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06/01/2011, 13:28

greenwarrior ha scritto:

Ma sicuramente!!!!!!
Stanno facendo un po i duri per tener buona la sinistra Carioca, per non farsi vedere troppo arrendevoli nei riguardi dei reazionari.[:D]
Siamo sicuri che sia solo per questo!?

06/01/2011, 14:24

BlitzKrieg ha scritto:

Che non raccontassero stupidaggini sulle nostre galere.



Stupidaggini? Forse dovresti documentarti meglio....



Capienza regolamentare: 43327
Capienza tollerabile: 64111 (???)
Detenuti presenti: 66161

Fra questi:
Imputati: 30111
Condannati: 34064
Internati: 1819
Da classificare: 167

Presenze straniere: 24496


Altre raccapricianti questioni...
http://www.caffenews.it/?p=6887




Comunque, a parte l'ennesimo dato relativo all'incapacità
di questo paese di fronteggiare qualsiasi tipo di problema,
come ho già detto, spero che il Sig,. Battisti venga estradato
e condannato per i reati contestati. Ci mancherebbe altro...

07/01/2011, 00:19

Thethirdeye ha scritto:

BlitzKrieg ha scritto:

Che non raccontassero stupidaggini sulle nostre galere.



Stupidaggini? Forse dovresti documentarti meglio....



Capienza regolamentare: 43327
Capienza tollerabile: 64111 (???)
Detenuti presenti: 66161

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Imputati: 30111
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Altre raccapricianti questioni...
http://www.caffenews.it/?p=6887




Comunque, a parte l'ennesimo dato relativo all'incapacità
di questo paese di fronteggiare qualsiasi tipo di problema,
come ho già detto, spero che il Sig,. Battisti venga estradato
e condannato per i reati contestati. Ci mancherebbe altro...


Quando le loro carceri saranno migliori delle nostre, allora potranno parlare. Nel frattempo, detto da loro sono stupidaggini.


Ultima modifica di BlitzKrieg il 07/01/2011, 00:34, modificato 1 volta in totale.

07/01/2011, 17:12

BRASILIA - Il tribunale internazionale dell'Aia darebbe "sicuramente" ragione all'Italia nel caso Battisti, perché il Brasile non ha rispettato il trattato di estradizione. Lo scrive oggi il maggior quotidiano brasiliano, la Folha de S.Paulo, che ha consultato a riguardo alcuni dei principali giuristi del Paese. Francisco Rezek, ex ministro degli Esteri del governo Collor de Mello, ex giudice del Supremo Tribunal Federal e ex membro del Tribunale dell'Aia dal 1997 al 2006, non ha dubbi: "La condanna del Brasile per non aver rispettato il trattato di estradizione in vigore è sicura, ma si spera ancora che il Stf ripari l'errore commesso dall'ex presidente Lula - ha detto Rezek al quotidiano di San Paolo

http://www.ansa.it/web/notizie/rubriche ... 99961.html

07/01/2011, 18:38

E intanto l'Europa se ne lava le mani dicendo che sono c...i tra l'Italia e il Brasile!! Però per altro sono bravi a rom....e le ba....e!!!

08/01/2011, 13:18

la gran magigoranza dei brasiliani non si riconoscono con quanto deciso da lula,se come sembra stanno innondando di lettere o mail di protesta il principale quotidiano brasiliano O GLOBO,e cio' e' accertato anke da un sondaggio on line del medesimo quotidiano in cui risulta che 80% dei brasiiani e'contro'asilo politico

in quanto alle galere badasse alle sue, xche nell'occasione di rivolte la polizia brasiliana non bada a spese quando interviene
Ultima modifica di ubatuba il 08/01/2011, 13:19, modificato 1 volta in totale.

08/01/2011, 13:22

ubatuba ha scritto:

la gran magigoranza dei brasiliani non si riconoscono con quanto deciso da lula,se come sembra stanno innondando di lettere o mail di protesta il principale quotidiano brasiliano O GLOBO,e cio' e' accertato anke da un sondaggio on line del medesimo quotidiano in cui risulta che 80% dei brasiiani e'contro'asilo politico

in quanto alle galere badasse alle sue, xche nell'occasione di rivolte la polizia brasiliana non bada a spese quando interviene
A questo punto mi vien da dire che il brasile non molla per mantenere una lina politica. Orgoglio...! Detta in parole povere.

08/01/2011, 23:26

Quoto, è anche una questione politica, come affermavo in precedenza.

