Time zone: Europe/Rome [ ora legale ]




Apri un nuovo argomento Rispondi all’argomento  [ 34 messaggi ]  Vai alla pagina Precedente  1, 2, 3  Prossimo
Autore Messaggio

U.F.O.
U.F.O.

Avatar utente

Non connesso


Messaggi: 360
Iscritto il: 23/03/2009, 12:29
Località:
 Oggetto del messaggio:
MessaggioInviato: 25/09/2010, 09:55 
LOL Aztlan...Carpo sta per Caro...sorry



_________________
Strano come una discesa vista dal basso somigli tanto ad una salita... (Pippo)
Top
 Profilo  
 

Grigio
Grigio

Avatar utente

Non connesso


Messaggi: 2269
Iscritto il: 14/01/2009, 20:32
Località:
 Oggetto del messaggio:
MessaggioInviato: 25/09/2010, 15:23 
La religione del futuro sarà molto pericolosa, come del resto tutte le religioni.
A parte che già discutere del fatto di come sarà la religione del futuro è un controsenso, perchè dimostra, senza dirlo, che la religione è una mera costruzione umana, schiava del suo tempo e dei suoi spazi, del suo luogo e della sua cultura.
Grazie alla libertà culturale che ci è concessa la religione occidentale sarà molto vicina a quella praticata dalla massoneria, o che possiamo intravedere in questo video

[BBvideo]http://www.youtube.com/watch?v=HsJLRX-nK4w[/BBvideo]

un semplice spot della casaleggio associati (compagnia molto vicina al comico Beppe Grillo), ma che fa pensare. Quello che voglio dire è che l'uccisione del Dio in corso sta portando a una svolta culturale. L'uomo si sente sempre più padrone delle sue idee e del suo pensiero, il Dio diventa superfulo e l'uomo stesso si sostituirà a lui.
Se è vero che oltre al mondo fisico non esiste niente, questo non porterebbe niente di nuovo, solo un altra nuova costruzione mentale per le menti umane. Però, non tutti gli uomini sono intelligenti, o altamente fortunati da poter accedere a una cultura elevata, o con la voglia di accedere a una elevata cultura. Ed' è quì che la religione entra in gioco, la religione, con la sua capacità di contrllo delle masse, è servita per molto tempo a organizzare un modo che, se lasciato libero, sarebbe finito nel caos. nello stesso tempo la religione ha creato contrasti mondiali tra fedi differenti. Non credere in Dio però, o non credere in una religione qualunque essa sia, significa non avere dogmi e pre concetti, e, sotto un certo punto di vista, nelle religioni dualistiche, significa non avere ne bene ne male. Bene e Male, a ogni modo, sono concetti molto occidentali, visto che gran parte delle religioni orientali credono nel Karma, o in una ipotetica Via da seguire. Quello che voglio dire è che l'assenza di religione, se da una parte è un bene, da un'altra è male, perchè non credo che tutte le persone siano pronte a ragionare con la propia testa. Molte sono succubi di televisione e telenovelas, vallette e vallettini, potranno mai aspirare a qualcosa di più alto? io la penso così, sono un giudicante del caxxo, ma certe volte, vedendo il mondo da fuori, non posso che pensare che questo mondo non sia preparato a vivere senza religione, sarebbe il caos più totale. molti non avrebbero punti di riferimento, e si perderebbero in chissà quale schifezza. Purtroppo sono molto acido in questo mio ragionamento.
inoltre, come dicevo prima, già il fatto di costruire una religione significa che quella religione non ha senso, in quanto non è qualcosa di soprannaturale ma qualcosa di pienamente costruita dall uomo. E l'uomo, nella sua stupidità, costruirà religioni su qualsiasi cosa che non riesce a capire, o costruirà religioni solo per il controllo delle masse. Così come è sempre stato fatto. Saranno pochi i mistici che crederanno davvero in qualcosa, e quei pochi saggi verranno sputtanati dalla comunità mondiale e dai mass media. Perchè non si segue più l'isolato in una grotta ma chi ti entra in testa. E in questo mondo non c'è modo più facile di entrarti in testa che per mezzo della televisione.

Credo inoltre che le religioni del futuro si costruiranno intorno a miti quali UFO o l'inesistenza di qualsiasi Dio e quindi santificheranno la scienza.

Gli UFO perchè la nostra mente, che col tempo diventa più razionale anche grazie alle scoperte scientifiche, sostituirà quelli che chiama angeli e santi con essere più fisici. Si crederà allora in qualche civiltà superiore, magari che ci ha colonizzato (vedi Scientology ad esempio) e si seguiranno esempi, tutto attuo a mantenere un certo tipo di controllo, pochi saranno quelli che ci crederanno veramente, e sopratutto bisognerà vedere quanto siano vere queste storie.

Per quanto appassionato di UFO, certi ragionamenti sono ancora frutto di Fede, o ci credi o non ci credi.


Per quanto riguarda le religioni scientifiche, l'uomo venererà cose come l'Atomo, o, anche grazie a strumenti come LHC, nuove entità che conosciamo. Al progredire della scienza, progredirà anche la nostra fantasia, tutto quello che non conosciamo verrà in qualche modo santificato, fino a quando non verrà scoeprto e sostituito con qualcosa di nuovo.

C'è inoltre da dire che l'Oriente sarà il futuro della globalizzazione, La Cina e le altre Tigri Asiatiche guideranno il mondo per i prossimi anni. quindi subiremo una globalizzazione al contrario, se fino adesso siamo stati noi a esportare coca cola e cultura da adesso in poi prepariamoci a essere invasi da involtini primaveratake away e robot spaziali. La nostra cultura si mischierà col pensiero orientale non capendola appieno (un pò come quando vedi i cinesi che per sembrare occidentali si tingono i capelli biondi con delle capigliature stranissime, che niente hanno a che vedere col modo di portare i capelli all occidentale).

Ci sarà quindi un mix, le religioni verranno influenzate da questo anche.

Credo comunque, che finchè nell uomo vivrà la paura dell indefinito esso cercherà risposte.
che siano scientifiche, spirituali o metafisiche esso continuerà a crearsi falsi/veri mondi in cui cercare di vivere meglio. A seconda poi dei potenti del momento.

Rimane il fatto che l'uomo però può percepire qualcosa di più sottile che echeggia intorno. Credo che a questo l'uomo abbia dato nomi diversi a seconda delle culture. Credo che questo che l'uomo può percepire sia dovuto al fatto o di semplice chimica del cervello (percepiamo questo eprchè durante la nostra evoluzione questa impressione di percepire qualcosa ha dato la possibilità all'uomo di superare difficoltà, ad esempio, visto che la fede rafforza) o al fatto che quello che percepisce sia vero.

Io spero nella seconda ipotesi, ma non sono in grado di dare la risposta.
Mi piace però continuare ad avere fede, non credo di fare nulla di male e tutto torna a mio vantaggio.
e' come avere il dubbio se credere in una bella bugia o in un altrettanto bella verità.

Perchè comunque non credere visto che nn ho le prove per dimostrare il contrario?


P.S.

Per quanto riguarda la discussione sulle religioni future, la volevamo già approfondire sul topic Il Dio prima di Dio, Enkidu aveva lanciato la proposta, poi per vari motivi non ha mai aperto il topic. un topic che pensavo già da un pò ma che aspettavo che qualcuno lanciasse l'amo. finalmente qualcuno l'ha fatto.



_________________
EddyCage

Rispetto

“Il miglior modo di predire il futuro è inventarlo” (A.Kay)

Mi piace risultar antipatico...

Immagine

....................[:215]....................
Top
 Profilo  
 

Stellare
Stellare

Avatar utente

Non connesso


Messaggi: 11071
Iscritto il: 04/12/2008, 15:57
 Oggetto del messaggio:
MessaggioInviato: 26/09/2010, 03:35 
Bene!

Visto che l' aver gettato l' amo incontra tanto favore, e che tutti gli altri alla fine dei conti non si sono attivati, sono più che pronto ad attivarmi.

Preparatevi, perchè intendo postare una bella Discussione con la D maiuscola, di quelle che puntano alto. Siete tutti graditissimi, anzi non potete mancare!


Ti ringrazio Eddy per questo stupendo post, sono d' accordo con i concetti da te espressi.


Era quello che intendevo dire con la frase di apertura "SE proprio l' Uomo ha bisogno di una religione...." a sottolineare appunto l' immortale bisogno dell' Uomo di esprimere la sua spiritualità.

E ovviamente concordo col fatto puro e semplice che la religione è sempre stato uno strumento di controllo delle masse, l' ho sempre ripetuto.


Così come concordo purtroppo sull' amara realtà che, appunto, l' Uomo non è pronto - o almeno NON tutti - a rinunciare alla religione.

E che senza di essa probabilmente molti, troppi, sarebbero perduti, senza Via, con il caos che ne seguirebbe.


Attenti però a non dimenticare che tutto questo è l' inevitabile e desiderato risultato di una politica plurimillenaria che con l' intento - riuscitissimo - di impedire alla gente di pensare con la propria testa - cosa sempre molto pericolosa per chi è al potere - ha impedito l' evoluzione delle coscienze in maniera autonoma e libera, ingabbiando tutti invece in sistemi dogmatici costruiti a tavolino, pensati apposta appunto per tenere la massa al guinzaglio.

QUESTO ci ha portati alla situazione di cui sopra.

Perchè la natura umana, libera per natura come qualsiasi essere vivente, se non fosse stata bloccata ma anzi aiutata nell' evoluzione delle coscienze, avrebbe potuto produrre BEN ALTRI RISULTATI.


RISULTATI che in quanto frutto di libero pensiero da parte della collettività avrebbero portato inevitabilmente a riconoscere come tali coloro che da sempre ostacolano il cammino anche evolutivo, autenticamente spirituale, dell' Uomo per mantenere la gente in uno stato di ignoranza in cui è facilmente controllabile e manipolabile.

Questi risultati avrebbero portato a riconoscere tali personaggi come il vero nemico pubblico numero 1, e a sostituirli con altri in linea con la volontà della collettività libera - e non condizionata.

E' proprio per evitare tutto questo che questi loschi figuri hanno per millenni impedito alla gente di pensare con la propria testa, hanno letteralmente ordinato all' Umanità in cosa credere e cosa no, eliminando fisicamente chi si opponeva, i liberi pensatori, di modo che generazione dopo generazione nei millenni la gente fosse così assueffatta a sentirsi dire dagli altri cosa credere e cosa no, invece di pensare con la propria testa, che divenisse docile come un cane - con tutto il rispetto per i cani, si intende.


QUESTO è il motivo per cui ora ci ritroviamo in questa situazione.

SE le cose fossero andate diversamente, ossia se la mente collettiva non fosse stata tiranneggiata da pochi al potere per millenni con mille e mille schemi diversi e rivali - ottimi come giustificazione per la guerra del momento e come incitamento alla divisione - SE le cose non fossero andate così, noi tutto oggi vivremmo in un mondo molto diverso.

Avremmo appieno la Libertà, tanto per cominciare.


E a quel punto possiamo stare traquilli che una volta che si raggiunge quella, il cammino dell' Uomo come di ogni specie dotata di Coscienza, sarebbe proseguito per la sua strada....

....e non quella imposta da qualcun altro, che non porta che alla autodistruzione collettiva, come ora accade.

E si è costretti a fare amare constatazioni di come, se si togliesse di colpo la spina a questa Matrix, come in quel film "molti sono così assueffatti al sistema di cui sono prigionieri che combatterebbero per difenderlo"...


Ma c' è sempre speranza che Domani la Coscienza si risvegli e tutto cambi.

