STUDENTI IN PIAZZA, SCONTRI A PALERMO. A ROMA CORTEO VERSO L'ATAC -DIRETTA/VIDEO
http://www.leggo.it/articolo.php?id=97862 Blindatura soft e traffico sotto controllo, con la speranza che il voto del ddl Gelmini non provochi le stesse reazioni catastrofiche del voto alla Fiducia di martedì scorso. Per ora non sono state disposte chiusure particolari delle strade per il centro, anche se molti negozianti, per paura di incorrere in saccheggiamenti e atti di violenza hanno deciso di rimanere chiusi. I blindati delle forze dell'ordine stazionano solo in prossimità dei palazzi delle istituzioni, in particolare vicino ai ministeri dell'Istruzione, dell'Economia e a Palazzo Madama. Mini pattuglie di uomini delle forze dell'ordine sono dislocate per il centro di Roma. I tre cortei annunciati dagli studenti partiranno da Piazzale Aldo Moro, nei pressi dell'Università La Sapienza, da Piazzale Ostiense e da Piazza Trilussa. Itinerario 'a sorpresà ma sono annunciati flash mob, azioni estemporanee e 'incursionì creative anche al di là della zona rossa centrale. Dunque, secondo le intenzioni degli studenti, oggi sarà una sorta di protesta «a macchia di leopardo» fatta di happening anche decentrati. Per ora comunque ai tre concentramenti da dove dovrebbero partire le manifestazioni si contano pochissimi manifestanti. Non essendoci stata richiesta di preavviso alla Questura da parte dei manifestanti i tre cortei sono di fatto non autorizzati e dunque illegali.
LA DIRETTA DELLA GIORNATA
Ore 12.27 Studenti verso sede dell'Atac Gli studenti dopo avere attraversato il quartiere San Lorenzo stanno andando verso la via Prenestina dunque in direzione dei quartieri periferici della capitale. L'intenzione degli studenti è quella di dirigersi verso la sede dell'Atac, l'azienda di trasporto pubblico capitolino al centro della vicenda Parentopoli.
Ore 12.25 Protesta in tempo reale Aggiornamenti in tempo reale sulla protesta degli studenti, foto e video mandati con BlackBerry, e mail inviate dall'ufficio informazioni centrale alle redazioni. Questo il lavoro - che va avanti dall'inizio dell'occupazione, a Palermo, dalla facoltà di Lettere - dell'ufficio stampa ufficiale delle manifestazioni studentesche contro la riforma Gelmini che raccoglie il coordinamento universitario (facoltà di Lettere, Agraria, Architettura, Scienze Matematiche, Economia) e il movimento degli Studenti medi. Cinque le persone che collaborano con l'ufficio stampa, coordinato da Giuliana, della facoltà di Lettere. «Abbiamo capito subito - spiega la ragazza - quanto sia importante la comunicazione. Noi studiamo anche questo ed è il momento di mettere in pratica quello che è scritto sui libri. Sappiamo che per diffondere le ragioni della protesta è necessario avere una redazione che si occupa dell'informazione e del rapporto con i giornalisti. Abbiamo visto che anche nelle altre facoltà occupate era avvertita questa esigenza e così ci siamo coordinati». Mela, sempre della facoltà di Lettere, si occupa delle radio. «Siamo in linea - spiega - con radio Blackout di Torino, Onda Rossa di Roma e Onda d'urto di Brescia. È importante utilizzare tutti i mezzi di comunicazione per sfruttare al massimo le potenzialità dell'informazione». «Diventare giornalisti? Perchè no. Ci piacerebbe molto - ammette Giuliana - L'esperienza della redazione è bellissima, siamo molto affiatati e coordinati. La nostra linea è sempre orizzontale. Sarebbe bello poter proseguire e farlo diventare un mestiere a tutti gli effetti. Per ora lo facciamo per aiutare la protesta, in futuro chissà che non possa diventare il nostro lavoro».
Ore 12.23 Ricercatori 'appesi' a Pisa Blitz nella piazza antistante il Comune stamani a Pisa da parte di dottorandi e ricercatori precari dell'Università che hanno issato una corda sul balcone di un edificio pubblico e poi una di loro, imbracata alla fune, è rimasta sospesa nel vuoto, per denunciare che con la «riforma Gelmini la ricerca è appesa ad un filo». Nella piazza anche alcune decine di studenti universitari - tra loro anche i 10 giovani in sciopero della fame -, che hanno scandito slogan contro il Governo, il Ddl Gelmini e hanno chiesto a gran voce lo sciopero generale.
Ore 12.21 Ancona, studenti occupano Comune e si spogliano Alcuni studenti delle medie superiori hanno occupato la sala consiliare del Comune di Ancona e si sarebbero denudati, in concomitanza con le proteste contro il decreto Gelmini. La manifestazione è durata alcuni minuti, poi i ragazzi hanno incontrato il sindaco Fiorello Gramillano e l'assessore all'istruzione Andrea Nobili.
