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MessaggioInviato: 01/09/2010, 13:20 
MERCOLEDÌ 1 SETTEMBRE 2010
E’ illegale raccogliere l’acqua piovana: Il Governo statunitense ha privatizzato l’acqua
http://www.laleva.org/it/2010/07/e_ille ... acqua.html


Nella trasformazione della nazione da terra di libertà a terra di schiavitù, molte delle libertà di cui godiamo qui negli Stati Uniti si stanno velocemente sgretolando, ma quello che voglio condividere con voi sferra un assalto alle nostre libertà a un livello completamente diverso.
Probabilmente non ti interessa nulla ma molti stati occidentali, inclusi Utah, Washington e Colorado hanno vietato alle persone di raccogliere l'acqua piovana nelle loro stesse proprietà, perché ufficialmente "appartiene a qualcun altro".
Anche se questo sembra bizzarro le leggi che limitano i privati nel raccogliere l'acqua nelle loro case e terre sono state oggetto di discussione per molto tempo negli stati occidentali. Ma solo recentemente, a causa degli aumenti di siccità e interessi nei metodi di conservazione dell'acqua, le persone hanno incominciato a sbattere le proprie teste contro l'inasprimento delle leggi che riguardano la pratica della raccolta dell'acqua piovana per utilizzo personale.
Guardate questo video girato ( http://www.youtube.com/watch?v=6jjxg8f3Gq0 ) a Salt Lake City (Utah) riguardante questo tema.
In Utah è illegale raccogliere l'acqua piovana senza una concessione valida e Mark Miller della Mark Miller Toyota lo ha imparato a sue spese.
Dopo aver costruito nella sua concessione un grande sistema per il collezionamento dell'acqua da utilizzare per lavare le macchine, Miller scoprì che il suo progetto era "un'illegale raccolta di acqua piovana". Anche se collezionare acqua piovana ha un logico senso di conservazione, visto che nello Utah la pioggia è scarsa, questa viene considerata una violazione dei diritti sull'acqua che apparentemente sono esclusivi di enti governativi dello Utah.
"Lo Utah è il secondo stato più secco della nazione.
Probabilmente le nostre leggi dipendono da questo" dice Miller in risposta al ridicolo divieto statale di collezionare l'acqua piovana.
Gli ufficiali di Salt Lake City hanno lavorato per trovare un compromesso con Miller e adesso gli stanno permettendo di usare la "loro" acqua piovana, ma il fatto che persone come Miller attualmente non posseggano l'acqua piovana che cade sulle loro proprietà è un indicatore di quanta poca libertà si possiede negli Stati Uniti.
(Il libero accesso all'acqua che cade sulla tua proprietà ci sembra essere un diritto fondamentale, non sei d’accordo?)

VIETARE LA RACCOLTA DELL'ACQUA PIOVANA NEGLI ALTRI STATI. Lo Utah non è l'unico stato con il divieto di collezionare l'acqua piovana. Anche il Colorado e Washington hanno delle limitazioni sulla raccolta d'acqua che ne frenano il libero utilizzo, ma queste variano molto di stato in stato e i legislatori hanno deliberato alcune leggi che favoriscono queste restrizioni.
In Colorado sono recentemente passate due nuove leggi ( http://www.nytimes.com/2009/06/29/us/29rain.html?_r=1 ) che avallano l'utilizzo di alcuni piccoli sistemi di raccolta d'acqua piovana come quelli che le persone possono installare nelle loro proprietà.
Prima del passaggio di queste due leggi, Douglas County (Colorado) ha condotto uno studio su come l'acqua piovana possa influenzare le falde acquifere. Lo studio dimostra come lasciando le persone libere di raccogliere l'acqua piovana nelle loro proprietà possa ridurre la domanda dell'acqua, facilitandone e aumentandone la conservazione.
Personalmente, penso che lo studio non fosse nemmeno necessario per arrivare alle sue ovvie conclusioni. Non bisogna di certo essere uno scienziato per comprendere che utilizzare l'acqua piovana invece che quella di rubinetto è un modo intelligente e utile di conservare questa importante risorsa, specialmente nelle aree come questa dove la siccità è un problema.
Inoltre lo studio ha rivelato che soltanto il 3% delle precipitazioni di Douglas County sono finite nei contenitori dei "raccoglitori di piogge".
Il rimanente 97% è evaporata o finita nel terreno ad utilizzo delle piante.
Questo fa capire il perché i legislatori non possono argomentare che raccogliere l'acqua piovana È dannoso per le nostre risorse e per il ciclo naturale dell'acqua stessa. L'impatto finale è così limitato che ogni proprietario potrebbe virtualmente raccogliere molti barili di acqua piovana senza che questo non faccia effetto sull'ammontare d'acqua che finisce nel suo normale flusso e nei fiumi.

