25/09/2010, 09:55
25/09/2010, 15:23
26/09/2010, 03:35
26/09/2010, 12:49
26/09/2010, 14:32
26/09/2010, 15:49
26/09/2010, 15:58
Enkidu ha scritto:
Avevo già sentito parlare delle comunità baltiche pagane (lettoni, lituane ed estoni), e sul fatto che i paesi baltici hanno conservato, più degli altri paesi europei, le loro tradizioni pre-cristiane.
Io, che mi autodefinisco neo-pagano, non mi trovo minimamente d'accordo con chi crede che solo i pagani baltici sarebbero "tradizionali" mentre gli altri pagani occidentali sarebbero solo dei "surrogati new-age" privi di radici e tradizioni, che si sarebbero inventati di sana pianta nuove tradizioni che, in pratica, con il vecchio Paganesimo non avrebbero nulla a che fare.
Certo, di fatto la Wicca subisce influenze "new age", e di fatto molti neo-pagani mescolano le loro dottrine con quelle della New Age, ma fare di ogni erba un fascio è riduttivo e di fatto è semplicemente un altro modo per gettare discredito sulla nostra religiosità.
Si vuol far credere che la nostra fede pagana sia una sorta di "riciclaggio modaiolo" di antiche tradizioni e dottrine, adattate all'uso e al consumo della vuotaggine moderna..... non è il mio caso, e non è il caso di molti altri pagani in Occidente, posso assicurarlo.
In Italia si sono conservati per molti secoli, sotto l'ombra del Cattolicesimo imperante, tradizioni, gruppi, persone che, soprattutto nelle campagne e sulle montagne di certe regioni come la zona di Benevento, l'Appennino tosco-emiliano e le montagne del Triveneto, hanno continuato a seguire, segretamente o mescolata con culti cattolici, la Vecchia Religione.
Naturalmente, i nostri detrattori cercano di dimostrare che non è niente vero e che il Paganesimo si sarebbe estinto nel primo Medioevo, ma sono tali e tanti gli indizi e i documenti in proposito, che dimostrano il contrario, che sinceramente io rido di chi vorrebbe non solo negarci il nostro posto nella storia della cultura contemporanea, ma persino la nostra esistenza come religione tradizionale.
Io certamente non sono nato in una comunità pagana come può essere per i contadini baltici. E' stato solo vent'anni fa, all'età di 28 anni, che sono arrivato definitivamente alla Vecchia Religione, e tra l'altro senza comprenderla ancora appieno. Ho dovuto seguire un lungo cammino di maturazione e di incertezze, prima di diventare veramente convinto della mia scelta religiosa.
Tuttavia, fin da bambino ho sentito sempre una grandissima attrazione per l'antico Paganesimo in tutte le sue forme, anche se non avevo il coraggio di compiere la "metanoia", il salto interiore verso di esso, in quanto ero condizionato e represso dalla mia educazione cattolica, che considerava gli antichi culti pagani semplicemente come una "falsità" o un "tradimento verso Dio", ma anche dalla mia mentalità "moderna", che considera la fede negli antichi Dei semplicemente come una forma di "irrazionalismo" o di "superstizione".
Di queste idee pregiudiziali è ancora intrisa la cultura contemporanea, per cui è naturale che il Neo-Paganesimo venga visto come una sorta di bislaccheria di moda.
La verità è che la moderna libertà religiosa ha permesso che certe tendenze ed eredità culturali si liberassero e uscissero dalla coltre di nascondimento secolare dovuto solo alla repressione.
Mentre prima il Paganesimo in Occidente poteva esprimersi ormai solo attraverso l'arte e la poesia, come dimostrano per esempio le arti rinascimentali e romantiche, ora il Paganesimo può tornare ad essere semplicemente uno dei tanti aspetti del multiculturalismo odierno, con buona pace di coloro che lo scambiano con la mera superstizione o con il satanismo.
Il merito maggiore in tale riscoperta secondo me lo si deve a Charles Leland, anarchico americano che alla fine del XIX secoolo raccolse con pazienza le tradizioni e le leggende della Vecchia Religione in Toscana ed Emilia, prima che l'avanzare della civiltà moderna facesse scomparire tali tradizioni dalle campagne del Nord Italia.
Anche dove vivo io, le tradizioni e i culti delle Streghe erano diffusi, ma le ultime Streghe sono scomparse una o due generazioni fa dalle campagne venete, e probabilmente hanno seguito lo stesso destino le altre zone d'Italia. Tempo fa lessi un libro sui racconti dei contadini veneti, che parlano delle "donne dei pentolini", che si trasmettevano i segreti dell'arte stregonesca di madre in figlia, o di zia in nipote.
