04/11/2010, 16:12
http://milano.corriere.it/milano/notizie/cronaca/10_novembre_4/valigia-rossa-malpensa-consegna-bagagli-1804093912264.shtml
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«Quella valigia rossa che arriva sempre per prima a Malpensa»
Il trolley senza etichette compare anche 20 minuti prima degli altri bagagli. «L'ho aperto: solo vecchie riviste»
«Viaggio moltissimo e ho notato più volte come a Malpensa, sul nastro trasportatore di bagagli, appaia spesso una valigia rossa come prima valigia consegnata.
La fortunata valigia fa fermare il cronometro che appare sui monitor che indica il tempo trascorso tra l'atterraggio e la consegna del primo bagaglio.
Purtroppo dopo la valigia rossa, il nulla per 20 minuti prima che le altre valigie appaiano sul nastro...
...Ecco dunque svelata l'ennesima truffa degli operatori della Sea: i tempi medi di consegna bagagli, che vanno ad influenzare statistiche internazionali e rating sulla qualità del servizio dell'aeroporto, sono truccati con questo stratagemma all'italiana.[/color]
http://www.corriere.it/cronache/10_novembre_04/malpensa-risposta-sea_0614ba2a-e81e-11df-a6d6-00144f02aabc.shtml?fr=correlati
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«La valigia rossa? È#8194;un bagaglio test
E per quel volo Sea non era responsabile»
Sul caso della «valigia rossa» e della riconsegna dei bagagli a Malpensa, la Sea ha inviato queste precisazioni:
«In merito alla lettera vorremmo precisare due punti.
1.Il bagaglio cui fa riferimento Andrea Magnoni è un bagaglio test che tutti gli handler (le società che gestiscono i bagagli negli aeroporti) utilizzano per sbloccare eventuali valigie o zaini che rimangono incastrati sui nastri di riconsegna. A tal fine sono appesantiti (in questo caso con riviste) e per tale ragione i passeggeri possono averli visti spesso.
2. Il caso documentato dal lettore fa riferimento a un volo gestito da un handler in concorrenza con Sea Handling (100% controllata Sea) e quindi Sea non avrebbe ovviamente nessun interesse a falsificare in positivo il dato di riconsegna del bagaglio. In ogni caso se, effettivamente il dato è stato falsificato, questa è una pratica che Sea non ha mai perseguito e mai perseguirà perché in contrasto con la policy aziendale e soprattutto perché ingannevole nei confronti dei passeggeri.
Per questa ragione Sea sta valutando eventuali azioni legali nei confronti dei responsabili dell’accaduto, così come verso chi ha diffuso notizie che mettono in discussione la nostra reputazione».[/color]
04/11/2010, 19:15
08/11/2010, 23:33
09/11/2010, 01:30
09/11/2010, 23:35
10/11/2010, 14:53
10/11/2010, 16:49
Thethirdeye ha scritto:
Raddoppiano in Europa decessi per cocaina
Italia al terzo posto per consumo
10 novembre, 11:42
http://www.ansa.it/web/notizie/rubriche ... 09872.html
..............![]()
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11/11/2010, 09:00
12/11/2010, 12:17
16/11/2010, 21:51
[color=blue]Sagre e feste con i fondi europei
Ecco le spese folli della Campania
http://www.ilmattino.it/articolo.php?id=126923&sez=NAPOLI
di Gerardo Ausiello
NAPOLI (16 novembre) - «Fondi europei utilizzati per fiere, sagre e segnaletica stradale». È l’affondo lanciato dagli ispettori del ministero dell’Economia che per due mesi hanno studiato nel dettaglio i conti della Regione dopo lo sforamento del patto di stabilità certificato dalla giunta Bassolino. La relazione definitiva degli «007» - un dossier di 236 pagine- è stata completata in queste ore e il Mattino è in grado di illustrarne in anteprima i contenuti, che sono stati trasmessi dagli ispettori anche alla Corte dei Conti. La spesa corrente L’aspetto più delicato riguarda il costante utilizzo dell’indebitamento non per gli investimenti ma per finanziare la spesa corrente. Una procedura vietata dalla legge. Da qui la decisione dei collaboratori del ministro Giulio Tremonti di inviare gli atti alla magistratura contabile. Qualche esempio? Quasi 3 milioni sono stati stanziati per partecipare ad eventi come il Vinitaly, la Bit di Milano, il Vinexpo di Bordeaux, il Fruit logistica di Berlino, il Prowein di Dusseldorf.
