Time zone: Europe/Rome [ ora legale ]




Apri un nuovo argomento Rispondi all’argomento  [ 45 messaggi ]  Vai alla pagina Precedente  1, 2, 3
Autore Messaggio

Marziano
Marziano

Avatar utente

Non connesso


Messaggi: 1500
Iscritto il: 17/01/2009, 23:10
Località:
 Oggetto del messaggio:
MessaggioInviato: 10/09/2010, 20:13 
Cita:
Lawliet ha scritto:

Cita:
BlitzKrieg ha scritto:

Uccidere civili per sport, non e`avallato dal Pentagono, infatti rischiano il capestro.

Non e` corretto, gettare fango su tutti, per colpa di pochi.


Bingo! Ora dovresti rileggere i tuoi post contro le popolazioni mediorentali.. [:)]


Esatto, mi ripeto: non e` corretto, gettare fango su tutti, per colpa di pochi.

Cita:
Cita:
robs79 ha scritto:

I Militari sono lavoratori come altri,poi come in tutti i lavori ci sono quelli che lo fanno male o proprio non lo fanno.


Mah, mica tanto.
Quelli che vanno volontariamente in zone di guerra sono sicuramente persone con una mentalità e condizione psicologica diversa da quella dell'uomo comune. Sono e devono essere pronti ad ammazzare chiunque a sangue freddo, e questa "capacità" (che non augurerei a nessuno.. dovrebbe scaturire solo da situazioni di sopravvivenza) spesso comporta assuefazione e "piacere" nell'uccidere.


Anche se ti ritrovi in zona di guerra, poco convinto, appena cominciano a spararti addosso, eccola la situazione di soppravivenza.



_________________
E molto piu` facile parlare di cospirazione, quando si ignorano le cause ed i motivi.

Pain is weakness leaving the body. US Marine Corps

Immagine
Top
 Profilo  
 

Essere Interdimensionale
Essere Interdimensionale

Avatar utente

Viral Marketing Discoverer!Viral Marketing Discoverer!

Non connesso


Messaggi: 5038
Iscritto il: 03/12/2008, 15:07
Località:
 Oggetto del messaggio:
MessaggioInviato: 10/09/2010, 20:24 
Cita:
BlitzKrieg ha scritto:

Esatto, mi ripeto: non e` corretto, gettare fango su tutti, per colpa di pochi.


A me non sembra proprio che in altre situazioni tu abbia espresso lo stesso principio.. sarà. [:D]

Cita:
BlitzKrieg ha scritto:

Anche se ti ritrovi in zona di guerra, poco convinto, appena cominciano a spararti addosso, eccola la situazione di soppravivenza.


Si tratta di una reazione istintiva che potrei avere io, seduto alla mia scrivania, qualora vedessi nel vetro difronte il riflesso di una pistola puntatami contro.
Non certo loro che volontariamente sono andati a combattere in zona di guerra, e che sapevano si sarebbero trovati in una situazione simile da un momento all'altro.


Ultima modifica di Lawliet il 10/09/2010, 20:25, modificato 1 volta in totale.


_________________
"Chiedere a chi ha il potere, di riformare il potere!? Che ingenuità!" - Giordano Bruno

Indice "Tracce di UFO nella Letteratura"; topic.asp?TOPIC_ID=4630
Top
 Profilo  
 

Marziano
Marziano

Avatar utente

Non connesso


Messaggi: 1270
Iscritto il: 11/01/2009, 01:03
 Oggetto del messaggio:
MessaggioInviato: 12/09/2010, 11:41 
Ho fatto il militare purtroppo.
Ho tenuto in mano oggetti costruiti con l'intento di togliere la vita. E mi sono sentito male. Tenere in mano una granata mi ha anche portato a vomitare.
La guerra è un processo inteso a renderti una macchina programmata per togliere la vita a qualcuno secondo le indicazioni di qualcun altro, e in quanto tale dovrebbe dare reazioni di rigetto ad una persona sana.

Accanto a me, che vomitavo, c'erano altre persone piuttosto normali, moderate, che non approvavano ma riuscivano lo stesso a maneggiare bombe e fucili.
E accanto a noi, ve lo assicuro, tantissimi che godevano a stringere tra le mani quelle macchine di morte. Godevano a immaginarne l'uso reale (se ne parlava anche). Pregustavano il sangue.

Certa gente non vede l'ora di andare allo stadio per spaccare qualche faccia. Non vede l'ora di sposarsi per picchiare la moglie. E non vede l'ora di andare in guerra per far saltare il cervello a qualcuno. Questa gente esiste PRIMA che scoppi una guerra. La guerra per loro è semplicemente il paese dei balocchi che hanno sognato per tutta la vita.



_________________
-
In diretta con radioVirus dal lunedì al venerdì dalle 19:30 alle 21 (in FM e streaming), e in replica dalle 6:30 alle 8 (in FM).
Ascoltaci sulle frequenze FM di Radio Time, o in streaming audio o video su http://www.radiotime.it
Seguici e supportaci su https://www.facebook.com/radiodna
Top
 Profilo  
 

Essere Interdimensionale
Essere Interdimensionale

Avatar utente

Viral Marketing Discoverer!Viral Marketing Discoverer!

Non connesso


Messaggi: 5038
Iscritto il: 03/12/2008, 15:07
Località:
 Oggetto del messaggio:
MessaggioInviato: 12/09/2010, 14:11 
Cita:
Tetronimo ha scritto:

Ho fatto il militare purtroppo.
Ho tenuto in mano oggetti costruiti con l'intento di togliere la vita. E mi sono sentito male. Tenere in mano una granata mi ha anche portato a vomitare.
La guerra è un processo inteso a renderti una macchina programmata per togliere la vita a qualcuno secondo le indicazioni di qualcun altro, e in quanto tale dovrebbe dare reazioni di rigetto ad una persona sana.