09/01/2011, 14:03

damomars ha scritto:

ubatuba ha scritto:

la gran magigoranza dei brasiliani non si riconoscono con quanto deciso da lula,se come sembra stanno innondando di lettere o mail di protesta il principale quotidiano brasiliano O GLOBO,e cio' e' accertato anke da un sondaggio on line del medesimo quotidiano in cui risulta che 80% dei brasiiani e'contro'asilo politico

in quanto alle galere badasse alle sue, xche nell'occasione di rivolte la polizia brasiliana non bada a spese quando interviene
A questo punto mi vien da dire che il brasile non molla per mantenere una lina politica. Orgoglio...! Detta in parole povere.


probabilmente l'orgoglio verso i terroristi
da il giornale
Cesare Battisti, e non solo. Gli ex terroristi rossi a cui il Brasile puntualmente garantisce l’impunità, sono troppi. Negli anni l’elenco dei rifugiati s’è aggiornato di vecchi arnesi del partito armato beatamente in fuga dalle sentenze di condanna dei tribunali italiani. Ed oggi la colonia dei brigatisti verdeoro s’è fatta ancora più compatta ed arrogante perché supportata da politici locali rimasti guerriglieri e da avvocati militanti arruolati da Soccorso rosso. Fulgido esempio di esilio dorato quello di Luciano Pessina, esponente di punta di Prima linea, 12 anni e 4 mesi da scontare per rapina, furto, banda armata, resistenza a pubblico ufficiale, detenzione e porto illegale di armi. Pessina è diventato un ristoratore di successo di Rio, passato dal mitra al maître. Sforna pietanze all’ombra del Cristo Redentore sul Corcovado che a braccia aperte l’ha accolto permettendogli di specializzarsi nell’alta cucina e di diventare il gourmet preferito di un cliente d’eccezione: Luiz Inacio Lula da Silva, l’ex presidente che ha graziato Battisti.

Proprio nel rinomato locale dell’Osteria dell’angolo, al 40 di rua Paul Redfern nel cuore pulsante di Ipanema, nell’ottobre del 2002 Lula stappò un Ronanee Conti da 6mila euro per festeggiare il dibattito televisivo che gli spianò la strada del trionfo elettorale (la bottiglia esposta orgogliosamente in vetrina da Pessina è stata poi rubata da un barbone alcolizzato, sic!).

Per avere un’idea dell’ex terrorista, di casa in ambasciata come al consolato, grande sponsor di Battisti e di altri colleghi latitanti, occorre compulsare gli schedari della policia federal di Rio-Leblon laddove il 28 agosto del ’96 si relaziona l’arresto di un milanese 47enne senza documenti, sposato, una figlia, colpito da mandato di cattura internazionale per tre condanne in tre differenti processi. L’ex Prima linea ha scontato la sua pena nel paradiso di Ipanema grazie a una decisione del Supremo tribunale di giustizia che ha negato all’Italia l’estradizione per i soliti, pretestuosi, motivi politici. Da allora, fra un risotto e un branzino, ci mette sempre la faccia a tutela dei compagni fuggiaschi coccolati dal suo Carp, il comitato di supporto per i rifugiati politici nostrani. Insoddisfatto della fregatura rifilata all’Italia, nel marzo del 2004 il Nostro si ritrova insieme al mostro di Primavalle, il Potop Achille Lollo e all’ex katanga autonomo, Carlo Pagani, a sottoscrivere la lista elettorale benedetta dall’Ulivo denominata «Viva L’Italia». Lo scherzetto viene scoperto da Gianluigi Ferretti, membro del consiglio generale degli italiani all’estero. In poche ore inonda internet di rivelazioni che obbligheranno la Farnesina e il Viminale a intervenire. «Non potevo starmene zitto – racconta il funzionario al Giornale – così ho fatto presente che in quella lista c’era gente che non avrebbe dovuto essere candidata per i trascorsi negli anni di piombo».

Fatto lo scoop Ferretti inciampa. Parla di lista di «assassini», quando Pessina, al contrario di Lollo, pur avendone combinate abbastanza non conta omicidi sulla fedina penale. Automatica scatta così la querela, che Ferretti perde anche per la testimonianza accorata resa dallo stesso denunciante in tribunale. Al giudice, lo scorso settembre, Pessina parla come se non vedesse l’ora: «Partecipai alla lista solo per fare numero, formalmente ero candidato, me lo chiese Arduino Monti (nel 2007 presidente del Comitato di assistenza rifugiati politici di Rio che difese pubblicamente Cesare Battisti, ndr).
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da
http://www.ilgiornale.it/interni/cosi_t ... comments=1
Ultima modifica di ubatuba il 09/01/2011, 14:03, modificato 1 volta in totale.

