai privati, nei supermercati e ricambi auto?? [;)] [;)]
ciao
mauro



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MessaggioInviato: 31/07/2010, 15:53 
Il Trattato di Lisbona. Altro che Cavaliere...

di Paolo Barnard

Fonte:
http://www.informarmy.com/2009/10/il-tr ... o-che.html

E così, mentre tutti guardano da quella parte, da quell’altra accade il nostro destino, ma non c’è nessuno a osservare. Accade per esempio il Trattato di Lisbona, il quale, come tutte le cose che ridisegnano la Storia, che decidono della nostra esistenza, che consegnano a poteri immensi immense fette del nostro futuro, non è al centro di nulla, passa nel silenzio, non trova prime pagine o clamori di alcun tipo, nel Sistema come nell’Antisistema.

Pensate: stiamo tutti per diventare cittadini di un enorme Paese che non è l’Italia, governati da gente non direttamente eletta da noi, sotto leggi pensate da misteriosi burocrati a noi sconosciuti, secondo principi sociali, politici ed economici che non abbiamo scelto, e veniamo privati nella sostanza di tutto ciò che conoscevamo come patria, parlamento, nazionalità, autodeterminazione, e molto altro ancora. E’ il Trattato di Lisbona, vi sta accadendo sotto al naso, qualcuno vi ha detto nulla? Ribadisco: fra poco Montecitorio potrebbe essere un palazzo dove qualche centinaio di burocrati dimenticati si aggirano fingendo di contare ancora qualcosina; fra poco la Costituzione italiana potrebbe essere un poemetto che viene ricordato agli alunni delle scuole come un pezzo di una vecchia storia; fra poco una maggioranza politica che non sa neppure cosa significa la parola calzino potrebbe trovarsi a decidere come noi italiani ci curiamo, se avremo le pensioni, cosa insegneremo a scuola, come invecchieremo, o se dobbiamo entrare in guerra, e così per tutto il resto della nostra vita. Altro che Cavaliere, altro che Brunetta o Emilio Fede.

Bene, vado per gradi. Nel primo, vi fornisco un breve riassunto delle puntate precedenti; nel secondo vi spiego il Trattato di Lisbona in sintesi; nel terzo l’approfondimento per chi lo desidera.


LE PUNTATE PRECEDENTI

L’Italia è parte dell’Unione Europea (UE), che è la versione moderna di un vecchio accordo fra Stati europei iniziato nel 1957 col Trattato di Roma, il quale partorì la Comunità Economica Europea (CEE), divenuta nel 1967 la Comunità Europea (CE). Si trattava di una unione prettamente commerciale, non politica, ma presto lo divenne: nel 1979 eleggemmo infatti il primo Parlamento Europeo, e fu lì che prese piede l’idea che questa vecchia Europa poteva dopo tutto diventare qualcosa di simile agli Stati Uniti (sempre per fini soprattutto economici). Nel 1993 nacque l’Unione Europea col Trattato di Maastricht, che sancì una serie di riforme eclatanti, fra cui dal 1 gennaio 2002 quella dell’Euro come moneta comune ai suoi membri. Nel 1957 erano sei le nazioni disposte a legarsi fra loro, oggi siamo in 27 membri nella UE, tutti Stati sovrani che sempre più agiscono secondo regole e principi comuni. Infatti, l’Unione Europea si è dotata già da anni di una sorta di proprio governo sovranazionale (che sta sopra ai governi dei singoli Stati dell’unione), chiamato Commissione Europea e Consiglio dei Ministri, di un Parlamento come si è già detto, e di un organo giudiziario che risponde al nome di Corte di Giustizia Europea. La UE ha persino una presidenza, che viene assegnata a rotazione agli Stati membri, e che si chiama Consiglio Europeo. Quindi: questo agglomerato di nazioni che da secoli forma l’Europa, si è lentamente trasformato in una unione che ha già un suo presidente, un suo governo, un suo parlamento e un suo sistema giudiziario. Cioè, quasi uno Stato in tutta regola. Fin qui tutto fila, poiché comunque ogni singolo Paese come l’Italia o la Germania o l’Olanda ecc. ha finora mantenuto la piena sovranità, e i suoi cittadini sono rimasti italiani, tedeschi, olandesi, gente cioè del tutto propria ma che ha accettato sempre più una serie di regole comuni nel nome dell’essere europei uniti e moderni.