Leland raccolse le leggende e le tradizioni stregonesche italiche nel libro "Aradia ovvero Il Vangelo delle Streghe", contenente i principi e le tradizioni del culto di Diana, Dea italica delle Streghe, libro assai poco conosciuto in Italia, ma che nei paesi anglosassoni ha avuto molto successo e ha permesso, in modo indiretto, la nascita della Wicca, che a parole si rifà alla cultura celtica, ma di fatto sembra molto più vicina alla cultura italica pre-cristiana.
Di fatto, è da questo libro che ha potuto ridiffondersi nel mondo moderno il culto stregonesco di Diana come Grande Dea Madre universale, culto naturalistico e panteistico che, senz'altro, ha anche forme mescolate con la New Age, ma che ha origine negli antichi culti italici e mediterranei, poiché tra l'altro sembra che il culto di Diana sia collegato ai seguaci italici del culto di Iside, divinità in tutto simile a Diana.
Di fatto, io considero il libro di Leland la connessione, il "trait d'union" fra i pagani antichi e medioevali (e il culto medioevale di Diana è infatti attestato da un testo ecclesiastico: il "Canon Episcopi" del IX secolo.) e io personalmente lo considero un testo sacro per i pagani italici, e non solo per loro.
Ovviamente, non lo leggo come leggono i cristiani i Vangeli cristiani, in quanto il modo in cui i pagani vedono "l'ispirazione divina" è molto diverso da quello cristiano. L'interpretazione letterale delle dottrine e dei testi rifugge dalla mentalità neo-pagana, come da quella antica, poiché il Paganesimo, sia antico che moderno, è un gioco di simboli e di interpretazioni, non di dogmi lapidari, anche se certi principi sono considerati fondamentali e stabili.
Primo fra tutti, l'unione profonda fra Divinità e Natura, fra Materia e Spirito, fra Corpo e Anima.
Un principio che ci pone in opposizione profonda e inconciliabile con le religioni monoteistiche.
In ogni caso, anche se non ci fosse il testo di Leland ad illuminarci sul senso della tradizione pagana, ci sarebbero le eredità culturali dell'Occidente, dato che la civiltà occidentale è nata prima del Cristianesimo, e le vere radici della civiltà europea sono innanzitutto in Grecia ed in Italia, a Roma ed Atene, e non in Palestina, a Gerusalemme.....
26/09/2010, 18:56
26/09/2010, 20:41
EddyCage ha scritto:
sta di fatto che imparare una religione o un culto dai libri non sia la stessa cosa che viverla. Non posso fare a meno di reputare questo "neo paganesimo", in quanto, e credo che te possa capire, vivere una situazione è ben differente che studiarla. [hl]Anche con la pizzica ad esempio, per quanto sia legata ai culti greci, nessuno più ormai potrebbe eseguire ciò che avveniva 2000 e passa anni fa.Il mondo, la cultura si è mutata, la Chiesa ha inglobato e suggestionato tali riti e, sebben qualcosa ancora sopraavvive e rimane, da quì a rifare le stesse cose che vivevano gli antichi ce ne passa.Ecco perchè, a parte quei popoli baltici e pochi altri, sono pochi quelli che si possono definire veri pagani. Il neo paganesimo è vittima, per forza di cose, a cambi dovuti al suo tempo, visto che qualcosa si è perso, e qualcosa si è ritrovato.
26/09/2010, 21:02
Taliesin ha scritto:EddyCage ha scritto:
sta di fatto che imparare una religione o un culto dai libri non sia la stessa cosa che viverla. Non posso fare a meno di reputare questo "neo paganesimo", in quanto, e credo che te possa capire, vivere una situazione è ben differente che studiarla. [hl]Anche con la pizzica ad esempio, per quanto sia legata ai culti greci, nessuno più ormai potrebbe eseguire ciò che avveniva 2000 e passa anni fa.Il mondo, la cultura si è mutata, la Chiesa ha inglobato e suggestionato tali riti e, sebben qualcosa ancora sopraavvive e rimane, da quì a rifare le stesse cose che vivevano gli antichi ce ne passa.Ecco perchè, a parte quei popoli baltici e pochi altri, sono pochi quelli che si possono definire veri pagani. Il neo paganesimo è vittima, per forza di cose, a cambi dovuti al suo tempo, visto che qualcosa si è perso, e qualcosa si è ritrovato.