09/06/2011, 10:15

Cesare Battisti e' libero, schiaffo all'Italia
Berlusconi: 'Rammarico, continueremo azione'. Corte Suprema Brasile ha negato l'estradizione
09 giugno, 09:49

BRASILIA - Cesare Battisti è libero. L'ex terrorista rosso ha lasciato il carcere di Papuda, nella periferia di Brasilia, poco dopo la mezzanotte ora locale (le 5:00 in Italia). All'uscita non ha rilasciato dichiarazioni, ma si è limitato ad un saluto con la mano prima di salire in macchina. Era vestito con pantaloni e camicia chiara e, secondo alcune fonti, trascorrerà la notte in un'abitazione di un quartiere residenziale di Brasilia."Mi ha detto che ha scelto di vivere in Brasile, probabilmente per lavorare come scrittore, qui ha molti amici", ha detto uno dei suoi avvocati, Luis Roberto Barroso, che ha incontrato Battisti pochi minuti prima della liberazione. Si è conclusa dunque l'annosa e sofferta vicenda del'ex terrorista, che la Corte Suprema brasiliana ha deciso di scarcerare con 6 voti contro 3 al termine di una seduta fiume a Brasilia, ricca di colpi di scena e di lunghi soliloqui. Alla fine la maggioranza dei giudici ha approvato incondizionatamente la decisione proferita dall'ex presidente Luiz Inacio Lula da Silva di non concedere l'estradizione in Italia dell'ex terrorista rosso, con una scelta fatta il 31 dicembre, ultimo giorno del suo mandato.

La sessione plenaria del Supremo Tribunale Federale (Stf) si é trasformata in una maratona durata quasi sette ore. Grande sorpresa all'inizio ha destato la proposta del giudice Marco Aurelio Mello, suffragata dal nuovo giudice Luis Fux, per una mozione avulsa che proponeva la ricusa della richiesta fatta dall'Italia di concedere l'estradizione, dal momento che il presidente Lula non aveva rispettato il trattato di collaborazione giuridica firmato a Roma dal Brasile. Hanno votato per il rifiuto dell'istanza italiana, offensiva nelle parole di molti della sovranità brasiliana, sei giudici contro tre, quelli stessi che hanno votato alla fine per la scarcerazione di Battisti. A questo punto i nove giudici si sono divisi in due fazioni: quelli che davano per già conclusa la seduta plenaria, dal momento che era stata annullata la ragione stessa della riunione del Stf, e quelli che volevano continuarla fino a che si decidesse col voto sulla questione dell' estradizione e della liberazione di Battisti.

Il giudice relatore Gilmar Mendes ha prolungato per quasi due ore la sua dichiarazione di voto favorevole a che l'ex membro dei Pac (Proletari Armati per il Comunismo) venisse consegnato alle autorità italiane. Ma a nulla è valso il suo tentativo di convincere in extremis i giudici ancora titubanti della gravità delle accuse rivolte a Battisti in Italia, che gli hanno fruttato la condanna all'ergastolo per quattro omicidi compiuti negli anni 70. Guidati dal giudice Mello, la maggior parte dei giudici si è espressa per l'immediata scarcerazione di Battisti, da oltre quattro anni detenuto nel penitenziario della Papuda a Brasilia. Il presidente del Stf, Cezar Peluso, nonostante avesse votato contro la scarcerazione assieme a Mendes e alla giudice Ellen Gracie, ha a questo punto proclamato la liberazione di Battisti che dovrà avvenire nelle prossime ore. Il legale brasiliano Nabor Bulhoes, inoltre, conta di fare ricorso contro la decisione del Stf presso il Tribunale Internazionle dell'Aja.

FRATTINI, PROFONDO RAMMARICO - Il ministro degli Esteri Franco Frattini "prende atto con profondo rammarico" della decisione con la quale il Supremo Tribunale Federale del Brasile ha convalidato il no all'estradizione in Italia di Cesare Battisti permettendone la scarcerazione. Lo si legge in un comunicato della Farnesina. "Pur rispettando la decisione del massimo organo giurisdizionale brasiliano - si legge nel testo -, il ministro Frattini ribadisce il convincimento del governo italiano, condiviso da tutte le forze politiche e dall'opinione pubblica, in merito alla fondatezza della richiesta di estradizione". "Non posso non rilevare - afferma Frattini nel comunicato - come la decisione odierna del massimo organo giudiziario brasiliano, oltre ad offendere il diritto alla giustizia per le vittime dei crimini di Battisti, appaia contraria agli obblighi sanciti dagli accordi internazionali che legano i due Paesi, peraltro accomunati da profondi e antichi legami di amicizia e consanguineità". "Da parte italiana - prosegue il testo - si intende attivare immediatamente ogni ulteriore possibile meccanismo di tutela giurisdizionale presso le competenti Istituzioni multilaterali, e in particolare presso la Corte Internazionale di Giustizia dell'Aja, per perseguire la revisione di una decisione che non si ritiene coerente con i principi generali del diritto e con gli obblighi previsti dal diritto internazionale".

