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MessaggioInviato: 17/02/2009, 19:39 
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Ufologo 555 ha scritto:

...Scegliete quale "catorcio" spaziale vi piace di più...Quale "Ares"...
Ma NUMBER 1 ha i proggetti nascosti di Tesla!
La verità è che siamo in...mutande!


[


Aghaghaghaghaghaghag....ma la cosa più divertente della storia di tesla è che l'FBI ha aspettato che morisse per sequestrargli le carte.Ma se erano davvero così scottanti perchè non lo ha fatto prima...?
Perchè non lo hanno assunto come ricercatore a white sands o dove gli pareva aloro nella sezione sviluppo e ricerca?Dandogli una busta paga milionaria?
Mi spiace ma sta storia delle super scoperte di tesla,che pure è stato sicuramente un validissimo scienziato,fa acqua da tutti i pizzi...



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"Bisogna cercare orizzonti lontani non solo per scopi pragmatici, ma perché l'immaginazione e l'anima vengano nutrite dalla meraviglia e dalla bellezza".
Verner Von Braun,1972
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MessaggioInviato: 17/02/2009, 20:00 
Lo è stato Verner von Braun figuriamoci Tesla....Bah!



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U.F.O. "Astronavi da altri Mondi?" - (Opinioni personali e avvenimenti accaduti nel passato): viewtopic.php?p=363955#p363955
Nient'altro che una CONSTATAZIONE di fatti e Cose che sembrano avvenire nei nostri cieli; IRRIPRODUCIBILI, per ora, dalla nostra attuale civiltà.
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MessaggioInviato: 24/02/2009, 09:26 
http://quotidianonet.ilsole24ore.com/te ... pler.shtml

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Al via la missione Kepler alla ricerca di un'altra Terra
L’osservatorio orbitante della Nasa spiccherà il volo da Cape Canaveral a bordo di un razzo Delta II alle 10.48 del 5 marzo. Altre Terre, nascoste nel buio dell’Universo, in orbita intorno ad altre stelle, che verranno ostinatamente cercate per tre anni e mezzo dal potente telescopio installato a bordo

Miami, 23 febbraio 2009 - Alla ricerca di un’altra Terra, è questa la missione di Kepler, l’osservatorio orbitante della Nasa che spiccherà il volo da Cape Canaveral a bordo di un razzo Delta II alle 10.48 del 5 marzo. Il nome attribuito al satellite-osservatorio è rievocativo : quattrocento anni fa, nel 1609 Keplero, l’astronomo polacco affermava, infatti, per la prima volta nell’’”Astronomia Nova”, che le orbite dei pianeti sono ellittiche ponendo le basi delle future “strade”planetarie percorse dai satelliti.

Altre Terre, nascoste nel buio dell’Universo, in orbita intorno ad altre stelle, che verranno ostinatamente cercate per tre anni e mezzo dal potente telescopio installato a bordo di Kepler, di 95 cm di diametro e capace di inquadrare un campo piuttosto grande, pari a 105 gradi quadrati di cielo. Lo strumento può rilevare anche le sorgenti di luce più deboli e l’offuscamento periodico di una stella causato dal passaggio di un pianeta. Le probabilità di trovare pianeti rocciosi potrebbero essere alte, dato che sono almeno centomila le stelle che verranno studiate da Kepler.

”Kepler - ha detto Debra Fisher della San Francisco State University - è una pietra miliare della ricerca astronomica per capire che tipi di pianeti si sono formati intorno alle stelle . Quello che scopriremo sarà usato per studiare l’atmosfera dei grandi esopianeti gassosi visti dal telescopio spaziale Spitzer e con i dati acquisiti sarà possibile fare una statistica dei pianeti che si trovano in zone abitabili in considerazione della loro temperatura e posizione rispetto alla loro stella madre. “

Fino ad ora sono stati individuati direttamente, pochi, e indirettamente quasi 350 pianeti esterni al Sistema Solare e il loro numero è destinato a crescere, grazie a tecniche come l’interferometria ad alta risoluzione che lavora nella banda dell’infrarosso e agli strumenti a bordo dei satelliti, sempre più raffinati in grado di rilevare oggetti lontanissimi o delle dimensioni simili a quelle del nostro pianeta che orbitano intorno ad altri soli.