Accanto a me, che vomitavo, c'erano altre persone piuttosto normali, moderate, che non approvavano ma riuscivano lo stesso a maneggiare bombe e fucili.
E accanto a noi, ve lo assicuro, tantissimi che godevano a stringere tra le mani quelle macchine di morte. Godevano a immaginarne l'uso reale (se ne parlava anche). Pregustavano il sangue.

Certa gente non vede l'ora di andare allo stadio per spaccare qualche faccia. Non vede l'ora di sposarsi per picchiare la moglie. E non vede l'ora di andare in guerra per far saltare il cervello a qualcuno. Questa gente esiste PRIMA che scoppi una guerra. La guerra per loro è semplicemente il paese dei balocchi che hanno sognato per tutta la vita.


Ooh! Esatto Tetro.

Per carità, a me "piacciono" pure le armi. Videogame, simulazioni di guerra nei boschi... insomma cose per divertirsi con gli amici.
Ma il solo pensiero di doverle usare per porre fine alla vita di qualcuno mi da il voltastomaco. E credo che ogni persona sensata debba avere una reazione simile.
Chi va volontariamente in guerra sapendo di doverne fare uso non rientra in questa categoria, in my opinion.


Ultima modifica di Lawliet il 12/09/2010, 14:12, modificato 1 volta in totale.


_________________
"Chiedere a chi ha il potere, di riformare il potere!? Che ingenuità!" - Giordano Bruno

Indice "Tracce di UFO nella Letteratura"; topic.asp?TOPIC_ID=4630
Top
 Profilo  
 

Stellare
Stellare

Avatar utente

Premio Coerenza e ProfessionalitàPremio Coerenza e Professionalità

Non connesso


Messaggi: 12510
Iscritto il: 30/11/2006, 09:44
Località:
 Oggetto del messaggio:
MessaggioInviato: 12/09/2010, 14:34 
Vero tetroninimo...Stesso discorso vale per chi fa sperimentazione animale.
Ci sono delle persone che fanno una ragione di vita dell'infliggere sofferenza agli altri. Come possa accadere questo non me lo spiego e nemmeno sono sicura di volermelo spiegare...
Ricordo un caso agghiancciante di un uomo che amava affamare le proprie compagne fino a ridurle a scheletri viventi. Alla fine aveva perseguitato e ucciso la sua ultima compagna dopo che lei lo aveva lasciato. L'uomo fu intervistato per una trasmissione che andava in onda di notte un po' di anni fa. Mi è rimasto impresso un passaggio di quell'intervista...all'uomo fu chiesto se non avesse provato ad avere relazioni con ragazze anoressiche e l'uomo rispose di si che ci aveva provato ma che quel tipo di relazioni non gli interessavano...le ragazze anoressiche erano troppo indipendenti, non mangiavano perchè erano loro a volerlo...
Ecco qua...è stato un barlume, l'uomo ammetteva candidamente e senza vergogna alcuna che non gli piacevano semplicemente le ragazze molto magre, ma che godeva a costringere le donne che lo amavano a morire di fame...Morire di fame! Vi rendete conto che significa? Le portava al ristorante, lui mangiava e loro dovevano guardare...
E' non stiamo parlando di un uomo malato, ma di una persona tanto lucida da riuscire a manipolare una persona fino a convincerla a non mangiare, di una persona così convincente e lontatna dalla follia da riuscire a portare una donna sanna nella propria perversione....
Ancora oggi ho i brividi ripensando a quell'intervista



_________________
« Nel regno di chi cerca la verità non esiste nessuna autorità umana. Colui che tenta di recitarvi la parte di sovrano avrà a che fare con la risata degli dei » (Albert Einstein)

« Non dubitate che un piccolo gruppo di cittadini coscienti e risoluti non possa cambiare il mondo. In fondo è cosi che è sempre andata »
(Margaret Mead)
Top
 Profilo  
 

Bannato
Bannato

Avatar utente

Non connesso


Messaggi: 4937
Iscritto il: 17/07/2009, 09:40
Località: Milano
 Oggetto del messaggio:
MessaggioInviato: 12/09/2010, 21:51 
Cita:
Tetronimo ha scritto:

Ho fatto il militare purtroppo.
Ho tenuto in mano oggetti costruiti con l'intento di togliere la vita. E mi sono sentito male. Tenere in mano una granata mi ha anche portato a vomitare.
La guerra è un processo inteso a renderti una macchina programmata per togliere la vita a qualcuno secondo le indicazioni di qualcun altro, e in quanto tale dovrebbe dare reazioni di rigetto ad una persona sana.

Accanto a me, che vomitavo, c'erano altre persone piuttosto normali, moderate, che non approvavano ma riuscivano lo stesso a maneggiare bombe e fucili.
E accanto a noi, ve lo assicuro, tantissimi che godevano a stringere tra le mani quelle macchine di morte. Godevano a immaginarne l'uso reale (se ne parlava anche). Pregustavano il sangue.

Certa gente non vede l'ora di andare allo stadio per spaccare qualche faccia. Non vede l'ora di sposarsi per picchiare la moglie. E non vede l'ora di andare in guerra per far saltare il cervello a qualcuno. Questa gente esiste PRIMA che scoppi una guerra. La guerra per loro è semplicemente il paese dei balocchi che hanno sognato per tutta la vita.

Ci sono le vie di mezzo tra chi soffre di "emozioni forti" e chi é uno sciroccato che non vede l'ora di sparare.In ogni caso tu non sei certo adatto per fare il militare,non capisco come mai quando hai fatto l'addestramento non ti hanno scartato.