E' TUTTA UNA QUESTIONE DI CONTROLLO. Più tempo le persone rimangono inconsapevoli e non informate su questi temi importanti e più i governi continueranno a strapparci le libertà di cui godiamo.
Il solo motivo per il quale le restrizioni sull'acqua stanno cominciando a cambiare in meglio è perché le persone hanno cominciato a comprendere la situazione e hanno lavorato per cambiare la legge.
Anche se le leggi restrittive sul collezionamento dell'acqua sono presenti, in alcuni casi da più di 100 anni, le cose stanno cambiando grazie all'impegno di quei cittadini che hanno deciso che "abbastanza è abbastanza".
Anche perché se non possiamo neanche liberamente raccogliere l'acqua che ci cade intorno, allora cosa, esattamente, siamo liberi di fare?
Il tema delle acque piovane sottolinea un serio problema dell'America di oggi: la diminuzione delle libertà e l'incremento del controllo governativo.
Oggi, siamo stati radicalmente riprogrammati a pensare che abbiamo bisogno di un permesso per esercitare anche i diritti fondamentali, quando nei fatti il potere del governo dovrebbe provenire da noi! La repubblica americana e' stata disegnata in maniera che il governo possa servire la gente e per proteggere e mantenere la libertà. Ma progressivamente, il nostro governo sta privando le persone del diritto all'utilizzo del "senso comune" e di azioni come la raccolta dell'acqua piovana o il comprare latte intero dal contadino della porta accanto.
Oggi, viviamo sotto un governo che sta lentamente privandoci delle nostre libertà, solo per garantirci e restituirci alcune di queste libertà in modo limitato e occasionale con l'aggiunta pretesa che ci stanno facendo un benevolo favore.

COMBATTERE CONTRO LA SCHIAVIZZAZIONE
Fino a quando le persone crederanno che i loro diritti derivano dal governo (e da nient'altro), resteranno sempre schiavizzate e i diritti e le libertà che oggi pensiamo di possedere ancora verranno velocemente sgretolate da un sistema di egemonia burocratica che cerca solamente di espandere il suo controllo.
Lo stesso argomento che viene utilizzato per limitare la raccolta dell'acqua piovana, potrebbe essere utilizzato per dichiarare che TU NON

HAI IL DIRITTO ALL'ARIA CHE STAI RESPIRANDO. Dopotutto, i governi potrebbero anche dichiarare che quell'aria è l'aria "di qualcun altro" in modo da addossarti una "tassa sull'aria" o "questua sull'aria" e di chiederti di pagare ogni respiro che permette di mantenerti vivo.
Pensi che questo non potrebbe succedere? (ricordati che non conoscevi neanche la questione "pioggia", ndr)
In linea con l'ufficio brevetti degli Stati Uniti, le corporazioni e le università già posseggono il 20% del tuo codice genetico. Il tuo corpo, dichiarano, è parzialmente proprietà di qualcun altro.
Quindi, se posseggono la tua terra, l'acqua e il tuo corpo, quanto ci metteranno a reclamare la tua aria, la tua mente e anche la tua anima?
A meno che non ci ribelliamo a questa tirannia, questa scenderà su di noi, lentamente, giorno dopo giorno fino a che non ci ritroveremo totalmente schiavizzati da un mondo di collusioni corporative/governative dove tutto ciò che ha un valore è posseduto da gigantesche corporazioni che vengono sostenute ed aiutate dalle leggi locali.

Articolo tradotto da Ivan Ingrillì
Articolo originale http://www.naturalnews.com/029286_rainw ... water.html

http://www.laleva.org/it/2010/07/e_ille ... acqua.html



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MessaggioInviato: 01/09/2010, 13:31 
Condivido lo stupore TTE, la notizia ha sorpreso anche me. In base a quale logica può essere considerata illegale la raccolta dell'acqua piovana sul proprio terreno? Potrei capire un divieto di raccolta nei pressi di falde sotterranee o corsi d'acqua...Ma una legge così generica dove trova la sua giustificazione? Sicuramente da approfondire, come precedente è allarmante...



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MessaggioInviato: 01/09/2010, 16:24 
Vuoi vedere che in l'Italia si tenterà copiare queste leggi assurde?.


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MessaggioInviato: 01/09/2010, 16:51 
Cita:
bleffort ha scritto:

Vuoi vedere che in l'Italia si tenterà copiare queste leggi assurde?.


