22/12/2010, 10:15
22/12/2010, 16:08
22/12/2010, 18:02
keiji ha scritto:
siamo pronti.
22/12/2010, 20:11
eSQueL ha scritto:soleado3083 ha scritto:
Ma a che gioco sta giocando la Corea del Nord?
Il gioco dell'amico del giaguaro, dove il giaguaro è la Cina.
Con un simile rottweiler sullo scacchiere, la Cina è in grado imporre molto al mondo occidentale, soprattutto ora che le pressioni per una rivalutazione della moneta cinese sono così pesanti.
22/12/2010, 20:29
22/12/2010, 20:53
22/12/2010, 22:38
e si il rischio è reale in questo mondo surreale dove troppe cose strane accadono di questi tempi...greenwarrior ha scritto:
Il rischi è reale. Mentre noi litighiamo, loro memori di un vecchio proverbio, si siederanno in riva al fiume e ...........
Cina, vietato l’uso dell’inglese: nuoce alla lingua madre
Il governo cinese ha deciso di dare una stretta all’uso dell’inglese sui media locali. Come in tutto il mondo infatti, gli acronimi inglesi hanno invaso anche la Cina e il governo di Pechino ha quindi deciso di lanciare una campagna per “preservare” la lingua madre.
Per giustificare il provvedimento è stato preso ad esempio la Francia, dove esistono leggi analoghe, anche se molto meno restrittive.
L’uso degli inglesismi «mina seriamente la purezza della lingua scritta e parlata cinese e distrugge uno sviluppo linguistico e culturale sano e armonioso, ed esercita un influsso negativo sulla società» recita il comunicato emanato dall’Amministrazione generale della stampa.
Dunque sarà severamente vietato introdurre parole straniere nelle pubblicazioni scritte in cinese e per i trasgressori sono previste sanzioni amministrative. Il Gapp tollererà comunque la presenza di parole straniere, ma solo se strettamente necessarie e a condizione che questa sia seguita da una traduzione.
Un provvedimento comunque degno di una dittatura. Anche durante il periodo fascista in Italia abbiamo assistito al processo che venne definito di “italianizzazione”.
«Basta con gli usi e costumi dell’Italia umbertina, con le ridicole scimmiottature delle usanze straniere. Dobbiamo ritornare alla nostra tradizione, dobbiamo rinnegare, respingere le varie mode di Parigi, o di Londra, o d’America. Se mai, dovranno essere gli altri popoli a guardare a noi, come guardarono a Roma o all’Italia del Rinascimento», si leggeva nelle pagine de “Il popolo d’Italia” nel 1938.
In Cina ormai sono molto diffusi acronimi come “Pil”, per indicare appunto il prodotto interno lordo, oppure Nba, sigla della principale lega di basket del Nord America.
Davide Antonicelli
23/12/2010, 13:16
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