Top
 Profilo  
 

Marziano
Marziano

Avatar utente

Non connesso


Messaggi: 1500
Iscritto il: 17/01/2009, 23:10
Località:
 Oggetto del messaggio:
MessaggioInviato: 13/09/2010, 03:33 
Cita:
Certa gente non vede l'ora di andare allo stadio per spaccare qualche faccia. Non vede l'ora di sposarsi per picchiare la moglie. E non vede l'ora di andare in guerra per far saltare il cervello a qualcuno. Questa gente esiste PRIMA che scoppi una guerra.



quoto, ogni giorno leggi di crudelta`inedite sui giornali, crudelta` su vittime indifese. Almeno il soldato, combatte contro gente armata come lui. Almeno ha le p@lle per farlo


Cita:
La guerra per loro è semplicemente il paese dei balocchi che hanno sognato per tutta la vita./


La gente di cui sopra, non ha gli attributi per la guerra



_________________
E molto piu` facile parlare di cospirazione, quando si ignorano le cause ed i motivi.

Pain is weakness leaving the body. US Marine Corps

Immagine
Top
 Profilo  
 

Stellare
Stellare

Avatar utente

Premio Coerenza e ProfessionalitàPremio Coerenza e Professionalità

Non connesso


Messaggi: 12510
Iscritto il: 30/11/2006, 09:44
Località:
 Oggetto del messaggio:
MessaggioInviato: 13/09/2010, 14:41 
Scandali sui militari inglesi in Afghanistan?
C'è un'accusa di traffico di eroina e una ben più grave di violenze e uccisioni ingiustificate di civili



12 settembre 2010

La prima notizia sembra la storia del film “American Gangster”, quello con Denzel Washington di due anni fa, che peraltro riprendeva una storia vera di aerei militari americani usati durante la guerra in Vietnam per contrabbandare droga negli Stati Uniti.Ma adesso riguarda l’esercito britannico e la guerra in Afghanistan: la polizia militare sta indagando sull’accusa che alcuni soldati abbiano importato eroina dal paese, e tra i coinvolti ci sarebbero anche dei militari canadesi.

La BBC riporta che l’indagine riguarda il traffico aereo dagli aeroporti di Camp Bastion – la maggiore base militare britannica in Afghanistan – e Kandahar, dove sono state aumentati i controlli.

La seconda notizia invece è pubblicata sul sito del Guardian: un’inchiesta assai più avanzata accusa i soldati britannici di violenze e omicidi contro i civili afghani: tra i casi citati, un uomo picchiato a morte su un elicottero della RAF, un altro ucciso con un colpo di pistola dopo un incidente stradale, un diciannovenne affogato dopo essere stato gettato in un fiume dai soldati. Le istituzioni militari britanniche hanno finora preso decisioni contraddittorie, con la polizia militare che chiede che gli accusati siano messi sotto processo e i giudici che hanno escluso di poter ottenere una condanna: il Ministero della Difesa non dà spiegazioni, secondo il Guardian. Ma le indagini compiute da un team di avvocati indipendenti hanno elencato decine e decine di casi di torture e violenze gratuite nei confronti di civili da parte di soldati britannici.


http://www.ilpost.it/2010/09/12/violenz ... ghanistan/



_________________
« Nel regno di chi cerca la verità non esiste nessuna autorità umana. Colui che tenta di recitarvi la parte di sovrano avrà a che fare con la risata degli dei » (Albert Einstein)

« Non dubitate che un piccolo gruppo di cittadini coscienti e risoluti non possa cambiare il mondo. In fondo è cosi che è sempre andata »
(Margaret Mead)
Top
 Profilo  
 

Marziano
Marziano

Avatar utente

Non connesso


Messaggi: 1270
Iscritto il: 11/01/2009, 01:03
 Oggetto del messaggio:
MessaggioInviato: 13/09/2010, 15:36 
Cita:
robs79 ha scritto:
Ci sono le vie di mezzo tra chi soffre di "emozioni forti" e chi é uno sciroccato che non vede l'ora di sparare.In ogni caso tu non sei certo adatto per fare il militare,non capisco come mai quando hai fatto l'addestramento non ti hanno scartato.

Se dovessi decidere io, sarebbe scartato il 98% della popolazione.



_________________
-
In diretta con radioVirus dal lunedì al venerdì dalle 19:30 alle 21 (in FM e streaming), e in replica dalle 6:30 alle 8 (in FM).
Ascoltaci sulle frequenze FM di Radio Time, o in streaming audio o video su http://www.radiotime.it
Seguici e supportaci su https://www.facebook.com/radiodna
Top
 Profilo  
 

Bannato
Bannato

Avatar utente

Non connesso


Messaggi: 4937
Iscritto il: 17/07/2009, 09:40
Località: Milano
 Oggetto del messaggio:
MessaggioInviato: 13/09/2010, 16:55 
Cita:
Tetronimo ha scritto:
Se dovessi decidere io, sarebbe scartato il 98% della popolazione.

Non potresti neanche decidere perche' non sei uno tipo da fare il militare.Il militare come la forza dell'ordine,deve rimanere freddo davanti a certe scene per non compromettere le persone e il lavoro per cui é la'.Ripeto non capisco come tu possa essere andato a fare il militare se ti fa' vomitare tenere in mano una bomba...Vai bene a fare il pacifista non c'é dubbio.


Ultima modifica di robs79 il 13/09/2010, 16:55, modificato 1 volta in totale.

Top
 Profilo  
 

Stellare
Stellare

Avatar utente

Premio Coerenza e ProfessionalitàPremio Coerenza e Professionalità

Non connesso


Messaggi: 12510
Iscritto il: 30/11/2006, 09:44
Località:
 Oggetto del messaggio:
MessaggioInviato: 13/09/2010, 20:08 
In fondo ci sono molti modi di essere degli idealisti...
MA spesso la realtà è diversa da come crediamo che sia o da come un certo ipo di informazione ci spinge ad idealizzarla.