Contaci. Un idiota del calibro di Urbani o Frattini o Alfano disposti a mettere la loro firma lo trovano in cinque minuti. Poi vanno in parlamento e fanno passare ogni cosa mettendo la fiducia.

Ormai la conosciamo a memoria, no?



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MessaggioInviato: 01/09/2010, 17:15 
Cita:
eSQueL ha scritto:

Cita:
bleffort ha scritto:

Vuoi vedere che in l'Italia si tenterà copiare queste leggi assurde?.


Contaci. Un idiota del calibro di Urbani o Frattini o Alfano disposti a mettere la loro firma lo trovano in cinque minuti. Poi vanno in parlamento e fanno passare ogni cosa mettendo la fiducia.

Ormai la conosciamo a memoria, no?


Privatizzazione dell’acqua: una cartolina dall’Italia
http://oggiscienza.wordpress.com/2010/0 ... %99italia/

L’Europa sceglie di privatizzare la gestione dell’acqua potabile, e il
nostro paese va a ruota. Ma è davvero il privato la soluzione?




Ma un conto è privatizzare l'acqua e un altro è rendere
ILLEGALE la raccolta dell'acqua piovana..... [8)]

Sembra che con queste azioni tentino di smuovere le persone
affinchè scendano in piazza armati di bastoni e bottiglie inciendiarie.



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"…stanno uscendo allo scoperto ora, amano annunciare cosa stanno per fare, adorano la paura che esso può creare. E’ come la bassa modulazione nel ruggito di una tigre che paralizza la vittima prima del colpo. Inoltre, la paura nei cuori delle masse risuona come un dolce inno per il loro signore". (Capire la propaganda, R. Winfield)

"Onesto è colui che cambia il proprio pensiero per accordarlo alla verità. Disonesto è colui che cambia la verità per accordarla al proprio pensiero". Proverbio Arabo

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MessaggioInviato: 07/02/2011, 00:16 
Esiste un programma televisivo di grande utilità per i cittadini. E pensate - strano ma vero - che questo programma viene trasmesso addirittura dalla televisione pubblica [:D] Si chiama "Presa Diretta"..... e può essere considerato davvero come un servizio di pubblica utilità. Va in onda la domenica sera su Rai 3 (ho appena finito di vederla). Stasera hanno parlato dell'immondizia di Napoli e della gestione politica della stessa (con rappresentanti di destra e di sinistra coinvolti sino al midollo, in una farsa che definire grottesca è un eufemismo). Appena verrà messa in rete la proporrò...... perchè merita davvero [8)]

Per questo topic invece, volevo segnalare una delle puntate precedenti in cui si è parlato della privatizzazione dell'acqua. Buona visione...

http://www.rai.tv/dl/RaiTV/programmi/me ... 8.html#p=0



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MessaggioInviato: 07/02/2011, 16:52 
Dai ragazzi iniziamo a sensibilizzare quanta piu' gente possiamo iniziando dalle nostre famiglie!!!!!!!!!!


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MessaggioInviato: 22/03/2011, 15:40 
Giornata mondiale dell'acqua, allerta Onu per oro blu
Onu lancia un campanello d'allarme: l'oro blu sarà
sempre più conteso all'interno di città


22 marzo, 15:28

Immagine

http://www.ansa.it/web/notizie/rubriche ... 76059.html

ROMA - 'Acqua per le citta' - rispondere alla sfida urbana': questo il titolo dell'edizione 2011 della Giornata mondiale dell'acqua, il 22 marzo con sede principale a Cape Town. Uno slogan, quello dell'iniziativa delle Nazioni Unite, che lancia un campanello d'allarme: l'oro blu sarà sempre più conteso all'interno di città, ormai sempre più affollate. "La sfida delle acque urbane deve essere riconosciuta per quello che realmente è: una crisi di governance, politiche inadeguate e cattiva gestione, piuttosto che una crisi dovuta alla scarsità della risorsa", spiega nel suo messaggio Joan Clos, sottosegretario generale delle Nazioni Unite. "Abbiamo bisogno di puntellare la sicurezza idrica contro i problemi dell'inquinamento e del cambiamento climatico - prosegue Clos - Abbiamo bisogno di idee innovative e buone pratiche da attuare". I dati sul rapporto tra acqua e urbanizzazione, pubblicati sul sito ufficiale del World Water Day 2011 (worldwaterday2011.org), parlano chiaro: la crescita della popolazione urbana avanza al ritmo di 2 persone al secondo. Attualmente la metà della popolazione mondiale vive nelle città, percentuale che entro due decenni salirà al 60%, con punte del 95% nei Paesi in via di sviluppo.