Altri 10,5 milioni (fondi Por) sono serviti per finanziare il Capri film festival, il premio Caruso 2008, la 62esima edizione del premio Strega, la XII edizione di Quattro notti e più di luna piena, il festival Benevento città spettacolo, il concorso ippico in piazza del Plebiscito, la Piedigrotta 2008, il Maggio dei Monumenti. Tutte attività che, secondo gli «007», «non sono qualificabili come investimenti». E ancora contributi sono stati elargiti per la realizzazione del Festival della taranta, del Mare Moda Capri 2007, del Neapolis festival, del Concerto per Maria, del premio Charlot.
Nell’elenco dei finanziamenti figurano, inoltre, 300mila euro per la serie televisiva «Capri 2», mentre altre risorse sono andate al film «La seconda volta non si scorda mai» con Alessandro Siani ed Elisabetta Canalis, alla produzione teatrale «Io speriamo che me la cavo», alle pellicole «Il divo» e «Il seme della discordia».
Stesso discorso vale per le attività della Film Commission Scarl: dai rendiconti della società, osservano gli ispettori, emergono «esclusivamente spese di personale, fitti e pulizia della sede, noleggio auto e utenze». I collaboratori di Tremonti citano altri esempi emblematici: finanziamenti per le attività delle pro loco, contributi una tantum per lavori ad impianti sportivi e per acquisto attrezzature, segnaletica stradale e valorizzazione dei prodotti agricoli.
Le altre criticità Sono complessivamente nove i punti critici del bilancio regionale messi in evidenza dagli ispettori: mancata o intempestiva regolarizzazione delle partite di giro; sensibile aumento, dal 2005 al 2009, della spesa corrente; ritardi nell’attuazione del piano di rientro dal deficit sanitario; sostanziale inattendibilità delle cifre inserite nelle manovre contabili; crisi di liquidità; mancato rispetto del patto di stabilità 2009; consistente aumento, dal 2005 al 2008, dell’indebitamento dell’ente; crescita delle retribuzioni del personale e appunto ricorso all’indebitamento per sostenere la spesa corrente.
Le proposte operative Nelle ultime pagine del dossier, gli «007» offrono una serie di suggerimenti alla giunta Caldoro che ha ereditato la difficile situazione. In primis «occorre eliminare dal bilancio tutti i residui attivi che risultino non solo insussistenti o inesigibili, ma anche di dubbia esigibilità». In questo modo, chiariscono, sarà possibile rappresentare la situazione finanziaria della Regione in maniera realistica. Bisognerà però comunque mettere in campo tutti i tentativi possibili per ottenerne la riscossione. Accanto a ciò gli ispettori propongono di emanare il regolamento di contabilità per indicare agli uffici i procedimenti ed i controlli da eseguire.
«Sarebbe inoltre molto utile - sottolineano - introdurre, per via normativa, degli elementi di flessibilità nell’attuale struttura del bilancio che, al momento, risulta molto rigida». Un’altra misura considerata indispensabile riguarda il miglioramento dell’attività di programmazione, gestione e riscossione delle entrate, «in modo da ottenere risultati più soddisfacenti». Quanto alle uscite, è necessario «tenere sotto stretto controllo le fonti di spesa, con particolare attenzione a quella sanitaria». Appare infine urgente procedere ad «una revisione dell’universo di società ed enti a qualunque titolo partecipati».
Il piano di stabilizzazione Queste misure saranno contenute nel piano di stabilizzazione finanziaria che la struttura commissariale sta ultimando e che verrà presentato nelle prossime ore. L’obiettivo del provvedimento è riportare i conti in equilibrio costruendo al tempo stesso le condizioni per rilanciare lo sviluppo del territorio e fare della Campania una regione normale.
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16/11/2010, 22:02
Blissenobiarella ha scritto:
Caccia, la Corte europea di giustizia condanna l'Italia per la legge del Veneto
La Regione avrebbe adottato una normativa che non rispettale condizioni della direttiva dell'Unione europea sull'argomento
VENEZIA (11 novembre) - La Corte europea di giustizia ha condannato l'Italia per la legge della Regione Veneto sulla caccia. Poiché la Regione Veneto ha adottato e applicato una normativa che autorizza deroghe al regime di protezione degli uccelli selvatici, senza rispettare le condizioni stabilite dalla direttiva 79/409/Cee, concernente la conservazione degli uccelli selvatici, la Repubblica italiana, si legge nella sentenza, è venuta meno agli obblighi ad essa incombenti. Secondo i giudici europei, la quantità di uccelli delle specie che possono essere cacciate in base alla legge regionale 13/2005 «sono comunque nettamente superiori al limite indicato dalla direttiva». La determinazione delle quantità «effettuata sulla base di un dato aleatorio», cioè il fatto che non tutti i cacciatori cacceranno le specie oggetto della deroga, «non risponde alle esigenze scientifiche e non rispetta il principio di certezza del diritto», rilevano i giudici Ue.