Ore 12.15 Napoli, studenti su banchina Beverello Si trovano sulla banchina del molo Beverello, nel porto di Napoli, i manifestanti del corteo contro la riforma Gelmini. Alcuni dei partecipanti hanno anche tentato di occupare un aliscafo diretto alle isole del golfo, senza però riuscirvi.
Ore 12.12 Roma, sfottò al premier Il corteo degli studenti delle scuole superiori di Roma, partito da piazza Trilussa, sta percorrendo viale Trastevere verso il ministero dell'Istruzione per protestare contro il ddl Gelmini. Gli studenti marciano impugnando palloncini colorati ed intonano cori di sfottò al premier: «Se c'hai i capelli è grazie alla ricerca».
Ore 12.05 Roma, cortei contro i giornalisti Sono i giornalisti e le forze dell'ordine i bersagli degli slogan urlati dai manifestanti del corteo partito da Piramide. «Giornalisti primo nemico», «giornalisti terroristi» queste alcune delle frasi gridate che non hanno risparmiato neanche gli agenti e i militari presenti, in particolare i carabinieri; per la protesta contro il ddl Gelmini, motivo per cui gli studenti sono scesi in piazza oggi, c'è solo un coro «non abbiamo governi amici». Gli studenti e i lavoratori, ora arrivati a Porta Portese, stanno facendo esplodere alcuni petardi.
Ore 11.58 Palermo, corteo verso l'Ateneo Gli studenti che protestano contro la riforma dell'Università e il ministro Gelmini, dopo gli scontri in piazza Indipendenza, hanno percorso corso Vittorio Emanuele e ora si sono riuniti in un corteo che sta sfilando per via Maqueda diretto alla cittadella universitaria di viale delle Scienze. Lungo il percorso un gruppo di giovani ha preso a calci una camionetta della polizia di Stato e ha lanciato alcuni fumogeni. In una nota gli universitari dicono che «gli studenti avevano annunciato pubblicamente di volere occupare la presidenza della Regione Sicilia in seguito all'annunciato taglio di 8 milioni di euro all'università da parte del governo Regionale». «Una protesta forte - aggiunge - dunque contro tutta la classe politica, ricordiamo che nella Regione Sicilia, la maggioranza è formata da Udc,Pd,Mpa,Fli tutti partiti che stanno all'opposizione del governo berlusconi ma che mantengono le stesse sue politiche anche nel territorio regionale».
Ore 11.47 Milano, sfondato cordone Circa 300 studenti sono partiti dall'università Statale di Milano per un corteo improvvisato diretto verso via Padova. Attimi di concitazione quando un drappello di agenti in tenuta antisommossa ha tentato di bloccare il corteo sul nascere nel vicolo di Santa Caterina. I ragazzi sono riusciti a sfondare il cordone di poliziotti e a raggiungere la circonvallazione interna, all'interno di via Francesco Sforza, dove è stato nuovamente bloccato dalle forze dell'ordine grazie all'arrivo di rinforzi. La decisione di scendere in piazza da parte degli studenti è arrivata in un'assemblea che si è svolta in una delle aule della sede centrale della statale, durante la quale il numero dei ragazzi è aumentato con l'arrivo degli studenti di altri atenei come il Politecnico. Obiettivo della manifestazione è quella di «bloccare la città», percorrendo una parte della circonvallazione interna e di quella esterna per raggiungere via Padova alla periferia nord del capoluogo lombardo. Dopo una lunga fase di stallo, il corte di universitari di Milano ha ripreso la marcia e, nelle trattative con i responsabili dell'ordine pubblico, è stato deciso di cambiare l'obiettivo della manifestazione che si dovrebbe concludere alla sede distaccata di Scienze Politiche dell'Università Statale in via Conservatorio. In precedenza, quando i manifestanti avevano sfondato il cordone delle forze dell'ordine, gli agenti hanno cercato di bloccarli usando i manganelli.
Ore 11.45 Napoli, petardi alla Provincia Alcuni petardi sono stati fatti esplodere al passaggio della coda del corteo dei manifestanti che sta sfilando a Napoli contro la riforma Gelmini. Le esplosioni sono avvenute nei pressi della sede della Provincia e della Questura. Dai manifestanti anche lanci di uova.
Ore 11.40 Lanciate pietre contro la Questura Un gruppo di giovani, che faceva parte del corteo di protesta contro la riforma dell'Università, ha lasciato palazzo d'Orleans e si è diretto in piazza della Vittoria, dove ha lanciato sassi e bottiglie contro il portone della Questura di Palermo. Davanti gli uffici della polizia vi sono alcuni agenti. Palazzo d'Orleans, palazzo dei Normanni, la Questura di Palermo e la Cattedrale sono edifici che si trovano a poche decine di metri di distanza l'uno dall'altro. La zona è riempita da oltre un migliaio di studenti che ora si stanno spostando verso il Municipio di Palermo che dista poco più di cinquecento metri dalla Questura.