Ma a qualcuno non bastava. Nelle elite politiche del Vecchio Continente sobbolliva sempre quell’idea secondo cui questa Europa degli Stati sovrani poteva, anzi, doveva diventare gli Stati Uniti d’Europa, ovvero un blocco cementato di popoli sotto un’unica bandiera, leggi comuni, governo comune e soprattutto un’economia comune. Una potenza mondiale. Ma la litigiosità che ci ha sempre caratterizzato come singoli Paesi, l’individualismo nazionalista, e l’attaccamento ciascuno alle proprie regole e tradizioni, erano l’ostacolo fra gli ostacoli. Infatti l’evidenza dell’andamento dell’Unione suggeriva che pur essendoci adeguati a una ridda di leggi europee, regolamenti e sentenze, ancora ciascuna nazione era ben salda negli interessi di casa propria, e in quel modo gli Stati Uniti d’Europa erano impossibili da realizzare. Occorreva qualcosa di unificante, di potente, più potente degli Stati e dei loro capricci. Cosa? Una Costituzione europea in piena regola, con tutto il potere proprio di una Costituzione.

Ed ecco che quei signori importanti che fanno politica fra Strasburgo, Bruxelles e il Lussemburgo si riunirono nel 2001 nell’anonima cittadina belga di Laeken, e decisero: scriveremo una Costituzione per tutte le genti d’Europa. Fu fatto, sotto la supervisione dell’ex presidente francese Valéry Giscard D’Estaing e con la figura in evidenza del nostro Giuliano Amato. Ma quei burocrati in doppiopetto fecero un ‘errore’: furono aperti e democratici, cioè permisero alle genti d’Europa di conoscere i contenuti della nuova Carta. Nel 2005, mentre noi italiani attivi giustamente perdevamo il sonno per le Tv del Cavaliere, i francesi e gli olandesi bocciarono la Costituzione in due referendum, accusando i burocrati europei di aver redatto un testo scandalosamente ignorante dei temi sociali e altrettanto parziale a favore dei grandi interessi economici. In altre parole: con quella Costituzione, gli Stati Uniti d’Europa sarebbero diventati il parco giochi dei falchi miliardari e terra dolente per le persone comuni, per me e per voi e per i vostri figli.

Fu uno shock per i doppiopetti blu, e soprattutto per i loro sponsor nelle corporate rooms d’Europa. Ricacciati nelle loro Mercedes blindate a suon di voti franco-olandesi, essi decisero la momentanea ritirata, ma non la resa. Infatti, la mattina del 13 dicembre 2007, mentre noi italiani attivi giustamente perdevamo il sonno per la scelta fra PD o Beppe Grillo, ventisette capi di governo europei si riunirono a Lisbona e decisero: ci si riprova, ma stavolta col cavolo che permetteremo ai cittadini di esprimere un parere. Nacque così il Trattato di Lisbona, scritto in segreto, firmato in segreto, segreto nei contenuti che sono praticamente impossibili da leggere, e segretamente persino peggiore della defunta Costituzione. Nel Trattato è sancito il nostro futuro con mutamenti così sconvolgenti da lasciare a bocca spalancata. La mia e la vostra vita, quella dei vostri figli, viene destinata lungo corsie d’acciaio che se definitivamente ratificate saranno quasi impossibili da mutare. Ma quelle corsie dove portano? Al nostro interesse di persone? Al nostro benessere? Alla nostra pacifica convivenza? Ce l’hanno chiesto? Abbiamo voce in capitolo? No, nessuno ce lo ha chiesto e voi non ne sapete nulla.


IL TRATTATO DI LISBONA IN SITESI

E’ un impianto di regole europee raccolte in un Trattato che non è così come ce lo immagineremmo (un unico testo), ma è formato da migliaia di emendamenti a centinaia di regole già in essere per un totale di 2800 pagine. E’ stato fatto in quel modo con intento truffaldino e anti democratico, come spiego fra poco. Se ratificato da tutti gli Stati, esso diventerà di fatto una Costituzione che formerà la struttura per la nascita di un super Stato d’Europa, come gli Stati Uniti d’America, con una Presidenza, con un governo centrale, un Parlamento, un sistema giudiziario. Questo super Stato diventerà più forte e vincolante di qualsiasi odierna nazione europea. Tutti noi europei diverremo cittadini di quello Stato e soggetti più alle sue leggi che a quelle dei Parlamenti nazionali, pur mantenendo la cittadinanza presente (italiana, tedesca ecc.). Infatti le leggi fatte da questo super Stato d’Europa saranno vincolanti sulle nostre leggi nazionali, e saranno persino più forti della nostra Costituzione. Ma al contrario degli Stati Uniti, tali leggi verranno scritte da burocrati che noi non eleggiamo (es. Commissione Europea), mentre l’attuale Parlamento Europeo, dove risiedono i nostri veri rappresentanti da noi votati, non potrà proporre le leggi, né adottarle o bocciarle da solo. Potrà solo contestarle ma con procedure talmente complesse da renderlo di fatto secondario. Il Trattato di Lisbona infatti offrirà poteri enormi a istituzioni che nessun cittadino elegge direttamente (Consiglio Europeo che sarà la presidenza - Commissione Europea e Consiglio dei Ministri che sarà l’esecutivo - Corte di Giustizia Europea, che sarà il sistema giudiziario), le quali avranno persino la facoltà di far entrare in guerra l’Europa senza il voto dell’ONU. I poteri di cui si parla avranno principi ispiratori pericolosamente sbilanciati a favore del business, con poca attenzione per i bisogni sociali dei cittadini. Tutto il cosiddetto Capitolo Sociale del Trattato di Lisbona (lavoro, salute, scioperi, tutele, leggi sociali, impiego…) è miserrimo, con gravi limitazioni e omissioni, mentre sono sanciti con forza i principi del Libero Mercato pro mondo degli affari. Dovete ricordare mentre leggete queste righe, che stiamo parlando di un Trattato che potrebbe molto presto ribaltare la vostra vita come nulla da 60 anni a questa parte: nuovo Stato, nuova cittadinanza, nuove leggi, nuovi indirizzi di vita nella quotidianità anche più banale, sicuramente meno democrazia, e nessuno che ci abbia interpellati. Come sarà questa nuova esistenza? Migliore, o un salto indietro nella qualità di vita? Saremo più liberi o più schiavi degli interessi delle elite di potere? Anche nel Capitolo Giustizia il Trattato pone seri problemi. Ci sarà un organo superpotente, la Corte di Giustizia Europea, che emetterà sentenze vincolanti sui nostri diritti fondamentali e sulle leggi che ci regolano; la Corte sarà superiore in potere alla nostra Cassazione, al nostro Ministero di Giustizia, ma di nuovo sarà condotta da giudici nominati da burocrati che nessuno di noi ha scelto. Come interpreteranno i nostri diritti di uomini e di donne? Ci hanno interpellati?