”Kepler” sembra essere il satellite giusto per riuscire in questa difficile impresa ed oltre a cercare ed osservare piccole Terre, farà un catalogo dei vari tipi di pianeti, gassosi, rocciosi, grandi, piccoli registrandone l’orbita e la posizione rispetto alla loro stella . Ora la Nasa sta preparando un altro satellite ancora più raffinato, il “Terrestrial Finder Planet”, che finirà di fare il lavoro che “Kepler” potrebbe non riuscire a fare.



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MessaggioInviato: 10/03/2009, 16:38 
http://www.corriere.it/scienze_e_tecnol ... aabc.shtml

La Cina si prepara a lanciare una mini stazione spaziale
Le autorità hanno confermato il piano per la messa in orbita nel 2011

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MILANO - Il 2011 sarà un’annata doc per lo spazio cinese. Pechino compirà un balzo notevole realizzando il primo passo per arrivare alla prima stazione spaziale del Celeste Impero. Numerose voci avevano anticipato il nuovo grande passo ma ora Ling Xiaohong, vicepresidente della China Academy of Launch Vehicle Technology e Wang Yongzhi membro della Political Consultative Conference hanno confermato il piano attualmente già in corso. Alla fine del 2010 sarà lanciato un veicolo automatico (quindi senza uomini a bordo), in pratica il modulo abitabile solitamente agganciato alla navicella Shenzhou che ospita i taikonauti. Una volta in orbita sarà lanciata nel 2011 la capsula Shenzhou-8 anch’essa senza passeggeri a bordo e i due veicoli si agganceranno assieme comandati da terra. Se l’aggancio riuscirà allora partirà , sempre nel 2011, la navicella Shenzhou-9 con tre taikonauti e che raggiungerà la coppia di veicoli disabitati già intorno alla Terra, unendosi a loro. In questo modo si collauderanno per la prima volta da parte cinese le tecniche di rendez-vous e aggancio orbitale e se tutto funzionerà a dovere Pechino assemblerà così un nucleo ristretto ma significativo di una base orbitale.

STAZIONE SPAZIALE - E sarà un esercizio importante perché Pechino, se il test non presenterà ostacoli, intende poi procedere con una vera stazione spaziale più grande e capace di restare intorno alla Terra per diversi anni, sfidando, in un certo senso, la stazione spaziale internazionale che entro il 2010 sarà completata da parte di Usa, Russia, Giappone, Europa e Canada. Per la missione si selezioneranno tre fortunati fra i 14 taikonauti che oggi compongono la squadra spaziale. Presto ci sarà anche un nuovo reclutamento che includerà pure una donna la quale, però, volerà nel cosmo dopo il 2011. Solo nel 2003 la Cina ha lanciato il suo primo taikonauta Yang Liwei a bordo di Shenzhou-5. Da allora la corsa si è accelerata con l’obiettivo di arrivare sulla Luna dopo il 2020. Giovanni Caprara



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MessaggioInviato: 16/03/2009, 09:42 
http://www.lastampa.it/_web/cmstp/tmplr ... 8&sezione=

Il satellite GOCE pronto al lancio

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Dal sito dell'Agenzia Spaziale Italiana, una ben fatta nota che spiega tutto sul satellite scientifico GOCE, che verrà lanciato lunedì.

L’attesa è finita: GOCE (Gravity Field and steady-state Ocean Circulation Explorer) il primo della serie di satelliti dell'Agenzia spaziale europea dedicati all’esplorazione della Terra, Earth Explorer, è pronto al lancio. La partenza della sonda, a bordo del lanciatore Rockot, è fissata per le ore 15.21 (ora italiana) il 16 marzo prossimo dallo spazioporto di Plesetsk, a circa 800 chilometri a nord di Mosca. La partenza di GOCE sarà seguita in diretta dal centro ESA/ESRIN di Frascati, dove aranno organizzati workshop per la stampa e incontri con gli specialisti della missione. L'ESA ha predisposto anche una diretta del lancio per il pubblico generale sul sito http://www.esa.int/goce