LA PSICHIATRIA DI GUERRA E LE ATROCITA’ IN IRAQ
Data: Martedì, 04 settembre @ 19:00:00 CDT
Argomento: Iraq


DI PENNY COLEMAN
AlterNet

Come l’omicidio diventa un riflesso condizionato

Nel 1971 il tenente William Calley fu condannato all’ergastolo per il suo ruolo nel massacro di 500 civili nel villaggio vietnamita di My Lai. Come risposta alla condanna di Calley l’associazione Vietnam Veterans Against the War (VVAW) iniziò la "Winter Soldier Investigation." In un periodo di tre giorni più di cento veterani testimoniarono sulle atrocità commesse contro civili vietnamiti da truppe USA e di cui erano stati testimoni. La loro esplicita intenzione era di dimostrare che il caso di My Lai non era unico ma che era invece il risultato inevitabile della politica USA. Affermarono che era una forma finta di fare giustizia l’incentrare le accuse di colpevolezza sui soldati quando invece erano stati coloro che prendevano le decisioni, McNamara, Bundy, Rostow, Johnson, LeMay, Nixon e altri ad essere i veri responsabili per i crimini di guerra che erano stati commessi.

Nel 2004 la pubblicazione delle fotografie di Abu Grahib ruppe l’imperdonabile silenzio dei media mainstream sulle atrocità commesse dai soldati americani in Iraq. Seguì la vicenda di Haditha, poi Mahmoudiyah, Ishaqi, e al momento in cui scrivo, è stato riportato un numero imprecisato di altri eventi di violenza selvaggia e omicida rivolta contro i civili. Il numero del 30 Luglio di The Nation includeva un articolo, "L’altra guerra", di Chris Hedges e Laila Al-Arian che utilizzava interviste con 50 veterani di combattimento per dimostrare che i soldati americani stanno usando uno forza indiscriminata e spesso letale nel trattare con i civili iracheni.

Questi veterani, riferiscono gli autori, sono "tornati a casa profondamente scossi dalla differenza tra la realtà della guerra e il modo in cui è ritratta dal governo USA e dai media americani". Scommetterei che essi sono molto più profondamente scossi dalla realtà stessa piuttosto che da come la riportano i media, ma certamente le distorsioni dei media e del governo sono un ulteriore strato di inganno. In una lettera che contestava l’articolo, Paul Rieckhoff, presidente della organizzazione "Iraq and Afghanistan Veterans of America" contraria alla guerra, ha esposto un argomento parallelo a quello della VVAW, cioè che "chiunque voglia scrivere un articolo serio sul declino etico dei soldati americani dovrebbe iniziare e finire l’articolo dando la colpa a coloro a cui appartiene – ai politici che hanno mandato le nostre truppe in guerra impreparate e senza una chiara missione" (The Nation , 13/07/07).

Non sto suggerendo che i soldati americani non abbiano responsabilità per le loro azioni. Come Rieckhoff ipotizzerei che dobbiamo bilanciare l’indignazione verso atti criminali e sadici con l’insistenza al "badare a non dare la colpa a questa nuova generazione di veterani per le circostanze terribili e tragiche" che hanno portato a tali atti. E sono d’accordo che, ancora una volta, gli architetti hanno ricevuto via libera e che i soldati, che stanno facendo esattamente ciò per cui sono stati addestrati, stanno prendendo tutta la colpa. Ma voglio concentrarmi su un aspetto della situazione che non viene mai affrontato nei media mainstream e non abbastanza spesso altrove: in particolare sul fatto che le truppe americane sono addestrate ad agire in modi criminali e sadici.

L’addestramento militare è stato parte dell’esperienza di milioni di giovani americani si dalla Guerra Rivoluzionaria. Prima dell’era del Vietnam, però, l’addestramento consisteva soprattutto nell’allenare le capacità militari e nell’imparare ad utilizzare l’equipaggiamento militare. Solo nell’ultima metà del secolo l’addestramento si è evoluto in un fenomeno interamente nuovo che fa uso dei principi del condizionamento operante del comportamento per superare ciò che gli studi dell’ultimo secolo hanno coerentemente dimostrato, cioè che esseri umani sani hanno una intrinseca avversione verso l’uccidere altri membri della loro specie.

Il fenomeno del condizionamento operante si basa sull’idea che gli organismi, esseri umani inclusi, si muovono nel loro ambiente in modo casuale sino a che non incontrano un stimolo rinforzante. L’esperienza di tale stimolo diventa associata nella memoria al comportamento che immediatamente la precedeva. In altre parole, un comportamento viene seguito da una conseguenza, e la natura della conseguenza, ricompensa o punizione, modifica la tendenza dell’organismo a ripetere il comportamento. Le reclute odierne vengono intenzionalmente e metodicamente sottoposte ad un regime di addestramento che è esplicitamente progettato per trasformarle in killer automatici. Ed è un addestramento molto efficace. Oltre ad essere attentamente nascosto. I militari preferiscono tenere i loro metodi nascosti alla vista a causa delle discussioni etiche e morali, per non parlare dei freni legali, che un esame pubblico e un dibattito costituzionale potrebbe imporre. O almeno così voglio credere.

"War Psychiatry" ["Psichiatria di Guerra" n.d.t.], il libro di testo dell’esercito sui traumi da combattimento, afferma che "la pseudospeciazione, la capacità degli esseri umani e di alcuni altri primati di classificare certi membri della loro stessa specie come ‘altri’, può neutralizzare la soglia di inibizione tanto da permettere loro di uccidere altri membri della loro specie." L’addestramento militare moderno ha sviluppato accuratamente elementi sequenzializzati e coreografati di ciò che molti chiamerebbero lavaggio del cervello, in modo da disconnettere le reclute dalle loro identità civili. I valori, gli standard e i comportamenti che hanno assorbito in una vita dalle loro famiglie, scuole, religioni e comunità vengono disprezzati e puniti. Tramite l’uso di crudeltà, umiliazione, degradamento e disorientamento cognitivo le reclute vengono riprogrammate con un intero nuovo insieme di risposte acquisite. Ogni aspetto del comportamento in combattimento viene ripetuto sino a che non diventa automatico. Il condizionamento operante ha enormemente migliorato l’efficacia dei soldati americani, almeno dal punto di vista degli standard militari. Si è dimostrato un modo efficace per spegnere l’interruttore che controlla l’avversione innata del soldato verso l’omicidio. I soldati americani uccidono più spesso e più efficacemente. Il tenente colonnello Dave Grossman, autore di "On Killing" ["Dell’uccidere" n.d.t.], chiama questa forma di addestramento "guerra psicologica, [ma] guerra psicologica condotta non sul nemico ma sulle proprie truppe".