In Africa e Asia, per esempio, si calcola che la popolazione urbana si raddoppierà tra il 2000 e il 2030. E anche se tra il 1998 e il 2008 1,052 miliardi di abitanti delle città hanno avuto accesso ad acqua potabile e 813 milioni a servizi igienici adeguati, la popolazione urbana nello stesso periodo è cresciuta di 1,089 miliardi di persone persone compromettendo così il progresso raggiunto. Un abitante su quattro delle città del mondo, 789 milioni in totale, vive senza adeguate strutture igienico-sanitarie. Sono circa 497 milioni le persone che nelle città usufruiscono di servizi igienici in comune, cifra che nel 1990 era 249 milioni. E' del 27% la percentuale della popolazione urbana che nei Paesi in via di sviluppo non ha accede alla rete idrica da casa propria. La sfida dell'oro blu nelle città aumenta se si considerano i dati sulla povertà: 828 milioni di persone vivono in baraccopoli o in insediamenti impropri, senza adeguati servizi idrici e igienico-sanitari. Inoltre, i poveri pagano fino a 50 volte in più per un litro d'acqua rispetto ai loro vicini più ricchi, poiché spesso devono comprarla da fornitori privati. Altre problematiche legate all'urbanizzazione riguardano aspetti diversi: l'impatto ambientale con un "eccessivo sfruttamento delle risorse idriche" e "2 milioni di tonnellate di rifiuti al giorno smaltiti in corsi d'acqua"; la salute umana, compromessa dalla scarsità di acqua potabile "che provoca malattie come il colera e la malaria"; i disservizi dovuti alle perdite nelle reti di distribuzione urbana dove le percentuali di perdita arrivano anche al 50%, con una stima annuale che si aggira tra i 250 e i 500 milioni di metri cubi di acqua potabile smarrita nelle grandi città, che invece potrebbe rifornire dai 10 ai 20 milioni di persone.

SCARICATI 2 MLN TON RIFIUTI GIORNO - Sono 2 milioni di tonnellate i rifiuti prodotti dall'uomo che ogni giorno in tutto il mondo vengono scaricati nei corsi d'acqua. E' uno dei dati allarmanti sull'inquinamento delle acque e sulle condizioni igienico sanitarie al centro della Giornata mondiale dell'oro blu del 22 marzo, dedicata quest'anno alle sfide della crescente urbanizzazione. Secondo il sito ufficiale del World water day 2011 (worldwaterday2011.org), nei Paesi in via di sviluppi il 90% di tutte le acque reflue viene immesso, senza essere trattato, direttamente in fiumi, laghi e mari. In tutto il mondo, esse sono usate per irrigare 20 milioni di ettari di terra, il 7% della superficie totale della superficie irrigata. Un fenomeno, quello dell'inquinamento delle acque, collegato ad una gestione dei servizi idrici e igienico sanitari divenuta più complessa con l'aumento della popolazione urbana, che cresce al ritmo di 2 persone al secondo al punto da poter rappresentare, entro i prossimi 20 anni, il 60% degli abitanti della Terra. E', inoltre, salito da 140 milioni del 1990 a 169 milioni del 2008 il numero degli abitanti urbani che praticano la defecazione all'aperto. Nel mondo, un residente cittadino su 4 - per un totale di 789 milioni di persone - non ha accesso a servizi igienici adeguati. "La rapida urbanizzazione - si legge dal sito web del World water day 2011 - porta con sé diverse sfide correlate a problemi di qualità delle acque e di risanamento. I grandi progressi nell'uso di servizi igienici adeguati negli ultimi decenni sono compromessi dalla rapida crescita della popolazione urbana". L'inquinamento dell'acqua, prosegue il sito on-line, è "nonostante i miglioramenti in alcune regioni, in aumento a livello globale". Il peggioramento della qualità della risorsa idrica sarebbe "il risultato di uno sviluppo economico guidato da urbanizzazione, industrie e sistemi di agricoltura intensiva". Altro tema centrale legato alla qualità delle acque e delle condizioni igienico sanitarie è quello dei rifiuti: nello studio intitolato 'Gestione dei rifiuti solidi urbani nelle citta' del mondò - condotto su oltre 20 insediamenti cittadini - la produzione media di rifiuti all'anno pro-capite è di 285 kg, con punte di 609 kg a San Francisco, negli Stati Uniti, 577 kg a Tompkins Country (Usa), 529 a Belo Horizonte (Brasile) e 528 a Rotterdam (Olanda). Sul totale dei rifiuti prodotti, il 61% è rappresentato dalla frazione organica, il 12% rientra sotto la voce 'altro'. Seguono plastica e carta - ciascuna al 9% - e poi vetro e metallo, ognuno al 2%. Un approfondimento è stato dedicato all'Asia, che nel 2025 potrebbe passare, dalla produzione attuale di 760.000 tonnellate di rifiuti solidi urbani (circa 2,7 milioni di metri cubi) al giorno, a 1,8 milioni di tonnellate (5,2 milioni di metri cubi).