27/09/2010, 11:09
EddyCage ha scritto:
Bella Enkidu...
leggiti i libri di Ernesto de Martino
tra cui "La Terra del Rimorso", libro sulla storia della pizzica in Puglia, paese da cui proviene la mia famiglia e canzoni che porto avanti col mio gruppo, credo che a te interesserà...
sta di fatto che imparare una religione o un culto dai libri non sia la stessa cosa che viverla. Non posso fare a meno di reputare questo "neo paganesimo", in quanto, e credo che te possa capire, vivere una situazione è ben differente che studiarla. Anche con la pizzica ad esempio, per quanto sia legata ai culti greci, nessuno più ormai potrebbe eseguire ciò che avveniva 2000 e passa anni fa. Il mondo, la cultura si è mutata, la Chiesa ha inglobato e suggestionato tali riti e, sebben qualcosa ancora sopraavvive e rimane, da quì a rifare le stesse cose che vivevano gli antichi ce ne passa. Ecco perchè, a parte quei popoli baltici e pochi altri, sono pochi quelli che si possono definire veri pagani. Il neo paganesimo è vittima, per forza di cose, a cambi dovuti al suo tempo, visto che qualcosa si è perso, e qualcosa si è ritrovato.
Non t voglio andare contro, io la penso così, poi son contento che te abbia una sensibilità tale da rimanere in contatto con tutte le cose della Natura.
Quello che mi chiedo è, te credi veramente che la Terra sia una divinità? Credi veramente che la Terra possa pensare? O che il Sole possa farlo?
Chi ha capito meglio i dei pagani penso che sia stato Freud. Attraverso racconti, storie, miti ed entità superiori, l'Uomo dava forma, inconsciamente, alle propie paure e ai propi sogni.
Ecco che allora il Dio Pan diveniva il nostro dualismo interno tra istinto e razionalità, ecco che le fatiche di Ercole è la storia di un percorso iniziatico che ognuno di noi può compiere per aspirare all'illuminazione (sempre se ci credi o vuoi far seguire al tuo cervello quella via), ecco che ogni cosa prende un suo spazio, un suo luogo. Non posso fare a meno di pensare che tutte le religione sono la mera costruzione della mente umana, i nostri più profondi desideri e paure che prendono forma per colmare quel vuoto che ancora non riusciamo a spiegare ma che sentiamo. Forse perchè troppo intelligenti abbiamo bisogno di continue spiegazioni, o forse perchè ancora troppo stupidi.
Sta di fatto che qualcosa, chi più, chi meno, la sentiamo tutti, o forse, come dicevo, è solo il nostro cervello che ci fa pensare ciò. Io non sono in grado di rispondere a questa domanda. Quì entra la fede, puoi credere in qualsiasi cosa, che il Dio Po abbia coscienza se vuoi, ma se devi credere devi avere fede, se no si perde tutto...
Ricorda però che la fede è pericolosa, può mettere le persone le une contro le altre...
Quindi mi chiedo, se Dio esistesse davvero, o qualsiasi entità superiore esistesse davvero, perchè non si manifesta mettendo fine una volta per tutte alle discordie religiose globali. chi crede potrà dirmi che la nostra mente non è in grado di capire il suo volere, chi non crede potrà dirmi che non esiste. Io anche a questa domanda non ho risposta, non sò se esiste qualcuno o no.
Ho solo fede in qualcosa di migliore, spero che esista, tutto quì
27/09/2010, 14:45
Enkidu ha scritto:EddyCage ha scritto:
Bella Enkidu...
leggiti i libri di Ernesto de Martino
tra cui "La Terra del Rimorso", libro sulla storia della pizzica in Puglia, paese da cui proviene la mia famiglia e canzoni che porto avanti col mio gruppo, credo che a te interesserà...
sta di fatto che imparare una religione o un culto dai libri non sia la stessa cosa che viverla. Non posso fare a meno di reputare questo "neo paganesimo", in quanto, e credo che te possa capire, vivere una situazione è ben differente che studiarla. Anche con la pizzica ad esempio, per quanto sia legata ai culti greci, nessuno più ormai potrebbe eseguire ciò che avveniva 2000 e passa anni fa. Il mondo, la cultura si è mutata, la Chiesa ha inglobato e suggestionato tali riti e, sebben qualcosa ancora sopraavvive e rimane, da quì a rifare le stesse cose che vivevano gli antichi ce ne passa. Ecco perchè, a parte quei popoli baltici e pochi altri, sono pochi quelli che si possono definire veri pagani. Il neo paganesimo è vittima, per forza di cose, a cambi dovuti al suo tempo, visto che qualcosa si è perso, e qualcosa si è ritrovato.
Non t voglio andare contro, io la penso così, poi son contento che te abbia una sensibilità tale da rimanere in contatto con tutte le cose della Natura.
Quello che mi chiedo è, te credi veramente che la Terra sia una divinità? Credi veramente che la Terra possa pensare? O che il Sole possa farlo?
Chi ha capito meglio i dei pagani penso che sia stato Freud. Attraverso racconti, storie, miti ed entità superiori, l'Uomo dava forma, inconsciamente, alle propie paure e ai propi sogni.