Per rendere possibile questa missione, l'ESA insieme a un consorzio di 45 aziende europee guidate da Thales Alenia Space, ha dovuto affrontare una serie di impressionanti sfide tecnologiche. Il satellite, di colore rosso e per questo soprannominato la “Ferrari” dello spazio, a differenza dei precedenti satellite climatici ESA come Envisat è un satellite compatto e rappresenta la nuova politica ESA, che preferisce puntare su satelliti di piccole dimensioni e specializzati su compiti specifici. Lungo cinque metri, pesante una tonnellata e costato complessivamente 340 milioni di euro, GOCE osserverà la Terra volando a una quota insolitamente bassa, appena 250 chilometri dal suolo. Una caratteristica che lo rende il più basso di tutti i satelliti mai lanciati dall’ESA: in questo modo, sarà in grado di misurare le variazioni della forza di gravità della Terra, una tra le principali forze della natura, con una precisione senza precedenti.

L’obiettivo della missione è realizzare, nei suoi 20 mesi di missione previsti, la prima mappa ad altissima risoluzione del campo gravitazionale terrestre. O più correttamente, dei campi gravitazionali, al plurale. Sì, perché la forza di gravità generata dal campo gravitazionale terrestre non è la stessa in tutti i punti della superficie del nostro pianeta Se la Terra fosse una sfera perfetta, costituita da una stratificazione di gusci omogenei, il peso di un corpo sarebbe lo stesso in qualsiasi punto della superficie terrestre. In realtà non è così: spostandosi lungo un parallelo, il nostro peso ha piccole variazioni, in dipendenza dalla quota sul livello del mare, dalla presenza o meno di caverne sotto i nostri piedi, di bacini idrici sommersi, dal fatto che ci troviamo sulla terraferma o sugli oceani e così via. Una misura accurata del campo gravitazionale terrestre, come quella che fornirà GOCE, servirà a capire meglio la circolazione oceanica, un fattore determinante per il clima terrestre. Non solo. Le analisi di GOCE permetteranno anche di seguire gli spostamenti delle calotte polari e aiuteranno a capire come e perché si muovono le placche tettoniche, movimenti che sono all’origine di alcuni tipi di terremoti.

Numerose le applicazioni per la geodesia. Sarà infatti possibile stabilire con maggiore precisione l'altezza delle montagne e la conformazione delle terre emerse, elementi preziosi anche in ingegneria civile, per esempio, per la costruzione di opere come ponti, tunnel o strade. Per assolvere a questi compiti, GOCE è stato attrezzato con strumenti di altissima sensibilità. A bordo del satellite trova posto un gradiometro estremamente preciso, l'Electrostatic Gravity Gradiometer, uno strumento sensibile a variazioni di lunghezza di circa l'un per cento di un Angstrom (circa il diametro di un atomo). Dovrà sentire il campo gravitazione della Terra attraverso un insieme di “masse campione”, che determineranno le variazioni di valore, direzione e verso della accelerazione di gravità. È la prima volta che la tecnologia del gradiometro trova impiego nello spazio. GOCE è un’evoluzione di un altro satellite che con i suoi risultati ha migliorato le nostre conoscenze sulla teoria di gravitazione universale e che a tutt’oggi permette misurazioni precise dello stato del nostro pianeta: l’italiano LAGEOS lanciato dall’ASI in collaborazione con la NASA nel 1991. E il prossimo anno, in occasione del primo lancio di qualifica del vettore VEGA, sarà messo in orbita il piccolo satellite LARES che di LAGEOS è l’erede.



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MessaggioInviato: 18/03/2009, 11:49 
http://www.lastampa.it/_web/cmstp/tmplr ... 3&sezione=

E' in robita Goce la "Ferrari" dei satelliti

ROMA
È stato lanciato con successo oggi dal cosmodromo di Plesetsk, nel nord della Russia, GOCE (Gravity Field and Steady State Ocean Circulation Explorer), il primo e il più sofisticato satellite dell’Agenzia Spaziale Europea (ESA) destinato allo studio del campo gravitazionale terrestre e della circolazione degli oceani, realizzato e integrato da Thales Alenia Space.