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MessaggioInviato: 22/03/2011, 17:54 
Stiamo attenti.
Stiamo molto attenti.
Il potere si allarga e la plebaglia non si rende conto del pericolo.

Ed i pochi coscienti di tale rischio nulla possono se non confabulare tra loro.


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MessaggioInviato: 27/03/2011, 14:33 
'Acqua bene pubblico', 300mila in piazza a Roma
Corteo a sostegno dei due referendum di giugno, su acqua e nucleare

26 marzo, 23:08

http://www.ansa.it/web/notizie/rubriche ... 05207.html


ROMA - In piazza per l'acqua pubblica, contro il nucleare. Per ''il diritto alla vita, che passera' anche per i referendum del 12 e 13 giugno''. Oggi a Roma e' sfilato il popolo dei 'beni comuni'. Trecentomila, secondo gli organizzatori, i partecipanti al corteo promosso dal Comitato referendario 'Due si' per l'acqua pubblica' in favore della gestione pubblica del settore idrico.

Una manifestazione dal volto civico con in prima linea associazioni, movimenti e cittadini e in cui le istanze pacifiste hanno trovato larga eco nello slogan ''No alla nuova guerra del petrolio''. Oltre 200 gli autobus arrivati per l'occasione da tutta Italia.

''I cittadini - spiega Ciro Pesacane, del Comitato - si sono autotassati e li hanno affittati a loro spese. Vogliono l'acqua e il sole, mica la luna''. In testa al corteo spiccano i gonfaloni di diversi comuni e provincie d'Italia, da Capannori, in provincia di Lucca, a Cagliari, passando per Aprilia vicino Latina. E le bandiere azzurre del comitato si alternano a quelle arcobaleno, di Legambiente, Arci, Emergency, Wwf e di diversi sindacati. ''Siamo qui in piazza sia per l'acqua pubblica, sia per il nucleare - spiega Fabrizio Aroldi, da Cremona - Al referendum dobbiamo votare si' contro il nucleare per chiedere scusa a tutti coloro che sono morti per questo veleno''. ''No alla guerra per l'acqua, per il petrolio e per l'uranio'', recita il cartellone esposto da alcuni ragazzi ''pacifisti'' di Belluno.

''Abbiamo fatto un lungo viaggio per sostenere questa piazza - racconta Marco, un ingegnere - Sono venuto con mia moglie e con i miei due figli, perche' questa battaglia e' per loro. Per il loro futuro''. Nel corteo tanti hanno dipinte sul viso gocce blu o portano enormi cappelli a forma di rubinetto o hanno rubinetti attaccati alla fronte. Un gruppo di ragazzi fa ondeggiare un lenzuolo celeste di 30 metri, ''che rappresenta il bene piu' importante che abbiamo''.

''E' una grande manifestazione per democrazia, benessere e pace - dice dalla testa del corteo Rosario Trefiletti, presidente di Federconsumatori - e' una battaglia dei cittadini''. ''Per la prima volta nasce, dal basso, un progetto politico riconosciuto dalla Costituzione - gli fa eco padre Alex Zanotelli - La speranza non puo' venire dalla politica''. Eppure qualche volto noto della politica fa capolino. Come il presidente dei Verdi Angelo Bonelli o di Sel Nichi Vendola che parla di ''furbizie del governo'' sulla moratoria nucleare e critica la guerra in Libia: e' ''una modalita' davvero vergognosa di affrontare i problemi dell'umanita' - sostiene - Cosa faranno ora, la guerra alla Siria?''.