Ore 11.34 Pacco regalo al Policlinico Un pacco regalo gigante è stato donato simbolicamente dagli studenti al policlinico Umberto I durante il passaggio del corteo a Roma. I manifestanti hanno regalato ironicamente «i tagli della alla sanità ed alla ricerca di questo governo» a ricercatori e medici, chiedendo a loro di unirsi al corteo. La manifestazione è diretta verso la zona di San Lorenzo.
Ore 11.32 Corteo a L'Aquila Una delegazione di 50 studenti dell'università, delle scuole superiori e dei movimenti citatdini sta manifestando all'Aquila nel polo universitario di Coppito. Uno striscione dice «No all'aziendalizzazione», un altro, esposto dal «comitato 3.32», ricorda che «Il futuro dell'università è il futuro della città». Il corteo si è diretto verso la Prefettura, dove i manifestanti consegneranno un documento al prefetto. Nel testo, gli universitari manifestano la loro contrarietà alla trasformazione in legge del Ddl Gelmini e sottolineano gli effetti dei tagli attivati dalla legge 133, che gravano sull'ateneo aquilano già segnato dalle conseguenze del terremoto del 6 aprile 2009. Il corteo non sta provocando problemi al traffico.
Ore 11.31 Partito corteo da Piramide È partito con destinazione ministero dell'Istruzione il corteo degli studenti che questa mattina si erano dati appuntamento davanti alla stazione della metro Piramide a Roma. Sono poco meno di un centinaio i manifestanti che stanno camminando su via Marmorata dietro lo striscione «Contro il capitale, autorganizzazione»; tra loro anche una delegazione di lavoratori di Aci informatica. Tra i cartelli portati in mano dagli studenti si leggono articoli della Costituzione: «I cittadini hanno diritto di riunirsi pacificamente e di manifestare liberamente». «La Repubblica promuove lo sviluppo della cultura e della ricerca». Per ora nessuna bandiera alzata se non una rossa del Partito internazionale comunista, mentre sono tanti gli ombrelli aperti a causa della pioggia.
Ore 11.29 Pietre a Palermo, colpita giornalista Gli studenti che protestano davanti palazzo d'Orleans sede della presidenza della Regione stanno lanciando grosse pietre verso la polizia. Un sasso ha colpito anche una giornalista ad un braccio. I giovani hanno incendiato al centro della carreggiata in piazza Indipendenza un cassonetto e si stanno spostando a piccoli gruppi verso palazzo dei Normanni, sede dell'Assemblea regionale siciliana, che dista poche decine di metri da palazzo d'Orleans. La giornalista colpita da un grosso sasso al braccio sinistro è Simona Licandro che sta seguendo le manifestazioni degli studenti per l'ANSA. Negli scontri anche alcuni giovani sarebbero rimasti feriti, secondo quanto loro stessi hanno raccontato, dalle manganellate delle forze di polizia. In particolare uno di loro ha affermato di essere stato colpito al capo, mentre alcuni studenti dicono che un altro ragazzo ha riportato la rottura della mascella.
Ore 11.27 Napoli, vernice rossa contro Provincia Lanci di uova piene di vernice rossa contro il portone della Provincia di Napoli. Il gesto da parte di alcuni manifestanti alla testa del corteo contro la riforma Gelmini in corso a Napoli. Accesi numerosi fumogeni.
Ore 11.25 Al via corteo della Sapienza 'Voi soli nella zona rossa, noi liberi per la citta«. Dietro questo striscione è partito il corteo degli studenti dall'Università La Sapienza contro il ddl Gelmini. I manifestanti hanno anche esposto dal tetto del colonnato della città universitaria uno striscione con la scritta »Zona rossa per il Ddl«. In testa al corteo, formato da studenti universitari e dei licei, alcuni ragazzi espongono dei pacchi dono di Natale con dei cartelli dove si legge »Diritto al dissenso, sciopero generale ora«, »Basta veline in Parlamento«.
Ore 11.22 Colorata l'acqua al fontanone del Gianicolo Alcuni studenti hanno colorato l'acqua del fontanone del Gianicolo. L'azione di colorare l'acqua di alcune fontane nelle varie città era una delle iniziative annunciate.
Ore 11.20 Napoli, petardi sui rifiuti Dal corteo dei manifestanti che sta attraversando via Toledo, dopo essere partito da piazza dal Gesù, sono stati lanciati diversi petardi sui cumuli di rifiuti che si trovano nelle zone limitrofe, soprattutto in via Sant'Anna dei Lombardi. Proteste da parte di alcuni residenti che denunciavano il rischio di incendio dei rifiuti stessi. «Vogliamo che questa sia una manifestazione pacifica - spiega Roberto, del liceo Mercalli - perchè solo così si sentiranno le ragioni della nostra protesta, altrimenti si parlerà solo di eventuali scontri». Antonio, del Convitto Nazionale, sostiene: «da lunedì ci stiamo organizzando per questa manifestazione. Abbiamo visto quello che è successo ieri in Senato e siamo scandalizzati. Non ci sentiamo rappresentati da queste persone che a causa di questa legge elettorale non ci sentiamo rappresentati».