La guerra psicologica che viene condotta contro le attuali reclute è una indicazione davvero preoccupante della visione del mondo dei nostri leader, tanto militari che politici. L’identità di gruppo che stanno instillando in questi ragazzi, l’identità di "appartenenza", è basata sull’esplicito disprezzo non solo verso il dichiarato nemico della settimana, ma anche verso l’intera popolazione civile, in particolare verso donne e omosessuali. In un esercito che è oggi composto al 15% da donne e che conosce (non chiedetela, non ditela) qual è la percentuale di gay, gli esercitatori si affidano ancora su etichette come "ragazzina" o "fica", "lady" o "fatina" per umiliare, degradare e infine esigere conformismo. Le reclute vengono addestrate con canti di marcia che privilegiano il loro rapporto con le loro armi rispetto alle loro relazioni con le donne ("you used to be my beauty queen, now I love my M-16" ["un tempo eri la mia bella regina, adesso amo il mio M-16" n.d.t.]) o che apertamente mescolano sesso e violenza ("this is my rifle, this is my gun; this is for fighting, this is for fun." [questo è il mio fucile e questa è la mia pistola; questo è per combattere e questa per divertirsi n.d.t.]). Oltre che insegnare ai giovani come mettere a tacere i loro sentimenti innati verso l’omicidio in generale, essi vengono programmati con una visione distorta non solo di cosa significhi essere uomini, ma anche di cosa significhi essere cittadini. Per fare strada nella classe guerriera si deve imparare a disprezzare e diffidare di ciò che non è militare. Chaim Shatan, uno psichiatra che ha lavorato con veterani dell’era del Vietnam, ha descritto questo processo di trasformazione come deliberato, più che come sadico o involontario, "il cui scopo è di inculcare obbedienza agli ordini".

Vi sono molti modi con cui i moderni metodi di addestramento appoggiano tanto la violenza, l’aggressione quanto l’obbedienza e aiutano a disconnettere una azione automatica dalle sue implicazioni morali, etiche, spirituali o sociali, ma una delle migliori illustrazioni di questo processo sono i canti eseguiti durante le marce, o "jodies," come sono noti tra i militari. Il nome "jody" proviene da una canzone afro-americana su un tale Joe de Grinder, un furbo dongiovanni che rimane in patria a intrattenere la ragazza di un soldato impegnato in guerra ("ain't no use in going home; Jody's on your telephone" ["non serve tornare a casa, c’è Jody al tuo telefono" n.d.t.]). Secondo i militari i jodies rinforzano il morale e distraggono l’attenzione da esercitazioni monotone e spesso faticosissime. La seguente canzone, un prodotto originale dell’era del Vietnam, è stata risuscitata a scopo di addestramento in ogni guerra da allora ed è un esempio del genere di rinforzo morale che viene ritenuto appropriato per la formazione di un soldato americano:

Shell the town and kill the people. [Bombarda la città e uccidi la gente]
Drop the napalm in the square. [lancia il napalm sulla piazza.]
Do it on a Sunday morning [Fallo la domenica mattina]
While they're on their way to prayer. [mentre stanno andando a pregare]

Aim your missiles at the schoolhouse. [Mira alla scuola]
See the teacher ring the bell. [guarda l’insegnante che suona la campanella.]
See the children's smiling faces [Guarda le facce sorridenti dei bambini ]
As their schoolhouse burns to hell[mentre la loro scuola brucia come l’inferno.]

Throw some candy to the children. [Getta qualche caramella ai bambini]
Wait till they all gather round. [aspetta che si riuniscano tutti.]
Then you take your M-16 now [Ora tira fuori il tuo M-16]
And mow the little ****ers down. [e massacra quei piccoli bastardi.]

Per fortuna il lavaggio del cervello non ha ancora raggiunto un livello di sviluppo tale da cancellare l’umanità della maggior parte dei soldati americani. Secondo i soldati intervistati da The Nation solo una minoranza si dedica al genere di brutalità psicotica descritta nella canzoncina precedente. Eppure essi descrivono le atrocità commesse contro i civili come "comuni"—e quasi mai punite. Mentre diventa la norma effettuare molti turni di servizio e sempre più menti malate vengono fatte tornare in combattimento anziché essere curate, è spaventoso pensare che il lavaggio del cervello possa avere la meglio. Visto l’addestramento a cui sono stati sottoposti questi soldati e le caotiche condizioni in cui vengono a trovarsi è inevitabile che sempre più cedano alla paura, alla rabbia e alla frustrazione. Verranno inevitabilmente schiacciati dalle sempre maggiori dosi di orrore che si accumulano e finiranno per perdere il controllo della loro compassione e della loro capacità di giudizio. Trentasei anni fa dei veterani americani cercarono di far emergere dal fumo e dal gioco di specchi della risposta ufficiale alle atrocità contro i civili, la versione che rendeva i soldati capri espiatori e ignorava coloro che davano gli ordini. Come allora disse il tenente John Kerry "Possiamo rimanere in silenzio; possiamo non dire cosa sia successo in Vietnam, ma abbiamo la sensazione che non siano i rossi o le giacche rosse (che minacciano questo paese) ma i crimini che stiamo commettendo." I soldati che, seguendo degli ordini, hanno investito dei bambini sulle strade anziché rallentare il loro convoglio non saranno mai più gli stessi, che il governo e i media dicano o meno la verità. Né saranno più gli stessi i soldati che in servizio ai checkpoint sparano, come ordinato loro, e uccidono intere famiglie che non si sono fermate, per sapere solo poi che nessuno si era preoccupato di dire loro che il segnale di "stop" americano –una mano tenuta alzata con il palmo rivolto verso il veicolo in arrivo—per un iracheno significa "Salve, venite qui". Ho sentito un gran numero degli uomini citati nell’articolo di The Nation parlare delle loro esperienze di combattimento, e sono tormentati da ciò che hanno visto e fatto. Loro vogliono raccontare le loro storie, non perché stiano cercando un’assoluzione, ma perché vogliono credere che gli americani desiderino sapere. Ma non sono nemmeno disposti ad assumersi la colpa.