''Diversi di noi del Pd sono stati alla manifestazione - dice il parlamentare Pd Vincenzo Vita - L'acqua come bene comune e' uno dei temi piu' rilevanti di questa stagione''. E il deputato Idv Carlo Monai: ''Il 12 e 13 giugno gli italiani potranno bocciare questo governo e le sue scelte scellerate votando si' ai referendum per acqua pubblica, contro nucleare e legittimo impedimento''. In piazza della Repubblica, con bandiere verdi c'erano anche studenti libici e alcune delle hostess che incontrarono Gheddafi durante le visite in Italia. ''No alle bombe umanitarie, sì al dialogo'', urlano, "l'Occidente vuole solo il petrolio libico". Agli studenti si sono unite alcune hostess italiane. "Sono stata tre volte in Libia, lì non c'é tanta miseria, il popolo vive in una condizione normale. Dove è stata finora la Nato nei riguardi degli eventi della Striscia di Gaza", osserva Clio, una delle ragazze che incontrarono il colonnello a Roma e che oggi si è vestita di nero "essendo in lutto per le vittime in Libia".



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Italia: dopo nucleare rischia il referendum sull'acqua

di: WSI-TMNEWS
Pubblicato il 22 aprile 2011 - Ore 11:34

Fonte:
http://www.wallstreetitalia.com/article ... ge=1118362

(TMNews) - Dopo il referendum sul nucleare, probabilmente sterilizzato dalle modifiche al dl omnibus approvato dal senato e passato alla Camera con lo stop del Governo al piano di realizzazione delle nuove centrali in Italia, ora è a rischio anche il referendum sull'acqua. "Anche su questo tema, come per il nucleare - ha annunciato il ministro per lo Sviluppo Paolo Romani -, il referendum divide in due. E ho l'impressione che anche su questo sarebbe meglio fare un approfondimento legislativo. E' un tema di grande rilevanza".

Contro la possibilità di una nuova legge del Governo 'in zona Cesarini' che consenta di evitare il referendum sulla cosidetta 'legge Ronchi', riducendo quindi la tornata referendaria del prossimo giugno al solo sì o no all'abrogazione della legge sul legittimo impedimento processuale, sono insorti promotori e ambientalisti, denunciando come "sia sempre più evidente che al Governo interessa solo fare di tutto per non far esprimere i cittadini suio temi che più stanno loro al cuore, riducendo con ogni mezzo al minimo la possibilità che si raggiunga il quorum sul questito sulla giustizia che è invece il solo che a loro interessa".

"I referendum sull'acqua .- ha sottolineato il 'comitato due sì o
per l'acqua pubblica'- hanno ottenuto le firme di un milione e quattrocentomila cittadini. Una straordinaria mobilitazione che chiede l'uscita dell'acqua dal mercato e dei profitti dall'acqua- Mentre tentano scippo del referendum sul nucleare, ora governo e poteri forti di questo Paese vogliono provare a fare lo stesso con i due referendum sull'acqua. Non ci provino: giù le mani dai referendum".

"E' in atto - ha fatto eco il leader dei Verdi Angelo Bonelli- un gravissimo esproprio di democrazia e dei diritti che la Costituzione assegna ai cittadini attraverso lo strumento del referendum. Il governo sta rubando agli italiani il diritto di esprimersi direttamente su due questioni - acqua pubblica e nucleare - vitali per il futuro del Paese. Mai nella storia della Repubblica è accaduto che si approvassero strumentalmente e in modo truffaldino provvedimenti che hanno come unico scopo quello di far saltare i referendum. Acqua e nucleare hanno un valore di oltre 100 miliardi di euro che le grandi multinazionali dell'energia e dell'acqua intendono spartirsi prelevandoli dalle tasche dei cittadini".



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Cita:
Proposta shock della Nestlé: quotiamo l’acqua in Borsa


La Nestlé e la privatizzazione dell’acqua.

Altro che acqua bene comune! La multinazionale svizzera, già sotto boicottaggio per la sua politica sul latte in polvere per l’infanzia, sostiene che l’oro blù va del tutto affidato alle leggi della domanda e dell’offerta. Altolà dell’Istituto europeo di ricerca sulle politiche dell’acqua. Replica del Comitato italiano per il contratto mondiale dell’acqua.

Petrella: irresponsabili e ridicoli.

Istituire una Borsa dell’acqua. È questa l’ultima uscita della multinazionale Nestlé. Lo ha dichiarato all’agenzia di stampa Reuters il presidente Peter Brabeck, sottolineando che una scelta di questo tipo «così come per altre materie prime, contribuirebbe a regolare il problema della carenza di questo bene prezioso».

Immediata la risposta di Riccardo Petrella, presidente dell’Istituto Europeo di Ricerca sulle Politiche dell’Acqua (Ierpe), il quale ha affermato che si tratta di «una proposta irresponsabile e ridicola».