Ecco che allora il Dio Pan diveniva il nostro dualismo interno tra istinto e razionalità, ecco che le fatiche di Ercole è la storia di un percorso iniziatico che ognuno di noi può compiere per aspirare all'illuminazione (sempre se ci credi o vuoi far seguire al tuo cervello quella via), ecco che ogni cosa prende un suo spazio, un suo luogo. Non posso fare a meno di pensare che tutte le religione sono la mera costruzione della mente umana, i nostri più profondi desideri e paure che prendono forma per colmare quel vuoto che ancora non riusciamo a spiegare ma che sentiamo. Forse perchè troppo intelligenti abbiamo bisogno di continue spiegazioni, o forse perchè ancora troppo stupidi.
Sta di fatto che qualcosa, chi più, chi meno, la sentiamo tutti, o forse, come dicevo, è solo il nostro cervello che ci fa pensare ciò. Io non sono in grado di rispondere a questa domanda. Quì entra la fede, puoi credere in qualsiasi cosa, che il Dio Po abbia coscienza se vuoi, ma se devi credere devi avere fede, se no si perde tutto...
Ricorda però che la fede è pericolosa, può mettere le persone le une contro le altre...
Quindi mi chiedo, se Dio esistesse davvero, o qualsiasi entità superiore esistesse davvero, perchè non si manifesta mettendo fine una volta per tutte alle discordie religiose globali. chi crede potrà dirmi che la nostra mente non è in grado di capire il suo volere, chi non crede potrà dirmi che non esiste. Io anche a questa domanda non ho risposta, non sò se esiste qualcuno o no.
Ho solo fede in qualcosa di migliore, spero che esista, tutto quì
Leggerò, appena mi è possibile, il libro di cui mi parli, e ti ringrazio dell'informazione.
Per rispondere alle tue domande e alle tue perplessità:
Posso anche essere d'accordo sul fatto che un conto è conoscere una religione tramite i libri, e un conto è viverla.
Questo però vale per tutte le religioni, e non per una in particolare.
Inoltre bisogna intendersi su cosa si intende "vivere una religione"... il significato di questo termine varia a seconda della religione che si professa....
Fatto sta che il Paganesimo NON è "una" religione, ma un insieme di religioni, di culti, di simboli, di tradizioni, di credenze, di divinità fra loro diverse che, non essendo inscritte in un canone definitivo e universale come vorrebbero essere le religioni monoteistiche o perlomeno universalistiche (il Buddismo, per esempio, non è una religione monoteistica, ma è comunque una religione universalistica che pensa di dover portare un messaggio di salvezza universale).
Quando si parla di "Paganesimo" in senso generale in realtà si intende un campo di fenomeni svariatissimi: pagane sono le religioni afro-americane come il Vudù, la Santeria, il Candomblé e l'Umbanda.
Pagane sono le religioni europee neo-pagane come la Wicca e l'Asatru, che cercano di ripristinare antichi culti persi nella pratica, ma abbondantemente testimoniati dai documenti, e quindi recuperabili.
Pagane sono le grandi religioni politeistiche asiatiche come l'Induismo e lo Shintoismo, che adorano, in varie forme, gli antichi Dei nazionali.
Pagana è la cultura che studiamo a scuola: pagani erano i filosofi greci come Socrate, Platone, Aristotele, Pitagora e Plotino, che hanno formato il pensiero occidentale e influenzato la stessa teologia cristiana.
Pagano era Omero e lo era anche Virgilio, i due grandi poeti dell'antichità, e così come loro anche molti altri.
Pagano era Apuleio che scrisse "L'Asino d'Oro", che celebra il culto di Iside e che viene considerato un testo fondamentale anche per i neo-pagani.
Il senso della spiritualità pagana sta appunto in questo: la Divinità ha diversi aspetti. Poiché essa è infinita, Essa ha infinite manifestazioni che si rivelano nella storia umana, a seconda delle epoche, dei paesi, delle persone, dei gruppi e delle culture.
Non esiste una religione definitiva nella storia umana, non esiste un'immagine della Divinità definitiva, non esiste un Dio che prevale per sempre su tutti gli altri.
L'obiezione quindi secondo cui la Vecchia Religione non avrebbe posto nel mondo moderno, perchè "i tempi sono cambiati", non ha quindi alcun senso, perché la Vecchia Religione viene interpretata in modo diversa a seconda delle epoche, anche se il senso originario rimane immutato.
Cambiano i riti, cambiano i simboli, cambia il linguaggio e anche determinati principi etici o determinate credenze, ma lo Spirito fondamentale, quello secondo cui noi siamo tutt'uno con la Natura, e che la Natura è divina, non cambia.
il Tutto è il Divino, e il Divino è l'Uno-Tutto di cui noi tutti facciamo parte.
Io non so se la Terra pensa come un essere autonomo, o se lo fa il Sole, o la Luna. Forse sì, o forse pensano e sentono in un modo che noi esseri umani piccoli e limitati non possiamo attualmente né comprendere, né immaginare.
