30/11/2010, 15:25
Lawliet ha scritto:
(come mai dovrebbero costare il doppio allo Stato poi? Mica si tratta di finanziare la ricerca).
30/11/2010, 15:31
Blissenobiarella ha scritto:
Adro, il giudice vieta i simboli leghisti "A scuola il tricolore e la bandiera Ue"
La decisione del tribunale di Brescia sulla vicenda delle icone del Carroccio nel nuovo istituto
#65279;
Il giudice civile mette la parola fine alla vicenda al simbolo della Lega Nord riprodotto per 700 volte su ogni arredo della scuola di Adro, persino sul tetto, e culminato lo scorso ottobre nello scontro sulla rimozione tra il dirigente scolastico e il sindaco Oscar Lancini.
Con una sentenza depositata questa mattina, il tribunale di Brescia non solo ha ordinato la rimozione definitiva "a spese del Comune di Adro del simbolo partitico" che compariva sui banchi, sui posacenere, sulle finestre, sui tappeti, ma è andato oltre, ordinando alla scuola "l'esposizione della Bandiera della Repubblica Italiana e di quella dell'Unione europea in modo permanente".
La sentenza del giudice Gianluca Alessio accoglie in pieno, dunque, il ricorso per discriminazione presentato lo scorso 11 ottobre dalla Cgil di Brescia e dalla Flc Cgil contro il Comune di Adro, il ministero dell'Istruzione e l'Istituto comprensivo di Adro, nel quale si sosteneva che il Sole delle Alpi, il logo contestato, è "il simbolo del partito politico Lega Nord e non rappresenta invece, come taluno ha cercato di affermare sulla stampa, un antichissimo simbolo indoeuropeo, a valenza culturale anche locale, come tale 'neutrale' rispetto alle esigenze di parità di trattamento e non discriminazione che costituiscono il fondamento della presente azione".
Sulla vicenda interviene il consigliere regionale pd Giuseppe Civati: "Con i suoi 700 simboli spalmati su ogni oggetto e arredo della scuola il Carroccio ha fatto perdere tempo e distolto l'attenzione, come spesso fa, vedi le proposte sui cartelli stradali in dialetto, da problemi veri e ben più drammatici, come i pesanti tagli alla scuola pubblica decisi anche da Lega Nord, al governo del Paese. Il tribunale ha condannato il Comune ha cancellare tutti i simboli. Il Comune rappresenta tutti i cittadini, ma la stupidata dei 700 simboli è stata voluta solo da alcuni: è giusto quindi che le spese siano addebitate al sindaco e a chi ha sottoscritto la scelta".
(30 novembre 2010)
http://milano.repubblica.it/cronaca/201 ... ef=HREC1-3
30/11/2010, 16:44
rmnd ha scritto:
Costano quasi il doppio allo stato, come i privati costano quasi il doppio alle aziende, perchè oltre allo stipendio netto c'è da considerare tutta la questione dei contributi, per la pensione, per l'inps, per il tfr...e via dicendo.
01/12/2010, 14:08
04/12/2010, 11:07
04/12/2010, 17:06
05/12/2010, 11:50
06/12/2010, 00:55
[color=blue]I fasti di Scuola e Università meridionali
http://www.legnostorto.com/index.php?option=com_content&task=view&id=30617
Il 13 marzo 2007 indirizzai una lettera all’allora Ministro dell’Istruzione Fioroni, del Governo Prodi, avente per oggetto i fasti della Pubblica Istruzione al Sud .
Ecco il testo:
Egregio Ministro,
nel romanzo fiume di Stefano d’Arrigo “Horcynus Orca” (a proposito, questo capolavoro dall’italiano lussureggiante si studia negli italici Licei?) il personaggio della contrabbandiera Ciccina Circé dice al protagonista ‘Ndrja Cambria, il quale la subissa di domande, che è un «domandiere fottuto».
Appartenendo alla suddetta categoria non ho potuto che pormi e porre domande circa un fenomeno, a mio avviso molto grave, che ho potuto constatare nel Sud Italia e che invece è pressoché sconosciuto nel Centro Nord.
Mi spiego.
Ho soggiornato per tre mesi a Cosenza e ho notato che il centro della città ogni mattina è stracolmo di ragazzotti e ragazzotte, a occhio e croce tra i quattordici e i diciotto anni, che sciamano tra l’Autostazione e le vie adiacenti.
Ho chiesto a varie persone il perché di quel fenomeno e, come succede spesso al sud, molti nulla sapevano e nulla avevano visto.
Altri, dopo un po’ di insistenza (noi “domandieri fottuti” non ci scoraggiamo facilmente) hanno ammesso che la diserzione scolastica, non solo a Cosenza ma in tutta la Calabria, raggiunge percentuali altissime.
Una simpatica e sveglia barista del bar dell’Autostazione mi ha informato che laggiù è d’uso promuovere chiunque: basta che frequenti i corsi per almeno trenta giorni durante l’anno scolastico.