In un comunicato, la Facoltà dell’acqua, attiva presso il Monastero del bene comune di Verona, spiega che Brabeck vuole “risolvere” il problema della concorrenza, nella regione canadese di Alberta, tra agricoltori che necessitano d’acqua per i raccolti e le compagnie petrolifere che utilizzano ingenti quantità d’acqua per estrarre il petrolio dalle sabbie bituminose. Secondo il presidente della Nestlé, «quando la domanda aumenta, il mercato reagisce e la gente comincia a usare la risorsa in maniera più efficiente».

La proposta di Nestlé ha già trovato consenso nel governo di Alberta che come primo passo, ha inventato la distinzione tra diritti alla terra e diritti all’acqua, in modo che il possesso della terra non dia automaticamente diritto all’acqua che vi scorre. Petrella non ha dubbi sul fatto che «affidare l'acqua alla Borsa significa confiscare ai popoli della Terra un bene comune pubblico insostituibile per la vita, consegnando il futuro della vita di milioni di persone al potere di arricchimento di pochi grandi speculatori finanziari». E aggiunge: «I propagandisti dell'acqua rara (oro blu) sono gli stessi che hanno prodotto la penuria della risorsa idrica imponendo politiche economiche predatrici ed usi insostenibili e inquinanti. Non possiamo permettere a questi gruppi la possibilità e il potere di imporre la loro irresponsabilità. Sarebbe indecente».



Sulla questione è intervenuto anche Rosario Lembo, presidente del Comitato italiano per il contratto mondiale sull'acqua, con una secca replica: «L'acqua non è una merce e pertanto è assurdo creare una Borsa mondiale dell'acqua! La proposta di consolidare un approccio già dominate che punta a classificare l'acqua come una merce a valenza economica, costituisce una provocazione che lascia chiaramente trasparire gli interessi dei principali gruppi economici e finanziari mondiali, e come intendono gestire e governare il bene comune acqua nel corso dei prossimi anni. Questa proposta va rigettata con forza attraverso azioni di contrasto da parte dei cittadini di ogni parte del mondo».


«È assurdo pensare - aggiunge Lembo - che l'accesso all'acqua potabile, che l'Onu ha di recente riconosciuto come un diritto umano, possa essere regolato attraverso una Borsa mondiale, analogamente a quanto è purtroppo avvenuto per il petrolio, i semi, il grano. Non è attraverso lo strumento del prezzo che si può pensare di contrastare la competitività crescente tra gli usi produttivi delle risorse idriche e quindi fra agricoltura ed idroelettrico o di ridurre gli sprechi, affidando all'aumento del prezzo la riduzione dei consumi per superare i trend crescenti di depauperamento e scarsità delle risorse idriche».

fonte: http://www.agoravox.it/Proposta-shock-della-Nestle.html


UN MOTIVO IN PIÙ PER VOTARE SI(OVVERO CONTRO ALLA PRIVATIZZAZIONE DELL'ACQUA) AL REFERENDUM!



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MessaggioInviato: 22/05/2011, 14:38 
Referendum - Rivolta a Reggio Emilia contro le bandiere vietate. Riempito il centro, la espone anche il parroco

Dopo l'esposto del consigliere comunale del Pdl di Novellara è scattato l'effetto contrario: le bandiere hanno invaso tutta la città. E i sindaci si sono schierati: non faremo le multe



Sul balcone sventola bandiera… d’acqua. Ha provocato una vera e propria reazione popolare tra i sostenitori dei referendum del 12-13 la denuncia del Pdl reggiano nei confronti di chi espone le bandiere referendarie pro acqua pubblica e contro il nucleare. Così il sindaco di Novellara, il paese dove era partita la denuncia, Raul Daoli (Pd) ha fatto marcia indietro non solo sulle multe, ma ora chiede ai vigili urbani di lasciare i vessili lì dove sono.

“Distinguerei i casi di propaganda dalla manifestazione del pensiero”. A Reggio Emilia dove il consigliere provinciale del Pdl Massimiliano Camurani aveva fatto denuncia per un intervento analogo il sindaco di Reggio ha dato ordine, appellandosi ad una sentenza della Corte Costituzionale del 1995, di lasciare dove sono i drappi. Non poteva essere diversamente visto il grandissimo numero di bandiere che oramai sono esposte in tutta la provincia.