Ma non è mica quella la questione. Sentire la divinità della Natura non significa "vederla", filosoficamente parlando.
Del mondo dell'invisibile, non voglio dare dogmi o dottrine metafisiche astratte. Mi limito a contemplarne il mistero e attendere una rivelazione in più, senza però attese messianiche.
Non è facile comprendere l'ottica che descrivo, per chi, abituato a un concetto di Dio soprattutto cristiano-monoteistico, fa fatica a immaginare una spiritualità completamente estranea alla tradizione biblica.
Se uno mi chiede: "ma tu credi veramente a Diana e al suo Corteo? Credi veramente che ha avuto una figlia, Aradia, e che l'ha mandata sulla Terra per difendere i deboli e gli oppressi insegnando a donne e uomini l'arte della stregoneria? Credi nella stregoneria e negli antichi Dei della Natura? Credi nel Gran Dio Cornuto, Pan o Lucifero o Bacco che dir si voglia? Credi nei riti del Sabba o dell'Akelarre o del Baccanale che dir si voglia? Credi nei giardini dell'Elisio e negli abissi bui del Tartaro e nella reincarnazione?".
Sì, ci credo, ma non nel senso in cui i cristiani o i musulmani credono nei dogmi e nelle dottrine della loro religione.
Credo che le immagini e i simboli della Vecchia Religione siano i simboli comunque di una realtà che travalica la mia comprensione, e che pure sono, anche se limitatamente alla mia vita e alla mia mente, assolutamente veri.
Capisco che questo sia difficile da capire, e non pretendo che si entri nella mia ottica. Il mistico travalica le parole, anche quando è un misticismo della Natura.
In ogni caso, non è tanto la questione se qualcuno crede che il Sole, la Terra o il Po siano divinità.... la questione è se il Divino è solo in un Cielo astratto, in un aldilà trascendente, o se invece è qui, assieme a noi, dentro di noi, e in tutte le cose che vediamo, tocchiamo e sentiamo.... è lì la questione.
Confondere il Paganesimo moderno con qualche streghetta improvvisata su internet che fa giochi strani, illudendosi di essere la degna erede della Società di Diana solo perché pratica la magia, o confonderla con qualche esaltato campanilista che dice di pregare il Dio Po solo per inseguire fantomatiche radici culturali perse nel tempo, significa banalizzare il tutto e non vedere il fenomeno nella sua vastità.
In ogni caso, il Paganesimo non è soltanto una tradizione culturale, è soprattutto un modo di sentire religioso. Ci sono persone che si sentono naturalmente portate al Paganesimo fin dall'inizio, semplicemente perchè "sentono" la vita in un certo modo, non perché è venuto qualcuno a convertirle.
Sì, la fede è pericolosa.... ma non perché "mette le persone le une contro le altre". E' pericolosa solo perché ti dà l'illusione di darti certezze, mentre in realtà non ne hai.
Come diceva mio nonno buonanima: "Credere significa non sapere nulla!" Fintanto che tu CREDI in una cosa, significa che non la CONOSCI veramente, altrimenti non avresti bisogno di crederci....
Quindi la fede smette di essere pericolosa nel momento in cui si rende conto che non è una certezza, ma solo l'aspirazione a una certezza.
Ma oltre alla fede, esiste l'esperienza mistica, che invece può diventare una certezza, ma solo una certezza personale, e i mistici lo sanno bene, e sanno che è inutile cercare di convertire e convincere in base alle proprie esperienze mistiche: esse restano personali.
Quindi io non cerco di convertire nessuno alla Vecchia Religione, anche perché i pagani hanno sempre rifiutato il proselitismo, altrimenti non sarebbero tali. Se un pagano cerca di convertirvi, allora non è pagano. Non so cosa sia, ma io non lo definisco tale. Uno dalle idee confuse, forse, o forse un imbroglione....
Ci sarebbero tante cose da dire, ma qui non ho abbastanza spazio per descriverle, per sviscerarle.
Mi basta far capire, comunque, che le cose non sono così semplici e facili da discutere.
Resto sempre a disposizione per ulteriori approfondimenti.
PER QUISQUIS: vorrei avere più tempo per risponderti adeguatamente, ma come sempre, i temi che proponi sono molto vasti e complessi.... spero di poterlo fare in futuro.
Proprio perchè queste questioni sono per me di vitale importanza (coinvolgono la mia fede personale), non posso trattarle così, "en passant".... sono sicuro che ne converrai...
27/09/2010, 21:10
quisquis ha scritto:Enkidu ha scritto:
Avevo già sentito parlare delle comunità baltiche pagane (lettoni, lituane ed estoni), e sul fatto che i paesi baltici hanno conservato, più degli altri paesi europei, le loro tradizioni pre-cristiane.