Ore 11.19 Strade bloccate a Torino Manifestazioni di studenti hanno bloccato a Torino alcune vie principali della città. Alcune centinaia di universitari, vicini all'ala di Autonomia, sono scesi in piazza per protestare contro l'approvazione della riforma Gelmini. Il corteo, aperto da uno striscione bianco con lo slogan «Voi in Senato, noi nelle piazze», è partito da Palazzo Nuovo, sede delle facoltà umanistiche. Poco prima un altro gruppo di studenti, in questo caso del Conservatorio di musica, aveva bloccato via Pò e sventolato uno striscione con la scritta «Stavolta ve le suoniamo noi».
Ore 11.17 Napoli, corteo con disoccupati Un corteo di studenti universitari e medi, disoccupati del progetto Bros, Cobas e Centri sociali è partito poco fa da Piazza del Gesù, nel centro storico di Napoli. I manifestanti - «migliaia», secondo gli organizzatori, poco più di mille secondo le forze dell' ordine - dovrebbero raggiungere il centro della città, ma il percorso non è stato concordato. Il corteo è aperto da uno striscione «Il casco ti salva la vita», in polemica con lo scrittore Roberto Saviano, che aveva criticato l' atteggiamento violento dei manifestanti che sfilano indossando i caschi. Partecipano alla manifestazione docenti delle Università Federico II ed Orientale e gruppi di genitori. A Benevento un presidio di protesta è stato organizzato dall' Università del Sannio.
Ore 11.16 Studenti incontreranno Camusso Fischiettano jingle bell, hanno i cappellini di Babbo Natale in testa e aprono un grande striscione all'ingresso della Cgil a Roma: «Non c'è niente da festeggiare, subito sciopero generale». Gli studenti sono arrivati alla sede nazionale del sindacato, dove una delegazione sarà ricevuta dal segretario generale Susanna Camusso.
Ore 11.15 Scontri a Palermo Circa un migliaio di studenti con caschi e book block, pannelli di polisterolo con disegnate le copertine di libri famosi, si sono scontrati con i poliziotti in tenuta anti sommossa cercando di entrare a palazzo d'Orleans sede della presidenza della Regione. I giovani hanno tentato di superare più volte il cordone di protezione fatto dagli agenti di polizia davanti la Presidenza della Regione senza riuscirvi. Gli studenti stanno lanciando pietre, uova e arance e gridando slogan contro il governo e la riforma Gelmini. I poliziotti finora hanno impedito l'ingresso usando anche i manganelli. Gli studenti che protestano a Palermo hanno lanciato anche petardi contro la polizia che cercava d' impedire il loro ingresso nella presidenza della Regione. Gli agenti hanno invece lanciato lacrimogeni. I petardi sono stati scagliati da giovani che indossavano caschi e si coprivano il volto con sciarpe. Sono circa una trentina gli agenti davanti palazzo dei Normanni cui ora si sono aggiunti alcuni militari della Guardia di finanza.
Ore 11.14 Partiti cortei a Roma Con le mani alzate dipinte di bianco, qualche centinaio di studenti delle scuole superiore sono partiti in corteo da piazza Trilussa a Roma, per protestare contro il ddl Gelmini. Un'immagine che ricorda il corteo della Rete Lilliput durante il G8 di Genova. «La vostra cultura è la forza, la nostra forza è la cultura», recita lo striscione di apertura del corteo non autorizzato che ha bloccato il traffico del Lungotevere. «Abbiamo dipinto le mani di bianco come simbolo di pace, contro le violenze della scorsa manifestazione che non ci appartengono» spiegano gli studenti mentre intonano cori di protesta. «Vorremmo arrivare davanti al ministero - spiega uno studente del Mamiani - ma non sappiamo se ci riusciremo perchè ci sono camionette ovunque, comunque la nostra protesta si farà sentire».
Ore 11.13 Pacco a Cgil con lettera a Babbo Natale «Caro Babbo Natale, dato che quest'anno abbiamo compiuto buone azioni, per Natale, vorremmo che la Cgil convocasse lo sciopero generale. La Sapienza in mobilitazione». È questo il testo della letterina di Natale che gli studenti del primo ateneo di Roma consegneranno alla Cgil. La lettera si trova all'interno del pacco dono che i ragazzi stanno portando in corteo al sindacato.