Alla Corte del Lussemburgo aveva fatto ricorso la Commissione. Per l'esecutivo Ue, la legge della Regione Veneto non era conforme alla direttiva sotto vari aspetti. Anzitutto, rilevava l'eurogoverno, indicherebbe esplicitamente le specie di uccelli che possono costituire indifferentemente oggetto di una deroga (passero, passera mattugia, cormorano, fringuello, peppola, storno e tortora dal collare orientale). Ma, osservava la Commissione, le prime cinque specie menzionate non sarebbero elencate nella direttiva, mentre le ultime due, sebbene indicate, non potrebbero essere cacciate in Italia. Le specie di cui è autorizzata la caccia sarebbero inoltre identificate «in via generale ed astratta e senza limiti temporali». Oggi la Corte ha sostanzialmente dato ragione alla Commissione.
Nel luglio scorso i giudici Ue avevano condannato l'Italia anche per la legge applicata in Lombardia che autorizzava, in deroga, l'attività venatoria a quattro specie protette: fringuello, peppola, pispola e frosone.
http://www.ilgazzettino.it/articolo.php ... ez=REGIONI
17/11/2010, 00:31
17/11/2010, 13:46
Ronin77 ha scritto:
[BBvideo]http://www.youtube.com/watch?v=qvfNCR1ZAW8[/BBvideo]
17/11/2010, 14:09
greenwarrior ha scritto:Blissenobiarella ha scritto:
Caccia, la Corte europea di giustizia condanna l'Italia per la legge del Veneto
La Regione avrebbe adottato una normativa che non rispettale condizioni della direttiva dell'Unione europea sull'argomento
VENEZIA (11 novembre) - La Corte europea di giustizia ha condannato l'Italia per la legge della Regione Veneto sulla caccia. Poiché la Regione Veneto ha adottato e applicato una normativa che autorizza deroghe al regime di protezione degli uccelli selvatici, senza rispettare le condizioni stabilite dalla direttiva 79/409/Cee, concernente la conservazione degli uccelli selvatici, la Repubblica italiana, si legge nella sentenza, è venuta meno agli obblighi ad essa incombenti. Secondo i giudici europei, la quantità di uccelli delle specie che possono essere cacciate in base alla legge regionale 13/2005 «sono comunque nettamente superiori al limite indicato dalla direttiva». La determinazione delle quantità «effettuata sulla base di un dato aleatorio», cioè il fatto che non tutti i cacciatori cacceranno le specie oggetto della deroga, «non risponde alle esigenze scientifiche e non rispetta il principio di certezza del diritto», rilevano i giudici Ue.
Alla Corte del Lussemburgo aveva fatto ricorso la Commissione. Per l'esecutivo Ue, la legge della Regione Veneto non era conforme alla direttiva sotto vari aspetti. Anzitutto, rilevava l'eurogoverno, indicherebbe esplicitamente le specie di uccelli che possono costituire indifferentemente oggetto di una deroga (passero, passera mattugia, cormorano, fringuello, peppola, storno e tortora dal collare orientale). Ma, osservava la Commissione, le prime cinque specie menzionate non sarebbero elencate nella direttiva, mentre le ultime due, sebbene indicate, non potrebbero essere cacciate in Italia. Le specie di cui è autorizzata la caccia sarebbero inoltre identificate «in via generale ed astratta e senza limiti temporali». Oggi la Corte ha sostanzialmente dato ragione alla Commissione.
Nel luglio scorso i giudici Ue avevano condannato l'Italia anche per la legge applicata in Lombardia che autorizzava, in deroga, l'attività venatoria a quattro specie protette: fringuello, peppola, pispola e frosone.
http://www.ilgazzettino.it/articolo.php ... ez=REGIONI
La corte europea?????? Organo massonico che ha come scopo il controllo dell' unione dal punto di vista legislativo. L' imperativo è evitare con qualsiasi mezzo il proliferare del localismo in paesi con governi centrali.
Si facessero gli affari loro invece di rompere su ogni questione che sono per logica di competenza dei singoli paesi.
Mi fà specie che spesso si condivida la natura massonica degli organi di governo europeo e le loro dittatoriali interferenze, ma se si tratta di legittimare lo sputtanamento del nostro paese, l' Europa diventa un oracolo.