Speriamo, e facciamo che questo domani non giunga troppo tardi.

Saluti,

Aztlan


PS: Presto dovrei postare la nuova discussione. [;)]



_________________
Per quanto possa essere buia la notte sulla Terra, il sole sorgerà quando è l' ora, e c' è sempre la luce delle stelle per illuminarci nel cammino.

Non spaventiamoci per quando le tenebre caleranno, perchè il momento più buio è sempre prima dell' alba.

Noi siamo al tramonto, la notte è ancora tutta davanti, ma alla fine il sole sorgerà anche stavolta. Quello che cambia, è quello che i suoi raggi illumineranno. Facciamo che domani sotto il Sole ci sia un mondo migliore.
Top
 Profilo  
 

Grigio
Grigio

Avatar utente

Non connesso


Messaggi: 2269
Iscritto il: 14/01/2009, 20:32
Località:
 Oggetto del messaggio:
MessaggioInviato: 26/09/2010, 12:49 
[8D]Bhe allora ti rispondo là, anche se la mia risposta sarà abbastanza breve, (ti illuminerò di semplicità eheheh [:D] [:D] [:D]) (Sono un Megalomane che sà di essere niente eheheh [:)])

Ciao!


Ultima modifica di EddyCage il 26/09/2010, 12:49, modificato 1 volta in totale.


_________________
EddyCage

Rispetto

“Il miglior modo di predire il futuro è inventarlo” (A.Kay)

Mi piace risultar antipatico...

Immagine

....................[:215]....................
Top
 Profilo  
 

Pleiadiano
Pleiadiano

Avatar utente

Difensore della logicaDifensore della logica

Non connesso


Messaggi: 4533
Iscritto il: 05/12/2008, 22:51
Località: Padova
 Oggetto del messaggio:
MessaggioInviato: 26/09/2010, 14:32 
Avevo già sentito parlare delle comunità baltiche pagane (lettoni, lituane ed estoni), e sul fatto che i paesi baltici hanno conservato, più degli altri paesi europei, le loro tradizioni pre-cristiane.
Io, che mi autodefinisco neo-pagano, non mi trovo minimamente d'accordo con chi crede che solo i pagani baltici sarebbero "tradizionali" mentre gli altri pagani occidentali sarebbero solo dei "surrogati new-age" privi di radici e tradizioni, che si sarebbero inventati di sana pianta nuove tradizioni che, in pratica, con il vecchio Paganesimo non avrebbero nulla a che fare.
Certo, di fatto la Wicca subisce influenze "new age", e di fatto molti neo-pagani mescolano le loro dottrine con quelle della New Age, ma fare di ogni erba un fascio è riduttivo e di fatto è semplicemente un altro modo per gettare discredito sulla nostra religiosità.
Si vuol far credere che la nostra fede pagana sia una sorta di "riciclaggio modaiolo" di antiche tradizioni e dottrine, adattate all'uso e al consumo della vuotaggine moderna..... non è il mio caso, e non è il caso di molti altri pagani in Occidente, posso assicurarlo.
In Italia si sono conservati per molti secoli, sotto l'ombra del Cattolicesimo imperante, tradizioni, gruppi, persone che, soprattutto nelle campagne e sulle montagne di certe regioni come la zona di Benevento, l'Appennino tosco-emiliano e le montagne del Triveneto, hanno continuato a seguire, segretamente o mescolata con culti cattolici, la Vecchia Religione.
Naturalmente, i nostri detrattori cercano di dimostrare che non è niente vero e che il Paganesimo si sarebbe estinto nel primo Medioevo, ma sono tali e tanti gli indizi e i documenti in proposito, che dimostrano il contrario, che sinceramente io rido di chi vorrebbe non solo negarci il nostro posto nella storia della cultura contemporanea, ma persino la nostra esistenza come religione tradizionale.
Io certamente non sono nato in una comunità pagana come può essere per i contadini baltici. E' stato solo vent'anni fa, all'età di 28 anni, che sono arrivato definitivamente alla Vecchia Religione, e tra l'altro senza comprenderla ancora appieno. Ho dovuto seguire un lungo cammino di maturazione e di incertezze, prima di diventare veramente convinto della mia scelta religiosa.
Tuttavia, fin da bambino ho sentito sempre una grandissima attrazione per l'antico Paganesimo in tutte le sue forme, anche se non avevo il coraggio di compiere la "metanoia", il salto interiore verso di esso, in quanto ero condizionato e represso dalla mia educazione cattolica, che considerava gli antichi culti pagani semplicemente come una "falsità" o un "tradimento verso Dio", ma anche dalla mia mentalità "moderna", che considera la fede negli antichi Dei semplicemente come una forma di "irrazionalismo" o di "superstizione".
Di queste idee pregiudiziali è ancora intrisa la cultura contemporanea, per cui è naturale che il Neo-Paganesimo venga visto come una sorta di bislaccheria di moda.
La verità è che la moderna libertà religiosa ha permesso che certe tendenze ed eredità culturali si liberassero e uscissero dalla coltre di nascondimento secolare dovuto solo alla repressione.
Mentre prima il Paganesimo in Occidente poteva esprimersi ormai solo attraverso l'arte e la poesia, come dimostrano per esempio le arti rinascimentali e romantiche, ora il Paganesimo può tornare ad essere semplicemente uno dei tanti aspetti del multiculturalismo odierno, con buona pace di coloro che lo scambiano con la mera superstizione o con il satanismo.
Il merito maggiore in tale riscoperta secondo me lo si deve a Charles Leland, anarchico americano che alla fine del XIX secoolo raccolse con pazienza le tradizioni e le leggende della Vecchia Religione in Toscana ed Emilia, prima che l'avanzare della civiltà moderna facesse scomparire tali tradizioni dalle campagne del Nord Italia.
Anche dove vivo io, le tradizioni e i culti delle Streghe erano diffusi, ma le ultime Streghe sono scomparse una o due generazioni fa dalle campagne venete, e probabilmente hanno seguito lo stesso destino le altre zone d'Italia. Tempo fa lessi un libro sui racconti dei contadini veneti, che parlano delle "donne dei pentolini", che si trasmettevano i segreti dell'arte stregonesca di madre in figlia, o di zia in nipote.
Leland raccolse le leggende e le tradizioni stregonesche italiche nel libro "Aradia ovvero Il Vangelo delle Streghe", contenente i principi e le tradizioni del culto di Diana, Dea italica delle Streghe, libro assai poco conosciuto in Italia, ma che nei paesi anglosassoni ha avuto molto successo e ha permesso, in modo indiretto, la nascita della Wicca, che a parole si rifà alla cultura celtica, ma di fatto sembra molto più vicina alla cultura italica pre-cristiana.
Di fatto, è da questo libro che ha potuto ridiffondersi nel mondo moderno il culto stregonesco di Diana come Grande Dea Madre universale, culto naturalistico e panteistico che, senz'altro, ha anche forme mescolate con la New Age, ma che ha origine negli antichi culti italici e mediterranei, poiché tra l'altro sembra che il culto di Diana sia collegato ai seguaci italici del culto di Iside, divinità in tutto simile a Diana.
Di fatto, io considero il libro di Leland la connessione, il "trait d'union" fra i pagani antichi e medioevali (e il culto medioevale di Diana è infatti attestato da un testo ecclesiastico: il "Canon Episcopi" del IX secolo.) e io personalmente lo considero un testo sacro per i pagani italici, e non solo per loro.
Ovviamente, non lo leggo come leggono i cristiani i Vangeli cristiani, in quanto il modo in cui i pagani vedono "l'ispirazione divina" è molto diverso da quello cristiano. L'interpretazione letterale delle dottrine e dei testi rifugge dalla mentalità neo-pagana, come da quella antica, poiché il Paganesimo, sia antico che moderno, è un gioco di simboli e di interpretazioni, non di dogmi lapidari, anche se certi principi sono considerati fondamentali e stabili.
Primo fra tutti, l'unione profonda fra Divinità e Natura, fra Materia e Spirito, fra Corpo e Anima.
Un principio che ci pone in opposizione profonda e inconciliabile con le religioni monoteistiche.
In ogni caso, anche se non ci fosse il testo di Leland ad illuminarci sul senso della tradizione pagana, ci sarebbero le eredità culturali dell'Occidente, dato che la civiltà occidentale è nata prima del Cristianesimo, e le vere radici della civiltà europea sono innanzitutto in Grecia ed in Italia, a Roma ed Atene, e non in Palestina, a Gerusalemme.....


Ultima modifica di Enkidu il 26/09/2010, 14:35, modificato 1 volta in totale.

Top
 Profilo  
 

Grigio
Grigio

Avatar utente

Non connesso


Messaggi: 2269
Iscritto il: 14/01/2009, 20:32
Località:
 Oggetto del messaggio:
MessaggioInviato: 26/09/2010, 15:49 
Bella Enkidu...

leggiti i libri di Ernesto de Martino
tra cui "La Terra del Rimorso", libro sulla storia della pizzica in Puglia, paese da cui proviene la mia famiglia e canzoni che porto avanti col mio gruppo, credo che a te interesserà...

sta di fatto che imparare una religione o un culto dai libri non sia la stessa cosa che viverla. Non posso fare a meno di reputare questo "neo paganesimo", in quanto, e credo che te possa capire, vivere una situazione è ben differente che studiarla. Anche con la pizzica ad esempio, per quanto sia legata ai culti greci, nessuno più ormai potrebbe eseguire ciò che avveniva 2000 e passa anni fa. Il mondo, la cultura si è mutata, la Chiesa ha inglobato e suggestionato tali riti e, sebben qualcosa ancora sopraavvive e rimane, da quì a rifare le stesse cose che vivevano gli antichi ce ne passa. Ecco perchè, a parte quei popoli baltici e pochi altri, sono pochi quelli che si possono definire veri pagani. Il neo paganesimo è vittima, per forza di cose, a cambi dovuti al suo tempo, visto che qualcosa si è perso, e qualcosa si è ritrovato.
Non t voglio andare contro, io la penso così, poi son contento che te abbia una sensibilità tale da rimanere in contatto con tutte le cose della Natura.
Quello che mi chiedo è, te credi veramente che la Terra sia una divinità? Credi veramente che la Terra possa pensare? O che il Sole possa farlo?

Chi ha capito meglio i dei pagani penso che sia stato Freud. Attraverso racconti, storie, miti ed entità superiori, l'Uomo dava forma, inconsciamente, alle propie paure e ai propi sogni.
Ecco che allora il Dio Pan diveniva il nostro dualismo interno tra istinto e razionalità, ecco che le fatiche di Ercole è la storia di un percorso iniziatico che ognuno di noi può compiere per aspirare all'illuminazione (sempre se ci credi o vuoi far seguire al tuo cervello quella via), ecco che ogni cosa prende un suo spazio, un suo luogo. Non posso fare a meno di pensare che tutte le religione sono la mera costruzione della mente umana, i nostri più profondi desideri e paure che prendono forma per colmare quel vuoto che ancora non riusciamo a spiegare ma che sentiamo. Forse perchè troppo intelligenti abbiamo bisogno di continue spiegazioni, o forse perchè ancora troppo stupidi.
Sta di fatto che qualcosa, chi più, chi meno, la sentiamo tutti, o forse, come dicevo, è solo il nostro cervello che ci fa pensare ciò. Io non sono in grado di rispondere a questa domanda. Quì entra la fede, puoi credere in qualsiasi cosa, che il Dio Po abbia coscienza se vuoi, ma se devi credere devi avere fede, se no si perde tutto...

Ricorda però che la fede è pericolosa, può mettere le persone le une contro le altre...