Io, che mi autodefinisco neo-pagano, non mi trovo minimamente d'accordo con chi crede che solo i pagani baltici sarebbero "tradizionali" mentre gli altri pagani occidentali sarebbero solo dei "surrogati new-age" privi di radici e tradizioni, che si sarebbero inventati di sana pianta nuove tradizioni che, in pratica, con il vecchio Paganesimo non avrebbero nulla a che fare.
Certo, di fatto la Wicca subisce influenze "new age", e di fatto molti neo-pagani mescolano le loro dottrine con quelle della New Age, ma fare di ogni erba un fascio è riduttivo e di fatto è semplicemente un altro modo per gettare discredito sulla nostra religiosità.
Si vuol far credere che la nostra fede pagana sia una sorta di "riciclaggio modaiolo" di antiche tradizioni e dottrine, adattate all'uso e al consumo della vuotaggine moderna..... non è il mio caso, e non è il caso di molti altri pagani in Occidente, posso assicurarlo.
In Italia si sono conservati per molti secoli, sotto l'ombra del Cattolicesimo imperante, tradizioni, gruppi, persone che, soprattutto nelle campagne e sulle montagne di certe regioni come la zona di Benevento, l'Appennino tosco-emiliano e le montagne del Triveneto, hanno continuato a seguire, segretamente o mescolata con culti cattolici, la Vecchia Religione.
Naturalmente, i nostri detrattori cercano di dimostrare che non è niente vero e che il Paganesimo si sarebbe estinto nel primo Medioevo, ma sono tali e tanti gli indizi e i documenti in proposito, che dimostrano il contrario, che sinceramente io rido di chi vorrebbe non solo negarci il nostro posto nella storia della cultura contemporanea, ma persino la nostra esistenza come religione tradizionale.
Io certamente non sono nato in una comunità pagana come può essere per i contadini baltici. E' stato solo vent'anni fa, all'età di 28 anni, che sono arrivato definitivamente alla Vecchia Religione, e tra l'altro senza comprenderla ancora appieno. Ho dovuto seguire un lungo cammino di maturazione e di incertezze, prima di diventare veramente convinto della mia scelta religiosa.
Tuttavia, fin da bambino ho sentito sempre una grandissima attrazione per l'antico Paganesimo in tutte le sue forme, anche se non avevo il coraggio di compiere la "metanoia", il salto interiore verso di esso, in quanto ero condizionato e represso dalla mia educazione cattolica, che considerava gli antichi culti pagani semplicemente come una "falsità" o un "tradimento verso Dio", ma anche dalla mia mentalità "moderna", che considera la fede negli antichi Dei semplicemente come una forma di "irrazionalismo" o di "superstizione".
Di queste idee pregiudiziali è ancora intrisa la cultura contemporanea, per cui è naturale che il Neo-Paganesimo venga visto come una sorta di bislaccheria di moda.
La verità è che la moderna libertà religiosa ha permesso che certe tendenze ed eredità culturali si liberassero e uscissero dalla coltre di nascondimento secolare dovuto solo alla repressione.
Mentre prima il Paganesimo in Occidente poteva esprimersi ormai solo attraverso l'arte e la poesia, come dimostrano per esempio le arti rinascimentali e romantiche, ora il Paganesimo può tornare ad essere semplicemente uno dei tanti aspetti del multiculturalismo odierno, con buona pace di coloro che lo scambiano con la mera superstizione o con il satanismo.
Il merito maggiore in tale riscoperta secondo me lo si deve a Charles Leland, anarchico americano che alla fine del XIX secoolo raccolse con pazienza le tradizioni e le leggende della Vecchia Religione in Toscana ed Emilia, prima che l'avanzare della civiltà moderna facesse scomparire tali tradizioni dalle campagne del Nord Italia.
Anche dove vivo io, le tradizioni e i culti delle Streghe erano diffusi, ma le ultime Streghe sono scomparse una o due generazioni fa dalle campagne venete, e probabilmente hanno seguito lo stesso destino le altre zone d'Italia. Tempo fa lessi un libro sui racconti dei contadini veneti, che parlano delle "donne dei pentolini", che si trasmettevano i segreti dell'arte stregonesca di madre in figlia, o di zia in nipote.
Leland raccolse le leggende e le tradizioni stregonesche italiche nel libro "Aradia ovvero Il Vangelo delle Streghe", contenente i principi e le tradizioni del culto di Diana, Dea italica delle Streghe, libro assai poco conosciuto in Italia, ma che nei paesi anglosassoni ha avuto molto successo e ha permesso, in modo indiretto, la nascita della Wicca, che a parole si rifà alla cultura celtica, ma di fatto sembra molto più vicina alla cultura italica pre-cristiana.