Ed è qui il punto. Un Trattato col potere di ribaltare tutta la nostra vita di comunità di cittadini, viene scritto in modo da essere illeggibile ed è stato già ratificato (manca solo la firma dell’Irlanda, che terrà un referendum il 2 ottobre) dai nostri governi completamente di nascosto da noi, e volutamente di nascosto. Questo poiché una versione simile di questo Trattato (la Costituzione Europea) e con simili scopi fu bocciato da Francia e Olanda nel 2005, proprio perché scandalosamente sbilanciato a favore delle lobby di potere europee e negligente verso i cittadini. Scottati da quell’umiliante esperienza, i pochi politici europei che contano (il 90% non ne sa nulla e firma senza capirci nulla) hanno architettato una riedizione di quelle Costituzione bocciata chiamandola Trattato di Lisbona, e la stanno facendo passare in segreto dietro le nostre spalle.

Il Trattato di Lisbona contiene anche clausole di valore, che come ogni altra sua regola sarebbero vincolanti su tutti gli Stati, dunque anche su questa arretrata e cialtrona Italia, e limitatamente a ciò per noi non sarebbe un male. Tuttavia, la mole dei cambiamenti cruciali che porterebbe è tale e di tale potenza per la nostra vita di tutti i giorni e per i nostri diritti vitali, da obbligare chi vi scrive a lanciare un allarme: il Trattato di Lisbona va divulgato alle persone d’Europa e da queste giudicato con i referendum. Pena la possibilità di un futuro molto, ma molto più gramo di quello che qualsiasi Cavaliere potrà mai regalarci.


L’APPROFONDIMENTO

Cosa è.
Il Trattato di Lisbona (di seguito chiamato il Trattato) non è una Costituzione europea, ma ne mantiene esattamente tutti i poteri. Esso non è neppure un trattato in sé, visto che nella realtà si tratta di una colossale mole di modifiche apportate ai due trattati fondamentali della UE, che sono: il Trattato dell’Unione Europea (TEU) e il Trattato sul Funzionamento dell’Unione Europea (TFEU). Ad essi viene aggiunto il Trattato di Nizza del 2003. Ogni singolo articolo del Trattato, inclusi gli annessi e i protocolli, assume una forza enorme, spessissimo sovranazionale, cioè più potente di qualsiasi legge nazionale degli Stati membri della UE.

L’astuzia e l’inganno.