Il lancio del satellite europeo Goce, previsto inizialmente per le 15.21 di ieri dal poligono russo di Plassetsk, è stato rinviato di 24 ore a causa di alcuni problemi tecnici a una delle torri di servizio, rimasta bloccata in posizione a sette secondi dall’accensione dei motori: lo ha annunciato l’Agenzia Spaziale Europea (Esa).

Si tratta del quinto rinvio della missione, che avrebbe dovuto partire nel settembre del 2008, dopo numerosi problemi tecnici al razzo vettore di tipo «Rockot» (che già nel 2005 aveva perso in un incidente il satellite europeo «Cryosat»).

Goce dallo spazio osserverà la Terra e cercherà di mappare i suoi campi gravitazionali che sono uno dei pilastri su cui si regge la comprensione del nostro pianeta e dei suoi meccanismi.

Il satellite Goce (Gravity field and steady-state Ocean Circulation Explorer), l’Esploratore della Gravità e della Circolazione stazionaria Oceanica di lunghezza pari a cinque metri, è il primo satellite della serie degli Esploratori della Terra dell’Esa. In qualità di capo commessa, la Thales Alenia Space ha guidato il consorzio a partecipazione totalmente europea di oltre 40 società che hanno contribuito alla costruzione del satellite Goce, un satellite che vede una forte partecipazione italiana.

Goce è dunque il primo di una serie di satelliti di osservazione della Terra dell’Esa chiamati Earth Explorer. Queste missioni di entità ridotta sono sviluppate in risposta diretta ad una serie di aspetti relativi alle scienze della Terra identificati dalla comunità scientifica e contemporaneamente sono una dimostrazione della nuova tecnologia spaziale.

«Goce -assicura l’Agenzia Spaziale Europea- ne è certamente all’altezza. La struttura sottile e altamente tecnologica del satellite incorpora svariati record sia in termini di design che di uso di nuove tecnologie per la mappatura del campo gravitazionale terrestre». In particolare, Goce esegue sei misurazioni contemporanee del campo gravitazionale. Il satellite è stato progettato per orbitare ad appena 250 km sopra la superficie della Terra, fendendo quel che resta dell’atmosfera grazie alla insolita forma aerodinamica.

Con il suo lavoro, Goce sarà d’aiuto alla climatologia, permettendo di migliorare le predizioni delle variazioni del clima a lungo periodo, alla geodesia, fornendo un riferimento globale e unificato per l’altimetria della superficie terreste, e all’oceanografia, migliorando la conoscenza della dinamica globale della circolazione oceanica e del trasferimento di calore ad essa associata. Ma anche nel campo della geologia Goce svolgerà un ruolo importante, fornendo informazioni sulla struttura interna della terra utili ad identificare zone a rischio sismico o vulcanico.

Durante i suoi 20 mesi di osservazione e di studio, Goce, con i suoi strumenti scientifici di bordo ed in particolare con il sofisticato Gradiometro, sarà in grado di misurare il campo gravitazionale terrestre con l’accuratezza pari a un milionesimo dell’accelerazione di gravità al suolo, ma permetterà anche di determinare l’altezza del geoide con una precisione di 2 centimetri e con una risoluzione spaziale di 100 km, aprendo una nuova frontiera per studi sulla configurazione e superficie e sulla struttura interna del pianeta Terra.

Goce, che si presenta in forma ottogonale allungata e stretta, dal peso di 1.100 kg per 5 metri di lunghezza per una sezione di un metro, con la sua forma rigida e allungata sarà in grado di volare, riducendo l’attrito con l’aria. La parte interna del satellite è suddivisa in sette piani interni capaci di contenere le attrezzature e tutto l’equipaggiamento elettronico.

Questo satellite ad orbita bassa è, dunque, la prima missione che utilizza la tecnologia del gradiometro nello spazio, punta di diamante di Goce. «Il principio -spiega l’Esa- comprende la misurazione delle differenze di accelerazione su distanze brevi tra un insieme di masse di prova all’interno del satellite che rispondono a piccole variazioni nella “spinta gravitazionale” della Terra, durante il viaggio lungo il suo percorso orbitale». I dati acquisiti da Goce porteranno dunque alla comprensione di una tra le principali forze della natura della Terra ad un nuovo livello.

