Qui si affrontano discussioni su argomenti riguardanti l'Ufologia moderna, ricerche e misteri.
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13/08/2010, 17:34

Per quanto banale e "già noto", quanto detto da Hawking costituisce una situazione in cui la grande persona che pronuncia quella determinata frase porta a ragionare milioni di persone, ad interrogarsi nuovamente ed in maniera più profonda su quanto si riteneva assodato e veniva snobbato. Quando recentemente lo scienziato aveva messo in guardia da un contatto con esseri da altri mondi anche lì non c'era niente di nuovo ma quella piccola frase ha scosso il globo portando molti a ripensare a quella determinata situazione.
Che la nostra specie sia destinata a conquistare lo spazio è indubbio, dipende da come lo faremo.
Se continueremo ad adottare le stesse metodologie che sul nostro pianeta ci portano a farci guerra, ad ucciderci, ad odiare allora è bene rimanere al nostro posto e capire che ancora non è giunto il nostro momento.
Altrimenti ci porremo davanti a meraviglie che ancora neanche ci immaginiamo!!!

13/08/2010, 17:43

13/08/2010, 18:02

grazie per il video, molto interessante

19/08/2010, 02:09

Thethirdeye ha scritto:

Aztlan ha scritto:

Per questo dobbiamo prima evolverci - in tutti i sensi, non solo quello tecnologico - prima di poter avere un simile Contatto.



Caro Aztlan.... quoto tutto quello che hai detto.

Tuttavia mi permetto di segnalare il "pelo nell'uovo".... [;)]

La nostra evoluzione tecnologica, raggiungerà delle vette più alte proprio grazie a loro.
Quindi, tutto sommato, può pure rimanere lì dov'è.

E' un altro genere di evoluzione che tra i terrestri deve necessariamente progredire....
e di brutto pure!! [:p]

Si chiama Evoluzione della Coscienza.



Caro TTE, era proprio a questo che mi riferivo.


Io ho sempre pensato che il progresso non sia solo quello tecnico, ma anche e soprattutto quello morale, sociale, spirituale.

Il progresso tecnico serve a fornire gli strumenti con cui realizzare materialmente gli alti obiettivi che una civiltà si deve porre nel suo cammino di evoluzione e di raggiungimento di condizioni di vita migliori.

Questo dovrebbe essere lo scopo e l' ordine.


Purtroppo l' avidità e la sete di potere spingono l' Uomo - certi uomini, purtroppo quelli che scegliamo o siamo costretti a tenere come leader - a utilizzare i progressi tecnici per acquisire maggiori capacità per imporsi sugli altri e sfruttarli e dominarli e ricercare sempre di più in questa direzione.

E per questo ci concentriamo - e astutamente, ci fanno concentrare, ammalandoci coi giocattolini tecnologici che TUTTI devono e assolutamente vogliono avere in tasca - sul solo progresso tecnico, ritenendolo più importante se non addirittura l' unico.

Il progresso morale viene visto invece come una minaccia, poichè rimette in discussione questo modo di comportarsi, gli obiettivi che i nostri leader si prefiggono e i mezzi che adoperano pur di ottenerli, e quindi la loro stessa idoneità come leader.


Io però non sono pessimista.


Penso che l' errore sia parte del processo evolutivo, che è un percorso di apprendimento.

L' errore è il miglior maestro.

Sbagliando e imparando dai nostri errori possiamo migliorare.


Il problema è che l' Uomo ha la memoria corta e dimentica presto l' errore prima di aver imparato la lezione e l' importanza di ricordarla.

Quindi ripetiamo nel corso dei secoli sempre gli stessi errori da migliaia di anni, dall' inizio della nostra attuale civiltà, a dispetto di tutti gli imperi e le fedi che sono passate, tutti prima o poi si sono piegati a questa linea.

Se persisteremmo in questa condotta, verrà presto il tempo in cui la capacità tecnica sarà in grado di dare ai nostri leader il controllo assoluto o quasi sull' Uomo, e quindi la suaimpossibilità a ribellarsi e cambiare le cose.


A quel punto non avremmo più speranza se non nell' intervento esterno, cosa su cui non scommetterei affatto.


L' Uomo deve svegliarsi per tempo o un giorno si ritroverà senza accorgersene in quello che oggi sarebbe solo un incubo impossibile.

E a quel punto, la gente si sarà assueffatta al male, altra tremenda caratteristica umana, o si chiederà "come siamo arrivati a questo punto?" e anche se lo capisse, non potrebbe più far nulla se non chinare la testa o soccombere.