L’intera opera è stata architettata in modo da essere incomprensibile e letteralmente illeggibile dagli esseri umani ordinari, inclusi i nostri politici. In totale si sta parlando di 329 pagine di diversi e disconnessi emendamenti apportati a 17 concordati e che vanno inseriti nel posto giusto all’interno di 2800 pagine di leggi europee. Questo labirinto non è accidentale. Come spiega il parlamentare europeo danese Jens-Peter Bonde “i primi ministri erano pienamente consapevoli che il Trattato non sarebbe mai stato approvato se fosse stato letto, capito e sottoposto a referendum. La loro intenzione era di farlo approvare senza sporcarsi le mani con i loro elettori”. Il nostro Giuliano Amato ribadì il concetto appieno, in una dichiarazione rilasciata durante un discorso al Centro per la Riforma Europea a Londra il 12 luglio del 2007: “Fu deciso che il documento fosse illeggibile, poiché così non sarebbe stato costituzionale (evitando in tal modo i referendum, nda)… Fosse invece stato comprensibile, vi sarebbero state ragioni per sottoporlo a referendum, perché avrebbe significato che c’era qualcosa di nuovo (rispetto alla Costituzione bocciata nel 2005, nda)”. (fonte: EuObserver.com). Il sigillo a questo tradimento dei principi democratici fu messo dallo stesso Valéry Giscard D’Estaing in una dichiarazione del 27 ottobre 2007, raccolta dalla stampa europea: “Il Trattato è uguale alla Costituzione bocciata. Solo il formato è differente, per evitare i referendum”. I capi di Stato erano concordi questa volta: no al parere degli elettori, no ai referendum.
In Italia, il Parlamento ha ratificato il Trattato l’8 agosto del 2008 (già la data la dice lunga), senza alcun pubblico dibattito, senza prime serate televisive, e senza che fosse letto dai parlamentari votanti. Nel resto d’Europa le cose non sono andate meglio, data la natura semi clandestina del Trattato e la specificata intenzione di nasconderlo agli elettori. Ma in Irlanda è successo qualcosa di particolare. Lo scomparso politico Raymond Crotty denunciò la procedura presso la Corte Suprema del Paese, ed ottenne modifiche tali da imporre all’odierno premier Brian Cowen un referendum popolare finale sul Trattato (uno già ci fu nel 2008), che si terrà il 2 ottobre di quest’anno. Si tenga presente che un no irlandese affonderebbe anche questa impresa.

Preciso, ma poi continuo.

Una precisazione è di dovere a questo punto. Ciò che è sotto accusa non è il processo di armonizzazione dei popoli europei, né la possibilità di fonderci in un grande Paese federale europeo alla stregua degli Stati Uniti, né il fatto di avere una Costituzione e leggi comuni in sé. Anzi, per una nazione di cittadini cialtroni e incivilizzabili come l’Italia, il ‘bastone e la carota’ dell’Unione potrebbero essere l’unica speranza di rimanere all’interno del circolo dei Paesi evoluti, e di non sprofondare del tutto nei Bantustan del mondo cui oggi apparteniamo (non per colpa di Berlusconi, ma nostra). Ciò che invece è gravissimo, è rappresentato dal fatto che un cambiamento di portata storica come sarebbe la nascita degli Stati Uniti d’Europa e la perdita del 90% della nostra autodeterminazione come popoli singoli, sta avvenendo secondo principi politici, economici e sociali che nessuno di noi conosce, che nessuno di noi ha discusso o votato. E un’analisi attenta del Trattato ci dice che quei principi sono pericolosamente contrari ai nostri interessi di persone comuni. Ci stanno riscrivendo la vita, nientemeno, e ci potremmo svegliare fra pochi mesi in un mondo che non abbiamo scelto e che ci potrebbe costare lacrime e sangue. Senza ritorno. Altro che “regime dello psiconano”.

Il potere al super Stato, e gli Stati odierni esautorati.

Il Trattato crea le basi legali per la nascita di un grande Stato unico europeo con poteri sovranazionali a tutto campo, cioè con leggi che saranno superiori a qualsiasi legge degli Stati membri (dichiarazioni 17 & 27). Questi poteri del nuovo super Stato d’Europa saranno estesi a 68 nuovi settori dove oggi gli Stati singoli hanno la possibilità di veto, che sarà perduta. Il Trattato sottolinea il ruolo subordinato dei Parlamenti nazionali nella nuova Europa, dove essi dovranno fare gli interessi dell’Unione prima che i propri (Art. 8c, TEU). Nel Consiglio Europeo, che sarà la sede della presidenza del nuovo super Stato, i partecipanti di ciascuna nazione dovranno rappresentare l’Unione presso gli Stati membri, piuttosto che rappresentare gli Stati membri presso l’Unione come accade ora. Essi poi, dovranno “interpretare e applicare le loro leggi nazionali in conformità con quelle dell’Unione”. La Commissione Europea assieme al Consiglio dei Ministri sarà l’esecutivo del super Stato d’Europa. Vi sarà come oggi un Parlamento e la Corte di Giustizia Europea sarà il sistema giudiziario.
Nel capitolo immigrazione le cose staranno così: la nuova Unione avrà frontiere esterne comuni, e deciderà a maggioranza chi potrà entrare e risiedere nei nostri territori, mentre i singoli governi perderanno il potere di decidere su ciò. Di nuovo, nessuno di noi cittadini potrà influenzare i criteri di quelle politiche, che potranno essere troppo permissive oppure disumane.

