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Aztlan ha scritto:
cut
Trovo che film come Il Tredicesimo Piano, Matrix e molti altri affondino le radici in una delle idee più antiche e profonde dell' Uomo, quella del mondo come un' illusione e quindi come una prigione.
Basti pensare al Mito della Caverna di Platone. Chiunque abbia studiato Filosofia ha dovuto confrontarsi con esso sui libri di testo.
Si tratta di un' idea che permea diverse religioni e filosofie sparse in ogni angolo del mondo, ognuna con le sue varianti.
Anche la filosofia occidentale più recentemente ha espresso concezioni simili, come la tesi del filosofo inglese Hume.
Hai perfettamente ragione, il grande Platone porta alla ribalta questa impressione di prigionia dell'uomo con la sua allegoria (Il mito della caverna è spiegato molto bene qui:http://it.wikipedia.org/wiki/Mito_della_caverna) ma altri filosofi affrontano lo stesso argomento...
La sceneggiatura di molti film partorisce questa stessa idea...
Il problema è comprendere se, come nell'idea platonica, l'uomo sia costretto alla prigionia da sè stesso ed in parte dallo status quo delle cose oppure esistano delle "coscienze superiori" che, quello status quo lo abbiano creato in funzione di quella prigionia...
Secondo me esistono tre fasi nel processo conoscitivo, la prima fase è "l'accorgersi" del problema, molti infatti non si sentono affatto prigionieri e sicuramente ridono di questi discorsi...
La seconda fase consiste nell'analisi più profonda possibile del problema in sè e cioè il vissuto umano visto dalla prospettiva del carcerato...è una fase dolorosa perchè riesce a spiegare il motivo per il quale alcuni accadimenti (spesso estremamente belli e portatori di felicità ed altre volte, al contrario, notevolmente dolorosi)avvengano, al di fuori di un libero arbitrio che non esiste o, se esiste, è limitato a pochi sentieri divergenti che comunque, alla fine, rientrano nell'unica strada costruita, come ennesima libertà illusoria.
La terza fase è comprendere di CHI sia la "colpa" di questa "prigionia".
Uso il CHI scartando a priori il COSA perchè la causa primaria deve avere per forza in sè la Coscienza.
E qui purtroppo ci dobbiamo scontrare con l'inconoscibile, con il Sole platonico che rappresenta la Verità ultima che ti acceca se lo osservi direttamente.
Anche Kant, nella sua critica, si interroga su cosa l'uomo può conoscere e su cosa non è alla sua portata ma...trovandoci tutti d'accordo che sia un problema di deficit del sentire umano non vi sorge a questo punto il dubbio che questo deficit sia stato provocato?
La Coscienza o Anima avrà davvero la possibilità di evolvere, attraverso molteplici esperienze di reincarnazione fino a poter guardare il Sole senza bruciarsi, oppure sarà condannata in un ciclo eterno senza via d'uscita?