Ammesso che gli rimanga ancora il libero arbitrio: badate bene, non solo la libertà politica, ma il libero arbitrio, perchè anche quello è in gioco: è lo scacco matto finale, quando il re non può più muoversi.


NON è un caso che la gente sia tenuta in un vero e proprio torpore della coscienza.


Anestetizzata da intrattenimenti vacui e superficiali che non offrono alcun sincero spunto di riflessione, anzi lo demoliscono.

Assueffatta alla visione della violenza come realtà quotidiana, fin nelle sue manifestazioni più assurde, senza limiti di spazio e tempo, dall' assassino della porta accanto alle tragedie "lontane".

E spinto a non reagire, all' arrendismo, "perchè tanto cosa vuoi che cambi".


Sbagliato, perchè SE --TUTTI-- ORA reagissero, loro non potrebbero mai farcela.

E lo sanno bene ed è per questo che lo temono e cercano di evitarlo con tutti i modi.

Intanto vanno avanti col programma, fino a che reagire sarà inutile e impossibile, almeno per noi umani.


Questo è in sintesi il punto della situazione nella mia prospettiva.

Saluti,

Aztlan

19/08/2010, 03:01

Sono d'accordo con te Aztlan... [:)]

Chissà.... forse è proprio per questo che il mondo gira al contrario dandoci la parvenza di una sorta di involuzione della specie (intesa come civiltà)..... e forse è proprio per questo che ci viene imposto di divenire ancora più schiavi di quello che siamo.

L'evoluzione è vista come un pericolo....
perchè comporta consapevolezza e libertà.

Io sono comunque ottimista... e spero sempre per il meglio.... [;)]




A proposito di "paure" e di "colonizzare lo spazio per salvare l'umanità", consiglio la visione del film PANDORUM (preferibilmente al cinema)...



Il trailer, è un pò depistante.... ma la trama è interessante. Parla di una missione avvenuta nel 2150 circa, allo scopo di colonizzare un altro pianeta simile alla terra, in quanto la terra ha cessato di esistere proprio per colpa dell'uomo e del suo stadio evolutivo che nel tempo è degenerato del tutto.

Vale la pena, imho... [:D]

19/08/2010, 04:19

Io lo vorrei pure vedere, ma come al solito i film che vorrei vedere non incontrano i gusti dei miei amici.

E andare da solo al cinema significa tornare a casa e lanciarmi sul Prozac.

Spero di riuscire a convincere qualcuno dei miei amici a sacrificarsi e vedere sta pellicola insieme.


Nel caso di no, esistono i dvd ed esistono i torrent di dvd. [:o)]

Mega schermo LCD HD con lettore dvd armato e pronto.

Ti farò sapere.


-ON TOPIC-


L' involuzione è una possibilità anche quella, è successo più volte nel corso della Storia, un esempio sono l' età dei regimi totalitari in Europa.

Tuttavia se dopo aver sperimentato i benefici di un sistema più equo, per qualche motivo l' Uomo cade, presto rimpiangerà quella scelta e vorrà tornare allo stato precedente e da lì riprenderà il cammino.

Il progresso non è MAI una linea retta, è piuttosto un percorso di alti e bassi, ma nel lungo periodo puoi osservare il miglioramento netto.


Noi a mio modesto avviso stiamo ormai in una fase in cui rischiamo di nuovo una involuzione, col rischio di una Terza Guerra mondiale.

Saluti,

Aztlan

19/08/2010, 07:20

Thethirdeye ha scritto:

cagliari79 ha scritto:

vita umana al di fuori della terra?
figurarsi, l'uomo è troppo impegnato a farsi la guerra, altro che perdere tempo con 'ste baggianate [:o)]


Infatti Hawking parla dei prossimi 200 anni.... [:o)]


pensi che cambierà qualcosa nei prossimi 200 anni?
ottimista!!! [:D]

19/08/2010, 13:35

Quoto....

22/08/2010, 18:31

Prima dice che dobbiamo evitare gli alieni se no ci sterminerebbero per invadere la Terra, adesso dice che dobbiamo colonizzare lo spazio per evitare l'estinzione..... cribbio! Ma il premio Nobel glielo dovevano dare per essere un campione di banalità vecchie, trite e ritrite! Roba del XX secolo, ma scadente....