Si comprende già da questi primi aspetti del Trattato in quale misura drastica i poteri che oggi appartengono ai governi e ai Parlamenti che eleggiamo saranno trasferiti al nuovo super Stato europeo. Non è eccessivo dichiarare che siamo sulla strada per rendere Montecitorio e Palazzo Madama delle marginali rappresentanze di facciata. Le uniche aree dove ancora i Paesi europei manterrebbero autonomia decisionale sono la politica estera comune e la sicurezza. L’europarlamentare danese Jens-Peter Bonde ha dichiarato: “Non ricordo un singolo esempio di legge nazionale che non potrà essere influenzato dal Trattato di Lisbona”.

Dunque, super leggi vincolanti. Ma chi le farà?

Sarebbe naturale pensare che nei nuovi Stati Uniti d’Europa, verso i quali il Trattato ci spinge, saranno i rappresentanti eletti dal popolo a fare le leggi, come ovvio. Invece no. Il potere legislativo del nuovo super Stato, come accade già oggi nella meno vincolante UE, sarà ad esclusivo appannaggio di 1) La Commissione Europea che proporrà le leggi, ma che non è direttamente eletta da noi, 2) Il Consiglio dei Ministri che voterà le leggi, neppure esso direttamente eletto dai cittadini. Tenete presente che il ruolo del Consiglio è quasi un proforma, poiché funge praticamente da timbro alle leggi proposte dalla Commissione, visto che solo il 15% di esse viene discusso dai Ministri, e questo non cambierà col Trattato. Insomma, la Commissione Europea non direttamente eletta diverrà potentissima. Tutto ciò è grave. Il Trattato, inoltre, darà alla Commissione un elevato potere di legiferare per decreto, e le sue decisioni saranno persino vincolanti sulle Costituzioni dei Paesi membri. E così le leggi che potrebbero condizionale tutta la nostra vita futura saranno pensate da circa 3000 gruppi di lavoro della Commissione composti da oscuri burocrati che, ribadisco, nessuno ha eletto. Inoltre, questa istituzione non avrà più un Commissario per ogni Stato membro, ma solo due terzi dei Paesi saranno rappresentati a ogni mandato, per cui potrà accadere che una legge sovranazionale e vincolante cancellerà di fatto una legge italiana senza che neppure un italiano l’abbia discussa o pensata.

E allora il Parlamento Europeo? Il Parlamento Europeo non ha e non avrà alcun potere di proporre le leggi né di adottarle o di bocciarle da solo, non potrà votare sul PIL dell’Unione né sulle tasse, e sarà escluso del tutto dal deliberare su 21 settori essenziali su un totale di 90, anche se la sua sfera di competenza è stata estesa ad un numero maggiore di aree. Ciò che ho appena affermato sembra una contraddizione, ma non lo è. Infatti, il Trattato da una parte taglia le gambe al Parlamento (i 21 settori da cui viene escluso), e dall’altra gli dà un contentino (ampliamento aree di competenza), che contentino è visto che nel secondo caso i parlamentari potranno solo decidere ‘assieme’ al Consiglio dei Ministri, dunque non da soli come accade in tutte le democrazie del mondo. Oltre tutto, se anche i nostri eletti rappresentanti in Europa si impuntassero per contestare le leggi della Commissione, avrebbero una vita durissima. Il Trattato stabilisce in quel caso che: se i parlamentari vogliono contestare una legge proposta dalla Commissione dovranno ottenere una maggioranza qualificata nel Consiglio dei Ministri (cioè il 55% degli Stati) o una maggioranza assoluta di tutti i deputati europei. Si avrebbe così il paradosso di politici regolarmente eletti che devono sgobbare per contestare le decisioni di un ‘governo’ che nessuno ha eletto. Già oggi la Commissione si può permettere di snobbare persino i parlamenti nazionali degli Stati membri, come dimostra il fatto che fra il settembre 2006 e il settembre 2007 questi ultimi avevano spedito a Bruxelles ben 152 bocciature di leggi proposte dalla Commissione, col risultato di essere ignorati nel 100% di casi.

Un’ultima stortura insita nell’impianto legislativo europeo si chiama Principio di Sussidiarietà. Stabilisce che nel caso di non chiarezza su chi deve fare che cosa fra l’UE e gli Stati membri, il diritto di agire ricade su chi garantisce la maggiore efficienza. Ma che significa? E chi stabilisce che cosa sia efficiente per noi persone? Ve l’hanno mai chiesto? Ce lo chiederanno?

Il quadro che emerge dal progetto del Trattato vede in primo piano il macroscopico e sproporzionato potere della Commissione Europea, che, bisogna ricordarlo ancora, nessuno di noi elegge. Pensate che occorrerà un terzo dei Parlamenti nazionali europei per, non dico bloccare le proposte della Commissione, ma per ottenere che essa le riconsideri, senza alcun obbligo di altro. Nel frattempo, i Parlamenti nazionali perderanno ben 68 poteri di veto in Europa. Una esautorazione immensa, che, a prescindere dai meriti, nessuno di noi cittadini ha votato e approvato.