Di più.
Anni addietro la grande poetessa Maria Luisa Spaziani, della quale mi onoro esser amico, mi chiese di leggere alcune sue poesie alla Facoltà di Lettere dell’Università di Messina, dove per tanti anni aveva insegnato, in occasione di una serata a lei dedicata. Conobbi naturalmente il Preside e quando gli domandai “beh, come va?” egli mi rispose emettendo un sospirone. Mi sedetti con lui e lo feci parlare.
Mi raccontò che lui, similmente ai docenti, era molto scoraggiato e demotivato per il fatto che da quelle parti (e mi assicurò che ciò succedeva in tutta la Sicilia) era molto di moda, presso i parenti degli studenti, minacciare a chiare lettere il docente che avesse osato non promuovere sempre e comunque i loro rampolli.
A questo punto il “domandiere fottuto” si e Le domanda: si ciancia tanto, in agoni politici televisivi e in sussiegosi e sovvenzionati simposi, dell’urgenza di innalzare il livello di istruzione del popolo italiano: ma se non si provvede innanzitutto a monitorare la reale portata del fenomeno che Le ho testé denunciato, come si può pensare di arginarlo e quindi di poter raggiungere l’obbiettivo prefissato?
Questi ragazzi senza arte ne parte, che futuro avranno? Quello di passare la loro vita a spinellare al parco? Oppure saranno indotti a far carriera presso la malavita organizzata, che in quelle regioni da sempre è uno dei maggiori datori di lavoro?
A mio modesto avviso, in un Paese come il nostro già sofferente della sindrome della retorica ma dal pragmatismo debolino, un danno enorme è stato fatto da quel lassismo post sessantottardo secondo il quale una promozione non si nega a nessuno (è un fatto di “parità” sociale), che nel nostro Sud si sposa con “quell’esistente fatto di nepotismo, favoritismo ed endemico parassitismo” del quale già Giustino Fortunato denunciava i terrificanti fasti.
Sono dell’opinione che non sarebbe granché dispendioso inviare un paio di ispettori in incognito per monitorare la gravità della situazione per poi varare norme apposite.
Se non erro una volta se in genitori non mandavano i figli a scuola arrivavano i Carabinieri: che fine ha fatto simile giusta normativa?
La saluto cordialmente.
E questa l’illuminata e illuminante risposta di Fioroni, in data 26 aprile 2007.
Egregio Signore,
ho letto la sua del 23 marzo scorso e innanzitutto mi complimento con lei per la passione con la quale segue le problematiche connesse alla pubblica istruzione. In generale, apprezzo la sua riflessione, che giustamente inserisce il disagio che si registra nelle nostre scuole in una più generale riflessione sull' attuale condizione giovanile, sulla quale la scuola può certamente avere influenza, ma solo se suffragata nella propria azione innanzi tutto dalla sensibilità delle famiglie, e poi da un comune orientamento di tutte le realtà che, a vario titolo, influiscono sulla formazione culturale ed etica delle nuove generazioni.
La ringrazio delle interessanti citazioni e la saluto.
No comment.[/color]
07/12/2010, 20:49
09/12/2010, 01:30
[color=blue]I cultori del letame
Assaltano la casa del ministro Gelmini armati di letame e contestano alla Scala la cultura che non hanno. Scontri a Milano: accuse a Bondi e Gelmini.
http://www.iltempo.it/interni_esteri/2010/12/08/1222369-cultori_letame.shtml
Registriamo sul nostro taccuino di cronisti alcune prodezze italiane che danno il senso della Nazione, l'alto livello intellettuale raggiunto dagli oppositori del Regime dei Regimi.
1. Un secchio di letame è stato scaricato la scorsa notte davanti all'abitazione del ministro dell'Istruzione Mariastella Gelmini a Bergamo. Dodici studenti sono stati denunciati.
2. Studenti lanciano petardi e tentano di sfondare il cordone delle forze dell'ordine di fronte al teatro alla Scala a Milano: quindici contusi tra le forze dell'ordine. Un paio di fatti nudi e crudi sui quali facciamo un paio di oneste e semplici riflessioni, nello stile de Il Tempo.