Quindi mi chiedo, se Dio esistesse davvero, o qualsiasi entità superiore esistesse davvero, perchè non si manifesta mettendo fine una volta per tutte alle discordie religiose globali. chi crede potrà dirmi che la nostra mente non è in grado di capire il suo volere, chi non crede potrà dirmi che non esiste. Io anche a questa domanda non ho risposta, non sò se esiste qualcuno o no.

Ho solo fede in qualcosa di migliore, spero che esista, tutto quì


Ultima modifica di EddyCage il 26/09/2010, 15:53, modificato 1 volta in totale.


_________________
EddyCage

Rispetto

“Il miglior modo di predire il futuro è inventarlo” (A.Kay)

Mi piace risultar antipatico...

Immagine

....................[:215]....................
Top
 Profilo  
 

Marziano
Marziano

Avatar utente

Non connesso


Messaggi: 1387
Iscritto il: 14/11/2009, 12:59
Località:
 Oggetto del messaggio:
MessaggioInviato: 26/09/2010, 15:58 
Cita:
Enkidu ha scritto:

Avevo già sentito parlare delle comunità baltiche pagane (lettoni, lituane ed estoni), e sul fatto che i paesi baltici hanno conservato, più degli altri paesi europei, le loro tradizioni pre-cristiane.
Io, che mi autodefinisco neo-pagano, non mi trovo minimamente d'accordo con chi crede che solo i pagani baltici sarebbero "tradizionali" mentre gli altri pagani occidentali sarebbero solo dei "surrogati new-age" privi di radici e tradizioni, che si sarebbero inventati di sana pianta nuove tradizioni che, in pratica, con il vecchio Paganesimo non avrebbero nulla a che fare.
Certo, di fatto la Wicca subisce influenze "new age", e di fatto molti neo-pagani mescolano le loro dottrine con quelle della New Age, ma fare di ogni erba un fascio è riduttivo e di fatto è semplicemente un altro modo per gettare discredito sulla nostra religiosità.
Si vuol far credere che la nostra fede pagana sia una sorta di "riciclaggio modaiolo" di antiche tradizioni e dottrine, adattate all'uso e al consumo della vuotaggine moderna..... non è il mio caso, e non è il caso di molti altri pagani in Occidente, posso assicurarlo.
In Italia si sono conservati per molti secoli, sotto l'ombra del Cattolicesimo imperante, tradizioni, gruppi, persone che, soprattutto nelle campagne e sulle montagne di certe regioni come la zona di Benevento, l'Appennino tosco-emiliano e le montagne del Triveneto, hanno continuato a seguire, segretamente o mescolata con culti cattolici, la Vecchia Religione.
Naturalmente, i nostri detrattori cercano di dimostrare che non è niente vero e che il Paganesimo si sarebbe estinto nel primo Medioevo, ma sono tali e tanti gli indizi e i documenti in proposito, che dimostrano il contrario, che sinceramente io rido di chi vorrebbe non solo negarci il nostro posto nella storia della cultura contemporanea, ma persino la nostra esistenza come religione tradizionale.
Io certamente non sono nato in una comunità pagana come può essere per i contadini baltici. E' stato solo vent'anni fa, all'età di 28 anni, che sono arrivato definitivamente alla Vecchia Religione, e tra l'altro senza comprenderla ancora appieno. Ho dovuto seguire un lungo cammino di maturazione e di incertezze, prima di diventare veramente convinto della mia scelta religiosa.
Tuttavia, fin da bambino ho sentito sempre una grandissima attrazione per l'antico Paganesimo in tutte le sue forme, anche se non avevo il coraggio di compiere la "metanoia", il salto interiore verso di esso, in quanto ero condizionato e represso dalla mia educazione cattolica, che considerava gli antichi culti pagani semplicemente come una "falsità" o un "tradimento verso Dio", ma anche dalla mia mentalità "moderna", che considera la fede negli antichi Dei semplicemente come una forma di "irrazionalismo" o di "superstizione".
Di queste idee pregiudiziali è ancora intrisa la cultura contemporanea, per cui è naturale che il Neo-Paganesimo venga visto come una sorta di bislaccheria di moda.
La verità è che la moderna libertà religiosa ha permesso che certe tendenze ed eredità culturali si liberassero e uscissero dalla coltre di nascondimento secolare dovuto solo alla repressione.
Mentre prima il Paganesimo in Occidente poteva esprimersi ormai solo attraverso l'arte e la poesia, come dimostrano per esempio le arti rinascimentali e romantiche, ora il Paganesimo può tornare ad essere semplicemente uno dei tanti aspetti del multiculturalismo odierno, con buona pace di coloro che lo scambiano con la mera superstizione o con il satanismo.
Il merito maggiore in tale riscoperta secondo me lo si deve a Charles Leland, anarchico americano che alla fine del XIX secoolo raccolse con pazienza le tradizioni e le leggende della Vecchia Religione in Toscana ed Emilia, prima che l'avanzare della civiltà moderna facesse scomparire tali tradizioni dalle campagne del Nord Italia.
Anche dove vivo io, le tradizioni e i culti delle Streghe erano diffusi, ma le ultime Streghe sono scomparse una o due generazioni fa dalle campagne venete, e probabilmente hanno seguito lo stesso destino le altre zone d'Italia. Tempo fa lessi un libro sui racconti dei contadini veneti, che parlano delle "donne dei pentolini", che si trasmettevano i segreti dell'arte stregonesca di madre in figlia, o di zia in nipote.
Leland raccolse le leggende e le tradizioni stregonesche italiche nel libro "Aradia ovvero Il Vangelo delle Streghe", contenente i principi e le tradizioni del culto di Diana, Dea italica delle Streghe, libro assai poco conosciuto in Italia, ma che nei paesi anglosassoni ha avuto molto successo e ha permesso, in modo indiretto, la nascita della Wicca, che a parole si rifà alla cultura celtica, ma di fatto sembra molto più vicina alla cultura italica pre-cristiana.
Di fatto, è da questo libro che ha potuto ridiffondersi nel mondo moderno il culto stregonesco di Diana come Grande Dea Madre universale, culto naturalistico e panteistico che, senz'altro, ha anche forme mescolate con la New Age, ma che ha origine negli antichi culti italici e mediterranei, poiché tra l'altro sembra che il culto di Diana sia collegato ai seguaci italici del culto di Iside, divinità in tutto simile a Diana.
Di fatto, io considero il libro di Leland la connessione, il "trait d'union" fra i pagani antichi e medioevali (e il culto medioevale di Diana è infatti attestato da un testo ecclesiastico: il "Canon Episcopi" del IX secolo.) e io personalmente lo considero un testo sacro per i pagani italici, e non solo per loro.
Ovviamente, non lo leggo come leggono i cristiani i Vangeli cristiani, in quanto il modo in cui i pagani vedono "l'ispirazione divina" è molto diverso da quello cristiano. L'interpretazione letterale delle dottrine e dei testi rifugge dalla mentalità neo-pagana, come da quella antica, poiché il Paganesimo, sia antico che moderno, è un gioco di simboli e di interpretazioni, non di dogmi lapidari, anche se certi principi sono considerati fondamentali e stabili.
Primo fra tutti, l'unione profonda fra Divinità e Natura, fra Materia e Spirito, fra Corpo e Anima.
Un principio che ci pone in opposizione profonda e inconciliabile con le religioni monoteistiche.
In ogni caso, anche se non ci fosse il testo di Leland ad illuminarci sul senso della tradizione pagana, ci sarebbero le eredità culturali dell'Occidente, dato che la civiltà occidentale è nata prima del Cristianesimo, e le vere radici della civiltà europea sono innanzitutto in Grecia ed in Italia, a Roma ed Atene, e non in Palestina, a Gerusalemme.....




Per quanto riguarda l'Italia, specialmente quella centro-meridionale, bisogna ricordare che il paganesimo (termine brutto ed improprio, ma almeno ci si capisce) italico-romano prevedeva un cultus deorum pubblico ed uno privato, questo non solo a Roma ma anche nei vari municipia e nelle varie realtà e comunità locali. Per privato infatti si intendeva sia il culto gentilizio, ossia quello praticato da più famiglie strette in un clan (romanamente una gens - da cui l'aggettivo gentile inteso nel senso di pagano che ritroviamo nei primi cristiani) che si riconosceva in un culto ad un eroe, un Dio o un semidio, sia il culto praticato da collegia (costruttori, falegnami, artigiani etc) sia quello famigliare in senso stretto. Con l'avvento tutt'altro che indolore del cristianesimo ai vertici dello Stato (vedi la resistenza delle gentes dei Simmachi, Nicomachi e Flaviani) finì il culto pubblico ma non quello privato; quello probabilmente non è mai del tutto morto. Dopo l'unità d'Italia, quando il potere temporale del papato si indebolì (non è mai venuto del tutto meno fino ad oggi, anche se in altre forme) queste correnti riemersero con più vigore. Lelend (senza nulla togliere al suo operato) non fu il primo a parlare di sopravvivenze pagane in Italia, gli italiani che prima di lui lo fecero o che ne testimoniarono con l'operato la presenza non furono pochi. Un riferimento librario su queste figure (ma solo uno, molto altro si potrebbe aggiungere) è lo studio di Renato del Ponte "Il movimento tradizionalista romano nel 900, Scandiano, Sear, 1987" che in realtà si riallaccia anche all'800 ed a prima di esso. Non so se si trovi ancora in giro, comunque.


Ultima modifica di quisquis il 26/09/2010, 16:10, modificato 1 volta in totale.


_________________
si sedes non is
Top
 Profilo  
 

Marziano
Marziano

Avatar utente

Non connesso


Messaggi: 1387
Iscritto il: 14/11/2009, 12:59
Località:
 Oggetto del messaggio:
MessaggioInviato: 26/09/2010, 18:56 
Ancora su Lelend; bisognerebbe indagare sulla figura della misteriosa e fiorentina "Maddalena" che avrebbe consentito a Lelend di accedere alla tradizione conservata da questa sorta di Societas Dianae, ma soprattutto bisognerebbe indagare sui rapporti che Lelend ebbe con l'italianissimo conte De Gubernatis per sciogliere un po' quel puzzle: Aradia, l'Aurea Dea.

Sull'appennino tosco-emiliano e le sue suggestioni: a parte il fatto che sulle Alpi Apuane nel dicembre 1910 vi ebbe luogo l'iniziazione pitagorica di Arturo Reghini, in un contesto - il salto nel vuoto, che ricorda i più recenti racconti di Castaneda, come non ricordare il fascinoso monte Falterona col suo "lago degli idoli" i cui preziosi tesori presero (tanto per cambiare) la via estera dei mercanti di cose antiche e rare? Del resto non sarà un caso che le foreste Casentinesi sono diventate parco nazionale (meglio tardi che mai).


Ultima modifica di quisquis il 26/09/2010, 18:57, modificato 1 volta in totale.


_________________
si sedes non is
Top
 Profilo  
 

U.F.O.
U.F.O.

Avatar utente

Non connesso


Messaggi: 360
Iscritto il: 23/03/2009, 12:29
Località:
 Oggetto del messaggio:
MessaggioInviato: 26/09/2010, 20:41 
Cita:
EddyCage ha scritto:



sta di fatto che imparare una religione o un culto dai libri non sia la stessa cosa che viverla. Non posso fare a meno di reputare questo "neo paganesimo", in quanto, e credo che te possa capire, vivere una situazione è ben differente che studiarla. [hl]Anche con la pizzica ad esempio, per quanto sia legata ai culti greci, nessuno più ormai potrebbe eseguire ciò che avveniva 2000 e passa anni fa.Il mondo, la cultura si è mutata, la Chiesa ha inglobato e suggestionato tali riti e, sebben qualcosa ancora sopraavvive e rimane, da quì a rifare le stesse cose che vivevano gli antichi ce ne passa.Ecco perchè, a parte quei popoli baltici e pochi altri, sono pochi quelli che si possono definire veri pagani. Il neo paganesimo è vittima, per forza di cose, a cambi dovuti al suo tempo, visto che qualcosa si è perso, e qualcosa si è ritrovato.