Cittadini… di che?

Siamo italiani, tedeschi, olandesi o spagnoli, ma col Trattato diventeremo “in aggiunta” cittadini del super Stato d’Europa (Art. 17b.1 TEC/TFU). Attenzione qui: finora, le regole della UE stabilivano che noi eravamo cittadini europei “come corredo” alla nostra cittadinanza nazionale. Il termine “aggiunta” è usato nel Trattato per esprimere una doppia nazionalità a tutti gli effetti, con però un gigantesco ma: dovete sapere che i diritti e i doveri di questa nostra nuova nazionalità saranno superiori a quelli stabiliti dalle nostre leggi nazionali in ogni caso dove vi sia un conflitto fra di essi, e questo per la sancita superiorità delle leggi dell’Unione rispetto a quelle nazionali e persino rispetto alle nostre Costituzioni. Al di là del merito, è inquietante sapere che potremmo essere obbligati a fare cose non previste dalle nostre leggi, senza aver avuto alcuna voce in capitolo, come al solito.

In campo internazionale.

Il Trattato creerà uno Stato superiore agli Stati membri esattamente come gli Stati Uniti sono superiori ai singoli Stati americani. Esso avrà il potere di firmare accordi internazionali con altri Paesi del mondo, e questi accordi saranno vincolanti su ogni Paese membro anche se i suoi parlamentari sono contrari, e avranno precedenza sulle sue leggi. Avrà il potere di entrare in guerra come Europa e senza l’autorizzazione dell’ONU, lasciando ai singoli Stati il solo potere di “astenersi costruttivamente” (che significa poi collaborazionismo), e imporrà inoltre agli Stati membri un aumento delle spese militari. Il Presidente della nuova Unione non sarà eletto dal popolo come negli USA, ma potrà rappresentarci nei rapporti con Paesi cruciali come l’America, la Russia o la Cina, che non dialogheranno più con i nostri attuali governi su una serie di importanti affari internazionali.

I padroni del vapore.

Uno dei motivi per cui i francesi e gli olandesi bocciarono la Costituzione europea nel 2005, fu che essa magnificava i diritti del business lasciando le briciole ai diritti dei cittadini. Quella Carta fu infatti definita “socialmente frigida”. Il Trattato di Lisbona non altera in alcun modo questo stato di cose, ed è grave. Il problema, gridarono allora i detrattori della Costituzione, era che essa sanciva con forza il principio economico della “libera concorrenza senza distorsioni”, un principi che all’orecchio del profano può anche suonare giusto, ma che nel gergo delle stanza dei bottoni di tutto il mondo significa: privatizzazioni piratesche (ovvero svendite a poche lire ai privati) di tutto ciò che fu edificato con le nostre tasse, speculazioni selvagge nel commercio, precarizzazione galoppante del lavoro e dei diritti di chi lavora, tagli elefantiaci alle nostre tutele sociali e poi… ipocrisia sfacciata, con la notoria regola del ‘capitalismo per i poveri e socialismo per i ricchi’. Cioè: meno salvagenti sociali alla popolazione, ma poi ampi salvataggi di Stato quando è il business a finire nei guai. Infine, la ‘libera concorrenza senza distorsioni’ applicata al commercio europeo significa nessuna tutela di Stato nei Paesi svantaggiati ma sovvenzioni statali miliardarie per le economie opulente dei Paesi ricchi.

Quindi, la ‘libera concorrenza senza distorsioni’ sarà di nuovo sancita nero su bianco dal Trattato, nonostante fosse stata bocciata nella Costituzione. La si trova infatti in una dichiarazione vincolante del Protocollo 6. Come dire: ciò che fu cacciato dalla porta di casa, rientra dalla finestra. Ma c’è molto altro.

Il Trattato, per esempio, dà priorità all’aumento della produzione agricola europea che già oggi è sovvenzionata dall’Unione a suon di 1 miliardo di euro al giorno, ma non spende una parola sulle condizioni di lavoro dei braccianti né sull’impatto ambientale dell’espansione di quel settore, che è fra i più inquinanti del mondo (idrocarburi, pesticidi, consumo acqua…). Ancor più grave è il capitolo del Trattato sul diritto di sciopero, dove si prevede un assoluto divieto se esso ostacola “il libero movimento dei servizi”, una clausola che sarà aperta a interpretazioni selvagge; scioperare sarà altrettanto vietato quando colpirà un’azienda straniera che paga salari da miseria in Paesi europei dove il salario medio per lo stesso lavoro è del doppio; si immagini a quali sfruttamenti si andrebbe incontro, col corredo di gravi instabilità e tensioni sociali. Infine, diventa illegale pretendere nei pubblici appalti il rispetto di alcune contrattazioni salariali già acquisite, altra voragine. In tema di salute, il Trattato ha in serbo un pericolo non minore: il capitolo sui diritti del paziente è inserito fra le regole del Mercato Interno, e non in quelle dedicate alla sanità. Innanzi tutto questo significa che per decidere sui diritti di noi ammalati (perché lo saremo tutti nella vita) sarà necessaria solo la maggioranza qualificata dei voti e non l’unanimità, ma soprattutto spaventa trovarsi da ammalati nell’ambito del Mercato, che con la salute non ha proprio nulla a che vedere, come già sappiamo drammaticamente dalla nostra vita quotidiana.