Di fatto, è da questo libro che ha potuto ridiffondersi nel mondo moderno il culto stregonesco di Diana come Grande Dea Madre universale, culto naturalistico e panteistico che, senz'altro, ha anche forme mescolate con la New Age, ma che ha origine negli antichi culti italici e mediterranei, poiché tra l'altro sembra che il culto di Diana sia collegato ai seguaci italici del culto di Iside, divinità in tutto simile a Diana.
Di fatto, io considero il libro di Leland la connessione, il "trait d'union" fra i pagani antichi e medioevali (e il culto medioevale di Diana è infatti attestato da un testo ecclesiastico: il "Canon Episcopi" del IX secolo.) e io personalmente lo considero un testo sacro per i pagani italici, e non solo per loro.
Ovviamente, non lo leggo come leggono i cristiani i Vangeli cristiani, in quanto il modo in cui i pagani vedono "l'ispirazione divina" è molto diverso da quello cristiano. L'interpretazione letterale delle dottrine e dei testi rifugge dalla mentalità neo-pagana, come da quella antica, poiché il Paganesimo, sia antico che moderno, è un gioco di simboli e di interpretazioni, non di dogmi lapidari, anche se certi principi sono considerati fondamentali e stabili.
Primo fra tutti, l'unione profonda fra Divinità e Natura, fra Materia e Spirito, fra Corpo e Anima.
Un principio che ci pone in opposizione profonda e inconciliabile con le religioni monoteistiche.
In ogni caso, anche se non ci fosse il testo di Leland ad illuminarci sul senso della tradizione pagana, ci sarebbero le eredità culturali dell'Occidente, dato che la civiltà occidentale è nata prima del Cristianesimo, e le vere radici della civiltà europea sono innanzitutto in Grecia ed in Italia, a Roma ed Atene, e non in Palestina, a Gerusalemme.....
Per quanto riguarda l'Italia, specialmente quella centro-meridionale, bisogna ricordare che il paganesimo (termine brutto ed improprio, ma almeno ci si capisce) italico-romano prevedeva un cultus deorum pubblico ed uno privato, questo non solo a Roma ma anche nei vari municipia e nelle varie realtà e comunità locali. Per privato infatti si intendeva sia il culto gentilizio, ossia quello praticato da più famiglie strette in un clan (romanamente una gens - da cui l'aggettivo gentile inteso nel senso di pagano che ritroviamo nei primi cristiani) che si riconosceva in un culto ad un eroe, un Dio o un semidio, sia il culto praticato da collegia (costruttori, falegnami, artigiani etc) sia quello famigliare in senso stretto. Con l'avvento tutt'altro che indolore del cristianesimo ai vertici dello Stato (vedi la resistenza delle gentes dei Simmachi, Nicomachi e Flaviani) finì il culto pubblico ma non quello privato; quello probabilmente non è mai del tutto morto. Dopo l'unità d'Italia, quando il potere temporale del papato si indebolì (non è mai venuto del tutto meno fino ad oggi, anche se in altre forme) queste correnti riemersero con più vigore. Lelend (senza nulla togliere al suo operato) non fu il primo a parlare di sopravvivenze pagane in Italia, gli italiani che prima di lui lo fecero o che ne testimoniarono con l'operato la presenza non furono pochi. Un riferimento librario su queste figure (ma solo uno, molto altro si potrebbe aggiungere) è lo studio di Renato del Ponte "Il movimento tradizionalista romano nel 900, Scandiano, Sear, 1987" che in realtà si riallaccia anche all'800 ed a prima di esso. Non so se si trovi ancora in giro, comunque.
27/09/2010, 21:13
quisquis ha scritto:
Ancora su Lelend; bisognerebbe indagare sulla figura della misteriosa e fiorentina "Maddalena" che avrebbe consentito a Lelend di accedere alla tradizione conservata da questa sorta di Societas Dianae, ma soprattutto bisognerebbe indagare sui rapporti che Lelend ebbe con l'italianissimo conte De Gubernatis per sciogliere un po' quel puzzle: Aradia, l'Aurea Dea.
Sull'appennino tosco-emiliano e le sue suggestioni: a parte il fatto che sulle Alpi Apuane nel dicembre 1910 vi ebbe luogo l'iniziazione pitagorica di Arturo Reghini, in un contesto - il salto nel vuoto, che ricorda i più recenti racconti di Castaneda, come non ricordare il fascinoso monte Falterona col suo "lago degli idoli" i cui preziosi tesori presero (tanto per cambiare) la via estera dei mercanti di cose antiche e rare? Del resto non sarà un caso che le foreste Casentinesi sono diventate parco nazionale (meglio tardi che mai).