Ore 11.07 Marche, assemblee e occupazioni Mondo studentesco in agitazione nelle Marche, in concomitanza con la discussione della legge Gelmini in Senato. Ad Ancona i militanti di Lotta Studentesca, formazione collegata al movimento di estrema destra Forza Nuova, hanno reso noto di avere colorato di rosso la Fontana dei Cavalli di piazza Roma, nell'ambito di una manifestazione in corso in 100 città italiane. «Oggi le nostre fontane si tingono di rosso - è detto in una nota - come le casse dell'istruzione pubblica». A poche decine di metri di distanza, nell'aula magna del Rettorato, sta cominciando un'assemblea delle componenti del mondo accademico dell'Università Politecnica delle Marche per rilanciare la protesta contro la riforma: in corso anche una diretta web dei lavori a Palazzo Madama. La protesta «non è finita» - spiegano gli organizzatori (tra cui ci sono le Rsu, i sindacati, gli studenti dell'associazione Gulliver Udu e Rete 29 Aprile) - anche in considerazione degli «oltre 270 decreti attuativi che il ministro dovrà firmare per l'applicazione della legge, quindi la strada Š ancora lunga e piena di ostacoli per il Governo». Intanto a Fabriano (Ancona) una ventina di studenti del collettivo studentesco 70C ha occupato l'ufficio dell'assessorato alla cultura del Comune. Hanno appeso uno striscione con scritto «No alla Gelmini...Que se vayan todos», cioè - informa una nota - «che vadano tutti a casa Berlusconi e il suo governo, la Gelmini e la sua legge, Gasparri e le sue dichiarazioni fasciste sugli arresti preventivi...noi la fiducia continuiamo a non darvela!».
Ore 11.01 Waka Waka diventa inno anti-Gelmini «Brutta giornata oggi al Senato, c'è un ddl che verrà approvato, e noi qui fuori manifestiamo, perchè il privato dalla Sapienza fuori vogliamo». È questa la prima strofa dell'inno composto dagli studenti della Sapienza sulle note del 'Waka-wakà. Nel testo si ironizza sui contenuti della riforma e si contesta il ministro dell'Istruzione: «Mò non per fare i conti in tasca, ma se il privato ci mette le mani si alza la tassa - prosegue il testo - a lui non piace questa cultura, Dante, Boccaccio, Pitagora e Euclide gli fanno paura. Lui pensa solo al guadagno, mi spieghi io che magno?». Una stoccatina in versi colpisce anche i colleghi che non hanno aderito alla mobilitazione: «Gli studenti più bravi non sono qua in mezzo. 'Ma che stai a dì, c'ho la media del 29 e mezzò». Immaginando un dialogo fra loro, gli studenti concludono: «Basta con questa manifestazione, 'manco pè gniente, datte 'na letta alla Costituzione»
Ore 10.55 Corteo liceali a Roma: Non siamo black bloc «Noi non siamo black bloc». Questo è uno dei cartelli esposti da oltre duecento studenti delle scuole superiori di Roma riuniti a Piazza Trilussa e che si preparano a muoversi verso il centro per protestare contro il ddl Gelmini. «Non vogliamo che passi questa riforma e siamo al fianco degli universitari - spiega Carlotta una studentessa del Virgilio - ma ci dissociamo totalmente da qualsiasi forma di violenza e da coloro che martedì scorso hanno spaccato le vetrine. Ieri abbiamo ricominciato la nostra mobilitazione in maniera pacifica, con flash mob, margherite e travestimenti e oggi intendiamo proseguire così». «Speriamo che non vada come martedì scorso - aggiunge Federico, 17 anni - noi siamo contro la violenza e vogliamo una protesta pacifica».
Ore 10.52 Studenti verso la Cgil Un pacco dono piuttosto grande, lo trasportano in quattro, per la Cgil: è questa la prima iniziativa degli studenti, che con un piccolo corteo distaccato da quello che partirà da Piazzale Aldo Moro, a Roma, vogliono raggiungere la sede del sindacato, per chiedere lo sciopero generale. «Dentro questo pacco c'è una lettera - spiega Matteo, uno dei ragazzi che porta il dono - nella quale chiediamo alla Cgil lo sciopero generale. Questo dimostra che la nostra mobilitazione va ben oltre il ddl Gelmini». «Noi vogliamo bloccare il Paese - dice Andrea, 20 studente di lettere e appassionato di greco antico - nei prossimi mesi le manifestazioni continueranno, perchè noi vogliamo riuscire in quello che il Parlamento non è riuscito a fare: mandare a casa Silvio Berlusconi». La costola del corteo della Sapienza si dirige quindi verso Corso Italia, dove un sindacalista riceverà i ragazzi e il dono.
Ore 10.50 Pochi in piazza a Milano All'appuntamento degli studenti di fronte agli ingressi dell'Università Statale di Milano per protestare contro il Ddl Gelmini, oggi al vaglio del Senato, si sono ritrovati, stamani, in un centinaio. Sotto una leggera pioggia, i ragazzi attendono notizie da Palazzo Madama e annunciano «azioni dimostrative diffuse per la città». Intanto, in largo Cairoli, per il corteo organizzato dal Sindacato indipendente Scuola e ambiente, si sono presentati in circa 50 e, nonostante l'esiguità del numero, hanno deciso di incamminarsi lo stesso. Il gruppetto, diretto in Piazza Fontana e al momento in via Molino delle Armi, sta quindi creando disagi al traffico, bloccando gli incroci per brevi letture degli articoli della Costituzione.