BERLUSCONI, RAMMARICO MA CONTINUEREMO AZIONE - Il Presidente del Consiglio, Silvio Berlusconi, ha appreso con vivo rammarico dell'ultima pronuncia del Tribunale Supremo Federale del Brasile che conferma il diniego all'estradizione di Cesare Battisti. La decisione, si legge in una nota di Palazzo Chigi, non tiene conto delle legittime aspettative di giustizia del popolo italiano ed in particolare dei familiari delle vittime di Battisti. L'Italia, pur rispettando la volontà del Tribunale Supremo Federale, continuerà la sua azione e attiverà le opportune istanze giurisdizionali per assicurare il rispetto degli accordi internazionali che vincolano due Paesi accomunati da legami storici di amicizia e solidarietà.

ITALIA PRONTA A RIVOLGERSI A CORTE AJA - Dopo il no del Supremo Tribunale Federale del Brasile alla richiesta di estradizione per Cesare Battisti, l'Italia "intende attivare immediatamente - si legge in un comunicato della Farnesina - ogni ulteriore possibile meccanismo di tutela giurisdizionale presso le competenti Istituzioni multilaterali, e in particolare presso la Corte Internazionale di Giustizia dell'Aja, per perseguire la revisione di una decisione che non si ritiene coerente con i principi generali del diritto e con gli obblighi previsti dal diritto internazionale".


fonte: http://www.ansa.it

09/06/2011, 12:24

greenwarrior ha scritto:

Quoto, è anche una questione politica, come affermavo in precedenza.


Qualsiasi questione è politica. Quello che penso io è che si può accusare il mondo intero di averci trattato "male" (e dove sta scritto che l'Italia deve essere trattata "bene"?), ma la realtà è che,se è una questione politica, con la politica si deve trattare. Posso essere cattivo e cinico: do ut des? Il Brasile ha Battisti; noi lo rivogliamo; il Brasile chiede "in cambio di cosa?"; noi non possiamo rispondere "è così e basta".

L'Italia in politica estera ultimamente pesta m....e ovunque. Che ci stiano più attenti, invece di fare le vittime.

09/06/2011, 18:26

sezione 9 ha scritto:

greenwarrior ha scritto:

Quoto, è anche una questione politica, come affermavo in precedenza.


Qualsiasi questione è politica. Quello che penso io è che si può accusare il mondo intero di averci trattato "male" (e dove sta scritto che l'Italia deve essere trattata "bene"?), ma la realtà è che,se è una questione politica, con la politica si deve trattare. Posso essere cattivo e cinico: do ut des? Il Brasile ha Battisti; noi lo rivogliamo; il Brasile chiede "in cambio di cosa?"; noi non possiamo rispondere "è così e basta".

L'Italia in politica estera ultimamente pesta m....e ovunque. Che ci stiano più attenti, invece di fare le vittime.


Adesso sta a vedere che è colpa nostra se un paese considerato "amico" (vedi trattati bilateriali), non ci consegna un terrorista condannato a quattro ergastoli con sentenza definitiva.
Da quel che ho letto persino i brasiliani sono interdetti dalle decisioni della loro magistratura.

09/06/2011, 20:09

Scusa Guardian, ma solo io mi immagino "come vanno le cose al mondo" o cosa? Non credo ci voglia molta fantasia per pensare che il Brasile potrebbe aver chiesto qualcosa in cambio, di natura non necessariamente economica (il Brasile conta di essere potenza regionale, l'Italia, no: quale miglior vittima di un Paese che non conta nulla a livello internazionale, se non tra i beduini libici, per mostrare i muscoli alla comunità internazionale?).

O sono tutti pazzi, in Brasile, visto che rischiano un conflitto internazionale con l'Italia, oppure sanno benissimo quello che fanno. Noi, ho idea, no: continuiamo a fare pressioni per poi piangere come bimbi viziati nel momento in cui le nostre "pressioni" non funzionano, quando sanno benissimo che il piano internazionale funziona "soldi sull'unghia". Se non hai niente, ma niente, per fare pressioni serie, e niente, ma niente, da offrire in cambio, che pretendi, che ti si prostino ai piedi perchè sei bello?

09/06/2011, 21:13

..diciamo che fra colleghi ci si intendono,in modo perfetto......... [:23] [:145]

09/06/2011, 21:15

(Il Battisti eroe lo impiccarono, il terrorista ...) [8)]
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