Verremo privati anche del diritto di favorire certi settori della nostra economia anche se chiaramente svantaggiati. Se uno Stato membro deciderà di offrire un trattamento di favore ai propri cittadini in certi aspetti del vivere comune, potrà essere sanzionato. Se deciderà di aumentare l’occupazione pubblica a spese dello Stato per superare una crisi occupazionale (alla New Deal di Roosevelt) sarà sanzionato. La Banca Centrale Europea (BCE) ha il potere di imporre a tutti la stabilità dei prezzi a scapito della piena occupazione. E la BCE sarà arbitro assoluto e incontrastabile delle politiche monetarie, che non di rado significano per noi cittadini indebitati lacrime e sangue (mutui, tassi ecc.). Il Trattato non prevede alcun meccanismo per ridistribuire la ricchezza fra i cittadini ricchi e quelli in difficoltà all’interno dell’Unione; non prevede una politica comune in tema fiscale, salariale e sociale. Non prevede infatti alcun metodo per finanziare il già misero Capitolo Sociale del nuovo super Stato europeo, poiché fra le migliaia di articoli pensati con oculatezza, guarda caso manca proprio quello che armonizzi le politiche fiscali/monetarie/economiche con quelle sociali. Guarda caso.

Scorrendo queste righe, risulta chiarissimo il perché i bravi francesi e olandesi hanno bocciato queste stesse regole quando furono presentate nella Costituzione europea. Qui di sociale c’è poco più del nome. E il sociale è la rete di sicurezza nella mia e nella tua vita di tutti i giorni.

La Giustizia. I Diritti.

In questo settore, il Trattato adotta appieno la Carta dei Diritti Fondamentali, che diventa vincolante per tutti i cittadini del nuovo super Stato d’Europa (Art.6 TEU). Chi deciderà interpretando di volta in volta questi diritti con potere unico sarà la Corte di Giustizia Europea con sede nel Lussemburgo. Infatti, secondo le regole già spiegate in precedenza, anche qui le decisioni della Corte avranno potere sovranazionale e dunque saranno più forti di qualsiasi legge degli Stati membri. Esse poi avranno potere di condizionare ogni singola legge esistente nella UE. Ma chi impedirà alla Corte di interpretare un diritto odierno di un singolo Stato membro in senso più restrittivo? Vi do un esempio: in Svezia, una legge permette ai burocrati di Stato di fare ‘soffiate’ ai giornalisti, per cui il governo non può pretendere che il reporter sveli poi le fonti di uno scandalo pubblicato. Se la Corte decidesse che ciò è illegale, addio avanzatissima legge svedese. E vi ricordo che quando il collega tedesco Hans-Martin Tillack fu arrestato per aver denunciato lo scandalo Eurostat (fondi neri dell’agenzia di statistica della UE), la Corte di Giustizia Europea approvò l’arresto.

Ma chi nomina quei giudici? Nessuno dei cittadini europei, è la risposta. Li eleggono i governi, e questo li rende di fatto a loro soggetti. In altre parole, le sentenze sui nostri diritti fondamentali e sulle leggi che ci governano saranno nelle mani di magistrati del tutto fuori dal nostro controllo e secondo leggi, non lo si dimentichi, fatte da burocrati non eletti. Questo prevede il Trattato di Lisbona, all’apice di almeno duemila anni di giurisprudenza ‘moderna’. Inoltre, ciò che viene deliberato in seno alla Corte di Giustizia Europea avrà precedenza su quanto deliberato dalle nostre Corti Supreme, Cassazione, e da altre Alte Corti europee. Essa ha il potere persino di influenzare la tassazione indiretta (IVA, catasto, bolli ecc.).