Ore 10.44 Lucchetti a Venezia Dalle dieci alle venti porte di sedi universitarie chiuse con lucchetti: il movimento studentesco veneziano ha aperto con una «operazione» in grande stile la giornata in cui il decreto del ministro dell'istruzione sta per essere approvato dal Senato. Lo scacco, che ha dato molto da fare ai vigili del fuoco i quali hanno dovuto aprire le sedi ad una ad una, ha scherzosamente simulato un maxisequestro dell'Università da parte delle forze dell'ordine a causa del comportamento dei rettori veneziani. «L'accusa è grave», spiega una email spedita all'Ansa di Venezia da una certa Nera Clarisi , che parla di una ventina di sedi universitarie sbarrate da ignoti. «L'ipotesi degli investigatori - prosegue lo scherzo - è che nella volontà di anticipare l'applicazione della riforma Gelmini ed i tagli del ministro all'economia Tremonti, il rettore di Cà Foscari Carraro e dello Iuav Restucci abbiano trascinato l'università pubblica veneziana al fallimento». Finora gli interventi dei vigili del fuoco sono otto: le porte erano chiuse con lucchetti e le serrature riempite di colla potente. Il nome Nera Clarisi è l'anagramma di 'la crisi nerà: lo pseudonimo è stato attivato tre anni fa da una ventina di studenti che aveva prenotato e consumato una finta cena di laurea scappando poi senza pagare.
Ore 10.36 Uds: blitz studenti in scuole private Blitz dell'Unione degli studenti (Uds) in oltre 100 scuole private da Nord a Sud (Milano, Firenze, Bologna, Cagliari, Napoli, Bari, Cosenza e altre): gli istituti, si legge in una nota dell'Uds, oggi sono stati sigillati con nastro da cantiere «per porre l'accento sul processo di privatizzazione messo in campo da governi di ogni schieramento negli ultimi 15 anni, per demarcare la qualità dell'istruzione pubblica rispetto a un'idea di formazione di elite, finanziata con moneta sonante dal ministero all'ultima Finanziaria». «Oggi - afferma Tito Russo, coordinatore nazionale dell'Unione degli Studenti - è l'ennesima mobilitazione di questi ultimi tre mesi che hanno scaldato il cuore a un'Italia ripiegata nel berlusconismo in decomposizione. L'Italia dei conflitti ha ripreso parola anche grazie al fiato che il movimento studentesco le ha dato». Oggi, aggiunge, «in molte città la politica istituzionale segnerà un'ennesima distanza dalla società reale, trincerandosi dietro camionette blindate. Oggi noi ci riprendiamo le nostre città, continuando a manifestare fin quando in questo Paese non ci saranno politiche attive per il welfare, la formazione e il lavoro». Russo assicura che «le vacanze non fermeranno la protesta: costruiremo azioni comunicative quanto più collettive possibili anche nei giorni clou delle festività natalizie, proprio per segnalare che le nostre mobilitazioni vanno oltre l'approvazione del singolo provvedimento e sono caratterizzate dal contrasto a una condizione più generale di precarietà materiale ed esistenziale».
Ore 10.35 Coisp: solidali con gli studenti «Non fatevi ingannare dalle provocazioni dei politicanti di questo governo che vogliono deviare l'attenzione dell'opinione pubblica dai reali problemi del Paese a ipotetici scontri di piazza». Lo afferma Franco Maccari, Segretario Generale del COISP, il Sindacato Indipendente di Polizia, rivolgendosi agli studenti di tutt'Italia che protestano contro la riforma Gelmini e le politiche dell'esecutivo. «Si tratta di una vera e propria 'strategia della tensionè - continua Maccari - il terrore degli scontri di piazza torna utile ad un Governo che vede crollare giorno dopo giorno la propria credibilità. La politica sta scientificamente e strumentalmente dirigendo contro le Forze dell'Ordine una situazione di disagio sociale che ha prima creato e poi fatto esplodere. Agli studenti chiediamo di non cadere nella trappola tesa dai vari Gasparri e La Russa: le Forze di Polizia non sono il nemico da combattere. Noi siamo solidali con le battaglie degli studenti. Alle manifestazioni partecipano i nostri figli, i nostri fratelli e le nostre sorelle. Questo governo prima ha pugnalato alle spalle le Forze dell'Ordine, ora vuole manganellare gli studenti e tutti coloro che esprimono il proprio dissenso. Protestare è un diritto sacrosanto. La violenza è inutile e soprattutto non ha senso la battaglia contro le Forze dell'Ordine, che sono in piazza non per proteggere i 'palazzì, ma per tutelare innanzitutto l'incolumità dei manifestanti. Soprattutto è inutile la presenza nello scenario politico di fomentatori d'odio come Gasparri e La Russa: sono loro i veri attentatori della democrazia e i traditori delle Istituzioni».