Re: HAWKING: colonizzare lo spazio x salvare l'umanità

12/05/2018, 14:40

Che cosa sono le navi generazionali (e a cosa serviranno)
Per andare alla conquista di nuovi mondi serviranno velivoli spaziali in grado di viaggiare in autosufficienza per centinaia di anni. Gli scienziati stanno cominciando a formulare le prime, fantasiose, ipotesi.

Proxima Centauri, la stella più vicina al nostro sistema solare, dista dalla Terra oltre 4,2 anni luce. Una distanza enorme, che il più veloce velivolo spaziale oggi tecnicamente immaginabile potrebbe coprire in due o tre secoli di viaggio.

Nessun equipaggio sarebbe in grado di sopravvivere a una traversata cosmica di questa durata: ecco perché diversi scienziati, in parte ispirati dai film di fantascienza, stanno lavorando a futuribili progetti di navi spaziali generazionali: velivoli in grado di viaggiare nel cosmo per centinaia di anni, trasportando i passeggeri partiti dalla Terra e poi i loro figli, e i figli dei loro figli, e i figli dei figli dei loro figli che finalmente, colonizzeranno il pianeta di destinazione.

Ma che caratteristiche dovrebbe avere un vascello spaziale del genere? Sarebbe davvero realizzabile? A cercare le risposte ha provato Angelo Vermeulen (ricercatore in sistemi spaziali, biologo e artista) con un team di ricercatori dell'Università olandese di Delft.

Arti e mestieri. Il primo punto da considerare con attenzione sarebbe la composizione dell’equipaggio: sia quello in partenza sia i successivi dovrebbero essere formati da decine di figure professionali diverse.
Dagli astronauti ai meccanici, dai medici ai programmatori, dagli scienziati agli ingegneri. Ma questo significherebbe avere a bordo anche insegnanti di ogni livello: dai maestri elementari ai professori universitari. E poi ogni nuovo nato dovrebbe essere indirizzato verso una ben definita carriera in base alle necessità del popolo in migrazione.



Nomadismo cosmico. Secondo i ricercatori l’equipaggio di questa arca del futuro dovrebbe essere composto da almeno 160 persone: al di sotto di questa soglia non sarebbe infatti possibile garantire la varietà genetica necessaria al mantenimento di una popolazione sana.

E anche così sarebbe comunque necessario controllare le unioni tra gli esploratori onde evitare accoppiamenti tra consanguinei. Una delle ipotesi potrebbe essere la netta separazione tra vita affettiva e funzioni riproduttive, che verrebbero confinate ai laboratori genetici di bordo.


Cosa beviamo? Uno dei principali problemi pratici che la nave generazionale si troverebbe a dover affrontare è quello dell’acqua: secondo l’OMS per soddisfare i bisogni vitali di un essere umano ne servono almeno 40 litri al giorno a testa, quasi 15.000 all’anno. Da dove potrebbe essere ricavata?

A oggi l’unica via sembra quella del riciclo continuo: sulla ISS ci sono già oggi speciali dispositivi che consentono di recuperare l’acqua contenuta nell’urina degli astronauti. Un’idea potrebbe essere quella di realizzare impianti di questo tipo ma molto più grandi e potenti.

Troppo pulito. Altro problema non trascurabile potrebbe essere quello dell’eccessiva sterilità degli ambienti: le navi spaziali sono prive di batteri e vivere in ambienti completamente asettici per anni o secoli potrebbe compromettere il sistema immunitario della popolazione migrante con gravi rischi per la loro salute e per quella dei discendenti.

E poi ci sono le radiazioni cosmiche: l’arca dovrà proteggere gli occupanti dalla radioattività dello spazio profondo, molto più elevata rispetto a quella che investe la ISS o altri veicoli spaziali che operano non troppo lontano dalla Terra.

Vivere in un asteroide. Il team, composto da universitari specializzati in diverse discipline scientifiche, ha ipotizzato una soluzione con le risposte a tutte queste esigenze: un curioso progetto di nave generazionale, un vascello di grandi dimensioni in parte scavato all’interno di un asteroide e in parte stampato in 3D.



L’idea è quella di realizzare un vero e proprio ecosistema in grado di convertire i rifiuti organici e la CO2 in ossigeno, acqua e cibo, mentre la struttura di roccia garantirebbe all’equipaggio una protezione ottimale dalla radioattività

Una versione in scala di questo bioreattore è stata inviata lo scorso dicembre sulla ISS per permettere agli scienziati di studiare la fotosintesi, e quindi la produzione di ossigeno nello spazio.



https://www.focus.it/scienza/spazio/all ... erazionali
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