Caro Eddy, approfitto di questa affermazione per cercare di fare un pò di chiarezza sull'argomento, perchè è una critica molto comune che viene mossa ai diversi movimenti neo pagani...forse che invece i rituali cristiani di oggi hanno le stesse modalità di applicazione di quelli praticati dagli antichi cristiani? Forse che l'insegnamento del cristianesimo antico è lo stesso di quello che viene diffuso oggi? Dov'è allora la tolleranza, dov'è l'amore per il prossimo? Dov'è l'umiltà e dov'è la povertà che dovrebbero predicare e che non sia quella di spirito, perchè di quella la chiesa come istituzione ne ha da vendere...

Con questo non volevo espressamente criticare ciò che fanno gli altri nelle loro parrocchie, ma intendere come fosse naturale che nel tempo i gesti, le parole le modalità rituali potessero cambiare, giustamente dico io, a patto di non stravolgere ciò che con quel modo di operare si voleva intendere...

Io non credo che tutto si sia perduto delle antiche tradizioni pagane...certo un solstizio d'estate oggi non si celebrerà più come si faceva qualche secolo fa, tuttavia, mi domando: è così importante la forma con la quale esprimi il tuo credo o il tuo amore verso il creato?
Forse che un solstizio d'estate ( è il solito esempio) celebrato oggi ha meno valore di quello celebrato secoli fa solo perchè le parole ed i gesti sono differenti? Forse che la tua pizzica ( è una danza vero?) ha meno dignità e valore oggi di quella che aveva nei tempi trascorsi perchè strumenti e metrica musicale magari erano diverse? Io non credo sia così...

Cosa dovremmo fare allora, noi neo pagani, veramente dovremmo cercare di scimmiottare quelli che ci hanno preceduti ed intristirci perchè ci sentiamo inadeguati nei confronti di chi prima di noi alzava la sua voce al cielo?
Vale dunque così poco, vien da pensare, ciò che facciamo oggi?
O invece è giusto che noi ci si adatti al nostro tempo e con quello che abbiamo e ricordiamo, cercare di ottenere lo stesso risultato, ovvero celebrare noi stessi e la divinità che portiamo dentro di noi in armonia con la terra che oggi ci circonda.

Io non faccio ricostruzione storica, quando con i miei familiari e amici celebriamo-festeggiamo particolari momenti di passaggio durante l'anno...se lo facessi forse allora potrei essere dispiaciuto per non avere la certezza che quello che sto cercando di ricostruire non è la stessa cosa da un punto di vista storico.
Ma ripeto, la mia pratica spirituale non vuole essere una ricostruzione storica.

La storia, è statica...non lo deve essere una pratica spirituale.

Quando nel mio bosco accendo un piccolo fuoco e faccio offerte alle mie divinità per il bene della mia terra e della mia gente, non voglio imitare, ricostruire, ricreare nei gesti, nelle parole e nella forma quello che gli Antichi facevano, voglio solo che il loro spirito, la loro intenzione sia nuovamente onorata, perchè ciò che volevano onorare allora è la stessa cosa che io oggi, ancora voglio onorare... Con parole e gesti forse diverse, in una lingua diversa, ma non mi importa.

Forse che la Dea o il Dio che onoro giudicheranno meno degno il mio lavoro a causa di gesti e parole diverse? Un Dio così se lo sono già inventato e non mi piace.

Certo è, che a differnza degli Antichi, tutto questo io lo devo fare di nascosto o comunque con molta attenzione causa cacciatori che mi possono sparare nel culo o guardie ecologiche che temono l'incendio del secolo o contadini che credono sia li per rapinargli l'orto. Purtroppo dove vivo io la situazione è questa...

Guardate la naturalità, la felicità di condividere di ballare insieme delle persone del filmato e guardate quanto sono belle grosse e verdi e sane le foglie di quercia delle loro corone...segno che la terra che li ospita è sana e viva come lo spirito di chi la abita.



_________________
Strano come una discesa vista dal basso somigli tanto ad una salita... (Pippo)
Top
 Profilo  
 

Marziano
Marziano

Avatar utente

Non connesso


Messaggi: 1387
Iscritto il: 14/11/2009, 12:59
Località:
 Oggetto del messaggio:
MessaggioInviato: 26/09/2010, 21:02 
Cita:
Taliesin ha scritto:

Cita:
EddyCage ha scritto:



sta di fatto che imparare una religione o un culto dai libri non sia la stessa cosa che viverla. Non posso fare a meno di reputare questo "neo paganesimo", in quanto, e credo che te possa capire, vivere una situazione è ben differente che studiarla. [hl]Anche con la pizzica ad esempio, per quanto sia legata ai culti greci, nessuno più ormai potrebbe eseguire ciò che avveniva 2000 e passa anni fa.Il mondo, la cultura si è mutata, la Chiesa ha inglobato e suggestionato tali riti e, sebben qualcosa ancora sopraavvive e rimane, da quì a rifare le stesse cose che vivevano gli antichi ce ne passa.Ecco perchè, a parte quei popoli baltici e pochi altri, sono pochi quelli che si possono definire veri pagani. Il neo paganesimo è vittima, per forza di cose, a cambi dovuti al suo tempo, visto che qualcosa si è perso, e qualcosa si è ritrovato.


Per quanto riguarda la religione romana, anche limitandosi all'aspetto archeologico-storico-filologico, quello che si sa è molto, veramente molto, calendario compreso, in certi casi fin nei minimi dettagli del rito, perché nonostante tutto molto è giunto fino a noi. Questo in particolare per il culto privato domestico. Un culto pubblico in senso romano non sarebbe possibile finché lo stato non lo sovvenzionasse; questo era vero anche in antico, infatti il culto pubblico cessò quando lo stato, ormai in mano a senatori neoconvertiti al cristianesimo, cessò il sostentamento del culto pubblico, che poi si riduceva essenzialmente al mantenimento nel decoro dei templi e alle spese per le offerte, che dal punto di vista monetario erano poca cosa, ma che giuridicamente dovevano essere finanziate dallo stato per avere valore erga omnes. E' chiaro infatti che non esisteva un clero nel senso cristiano del termine, né una chiesa nel senso cristiano del termine, esistevano delle cariche sacerdotali che venivano ricoperte per un certo lasso di tempo (con alcune eccezioni) da coloro che seguivano il regolare cursus honorum politico-magistratuale; questo nel culto pubblico che aveva valore pro populo romano quiritium; nel culto privato ogni uomo libero era sacerdote di se stesso e della propria famiglia (se l'aveva), senza intermediari. In ogni caso il culto privato (gentilizio, associativo - come per le società dedite al culto di una particolare divinità, ad esempio Diana - o famigliare) veniva cronologicamente prima di quello pubblico, in quanto il culto pubblico a Roma nacque dalla messa in comune dei culti gentilizi dei fondatori dell'Urbe; questo in sintesi (in realtà la cosa è più complessa ma è una buona approssimazione). Sciolto il culto pubblico si ritorna quindi alle origini, al culto privato.

Proprio per questa ragione gli editti di Teodosio cercarono di colpire il cuore del culto privato, la concordia domestica, decretando che:

"Nessuno, di qualunque genere, ordine, classe o posizione sociale o ruolo onorifico, sia di nascita nobile sia di condizione umile, in alcun luogo per quanto lontano, in nessuna città scolpisca simulacri mancanti di sensazioni o offra (alcuna) vittima innocente (agli dèi) o bruci segretamente un sacrificio ai lari, ai geni, ai penati, accenda fuochi, offra incensi, apponga corone (a questi idoli). Poiché se si ascolterà che qualcuna avrà immolato una vittima sacrificale o avrà consultato viscere, sia accusato di reato di (lesa) maestà e accolga la sentenza competente, benché non abbia cercato nulla contro il principio della salvezza (Dio) o contro la (sua) salvezza. È sufficiente infatti per l'accusa di crimine il volere contrastare la stessa legge, perseguire le azioni illecite, manifestare le cose occulte, tentare di fare le cose interdette, cercare una salvezza diversa (da quella cristiana), promettere una speranza diversa.

Se qualcuno poi ha venerato opere mortali e simulacri mondani con incenso e, ridicolo esempio, teme anche coloro che essi rappresentano, o ha incoronato alberi con fasce, o eretto altari con zolle scavate alle vane immagini, più umilmente è possibile un castigo di multa: ha tentato una ingiuria alla piena religione (cristiana), è reo di violata religione. Sia multato nelle cose di casa o nel possesso, essendosi reso servo della superstizione pagana. Tutti i luoghi poi nei quali siano stati offerti sacrifici d'incenso, se il fatto viene comprovato, siano associati al nostro fisco. Se poi in templi e luoghi di culto pubblici o in edifici rurali qualcuno cerca di sacrificare ai geni, se il padrone di casa non ne è a conoscenza, 25 libbre di oro di multa si propone di infliggere (al sacrificante), è bene poi essere indulgenti verso lui (il padrone) e la pena trattenere .. etc"

Il grassetto è mio; notare: bruciare incenso ai Lari, al Genio, ai Penati erano tipici atti di culto domestico, che ancora resisteva nella "privacy" delle case e che si cercava di estirpare con la forza. Ancora, il potere temporale della Chiesa iniziò proprio da lì, da una parte con le donazioni (più o meno sincere, più o meno plagiate) di terre da parte dei neoconvertiti, dall'altra con le terre sottratte ai leggittimi proprietari in virtù del fatto che erano pagani, infine con i falsi come la falsa donazione di Costantino, nonché col puro e semplice potere delle armi o diretto o indiretto (vedi i franchi invocati in aiuto).


Ultima modifica di Lawliet il 26/09/2010, 22:06, modificato 1 volta in totale.


_________________
si sedes non is
Top
 Profilo  
 

Pleiadiano
Pleiadiano

Avatar utente

Difensore della logicaDifensore della logica

Non connesso


Messaggi: 4533
Iscritto il: 05/12/2008, 22:51
Località: Padova
 Oggetto del messaggio:
MessaggioInviato: 27/09/2010, 11:09 
Cita:
EddyCage ha scritto:

Bella Enkidu...

leggiti i libri di Ernesto de Martino
tra cui "La Terra del Rimorso", libro sulla storia della pizzica in Puglia, paese da cui proviene la mia famiglia e canzoni che porto avanti col mio gruppo, credo che a te interesserà...

sta di fatto che imparare una religione o un culto dai libri non sia la stessa cosa che viverla. Non posso fare a meno di reputare questo "neo paganesimo", in quanto, e credo che te possa capire, vivere una situazione è ben differente che studiarla. Anche con la pizzica ad esempio, per quanto sia legata ai culti greci, nessuno più ormai potrebbe eseguire ciò che avveniva 2000 e passa anni fa. Il mondo, la cultura si è mutata, la Chiesa ha inglobato e suggestionato tali riti e, sebben qualcosa ancora sopraavvive e rimane, da quì a rifare le stesse cose che vivevano gli antichi ce ne passa. Ecco perchè, a parte quei popoli baltici e pochi altri, sono pochi quelli che si possono definire veri pagani. Il neo paganesimo è vittima, per forza di cose, a cambi dovuti al suo tempo, visto che qualcosa si è perso, e qualcosa si è ritrovato.
Non t voglio andare contro, io la penso così, poi son contento che te abbia una sensibilità tale da rimanere in contatto con tutte le cose della Natura.
Quello che mi chiedo è, te credi veramente che la Terra sia una divinità? Credi veramente che la Terra possa pensare? O che il Sole possa farlo?