Ore 10.34 Cortei a Cagliari Centinaia di studenti universitari e delle superiori si sono ritrovati questa mattina in piazza Garibaldi a Cagliari per protestare contro la riforma Gelmini. Moltissimi striscioni contro il ddl del Governo, trombette e fischietti. Dopo una mini assemblea i ragazzi della Rete hanno deciso di sfilare in corteo per le strade della città. Ancora non è stato stabilito il percorso: la manifestazione è controllata a vista da polizia, carabinieri e vigili urbani. Nel serpentone molti degli studenti che stanno occupando o autogestendo le scuole della città. Naturalmente è folta anche la rappresentanza degli universitari. Ieri sera c'è stata l'occupazione del Rettorato: gli studenti hanno trascorso dentro la struttura di via Università l'intera notte. «I politici si sono arroccati a Roma - ha spiegato Enrico Lallai, uno dei rappresentanti degli universitari - noi scegliamo le strade e le piazze della nostra città come luogo di confronto e dialogo».
Ore 10.32 Partiti i cortei a Palermo È partito il «Blocchiamo tutto day», atto quarto. La protesta di studenti delle scuole superiori e universitari contro il ddl Gelmini che è in discussione in Senato non ha però i numeri delle scorse manifestazioni. Sono circa duecento, infatti, i ragazzi che si sono incontrati davanti alla facoltà di Lettere. Al corteo partecipano oltre che i ragazzi di Lettere, anche quelli di Architettura, Economia, Agraria, Scienze matematiche. Mentre Scienze politiche, Giurisprudenza e l'accademia di Belle arti scenderanno in piazza nel pomeriggio (concentramento al Politeama) con la rete dei collettivi. Gli studenti sono pronti a tentare l'occupazione delle sedi della Regione siciliana. Le loro «armi» sono i book block, pannelli di polistirolo e legno con disegnate le copertine di libri famosi, che rappresentano gli «scudi» degli studenti, e palloncini pieni di vernice. Prima della partenza i professori hanno raccomandato agli studenti di «sorprendere non usando la violenza».
Ore 10.30 Rete studenti: in piazza senza violenza «Blocchiamo il ddl, salviamo la scuola l'università e il futuro!»: con questo slogan la Rete degli studenti sarà oggi in piazza a Roma e in molte altre città. «Siamo esasperati - spiega l'associazione studentesca in una nota - da un governo che continua a giocare con le nostre vite, tagliando il presente e il futuro, distruggendo scuola, università e ricerca e condannandoci a un futuro precario. La nostra esasperazione oggi scenderà in piazza, con forme di protesta creative e non violente: cortei, manifestazioni, flash mob, lezioni in piazza, occupazioni di stazioni e monumenti, sono solo alcune delle iniziative previste per oggi». Per la Rete «quello che succede nei Palazzi lascia basiti». «Un governo che non c'è più - spiega - ha deciso di rendere definitivamente inaccessibile il futuro per una generazione a cui hanno già tolto tutto. Questo non è accettabile, chiediamo risposte immediate, chiediamo di bloccare questo ddl e di rifinanziare tutto il settore dell'istruzione pubblica, chiediamo di cambiare la scuola e l'università partendo dalle proposte che portiamo in piazza da mesi, e che continueremo a portare». E gli studenti annunciano che anche se il ddl dovesse passare continueranno a mobilitarsi.
Ore 10.25 Corteo Sapienza, Babbi Natale e Waka Waka «Ministro Gelmini, non siamo mica cretini. Noi vogliamo studiare, vogliamo ricercare, per una cultura libera e pubblica. Viva l'università libera e pubblica». Il ritmo e la melodia del Waka-waka, l'inno composto dagli studenti della Sapienza che stanno per dare inizio al corteo romano contro il ddl Gelmini. Con i cappelli di Babbo Natale in testa, i ragazzi hanno improvvisato un coro accompagnato dalla chitarra.
Ore 10.21 Sapienza: andremo in quartieri popolari Attraverseranno anche i quartieri popolari della città gli studenti che oggi manifestano a Roma contro il ddl Gelmini. Da piazzale Aldo Moro gli studenti annunciano che si sposteranno verso il Pigneto e San Lorenzo, quartieri popolari storici della capitale abitati da molti studenti universitari. I ragazzi di ieri avevano annunciato l'intenzione di procedere con cortei spontanei, senza dichiarare preventivamente alle forze dell'ordine il percorso. «Andiamo nei quartieri di Roma, fra la gente - affermano alcuni - in direzione Pigneto e San Lorenzo»
Ore 9.57 Polizia davanti a sedi sindacati In caso di necessità oggi nel corso delle manifestazioni studentesche contingenti delle forze dell'ordine sono pronti per sostituire i militari davanti le sedi romane di Cgil-Cisl e Uil. È quanto è stato disposto dal Questore di Roma ieri nel corso del tavolo tecnico in accordo con i rappresentanti dei militari. Ora davanti le sedi sindacali sono presenti i militari ma in caso di necessità uomini delle forze dell'ordine sono pronti ad intervenire per la gestione dell'ordine pubblico.
