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MessaggioInviato: 14/12/2010, 14:31 
********* di berlusconi


Ultima modifica di Lawliet il 14/12/2010, 14:59, modificato 1 volta in totale.


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MessaggioInviato: 14/12/2010, 14:33 
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keiji ha scritto:

******* di berlusconi
La colpa è di chi si vende e chi lo appoggia di spontanea volotà,lui fa il suo gioco guidato da spirito di sopravvivenza...


Ultima modifica di Lawliet il 14/12/2010, 15:01, modificato 1 volta in totale.

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MessaggioInviato: 14/12/2010, 14:58 
Cita:
keiji ha scritto:

******** di berlusconi


Questo è esattamente l'atteggiamento costruttivo che serve oggi all'Italia, per uscire da questa assurda situazione.

-.-


Ultima modifica di Lawliet il 14/12/2010, 15:01, modificato 1 volta in totale.

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MessaggioInviato: 14/12/2010, 15:10 
solo il popolo oggi puo' decidere, non i giochi e le compere di deputati, cosi' non si governa, questo e' corrompere e tirare a campa' sulle spalle delle famiglie italiane.

vabbeh.... rispettiamo il verdetto comprato.... non e' il massimo pero'. e' assurdo.



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MessaggioInviato: 14/12/2010, 15:13 
Tu diffida da chi si rende complice e hai almeno la coscenza pulita,poi come diceva Kennedy "perdona i tuoi nemici ma non dimenticare mai i loro nomi"


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MessaggioInviato: 15/12/2010, 09:05 
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[color=blue]Financial Times: Gli investitori siano grati a Berlusconi
"Gli spread si sono mossi appena, ed è stato giusto così"


Roma, 14 dic. (Apcom) - "Gli investitori dovrebbero essere grati" a Silvio Berlusconi. A scriverlo oggi è il Financial Times, che nella sua "Lex column" sostiene che si dovrebbe "concedere qualche merito a Silvio Berlusconi". Secondo il quotidiano della City, il premier italiano "è andato meno peggio di quanto temessero i suoi tanti detrattori". Al contrario, scrive Ft, "il paese ha retto, le banche italiane hanno evitato il peggio della bolla del credito, la crescita del pil è rimasta bassa ma decentemente costante, l'inflazione moderata". Inoltre, il rapporto debito-pil "è cresciuto meno che nella maggior parte dei paesi ricchi e gli italiani ancora comprano quasi tutto il debito pubblico (anche se lo spread con quello tedesco si è allargato fortemente)". Certo, scrive il giornale londinese, "le debolezze morali di Berlusconi, i suoi dubbi affari e le sue idiosincrasie politiche non sono attraenti". E anche se "un premier meno interessato ai suoi affari e indulgente con se stesso avrebbe potuto fare più progressi sui grandi problemi istituzionali dell'Italia - corruzione politica, il sempre debole sud, troppa evasione fiscale e crimine organizzato - nulla di tutto questo però è peggiorato granché dalla metà del 2001". Insomma, anche se spesso in una "posizione politica debole", Berlusconi "non ha fatto ricorso a un pericoloso populismo di bilancio" e "quando la recessione ha colpito, ha concordato col suo ministro delle Finanze Giulio Tremonti - sostenuto da una burocrazia competente e apolitica - che l'Italia non poteva permettersi uno stimolo di bilancio sostanziale". In definitiva, secondo Ft, "l'opposizione frammentata non può offrire né politiche chiare e forti né un leader più competente". Perciò, "l'assenza di un'ondata di vendite (di titoli) nel momento in cui il voto di sfiducia ha fallito - gli spread si sono mossi appena - è stata del tutto giustificata".
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MessaggioInviato: 15/12/2010, 09:13 
Cita:
[color=blue]Sarà pure Pirro ma è inossidabile
di Stefano Cappellini
http://www.ilriformista.it/stories/Prim ... na/313887/

La sua è una vittoria «non politica», «di Pirro», che «non si governa con tre voti». Ma resta il fatto che il Cavaliere è ancora in piedi dopo il più massiccio degli assalti politici subiti
Si può dire che ha vinto il round ma non il match, che la sua vittoria non «è politica» (Fini), che è «di Pirro» (Bersani), che non si governa con tre voti, che il peggio viene ora, ci si può appellare alla politologia, alla scaramanzia, ai precedenti. Si può dire tutto. Ma resta che, con il voto di fiducia di ieri, Silvio Berlusconi ha aggiunto un altro pesante mattone alla costruzione del mito della sua indistruttibilità.
Sedici anni consecutivi da leader del centrodestra, cinque campagne elettorali alle spalle, una sesta alle porte, due sconfitte subite senza perdere lo scettro nonostante contestazioni, smarcamenti, scissioni.