Tutto questo è improprio, irrispettoso del diritto dei cittadini di decidere del proprio vivere, visto che siamo e ancora rimaniamo in teoria gli arbitri finali delle democrazie. Qui siamo completamente messi da parte, ingannati e manipolati, con rischi futuri colossali a dir poco. Ma il realismo di cittadino italiano mi impone di aggiungere un altro distinguo. In un Paese come il nostro dove la nostra inciviltà ha portato in Parlamento dei bifolchi subculturati e violenti come i seguaci di Bossi e altri, il fatto che in futuro gli articoli della Carta dei Diritti Fondamentali e del Trattato di Nizza (diritti di prima, seconda, terza e quarta generazione; dignità umana; minoranze; diritti umani; no pena di morte; diritti processuali ecc.) saranno vincolanti in Italia potrebbe essere la salvezza, nonostante i pericoli che ho delineato. E queste considerazioni mi portano a dire che la critica al Trattato di Lisbona fatta dalla prospettiva italiana è un affare ambiguo, poiché se è vero che quel Trattato potrà da una parte travolgere in negativo le nostre vite e drammaticamente il futuro dei nostri figli, è anche vero che certa barbarie e mediocrità a tutto campo degli italiani rendono impossibile capire dove sia la padella e dove la brace, ovvero se ci farà più male entrare nell’Europa di Lisbona o rimanere l’Italia sovrana di oggi. La risposta sarebbe né l’una né l’altra, certo, ma il rischio per noi italiani di combattere e vincere la battaglia contro l’inganno del Trattato, è poi di ritrovarci qui a soffocare nella melma italica senza neppure l’Europa a mitigarla. Questo va detto per onestà.


Conclusione.

Se ripercorrete i capitoli principali che vi ho esposto, non potrete non rendervi conto che come sempre i grandi giochi che regoleranno ogni futuro atto della vostra vita di cittadini si decidono altrove e in segreto, mentre nessuno nell’Italia che protesta contro il secondario berlusconismo vi aiuta a capire cosa e chi veramente aggredisce la democrazia, e chi veramente tira le fila della vostra esistenza. E’ scandaloso che si sia pensato agli Stati Uniti d’Europa come a un colosso di potere in mano a oscuri burocrati non eletti e massicciamente sbilanciati verso il business, con le briciole lasciate a quel fastidioso ‘intralcio’ che si chiama popolo. E il tutto di nascosto. Questa macchina va fermata e la parola va restituita a noi, i cittadini, attraverso i referendum, come accade in Irlanda. Il Trattato di Lisbona pone 500 milioni di esseri umani in bilico fra due possibilità: un dubbio progresso, o la probabile caduta in un abisso di dominio degli interessi di pochi privilegiati su un oceano di cittadini con sempre meno diritti essenziali. Sto parlando di te, di me, di noi persone.

Ma noi italiani attivi siamo giustamente impegnati a discutere di Tarantini, di Papi, di “farabutti” e di "psiconani". Giustamente.


Fonte: http://www.mentereale.com/News/il-tratt ... liere.html



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"…stanno uscendo allo scoperto ora, amano annunciare cosa stanno per fare, adorano la paura che esso può creare. E’ come la bassa modulazione nel ruggito di una tigre che paralizza la vittima prima del colpo. Inoltre, la paura nei cuori delle masse risuona come un dolce inno per il loro signore". (Capire la propaganda, R. Winfield)

"Onesto è colui che cambia il proprio pensiero per accordarlo alla verità. Disonesto è colui che cambia la verità per accordarla al proprio pensiero". Proverbio Arabo

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MessaggioInviato: 01/08/2010, 00:08 
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Thethirdeye ha scritto:


Il Trattato di Lisbona. Altro che Cavaliere...

di Paolo Barnard




Mah , non saprei...
Thethirdeye, piuttosto che farci spiegare da questo Bernard il trattato di Lisbona in pillole e secondo il suo punto di vita, forse è meglio - per chi ha voglia - leggersi il trattato per proprio conto..

http://europa.eu/lisbon_treaty/full_text/index_it.htm

Il trattato di Lisbona_ita.pdf

Testo consolidato dei trattati, modificati dal trattato di Lisbona_ITA.pdf



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[^]The best quote ever (2013 Nonsense Award Winner):
«Way hay and up she rises, Way hay and up she rises, Way hay and up she rises, Early in the morning!»
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MessaggioInviato: 01/08/2010, 11:21 
Posto questo video in questa discussione perchè è estremamente illuminante sul fatto che, la cospirazione percorra in linea trasversale tutte le fazioni politiche.
A prima vista sembra un video denuncia contro berlusconi, poi arriva la solenne smer..ta per la direzione nazionale di quelli che avrebbero le mani pulite...[}:)]
Guardate questo video e ascoltate, con attenzione, dal minuto 9,25 in poi...




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MessaggioInviato: 01/08/2010, 14:29 
Cita:
Angeldark ha scritto:

A prima vista sembra un video denuncia contro berlusconi, poi arriva la solenne smer..ta per la direzione nazionale di quelli che avrebbero le mani pulite...[}:)]



Grazie Angeldark, il tuo video fa il paio con questo:

http://www.ufoforum.it/topic.asp?whichp ... _ID=112600



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"Onesto è colui che cambia il proprio pensiero per accordarlo alla verità. Disonesto è colui che cambia la verità per accordarla al proprio pensiero". Proverbio Arabo

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