Chi ha capito meglio i dei pagani penso che sia stato Freud. Attraverso racconti, storie, miti ed entità superiori, l'Uomo dava forma, inconsciamente, alle propie paure e ai propi sogni.
Ecco che allora il Dio Pan diveniva il nostro dualismo interno tra istinto e razionalità, ecco che le fatiche di Ercole è la storia di un percorso iniziatico che ognuno di noi può compiere per aspirare all'illuminazione (sempre se ci credi o vuoi far seguire al tuo cervello quella via), ecco che ogni cosa prende un suo spazio, un suo luogo. Non posso fare a meno di pensare che tutte le religione sono la mera costruzione della mente umana, i nostri più profondi desideri e paure che prendono forma per colmare quel vuoto che ancora non riusciamo a spiegare ma che sentiamo. Forse perchè troppo intelligenti abbiamo bisogno di continue spiegazioni, o forse perchè ancora troppo stupidi.
Sta di fatto che qualcosa, chi più, chi meno, la sentiamo tutti, o forse, come dicevo, è solo il nostro cervello che ci fa pensare ciò. Io non sono in grado di rispondere a questa domanda. Quì entra la fede, puoi credere in qualsiasi cosa, che il Dio Po abbia coscienza se vuoi, ma se devi credere devi avere fede, se no si perde tutto...

Ricorda però che la fede è pericolosa, può mettere le persone le une contro le altre...

Quindi mi chiedo, se Dio esistesse davvero, o qualsiasi entità superiore esistesse davvero, perchè non si manifesta mettendo fine una volta per tutte alle discordie religiose globali. chi crede potrà dirmi che la nostra mente non è in grado di capire il suo volere, chi non crede potrà dirmi che non esiste. Io anche a questa domanda non ho risposta, non sò se esiste qualcuno o no.

Ho solo fede in qualcosa di migliore, spero che esista, tutto quì


Leggerò, appena mi è possibile, il libro di cui mi parli, e ti ringrazio dell'informazione.
Per rispondere alle tue domande e alle tue perplessità:
Posso anche essere d'accordo sul fatto che un conto è conoscere una religione tramite i libri, e un conto è viverla.
Questo però vale per tutte le religioni, e non per una in particolare.
Inoltre bisogna intendersi su cosa si intende "vivere una religione"... il significato di questo termine varia a seconda della religione che si professa....
Fatto sta che il Paganesimo NON è "una" religione, ma un insieme di religioni, di culti, di simboli, di tradizioni, di credenze, di divinità fra loro diverse che, non essendo inscritte in un canone definitivo e universale come vorrebbero essere le religioni monoteistiche o perlomeno universalistiche (il Buddismo, per esempio, non è una religione monoteistica, ma è comunque una religione universalistica che pensa di dover portare un messaggio di salvezza universale).
Quando si parla di "Paganesimo" in senso generale in realtà si intende un campo di fenomeni svariatissimi: pagane sono le religioni afro-americane come il Vudù, la Santeria, il Candomblé e l'Umbanda.
Pagane sono le religioni europee neo-pagane come la Wicca e l'Asatru, che cercano di ripristinare antichi culti persi nella pratica, ma abbondantemente testimoniati dai documenti, e quindi recuperabili.
Pagane sono le grandi religioni politeistiche asiatiche come l'Induismo e lo Shintoismo, che adorano, in varie forme, gli antichi Dei nazionali.
Pagana è la cultura che studiamo a scuola: pagani erano i filosofi greci come Socrate, Platone, Aristotele, Pitagora e Plotino, che hanno formato il pensiero occidentale e influenzato la stessa teologia cristiana.
Pagano era Omero e lo era anche Virgilio, i due grandi poeti dell'antichità, e così come loro anche molti altri.
Pagano era Apuleio che scrisse "L'Asino d'Oro", che celebra il culto di Iside e che viene considerato un testo fondamentale anche per i neo-pagani.
Il senso della spiritualità pagana sta appunto in questo: la Divinità ha diversi aspetti. Poiché essa è infinita, Essa ha infinite manifestazioni che si rivelano nella storia umana, a seconda delle epoche, dei paesi, delle persone, dei gruppi e delle culture.
Non esiste una religione definitiva nella storia umana, non esiste un'immagine della Divinità definitiva, non esiste un Dio che prevale per sempre su tutti gli altri.
L'obiezione quindi secondo cui la Vecchia Religione non avrebbe posto nel mondo moderno, perchè "i tempi sono cambiati", non ha quindi alcun senso, perché la Vecchia Religione viene interpretata in modo diversa a seconda delle epoche, anche se il senso originario rimane immutato.
Cambiano i riti, cambiano i simboli, cambia il linguaggio e anche determinati principi etici o determinate credenze, ma lo Spirito fondamentale, quello secondo cui noi siamo tutt'uno con la Natura, e che la Natura è divina, non cambia.
il Tutto è il Divino, e il Divino è l'Uno-Tutto di cui noi tutti facciamo parte.
Io non so se la Terra pensa come un essere autonomo, o se lo fa il Sole, o la Luna. Forse sì, o forse pensano e sentono in un modo che noi esseri umani piccoli e limitati non possiamo attualmente né comprendere, né immaginare.
Ma non è mica quella la questione. Sentire la divinità della Natura non significa "vederla", filosoficamente parlando.
Del mondo dell'invisibile, non voglio dare dogmi o dottrine metafisiche astratte. Mi limito a contemplarne il mistero e attendere una rivelazione in più, senza però attese messianiche.
Non è facile comprendere l'ottica che descrivo, per chi, abituato a un concetto di Dio soprattutto cristiano-monoteistico, fa fatica a immaginare una spiritualità completamente estranea alla tradizione biblica.
Se uno mi chiede: "ma tu credi veramente a Diana e al suo Corteo? Credi veramente che ha avuto una figlia, Aradia, e che l'ha mandata sulla Terra per difendere i deboli e gli oppressi insegnando a donne e uomini l'arte della stregoneria? Credi nella stregoneria e negli antichi Dei della Natura? Credi nel Gran Dio Cornuto, Pan o Lucifero o Bacco che dir si voglia? Credi nei riti del Sabba o dell'Akelarre o del Baccanale che dir si voglia? Credi nei giardini dell'Elisio e negli abissi bui del Tartaro e nella reincarnazione?".
Sì, ci credo, ma non nel senso in cui i cristiani o i musulmani credono nei dogmi e nelle dottrine della loro religione.
Credo che le immagini e i simboli della Vecchia Religione siano i simboli comunque di una realtà che travalica la mia comprensione, e che pure sono, anche se limitatamente alla mia vita e alla mia mente, assolutamente veri.
Capisco che questo sia difficile da capire, e non pretendo che si entri nella mia ottica. Il mistico travalica le parole, anche quando è un misticismo della Natura.
In ogni caso, non è tanto la questione se qualcuno crede che il Sole, la Terra o il Po siano divinità.... la questione è se il Divino è solo in un Cielo astratto, in un aldilà trascendente, o se invece è qui, assieme a noi, dentro di noi, e in tutte le cose che vediamo, tocchiamo e sentiamo.... è lì la questione.
Confondere il Paganesimo moderno con qualche streghetta improvvisata su internet che fa giochi strani, illudendosi di essere la degna erede della Società di Diana solo perché pratica la magia, o confonderla con qualche esaltato campanilista che dice di pregare il Dio Po solo per inseguire fantomatiche radici culturali perse nel tempo, significa banalizzare il tutto e non vedere il fenomeno nella sua vastità.
In ogni caso, il Paganesimo non è soltanto una tradizione culturale, è soprattutto un modo di sentire religioso. Ci sono persone che si sentono naturalmente portate al Paganesimo fin dall'inizio, semplicemente perchè "sentono" la vita in un certo modo, non perché è venuto qualcuno a convertirle.
Sì, la fede è pericolosa.... ma non perché "mette le persone le une contro le altre". E' pericolosa solo perché ti dà l'illusione di darti certezze, mentre in realtà non ne hai.
Come diceva mio nonno buonanima: "Credere significa non sapere nulla!" Fintanto che tu CREDI in una cosa, significa che non la CONOSCI veramente, altrimenti non avresti bisogno di crederci....
Quindi la fede smette di essere pericolosa nel momento in cui si rende conto che non è una certezza, ma solo l'aspirazione a una certezza.
Ma oltre alla fede, esiste l'esperienza mistica, che invece può diventare una certezza, ma solo una certezza personale, e i mistici lo sanno bene, e sanno che è inutile cercare di convertire e convincere in base alle proprie esperienze mistiche: esse restano personali.
Quindi io non cerco di convertire nessuno alla Vecchia Religione, anche perché i pagani hanno sempre rifiutato il proselitismo, altrimenti non sarebbero tali. Se un pagano cerca di convertirvi, allora non è pagano. Non so cosa sia, ma io non lo definisco tale. Uno dalle idee confuse, forse, o forse un imbroglione....
Ci sarebbero tante cose da dire, ma qui non ho abbastanza spazio per descriverle, per sviscerarle.
Mi basta far capire, comunque, che le cose non sono così semplici e facili da discutere.
Resto sempre a disposizione per ulteriori approfondimenti.

PER QUISQUIS: vorrei avere più tempo per risponderti adeguatamente, ma come sempre, i temi che proponi sono molto vasti e complessi.... spero di poterlo fare in futuro.
Proprio perchè queste questioni sono per me di vitale importanza (coinvolgono la mia fede personale), non posso trattarle così, "en passant".... sono sicuro che ne converrai...


Ultima modifica di Enkidu il 27/09/2010, 11:20, modificato 1 volta in totale.

Top
 Profilo  
 

Grigio
Grigio

Avatar utente

Non connesso


Messaggi: 2269
Iscritto il: 14/01/2009, 20:32
Località:
 Oggetto del messaggio:
MessaggioInviato: 27/09/2010, 14:45 
Cita:
Enkidu ha scritto:

Cita:
EddyCage ha scritto:

Bella Enkidu...

leggiti i libri di Ernesto de Martino
tra cui "La Terra del Rimorso", libro sulla storia della pizzica in Puglia, paese da cui proviene la mia famiglia e canzoni che porto avanti col mio gruppo, credo che a te interesserà...

sta di fatto che imparare una religione o un culto dai libri non sia la stessa cosa che viverla. Non posso fare a meno di reputare questo "neo paganesimo", in quanto, e credo che te possa capire, vivere una situazione è ben differente che studiarla. Anche con la pizzica ad esempio, per quanto sia legata ai culti greci, nessuno più ormai potrebbe eseguire ciò che avveniva 2000 e passa anni fa. Il mondo, la cultura si è mutata, la Chiesa ha inglobato e suggestionato tali riti e, sebben qualcosa ancora sopraavvive e rimane, da quì a rifare le stesse cose che vivevano gli antichi ce ne passa. Ecco perchè, a parte quei popoli baltici e pochi altri, sono pochi quelli che si possono definire veri pagani. Il neo paganesimo è vittima, per forza di cose, a cambi dovuti al suo tempo, visto che qualcosa si è perso, e qualcosa si è ritrovato.
Non t voglio andare contro, io la penso così, poi son contento che te abbia una sensibilità tale da rimanere in contatto con tutte le cose della Natura.
Quello che mi chiedo è, te credi veramente che la Terra sia una divinità? Credi veramente che la Terra possa pensare? O che il Sole possa farlo?