Non si contano più le volte in cui si è detto, scritto e certificato che il suo ciclo politico era finito: lo si diede per spacciato dopo il ribaltone di Umberto Bossi del 1994, si spiegò - non senza elementi di logica e di raziocinio politico - che non avrebbe retto alla traversata del deserto dopo il primo successo di Romano Prodi nel 1996, si pronosticò, anche qui con solidi argomenti, la sua uscita di scena dopo la lunga serie di sconfitte elettorali subite nella legislatura 2001-2006, quando la Casa delle libertà le perse tutte, comunali, provinciali, regionali (quelle storiche dell’11 a 2) ed europee. Per una sequenza simile, a sinistra hanno frullato tre leader - Prodi, Veltroni e Franceschini - e un quarto, Bersani, è appeso al filo.

Berlusconi invece è rimasto in piedi, ha paralizzato il secondo governo Prodi con il combinato di una legge elettorale tranello, una campagna elettorale forsennata e oggetto di giustificate ironie per il suo carattere autistico (i comunisti, le tasse, la sinistra che occupa tutto...). Ha perso di un nulla recuperando chissà quanti punti reali di svantaggio. Ma è sopravvissuto pure a quella sconfitta e alla guerra che Fini e Casini gli hanno scatenato già in quella legislatura, contestandogli la leadership e il modo di fare opposizione. «Siamo alle comiche finali», commentò Fini dopo la fondazione del Pdl sul predellino dell’auto.

Se erano comiche, non erano comunque quelle finali.
Berlusconi è ancora lì, a Palazzo Chigi, dopo aver scavallato scandali di ogni genere e scansato ieri un colpo che sembrava diretto al bersaglio grosso. Ci è riuscito con i soliti metodi poco ortodossi, con una campagna acquisti che ha razzolato peones in tutti i settori del Parlamento, incurante della contraddizione tra l’accusa di tradimento del mandato elettorale rivolta ai finiani proprio mentre spregiudicati sensali da Transatlantico ingaggiavano nel centrodestra persino deputati eletti con l’Italia dei valori, il partito che si suppone (si suppone, appunto) campione assoluto di antiberlusconismo. Ci è riuscito, soprattutto, a dispetto del fatto che dall’altra parte c’era stavolta uno schieramento di forze che metteva insieme opposizioni di ogni genere, quella classica di sinistra e un intero pezzo di centrodestra storico, Bersani e Di Pietro, Fini e Casini, autonomisti siculi e autonomisti valdostani.

Forse non era il Grande Complotto che la propaganda berlusconiana ha denunciato, ma certo era un attacco pesante da più fronti. Magari è vero che Berlusconi coi suoi tre miseri voti di maggioranza è comunque condannato a restare asserragliato nel suo bunker hitleriano, ma lo sbarco in Normandia degli alleati terzopolisti non è andato come previsto.

Più il Cavaliere resiste, più alimenta sfiducia e pessimismo nelle file avversarie, rafforzando il sospetto che a disarcionarlo non basti la tattica diversiva, tipo Bicamerale, né l’aggiramento delle linee, modello Veltroni, né l’aggressione diretta, operazione Fli, né - tantomeno - il tavolo diplomatico, e cioè tutte le soluzioni per una successione morbida, concordata o eterodiretta.

Più resiste, è più convince i suoi avversari che il prezzo della sua cacciata è altissimo, magari insostenibile. Come nella sequenza finale del Caimano, quando il Berlusconi morettiano si allontana in auto dal tribunale dove è stato appena condannato e alle sue spalle si accendono dieci cento mille fuochi. Ieri, i manifestanti di Roma gli hanno persino risparmiato la fatica di appiccare personalmente i roghi.[/color]



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MessaggioInviato: 15/12/2010, 09:19 
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[color=blue]Il berlusconismo muore soltanto se c’è un’alternativa
di Antonio Polito
Si fa presto a dire: tanto non cambia niente, tanto il governo è finito comunque. Eh no. Il voto di ieri alla Camera cambia le cose...


Si fa presto a dire: tanto non cambia niente, tanto il governo è finito comunque. Eh no. Il voto di ieri alla Camera cambia le cose. E l’opposizione parlamentare, mai così ampia dall’inizio della legislatura (311 voti), deve chiedersi perché il meglio congegnato attacco finora mai condotto a Silvio Berlusconi sia fallito.