Intrepidi stercorari. Immaginate l'intrepida azione: un gruppo di prodi allievi di chissà quale corso di studi organizza la spedizione punitiva che risolverà tutto, il gesto finale, la dimostrazione che la dittatura ha un'opposizione coraggiosa, intelligente, ma che dico, furba e ineffabile. Hanno tra le mani l'arma finale, quella che darà la vittoria totale e inappellabile, lo sterco. Sono a contatto con il loro elemento naturale, hanno i brividi per tale incontro ravvicinato. Sudano. Trepidano. Ridono. Sanno di avere a che fare con un materiale altamente radioattivo. Sono ebbri di gioia per la trovata geniale, quella che cambierà i destini del mondo. Trasportano il materiale fissile con grande gioia, felici, si sentono protagonisti di un'azione che lascerà un segno nella storia. Sanno che potranno orgogliosamente raccontarlo ai figli e che l'impresa verrà registrata dai giornali come un contributo alto alla cultura. Ci saranno messaggi di solidarietà dei partiti. Il loro sacrificio non è invano. Giungono di fronte alla casa del ministro Gelmini già onusti di gloria, circondati dal profumo della vittoria. Scaricano il secchio di fronte alla casa del perfido responsabile dell'istruzione, una nota strega che passa il suo tempo nella casa alchemica del ministero a preparare pozioni velenose per gli studenti. Danno un'ultima occhiata allo sterco. Lo annusano. Sorridono con il senso dell'affermazione senza se e senza ma. E vanno via. Hanno lasciato il loro segno negli annali del Paese, sono un esempio per i posteri, tornano a casa dove mamma e papà li attendono in ansia, seguiti da una scia deliziosa: quella del letame. Sono gli intrepidi stercorari.
Megafonisti fuoricorso. Alla Scala, tempio della musica classica, culla della cultura europea, cuore di Milano, orgoglio della Padania colta e produttiva, vanno in scena gli scontri da summit noglobal. Ah, quale sfida al Capitale, quale occasione per mostrare lo scudo di cartapesta imbrattato dalle frasi dei poeti mai studiati, quale occasione mediatica. Picchia il carabiniere. Fai male al celerino. Urla che la Gelmini è un nemico di classe. Sbandiera la forza della Rivoluzione contro la scuola privata, ma che dico, via i privati dalla scuola. Il ministro dov'è? Oh, ammira lo sterco lasciato in dono di fronte alla sua casa bergamasca da un gruppo dei nostri alleati. E Bondi, dov'è il Sandro che con flebile voce risponde ai nostri assalti? Non c'è, vile fellone, mezzatacca che non riconosce l'alto valore mitopoietico della protesta. Quale affronto. Dove sono i figli del popolo? Tra i manifestanti? Macchè, eccoli, sono gli agenti contusi negli scontri. Difendono la prima rappresentazione e anche la seconda, la terza e la quarta scena di un Paese che sembra in mano alle minoranze rumorose, timido di fronte a drappelli di ignoranti che tra un esame saltato e l'altro infilano una manifestazione indossando il cappellino da Babbo Natale, solo che non hanno in mano il panettone. Poi ci sono i papaveroni, i reggicoda di un sistema morente che non si rassegna alla partita doppia, ai conti che devono tornare. Tutti in fila a baciare la pantofola del cambio di regime che non ci sarà. Così colti da dimenticare che questo è il Paese del Gattopardo, del Tommasi di Lampedusa dove tutto cambierà, certo, ma affinché nulla cambi. Soprattutto la loro poltrona. È il ritratto di un'Italia in cui la maggioranza silenziosa sembra schiacciata e inerme. Eppure ho la netta impressione che non sarà così. Conosco uomini e donne che hanno ottime letture e senso dello Stato, famiglie che danno l'esempio, persone dritte che sanno come andare avanti senza mandare il cervello all'ammasso e il Paese al rovescio. La cultura a una dimensione era ben più forte negli Anni Settanta. Eppure ha perso. Rovinosamente. Si stanno preparando al bis. Il problema vero è che rispetto ai loro padri, questi fanpistolinisti non hanno neppure una dignità intellettuale. I loro predecessori avevano letto Marx e la Scuola di Francoforte, questi hanno saltato persino la cultura paninara e Drive In. Sono il nulla, i cultori del letame.
Mario Sechi
08/12/2010[/color]
09/12/2010, 01:42
09/12/2010, 15:41
[color=blue]Permesso di soggiorno, gli immigrati regolari solo col test d'italiano
Al via i test di conoscenza della lingua italiana necessario per legge per avere il permesso di soggiorno di lungo periodo. Gli stranieri regolari in Italia possono presentare la loro domanda anche on line. Pd sul piede di guerra: "Lo Stato dia 30 milioni per i corsi di formazione"
http://www.ilgiornale.it/interni/permesso_soggiorno_gli_immigrati_regolari_solo_test_ditaliano/politica-sicurezza-immigrazione-test-italiano-permesso_soggiorno/09-12-2010/articolo-id=492475-page=0-comments=1[/color]
09/12/2010, 18:25
Genova, studenti in corteo
Assalto alla Mondadori
http://www.ilsecoloxix.it/p/genova/2010/12/09/AMzOoxNE-assalto_studenti_mondadori.shtml
Una decina di ragazzi vestiti da Babbo Natale sono entrati nella libreria e sono riusciti a rubare un centinaio di libri che hanno distribuito all’esterno.
09/12/2010, 21:04
16/12/2010, 15:47