Chi ha capito meglio i dei pagani penso che sia stato Freud. Attraverso racconti, storie, miti ed entità superiori, l'Uomo dava forma, inconsciamente, alle propie paure e ai propi sogni.
Ecco che allora il Dio Pan diveniva il nostro dualismo interno tra istinto e razionalità, ecco che le fatiche di Ercole è la storia di un percorso iniziatico che ognuno di noi può compiere per aspirare all'illuminazione (sempre se ci credi o vuoi far seguire al tuo cervello quella via), ecco che ogni cosa prende un suo spazio, un suo luogo. Non posso fare a meno di pensare che tutte le religione sono la mera costruzione della mente umana, i nostri più profondi desideri e paure che prendono forma per colmare quel vuoto che ancora non riusciamo a spiegare ma che sentiamo. Forse perchè troppo intelligenti abbiamo bisogno di continue spiegazioni, o forse perchè ancora troppo stupidi.
Sta di fatto che qualcosa, chi più, chi meno, la sentiamo tutti, o forse, come dicevo, è solo il nostro cervello che ci fa pensare ciò. Io non sono in grado di rispondere a questa domanda. Quì entra la fede, puoi credere in qualsiasi cosa, che il Dio Po abbia coscienza se vuoi, ma se devi credere devi avere fede, se no si perde tutto...

Ricorda però che la fede è pericolosa, può mettere le persone le une contro le altre...

Quindi mi chiedo, se Dio esistesse davvero, o qualsiasi entità superiore esistesse davvero, perchè non si manifesta mettendo fine una volta per tutte alle discordie religiose globali. chi crede potrà dirmi che la nostra mente non è in grado di capire il suo volere, chi non crede potrà dirmi che non esiste. Io anche a questa domanda non ho risposta, non sò se esiste qualcuno o no.

Ho solo fede in qualcosa di migliore, spero che esista, tutto quì


Leggerò, appena mi è possibile, il libro di cui mi parli, e ti ringrazio dell'informazione.
Per rispondere alle tue domande e alle tue perplessità:
Posso anche essere d'accordo sul fatto che un conto è conoscere una religione tramite i libri, e un conto è viverla.
Questo però vale per tutte le religioni, e non per una in particolare.
Inoltre bisogna intendersi su cosa si intende "vivere una religione"... il significato di questo termine varia a seconda della religione che si professa....
Fatto sta che il Paganesimo NON è "una" religione, ma un insieme di religioni, di culti, di simboli, di tradizioni, di credenze, di divinità fra loro diverse che, non essendo inscritte in un canone definitivo e universale come vorrebbero essere le religioni monoteistiche o perlomeno universalistiche (il Buddismo, per esempio, non è una religione monoteistica, ma è comunque una religione universalistica che pensa di dover portare un messaggio di salvezza universale).
Quando si parla di "Paganesimo" in senso generale in realtà si intende un campo di fenomeni svariatissimi: pagane sono le religioni afro-americane come il Vudù, la Santeria, il Candomblé e l'Umbanda.
Pagane sono le religioni europee neo-pagane come la Wicca e l'Asatru, che cercano di ripristinare antichi culti persi nella pratica, ma abbondantemente testimoniati dai documenti, e quindi recuperabili.
Pagane sono le grandi religioni politeistiche asiatiche come l'Induismo e lo Shintoismo, che adorano, in varie forme, gli antichi Dei nazionali.
Pagana è la cultura che studiamo a scuola: pagani erano i filosofi greci come Socrate, Platone, Aristotele, Pitagora e Plotino, che hanno formato il pensiero occidentale e influenzato la stessa teologia cristiana.
Pagano era Omero e lo era anche Virgilio, i due grandi poeti dell'antichità, e così come loro anche molti altri.
Pagano era Apuleio che scrisse "L'Asino d'Oro", che celebra il culto di Iside e che viene considerato un testo fondamentale anche per i neo-pagani.
Il senso della spiritualità pagana sta appunto in questo: la Divinità ha diversi aspetti. Poiché essa è infinita, Essa ha infinite manifestazioni che si rivelano nella storia umana, a seconda delle epoche, dei paesi, delle persone, dei gruppi e delle culture.
Non esiste una religione definitiva nella storia umana, non esiste un'immagine della Divinità definitiva, non esiste un Dio che prevale per sempre su tutti gli altri.
L'obiezione quindi secondo cui la Vecchia Religione non avrebbe posto nel mondo moderno, perchè "i tempi sono cambiati", non ha quindi alcun senso, perché la Vecchia Religione viene interpretata in modo diversa a seconda delle epoche, anche se il senso originario rimane immutato.
Cambiano i riti, cambiano i simboli, cambia il linguaggio e anche determinati principi etici o determinate credenze, ma lo Spirito fondamentale, quello secondo cui noi siamo tutt'uno con la Natura, e che la Natura è divina, non cambia.
il Tutto è il Divino, e il Divino è l'Uno-Tutto di cui noi tutti facciamo parte.
Io non so se la Terra pensa come un essere autonomo, o se lo fa il Sole, o la Luna. Forse sì, o forse pensano e sentono in un modo che noi esseri umani piccoli e limitati non possiamo attualmente né comprendere, né immaginare.
Ma non è mica quella la questione. Sentire la divinità della Natura non significa "vederla", filosoficamente parlando.
Del mondo dell'invisibile, non voglio dare dogmi o dottrine metafisiche astratte. Mi limito a contemplarne il mistero e attendere una rivelazione in più, senza però attese messianiche.
Non è facile comprendere l'ottica che descrivo, per chi, abituato a un concetto di Dio soprattutto cristiano-monoteistico, fa fatica a immaginare una spiritualità completamente estranea alla tradizione biblica.
Se uno mi chiede: "ma tu credi veramente a Diana e al suo Corteo? Credi veramente che ha avuto una figlia, Aradia, e che l'ha mandata sulla Terra per difendere i deboli e gli oppressi insegnando a donne e uomini l'arte della stregoneria? Credi nella stregoneria e negli antichi Dei della Natura? Credi nel Gran Dio Cornuto, Pan o Lucifero o Bacco che dir si voglia? Credi nei riti del Sabba o dell'Akelarre o del Baccanale che dir si voglia? Credi nei giardini dell'Elisio e negli abissi bui del Tartaro e nella reincarnazione?".
Sì, ci credo, ma non nel senso in cui i cristiani o i musulmani credono nei dogmi e nelle dottrine della loro religione.
Credo che le immagini e i simboli della Vecchia Religione siano i simboli comunque di una realtà che travalica la mia comprensione, e che pure sono, anche se limitatamente alla mia vita e alla mia mente, assolutamente veri.
Capisco che questo sia difficile da capire, e non pretendo che si entri nella mia ottica. Il mistico travalica le parole, anche quando è un misticismo della Natura.
In ogni caso, non è tanto la questione se qualcuno crede che il Sole, la Terra o il Po siano divinità.... la questione è se il Divino è solo in un Cielo astratto, in un aldilà trascendente, o se invece è qui, assieme a noi, dentro di noi, e in tutte le cose che vediamo, tocchiamo e sentiamo.... è lì la questione.
Confondere il Paganesimo moderno con qualche streghetta improvvisata su internet che fa giochi strani, illudendosi di essere la degna erede della Società di Diana solo perché pratica la magia, o confonderla con qualche esaltato campanilista che dice di pregare il Dio Po solo per inseguire fantomatiche radici culturali perse nel tempo, significa banalizzare il tutto e non vedere il fenomeno nella sua vastità.
In ogni caso, il Paganesimo non è soltanto una tradizione culturale, è soprattutto un modo di sentire religioso. Ci sono persone che si sentono naturalmente portate al Paganesimo fin dall'inizio, semplicemente perchè "sentono" la vita in un certo modo, non perché è venuto qualcuno a convertirle.
Sì, la fede è pericolosa.... ma non perché "mette le persone le une contro le altre". E' pericolosa solo perché ti dà l'illusione di darti certezze, mentre in realtà non ne hai.
Come diceva mio nonno buonanima: "Credere significa non sapere nulla!" Fintanto che tu CREDI in una cosa, significa che non la CONOSCI veramente, altrimenti non avresti bisogno di crederci....
Quindi la fede smette di essere pericolosa nel momento in cui si rende conto che non è una certezza, ma solo l'aspirazione a una certezza.
Ma oltre alla fede, esiste l'esperienza mistica, che invece può diventare una certezza, ma solo una certezza personale, e i mistici lo sanno bene, e sanno che è inutile cercare di convertire e convincere in base alle proprie esperienze mistiche: esse restano personali.
Quindi io non cerco di convertire nessuno alla Vecchia Religione, anche perché i pagani hanno sempre rifiutato il proselitismo, altrimenti non sarebbero tali. Se un pagano cerca di convertirvi, allora non è pagano. Non so cosa sia, ma io non lo definisco tale. Uno dalle idee confuse, forse, o forse un imbroglione....
Ci sarebbero tante cose da dire, ma qui non ho abbastanza spazio per descriverle, per sviscerarle.
Mi basta far capire, comunque, che le cose non sono così semplici e facili da discutere.
Resto sempre a disposizione per ulteriori approfondimenti.

PER QUISQUIS: vorrei avere più tempo per risponderti adeguatamente, ma come sempre, i temi che proponi sono molto vasti e complessi.... spero di poterlo fare in futuro.
Proprio perchè queste questioni sono per me di vitale importanza (coinvolgono la mia fede personale), non posso trattarle così, "en passant".... sono sicuro che ne converrai...



Non è difficile capirti ;)

ora stò a lavoro, anch io, come te ho bisogno di tempo per riflettere, spero di rispondere presto

ciao!

:)



_________________
EddyCage

Rispetto

“Il miglior modo di predire il futuro è inventarlo” (A.Kay)

Mi piace risultar antipatico...

Immagine

....................[:215]....................
Top
 Profilo  
 

Grigio
Grigio

Avatar utente

Non connesso


Messaggi: 2269
Iscritto il: 14/01/2009, 20:32
Località:
 Oggetto del messaggio:
MessaggioInviato: 27/09/2010, 21:10 
Cita:
quisquis ha scritto:

Cita:
Enkidu ha scritto:

Avevo già sentito parlare delle comunità baltiche pagane (lettoni, lituane ed estoni), e sul fatto che i paesi baltici hanno conservato, più degli altri paesi europei, le loro tradizioni pre-cristiane.
Io, che mi autodefinisco neo-pagano, non mi trovo minimamente d'accordo con chi crede che solo i pagani baltici sarebbero "tradizionali" mentre gli altri pagani occidentali sarebbero solo dei "surrogati new-age" privi di radici e tradizioni, che si sarebbero inventati di sana pianta nuove tradizioni che, in pratica, con il vecchio Paganesimo non avrebbero nulla a che fare.
Certo, di fatto la Wicca subisce influenze "new age", e di fatto molti neo-pagani mescolano le loro dottrine con quelle della New Age, ma fare di ogni erba un fascio è riduttivo e di fatto è semplicemente un altro modo per gettare discredito sulla nostra religiosità.
Si vuol far credere che la nostra fede pagana sia una sorta di "riciclaggio modaiolo" di antiche tradizioni e dottrine, adattate all'uso e al consumo della vuotaggine moderna..... non è il mio caso, e non è il caso di molti altri pagani in Occidente, posso assicurarlo.
In Italia si sono conservati per molti secoli, sotto l'ombra del Cattolicesimo imperante, tradizioni, gruppi, persone che, soprattutto nelle campagne e sulle montagne di certe regioni come la zona di Benevento, l'Appennino tosco-emiliano e le montagne del Triveneto, hanno continuato a seguire, segretamente o mescolata con culti cattolici, la Vecchia Religione.
Naturalmente, i nostri detrattori cercano di dimostrare che non è niente vero e che il Paganesimo si sarebbe estinto nel primo Medioevo, ma sono tali e tanti gli indizi e i documenti in proposito, che dimostrano il contrario, che sinceramente io rido di chi vorrebbe non solo negarci il nostro posto nella storia della cultura contemporanea, ma persino la nostra esistenza come religione tradizionale.
Io certamente non sono nato in una comunità pagana come può essere per i contadini baltici. E' stato solo vent'anni fa, all'età di 28 anni, che sono arrivato definitivamente alla Vecchia Religione, e tra l'altro senza comprenderla ancora appieno. Ho dovuto seguire un lungo cammino di maturazione e di incertezze, prima di diventare veramente convinto della mia scelta religiosa.
Tuttavia, fin da bambino ho sentito sempre una grandissima attrazione per l'antico Paganesimo in tutte le sue forme, anche se non avevo il coraggio di compiere la "metanoia", il salto interiore verso di esso, in quanto ero condizionato e represso dalla mia educazione cattolica, che considerava gli antichi culti pagani semplicemente come una "falsità" o un "tradimento verso Dio", ma anche dalla mia mentalità "moderna", che considera la fede negli antichi Dei semplicemente come una forma di "irrazionalismo" o di "superstizione".
Di queste idee pregiudiziali è ancora intrisa la cultura contemporanea, per cui è naturale che il Neo-Paganesimo venga visto come una sorta di bislaccheria di moda.
La verità è che la moderna libertà religiosa ha permesso che certe tendenze ed eredità culturali si liberassero e uscissero dalla coltre di nascondimento secolare dovuto solo alla repressione.
Mentre prima il Paganesimo in Occidente poteva esprimersi ormai solo attraverso l'arte e la poesia, come dimostrano per esempio le arti rinascimentali e romantiche, ora il Paganesimo può tornare ad essere semplicemente uno dei tanti aspetti del multiculturalismo odierno, con buona pace di coloro che lo scambiano con la mera superstizione o con il satanismo.
Il merito maggiore in tale riscoperta secondo me lo si deve a Charles Leland, anarchico americano che alla fine del XIX secoolo raccolse con pazienza le tradizioni e le leggende della Vecchia Religione in Toscana ed Emilia, prima che l'avanzare della civiltà moderna facesse scomparire tali tradizioni dalle campagne del Nord Italia.
Anche dove vivo io, le tradizioni e i culti delle Streghe erano diffusi, ma le ultime Streghe sono scomparse una o due generazioni fa dalle campagne venete, e probabilmente hanno seguito lo stesso destino le altre zone d'Italia. Tempo fa lessi un libro sui racconti dei contadini veneti, che parlano delle "donne dei pentolini", che si trasmettevano i segreti dell'arte stregonesca di madre in figlia, o di zia in nipote.
Leland raccolse le leggende e le tradizioni stregonesche italiche nel libro "Aradia ovvero Il Vangelo delle Streghe", contenente i principi e le tradizioni del culto di Diana, Dea italica delle Streghe, libro assai poco conosciuto in Italia, ma che nei paesi anglosassoni ha avuto molto successo e ha permesso, in modo indiretto, la nascita della Wicca, che a parole si rifà alla cultura celtica, ma di fatto sembra molto più vicina alla cultura italica pre-cristiana.
Di fatto, è da questo libro che ha potuto ridiffondersi nel mondo moderno il culto stregonesco di Diana come Grande Dea Madre universale, culto naturalistico e panteistico che, senz'altro, ha anche forme mescolate con la New Age, ma che ha origine negli antichi culti italici e mediterranei, poiché tra l'altro sembra che il culto di Diana sia collegato ai seguaci italici del culto di Iside, divinità in tutto simile a Diana.
Di fatto, io considero il libro di Leland la connessione, il "trait d'union" fra i pagani antichi e medioevali (e il culto medioevale di Diana è infatti attestato da un testo ecclesiastico: il "Canon Episcopi" del IX secolo.) e io personalmente lo considero un testo sacro per i pagani italici, e non solo per loro.
Ovviamente, non lo leggo come leggono i cristiani i Vangeli cristiani, in quanto il modo in cui i pagani vedono "l'ispirazione divina" è molto diverso da quello cristiano. L'interpretazione letterale delle dottrine e dei testi rifugge dalla mentalità neo-pagana, come da quella antica, poiché il Paganesimo, sia antico che moderno, è un gioco di simboli e di interpretazioni, non di dogmi lapidari, anche se certi principi sono considerati fondamentali e stabili.
Primo fra tutti, l'unione profonda fra Divinità e Natura, fra Materia e Spirito, fra Corpo e Anima.
Un principio che ci pone in opposizione profonda e inconciliabile con le religioni monoteistiche.
In ogni caso, anche se non ci fosse il testo di Leland ad illuminarci sul senso della tradizione pagana, ci sarebbero le eredità culturali dell'Occidente, dato che la civiltà occidentale è nata prima del Cristianesimo, e le vere radici della civiltà europea sono innanzitutto in Grecia ed in Italia, a Roma ed Atene, e non in Palestina, a Gerusalemme.....




Per quanto riguarda l'Italia, specialmente quella centro-meridionale, bisogna ricordare che il paganesimo (termine brutto ed improprio, ma almeno ci si capisce) italico-romano prevedeva un cultus deorum pubblico ed uno privato, questo non solo a Roma ma anche nei vari municipia e nelle varie realtà e comunità locali. Per privato infatti si intendeva sia il culto gentilizio, ossia quello praticato da più famiglie strette in un clan (romanamente una gens - da cui l'aggettivo gentile inteso nel senso di pagano che ritroviamo nei primi cristiani) che si riconosceva in un culto ad un eroe, un Dio o un semidio, sia il culto praticato da collegia (costruttori, falegnami, artigiani etc) sia quello famigliare in senso stretto. Con l'avvento tutt'altro che indolore del cristianesimo ai vertici dello Stato (vedi la resistenza delle gentes dei Simmachi, Nicomachi e Flaviani) finì il culto pubblico ma non quello privato; quello probabilmente non è mai del tutto morto. Dopo l'unità d'Italia, quando il potere temporale del papato si indebolì (non è mai venuto del tutto meno fino ad oggi, anche se in altre forme) queste correnti riemersero con più vigore. Lelend (senza nulla togliere al suo operato) non fu il primo a parlare di sopravvivenze pagane in Italia, gli italiani che prima di lui lo fecero o che ne testimoniarono con l'operato la presenza non furono pochi. Un riferimento librario su queste figure (ma solo uno, molto altro si potrebbe aggiungere) è lo studio di Renato del Ponte "Il movimento tradizionalista romano nel 900, Scandiano, Sear, 1987" che in realtà si riallaccia anche all'800 ed a prima di esso. Non so se si trovi ancora in giro, comunque.





davvero molto interessante quisquis! [:)]


Ultima modifica di EddyCage il 27/09/2010, 21:14, modificato 1 volta in totale.


_________________
EddyCage

Rispetto

“Il miglior modo di predire il futuro è inventarlo” (A.Kay)

Mi piace risultar antipatico...

Immagine

....................[:215]....................
Top
 Profilo  
 

Grigio
Grigio

Avatar utente

Non connesso


Messaggi: 2269
Iscritto il: 14/01/2009, 20:32
Località:
 Oggetto del messaggio:
MessaggioInviato: 27/09/2010, 21:13 
Cita:
quisquis ha scritto:

Ancora su Lelend; bisognerebbe indagare sulla figura della misteriosa e fiorentina "Maddalena" che avrebbe consentito a Lelend di accedere alla tradizione conservata da questa sorta di Societas Dianae, ma soprattutto bisognerebbe indagare sui rapporti che Lelend ebbe con l'italianissimo conte De Gubernatis per sciogliere un po' quel puzzle: Aradia, l'Aurea Dea.

Sull'appennino tosco-emiliano e le sue suggestioni: a parte il fatto che sulle Alpi Apuane nel dicembre 1910 vi ebbe luogo l'iniziazione pitagorica di Arturo Reghini, in un contesto - il salto nel vuoto, che ricorda i più recenti racconti di Castaneda, come non ricordare il fascinoso monte Falterona col suo "lago degli idoli" i cui preziosi tesori presero (tanto per cambiare) la via estera dei mercanti di cose antiche e rare? Del resto non sarà un caso che le foreste Casentinesi sono diventate parco nazionale (meglio tardi che mai).




hai un qualche libro da suggerire? molto, ma molto interessante tutto ciò, o qlke nome dove fare qualche ricerca sopra?



_________________
EddyCage

Rispetto

“Il miglior modo di predire il futuro è inventarlo” (A.Kay)

Mi piace risultar antipatico...

Immagine

....................[:215]....................
Top
 Profilo  
 

Grigio
Grigio

Avatar utente

Non connesso


Messaggi: 2269
Iscritto il: 14/01/2009, 20:32
Località:
 Oggetto del messaggio:
MessaggioInviato: 27/09/2010, 22:03 
Cita:
Taliesin ha scritto:

Cita:
EddyCage ha scritto:



sta di fatto che imparare una religione o un culto dai libri non sia la stessa cosa che viverla. Non posso fare a meno di reputare questo "neo paganesimo", in quanto, e credo che te possa capire, vivere una situazione è ben differente che studiarla. [hl]Anche con la pizzica ad esempio, per quanto sia legata ai culti greci, nessuno più ormai potrebbe eseguire ciò che avveniva 2000 e passa anni fa.Il mondo, la cultura si è mutata, la Chiesa ha inglobato e suggestionato tali riti e, sebben qualcosa ancora sopraavvive e rimane, da quì a rifare le stesse cose che vivevano gli antichi ce ne passa.Ecco perchè, a parte quei popoli baltici e pochi altri, sono pochi quelli che si possono definire veri pagani. Il neo paganesimo è vittima, per forza di cose, a cambi dovuti al suo tempo, visto che qualcosa si è perso, e qualcosa si è ritrovato.


Caro Eddy, approfitto di questa affermazione per cercare di fare un pò di chiarezza sull'argomento, perchè è una critica molto comune che viene mossa ai diversi movimenti neo pagani...forse che invece i rituali cristiani di oggi hanno le stesse modalità di applicazione di quelli praticati dagli antichi cristiani? Forse che l'insegnamento del cristianesimo antico è lo stesso di quello che viene diffuso oggi? Dov'è allora la tolleranza, dov'è l'amore per il prossimo? Dov'è l'umiltà e dov'è la povertà che dovrebbero predicare e che non sia quella di spirito, perchè di quella la chiesa come istituzione ne ha da vendere...

Con questo non volevo espressamente criticare ciò che fanno gli altri nelle loro parrocchie, ma intendere come fosse naturale che nel tempo i gesti, le parole le modalità rituali potessero cambiare, giustamente dico io, a patto di non stravolgere ciò che con quel modo di operare si voleva intendere...

Io non credo che tutto si sia perduto delle antiche tradizioni pagane...certo un solstizio d'estate oggi non si celebrerà più come si faceva qualche secolo fa, tuttavia, mi domando: è così importante la forma con la quale esprimi il tuo credo o il tuo amore verso il creato?
Forse che un solstizio d'estate ( è il solito esempio) celebrato oggi ha meno valore di quello celebrato secoli fa solo perchè le parole ed i gesti sono differenti? Forse che la tua pizzica ( è una danza vero?) ha meno dignità e valore oggi di quella che aveva nei tempi trascorsi perchè strumenti e metrica musicale magari erano diverse? Io non credo sia così...