Lo sciocco ha la risposta pronta: abbiamo perso perché il Caimano si è comprato un pugno di deputati. Non dico che non abbia blandito, minacciato, sedotto e forse perfino pagato qualche onorevole, in un parlamento di impiegati, di gente assunta più che eletta, e che dunque non vede alcun problema nel cambiare azienda ogni qualvolta l’offerta è migliore. Ma c’è una ragione politica più profonda della sconfitta: ed è che la somma di coloro che volevano far fuori Berlusconi non è stata mai capace di indicare, nemmeno per grandi linee, con che cosa voleva sostituirlo.

Il parlamento se ne è accorto, è scattato il si salvi chi può, e le frange meno vergini si sono offerte al drago.
Che cosa cambia dunque, per la sorte della legislatura, il voto di fiducia di ieri, seppur così risicato? Intanto cambia l’inerzia psicologica del duello tra Berlusconi e Fini: questa è la prima volta dall’estate del «che fai, mi cacci?», in cui è Fini a prendere una lezione di professionismo politico da Silvio, perdendo tre parlamentari per la strada, costretto stavolta lui a gridare al tradimento. Ma il voto di ieri cambia l’equazione anche in un senso più politico e importante, perché ha reso ancora più improbabile, e dunque ormai quasi impossibile, l’ipotesi che da questo parlamento possa uscire una maggioranza diversa da quella che si poggia su Berlusconi e Bossi (al Senato certamente impossibile, visti i numeri).

La causa prima della sconfitta politica delle opposizioni, e cioè l’assenza di un’alternativa, diventa dunque da ora in poi per le opposizioni un ulteriore elemento di debolezza. Berlusconi sapeva benissimo che conquistare tre voti di maggioranza non gli avrebbe garantito il governo fino alla fine della legislatura: trenta membri del suo governo sono deputati, e alla Camera non ci vanno mai, a partire da domani può perdere tutti i voti che Fini decide di fargli perdere. Ma, fornita la sua prova anti-ribaltone con i numeri della Camera, ieri Berlusconi è potuto salire al Quirinale per promettere che tenterà, sì, di allargare la maggioranza all’Udc e fare un nuovo governo (ha perfino dato un bacetto sulla guancia a Casini ieri, subito dopo aver ottenuto la fiducia), ma ha aggiunto che se poi non ci dovesse riuscire anche Napolitano dovrebbe convenire che non c’è altra strada che le elezioni anticipate.

Nessun rischio, dunque, di «prodizzazione» del governo Berlusconi. Lì dove Prodi diceva che governare con due voti di maggioranza è «sexy», Berlusconi ha un’altra idea di che cosa sia sexy, e non ci pensa neanche a restare nel guado in cui è oggi. È per questo che oggi le elezioni sono più vicine di ieri, ma è anche per questo che Berlusconi può oggi cantare vittoria. Ha dimostrato urbi et orbi che dopo di lui ci sono le urne. A questo, e solo a questo serviva l’esibizione muscolare di ieri, per la quale tra l’altro il premier ha avuto l’opportunità di allenarsi un mese intero.

Che cosa insegna invece la giornata di ieri al campo degli oppositori, a coloro che hanno perso? Insegna che senza una proposta alternativa, senza un’idea di che cosa deve venire dopo Berlusconi, senza una omogeneità politica e programmatica almeno pari a quella dell’altro campo, non si convinceranno gli elettori domani esattamente così come non si sono convinti i deputati ieri. Che gli italiani siano sempre più stanchi di un uomo che comincia le legislature con grandi maggioranze e le finisce sempre in crisi e con un alleato che sbatte la porta, non c’è dubbio. Anche i sondaggi mostrano i segni profondi che la fine ingloriosa del Pdl ha lasciato sul volto di un partito sfregiato dalla rottura con Fini. Però, al momento del voto, non ci sarà verso di ottenere che gli elettori si decidano a sfrattare il berlusconismo se non c’è neanche l’ombra di qualcosa di alternativo che possa funzionare. E, diciamocelo francamente, tutte le ipotesi circolate in queste settimane, dal governo tecnico con l’unico compito di rifare la legge elettorale, fino al progetto di andare alle elezioni con tre poli per impedire che venga fuori una maggioranza al Senato, sfruttando così le contraddizioni di una legge elettorale che pure si dice di disprezzare, beh, non possono davvero essere presentate agli italiani come soluzioni plausibili alla evidente crisi politica del berlusconismo, come l’apertura di una nuova era.

Probabilmente non poteva che essere così, quando l’anomalia italiana consegna a un leader di destra come Fini la guida politica dell’opposizione a un governo di destra. Il quale Fini, da parte sua, deve rimproverarsi soprattutto una cosa. Tutti gli argomenti con cui ha attaccato Berlusconi sono corretti, ma messi insieme non fanno una linea politica. Finché a Berlusconi ha rimproverato il cesarismo, la mancanza di democrazia nel partito, la pretesa di comportarsi da padrone fino ad espellerlo, la gente ha capito. Ma come da tutto questo potesse derivare la richiesta di dimissioni del governo, era meno comprensibile.