«La migliore conoscenza del campo gravitazionale -ricorda l’Esa- è uno dei pilastri su cui si regge la comprensione della Terra e dei suoi meccanismi». «Eseguendo la mappatura del campo gravitazionale con precisione senza precedenti, la missione Goce realizza una vasta serie di affascinanti nuove possibilità per i campi dell’oceanografia, della fisica dei solidi terrestri, della geodesia e delle ricerche marine, migliorando anche -conclude l’Agenzia spaziale europea- la nostra comprensione del cambiamento climatico».



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MessaggioInviato: 02/04/2009, 13:08 
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Messaggio di dresda99

Volevo inserire qui tutti i prossimi veicoli che viaggeranno nello spazio.

Riportate anche le pagine web ufficiali GRAZIE.



E' un argomento certamente meritevole di approfondimenti.
Poche sono le persone che si occupano di questo contesto.
Complimenti per l'argomento.


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MessaggioInviato: 03/04/2009, 12:02 
Cita:
newsmagazine ha scritto:

Cita:
Messaggio di dresda99

Volevo inserire qui tutti i prossimi veicoli che viaggeranno nello spazio.

Riportate anche le pagine web ufficiali GRAZIE.



E' un argomento certamente meritevole di approfondimenti.
Poche sono le persone che si occupano di questo contesto.
Complimenti per l'argomento.



GRAZIE.



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MessaggioInviato: 08/04/2009, 17:10 
Sono convinto che qualche pianeta del nostro sistema solare sia ancora abitato, anche nel sottosuolo.


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MessaggioInviato: 27/04/2009, 14:15 
http://sites.google.com/site/dresda99/m ... -e-di-ares

ROBERTO GIOVANNINI

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[27/04/2009] - Ormai sempre più addetti ai lavori cominciano a interrogarsi sulle reali ragioni del ritardo nella nomina del nuovo numero uno della NASA da parte del presidente Obama. Il fatto è che a questo punto certe scelte fondamentali per il futuro a lungo termine della NASA - e dunque per il futuro delle possibilità concrete di esplorazione dello spazio da parte dell'umanità - DEVONO essere prese.

Tutto si tiene, infatti: pensare di prolungare la vita dello Shuttle oltre una certa data significa diminuire le risorse a disposizione per un nuovo sistema di trasporto in grado di andare al di là dell'orbita bassa e raggiungere la Luna o Marte, come il progettato Constellation. Si possono naturalmente aumentare i fondi per Constellation (nel complesso la NASA ha un bilancio che pesa complessivamente solo per lo 0,6% del bilancio federale USA), che già segna un discreto ritardo rispetto alla tabella di marcia; ma come abbiamo scritto qualche settimana fa lo Shuttle con tutto il suo complicato meccanismo di fornitori, tecnici, e realizzatori è in disarmo. E sarebbe molto molto complicato, e forse rischioso, rimettere in moto una macchina ormai "spenta" da quattro anni.

Decidere che fare dello Shuttle, ma soprattutto decidere che fare di Constellation. La sfida è quella di realizzare un sistema completamente nuovo: la capsula spaziale, un vettore per spedirla in orbita, un lander lunare, vettore cargo per portarlo in orbita prima e poi spedire il tutto sulla Luna. Sono quattro anni che il progetto va avanti, e alla NASA con un certo orgoglio rivendicano che si è passati dalla carta a risultati concreti, tangibili. Nonostante si tratti di un compito difficilissimo, di infiniti problemi tecnici e finanziari, il vettore Ares I è a buon punto, la capsula Orion pure, si sta ricostruendo le rampe di lancia e le strutture al Kennedy Space center, gli altri piani sono in marcia, l'obiettivo di spedire in orbita astronauti su Orion entro ilmarzo 2015 alla portata. La richiesta esplicita è quella di non cambiare la carte in tavola, di non modificare finanziamenti, calendario, richieste di prestazioni.

Decisioni politiche. Decisioni finanziarie. Decisioni gestionali. Per la NASA, però, si tratta di una decisione che vale 230 miliardi di dollari: proseguire e come il piano per sostituire la flotta degli Shuttle con un sistema completamente nuovo. La può prendere l'amministratore ad interim



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