Cosa dovremmo fare allora, noi neo pagani, veramente dovremmo cercare di scimmiottare quelli che ci hanno preceduti ed intristirci perchè ci sentiamo inadeguati nei confronti di chi prima di noi alzava la sua voce al cielo?
Vale dunque così poco, vien da pensare, ciò che facciamo oggi?
O invece è giusto che noi ci si adatti al nostro tempo e con quello che abbiamo e ricordiamo, cercare di ottenere lo stesso risultato, ovvero celebrare noi stessi e la divinità che portiamo dentro di noi in armonia con la terra che oggi ci circonda.

Io non faccio ricostruzione storica, quando con i miei familiari e amici celebriamo-festeggiamo particolari momenti di passaggio durante l'anno...se lo facessi forse allora potrei essere dispiaciuto per non avere la certezza che quello che sto cercando di ricostruire non è la stessa cosa da un punto di vista storico.
Ma ripeto, la mia pratica spirituale non vuole essere una ricostruzione storica.

La storia, è statica...non lo deve essere una pratica spirituale.

Quando nel mio bosco accendo un piccolo fuoco e faccio offerte alle mie divinità per il bene della mia terra e della mia gente, non voglio imitare, ricostruire, ricreare nei gesti, nelle parole e nella forma quello che gli Antichi facevano, voglio solo che il loro spirito, la loro intenzione sia nuovamente onorata, perchè ciò che volevano onorare allora è la stessa cosa che io oggi, ancora voglio onorare... Con parole e gesti forse diverse, in una lingua diversa, ma non mi importa.

Forse che la Dea o il Dio che onoro giudicheranno meno degno il mio lavoro a causa di gesti e parole diverse? Un Dio così se lo sono già inventato e non mi piace.

Certo è, che a differnza degli Antichi, tutto questo io lo devo fare di nascosto o comunque con molta attenzione causa cacciatori che mi possono sparare nel culo o guardie ecologiche che temono l'incendio del secolo o contadini che credono sia li per rapinargli l'orto. Purtroppo dove vivo io la situazione è questa...

Guardate la naturalità, la felicità di condividere di ballare insieme delle persone del filmato e guardate quanto sono belle grosse e verdi e sane le foglie di quercia delle loro corone...segno che la terra che li ospita è sana e viva come lo spirito di chi la abita.




Bellissimo quello che hai scritto :)

son contento per te che ci credi, in effetti, se esistessero i tuoi Dei credo che non importerebbe loro la lingua con cui li preghi. Non sono quì per dire se esistano o meno, son contento per te.

Quello che intendevo io è che i tempi passano, e se per qualche religione ciò porta al suo mutamento per altre, come certe religioni antiche, porta alla perdita dei vecchi riti o al cambiamento e attualizzazione di questi.

Parlo della pizzica, vistl che è ciò che conosco meglio per spiegarti cosa era e cosa è, non mi dilungo, spero di sintetizzare bene

La pizzica intanto non è una danza, ora è diventata una danza e una forma di intrattenimento, ma era un rituale pagano legato all'antica grecia e alla vita campestre. Esportato in Italia con la colonizzazione di questa da parte dei Greci e diffusasi in tutto il Sud. E' molto probabile, anzi quasi certo, che tarantelle napoletano, calabresi, sarde e la pizzica pugliese abbiano in comune un antico rito di esorcismo.
Il fatto è che in Puglia questo rito è sopravissuto fino a quasi cinquant anni fa. Anche se è stato inglobato dalla Chiesa sostituendo i vecchi protettori con San Paolo, protettore del morso di vipere, serpenti e ragni.

La storia, in breve è questa

Nei tempi antichi buona parte della popolazione era di origine contadina, devi immagginare che sia il modo di vivere che il modo di concepire la vita era molto diverso da quello attuale. Non c'erano vacanze o riposi, se non quelli dettati dalle feste o dallo scorrere delle stagioni. Si seguiva l'andamento naturale delle cose. Da mattina a sera si lavorava. La realtà contadina era molto dura e non per tutti era facile sopportare ciò.
Devi capire che l'ampiezza intellettuale di adesso ancora non era possibile ai più, era un mondo dove davvero si credevano a certe cose, la superstizione regnava sovrana, la scienza era sostituita dalla religione. Molte cose erano ancora inspiegate.

Ora succedeva che a volte, molto spesso donne, mentre erano nei campi venivano pizzicate da insetti o ragni.
In particolare si dice che esistesse questo ragno mitico (la taranta appunto) che quando pizzicava rendeva irrequieto o pazzo colui che veniva morso. Uomo o donna che era...

A quei tempi non esistevano medici, le cure non erano come le intendiamo noi ora.
Per le malattie del cervello non esistevano psichiatri, ma la mente di quelle civiltà, predisposta a un determinato mondo perchè ci vivevano, credevano a ciò che gli succedeva tanto da stare male veramente.

Un pò come i riti vodoo, le persone di quei luoghi credono fermamente in quei riti che muoiono dopo che la sacerdotessa gli lancia il maleficio.


Sta di fatto che l'antica cura che serviva per scacciare sia il veleno che la manifestazione del ragno che prendeva vita nella persona attraverso il morso era questo esorcismo che veniva praticato con tamburelli e strumenti a corde e flauti. A quei tempi era un rito che veniva praticato all aperto (e di questo se n'è perso traccia), si pensa che venisse praticato di sera (e se n'è perso traccia) e serviva letteralmente a esorcizzare la vittima. il ragno mitico, infatti, non solo iniettava il veleno ma entrava come spirito dentro il corpo della vittima, la quale, ogni tot di tempo, "impazziva", soffriva e si dimenava, come le nostre i nostri indemoniati, per intenderci.

Venivano allora chiamati i musici (che non erano musici, erano persone rispettate per quello che facevano, erano curatori agli occhi di quella gente) che attraverso il ritmo incessante del tamburello, che scandiva terzine ritmiche martellanti (gli strumenti sono le uniche cose che son rimaste quasi uguali :) ) prendevano possesso della mente della vittima, che, in stato di trance, incominciava a ballare, sospesa sul filo del ritmo che non finiva, si faceva condurre fino al limite della pazzia, e, una volta sfinita, si depurava portando via, insieme alla stanchezza dovuta allo sfinimento della lunga danza, anche tutti i mali che affliggevano il suo corpo, il so cuore e la sua anima.

Sta di fatto che a scadenze bene definite il ragno si faceva risentire, non si guariva mai del tutto, ma era necessario ogni volta un nuovo tarantismo.

In tutto il sud Italia la preda preferita della tarantola erano le donne, in Sardegna pare invece che fossero gli uomini.

Fatto sta che c'è chi dice che esisteva davvero, c'è chi dice che attraverso il ballo le donne eliminavano le scorie, c'è chi dice che invece era vero che lo spirito della tarantola t entrava dentro, credendo quindi all esorcismo, per quella gente questo rito funzionava.
Io mi associo a quelle persone che pensano che in quel mondo, dove ogni giornata era sempre uguale a se stante, inconsciamente le persone avevano bisogno di scappare dalla realtà. Non esistevano confessori, ne psicologi, non esistevano vacanze ne qualsiasi cosa che permettesse di evadere. Solo i sogni esistevano, i sogni e le tarantole che potevano pizzicarti da un giorno a un altro...

Poi venne la chiesa, che non riuscì a eliminare questo culto, ma come sempre fece, così come il carnevale alla festa del Sol Invictus, integrò questo culto con i suoi rituali, senza mai accettarlo appieno.

Mise allora San Paolo come protettore dei morsi di vipere e insetti, e a Galatina, fino a poco tempo fa, si potevano vedere le tarantate chiedere la grazia a San Paolo. Molto dei vecchi riti era rimasto, ma molto si era perso, si era evoluto, perdendosi anch esso nella nostra lunga storia.

Come ho detto per informazioni più dettagliate leggetevi i libri dell'antropologo
Ernesto de Martino, sono scritti molto bene e visti in chiave scientifica, il che non guasta perchè anche se molto affascinanti gli studi sono fatti molto seriamente.

Io che suono percussioni mi rifiuto di definirmi tamburellista, ma semplice percussionista (il mio maestro nn è d accordo su questo)

1) xkè sono del gargano, dove questa pratica si è persa un pò mentre è sopravvissuta specialmente nel salento

2)perchè come dicevo a Enkidu, certe cose non le capisci se non le vivi fin da piccolo, io ho vissuto roma e il paese di mio padre (che è al 100% di mentalità del sud, non sl come spiegarlo, però vedo la differenza di comportamenti, ad esempio, con quelli di roma, anche se io sono romano) ma la pizzica l ho scoperta successivamente. Sono un amante e un appassionato, un ricercatore di questo mondo, ma per me solo gli "anziani" e chi è cresciuto esattamente in quei luoghi è un vero tamburellista, io sono solo un percussionista...

3)perchè ormai è diventata una moda, son 10 anni che suono, prima la chitarra, poi il basso, poi le percussioni, prima era bello, solo chi voleva veramente conoscere entrava in questo mondo, ormai si è perso quasi tutto, e la pizzica è diventato uno stile di musica, un pò come il reggae o il rock. Sono pochi quelli che la amano veramente, o che la sentono.



Cmnqe la pizzica col tempo è diventata anche una danza di corteggiamento (e questo molto prima che diventasse famosa, credo forse quasi parallelo ai vecchi culti se non poco dopo) dove l uomo rincorre la donna ma senza mai toccarla, solo "sentendola", interessante a ogni modo...

ci sono poi altre forme come la danza delle spade, che a me ricorda per certi versi la capoeira. 2 uomini al centro di un cerchio di tamburellisti si affrontano facendo finta di avere coltelli in mano, un tempo si pensa che i coltelli fossero veri a volte qualcuno perdeva la vita, la verità si perde nella leggenda.

Bhe a ogni modo è un mondo molto affascinante e mistico, se t lasci andare quel ritmo t entra in testa... credetemi, puoi perdere la coscienza se sei particolarmente sensibile alle piccole sfumature esterne...

non vorrei mettere il filmato, per queste persone essere pizzicate era una vera sofferenza, come per quelli che ci credono essere indemoniati, non c'è da scherzarci sopra, nel senso che loro soffrivano e soffrono veramente, essere tarantate significa dispendio di forze e di soldi per pagare i musici, è una disgrazia per la famiglia, ma vi metto il filmato, la conoscienza serve anche a capire ciò

[BBvideo]http://www.youtube.com/watch?v=f3RaIpFxw8I[/BBvideo]

questa è la prima parte del documentario di de Martino sulle tarantate
gli altri li trovate accanto

buona visione, e buona conoscienza


Ultima modifica di EddyCage il 27/09/2010, 22:04, modificato 1 volta in totale.


_________________
EddyCage

Rispetto

“Il miglior modo di predire il futuro è inventarlo” (A.Kay)

Mi piace risultar antipatico...

Immagine

....................[:215]....................
Top
 Profilo  
 
Visualizza ultimi messaggi:  Ordina per  
Apri un nuovo argomento Rispondi all’argomento  [ 34 messaggi ]  Vai alla pagina Precedente  1, 2, 3  Prossimo

Time zone: Europe/Rome [ ora legale ]


Non puoi aprire nuovi argomenti
Non puoi rispondere negli argomenti
Non puoi modificare i tuoi messaggi
Non puoi cancellare i tuoi messaggi
Non puoi inviare allegati

Cerca per:
Vai a:  
Oggi è 02/05/2025, 22:11
© 2015 UfoPlanet di Ufoforum.it, © RMcGirr83.org