Hanno già portato a casa le ferite psicologiche e i pericolosi comportamenti automatici di violenza che squalificheranno per sempre le loro vite e le loro relazioni. Invece, sperano che questa volta li ascolteremo quando ci chiederanno di guardare un po’ più in là, scavare più a fondo e usare maggiore spirito critico. O siamo già arrivati al punto del nostro sviluppo morale collettivo in cui, come ha predetto Shatan, "Come Eichmann…consideriamo il male qualcosa di banale e comune?"

Penny Coleman è vedova di un veterano del Vietnam che si è tolto la vita dopo essere tornato a casa. Il suo ultimo libro Flashback: Posttraumatic Stress Disorder, Suicide and the Lessons of War è uscito per il Memorial Day 2006. Il suo blog si chiama Flashback.

Titolo originale: "War Psychiatry and Iraq Atrocities. How Killing Becomes a Reflex"

Fonte: http://www.alternet.org
Link
23.08.2007

Scelto e tradotto per http://www.comedonchisciotte.org da ALCENERO

http://www.comedonchisciotte.org/site/m ... t&sid=3706



_________________
« Nel regno di chi cerca la verità non esiste nessuna autorità umana. Colui che tenta di recitarvi la parte di sovrano avrà a che fare con la risata degli dei » (Albert Einstein)

« Non dubitate che un piccolo gruppo di cittadini coscienti e risoluti non possa cambiare il mondo. In fondo è cosi che è sempre andata »
(Margaret Mead)
Top
 Profilo  
 

Stellare
Stellare

Avatar utente

Premio Coerenza e ProfessionalitàPremio Coerenza e Professionalità

Non connesso


Messaggi: 12510
Iscritto il: 30/11/2006, 09:44
Località:
 Oggetto del messaggio:
MessaggioInviato: 13/09/2010, 20:22 
martedì 24 agosto 2010Protocollo di guerra. Intervista a Josh Steiber, il soldato che 2 luglio 2007 trucidò a Baghdad 12 civili iracheni e 2 reporter
Protocollo di guerra

Intervista a Josh Steiber, il soldato che faceva parte sia del battaglione di terra che dei piloti dell'elicottero Apache che il 12 luglio del 2007 trucidò a Baghdad 12 civili iracheni e due reporter.

di Patricia Lombroso

«Il video dell'organizzazione informativa Wikileaks che ha scioccato il mondo tre mesi fa, relativo all'eccidio da parte dei miei commilitoni, piloti dell'elicottero Apache, di 12 civili e di due reporter, a Baghdad, , quel giorno del 12 luglio 2007, segue, né piu né meno, il protocollo militare impartito dai comandi ad alto livello e dal Pentagono. Da portare a termine senza esitazioni da parte dei soldati che lo hanno appreso durante un lento e studiato addestramento a uccidere. Anche i civili. Gli eccidi di quella particolare missione sono chiamati freddamente collateral murder».

Questo dice la sconvolgente testimonianza rilasciata al manifesto da Josh Steiber, in missione in Iraq nel 2007 e ora obiettore di coscienza e fra i tantissimi soldati di «Iraq Veterans Against the War», della quale fa parte dopo il ritorno dalla sua esperienza militare. Steiber era in missione a Baghdad e faceva parte dello stesso battaglione militare di terra e dei piloti dell'elicottero Apache che trucidò 12 civili iracheni e due giornalisti mostrati nel video di 38 minuti: soltanto un frammento della mole di documentazione di Wikileaks rilasciata al New York Times, a The Guardian e a Der Spiegel, finora mai venuta alla luce e già paragonata ai «Pentagon papers» (di Daniel Ellsberg), che si riferiscono alle testimonianze raccolte in Vietnam. Nell'intervista che ci ha rilasciato, Josh Steiber - proprio come fecero un tempo i soldati del «Winter soldiers» durante la guerra in Vietnam - rivela al mondo la sua macabra esperienza. Simile, peraltro, a quella vissuta in guerra da ogni soldato, in Afghanistan come in Iraq.Lei era in missione in Iraq a Baghdad nel 2007.

Cosa ricorda del cosiddetto «collateral murder» mostrato nel video di 38 minuti da «Wikileaks»?
In effetti facevo parte dello stesso battaglione militare nel contingente di terra proprio quel giorno della missione nella quale i due piloti dell'elicottero Apache trucidarono 12 civili, fra cui alcuni bambini e due reporter, come si vede nei 38 minuti di audio e video di Wikileaks.

La cosa ha provocato giustamente scandalo, ma non in modo sufficiente a mettere in discussione la guerra.Lei conosce i due piloti dell'elicottero che, come emerge dal video, vedendo il carro armato passare sul corpo già morto della bambina irachena gridarono: «così quei bastardi impareranno a portare i bambini in guerra»?
No. Pur facendo parte dello stesso contingente a terra, quel giorno per punizione dovetti restare alla base dato che mi rifiutavo ripetutamente di eseguire gli ordini della missione e non intendevo uccidere innocenti iracheni, così come non avrei ucciso innocenti cittadini in America.