“Ne abbiamo vendute oltre cinquemila da inizio della campagna, la maggior parte in questi ultimi due giorni”, spiega Tommaso Dotti coordinatore del Comitato Acqua Bene Comune di Reggio Emilia che ha rilanciato sulla questione. “Il balcone è mio e lo gestisco io“, lo slogan usato dai referendari pro acqua pubblica. La gente ha risposto aumentando i vessilli esposti. Il record è di via Roma, a Reggio Emilia, la centralissima strada che una volta era il fulcro del quartiere del “Popòl Giòst” il rione più tipico della città, dove si parlava dialetto reggiano alla rovescia, l’arsave, per non essere riconosciuti dalla polizia (i ladri di polli) o dai fascisti (durante il regime). Nella centralissima via Roma, che scherzo del destino vede anche la presenza della sede del Pdl (e una volta del Msi poi diventato An) sono oltre cento le bandiere esposte. Sia fuori dalla Camera del Lavoro, la Cgil ha aderito alla campagna, ma anche dai balconi e le finestre di abitazioni di cittadini normali. Tanti anche i bar che espongono il vessillo. “Non ci penso nemmeno di levarlo, anzi ne compro un altro”.

Così mentre il sindaco di Reggio Graziano Delrio fa sapere che “non intende rimuovere le bandiere dai balconi” e la consigliera Pdl di Novellara Cristina Fantinati ribatte “la sentenza del 1995 non c’entra nulla con il referendum di giugno” le bandiere vengono esposte anche da parte di parroci. Come succede fuori dall’oratorio Cristo Re di Novellara dove campeggia lo striscione “Acqua dono di Dio, bene comune diritto di tutti“. “Subito l’avevo rimosso vista la polemica ma i ragazzi sono saliti sulle finestre e mi hanno detto di riappendiamolo” speiga don Candido Bizzarri
.

Lo stesso fa don Emanuele Benatti, resposnsabile del Centro Missionario, che una settimana fa aveva appoggiato il referendum con il vescovo di Reggio Adriano Caprioli. “Mi viene da ridere continuerò a esporre le bandiere. Chi ha alzato la polemica vuole solo abbassare il quorum”. In tanti oltre a quella a favore del si per l’acqua pubblica ora richiedono quelle contro il nucleare preparate dal comitato reggiano “Si rinnovabili, no nucleare”. “In questi ultimi due giorni abbiamo ricevuto le richieste di centinaia di cittadini” spiega il giovanissimo Davide Valeriani, coordinatore del comitato e consigliere di quartiere del Movimento 5 Stelle.

Intanto anche nel Pdl si registrano le prime crepe. “Non esagerei rispetto a chi espone vessilli nelle proprie abitazioni” dice il consigliere regionale Fabio Filippi, mentre la Lega Nord non è intervenuta nella polemica lasciando solo il partito alleato. Roberto Ferrari, segretario provinciale del Pd Roberto Ferrari ironizza: “Via pure quelle del Milan”.

http://www.ilfattoquotidiano.it/2011/05 ... co/112809/



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MessaggioInviato: 23/05/2011, 02:10 
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GIANLUCA1989 ha scritto:

Proposta shock della Nestlé: quotiamo l’acqua in Borsa


La Nestlé e la privatizzazione dell’acqua.

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Petrella: irresponsabili e ridicoli.


Questi stanno giocando con il fuoco.... [:D]



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"…stanno uscendo allo scoperto ora, amano annunciare cosa stanno per fare, adorano la paura che esso può creare. E’ come la bassa modulazione nel ruggito di una tigre che paralizza la vittima prima del colpo. Inoltre, la paura nei cuori delle masse risuona come un dolce inno per il loro signore". (Capire la propaganda, R. Winfield)

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COMITATI NUCLEARE-ACQUA, SI TEME VOTO REFERENDUM - Si teme ''il voto degli italiani'' con il referendum il 12 e 13 giugno. A dirlo i Comitati anti-nucleare e per 'l'acqua bene comune', in presidio permanente per due giorni, davanti a Montecitorio per protestare contro questo decreto su cui e' stata posta la questione di fiducia. ''L'ennesima scelta anti-democratica - fanno sapere i Comitati - dettata dalla paura di dare la parola ai cittadini e ricevere, come e' avvenuto in Sardegna, una batosta''. Di fronte ''al tentativo di cancellazione di un referendum voluto dai cittadini, che riguarda un tema che si conferma al centro delle preoccupazioni degli italiani il governo non esita a svilire la discussione in Parlamento per imporre un finto stop al nucleare''. Il presidio dei Comitati, riferiscono i portavoce, ''va avanti ad oltranza fino al voto. Faremo sentire la voce degli italiani - concludono - quella stessa voce che, con la censura sulla tv pubblica e con i trucchetti in Parlamento, vogliono mettere a tacere''.

Continua>>>
http://www.ansa.it/web/notizie/rubriche ... 58302.html



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