E infatti Fini ha dovuto trovare un argomento politico per tradurre la polemica interna al Pdl in una mozione di sfiducia. Alla fine questo argomento è stato, ancora una volta, la cosiddetta legalità, e cioè la tendenza del premier a pensare ai suoi casi giudiziari. Purtroppo Fini ha finito così per scegliere un terreno di battaglia preso in prestito dal giustizialismo di sinistra, che avrebbe dovuto sapere insufficiente a fare da solo una politica, e per giunta sfortunato. In una parola: era debole la proposta politica alternativa, era debole l’argomento killer che avrebbe dovuto condannare il governo.

P.s: Ciò che è successo ieri a Roma è molto grave. Scene di guerriglia di quel genere non si vedevano nella capitale dagli anni Settanta. Ed è stato un terribile dejà vu, per quelli di noi che se li ricordano. Chiunque abbia voce in capitolo dovrebbe fare di tutto per fermare questa spirale, alla fine della quale c’è solo un esito possibile: che ci scappi il morto. Bossi dice che l’unica igiene è il voto. Sarà, ma immaginare una campagna elettorale in un paese in queste condizioni fa venire i brividi. [/color]



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MessaggioInviato: 15/12/2010, 09:24 
Perchè in un forum di Ufologia il topic con più risposte è quello su Silvio?
Che tristezza...



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MessaggioInviato: 15/12/2010, 10:32 
ragazzi..

b. ha vinto (pare..)

ma occhio..
potrebbe essere la vittoria di Pirro..
il canto del cigno,
ecc. ecc.



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https://roma.corriere.it/notizie/politi ... 0b7e.shtml
Conte ripercorre le tappe della crisi: «Vorrei ricordare che con la parlamentarizzazione della crisi la Lega ha poi formalmente ritirato la mozione di sfiducia, ha dimostrato di voler proseguire, sono stato io che ho detto “assolutamente no”perché per me quell’esperienza politica era chiusa».


http://www.lefigaro.fr/international/mi ... e-20190923
il stipule que les États membres qui souscrivent à ce dispositif de relocalisation des personnes débarquées en Italie et à Malte s’engagent pour une durée limitée à six mois - éventuellement renouvelable. Le mécanisme de répartition serait ainsi révocable à tout moment au cas où l’afflux de migrants vers les ports d’Italie et de Malte devait s’emballer.
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MessaggioInviato: 15/12/2010, 13:01 
Cita:
Semeru ha scritto:

Perchè in un forum di Ufologia il topic con più risposte è quello su Silvio?
Che tristezza...

perche' e' il piu' amato dagli italiani disonesti e il piu' odiato da tutti gli altri, anche in un forum di ufologia [:D]

la tristezza e' che sono tantissimi gli italiani disonesti.



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MessaggioInviato: 15/12/2010, 13:27 
Cita:
Semeru ha scritto:

Perchè in un forum di Ufologia il topic con più risposte è quello su Silvio?
Che tristezza...

Perche' purtroppo come in tanti forum,anche in questo si é deciso di mettere una sezione OFFTOPIC.Questo fa si che il motivo principale del perche' si é aperto un forum passi in secondo piano.
Non si capisce che per parlare di altro ci sono i NewsGroup


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MessaggioInviato: 15/12/2010, 13:30 
Cita:
dark side ha scritto:

Cita:
Semeru ha scritto:

Perchè in un forum di Ufologia il topic con più risposte è quello su Silvio?
Che tristezza...

la tristezza e' che sono tantissimi gli italiani disonesti.


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Attento che ti freghiamo...guardati le spalle
[}:)]



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MessaggioInviato: 15/12/2010, 18:08 
Cita:
Semeru ha scritto:

Perchè in un forum di Ufologia il topic con più risposte è quello su Silvio?
Che tristezza...


Forse perchè è un alieno.[:D]



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MessaggioInviato: 15/12/2010, 18:09 
Cita:
dark side ha scritto:

Cita:
Semeru ha scritto:

Perchè in un forum di Ufologia il topic con più risposte è quello su Silvio?
Che tristezza...

perche' e' il piu' amato dagli italiani disonesti e il piu' odiato da tutti gli altri, anche in un forum di ufologia [:D]

la tristezza e' che sono tantissimi gli italiani disonesti.


Temeraria come affermazione, vuoi dire che il 50% degòli italiani è disonesto?



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