Come descriverebbe questo massacro dei militari nei confronti della popolazione civile inerme in Iraq?
Ho visto con attenzione tutti i 38 minuti del video e ritengo, o spero, che possano suonare come una sveglia per l'opinione pubblica americana: una sveglia sulle conseguenze e l'orrore della guerra, che produce mostri pronti a uccidere. Anche se quanto le dirò non risponde ai miei valori morali, come obiettore di coscienza vorrei aggiungere questo: il video mostra che i piloti risposero così come sono addestrati a reagire. Sono queste le orrende conseguenze del nostro allenamento a uccidere e, del resto, tutte le regole d'ingaggio militare costituiscono un protocollo da eseguire «meticolosamente». È un cruda verità e meriterebbe almeno un dibattito sul contesto che genera le mostruosità intrinseche alla decisione di scatenare una guerra.

Ci spieghi meglio
Le reazioni scioccate che nel mondo sono state seguite ai video resi pubblici da Wikileaks, in cui si mostrano appunto eccidi di civili in Iraq, così come le reazioni generate da ciò che è successo in Afghanistan, sono giustificatissime. Spero che questo tipo di informazione affronti ora i veri problemi sul sistema decisionale adottato ai piu alti livelli militari e politici. I soldati, piu o meno ideologizzati, vengono mandati al fronte con un messaggio: aiutare la popolazione. Ma poi, grazie a una progressiva desensibilizzazione, si trasformano. Del resto, vengono inviati a invadere un altro paese e strumentalizzati per un obiettivo impossibile da ottenere. Il motivo per cui sono, come tanti, contrario alla guerra sta nella constatazione, personalmente verificata, del fatto che ipocritamente inviamo al fronte giovani imbevuti di messaggi illusori e idealistici, ma al tempo stesso li prepariamo a massacrare e a uccidere anche le popolazioni civili.

Come spiega le giustificazioni pubbliche del Pentagono, che definisce questi tutt'altro che eccezionali eccidi come imprevisti «danni collaterali», inevitabili in ogni missione di guerra?
Il Pentagono omette sempre di chiarire che l'addestramento impartito ai soldati, e le regole d'ingaggio trasmesse ai soldati ancora prima di partire per il fronte di guerra, comportano ordini e un sistema di regole interno al protocollo militare in cui si prevedono tecniche e pratiche da eseguire senza farsi prendere da dubbi o da perplessità di coscienza. Quanto viene richiesto va dal semplice arresto alla pratica di sparare e uccidere senza pietà.

Quanto tempo dura l'addestramento di base, sia fisico sia di desensibilizzazione psicologica, impartito ai soldati inviati al fronte?
Dura circa sedici settimane intense e continue. In seguito l'addestramento e le esercitazioni proseguono alla base militare, finchè non si arriva alla partenza per il fronte.

Questo vuol dire che venite addestrati fino a che diventate in grado di uccidere impunemente?
Sì. Il Pentagono, dopo una serie di studi e di ricerche specifiche, ha lavorato sulla psicologia dei soldati, per renderli più pronti a uccidere, perché è stato valutato insufficiente il numero delle morti causate. Il bersaglio che, inizialmente era semplicemente costituito da un cerchio, è stato sostituito da foto e video di persone virtuali, in continuo movimento. Questa lenta procedura rende il soldato pronto a colpire chiunque si configuri come una minaccia, venendo subito identificato come un nemico. Al fronte, lo stato di allerta è permenente, tanto che si pensa solo a come una mossa sbagliata possa mettere a repentaglio la propria vita. E va a finire che questo eccesso di reattività porta a uccidere anche i civili.

Quale altra tecnica viene impiegata dal sistema di protocollo per desensibilizzare i soldati?
Durante le esercitazioni, mentre marciavamo, dovevamo cantare ad alta voce, ripetendo le parole di due canzoni che quasi ci venivano dettate dai comandanti.

Ci vuole ripetere il contenuto di questi canti di istigazione alla violenza?
Sì le faccio un esempio. «Sono andato al mercato dove le donne si recano a comprar cibo/ Ho tirato fuori il mio machete e ho cominciato a tagliarle a pezzi». E ancora: «Sono andato nel parco dove i bambini vanno a giocare/ Ho tirato fuori il mio mitragliatore e ho cominciato a sparare all'impazzata sui bambini». Anche questo fa parte dell'addestramento impartito ai piloti americani dall'elicottero Apache, che ha sparato sui civili.Eppure, questi soldati non hanno subito alcun processo contrariamente al soldato che ha dato a Wikileaks il video...Perché hanno fatto quanto richiesto dal Pentagono.

Fonte: Il Manifesto 23 agosto 2010

Intervista a Josh Steiber, il soldato che faceva parte sia del battaglione di terra che dei piloti dell'elicottero Apache che il 12 luglio del 2007 trucidò a Baghdad 12 civili iracheni e due reporter. L'eccidio è stato svelato dal video di 38 minuti estratto dal materiale consegnato da Wikileaks al New York Times


http://www.perlapace.it/index.php?id_ar ... d487f93d6e

http://storiaedintorni.blogspot.com/201 ... -josh.html



_________________
« Nel regno di chi cerca la verità non esiste nessuna autorità umana. Colui che tenta di recitarvi la parte di sovrano avrà a che fare con la risata degli dei » (Albert Einstein)

« Non dubitate che un piccolo gruppo di cittadini coscienti e risoluti non possa cambiare il mondo. In fondo è cosi che è sempre andata »
(Margaret Mead)
Top
 Profilo  
 

Marziano
Marziano

Avatar utente

Non connesso


Messaggi: 1270
Iscritto il: 11/01/2009, 01:03
 Oggetto del messaggio:
MessaggioInviato: 13/09/2010, 22:14 
Cita:
robs79 ha scritto:

Cita:
Tetronimo ha scritto:
Se dovessi decidere io, sarebbe scartato il 98% della popolazione.

Non potresti neanche decidere perche' non sei uno tipo da fare il militare.Il militare come la forza dell'ordine,deve rimanere freddo davanti a certe scene per non compromettere le persone e il lavoro per cui é la'.Ripeto non capisco come tu possa essere andato a fare il militare se ti fa' vomitare tenere in mano una bomba...Vai bene a fare il pacifista non c'é dubbio.