27/09/2010, 22:03
Taliesin ha scritto:EddyCage ha scritto:
sta di fatto che imparare una religione o un culto dai libri non sia la stessa cosa che viverla. Non posso fare a meno di reputare questo "neo paganesimo", in quanto, e credo che te possa capire, vivere una situazione è ben differente che studiarla. [hl]Anche con la pizzica ad esempio, per quanto sia legata ai culti greci, nessuno più ormai potrebbe eseguire ciò che avveniva 2000 e passa anni fa.Il mondo, la cultura si è mutata, la Chiesa ha inglobato e suggestionato tali riti e, sebben qualcosa ancora sopraavvive e rimane, da quì a rifare le stesse cose che vivevano gli antichi ce ne passa.Ecco perchè, a parte quei popoli baltici e pochi altri, sono pochi quelli che si possono definire veri pagani. Il neo paganesimo è vittima, per forza di cose, a cambi dovuti al suo tempo, visto che qualcosa si è perso, e qualcosa si è ritrovato.
Caro Eddy, approfitto di questa affermazione per cercare di fare un pò di chiarezza sull'argomento, perchè è una critica molto comune che viene mossa ai diversi movimenti neo pagani...forse che invece i rituali cristiani di oggi hanno le stesse modalità di applicazione di quelli praticati dagli antichi cristiani? Forse che l'insegnamento del cristianesimo antico è lo stesso di quello che viene diffuso oggi? Dov'è allora la tolleranza, dov'è l'amore per il prossimo? Dov'è l'umiltà e dov'è la povertà che dovrebbero predicare e che non sia quella di spirito, perchè di quella la chiesa come istituzione ne ha da vendere...
Con questo non volevo espressamente criticare ciò che fanno gli altri nelle loro parrocchie, ma intendere come fosse naturale che nel tempo i gesti, le parole le modalità rituali potessero cambiare, giustamente dico io, a patto di non stravolgere ciò che con quel modo di operare si voleva intendere...
Io non credo che tutto si sia perduto delle antiche tradizioni pagane...certo un solstizio d'estate oggi non si celebrerà più come si faceva qualche secolo fa, tuttavia, mi domando: è così importante la forma con la quale esprimi il tuo credo o il tuo amore verso il creato?
Forse che un solstizio d'estate ( è il solito esempio) celebrato oggi ha meno valore di quello celebrato secoli fa solo perchè le parole ed i gesti sono differenti? Forse che la tua pizzica ( è una danza vero?) ha meno dignità e valore oggi di quella che aveva nei tempi trascorsi perchè strumenti e metrica musicale magari erano diverse? Io non credo sia così...
Cosa dovremmo fare allora, noi neo pagani, veramente dovremmo cercare di scimmiottare quelli che ci hanno preceduti ed intristirci perchè ci sentiamo inadeguati nei confronti di chi prima di noi alzava la sua voce al cielo?
Vale dunque così poco, vien da pensare, ciò che facciamo oggi?
O invece è giusto che noi ci si adatti al nostro tempo e con quello che abbiamo e ricordiamo, cercare di ottenere lo stesso risultato, ovvero celebrare noi stessi e la divinità che portiamo dentro di noi in armonia con la terra che oggi ci circonda.
Io non faccio ricostruzione storica, quando con i miei familiari e amici celebriamo-festeggiamo particolari momenti di passaggio durante l'anno...se lo facessi forse allora potrei essere dispiaciuto per non avere la certezza che quello che sto cercando di ricostruire non è la stessa cosa da un punto di vista storico.
Ma ripeto, la mia pratica spirituale non vuole essere una ricostruzione storica.
La storia, è statica...non lo deve essere una pratica spirituale.
Quando nel mio bosco accendo un piccolo fuoco e faccio offerte alle mie divinità per il bene della mia terra e della mia gente, non voglio imitare, ricostruire, ricreare nei gesti, nelle parole e nella forma quello che gli Antichi facevano, voglio solo che il loro spirito, la loro intenzione sia nuovamente onorata, perchè ciò che volevano onorare allora è la stessa cosa che io oggi, ancora voglio onorare... Con parole e gesti forse diverse, in una lingua diversa, ma non mi importa.
Forse che la Dea o il Dio che onoro giudicheranno meno degno il mio lavoro a causa di gesti e parole diverse? Un Dio così se lo sono già inventato e non mi piace.
Certo è, che a differnza degli Antichi, tutto questo io lo devo fare di nascosto o comunque con molta attenzione causa cacciatori che mi possono sparare nel culo o guardie ecologiche che temono l'incendio del secolo o contadini che credono sia li per rapinargli l'orto. Purtroppo dove vivo io la situazione è questa...
Guardate la naturalità, la felicità di condividere di ballare insieme delle persone del filmato e guardate quanto sono belle grosse e verdi e sane le foglie di quercia delle loro corone...segno che la terra che li ospita è sana e viva come lo spirito di chi la abita.