Ore 9.36 Tre cortei a Palermo Studenti in piazza anche a Palermo, nel giorno della mobilitazione nazionale indetta contro il disegno di legge sull'università. Da piazza Politeama, dove è cominciato il raduno, partirà il corteo degli studenti medi, mentre dalle facoltà di Scienze in via Archirafi e di Lettere in viale delle Scienze si muoveranno quelli organizzati dagli studenti universitari del coordinamento «indisponibili» dell'ateneo palermitano.Tutti e tre sfileranno per le vie del centro cittadino per poi congiungersi. Ad aprire il corteo degli studenti medi sarà uno striscione con scritto «Blocchiamo la città per bloccare il governo e il ddl».
Ore 9.22 Fontane 'rosse' L'acqua di un centinaio di fontane di piazze italiane colorate di rosso: è l'iniziativa annunciata per oggi da Lotta studentesca per protestare contro la riforma Gelmini. Lo rende noto il responsabile provinciale di Catania del movimento giovanile di Forza Nuova, Gatano Bonanno. «La nostra iniziativa - spiega - vuole stigmatizzare ciò che sta succedendo in questi istanti nelle stanze del potere italiano: verranno tagliati fondi alla scuola pubblica, un miliardo di euro solo per quest'anno, verrà distrutto il libero sapere e la ricerca delle università per metterle in mano ad enti privati». A Catania sono tre le piazza interessate: quella della stazione centrale, quella davanti il Palazzo di giustizia e quella dello storico rione Fortino. Nel Catanese sono previste iniziative a Militello, Scordia e Caltagirone.
Ore 9.20 Sterco in villa La Russa, anzi no Il movimento di studenti Onda-anomala ha reso noto di avere compiuto la notte scorsa un'azione dimostrativa contro «la violenza repressiva del governo nazionale» versando dello sterco, accompagnato da un biglietto dai contenuti offensivi, davanti uno dei cancelli d'ingresso della villa del ministro alla Difesa, Ignazio La Russa, a Ragalna, paese del Catanese alle pendici dell'Etna. L'azione, che è stata rivendicata con un'e-mail alle redazioni di diverse testate giornalistiche accompagnate da tre foto, non ha però trovato riscontro dagli accertamenti compiuti sul posto dai carabinieri della compagnia di Paternò e della stazione di Ragalna, che la smentiscono in maniera ufficiale. Dalle indagini avviate da militari dell'Arma è emerso che le immagini allegate al messaggio di posta elettronica non corrispondono all'esterno della villa del ministro La Russa, e sono state scattate in un altro posto. Il letame e un biglietto bianco con la scritta «scorretto, l'unico vigliacco sei tu... fascista di **********» con disegnata una stella rossa in alto a destra, sono stati trovati da carabinieri davanti l'ingresso di una villa di Ragalna, residenza estiva di un commerciante in pensione di Paternò, lontana da quella di proprietà del ministro La Russa. L'uomo, contattato da militari dell'Arma, ha detto di non avere rapporti di parentela nè di conoscere il ministro della Difesa, la cui famiglia è originaria della zona. Indagini sono in corso sull'azione dimostrativa rivendicata, con un'e-mail, dal movimento.
Ore 9.18 Istituzioni 'sorvegliate' Traffico scorrevole e blindatura soft e solo dove necessario. Si presenta così il centro di Roma in attesa dei tre cortei di studenti in occasione del voto al senato del ddl Gelmini. Per ora non sono state disposte chiusure al traffico nè blindature speciali di strade e vie di accesso al centro: per questo la circolazione è molto scorrevole aiutata anche dal fatto che alcuni negozianti del centro storico per timore di danneggiamenti hanno scelto oggi di non aprire. I blindati delle forze dell'ordine stazionano solo in prossimità dei palazzi delle istituzioni, in particolare vicino ai ministeri dell'Istruzione, dell'Economia e a Palazzo Madama. Mini pattuglie di uomini delle forze dell'ordine sono dislocate per il centro di Roma. I tre cortei annunciati dagli studenti partiranno da Piazzale Aldo Moro, nei pressi dell'Università La Sapienza, da Piazzale Ostiense e da Piazza Trilussa. Itinerario 'a sorpresà ma sono annunciati flash mob, azioni estemporanee e 'incursionì creative anche al di là della zona rossa centrale. Dunque, secondo le intenzioni degli studenti, oggi sarà una sorta di protesta «a macchia di leopardo» fatta di happening anche decentrati. Per ora comunque ai tre concentramenti da dove dovrebbero partire le manifestazioni si contano pochissimi manifestanti. Non essendoci stata richiesta di preavviso alla Questura da parte dei manifestanti i tre cortei sono di fatto non autorizzati e dunque illegali.