Io non sono tipo da militare e non sono tipo da guerra. Ma personalmente non conosco nessuno che sia adatto, e di sicuro nessuno che sia capace a entrare in inferno senza diventare parte di esso. Il militare DEVE assicurare la pace, e uccidere solo se è indispensabile. Le persone fredde al 100% non esistono e sono fallibili TUTTE. Possono sbagliare e uccidere per errore di valutazione, possono essere vittime di emozioni e uccidere perchè la mano trema, possono essere travolti da rabbia e impulsi inevitabili in quel tipo di incubo e ancora una volta uccidere chi è innocente, possono interpretare male un comando e uccidere l'obiettivo errato, e soprattuto possono interpretare bene un comando scellerato, ed è questa ahimè la logica basilare delle guerre.
Se ciò non bastasse, tante e tante persone con le quali parliamo giornalmente, con le quali mangiamo a lavoro, o che incrociamo per strada, fanno parte purtroppo di quella NON PICCOLA categoria che citavo prima. Sono persone che godono nel male altrui, che si esaltano con la morte di chi è innocente, che non vedono l'ora di sguazzare nelle false motivazioni e nelle ahimè condivise attenuanti della guerra.
Dimmi tu se questa gente (ed è tantissima, non fingete di non saperlo) è adatta alla vita militare.



_________________
-
In diretta con radioVirus dal lunedì al venerdì dalle 19:30 alle 21 (in FM e streaming), e in replica dalle 6:30 alle 8 (in FM).
Ascoltaci sulle frequenze FM di Radio Time, o in streaming audio o video su http://www.radiotime.it
Seguici e supportaci su https://www.facebook.com/radiodna
Top
 Profilo  
 

Stellare
Stellare

Avatar utente

Premio Coerenza e ProfessionalitàPremio Coerenza e Professionalità

Non connesso


Messaggi: 12510
Iscritto il: 30/11/2006, 09:44
Località:
 Oggetto del messaggio:
MessaggioInviato: 13/09/2010, 22:40 
Nessuna persona sana di mente può essere adatta per la guerra...

Cita:
Blissenobiarella ha scritto:

Afghanistan, esercito Usa: più morti suicidi che nei combattimenti
http://www.blitzquotidiano.it/cronaca-m ... ti-327370/

I soldati statunitensi morti combattendo in Afghanistan sono meno di quelli che si sono suicidati. Dall’invasione dell’Afghanistan sino all’estate scorsa, l’esercito americano ha avuto 761 uomini caduti in combattimento. Nello stesso periodo, 817 militari hanno perso la vita suicidandosi.

Il fenomeno dei casi di militari che la fanno finita, in costante aumento negli ultimi cinque anni, è diventato il problema più grave che si trovano ad affrontare i vertici delle Forze Armate Usa. Le cifre dimostrano che una soluzione ancora non è stata trovata, nonostante abbiano investito milioni di dollari e assunto centinaia di esperti di salute mentale, psicologi e psichiatri.

Secondo il Time, che ha pubblicato la notizia, al di là degli sforzi sul piano medico, il problema è legato all’impiego dei soldati in combattimento. Nuove ricerche hanno infatti dimostrato il nesso molto forte tra il numero delle missioni svolte dal singolo soldati e il numero dei suicidi. Combattimenti ripetuti nel tempo fanno aumentare il rischio di crisi che possono portare a decisioni drammatiche.

L’unico modo per mettere a freno questo fenomeno sembra essere quindi quello di aumentare le licenze, i giorni passati a casa lontano dal fronte. Ma il solo modo per ottenere questo risultato è aumentare il numero dei soldati da inviare al fronte o ridurre il numero delle missioni di guerra.

Decisioni che ovviamente prevedono cambi di strategia dell’intero sforzo bellico in Afghanistan, difficili da immaginare, soprattutto alla vigilia dell’annunciata offensiva estiva nella provincia dell’Helmand.




_________________
« Nel regno di chi cerca la verità non esiste nessuna autorità umana. Colui che tenta di recitarvi la parte di sovrano avrà a che fare con la risata degli dei » (Albert Einstein)

« Non dubitate che un piccolo gruppo di cittadini coscienti e risoluti non possa cambiare il mondo. In fondo è cosi che è sempre andata »
(Margaret Mead)
Top
 Profilo  
 

Marziano
Marziano

Avatar utente

Non connesso


Messaggi: 1500
Iscritto il: 17/01/2009, 23:10
Località:
 Oggetto del messaggio:
MessaggioInviato: 22/09/2010, 01:33 
Cita:
Thethirdeye ha scritto:

Cita:
robs79 ha scritto:

Qualcosa che non avevano gliel'hanno costruito,qualche bambino e qualche anziato sono stati curati etc.

La guerra ai fondamentalisti non é facile e non finira' mai.






Solo 2 minuti di video tutti tagliati, versione integrale : (bisogna essere registrati)

http://www.youtube.com/verify_age?next_ ... r_embedded

Si vedeno chiaramente almeno due persone armate di ak47, senza dimenticare che l'elicottero, era in piena operazione di supporto.



_________________
E molto piu` facile parlare di cospirazione, quando si ignorano le cause ed i motivi.

Pain is weakness leaving the body. US Marine Corps

Immagine
Top
 Profilo  
 
Visualizza ultimi messaggi:  Ordina per  
Apri un nuovo argomento Rispondi all’argomento  [ 45 messaggi ]  Vai alla pagina Precedente  1, 2, 3

Time zone: Europe/Rome [ ora legale ]


Non puoi aprire nuovi argomenti
Non puoi rispondere negli argomenti
Non puoi modificare i tuoi messaggi
Non puoi cancellare i tuoi messaggi
Non puoi inviare allegati

Cerca per:
Vai a:  
Oggi è 19/05/2025, 13:23
© 2015 UfoPlanet di Ufoforum.it, © RMcGirr83.org